Visualizzazione post con etichetta Angeli. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Angeli. Mostra tutti i post

giovedì 2 ottobre 2014

GLI ANGELI CUSTODI E I SANTI

AVE REGINA ANGELORUM






Angelo di Dio che sei il mio custode,
illumina, custodisci, reggi e governa me
che ti fui affidato dalla Pietà Celeste. Amen.

Angelo benignissimo, mio custode, tutore e maestro, mia guida e difesa, mio sapientissimo consigliere ed amico fedelissimo, a te io sono stato raccomandato, per la bontà del Signore, dal giorno in cui nacqui fino all'ultima ora della mia vita. Quanta riverenza ti debbo, sapendo che mi sei dovunque e sempre vicino! Con quanta riconoscenza ti devo ringraziare per l'amore che nutrei per me, quale e quanta confidenza per saperti mio assistente e difensore! Insegnami, Angelo Santo, correggimi, proteggimi, custodiscimi e guidami per il diritto e sicuro cammino alla Santa Città di Dio.

Non permettere che io faccia cose che offendano la tua santità e la tua purezza. Presenta i miei desideri al Signore, offrigli le mie orazioni, mostragli le miserie ed impetrami il rimedio di esse dalla sua infinita bontà e dalla meterna intercessione di Maria Santissima tua Regina.

Vigila quando dormo, sostienimi quando sono stanco, sorreggimi quando sto per cadere, alzami quando sono caduto, indicami la via quando sono smarrito, rincuorami quando mi perdo d'animo, illuminami quando non vedo, difendimi quando sono combattuto e specialmente nell'ultimo giorno della mia vita, siimi scudo contro il demonio. In grazia della tua difesa e della tua guida, ottienimi infine di entrare nella tua radiosa dimora, dove per tutta l'eternità io possa esprimerti la mia gratitudine e glorificare insieme a te il Signore e le Vergine Maria, tua e mia Regina. AMEN.

Assistimi, santo Angelo custode, soccorso nelle mie necessità, conforto nelle mie sventure, protettore nei pericoli, ispiratore di buoni pensieri, intercessore presso Dio, scudo che respingi il maligno nemico, compagno fedele, amico sicurissimo, prudente consigliere, modello di obbedienza, specchio di umiltà e di purezza. Assisteteci, Angeli che ci custodite, Angeli delle nostre famiglie, Angeli dei nostri bambini, Angeli delle nostre Parrocchie, Angelo della nostra città, Angelo del nostro paese, Angeli della Chiesa, Angeli dell'universo.











lunedì 21 ottobre 2013

Guardando gli Angeli comprendiamo meglio il mistero della nostra esistenza.


Parole dell'angelo alla sposa Santa Brigida, 
riguardanti la sostanza degli angeli


L'angelo diceva alla sposa Santa Brigida che ci sono due spiriti:

 «Il primo ha tre caratteristiche: è caldo, dolce, è puro e chiaro
Siccome è caldo riscalda quando l'anima brucia nell'amore di Dio; e questa sua capacità gli deriva non dalle cose create ma per sua virtù, poiché è con il Padre e il Figlio onnipotente e creatore di tutte le cose. 

È dolce quando all' anima non piace nulla all'infuori di Dio, ed essa non prova altra dolcezza e non assapora altro che lui e il ricordo dei suoi benefici e delle sue mirabili opere. 

È puro e chiaro, tanto che in lui non c'è nessun peccato, nulla di difforme, niente di corruttibile né di mutevole. 

Egli riscalda, non come il fuoco materiale né come il sole visibile, che fonde e infiacchisce le cose; il suo calore, infatti, è l'amore interiore dell'anima che colma il desiderio e l'abisso in Dio. 
Egli è dolce per l'anima, non come il buon vino o la miserabile voluttà, o qualche altra cosa mondana, ma la dolcezza di questo spirito è superiore a qualsiasi dolcezza temporale e nessuno può raggiungerne la conoscenza e la coscienza. 
Infine, questo spirito è puro e chiaro come i raggi del sole, però senza macchie né corruzione. 


Il secondo spirito è amaro, perché, trovando amaro qualsiasi bene, desidera che gli altri siano tali nei suoi confronti; a differenza del primo, è impuro, in quanto ogni suo consenso ed ogni suo piacere sono nell'impurità ed egli cerca di circondarsi di persone simili a lui. 

Mi chiederai: 'Per che motivo, allora, non sei così?' La mia risposta è che in verità sono stato creato dallo stesso Dio dell'altro spirito - poiché c'è un solo Dio: il, Padre, il Figlio e lo Spirito Santo, che non sono tre divinità, ma una sola - 'ed entrambi siamo creati per il bene, poiché tutto quello che ha creato Dio è buono. 

Tuttavia io sono come una stella, perché sono restato nella bontà e nella carità di Dio, dove sono stato creato; l'altro spirito, invece, è oscuro come il carbone, perché si è allontanato dall'amore di Dio. 

