mercoledì 31 luglio 2013

B. V. MARIA


MARIA

La Vergine, vetro puro


«Io sono il Creatore del cielo e della terra, una sola cosa, divina, con il Padre e lo Spirito Santo. Io sono colui che parlava ai patriarchi e ai profeti, colui che essi attendevano. È per soddisfare i loro desideri, secondo la mia promessa, che mi sono fatto uomo senza peccato né concupiscenza, entrando nel seno della Vergine, simile a un sole splendente che attraversa il vetro puro e trasparente. 

E, così come il sole attraversa il vetro senza danneggiarlo, la carne di Maria non è stata lesa né offesa, quando ho assunto attraverso lei la mia umanità. Ora, ho assunto l'umanità senza tuttavia smettere di essere divino. 

E sebbene fossi nel ventre della Vergine come essere umano, non di meno ero una cosa sola, divina, con il Padre e con lo Spirito Santo, guidando e colmando tutte le cose, tanto che, così come lo splendore non si separa mai dal fuoco, allo stesso modo la mia natura divina non si è mai separata dalla natura umana, nemmeno nella morte». 
Santa Brigida, Rivelazioni: Libro 1, 1

Ave Gratia plena, Dominus tecum!

“Non posso disprezzare i comandamenti divini e comportarmi da infedele verso il mio Dio.


MARTIRIO DI GIULIO IL SOLDATO


La decapitazione di questo soldato romano avvenne in una regione della Mesia, l’odierna Bulgaria, territorio di confine dov’erano concentrate alcune legioni. È morto verso il 303 sotto l’imperatore Diocleziano.



1. Al tempo della persecuzione, quando i fedeli aspettavano di ricevere le ricompense eterne, promesse ai vincitori dei gloriosi combattimenti per la fede, Giulio fu arrestato da agenti del tribunale e portato davanti al preside Massimo.

Questi chiese: “Chi è costui?”

Gli risposero: “È un cristiano e come tale non vuole ubbidire ai decreti”.

Il giudice chiese: “Come ti chiami?”

“Giulio”.

Il giudice: “Che ne dici, Giulio? È vero quello che si racconta di te?”

Giulio: “È vero. Sono cristiano e non nego di essere quello che sono”.

Massimo: “Forse non conosci i decreti imperiali che ordinano di sacrificare agli dèi?”

Giulio: “Li conosco, ma sono cristiano e non posso ubbidirti. Non debbo infatti venir meno ai doveri verso il mio Dio vivo e vero”.

2. Massimo: “Ma che c’è di male ad offrire un po’ d’incenso e poi ad andarsene?”

Giulio:
“Non posso disprezzare i comandamenti divini e comportarmi da infedele verso il mio Dio. Per tutto il tempo che servii nella inutile milizia terrena, per ventisette anni, non fui mai trascinato davanti al giudice per qualche colpa o lite. Partecipai a sette campagne senza mai restare indietro a nessuno, senza mai combattere meno valorosamente degli altri, senza che nessun comandante potesse mai accusarmi di qualche mancanza. Ed ora tu credi che io, fedele come sono stato ai miei doveri precedenti, voglia comportarmi da uomo infedele nelle cose che mi stanno più a cuore?”.

Massimo: “In che corpo hai militato?”.

Giulio: “Nei reparti da combattimento, dai quali a tempo debito uscii perché veterano. Adorai sempre con molta devozione quel Dio che creò il cielo e la terra. Quel Dio che ancor oggi continuo a servire fedelmente”.

Massimo: “Giulio, mi sembra che tu sia un uomo onesto e saggio. Lasciati convincere da me e sacrifica agli dèi: ne riceverai un’ottima ricompensa”.

Giulio: “Non posso accontentarti perché incorrerei nella pena eterna”.

Massimo: “Mi accollo io la tua colpa, se pensi che sia così grave. Sono io che ti faccio violenza perché non sembri che tu acconsenta spontaneamente. Poi te ne puoi andare sicuro a casa tua dove riceverai il premio dei decennali; dopo di che nessuno verrà più a molestarti”.

Giulio: “Né il denaro né i tuoi tentativi di persuasione possono indurmi a rinunciare alla luce eterna. Non posso rinnegare Dio. Pronuncia pure la sentenza di morte contro di me come contro un cristiano”.

