venerdì 24 marzo 2017

L'affare splendido


Il tesoro nascosto (237.4)
Un uomo, andato per caso a prendere terriccio per portarlo al suo orticello, nello scavare faticosamente la terra dura trova, sotto qualche strato di terra, un filone di metallo prezioso. Che fa allora quell'uomo? Ricopre con la terra la scoperta fatta. Non gli importa di lavorare più ancora perché la scoperta merita la fatica. E poi va a casa sua, raggranella tutte le sue ricchezze in denaro o in oggetti, e queste ultime le vende per avere molto denaro. Poi va dal padrone del campo e gli dice: "Mi piace il tuo campo. Quanto vuoi per vendermelo?"
"Ma io non lo vendo" dice l'altro. Ma l'uomo offre somme sempre più forti, sproporzionate al valore del campo, e finisce a sedurre il padrone di esso, il quale pensa: "Quest'uomo è un pazzo! Ma posto che lo è io me ne avvantaggio. Prendo la somma che mi offre. Non è uno strozzinaggio perché è lui che me la vuole dare. Con essa mi comprerò almeno altri tre campi, e più belli" e fa la vendita convinto di avere fatto un splendido affare. Ma invece è l'altro che fa l'affare splendido perché si priva di oggetti che possono essere asportati dal ladro o perduti o consumati, e si procura un tesoro che per essere vero, naturale, è inesauribile. Merita dunque di sacrificare quanto ha per questo acquisto, ma in realtà possedendo per sempre il tesoro celato in esso.
AMDG et BVM

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