sabato 4 febbraio 2023

SENZA PAROLE: Sangue e Lacrime!!!

 


QUADERNETTI CAPITOLO 795


9 ottobre 1953

   «, è vero. La mia immagine si è inumidita del mio pianto, qui, in camera tua, ieri sera. E avrei voluto poter piangere di gioia, per te, per l'opera, per le anime. Invece! Ho pianto di dolore! Dolore, perché proprio mentre sta per iniziare l'Anno Mariano, anno in cui più necessaria che mai sarebbe stata la pubblicazione dell'Opera che mi avrebbe fatta conoscere come nessun'opera scritta su Me neppure dai più valenti mariologhi, vivi o defunti, fece mai, e col farmi conoscere, così esattamente e conformemente alla verità storica della mia vita, alla verità evangelica e teologica, avrebbe portato a Dio, a mezzo mio, infinite anime, vedo più che mai che l'Opera, per molti motivi: d'interesse, di invidia, di superbia, d'ingiustizia, non uscirà in tempo.


   
Soffro per te, per tutte le anime che, non avendo l'opera, non avranno salvezza in quest'Anno Mariano, e anche per Me e per il Figlio mio che, dall'alto dei Cieli, e nella luce di Dio, vediamo tutta l'enormità di questa mala azione universale, privando il mondo di luce, salvezza spirituale, privando noi di veder compiuta la Volontà nostra, per il bene delle anime. Privando infine te di quanto sarebbe tuo pieno, santo diritto di avere: il mezzo potente di salvare, in questo tempo tragico, pieno di eresie, persecuzioni, delitti, tante anime. Il tuo unico santo desiderio sin dai tuoi più teneri anni, il tuo perfetto amore per esse, per cui ti offristi "vittima" perché essi avessero conversione, redenzione, e infine gloria eterna.


   Questo impedire che Io e il Figlio da me nato si sia conosciuti in tutta la nostra perfezione, è per Me e per Gesù un dolore che fa piangere a Me pianto amarissimo e a Lui lacrime di Sangue. L'ora della Passione e del Calvario, per l'odio ingiusto della folla, per l'avidità del traditore, per l'uccisione dell'Agnello di vera Redenzione, si ripete in pieno, e questo mi affligge quanto, e più ancora, mi afflisse il tradimento di Giuda, la fuga degli Apostoli, il Processo, le torture, la morte del Figlio mio».


AVE MARIA!

SIMBOLO NICENO-COSTANTINOPOLITANO

           


Credo in unum Deum,
Patrem omnipotentem,
factórem caeli et terrae,
visibilium omnium et invisibilium.

Credo in un solo Dio,
Padre onnipotente,
creatore del cielo e della terra,
di tutte le cose visibili e invisibili.

Et in unum Dóminum Iesum Christum,
Fílium Dei Unigenitum,
et ex Patre natum ante omnia saecula.

Credo in un solo Signore, Gesù Cristo,
unigenito Figlio di Dio,
nato dal Padre prima di tutti i secoli:

Deum de Deo,

Dio da Dio,

lumen de lumine,
Deum verum de Deo vero,
genitum, non factum,
consubstantialem Patri:
per quem omnia facta sunt.

Luce da Luce,
Dio vero da Dio vero,
generato, non creato,
della stessa sostanza del Padre;
per mezzo di lui tutte le cose sono state create.

Qui propter nos homines
et propter nostram salutem
descendit de caelis.
Et incarnatus est de Spiritu Sancto
ex Maria Virgine
,
et homo factus est.

Per noi uomini
e per la nostra salvezza
discese dal cielo
per opera dello Spirito Santo
si è incarnato nel seno della Vergine Maria
e si è fatto uomo.

Crucifixus etiam pro nobis sub Pontio Pilato;
passus
et sepultus est.

Fu crocifisso per noi sotto Ponzio Pilato,
morì
e fu sepolto.

Et resurrexit tértia die,
secundum Scripturas,

Il terzo giorno è risuscitato,
secondo le Scritture,

et ascendit in caelum,
sedet ad dexteram Patris.

è salito al cielo,
siede alla destra del Padre.

Et iterum venturus est cum gloria,
iudicare vivos et mortuos,
cuius regni non erit finis.

E di nuovo verrà, nella gloria,
per giudicare i vivi e i morti,
e il suo regno non avrà fine.

Et in Spíritum Sanctum,
Dominum et vivificantem:
qui ex Patre Filioque procedit.
Qui cum Patre et Filio simul adoratur et conglorificatur:
qui locutus est per prophetas
.