3. Massimo: “Se non ti assoggetterai ai decreti imperiali e non sacrificherai agli dèi, ti farò decapitare”.

Giulio: “La tua decisione è giusta. Ti supplico, irreprensibile giudice, per l’onore che devi ai tuoi sovrani, manda ad effetto la tua decisione e pronuncia la sentenza di morte contro di me; in tal modo saranno esauditi i miei desideri”.

Massimo: “Se non ti penti e non sacrificherai agli dèi, sarai ben presto accontentato”.

Giulio: “Se mi sarà concesso di soffrire così, conquisterò la gloria eterna”.

Massimo: “Convinciti che, se soffrirai per le leggi della patria, avrai lode imperitura”.

Giulio: “Certo che voglio soffrire per le leggi, ma per quelle di Dio”.

Massimo: “Quelle leggi che vi trasmise un morto in croce? Ma pensa come sei sciocco a temere di più un morto che i re viventi”.

Giulio: “Ma
egli è morto per riscattare i nostri peccati, per donarci la vita eterna. Cristo, che è Dio, vivrà nei secoli: chi crede in lui avrà la vita eterna, chi lo nega, avrà il castigo eterno”.

Massimo: “Mi fai così pena che ancora una volta ti consiglio di sacrificare perché tu possa continuare a vivere insieme a noi”.

Giulio: “Se vivrò insieme a voi, avrò per me la morte eterna; se morirò per il mio Dio, vivrò in eterno”.

Massimo: “Dammi retta, sacrifica, così non dovrò ucciderti come ti ho già detto”.

Giulio: “Ho scelto di morire nel tempo per vivere in eterno con i santi”.

Il preside Massimo allora pronunciò la sentenza di morte con queste parole:

“Non volendo Giulio sottostare ai decreti imperiali, viene condannato alla pena capitale”.

4. Una volta giunto sul luogo dell’esecuzione, tutti si avvicinarono a baciarlo; il beato Giulio disse loro:

“Ognuno di voi pensi al significato di questo bacio”.

Un certo Isichio, un soldato anch’egli cristiano e anch’egli arrestato, diceva al santo martire:

“In nome del cielo, Giulio, completa in letizia la tua offerta e accetta la corona che Dio promise a quelli che avrebbero dato pubblica testimonianza della loro fede. Ricordati di me perché anch’io ti seguirò. Inoltre, ti prego, saluta il nostro fratello Valenzione, servo di Dio, che ci ha preceduti presso il Signore con la sua coraggiosa testimonianza”.

Giulio baciò Isichio e gli disse:

“Vieni presto, fratello; colui che mi mandasti a salutare ascolterà le tue parole”.

Preso poi il fazzoletto, se lo legò davanti agli occhi e tese il collo al carnefice dicendo:

“O Signore Gesù Cristo, nel cui nome sopporto questa pena, ti scongiuro di accogliere il mio spirito fra quelli dei tuoi santi martiri”.

Poi il ministro del diavolo lo colpì con la spada, troncando la vita del beatissimo martire, per Gesù Cristo, Signore nostro, a cui va onore e gloria nei secoli. Amen.
 
da: COSTANTE BERSELLI, Violenza di Stato nell’era dei Martiri, Roma 1982.

Ave Maria Purissima!



San Cipriano e santa Giustina

VITA E PASSIONE
DEL MARTIRE CIPRIANO E DELLA MARTIRE GIUSTINA

 
        Durante il regno dell’imperatore romano Decio viveva ad Antiochia un filosofo e mago famoso di nome Cipriano. Essendo discendente da genitori pagani, già dall’infanzia era stato consacrato al servizio del dio pagano Apollo.
        A sette anni d’età cominciò ad essere istruito nella stregoneria sotto l’insegnamento di maghi e streghe. Con il tempo Cipriano imparò tutte le arti diaboliche, a cambiare la direzione dei venti, a procurare cicloni, tempeste, tuoni e piogge, a fare agitare il mare, a danneggiare boschi e orti, a danneggiare i giardini e a procurare malattie agli uomini, e imparò le furberie dei diavoli e progredì nella malvagità. Per molti anni egli si dedicò ad imparare la magia e la stregoneria e a 30 anni ritornò ad Antiochia già completo in ogni opera malvagia.
        «Credete a me
disse dopo il suo rientro –, perché io ho visto lo stesso re delle tenebre, anzi me lo sono reso favorevole con i miei sacrifici. Io l’ho visitato ed ho parlato con lui e lui mi ha amato e lodato. Lui mi ha promesso di mettermi come capo, dopo la mia separazione dal corpo, e durante la vita terrena di aiutarmi in ogni opera mia. Esso mi ha dato perfino una legione di diavoli per servirmi e aiutarmi».