Così come le stelle non sono mai senza luminosità, allo stesso modo gli angeli buoni, simili a stelle, non sono mai senza luce, ossia lo Spirito Santo, perché tutto quello che hanno, l'hanno ricevuto da Dio - ossia dal Padre, dal Figlio e dallo Spirito Santo - 'per amore del quale si riscaldano e risplendono attraverso la sua luce. Questi angeli sono sempre legati a Dio e si conformano interamente alla sua volontà e non desiderano altro che lui; perciò bruciano e sono puri e chiari. 

E così come l'angelo brilla con la luce di Dio e brucia incessantemente del suo amore, allo stesso modo il diavolo brucia poiché è prigioniero, soffocato e afflitto senza sosta dal fuoco della sua cattiveria furente. 

E così come egli è insaziabile di questa sua cattiveria, similmente sono inenarrabili la bontà dello Spirito di Dio e la sua grazia. 

Infatti non c'è persona al mondo, per quanto radicata nel diavolo, che lo Spirito non visiti di tanto in tanto e non stimoli toccandone il cuore. 
E non c’è nessuno, per quanto buono, che il diavolo non tormenti con qualche tentazione». Libro I, 54


mercoledì 2 ottobre 2013

Cebù e Manila. "Sono con voi gli Angeli Custodi, che vi conducono nella luce, così che il mio giardino sia presto tutto fiorito."



Cebù (Filippine), 2 ottobre 1980. Festa dei Santissimi Angeli Custodi.


Un grande disegno su questo popolo.


«Guarda questo immenso arcipelago e vedi come, in maniera straordinaria, la mia Opera si è anche qui diffusa.
Contempla le mie meraviglie in ogni parte del mondo; ti ho anche svelato tempi e luoghi in cui si sta realizzando il trionfo del mio Cuore Immacolato.
Guarda il cuore e l'anima di tutti questi miei figli: sono così fedeli a Gesù, devoti verso di Me e tanto uniti alla Chiesa. Per mezzo di essi la Luce del mio Cuore si diffonde in tutte le nazioni di questo continente.

Ho un grande disegno su questo popolo. Mi è gradito per la sua semplicità, la sua religiosità, la
grande povertà, la sua umiltà e pazienza.
Sono la Mamma di tutti i popoli. Io guardo al cuore delle nazioni, per cogliervi i semi di bene e farli fiorire nel giardino del mio Cuore Immacolato, affinché possa salvarne in maggior numero, nel momento della prova decisiva, quando alcune di esse scompariranno dalla faccia della terra.

Guardo con tenerezza e con gioia a questi miei figli, e ti conduco in mezzo a loro per fare Cenacoli di preghiera e per rinnovare insieme la consacrazione al mio Cuore Immacolato.

La tua venuta è segno della mia particolare presenza accanto a loro. Dona, a Me tutte le corone di fiori profumati con cui ti cingono. E' segno della grande corona di amore, che ormai i figli da ogni parte del mondo mi offrono, per togliermi la dolorosa corona di spine. Sono con voi gli Angeli Custodi, che vi conducono nella luce, così che il mio giardino sia presto tutto fiorito.

Allora la Chiesa e il mondo vedranno il capolavoro di amore, che per ora custodisco gelosamente nel mio Cuore Immacolato» .



-------------

Manila (Filippine), 13 ottobre 1980. Anniversario ultima apparizione di Fatima.


Non peccate più.


«In questo giorno vi raccogliete qui, in un Cenacolo di preghiera, e ricordate la mia ultima apparizione nella Cova da Iria confermata dal miracolo del sole. Da questa terra, da Me prediletta, per l'amore e la devozione con cui sono amata e venerata, rivolgo ancora al mondo l'appello angosciato, che rivolsi nello stesso giorno a Fatima e che riassume, in poche parole, il messaggio che dal Cielo sono venuta a comunicarvi.
Non peccate più.
Non offendete più mio Figlio Gesù, che è già troppo offeso. Ritornate a Dio per mezzo della vostra conversione, sulla strada della preghiera e della penitenza.

Purtroppo questo mio messaggio è rimasto inascoltato. Così l'umanità ha continuato a
percorrere la strada della ribellione a Dio, del rifiuto ostinato della sua legge di amore.

Si è giunti persino alla negazione del peccato, a giustificare anche i più gravi disordini morali, in nome di una libertà falsamente intesa. Così Satana, il mio Avversario, è riuscito a farvi cadere nella sua seduzione.

Da molti si è persa la coscienza del peccato; perciò esso viene sempre più commesso e giustificato. E' quasi scomparso il senso del pentimento, che è il primo passo da compiere sulla via della conversione.
Anche nelle nazioni di più antica tradizione cristiana si è persino legittimato il grande delitto della uccisione dei bambini ancora nel seno della madre. Questo delitto grida vendetta al cospetto di Dio.

Questa è l'ora della giustizia e della misericordia. Questa è l'ora del castigo e della salvezza.
La Mamma Celeste intercede presso Dio per voi, perché mai, come in questi momenti, siete
così minacciati e così vicini alla prova suprema.

