lunedì 4 maggio 2020

Ultimi Scritti di Maria Valtorta



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D7938 settembre 1953
D79426 settembre 1953
D7959 ottobre 1953

La vera minaccia per la Chiesa

Il Papa emerito Benedetto XVI nella nuova biografia parla dell’Anti-Cristo

Di Sabino Paciolla
Papa Benedetto XVI
Papa Benedetto XVI
di Sabino Paciolla

Papa Benedetto XVI in una nuova biografia di prossima pubblicazione  (in italiano qui) parla esplicitamente del “potere spirituale dell’Anti-Cristo” presente in una certa mentalità molto diffusa nella nostra società. 
Maike Hickson, parla di questa nuova biografia nel suo articolo pubblicato su Lifesitenews da cui riprendiamo e traduciamo un passo dalla pagina 1074 la cui foto trovate piu sotto: 
Domanda: Una frase della Sua predica durante la messa per l’inizio del pontificato è rimasta particolarmente impressa nella memoria: «Pregate per me, perché non fugga davanti ai lupi.» Aveva previsto tutto quello che avrebbe dovuto affrontare?
Benedetto XVI: Anche qui devo dire che si tende a ridurre troppo la dimensione di quanto può incutere paura a un Papa. Naturalmente questioni come i «Vatileaks» sono incresciose e, soprattutto, non comprensibili e causa di grande turbamento per gli uomini del nostro grande mondo. Ma la vera minaccia per la Chiesa e quindi per il ministero petrino non risiede in queste cose, bensì nella dittatura mondiale di ideologie apparentemente umanistiche, contraddicendo le quali si resta esclusi dal consenso sociale di fondo. Ancora cento anni fa, tutti avrebbero considerato assurdo parlare di matrimonio omosessuale. Oggi chi vi si opponga viene scomunicato dalla società. Similmente stanno le cose per l’aborto e la produzione di esseri umani in laboratorio. La società moderna sta formulando una fede anticristica, cui non ci si può opporre senza essere puniti con la scomunica sociale. È quindi più che naturale avere paura di questa forza spirituale dell’Anticristo e ci vuole davvero l’aiuto della preghiera di un’intera diocesi e della Chiesa universale per opporvi resistenza.
Da: “Benedetto XVI: Ein Leben” [Benedetto XVI: una vita], pag. 1074 versione originale  (traduzione dal tedesco di questo passo a cura di Alessandra Carboni Riehn)
La giornalista riprende poi alcuni passi che si soffermano sugli intralci che Benedetto XVI ha dovuto affrontare.
“L’ostruzionismo veniva più dall’esterno che dalla Curia. Non volevo semplicemente promuovere prima di tutto la purificazione nel piccolo mondo della Curia, ma nella Chiesa nel suo insieme”. Spiegando ulteriormente il suo pensiero, ha aggiunto che “nel frattempo gli eventi hanno dimostrato che la crisi della Fede ha portato anche e soprattutto a una crisi dell’esistenza cristiana”. Questo, ha continuato, è ciò che “il Papa deve avere davanti ai suoi occhi”.