        Vedendo la sua competenza nella stregoneria e nella magia, tutti i pagani lo stimavano come un grande mago e stregone ed ecco che un giorno si presentò a lui un giovane dal nome Aglaide, figlio di genitori ricchi e famosi e domandò a Cipriano aiuto promettendogli di dargli molto oro e argento. Ed ecco cosa voleva: viveva ad Antiochia una fanciulla cristiana di nome Giustina, essa si dedicava con fervore a tutte le opere buone cristiane, poiché con tutto il suo cuore, amava Cristo come suo sposo, lo serviva con le preghiere, con il digiuno, con tutte le sue opere e con grande sapienza spirituale. Aveva deciso di dedicare tutta la vita al Signore, ma il nemico dei cristiani, il diavolo, cominciò a tormentarla usando diverse sofferenze e tormenti.


        Un giorno Aglaide passando presso la casa di Giustina fu colpito dalla sua straordinaria bellezza e desiderò di impadronirsi di questa ragazza. Però Giustina gli replicò: «Io ho come sposo Cristo, io servo Lui e per Lui voglio mantenere la mia purezza. Lui è il protettore della mia anima e del mio corpo da qualsiasi impurità». Infiammato dal desiderio carnale, Aglaide con ogni mezzo cercò di impadronirsi di Giustina e di dominarla. Non disdegnò nemmeno l’inganno e persino la violenza, ma il Signore proteggeva la sua serva fedele. Ed ecco che ora Aglaide chiedeva all’indovino e mago Cipriano che usasse le sue arti demoniache e che influenzasse Giustina al fine di farla cadere sotto il suo dominio.


        Cipriano gli rispose: «Io farò in modo che la stessa ragazza senta per te una passione molto più forte di quella che hai tu e lei stessa cercherà il tuo amore».
        Il giovane speranzoso lasciò Cipriano e questi evocò il demonio e gli comandò di infiammare di passione il cuore di Giustina. Il demonio gli promise di soddisfare questa opera anche perché molte volte prima egli aveva percorso la città, aveva scosso le mura delle case, aveva provocato risse sanguinose e uccisioni, aveva seminato inimicizia e odio tra le persone, aveva portato molti al peccato, ingannando persino monaci e abitanti del deserto, la sua azione si era spinta fino a città, boschi e deserti lontani.

        «Prendi questa pozione e dalla ad Aglaide, affinché con essa asperga la casa di Giustina e vedrai cosa succede!». Aglaide compì quello che gli era stato ordinato.
        Di notte Giustina, mentre stava pregando il Signore sentì l’opera delle forze maligne che l’attiravano verso la caduta nel peccato, allora essa ricorse all’arma del segno della croce e pronunziò una fervida preghiera al Signore: «Signore Dio mio Gesù Cristo! Ecco i miei nemici si sono levati contro di me, hanno teso una rete per prendermi e soffocare la mia anima, ma io ho ricordato nella notte il tuo nome e mi sono in esso rallegrata ed ecco che adesso che m’incalzano io ricorro a te e credo fermamente che il mio nemico non prevarrà su di me. Tu sai Signore Dio mio che io sono la tua serva, che per te ho conservato la mia purezza e che ho dedicato a te il mio corpo e la mia anima. O buon pastore, proteggi la tua pecorella, non darmi in preda alla bestia feroce che cerca di sbranarmi, dammi la vittoria sulle tendenze cattive del mio corpo».
        Il Signore ascoltò la preghiera della sua serva ed esaudì quello che gli domandava. Essa vinse con la forza della preghiera e del segno e della croce e il demonio che l’aveva assalita se ne scappò con timore. Cipriano, molto meravigliato mandò di nuovo il demonio, ora più incattivito di prima, per impadronirsi di Giustina. Questo demonio si scagliò sulla fanciulla con ancora maggior veemenza, ma essa ricorrendo ad una preghiera molto intensa intraprese un'ascesi maggiore e sottomise il suo corpo alla mortificazione, rafforzandolo con il digiuno, mangiando solo pane e acqua, e così di nuovo scacciò la forza del maligno.