Per questo vi supplico di pentirvi e di ritornare a Dio. Per mezzo vostro, figli da Me prediletti e a Me consacrati, Apostoli miei in questi ultimi tempi, voglio che questo angosciato appello raggiunga gli estremi confini della terra.

Da questa nazione benedetta, su cui ho un grande disegno di amore e di luce, tutti vi raccolgo
nel rifugio del mio Cuore Immacolato».


"Io guardo al cuore delle nazioni, per cogliervi i semi di bene e farli fiorire nel giardino del mio Cuore Immacolato"


martedì 1 gennaio 2013

31.536.000 secondi: li vivo tutti per Dio?





Auguri per un nuovo anno 2013 davvero Santo,
di Fede e di Carità...

... 365 giorni,
8.760 ore,
525.600 minuti,
31.536.000 secondi:

li vivo tutti per Dio?
Che sia santo il tempo speso per Colui che me lo dona!

"dunque, come si presenta l'occasione, facciamo del bene a tutti" (Gal 6, 10), conviene affrettarci finché abbiamo tempo, perché poi "viene  la notte, quando nessuno può operare(Gv 9,4)




...il Figlio di Dio è mandato a noi 'sotto sembianza di uomo peccatore' per trasformare noi peccatori in figli di Dio.
...otto giorni dopo la sua nascita, scorrono dalla sue carni immacolate le prime gocce del suo prezioso sangue; Egli inizia così la sua missione cruenta di Redentore: non è conosciuto dal mondo e già versa il suo Sangue per la salvezza del mondo.
Guardando Lui impariamo che le opere valgono più delle parole, che quanto più le opere costano sacrificio, tanto più sono prova di amore verace e che, per essere feconda, ogni opera deve avere il suo battesimo di sangue.
...la circoncisione del Signore coincide con l'inizio dell'anno civile...quelle gocce di Sangue divino ne fanno l'anno del Signore! Il tempo è di Dio, la nostra vita è di Dio ed è di Cristo, che tutto ha ricomprato e santificato col suo Sangue.
Iniziamo l'anno circoncidendo i nostri cuori perché, secondo quanto insegna Sant' Ambrogio, "colui che si circoncide nei vizi è giudicato degno dello sguardo del Signore..."
Anno nuovo, vita nuova; vita nuova perché, circoncidendo in noi 'l'uomo vecchio' con i suoi vizi e le sue passioni, crescerà in noi il 'cristiano': creatura nuova purificata dal Sangue di Cristo, vivificata e alimentata dalla sua grazia.
...Gesù si sottomette alla volontà del Padre suo manifestata attraverso la legge: vediamo in ciò un invito ad aderire docilmente alla Volontà di Dio, qualunque essa sia. Nessuno di noi sa che cosa ci attende in quest'anno nuovo; ma Dio lo sa: la sua volontà ha già preparato il nostro cammino. Ogni particolare della nostra vita è già deciso nella sua mente. Disponiamoci ad accettare, ad abbracciare con coraggio e prontezza ogni volere divino, ogni divina permissione, sicuri che solo nella santa e santificante volontà di Dio troveremo la nostra pace e la nostra santificazione.
Preghiera.
"O Verbo, appena sei di otto giorni, che mi dai il tuo Sangue: e che cosa mi prepari col Sangue?...l'obbedienza. Tre cose mi mostri in questa tua circoncisione: obbedienza verso Dio, mansuetudine con Maria, giustizia con noi" (S. M.Maddalena de' Pazzi)

O mio Signore, insegnami ad essere umile ed obbediente. Tu, Agnello innocente che togli i peccati del mondo, non hai disdegnato il taglio della circoncisione; ed io, che sono peccatore, mi vorrò forse atteggiare a giusto? Mi risentirò se verrò giudicato imperfetto, e cercherò di celare il miei difetti sotto il manto di false scuse?
Oh, Tu m'insegni che in nessuna manierà potrò essere tuo seguace, né potrò diventare simile a te, se non accetto di umiliarmi con te umilissimo!
M'insegni a sottomettermi alla volontà di Dio 
qualunque essa sia e qualsiasi sacrificio m'imponga.
"Considero quest'anno nuovo come una pagina bianca che il Padre Tuo mi presenta e su cui Egli scriverà giorno per giorno ciò che ha disposto nel suo divino beneplacito; ma fin d'ora sull'alto della pagina io scrivo con totale fiducia: Signore fa' di me quello che vuoi. E al fondo della pagina io pongo già il mio Amen, così sia, a tutte le disposizioni della tua volontà. Sì o Signore, sì a tutte le gioie, a tutti i dolori, a tutte le grazie, a tutte le fatiche che mi hai preparato e che mi andrai svelando giorno per giorno. Fa' che il mio amen sia l'amen pasquale, sempre seguito dall'alleluia, pronunciato cioé con tutto il cuore, nella gioia di una completa donazione" (Sr. Carmela dello Spirito Santo o.c.d.).
[da: Intimità Divina di P. Gabriele di S. M. Maddalena]
Gloria in excelsis Deo
"Che mi accadrà oggi/quest'anno, o mio Dio? Non lo so! Tutto ciò ch'io so è che non mi accadrà nulla che voi non abbiate previsto, regolato ed ordinato da tutta l'eternità. Ciò mi basta, o mio Dio, ciò mi basta! adoro i vostri disegni eterni e impenetrabili e mi vi sottometto con tutto il cuore per vostro amore"
(così pregava Elisabetta di Francia, sorella di Luigi XIV, in prigione)


