mercoledì 2 novembre 2011

"Armatevi del Mio Rosario".






"Il valore della meditazione dei Misteri è la chiave del grande potere contenuto nel Rosario". (La veggente Christina Gallagher)

In un messaggio a Christina, la Madonna, parlando della recita del Rosario fatta col cuore, ha detto: "Offrite ogni Ave Maria come una bellissima rosa bianca o come un prezioso gioiello e il Padre Nostro come una rosa rossa molto delicata o un gioiello speciale, coi quali ricoprirmi. Ma dovete sapere che non potete avere gioielli preziosi che non brillano o bellissime rose che sono solo buone per essere gettate via. Figlia Mia se non pregate il Rosario col cuore, con amore e gioia, le rose e i gioielli che offrite per ricoprirmi saranno persi per sempre. Pregate il Rosario con amore e con gioia ed esso durerà per tutta l’eternità. Ti prego, figlia Mia, non deludermi. Fai che sia un indumento che risplende, …prega il Mio bellissimo Rosario". (22 maggio 1988, messaggio della Madonna a Christina Gallagher)

"...Il Santo Rosario, quando pregato col cuore, può sconfiggere il Maligno". (Da un messaggio della Madonna a Christina Gallagher)

La Madonna ha detto a Christina: "Figli Miei, la calamità è iniziata. L’influenza del principe delle tenebre è attorno a voi. Armatevi del Mio Rosario. La Mia Chiesa sarà scossa fin dalle sue fondamenta". (Messaggio della Madonna a Christina Gallagher)


AMDG et BVM

"PARLARE DI MARIA SS.MA è... gioire". - 8 -




Martedì - Lezione Seconda (Capitolo 8)

Assoluzione: Aiutaci, o Vergine amabile,
di questo mondo nei fieri pericoli. Amen. <<Cacciato infine Adamo dal Paradiso, sperimentò in se stesso la giustizia e la misericordia di Dio, temendolo per la giustizia ed amandolo di cuore per la misericordia in tutti i giorni della sua vita.

Il mondo andò bene finché la sua discendenza fece lo stesso.

Ma quando gli uomini non considerarono più la giustizia e la misericordia di Dio, molti di loro dimenticarono il loro Creatore. Perché credevano in ciò che faceva loro piacere, e trascorrevano il loro tempo nell'abominio della loro turpe concupiscenza carnale.
Dio, aborrendo questa depravazione, sommerse nelle acque del diluvio tutti gli abitanti della terra, eccetto quelli che Noè, con la sua previdenza, salvò nell'arca, per la restaurazione del mondo.



<<Peraltro, dopo che la popolazione umana si fu nuovamente moltiplicata, apostatò dal culto di Dio con l'idolatria, per istigazione del Maligno, facendosi una legge contraria alla divina volontà. Ma Dio, mosso dalla sua misericordiosissima bontà di padre, visitò Abramo, vero cultore della fede in lui, e fece alleanza con lui e con la sua discendenza. Dio soddisfece il desiderio di Abramo, dandogli il figlio Isacco, e promettendogli dalla discendenza di questi il Figlio suo, Cristo. Per cui si direbbe senz'altro credibile che anche ad Abramo fosse divinamente preannunziato che una figlia della sua stirpe, la Vergine immacolata, avrebbe partorito il Figlio di Dio. Si crede pure che Abramo esultò per questa sua futura figlia più che per Isacco suo figlio, e che l'amò con maggior predilezione che lo stesso suo figlio Isacco.


<<Si deve anche comprendere che Abramo non acquistò beni temporali per superbia o cupidigia, né desiderò il figlio per sola sua consolazione corporale. Perché fu come un buon ortolano che, servendo fedelmente il suo padrone, piantò nel terreno di lui un tralcio di vite, sapendo che da esso si sarebbero poi potute piantare innumerevoli altre viti, da poterne derivare una vigna scelta. E perciò raccolse letame, perché le viti da esso impinguate non marcissero ma fossero rese più feconde a dar frutto. Si rallegrava infatti, quel buon ortolano, prevedendo che tra le sue pianticelle sarebbe derivato un certo albero, così eccelso e dilettevole, che avrebbe sommamente dilettato il suo padrone per la bellezza dell'albero allargatosi nella vigna, e che lo stesso padrone avrebbe gustato la dolcezza dei suoi frutti e si sarebbe riposato, sedendo soavemente alla sua ombra.