        Quando Cipriano lo seppe ricorse ad uno dei principi dei demoni affinché con la sua potenza vincesse la fanciulla. Prese la forma di una donna e il principe dei demoni apparse a Giustina e cominciò a tentarla con i suoi discorsi, ma essa capì presto chi c’era davanti a lei e ricorse alla protezione della Croce del Signore e pose il suo segno glorioso su di sé. Il principe dei demoni di nuovo fuggì con timore e tremore.

        «Anche tu il principe delle forze, e il più grande tentatore, non sei riuscito a vincere con la tua forza questa stupida fanciulla?», domandò Cipriano, trovandosi questo diavolo fortemente rattristato.
        Vinto dalla forza Divina il diavolo dovette a malincuore riconoscere che i servi del demonio tremano e fuggono di fronte alla potenza della croce del Signore e hanno paura dell’ardente sua potenza.
        «Allora la vostra potenza è tale – obiettò Cipriano – che vi fate vincere perfino da una ragazzina così debole». Allora il diavolo desiderando di calmare Cipriano prese lo stesso le sembianze di Giustina e andò da Aglaide per soddisfare i suoi desideri peccaminosi.
        «Sono contento che sei venuto da me, o bella Giustina», quando Aglaide vide le sue sembianze, ma il diavolo non poteva nemmeno sopportare di sentir pronunciare il nome di Giustina e in quel momento sparì.
        Il giovane si adirò e corse a raccontare tutto a Cipriano. Questi con i suoi incantesimi diede ad Aglaide le sembianze di un uccello con la possibilità di volare nell’aria e di visitare la casa di Giustina entrando nella sua camera attraverso la finestra. Portato dal diavolo nell’aria Aglaide volò fino alla casa di Giustina e voleva sedersi sul tetto. Guardò dalla finestra della sua stanza e vedendola il diavolo lasciò Aglaide e se ne fuggì con timore. Il povero giovane perse l’apparenza di uccello e si aggrappò all’orlo del tetto, cadde vicino a lei e per poco non si sfracellò in terra. Non avendo ottenuto niente di buono tornò da Cipriano.


        Non potendo vincere Giustina lo stesso Cipriano domandò di presentarsi a lei sotto varie forme e cominciò anche a tormentare la fanciulla scagliando forze contro di lei e la sua casa e i suoi parenti con tutte le pene e malattie possibili, ma la fanciulla non perse il suo spirito e ricorse sempre alla potenza divina. Cipriano adirato cominciò a diffondere miseria in tutta la città, tormentò gli abitanti con diverse disgrazie e sofferenze, suscitò delitti, fece accadere degli incendi, lotte intestine e altre simili miserie.

        Questa opera del demonio fece diffondere nella città la diceria che il grande indovino Cipriano castiga la città per l’opposizione di Giustina. Gli anziani e i capi del popolo andarono da Giustina per chiederle di accontentare i desideri di Aglaide. Essa li pregò di pazientare dicendo che presto tutte le pene che erano procurate da Cipriano sarebbero scomparse. Così infatti accadde. Per le preghiere della santa Giustina il Signore protesse la città e i suoi abitanti da ogni male.


        Meravigliato dall’impotenza del diavolo contro le forze del Signore Cipriano disse a Satana: «Adesso io ho visto la tua impotenza, adesso ho capito la tua debolezza, per averti ascoltato me infelice, mi sono prestato ed ho creduto alla tua malizia. Vattene da me, o ingannatore, o trasgressore nemico della verità, oppositore, tu che non sopporti nessun bene». Il diavolo si arrabbiò e si scagliò contro Cipriano per ucciderlo. Oppresso dalla forza satanica egli si ricordò della potenza del segno della croce e pregò: «O Dio di Giustina, aiutami», e dicendo questo alzò la mano facendo su di sé il segno della croce e il diavolo fuggì da lui. Cipriano mezzo morto, cominciò ad invocare il nome di Dio. Il demonio tuonò a Cipriano: «Cristo non ti aiuterà!» ma dopo essersi scagliato con veemenza e a lungo si allontanò impotente. Allora Cipriano prese tutti i suoi libri di magia e andò dal vescovo cristiano Antimo, chiedendo a lui il battesimo. Conoscendolo come un indovino potente il vescovo lo rifiutò. Allora lui con pianti raccontò tutto quello che era avvenuto al vescovo e gli diede tutti i suoi libri perché fossero bruciati. Vedendo una tale umiltà il vescovo insegnò a lui la fede cristiana e lo preparò al battesimo.