Benedetto XVI biografia di Seewald pag 1074

La Chiesa cattolica insegna che prima della gloriosa seconda venuta di Cristo, la Chiesa passerà attraverso una “prova finale” che “scuoterà la fede di molti credenti”.
“Prima della venuta di Cristo, la Chiesa deve passare attraverso una prova finale che scuoterà la fede di molti credenti. La persecuzione che accompagna il suo pellegrinaggio sulla terra svelerà il « mistero di iniquità » sotto la forma di una impostura religiosa che offre agli uomini una soluzione apparente ai loro problemi, al prezzo dell’apostasia dalla verità. La massima impostura religiosa è quella dell’Anti-Cristo, cioè di uno pseudo-messianismo in cui l’uomo glorifica se stesso al posto di Dio e del suo Messia venuto nella carne.”, afferma il Catechismo della Chiesa cattolica al n. 675.
Tanti hanno parlato della figura dell’Anti-Cristo, tra questi il beato arcivescovo Fulton Sheen, nei suoi libri e sermoni, uno di questi ripreso dalla radio nel 1947. Ma anche il Card. Giacomo Biffi in una sua notevole relazione che tenne al Meeting di Rimini il 28 agosto 1991, e che vi consiglio assolutamente di vedere (qui e leggere la trascrizione che ho fatto).
A tal proposito, Fulton Sheen dice
L’Anti-Cristo non sarà così chiamato, altrimenti non avrebbe seguaci. Non indosserà collant rossi, né vomiterà zolfo, né porterà un tridente né agiterà una coda frecciata come Mefistofele in Faust. Questa mascherata ha aiutato il Diavolo a convincere gli uomini che non esiste. Quando nessun uomo lo riconosce, più potere esercita.
Da nessuna parte della Sacra Scrittura troviamo garanzie per il mito popolare del Diavolo come un buffone che è vestito tutto di “rosso”. Piuttosto è descritto come un angelo caduto dal cielo, come “il principe di questo mondo”, il cui compito è quello di dirci che non c’è nessun altro mondo.
La logica di Satana è semplice: se non c’è cielo non c’è inferno; se non c’è inferno, allora non c’è peccato; se non c’è peccato, allora non c’è giudice, e se non c’è giudizio allora il male è bene e il bene è male. Ma al di sopra di tutte queste descrizioni, Nostro Signore ci dice che sarà così simile a Lui stesso che ingannerebbe anche gli eletti – e certamente nessun diavolo mai visto nei libri illustrati potrebbe ingannare anche gli eletti.
Come verrà in questa nuova era per conquistare seguaci alla sua religione? La credenza russa pre-comunista è che verrà travestito da Grande Umanitario; parlerà di pace, prosperità e abbondanza non come mezzo per condurci a Dio, ma come fine a se stessi.
Questa è la tentazione di avere una nuova religione senza la croce, una liturgia senza un mondo a venire, una religione per distruggere una religione, o una politica che è una religione, che rende a Cesare anche le cose che sono di Dio. In mezzo a tutto il suo apparente amore per l’umanità e al suo glorioso parlare di libertà e di uguaglianza, avrà un grande segreto che non dirà a nessuno: non crederà in Dio.
Poiché la sua religione sarà la fratellanza dell’Uomo senza la paternità di Dio, ingannerà anche gli eletti. Egli creerà una contro-chiesa che sarà la scimmia della Chiesa, perché lui, il Diavolo, è la scimmia di Dio. Avrà tutte le note e le caratteristiche della Chiesa, ma al contrario e svuotato del suo contenuto divino. Sarà un corpo mistico dell’Anti-Cristo che assomiglierà in tutti gli esterni al corpo mistico di Cristo. . . .

L'Arciv. Fulton Sheen abbraccia Papa San Giovanni Paolo II
L’Arciv. Fulton Sheen abbraccia Papa San Giovanni Paolo II

Inoltre, l’Anti-Cristo
Spiegherà il senso di colpa psicologicamente come sesso represso, farà sì che gli uomini si vergognino se i loro simili dicono di non essere di larghe vedute e liberali.
Identificherà la tolleranza con l’indifferenza per il bene e il male.
Favorirà più divorzi sotto il travestimento che un altro partner è “vitale”.
Egli aumenterà l’amore per l’amore e diminuirà l’amore per le persone.
Egli invocherà la religione per distruggere la religione.
Parlerà persino di Cristo e dirà che è stato il più grande uomo mai vissuto.
La sua missione, dirà, sarà quella di liberare gli uomini dalle servitù della superstizione e del fascismo, che non definirà mai.
In mezzo a tutto il suo apparente amore per l’umanità e al suo parlare di libertà e di uguaglianza, egli avrà un grande segreto che non dirà a nessuno; non crede in Dio. E poiché la sua religione sarà la fratellanza senza la paternità di Dio, ingannerà anche gli eletti.
Nel disperato bisogno di Dio, egli indurrà l’uomo moderno, nella sua solitudine e frustrazione, ad avere sempre più fame di appartenenza alla sua comunità che darà all’uomo l’allargamento dei suoi scopi, senza bisogno di una correzione personale e senza l’ammissione di colpe personali. Sono giorni in cui al diavolo è stata data una corda particolarmente lunga.
AMDG et DVM

UN CANTO BELLISSIMO

Nostra Signora Aparecida illumina questa oscura e profonda cosa ch’è la mia vita

(se il video non si carica fare il refresh di questa pagina o cliccare qui)