Credo nello Spirito Santo,
che è Signore e dà la vita,
e procede dal Padre e dal Figlio.
Con il Padre e il Figlio è adorato e glorificato,
e ha parlato per mezzo dei profeti
.

Et unam, sanctam, catholicam et apostolicam Ecclesiam.

Credo la Chiesa una, santa, cattolica e apostolica.

Confiteor unum baptisma in remissionem peccatorum.

Professo un solo battesimo per il perdono dei peccati.

Et exspecto resurrectionem mortuorum,

Aspetto la risurrezione dei morti

et vitam venturi saeculi. Amen.

e la vita del mondo che verrà. Amen.

Credo in un solo Dio,
Padre onnipotente,
creatore del cielo e della terra,
di tutte le cose visibili e invisibili.

Credo in un solo Signore, Gesù Cristo,
unigenito Figlio di Dio,
nato dal Padre prima di tutti i secoli:

Dio da Dio,

Luce da Luce,
Dio vero da Dio vero,
generato, non creato,
della stessa sostanza del Padre;
per mezzo di lui tutte le cose sono state create.

Per noi uomini
e per la nostra salvezza
discese dal cielo
per opera dello Spirito Santo
si è incarnato nel seno della Vergine Maria
e si è fatto uomo.

Fu crocifisso per noi sotto Ponzio Pilato,
morì
e fu sepolto.

Il terzo giorno è risuscitato,
secondo le Scritture,

è salito al cielo,
siede alla destra del Padre.

E di nuovo verrà, nella gloria,
per giudicare i vivi e i morti,
e il suo regno non avrà fine.

Credo nello Spirito Santo,
che è Signore e dà la vita,
e procede dal Padre e dal Figlio.
Con il Padre e il Figlio è adorato e glorificato,
e ha parlato per mezzo dei profeti
.

Credo la Chiesa una, santa, cattolica e apostolica.

Professo un solo battesimo per il perdono dei peccati.

Aspetto la risurrezione dei morti

e la vita del mondo che verrà. Amen.


https://it.wikipedia.org/wiki/Simbolo_niceno-costantinopolitano#:~:text=Il%20Simbolo%20niceno%2Dcostantinopolitano%20o,alla%20trinit%C3%A0%20delle%20persone%20divine.

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FINE?

 







FINE?

Ma se Gesù é risorto  tutto il resto é falso

La pastorella e il gregge.



 9 - La pastorella e il gregge. La missione futura (1844)

MB II, 243-245. MO Déc. II, 134-136

“La seconda Domenica di ottobre di quell'anno (1844) doveva partecipare a' miei

giovanetti, che l'Oratorio sarebbe stato trasferito in Valdocco. Ma l'incertezza del luogo, dei mezzi,

delle persone mi lasciavano veramente sopra pensiero. La sera precedente andai a letto col cuore

inquieto. In quella notte feci un nuovo sogno, che pare un'appendice di quello fatto la prima volta

ai Becchi quando aveva circa nove anni. Io giudico bene di esporlo letteralmente.

Sognai di vedermi in mezzo ad una moltitudine di lupi, di capre e capretti, di agnelli,

pecore, montoni, cani ed uccelli. Tutti insieme facevano un rumore, uno schiamazzo, o meglio un

diavolio da incutere spavento ai più coraggiosi. [244]

Io voleva fuggire, quando una Signora, assai ben messa a foggia di pastorella, mi fe' cenno

di seguire ed accompagnare quel gregge strano, mentre Ella precedeva. Andammo vagabondi per

vari siti: facemmo tre stazioni o fermate: ad ogni fermata molti di quegli animali si cangiavano in

agnelli, il cui numero andavasi ognor più ingrossando. Dopo avere molto camminato, mi trovai in

un prato, dove quegli animali saltellavano e mangiavano insieme, senza che gli uni tentassero di

mordere gli altri.

Oppresso dalla stanchezza, voleva sedermi accanto ad una strada vicina, ma la pastorella

mi invitò a continuare il cammino. Fatto ancora breve tratto di via, mi sono trovato in un vasto

cortile con porticato attorno, alla cui estremità eravi una Chiesa. Qui mi accorsi che quattro quinti

di quegli animali erano diventati agnelli. Il loro numero poi divenne grandissimo. In quel momento

sopraggiunsero parecchi pastorelli per custodirli: ma essi fermavansi poco, e tosto partivano.

Allora succedette una meraviglia. Molti agnelli cangiavansi in pastorelli, che aumentandosi,

prendevano cura degli altri. Crescendo i pastorelli in gran numero, si divisero, e andavano altrove

per raccogliere altri strani animali e guidarli in altri ovili.