        Cipriano pianse per i suoi peccati e si pentì, pregò Dio di perdonare le sue colpe. Cosicché una volta egli andò in Chiesa per la Divina Liturgia, ma al momento del rinvio dei catecumeni, quando già alcuni se ne stavano uscendo, Cipriano si rifiutò di uscire e chiese il battesimo. Vedendo la sua fermezza il diacono chiamò il vescovo e questi subito battezzò l’antico stregone, nel nome del Padre, del Figlio e del Santo Spirito.

        Da quel momento Cipriano cambiò completamente la sua vita, tanto che dopo un anno il vescovo lo ordinò presbitero. In seguito egli divenne anche vescovo e condusse una vita così santa e penitente che lo rese simile a molti grandi santi. Egli collocò Giustina in un monastero come Madre, affidando a lei la salvezza delle sue pie monache. Ma il demonio non dimenticò la vergogna subita e risvegliò tra i pagani una opposizione contro Cipriano ed essi lo condussero presso l’autorità del paese.
        Il capo Eutolmio, con molti inganni cercò di fare deviare Cipriano e Giustina, scongiurandoli di ritornare agli dei e di ubbidire alle autorità della terra. I pagani chiesero invano al capo di condannare a morte Cipriano e Giustina. Arrestati e tradotti nel buio della prigione, Cipriano e Giustina soffrirono molte offese e sofferenze, furono picchiati, feriti, ma essi confessavano con riconoscenza Cristo e sopportarono ogni cosa. Non raggiunto lo scopo con la furbizia, le minacce e le percosse, i tormentatori tagliarono la testa dei santi con la spada. Alla vista di questa morte d’innocenti un certo Teoctisto confessò Cristo e fu decapitato insieme ai santi martiri. Tutti e tre si presentarono al trono del Signore e i loro corpi rimasero per sei giorni insepolti.
        Alcuni dei passanti li raccolsero di nascosto e li trasportarono fino a Roma dove una donna si occupò della loro sepoltura e sulle tombe di questi protettori avvennero molte guarigioni e miracoli.
        Per le loro preghiere che il Signore guarisca anche le nostre infermità spirituali e corporali! Amìn!
Da Archimandrita Cipriano, I santi martiri Cipriano e Giustina, Phyli Attikis



martedì 30 luglio 2013

La profezia della Beata Emmerich


 La profezia della Beata Emmerich sta per compiersi?

"Ratzinger continuerà a chiamarsi Benedetto XVI
Manterrà il titolo di Sua Santità, sarà «Papa emerito»"



Ratzinger continuerà a chiamarsi Benedetto XVI - Vatican Insider


Vidi una forte opposizione tra due Papi… e vidi quanto funeste sarebbero state le conseguenze di quella falsa Chiesa… Essa diventava sempre più grande; eretici di ogni sorta arrivavano alla città di Roma; i chierici accrescevano il proprio lucro, vi era una grande oscurità... Vidi che la Chiesa di Pietro veniva minata dal piano di una setta”.


Gloria.tv: PROFEZIE DELLA VENERABILE ANNE KATHERINNE EMMERICH

PROFEZIE DELLA BEATA ANNE KATHERINNE EMMERICH

Le seguenti profezie furono fatte nel 1820 da questa monaca agostiniana, che patì le ferite di Nostro Signore Gesù Cristo nel suo corpo e che visse diversi anni soltanto con la Sacra Comunione fino al giorno della sua morte. A lei fu concesso di avere molte visioni di Gesù e di Maria SS. della loro vita sulla terra, visioni che furono scritte e pubblicate. 
Il lunedì 9 Febbraio 1824 spirò consumata dalle malattie e dalle mortificazioni. Dichiarata Venerabile alla fine del XIX secolo, il suo processo di beatificazione fu ripreso nel 1972. Nel 2001 fu dichiarata l’eroicità delle sue virtù. E il 7 Luglio del 2003 fu letto davanti a Giovanni Paolo II il decreto di riconoscimento di un miracolo necessario per completare il processo di beatificazione.
La sua vita e le seguenti profezie sono tratte da "La vita di Anne Katherinne Emmerich", scritta dal Rev. Karl Schmoeger, CSSR, pubblicata in inglese nel 1870 e ristampata nel 1968 da Maria Regina Guild, Los Angeles, California. Ci scusiamo per il testo, tradotto non dall’originale in tedesco, ma da una traduzione in spagnolo fatta da un’altra traduzione in inglese.