In Brasile, la città di Aparecida do Norte si trova nello stato di San Paolo. È conosciuta, soprattutto, come il principale santuario mariano nazionale, al quale convertono i pellegrini provenienti da tutto il paese, per visitare la Basilica della Vergine Immacolata, Nostra Signora  di Aparecida, santa patrona del Brasile. E’ il secondo santuario mariano del mondo”-
Un canto bellissimo, doloroso e struggente a Nostra Signora di Aparecida. A lei affidiamo le nostre pene
Esudiscici Signora di Aparecida… Prega per noi!
“É de sonho e de pó
o destino de um só
feito eu perdido
em pensamentos
sobre o meu cavalo
É de laço e de nó
de gibeira o jiló
dessa vida
cumprida a só
Sou caipira, pirapora
Nossa Senhora de Aparecida
ilumina a mina escura e funda
o trem da minha vida
O meu pai foi peão
minha mãe solidão
meus irmãos
perderam-se na vida
a custa de aventuras
Descasei, joguei
investi, desisti
se há sorte
eu não sei, nunca vi
Sou caipira, Pirapora
nossa Senhora de Aparecida
ilumina a mina escura e funda
o trem da minha vida
Me disseram, porém
que eu viesse aqui
prá pedir de
romaria e prece
paz nos desaventos
Como eu não sei rezar
só queria mostrar
meu olhar, meu olhar
meu olhar
Sou caipira, pirapora
nossa Senhora de Aparecida
ilumina a mina escura e funda
o trem da minha vida”.
“È fatto di sogno e di polvere
il destino di un uomo solo
come me, perso
nei miei pensieri
sul mio cavallo
È di lacci e di nodi (1)
di bisaccia il jiló (2)
di questa vita
vissuta da solo
Son campesino, pirapora (3)
Nostra Signora di Aparecida (4)
illumina questa oscura e profonda
questa cosa ch’è la mia vita (5)
Mio padre era un poveraccio
mia madre solitudine (6)
i miei fratelli
si son persi nella vita
in avventure finite male
Ho lasciato la donna, ho giocato (7)
ho investito, ho desistito
se la fortuna esiste
io non so, non l’ho mai vista
Son campesino, pirapora
Nostra Signora di Aparecida
illumina questa oscura e profonda
questa cosa ch’è la mia vita
Mi dissero, però
di venire qui
per chiedere
in pellegrinaggio e con preghiere
pace dalle avversità
Siccome non so pregare
volevo solo mostrare
il mio sguardo, il mio sguardo
il mio sguardo
Son campesino, pirapora
nostra Signora di Aparecida
illumina questa oscura e profonda
questa cosa ch’è la mia vita”.
(Traduzione a cura di Giuliano Lotti)
Note.
(1) L’Io narrante è un mandriano, nel cui lavoro ha continuamente a che fare con corde e nodi.
(2) Il jiló è un piccolo ortaggio particolarmente amaro; il verso va quindi letto come “l’amaro di questa [mia] vita”.
(3) Pirapora (“dove il pesce salta) è una parola degli indios tupi, usato – nell’opinione del traduttore – soprattutto per ottenere un’allitterazione (“caipira pirapora”), benché rafforzi il concetto di campesino, quale persona povera, rozza, non istruita.
(4) Nossa Senhora de Aparecida è la santa patrona del Brasile. Benché effigiata in una statuetta di terracotta che rappresenta una donna nera, viene considerata la Vergine Maria e la basilica a lei dedicata ad Aparecida (piccolo comune nello stato di S. Paolo) è il quarto santuario mariano più visitato al mondo.
(5) Trem significa “treno”, ma viene anche usato per indicare un oggetto qualsiasi, come in italiano “coso/a” (“Togli quel coso dal tavolo”).
(6) Se nel sertão la vira è dura per gli uomini, non è migliore la sorte delle donne in una cultura che le vede(va) subalterne ai rozzi mariti, la cui vita è confinata all’interno della misera abitazione.
(7) A causa delle condizioni di vita rese così precarie dalla povertà, nel sertão due coniugi non divorziano nel senso che intendiamo noi: il “marito” semplicemente se ne va.