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venerdì 27 settembre 2013

L'Angelo con la chiave e la catena.

Madonna del santo Rosario
E. Murillo

In occasione delle prossime ricorrenze mariane del 7 e 13 ottobre mi piace offrire alla vostra riflessione due Messaggi bellissimi e di gran conforto: Alzate gli occhi al cielo   e  L'Angelo con la chiave e la catena.
*

Blumenfeld (Germania), 7 ottobre 1992. 
Festa della Madonna del Rosario.



L'Angelo con la chiave e la catena.



«Oggi ti trovi qui, nella sede del mio Movimento della Germania, per fare un Cenacolo con i sacerdoti ed i fedeli consacrati al mio Cuore Immacolato.
Mi venerate come la Madonna del Santo Rosario. 
Il Rosario è la mia preghiera; è la preghiera che Io sono venuta dal cielo a domandarvi, perché è l'arma che dovete usare in questi tempi della grande battaglia ed è il segno della mia sicura vittoria.

La mia vittoria si compie quando Satana, con il suo potente esercito di tutti gli spiriti infernali, verrà chiuso dentro il suo regno di tenebre e di morte, da dove non potrà più uscire per nuocere nel mondo.
Per questo deve scendere dal cielo un Angelo, a cui viene data la chiave dell'Abisso ed una catena con la quale legherà il grande drago, il serpente antico, Satana con tutti i suoi seguaci.


L'Angelo è uno Spirito, che viene inviato da Dio, per compiere una particolare missione.
Io sono la Regina degli Angeli, perché entra nel mio stesso disegno quello di essere inviata dal Signore a compiere la più grande ed importante missione di vincere Satana.
Infatti, già dal principio, sono preannunciata come Colei che è nemica del serpente, Colei che lotta contro di lui, Colei che alla fine gli schiaccerà il capo.
"Porrò inimicizia fra te e la donna, fra la tua e la sua discendenza. Essa ti schiaccerà il capo, mentre tenterai di mordere il suo calcagno". (Gen. 3, 15)
La mia discendenza è Cristo.
In Lui, che ha operato la Redenzione e vi ha liberati dalla schiavitù di Satana, si compie la mia completa vittoria.
Per questo a Me è affidata la chiave, con cui è possibile aprire e chiudere la porta dell'Abisso.


La Chiave è il segno del potere che ha chi è signore e padrone di un luogo, che gli appartiene.
In questo senso colui che possiede la chiave del creato è solo il Verbo incarnato, perché per mezzo di Lui tutto è stato fatto, e perciò Gesù Cristo è il Padrone ed il Re di tutto l'universo, cioè del cielo, della terra e dell'abisso.

Solo mio figlio Gesù possiede la chiave dell'abisso, perché è lui stesso la Chiave di Davide, che apre e nessuno può chiudere, che chiude e nessuno può aprire. (cf. Ap. 3, 7)
Gesù consegna questa chiave, che rappresenta il suo divino potere, nella mia mano, perché come Madre sua, mediatrice fra voi e mio Figlio, è stato affidato a Me il compito di vincere Satana e tutto il suo potente esercito del male.
È con questa chiave che Io posso aprire e chiudere la porta dell'abisso.

La catena, con cui il grande Drago deve essere legato, è formata dalla preghiera fatta con Me e per mezzo di Me.
Questa preghiera è quella del Santo Rosario.
Una catena infatti ha il compito prima di limitare l'azione, poi di imprigionare ed infine di rendere vana ogni attività di colui che viene con essa legato.

- La catena del Santo Rosario ha anzitutto il compito di limitare l'azione del mio Avversario.
Ogni Rosario, che voi recitate con Me, ha come effetto di restringere l'azione del Maligno, di sottrarre le anime dal suo malefico influsso e di dare maggiore forza alla espansione del bene
nella vita di tanti miei figli.

- La catena del Santo Rosario ha anche l'effetto di imprigionare Satana, cioè di rendere impotente la sua azione e di diminuire ed indebolire sempre di più la forza del suo diabolico potere.
Per questo ogni Rosario recitato bene è un duro colpo dato alla potenza del male, è una parte del suo regno che viene demolita.

- La catena del Santo Rosario ottiene infine il risultato di rendere Satana completamente inoffensivo.
Il suo grande potere viene distrutto.
Tutti gli spiriti maligni sono cacciati dentro lo stagno di fuoco e di zolfo, viene da Me chiusa la porta con la chiave della Potenza di Cristo, e così non potranno più uscire nel mondo per nuocere alle anime.

Comprendete ora, miei figli prediletti perché, in questi tempi ultimi della battaglia fra Me, Donna vestita di sole, ed il grande Drago, Io vi domando di moltiplicare ovunque i Cenacoli di preghiera, con la recita del santo Rosario, la meditazione della mia parola e la vostra consacrazione al mio Cuore Immacolato. (cf. Ap. 12, 1-3)
Con essi voi date alla Mamma Celeste la possibilità d'intervenire a legare Satana, perché possa adempiere così alla mia missione di schiacciargli la testa, cioè di sconfiggerlo per sempre, chiudendolo dentro il suo abisso di fuoco e di zolfo.

L'umile e fragile corda del santo Rosario forma la forte catena con cui renderò mio prigioniero il tenebroso dominatore del mondo, il nemico di Dio e dei suoi servi fedeli.

Così ancora una volta la superbia di Satana verrà sconfitta dalla potenza dei piccoli, degli umili, dei poveri.

Mentre oggi vi annuncio che è vicina questa mia grande vittoria, che vi porterà alla vostra sicura liberazione, vi dono il conforto della mia materna presenza fra voi e vi benedico».