<<In quest'ortolano si sottintende Abramo e nel tralcio di vite Isacco suo figlio, nelle molte viti propagginate da esso, tutta la sua progenie; nel letame sono indicate le ricchezze del mondo, che Abramo, caro a Dio, non desiderava se non per sostentamento del popolo di Dio; in quell'albero bellissimo e desiderato, la Vergine Maria; nel padrone poi, l'onnipotente Dio, che non decise di venire nella vigna, prima che vi crescesse e giungesse ad età conveniente l'albero eccelso, cioè la gloriosa Vergine Maria, sua carissima madre, la cui innocentissima vita è assomigliata alla bellezza che Dio si dilettava di vedere, e le cui opere, sommamente piacevoli a Dio sono adombrate nella soavità dei frutti; nell'ombra, poi, il suo seno verginale, che la virtù dell'Altissimo adombrava.

<<Prevedendo, dunque, Abramo che questa Vergine che avrebbe partorito Dio sarebbe derivata dalla sua progenie, più si consolò di essa sola che di tutti i figli e figlie della sua stirpe.

<<Questa stessa fede e santa speranza della futura nascita del Figlio di Dio dalla sua progenie, Abramo la trasmise poi in eredità, con grande fede, a suo figlio Isacco; il che è ben provato dal fatto che, mandando un servo a cercare la moglie a suo figlio, lo fece giurare sui suoi lombi, cioè per colui che dai suoi lombi sarebbe uscito, significando con questo che il Figlio di Dio sarebbe nato dalla sua progenie. <<Anche di Isacco si riconosce che con la benedizione data al figlio Giacobbe gli lasciò in eredità la suddetta fede e speranza. Giacobbe poi, benedicendo singolarmente i suoi dodici figli, non omise di consolare il figlio Giuda con la stessa eredità.


<<Quindi è veramente provato che Dio amò la madre sua dall'inizio, in modo che come si compiacque sommamente di lei prima di creare alcunché, così anche ai suoi amici infuse grande consolazione per il fatto ch'essa sarebbe nata. E così certamente, come in primo luogo agli angeli e poi al primo uomo, e in seguito ai patriarchi, era data grande allegrezza dalla futura nascita della gloriosa madre di Dio>>.
AMDG et BVM

"Scrivi: - Beati i morti che muoiono nel Signore!"





Apocalisse, 14, 13:
<< Et audivi vocem de cælo, dicentem mihi : Scribe : Beati mortui qui in Domino moriuntur. Amodo jam dicit Spiritus, ut requiescant a laboribus suis : opera enim illorum sequuntur illos>>.

Sentìi una voce dal cielo che mi diceva: "Scrivi: - Beati i morti che muoiono nel Signore!". - "Già fin d'ora beati, -dice lo Spirito- cosicché si riposeranno dalle loro fatiche; le loro opere infatti li seguono".



AMDG et BVM

martedì 1 novembre 2011

"PARLARE DI MARIA SS.MA è... gioire". - 7 -


In queste tre lezioni che seguono, l'angelo tratta della penitenza di Adamo e della consolazione ch'ebbe prevedendo la futura creazione della beata Vergine, della grande umiltà di lei, e della consolazione ch'ebbero Abramo patriarca, Isacco, Giacobbe e tutti i profeti per la futura nascita della veneranda madre di Dio. Martedì - Lezione Prima (Capitolo 7)

Assoluzione:

Dal maligno nemico ci difenda
la Vergine pietosa e reverenda. Amen.

<<La sacra scrittura attesta che Adamo, stando nelle felicità del Paradiso, trasgredì il comando di Dio; ma non riferisce ch'egli rimanesse disobbediente alla volontà di Dio dopo la sua caduta.