Io voleva andarmene, perchè mi sembrava tempo di recarmi a celebrare la S. Messa, ma la

pastorella mi invitò a guardare al mezzodì. Guardando, vidi un campo, in cui era stata seminata

meliga, patate, cavoli, barbabietole, lattughe e molti altri erbaggi. - Guarda un'altra volta, mi disse.

E guardai di nuovo, e vidi una stupenda ed alta Chiesa. Un'orchestra, una musica istrumentale e

vocale mi invitavano a cantar messa. Nell'interno di quella Chiesa era una fascia bianca, in cui a

caratteri cubitali stava scritto: HIC DOMUS MEA, INDE GLORIA MEA. Continuando nel sogno,

[245] volli domandare alla pastora dove mi trovassi; che cosa voleva indicare con quel camminare,

colle fermate, con quella casa, Chiesa, e poi altra Chiesa. - Tu comprenderai ogni cosa, mi rispose,


3 XLIII, 20

I sogni profetici di San Giovanni BOSCO

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quando cogli occhi tuoi materiali vedrai di fatto quanto ora vedi cogli occhi della mente. - Ma

parendomi di essere svegliato, dissi: - Io vedo chiaro, e vedo cogli occhi materiali; so dove vado

e quello che faccio. - In quel momento suonò la campana dell'Ave Maria nella Chiesa di S.

Francesco d'Assisi, ed io mi svegliai.

Il trono di Pietro

https://www.youtube.com/watch?v=05H7on9m3nM

“Dio solo può tutto, conosce tutto, vede tutto.

75 - Punizioni su Roma e Parigi. Profezie (1870)

[MB IX, 779-783; X, 59-63]

E il 6 gennaio, festa dell'Epifania, o della manifestazione del Signore, vi fu la seconda

Sessione del Concilio, nella quale i Padri, secondo il rito, fecero un dopo l'altro, e pel primo il

Sommo Pontefice, la solenne professione di fede. La vigilia di quella memoranda solennità Don

Bosco vide in sogno quanto noi qui riportiamo: è lo stesso Servo di Dio che scrisse quanto vide e

udì.

“Dio solo può tutto, conosce tutto, vede tutto. Dio non ha nè passato, nè futuro; ma a Lui

ogni cosa è presente come [780] in un punto solo. Davanti a Dio non v'è cosa nascosta, nè presso

di lui àvvi distanza di luogo o di persona. Egli solo nella sua infinita misericordia e per la sua

gloria può manifestare le cose future agli uomini.

La vigilia dell'Epifania dell'anno corrente 1870 scomparvero tutti gli oggetti materiali della

camera e mi trovai alla considerazione di cose sopranaturali. Fu cosa di brevi istanti, ma si vide

molto. Sebbene di forma, di apparenze sensibili, tuttavia non si possono se non con grande

difficoltà comunicare ad altri con segni esterni e sensibili. Se ne ha un'idea da quanto segue. Ivi è

la parola di Dio accomodata alla parola dell'uomo.

Dal Sud viene la guerra, dal Nord viene la pace.

Le leggi di Francia non riconoscono più il Creatore, ed il Creatore si farà conoscere e la

visiterà tre volte colla verga del suo furore.

Nella prima abbatterà la sua superbia, colle sconfitte, col saccheggio e colla strage dei

raccolti, degli animali e degli uomini.

Nella seconda la grande prostituta di Babilonia, quella che i buoni sospirando chiamano il

postribolo d'Europa, sarà privata del capo in preda al disordine.

Parigi...! Parigi!... invece di armarti del nome del Signore, ti circondi di case d'immoralità

Esse saranno da te stessa distrutte: l'idolo tuo, il Panteon, sarà incenerito, affinchè si avveri che

mentita est iniquitas sibi. I tuoi nemici ti metteranno nelle angustie, nella fame, nello spavento, e

nell'abbominio delle nazioni. Ma guai a te se non riconoscerai la mano che ti percuote! Voglio

punire l'immoralità, l'abbandono, il disprezzo della mia legge, dice il Signore.

Nella terza cadrai in mano straniera: i tuoi nemici di lontano vedranno i tuoi palagi in

fiamme, le tue abitazioni divenute un mucchio di rovine, bagnate dal sangue dei tuoi prodi che non

sono più.

Ma ecco un gran guerriero dal Nord porta uno stendardo, [781] sulla destra che lo regge

sta scritto: Irresistibile mano del Signore. In quell'istante il Venerando Vecchio del Lazio gli andò

incontro sventolando una fiaccola ardentissima. Allora lo stendardo si dilatò e di nero che era

divenne bianco come la neve. Nel mezzo dello stendardo in caratteri d'oro stava scritto il nome di

Chi tutto può.

