Nicola, nato a Patara in Licia da illustre famiglia, fin dall'infanzia digiunava il mercoledì e venerdì: e conservò tale abitudine per tutto il resto della sua vita.
Privato dei genitori ancor giovanetto, distribuì tutti i suoi beni ai poveri. Famoso è il gesto della sua carità, con cui venne in aiuto a tre fanciulle in pericolo, offrendo una notevole somma di denaro, per costituire la loro dote.
Andato in pellegrinaggio in Palestina, per ispirazione di Dio si recò a Mira, capitale della Licia, dove dai vescovi di quella provincia, essendo morto il vescovo di Mira, contro l'aspettazione di tutti, con mirabile consenso, fu eletto in suo luogo. In questo ufficio si mostrò esempio di tutte le virtù.
Predicando, quindi, la verità della fede cristiana contro l'editto di Diocleziano e Massimiano, fu gettato in carcere, dove rimase fino al tempo dell'imperatore Costantino. Intervenne al concilio di Nicea, nel quale fu condannata l'eresia ariana. Ritornato fra i suoi, spirò serenamente a Mira.
Il suo corpo, trasportato a Bari, è venerato qui con sommo onore.
℣. E tu, o Signore, abbi pietà di noi.℟. Grazie a Dio.
Nessun commento:
Posta un commento