Anzi veramente risulta che Adamo amò Dio con tutto il cuore per il fatto che, dopo il fratricidio perpetrato dal figlio, evitò relazioni coniugali con sua moglie; udito però il comando di Dio, obbedì, unendosi di nuovo ad essa coniugalmente.
Inoltre si pentì di aver offeso il suo Creatore più che di aver gettato se stesso in gravissimi tormenti e pene. Ne risulta che non sarebbe stato ingiusto che, come gli era sopravvenuta l'ira divina per la superbia con cui nella sua felicità aveva offeso Dio, così nella sua miseria gli venisse data grande consolazione dal fatto che pianse in vera umiltà e grandissima penitenza d'aver provocato ad ira un così benevolo creatore.

<<Ma Adamo non poteva aver consolazione maggiore di quella di aver certezza che Dio si sarebbe degnato nascere dalla discendenza di lui, per redimere con l'umiltà e l'amore le anime che lo stesso Adamo, sedotto dall'invidia del Diavolo, aveva allontanate dalla vita eterna per la sua superbia. Ma perché a tutti i sapienti sarebbe sembrato impossibile – com'è effettivamente – che Dio, cui non si conviene che una nascita onoratissima, assumesse corpo umano nella concupiscenza carnale, come gli altri bambini, tanto più ritenne ciò impossibile Adamo, ch'era venuto all'esistenza senza piacere carnale.

Comprese perciò Adamo che al Creatore di tutti non piaceva crearsi un corpo umano come aveva creato il suo e quello di Eva. Riteneva, quindi, che Dio volesse assumere carne umana da una persona simile nel corpo ad Eva, ma che eccellesse in fioritura di ogni virtù sopra tutti i generati e da generarsi da uomo e donna, e nascere castissimamente da lei come uomo e Dio, lasciando intatta la sua verginità.

<<Di qui risulta da credersi senza esitazione che, come Adamo quando sentì Dio quasi placato con lui, ebbe gran dolore delle parole apprese da Eva nel dialogo col Diavolo, allo stesso modo, caduto in miseria e dolore, ebbe grande allegrezza e consolazione dalle parole che tu, o Maria, speranza di tutti, avresti risposto all'angelo.

Si rammaricava pure Adamo che il corpo di Eva, creato dal suo corpo, l'avesse proditoriamente tratto alla morte perpetua dell'inferno; ma si rallegrava prevedendo che dal tuo corpo, o Vergine onoratissima sarebbe nato quel venerabile corpo che doveva potentemente ricondurre lui e la sua progenie alla vita celeste.
Si rattristava ancora Adamo che Eva, sua consorte diletta, aveva cominciato con l'essere per somma superbia disobbediente al suo Creatore, ma si rallegrava prevedendo che tu, o Maria, sua carissima figlia, avresti voluto obbedire in tutto a Dio con somma umiltà.

<<Si doleva pure Adamo perché Eva, nella sua mente superba, aveva quasi detto di voler essere uguale a Dio; cosa per la quale era caduta in grande scandalo davanti a Dio ed agli angeli;

ma si rallegrava che nella loro prescienza la tua parola di protestarti umilmente serva del Signore sarebbe ridondata in tua luminosa gloria.
Adamo si rammaricava pure perché la parola di Eva aveva provocata l'ira di Dio, a dannazione sua e della sua discendenza; ma esultava perché la tua parola doveva attirare a te e a tutti i condannati per la parola di Eva l'amore di Dio a grande consolazione.

Perché la parola di Eva cacciò lei col marito dalla gloria nel più grande dolore, chiudendo a lei e suoi discendenti le porte del cielo; ma la tua parola benedetta, o madre della sapienza, portò a te grande allegrezza e aprì le porte del cielo a tutti quelli che volevano entrarvi.  

Perciò, come si rallegravano in cielo gli angeli, prevedendo già prima della creazione del mondo la nascita tua, o Madre di Dio, così anche Adamo provò grande gioia e consolazione dalla previsione della tua nascita>>.