PROGRAMMA

Ricordati che tu hai oggi/quest'anno:
Un Dio da glorificare. Gesù da imitare. La Vergine da venerare. Gli Angeli da onorare. I Santi da pregare. Un'anima da salvare. Un corpo da mortificare. Le virtù da praticare. I peccati da espiare. Il Paradiso da guadagnare. L'inferno da evitare. L'eternità da meditare. Il tempo da utilizzare. Il prossimo da edificare. Il mondo da temere. I demoni da combattere. Le passioni da vincere. ...forse la morte da incontrare e il giudizio da subire.


 AVE MARIA PURISSIMA!

giovedì 22 marzo 2012

D'improvviso mi apparve un angelo, simile a un uomo bellissimo, ma non di carne, che mi disse: «Ti saluto, piena di grazia...».

Beato Angelico Annunciazione - Firenze, Museo di San Marco.jpg


La Vergine Maria parla di sé a sua figlia Brigida

«Io sono la Regina del cielo, la Madre di Dio... 

Da quando, all'inizio dell'infanzia, conobbi il Signore, fui sempre attenta e timorosa per la mia salvezza e la mia obbedienza a lui. Quando seppi che Dio era il mio creatore e il giudice di tutte le mie azioni, l'amai intimamente; in ogni momento temetti di offenderlo con le mie parole e le mie azioni. 

Poi, quando seppi che aveva dato la legge e i suoi comandamenti al popolo, e che con essi aveva compiuto molte meraviglie, decisi risolutamente nella mia anima di non amare altri che lui; e le cose del mondo mi davano grande amarezza. 

Quando, venni a conoscenza anche del fatto che Dio avrebbe riscattato il mondo e sarebbe nato da una Vergine, mi sentii commossa e animata da così tanto amore nei suoi confronti, che pensavo solo a lui e non desideravo altri che lui. 
Mi allontanai il più possibile dai discorsi di tutti i giorni, e dalla presenza di genitori e amici; diedi ai poveri tutto ciò che avevo, e tenni per me solo un abito semplice e poche cose per vivere. Non mi piaceva nulla che non fosse Dio. 

Nel mio cuore nutrivo il desiderio incessante di vivere fino al giorno della sua nascita, per meritare di essere la serva della Madre di Dio, sebbene non mi ritenessi degna di ciò. Dentro di me feci voto di rimanere vergine, se ciò era gradito a Dio, e di non possedere nient'altro al mondo. 
Ora, se la volontà di Dio fosse stata diversa, avrei desiderato che fosse fatta la sua volontà, non la mia, perché temevo che egli non potesse e non volesse niente che fosse utile per me; per questo, dunque, mi rimisi alla sua volontà. Poiché si avvicinava il tempo della presentazione delle vergini al Tempio, secondo la legge, che i miei genitori rispettavano, venni presentata con le altre fanciulle; dentro di me pensavo che nulla fosse impossibile a Dio; e poiché egli sapeva che non desideravo né volevo altri che lui, poteva conservarmi nella verginità, se ciò gli era gradito; diversamente, che fosse fatta la sua volontà. 


Dopo avere udito al Tempio ogni disposizione ed essere tornata a casa, bruciavo ancora di più dell'amore di Dio, ed ogni giorno ero accesa da un nuovo fuoco e da nuovi desideri di lui. Per questo mi allontanai più del consueto da tutti, rimanendo sola giorno e notte, con il grande timore che la mia bocca dicesse e che le mie orecchie udissero qualcosa contrario all'amore di Dio, o che i miei occhi vedessero qualcosa di delizioso. 
Temevo, inoltre, che il mio silenzio mi impedisse di esprimere quello che invece dovevo dire, ed ebbi cura di non fare quest'errore; essendo così turbata nel mio cuore e riponendo ogni mia speranza in Dio, d'un tratto mi ricordai di pensare all'immensa potenza divina, al modo in cui gli angeli e tutto il creato lo servono, e a quanto la sua gloria sia ineffabile e infinita. 
Filippino Lippi - annunciazione.jpg
In estasi, vidi tre meraviglie: un astro, ma non come quello che splende in cielo; una luce, ma non come quella che brilla nel mondo; e sentii un profumo, ma non come quello delle erbe o di qualche sostanza aromatica, bensì soavissimo e ineffabile, un profumo di cui fui colma; ed ebbi un fremito di grande gioia. 