LA GRANDE APOSTASIA NELLA CHIESA DI ADESSO. IL PAPA INVECCHIATO.

“Tra le cose più strane che ho visto, c’era una grande processione di vescovi. I loro pensieri ed espressioni mi furono rivelati attraverso immagini che uscivano dalle loro bocche. I loro errori dottrinali erano emessi attraverso deformità estreme... Vidi quasi tutti i vescovi del mondo,
ma solo un piccolo numero era perfettamente udibile. Vidi anche il Santo Padre, timoroso di Dio ed in continua preghiera. Lasciava molto a desiderare il suo aspetto, a motivo della sua debolezza e vecchiaia e della sua grande sofferenza. La sua testa oscillava da un lato all’altro e cadeva sul suo petto come se fosse sul punto di addormentarsi. Dopo vidi che tutto quello che riguarda il Protestantesimo si innalzava, mentre la Religione Cattolica cadeva in completa decadenza. La maggior parte dei sacerdoti erano sedotti dalla brillante ma falsa conoscenza di giovani maestri, e tutti quanti collaboravano nel lavoro di distruzione. In quei giorni, la Fede sarebbe caduta molto in basso, e sarebbe stata preservata soltanto in alcuni luoghi, in pochi villaggi di case umili, e in poche famiglie, che Dio avrebbe protetto da calamità e da guerre”.

IL PAPA DEVE FUGGIRE DA ROMA. LA CHIESA ESILIATA.

“Al punto dove ci avvicinavamo, tuttavia, il fuoco consumava ogni cosa e vidi tutti gli edifici anneriti. Abbiamo traversato un certo numero di lussuosi saloni e finalmente abbiamo trovato il Papa. Era seduto nel buio e dormiva in un’enorme poltrona. Era molto infermo e debole; di fatto non poteva più camminare. Gli ecclesiastici del circolo intimo guardavano in modo non sincero e senza fervore religioso; non mi piacevano. Parlai al Papa dei vescovi che dovevano essere nominati. Gli chiesi anche di non lasciare Roma; se lo faceva, sarebbe venuto il caos. Egli pensava che il maligno era inevitabile e che egli doveva andarsene, per poter conservare alcune cose con sé. Era molto incline a lasciare Roma, e gli altri lo pressavano insistentemente a farlo”.

I NEMICI DELLA CHIESA INVADONO L’ITALIA E ROMA:

“Vidi anche diverse regioni della terra. La mia Guida (Gesù) nominò l’Europa e indicò una piccola regione sabbiosa. Disse così: “Ecco Prussia, il nemico”. Poi m’indicò un altro luogo, verso nord, e mi disse: “Questa è Moskvà, la terra di Mosca, che fa venire diversi demoni”.

LA FALSA, ECUMENICA ED ERETICA CHIESA SI STABILISCE A ROMA:

“Vidi una forte opposizione tra due Papi… e vidi quanto funeste sarebbero state le conseguenze di quella falsa Chiesa… Essa diventava sempre più grande; eretici di ogni sorta arrivavano alla città di Roma; i chierici accrescevano il proprio lucro, vi era una grande oscurità... Vidi che la Chiesa di Pietro veniva minata dal piano di una setta”.
“La Chiesa si trova in grande pericolo. Dobbiamo pregare perché il Papa non vada via da Roma, verranno mali innumerevoli se lo fa… Quando sarà prossimo il regno dell’Anticristo, comparirà una religione falsa che andrà contro l’unità di Dio e della sua Chiesa. Questo causerà il più grande scisma mai visto nel mondo”.



“Ebbi un’altra visione della grande tribolazione. I chierici chiedevano un permesso che non si poteva dare. Vidi alcuni sacerdoti anziani, specialmente uno, che piangeva e si doleva amaramente; alcuni pochi giovani anche si lamentavano. Ma altri, specialmente gli eretici, prontamente accolsero la richiesta. Era come se la gente fosse divisa in due bandi... ”



“Vidi che un certo numero di pastori accettavano idee pericolose per la Chiesa. Costruivano una grande, strana e stravagante Chiesa. Chiunque veniva accettato a fine di unirsi e avere gli stessi diritti: evangelisti, cattolici, sette di qualunque credo. Tale doveva essere la Nuova Chiesa... ma Dio aveva altri progetti...” 