AMDG et BVM

"Te Mariam laudamus, * te Dominam confitemur"



Ti  lodiamo, Madre di Dio * ti esaltiamo come Madre e Vergine.
Tutta la terra ti venera * Figlia dell’eterno Padre.

Gli Angeli e gli Arcangeli, i Troni e i Principati * ti servono fedelmente.
Le Potestà, le Virtù e le Dominazioni * devotamente ti obbediscono.


I Cherubini, i Serafini e tutti i cori degli Angeli * ti circondano esultanti.
Tutte le creature angeliche * ti proclamano senza fine:


Santa, Santa, Santa * Maria Madre di Dio, Madre e Vergine.
I cieli e la terra sono pieni * della gloria del tuo Figlio.

Il coro glorioso degli Apostoli * ti esalta Madre del Creatore.
La moltitudine dei beati Martiri * ti glorifica Madre di Cristo.

La gloriosa schiera dei Confessori * ti proclama tempio della Santissima Trinità.
L’amabile coro delle Vergini * ti addita modello di verginale umiltà.

L’intera corte celeste * ti acclama sua Regina.
Per tutto il mondo la Chiesa ti onora * Madre della divina Maestà.

Madre del Re del Cielo, * santa, dolce e pia.
Tu sei Signora degli Angeli * porta del Paradiso.

Tu Scala del Regno dei cieli * Arca di pietà e di grazia.
Sorgente della misericordia * Sposa e Madre dell’eterno Re.

Tempio dello Spirito Santo * dimora della santissima Trinità.
Tu divina e materna mediatrice  fra Dio e gli uomini * tu loro guida e universale dispensatrice di grazie.

Tu Aiuto dei cristiani, * Rifugio dei peccatori.
Tu Signora del mondo, Regina del Cielo * e  unica  nostra  speranza.

Tu salvezza di chi ti invoca, porto dei naufraghi * sollievo dei miseri, rifugio dei moribondi.
Tu Madre dei beati * e gioia degli eletti.

Tu perfezioni i giusti * e raduni gli erranti.
In Te si avverano le promesse dei Patriarchi * e i vaticini dei Profeti.

Tu guida degli Apostoli, * maestra agli Evangelisti.
Tu forza dei Martiri, modello dei Confessori * onore e gloria delle Vergini.

Tu per salvare l’uomo decaduto, * accogliesti nel seno il Figlio di Dio.
Tu, vincendo l’antico avversario, * hai riaperto ai tuoi figli il paradiso.

Insieme con il Figlio * siedi alla destra del Padre.
O Vergine Maria, prega per noi tuo Figlio * che un giorno sarà nostro Giudice.

Ti preghiamo, soccorri i tuoi figli, * redenti col prezioso Sangue del  Figlio tuo.
Fa’, o Vergine, che insieme con i Santi * siamo premiati con l’eterna gloria.

Salva il tuo popolo, o Madre * perché abbia parte all’eredità del tuo Figlio. 
Guidaci in questa vita, divina nostra Pastora, * e custodiscici per l’eternità.

Ogni giorno, o Madre, * ti rivolgiamo la nostra lode.
E bramiamo cantare le tue lodi in eterno * con le labbra e con il cuore.

Dégnati, o dolce Maria, * di conservarci senza peccato oggi e sempre.
Abbi pietà di noi, o Madre, * perché confidiamo in Te.

In Te speriamo, cara nostra Madre, * difendici in eterno.
A Te s’addice la lode e il potere * a Te l’onore e la gloria.

Amen”. 

L'antifona seguente il Serafico Padre San Francesco la pregava all'inizio e alla fine d'ogni ora canonica. La riproponiamo nella Solennità di Tutti i Santi.

O Santa Vergine Maria, non c’è al mondo creatura bella come Te. O Figlia ed Ancella del Padre celeste, o Madre santissima di Gesù Cristo e Sposa dello Spirito Santo, prega per noi con il santo Arcangelo Michele e con tutti i Santi, il tuo Figlio, nostro dilettissimo Signore e Maestro. Amen."                     

AMDG et BVM