A quel punto, udii una voce profonda, ma non era una voce umana; e, dopo averla sentita, ebbi il timore che fosse stata un'illusione. D'improvviso mi apparve un angelo, simile a un uomo bellissimo, ma non di carne, che mi disse: «Ti saluto, piena di grazia...». Dopo averne udito le parole, cercai di capirne il significato, o il motivo per cui mi avesse salutato in questo modo, poiché ero persuasa di essere indegna di una cosa simile e di qualsiasi bene mi venisse offerto, ma non ignorai il fatto che nulla era impossibile a Dio, e che egli poteva fare di me ciò che desiderava. 

Allora l'angelo mi disse per la seconda volta: «Colui che nascerà da te è santo, e si chiamerà Figlio di Dio (cfr. Lc 2); e sarà fatta la sua volontà». Io non credevo di esserne degna, e non chiesi all'angelo perché o quando si sarebbe compiuto tale mistero; tuttavia mi informai sul modo in cui sarebbe avvenuto, poiché ero indegna di essere la Madre del Signore, e non conoscevo uomo; come ebbi pronunciato queste parole, l'angelo mi rispose che nulla era impossibile a Dio, e che ogni suo desiderio si sarebbe realizzato. 

Dopo aver udito l'angelo, provai un immenso desiderio di essere la Madre di Dio, e mi sentii ricolma di un grande amore; la mia anima parlava con uno smisurato amore incomparabile. Per questo pronunciai le parole: 'Sia fatta in me la tua volontà'. A queste parole, il Figlio di Dio fu immediatamente concepito nel mio seno; la mia anima avvertì una gioia ineffabile e tutte le membra del mio corpo ebbero un sussulto. 

Lo custodivo in me e lo portavo senza dolore, senza pesantezza, senza disagio; mi umiliavo in ogni cosa, sapendo che colui che portavo in me era onnipotente. 

Quando lo diedi alla luce, lo partorii senza dolore e senza peccato, così come l'avevo concepito, ma con una tale gioia nello spirito e nel corpo che i miei piedi quasi non toccavano la terra. E così come era entrato in tutte le mie membra con la gioia universale della mia anima, allo stesso modo ne uscì senza ledere la mia verginità, mentre le mie membra e la mia anima trasalivano di gioia ineffabile. 

Considerando e ammirando la sua bellezza, la mia anima era colma di gioia, poiché sapevo che ero indegna di un simile Figlio. Quando guardavo le sue mani e i suoi piedi nel punto in cui sarebbero stati conficcati i chiodi, poiché avevo sentito che, secondo i profeti, sarebbe stato crocifisso, i miei occhi si scioglievano in lacrime, e la tristezza mi straziava il cuore. E quando mio Figlio mi vedeva così sconsolata e lacrimosa, si rattristava tantissimo. Ma quando pensavo alla potenza divina, mi consolavo di nuovo, poiché sapevo che Dio voleva ciò e che era opportuno che le profezie si avverassero; allora conformavo la mia volontà alla sua; così il mio dolore si fondeva sempre con la gioia». 
Rivelazioni di s. Brigida, Libro 1, 9

LAUDETUR   JESUS  CHRISTUS!
LAUDETUR  CUM  MARIA!
SEMPER  LAUDENTUR!

venerdì 3 febbraio 2012

LA DEVOZIONE AGLI ANGELI antidoto contro i poteri forti. Gli Angeli, dal primo momento della creazione, si sono schierati pro o contro Dio, per l’eternità. Questa scelta noi dobbiamo farla nel tempo storico in cui viviamo e il culto degli angeli ci aiuta a servire Dio e a combattere con efficacia i suoi avversari. Per questo la devozione agli angeli, poco praticata dai cristiani, è il migliore antidoto contro i poteri forti, naturali e preternaturali, che ci minacciano.


La devozione agli angeli antidoto contro i poteri forti

(di Roberto de Mattei su Radici Cristiane di gennaio 2012) Di fronte alla dittatura del relativismo e allo strapotere dei “poteri forti”, un senso di sgomento e di impotenza assale talvolta i cattolici e gli uomini di buona volontà. Eppure la storia non è irreversibile e chi combatte in difesa dell’ordine naturale e cristiano può ottenere vittorie inaspettate, confidando nell’aiuto della Divina Provvidenza.