Il guerriero coi suoi fece un profondo inchino al Vecchio e si strinsero la mano.

Ora la voce del Cielo è al Pastore dei pastori. Tu sei nella grande conferenza coi tuoi

assessori; ma il nemico del bene non istà un istante in quiete; egli studia e pratica tutte le arti contro

di te. Seminerà discordia tra i tuoi assessori; susciterà nemici tra i figli miei. Le potenze del secolo

vomiteranno fuoco, e vorrebbero che le parole fossero soffocate nella gola ai custodi della mia

legge. Ciò non sarà. Faranno male, male a se stessi. Tu accelera; se non si sciolgono le difficoltà,

I sogni profetici di San Giovanni BOSCO

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siano troncate. Se sarai nelle angustie, non arrestarti, ma continua finchè non sia troncato il capo

dell'idra dell'errore. Questo colpo farà tremare la terra e l'inferno, ma il mondo sarà assicurato e

tutti i buoni esulteranno. Raccogli adunque intorno a te anche solo due assessori, ma ovunque tu

vada, continua e termina l'opera che ti fu affidata. I giorni corrono veloci, gli anni tuoi si avanzano

al numero stabilito; ma la gran Regina sarà sempre il tuo aiuto, e come nei tempi passati così per

l'avvenire sarà sempre magnum et singulare in Ecclesia prasidium.

Ma tu, Italia, terra di benedizioni, chi ti ha immersa nella desolazione? ... Non dire i nemici;

ma gli amici tuoi. Non odi che i tuoi figli domandano il pane della fede e non trovano chi loro lo

spezzi? Che farò? Batterò i pastori, disperderò il gregge, affinchè i sedenti sulla cattedra di Mosè

cerchino buoni pascoli e il gregge docilmente ascolti e si nutrisca.

Ma sopra il gregge e sopra i pastori peserà la mano; la carestia, la pestilenza, la guerra

faranno sì che le [782] madri dovranno piangere il sangue dei figli e dei mariti morti in terra

nemica.

E di te, o Roma, che sarà? Roma ingrata, Roma effeminata, Roma superba! Tu sei giunta

a tale che non cerchi altro, nè altro ammiri nel tuo Sovrano, se non il lusso, dimenticando che la

tua e sua gloria sta sul Golgota. Ora egli è vecchio, cadente, inerme, spogliato; tuttavia colla

schiava parola fa tremare tutto il mondo.

Roma! ... io verrò quattro volte a te!

Nella 1ª percuoterò le tue terre e gli abitanti di esse.

Nella 2ª porterò la strage e lo sterminio fino alle tue mura. Non apri ancor l'occhio?

Verrò la terza, abbatterò le difese e i difensori ed al comando del Padre sottentrerà il regno

del terrore, dello spavento e della desolazione.

Ma i miei savii fuggono, la mia legge è tuttora calpestata, perciò farò la quarta visita. Guai

a te se la mia legge sarà ancora un nome vano per te! Succederanno prevaricazioni nei dotti e negli

ignoranti. Il tuo sangue ed il sangue dei figli tuoi laveranno le macchie che tu fai alla legge del tuo

Dio.

La guerra, la peste, la fame sono i flagelli con cui sarà percossa la superbia e la malizia

degli uomini. Dove sono, o ricchi, le vostre magnificenze, le vostre ville, i vostri palagi? Sono

divenute la spazzatura delle piazze e delle strade!

Ma voi, o sacerdoti, perchè non correte a piangere tra il vestibolo e l'altare, invocando la

sospensione dei flagelli? Perchè non prendete lo scudo della fede e non andate sopra i tetti, nelle

case, nelle vie, nelle piazze, in ogni luogo anche inaccessibile, a portare il seme della mia parola?

Ignorate che questa è la terribile spada a due tagli che abbatte i miei nemici e che rompe le ire di

Dio e degli uomini?

Queste cose dovranno inesorabilmente venire l'una dopo l'altra.

Le cose succedonsi troppo lentamente.

Ma l'Augusta Regina del cielo è presente. [783]

La potenza del Signore è nelle sue mani; disperde come nebbia i suoi nemici. Riveste il

Venerando Vecchio di tutti i suoi antichi abiti.

Succederà ancora un violento uragano.

L'iniquità è consumata, il peccato avrà fine e, prima che trascorrano, due plenilunii del

mese dei fiori, l'iride di pace comparirà sulla terra.

Il gran Ministro vedrà la sposa del suo Re vestita a festa.

In tutto il mondo apparirà un sole così luminoso quale non fu mai dalle fiamme del

Cenacolo fino ad oggi, nè più si vedrà fino all'ultimo dei giorni”.


AMDG et DVM