“Vidi un’altra volta quella enorme e strana chiesa che veniva costruita là, in Roma. Non vi era in essa nulla di santo. Vidi questo, ma anche un altro movimento guidato da ecclesiastici, al quale collaboravano Angeli, Santi e altri Cristiani.”



“Ma lì, nella strana grande Chiesa, tutto il lavoro veniva fatto meccanicamente secondo regole stabilite e formulate. Tutto era fatto secondo l’umana ragione... Vidi ogni sorta di gente, di cose, dottrine e opinioni. Vi era un certo orgoglio, presunzione e violenza, e sembravano riuscire in tutto. Non vidi nemmeno un Angelo, e neppure un Santo aiutando in quel lavoro. Ma nel più profondo del sottosuolo, vidi un popolo selvaggio armato di lance, e una figura che rideva e diceva: “Edificatela il più solido che potete, che noi la distruggeremo”. Vidi ancora la nuova e disordinata chiesa che cercavano di costruire... In essa non vi era nulla di santo. C’era gente che ammassava il pane in una cripta sotto quella chiesa; ma non avrebbe lodato, né ricevuto il Corpo di Nostro Signore, soltanto sarebbe stato pane. Quelli che erano nell’errore, involontariamente, e quelli che piamente e ardentemente attendevano il Corpo di Cristo, sarebbero stati consolati, ma non per mezzo dell’Ostia. 


Allora la mia Guida (Gesù) disse: “Questo è una Babele”. Vidi cose deplorevoli: vidi gente che giocava, beveva e chiacchierava nella chiesa; persino amoreggiando con donne. Ogni sorta di abomini lì veniva commessa. I sacerdoti permettevano tutto e celebravano la Messa con molta irriverenza. Soltanto restavano alcuni pochi pii... Tutto ciò mi causò molta angoscia.”

I CATTOLICI DEVOTI E I SACERDOTI SONO OPPRESSI

“Poi vidi un’apparizione della Madre di Dio, dicendo che la tribolazione sarebbe stata enorme. Disse che la gente (di quel tempo) deve pregare con fervore, con le braccia aperte, e recitare tre Padrenostri. Che quello fu il modo come suo Figlio pregò per quella gente sulla Croce. Devono 
alzarsi a mezzanotte e pregare in questo modo, e devono continuare ad andare in chiesa. Soprattutto devono pregare affinché questa chiesa dell’Oscurità se ne vada da Roma. Tutta quella gente era buona e devota, e tuttavia non sapevano dove trovare orientamento e aiuto... Non vi erano traditori né nemici tra loro, e con tutto ciò avevano paura gli uni degli altri. Vidi altri martiri, non adesso, ma sì nel futuro... Vidi la setta segreta minando implacabilmente la grande chiesa. Vicino a loro vidi una enorme bestia che emergeva dal mare. In tutto il mondo, la gente buona e devota, specialmente i sacerdoti, erano perseguitati, oppressi e incarcerati. Tutte le comunità cattoliche erano oppresse, perseguitate, incarcerate e private dalla libertà. Vidi molte chiese chiuse, grande miseria e guerra e spargimento di sangue. Una folla selvaggia e ignorante manifestava violentemente. Ma non sarebbe durata tanto”...

L’INTERCESSIONE DELLA MADONNA. IL RE ENRICO. I VITTORIOSI.

“Ebbi una visione del Santo Imperatore Enrico. Lo vidi di notte, in ginocchio ai piedi del altare principale in una enorme bella chiesa... e vidi la Vergine SS. che veniva sola. Lasciò sull’altare una veste di colore rosso, coperta di lino bianco. Collocò un libro intarsiato con pietre preziose e accese le candele e la lampada perpetua. Quindi arrivò il Salvatore, vestito con i paramenti del sacerdote. Portava il calice coperto. Due Angeli lo servivano e altri due lo seguivano. Le ampolline erano lì. Il vino era rosso come il sangue, e vi era anche un po’ d’acqua. La Messa fu breve. Le parole di San Giovanni non furono lette alla fine. Quando la Messa ebbe finito, la Madonna si avvicinò a Enrico, distese la mano destra verso di lui, come segno di riconoscimento della sua purezza. Poi lo esortò a non vacillare. Quindi vidi un angelo, che lo toccò nel tendine del femore, come a Giacobbe. Enrico era afflittissimo; e da quel giorno camminò zoppicando...” “Tempi assai cattivi verranno quando i non cattolici porteranno molta gente per la via del male. Ci sarà molta confusione. Vidi una battaglia. I nemici erano superiori in numero, ma il piccolo esercito di fedeli sconfiggeva intere file di soldati nemici. Durante la battaglia, la Vergine Benedetta restava in piedi su una collina, indossando un’armatura. Fu una terribile guerra. Alla fine, soltanto pochi giusti sopravvissero, ma di essi fu la vittoria.”