La caratteristica principale dei cosiddetti “poteri forti” non è solo la potenza, ma anche la poca trasparenza con cui essi operano nella società. Si chiamino Gruppo Bilderberg o Commissione Trilaterale, questi potentati promuovono in maniera discreta ma efficace l’avvento di governi di “eccezione” affidati a una casta dirigente tecnocratica.
La tecnocrazia è il potere esercitato da un ristretto gruppo di uomini, di formazione scientifica, che si presentano come “esperti” e rivendicano a sé le decisioni ultime in materia di organizzazione della società. Uno dei classici slogan tecnocratici è quello del superamento delle ideologie, in nome dell’efficienza e del pragmatismo.
In realtà la tecnocrazia è essa stessa un’ideologia, fondata sul primato della scienza e dell’economia. Lo studioso spagnolo Juan Vallet de Goytisolo indica come dogmi della tecnocrazia il relativismo, che permette al tecnocrate di usare, senza remore morali, i mezzi più efficaci per raggiungere il suo scopo, l’evoluzionismo, che offre al relativismo un sostegno pseudo-mistico e il naturalismo che permette ai due primi dogmi di rimanere sul piano della pura “prassi”, per evitare che possano essere smentiti sul piano dei principi (Ideologia, praxis y mito de la tecnocrazia, Madrid 1971).
I regimi tecnocratici sono preceduti da campagne di discredito della politica considerata come regno dell’incompetenza e della corruzione. Il fine è quello di sostituire la democrazia con governi dittatoriali o “forti”, col pretesto dell’emergenza economica.
La tecnocrazia, però, non è solo un forte potere esecutivo e una ferrea organizzazione burocratica: essa si presenta innanzitutto come una forma di conoscenza “scientifica”, superiore a quella comune, a cui si accede attraverso particolari scuole, università, associazioni visibili od occulte che ne “illuminano” i percorsi. Quando questa conoscenza iniziatica passa dal campo economico a quello religioso e morale, assume il carattere di una “gnosi”, nel senso proprio del termine.
Lo scrittore francese Lous Damènie ha messo in luce le relazioni della tecnocrazia con le correnti massoniche ed esoteriche che mirano al capovolgimento dell’ordine naturale delle cose e auspicano una Chiesa Universale dell’Uomo realizzata attraverso l’egemonia degli apparati tecnici e scientifici (La tecnocrazia, tr. it., Milano 1985).
La “Madre” dei poteri forti scientisti e tecnocratici, secondo il Magistero della Chiesa, è la Massoneria. Tra le quasi seicento condanne dal 1738 ad oggi, ricordiamo quelle di Papa Leone XIII nelle encicliche Humanum genus del 20 aprile 1884 e Inimica vis dell’8 dicembre 1892.
Oggi la Massoneria è una galassia ramificata tra logge e “obbedienze” di vario genere, ma tutte accomunate dal rifiuto della Verità salvifica della Chiesa. Il sogno della Massoneria è sempre stato quello di una repubblica universale in cui la Verità cattolica, messa al bando, non conosca possibilità di esilio, ma solo l’alternativa tra il martirio e l’adorazione del Vitello d’oro.
L’equiparazione delle religioni, secondo Leone XIII, è un criterio «adottato con lo scopo di annientare tutte le religioni e, segnatamente quella cattolica che, essendo tra tutte l’unica vera, non può, se non con somma ingiustizia, essere posta su di un piano di parità rispetto alle altre» (Humanum Genus).
Massonerie e poteri forti, per le risorse politiche, economiche e finanziarie di cui godono, possono sembrare invincibili. Si dimentica però che anche i cattolici hanno i loro “poteri forti”, a cominciare dalla stessa Chiesa, che è forte non per l’influenza politica ed economica che esercita, ma per la capacità che ha, Essa sola, di condurre le anime alla loro patria celeste.
Leone XIII nell’enciclica Humanum Genus ricorda che il genere umano, lucifero
dopo la ribellione di Lucifero, «si divise come in due campi diversi e nemici tra loro: l’uno dei quali combatte senza posa per il trionfo della verità e del bene, l’altro per il trionfo del male e dell’errore». Tutto ebbe origine da quegli atti di fedeltà e di ribellione all’inizio del tempo.

Da allora Dio, causa prima di tutto ciò che esiste, si serve degli angeli quali cause seconde per reggere l’universo da Lui creato. San Tommaso afferma che «tutte le cose fisiche sono governate dagli angeli» (Summa theologica, I, q. 110, a. 1). Dio, spiega il Dottore Angelico, governa gli esseri inferiori attraverso quelli superiori perché vuole comunicare generosamente anche alle creature la dignità della causalità. Ciò significa che gli Angeli governano tutto ciò che si muove nell’universo, dall’immenso e maestoso mondo degli astri agli esseri umani, creati a immagine e somiglianza di Dio. Attraverso gli Angeli, ad ogni istante e in ogni circostanza della nostra esistenza, Dio esercita su di noi un’azione profonda e invisibile, per condurci al nostro fine soprannaturale.
L’universo è governato dagli angeli, presenti in ogni attimo e in ogni luogo come strumenti della Divina Provvidenza, messaggeri di grazie, protagonisti e testimoni dei piani divini. È per questo che noi preghiamo l’Angelo custode di “reggerci” e di “governarci”.
Sotto questo aspetto, la devozione agli Angeli è più importante di quella ai santi. I santi infatti sono modelli di virtù che dobbiamo imitare e pregare perché intercedano per noi. Essi non hanno però, se non in casi straordinari, quel potere sulle creature che gli angeli hanno in maniera ordinaria per decreto divino.
Nulla può opporsi alla forza della “potestà” e dei “principati” che reggono l’universo. 
La Madonna, associata da Gesù Cristo, Signore del Cielo e della Terra, a regnare con Lui su di ogni cosa è venerata perciò come “Regina degli Angeli” e guida lo schieramento delle milizie celesti.
Gli Angeli, dal primo momento della creazione, si sono schierati pro o contro Dio, per l’eternità. Questa scelta noi dobbiamo farla nel tempo storico in cui viviamo e il culto degli angeli ci aiuta a servire Dio e a combattere con efficacia i suoi avversari. Per questo la devozione agli angeli, poco praticata dai cristiani, è il migliore antidoto contro i poteri forti, naturali e preternaturali, che ci minacciano.