SEI TUTTA BELLA , O MARIA!

domenica 5 maggio 2013

María, mediadora!



María, mediadora de todas las gracias.

Autor: P. Enrique Cases 

Este título se le reconoce en documentos oficiales de la Iglesia y ha sido acogido en la liturgia, introduciéndose en 1921 una fiesta dedicada a María Medianera de todas las gracias.

La Virgen es el medio para profundizar en el misterio de Cristo, de progresar en la fe, la esperanza y la caridad.


Cooperación de María a la obra de la Redención 

«Asociada por un vínculo estrecho e indisoluble a los misterios de la Encarnación y de la Redención ... ; creemos que la Santísima Madre de Dios, nueva Eva, Madre de la Iglesia, continúa en el cielo su misión maternal para con los miembros de Cristo, cooperando al nacimiento y al desarrollo de la vida divina en las almas de los redimidos». (Credo de Pablo VI, n. 15) 

Cristo es el único mediador entre Dios y los hombres porque Él solo, con su muerte, logró la reconciliación perfecta con Dios, pero dice Santo Tomás que «también a otros podemos llamarlos mediadores por cuanto cooperan a la unión de los hombres con Dios». 

A María se la llama Medianera o Mediadora desde muy antiguo. Este título se le reconoce en documentos oficiales de la Iglesia y ha sido acogido en la liturgia, introduciéndose en 1921 una fiesta dedicada a María Medianera de todas las gracias. 

«María, que en vísperas de Pentecostés intercedió para que el Espíritu Santo descendiera sobre la Iglesia naciente, interceda también ahora. Para que ese mismo Espíritu produzca un profundo rejuvenecimiento cristiano en España. Para que ésta sepa recoger los grandes valores de su herencia católica y afrontar valientemente los retos del futuro» (Juan Pablo II en España). 


María es Corredentora

Trajo al mundo al Redentor, fuente de todas las gracias. María dio su consentimiento libre para que viniese el Salvador al mundo: «He aquí la esclava del Señor, hágase en mí según tu palabra» (Lc. 1, 38). Dice Santo Tomás que representaba a toda la naturaleza humana. 

Se le suele contraponer a Eva y así como ésta fue causa de la perdición, María por su obediencia lo es de la salvación. Y si aquélla era «madre de los vivientes», la «Nueva Eva» es madre de los que viven por la fe y la gracia. 

Desde el siglo XV se llama a la Virgen CORREDENTORA y la Iglesia lo usa en algunos documentos oficiales. No debe entenderse como una equiparación con Cristo, único Redentor, ya que ella también fue redimida. La suya es una cooperación indirecta por cuanto puso voluntariamente toda su vida al servicio del Redentor, padeciendo y ofreciéndose con Él al pie de la Cruz, pero sin corresponderle el título de Sacerdote, exclusivo de Cristo (cfr. Vat. li, LG, 60). 


Mediadora de todas las gracias. 

Después de su Asunción a los cielos las gracias se conceden a los hombres por medio de su intercesión. Desde el cielo participa en la difusión de las gracias con su intercesión maternal. Esta intercesión es inferior a la de Cristo, pero superior a la de todos los otros santos. los últimos Papas han enseñado la doctrina ya antigua de que todas las gracias se conceden por medio de la Santísima Virgen. 

Por este motivo, la Santísima Virgen es invocada en la Iglesia con los títulos de Abogada, Auxiliadora, Socorro, Mediadora. (LG, 62) 


Madre de los hombres. 

Compañera singularmente generosa entre todas las demás criaturas y humilde esclava del Señor. Concibiendo a Cristo, engendrándole, alimentándolo, presentándolo al Padre en el Templo, padeciendo con su Hijo cuando moría en la Cruz, cooperó en forma enteramente impar a la obra del Salvador con la obediencia, la fe, la esperanza y la ardiente caridad, con el fin de restaurar la vida sobrenatural de las almas. Por eso es nuestra madre en el orden de la gracia. (LG, 61) 

Esta doctrina se apoya en la tradición antiquísima de considerar a María como madre espiritual de todos los cristianos. Parece natural que la que cooperó por la Encarnación a darnos a Cristo, fuente de todas las gracias, y la que estuvo presente junto a la Cruz, interceda sin cesar y cuide de sus hijos, como madre espiritual. 


María es Madre de la Iglesia. 

«María es la Madre de la Iglesia, es decir, madre de todo el Pueblo de Dios, una madre de todos los que creyeron en su Hijo. Ha colaborado y sigue colaborando en la obra de la Salvación y se preocupa constantemente de los hermanos de su Hijo que están aún peregrinando por el mundo» (C.v.e., P. 460) 


Prototipo de la Iglesia

También hay que recordar que María es «prototipo de la Iglesia» y que toda la gracia se comunica por medio de la Iglesia. 

Pues en el misterio, de la Iglesia, que con razón es llamada también madre y virgen, precedió la Santísima Virgen, presentándose de forma eminente y singular como modelo tanto de la Virgen como de la Madre. (LG, 63) 

La Virgen es para la Iglesia medio de profundizar en el misterio de Cristo, de progresar en la fe, la esperanza y la caridad. La Iglesia ha alcanzado en la Santísima Virgen la perfección. 

El amor maternal de María es también el modelo con que en la Iglesia han de actuar todos aquellos que tienen la responsabilidad de llevar a Dios a los hombres (cfr. LG, 65).

Jesus, Unico Mediador. ¿Y Su Madre? Mediadora junto a Su Hijo.


AVE MARIA!