LA CHIESA RISULTERÀ VITTORIOSA, RINFORZATA E PIÙ CHE MAI GLORIOSA.

“Ero così angosciata, che piangendo implorai misericordia a Gesù. Egli disse, tra le altre cose, che il trasferimento della Chiesa da un posto ad un altro sarebbe sembrato il segno della sua completa disfatta, ma che di nuovo si sarebbe rialzata. Che, anche se fosse rimasto un solo cattolico, avrebbe conquistato tutto, perché non è fondata su consiglio né su intelligenza umana”.
“Quando la Chiesa sarà distrutta nella maggior parte dalla setta segreta e quando solo il santuario e l’altare saranno rimasti in piedi, i demolitori entreranno nella Chiesa con la Bestia. Dopo trovai una donna di nobile aspetto, che camminava piano, il che mi fece pensare che fosse incinta. Nel vederla, i nemici furono preda dal terrore e la Bestia non riuscì a fare un solo paso avanti. Allungò il suo collo, come se stesse per divorarla, ma la donna si prostrò davanti all’Altare, toccando con la fronte il pavimento. La Bestia fuggì volando verso il mare, un’altra volta, e i nemici furono abbandonati in una grande confusione. A grande distanza si avvicinava una grande legione, a capo della quale veniva un Uomo cavalcando un cavallo bianco. Tutti i nemici furono perseguitati. Immediatamente, la Chiesa fu ricostruita e fu più magnifica di quanto fosse mai stata”.

Scritto avuto dal Presidente Antonio Norrito
Io continuo a sostenere che NON si tratta di fine del mondo, ma di fine di UN mondo!!!!!


+ Mother of Salvation: The last secret of Fatima was not revealed, so terrifying was it Monday, July 22nd, 2013

Mother of Salvation: The last secret of Fatima was not revealed, so terrifying was it

My child, the deceit, which the world will face, will be so difficult to discern, that only those who surrender to God and place all their trust in my Son, will be able to endure the trials, which lie ahead.
I gave the world the prophecies in 1917, but the last secret of Fatima was not revealed, so terrifying was it for those within the Catholic Church.
The last secret of Fatima still remains unknown to God’s children, although part of it was revealed to you on 26 January, 2012.  Very few within the Church are privy to this. Now, the next part of the final secret of Fatima must be revealed, so that I can warn humanity of the consequences of ignoring my intervention to help save souls.
The Church has been infested, from the inside, by enemies of God. They – and there are twenty of them who control from within – have created the greatest deceit. They have elected a man, not of God, while the Holy Father, accorded the Crown of Peter, has been carefully removed.
The details, which I revealed, are that there would be two men wearing the Crown of Peter in the end times. One will suffer because of lies which have been created to discredit him and which will render him a virtual prisoner. The other one elected will bring about the destruction, not only of the Catholic Church, but of all churches which honour my Father and who accept the Teachings of my Son, Jesus Christ, Saviour of the world.
There can only be one head of the Church on Earth, authorised by my Son, who must remain pope until his death. Anyone else, who claims to sit in the Seat of Peter, is an imposter. This deceit has one purpose, to turn souls over to Lucifer and there is little time for such souls, who will be none the wiser, to be saved.
Children, you must only heed one warning, now. Do not deviate from the Teachings of my Son. Question every new doctrine, which may be presented to you and which professes to come from my Son’s Church on Earth. The Truth is simple. It never changes. My Son’s Legacy is very clear. Do not allow anyone to cloud your judgement.
Soon the Fatima prophecies will make sense. All is now taking place before a disbelieving world, but sadly, very few will understand until it is too late. Pray, pray, pray my Most Holy Rosary, as often as possible, every single day, in order to dilute the effect of the evil, which surrounds you.
Your beloved Mother
Mother of Salvation