Questa voce è stata pubblicata in Notizie dalla Rete e contrassegnata con , , . Contrassegna il permalink.

AVE MARIA!
AMDG

mercoledì 3 agosto 2011

Omaggio all'Angelo Custode

"Angelo di Dio, che sei il mio Custode, illumina, custodisci,
reggi e governa me, che Ti fui affidato
dalla Pietà Celeste. Amen." 






L'Angelo Custode

                
Un italo-americano residente in California, incaricava spesso il suo Angelo Custode di riferire a Padre Pio ciò che riteneva utile fargli sapere. Un giorno, dopo la confessione, chiese al Padre se sentiva veramente quello che gli diceva tramite l'angelo. "E che" - rispose Padre Pio - "mi credi sordo?" E Padre Pio gli ripeté quello che pochi giorni prima gli aveva fatto sapere tramite il suo Angelo.
Padre Lino raccontava. Stavo pregando il mio Angelo Custode perché intervenisse presso Padre Pio a favore di una signora che stava molto male, ma mi sembrava che le cose non mutassero affatto. Padre Pio, ho pregato il mio Angelo Custode perché le raccomandasse quella signora - gli dissi appena lo vidi - è possibile che non l'abbia fatto? - "E cosa credi, che sia disobbediente come me e come te?
Padre Eusebio raccontava. Stavo andando a Londra in aereo, contro il consiglio di Padre Pio che non voleva che usassi questo mezzo di trasporto. Mentre sorvolavamo il canale della Manica una violenta tempesta mise l'aereo in pericolo. Tra il terrore generale recitai l'atto di dolore e, non sapendo cosa altro fare, mandai a Padre Pio l'Angelo Custode. Tornato a San Giovanni Rotondo andai dal Padre. "Guagliò "- mi disse - "Come stai? È andato tutto bene?" - "Padre ci stavo rimettendo la pelle" - "E allora perché non obbedisci? - "Ma le ho mandato l'Angelo Custode..." - "E meno male che è arrivato in tempo!"
Un avvocato di Fano stava tornando a casa da Bologna. Era al volante della sua 1100 nella quale si trovavano anche sua moglie e i suoi due figli. Ad un certo punto, sentendosi stanco, avrebbe voluto chiedere di essere sostituito alla guida, ma il figlio maggiore, Guido, stava dormendo. Dopo qualche chilometro, nei pressi di San Lazzaro, si addormentò anche lui. Quando si svegliò si accorse di trovarsi ad un paio di chilometri da Imola. FuoriFOTO10.jpg (4634 byte) da sé dallo spavento urlò: "chi ha guidato la macchina? È successo niente?"...  - No - gli risposero in coro. Il figlio maggiore, che era al suo fianco si svegliò e disse di aver dormito saporitamente. La moglie e il figlio minore, increduli e meravigliati, dissero di aver constatato un modo di guidare diverso dal solito: a volte l'auto era per finire contro altri veicoli ma all'ultimo momento, li evitava con delle manovre perfette. Anche la maniera di prendere le curve era diversa. "Soprattutto" diceva la moglie "ci ha colpito il fatto che tu sei rimasto immobile per molto tempo e non hai più risposto alle nostre domande..."; "Io - la interruppe il marito - non potevo rispondere perché dormivo. Io ho dormito per quindici chilometri. Non ho veduto e non ho sentito niente perché dormivo... . Ma chi ha guidato l'auto? Chi ha impedito la catastrofe?... Dopo un paio di mesi l'avvocato si recò a San Giovanni Rotondo. Padre Pio, appena lo vide, mettendogli una mano sulla spalla, gli disse: "Tu dormivi e l'Angelo Custode ti guidava la macchina". Il mistero fu svelato.
Una figlia spirituale di Padre Pio percorreva una strada di campagna che l'avrebbe portata al Convento dei cappuccini dove ad attenderla c'era lo stesso Padre Pio. Era una di quelle giornate invernali, imbiancate dalla neve dove i grossi fiocchi che venivano giù, rendevano ancora più difficile il cammino. Lungo la strada, totalmente innevata, la signora ebbe la certezza che non sarebbe arrivata in tempo all'appuntamento col frate. Piena di fede, incaricò il suo Angelo Custode di avvisare Padre Pio che a causa del maltempo sarebbe arrivata al convento con notevole ritardo. Giunta al convento poté constatare con enorme gioia che il frate l'attendeva dietro ad una finestra, da dove, sorridendo, la salutava.
A volte il Padre, in sagrestia, si fermava e salutava anche baciando qualche amico o figlio spirituale ed io, raccontava un uomo,  guardando con santa invidia quel fortunato, dicevo tra me: "Beato lui!...Se fossi io al suo posto! Beato! Beato lui! Il 24 dicembre 1958 sono in ginocchio, ai suoi piedi, per la confessione. Al termine, lo guardo e, mentre il cuore batte per l'emozione, oso dirgli: "Padre, oggi è Natale, posso fare gli auguri dandovi un bacio? E lui, con una dolcezza che non si può descrivere con la penna ma soltanto immaginare, mi sorride e: "Sbrigati, figlio mio, non farmi perdere tempo!" Anche lui mi abbracciò. Lo baciai e come un uccello, giulivo, spiccai il volo verso l'uscita ripieno di delizie celesti. E che dire delle botte sulla testa? Ogni volta, prima di ripartire da San Giovanni Rotondo, desideravo un segno di particolare predilezione. Non solo la sua benedizione ma anche due colpetti sulla testa come due paterne carezze. Devo sottolineare che mai mi fece mancare ciò che, come un bambino,   manifestavo di voler ricevere da lui. Una mattina, eravamo in molti nella sagrestia della chiesetta piccola e mentre padre Vincenzo a voce alta esortava, con la sua solita severità, dicendo: "non spingete...non stringete le mani del Padre...fatevi indietro!", io quasi sconfortato, tra me ripetevo: "Partirò, questa volta senza le botte sulla testa". Non volli rassegnarmi e pregai il mio Angelo Custode di fare il messaggero e di ripetere a Padre Pio testualmente: "Padre, io parto, desidero la benedizione e le due botte sulla testa, come sempre. Una per me e l'altra per mia moglie". "Fate largo, fate largo", ripeteva ancora padre Vincenzo mentre Padre Pio cominciava a camminare. Io ero in ansia. Lo guardavo con un senso di tristezza. Ed eccolo, mi si avvicina, mi sorride ed ancora una volta i due colpetti ed anche la mano mi fa baciare. - "Ne darei tanti di botte a te, ma tante!". Così ebbe a dirmi la prima volta.
Una donna era seduta sul piazzale della chiesa dei cappuccini. La Chiesa era chiusa. Era tardi. La donna pregava col pensiero, e ripeteva col cuore: "Padre Pio, aiutami! Angelo mio, va a dire al Padre che mi venga in aiuto, altrimenti mia sorella muore!". Dalla finestra di sopra, sentì la voce del Padre: "Chi mi chiama a quest'ora? Che cosa c'é? La donna disse della malattia della sorella, Padre Pio si recò in bilocazione e guarì la malata.
Un tizio disse a Padre Pio: - Io non posso venire sempre da voi. Il mio stipendio non mi permette spese per viaggi così lunghi - Padre Pio rispose: "E chi ti ha detto di venire qui? Non hai il tuo Angelo Custode? Gli dici cosa vuoi, lo mandi qua, ed avrai subito la risposta".
Quando Padre Pio era un giovane sacerdote scriveva al suo confessore dicendo: "la notte ancora al chiudersi degli occhi, vedo abbassarsi il velo ed aprirmisi dinanzi il Paradiso. E allietato da questa visione, dormo con un sorriso di dolce beatitudine sulle labbra e con una perfetta calma sulla fronte aspettando che il piccolo compagno della mia infanzia venga a svegliarmi e così sciogliere insieme le lodi mattutine al diletto dei nostri cuori".
Padre Alessio un giorno si avvicinò a Padre Pio con delle lettere in mano per chiedergli delle cose e il Padre gli disse brusco: "Uagliò, non vedi che ho da fare? Lasciami in pace". Rimase male. Si ritirò in disparte mortificato. Padre Pio se ne accorse e dopo un pò lo chiamo e gli disse: "Non hai visto tutti quegli Angeli che erano qui intorno? Erano Angeli Custodi dei miei figli spirituali che venivano a portarmi i loro messaggi. Dovevo dare loro le risposte da riferire".
Un dottore chiese a Padre Pio: "Tanti Angeli sono sempre vicino a lei. Non le danno fastidio?" - "No" rispose il Padre con semplicità - "sono così obbedienti".

Si direbbe - diceva uno dei figli spirituali del Padre - che Padre Pio ascolti sempre quelli che lo chiamano. Una sera, molti parlavano del Padre appena arrivati a San Giovanni Rotondo. Ingenuamente ricapitolavano le grazie che volevano chiedergli e incaricavano i loro Angeli Custodi di fargliele presenti al più presto. L'indomani, dopo la Messa, Padre Pio li rimproverò giustamente: "Birichini! Neanche la notte mi lasciate tranquillo!", il sorriso smentiva le parole. Essi si seppero esauditi.
Ma voi, Padre, sentite quello che l'Angelo vi dice? Chiese una persona. E Padre Pio: "E cosa credi, che Egli sia disubbidiente come te? Mandami l'Angelo Custode".

linea.gif (3372 byte)

http://www.padrepio.catholicwebservices.com/Angelo_custode.htm

AMDG et BVM