domenica 14 settembre 2025

IL MANTELLO DELLA VERGINE DI GUADALUPE

 MARIA VERGINE DI GUADALUPE

 

Il mantello della Vergine di Guadalupe

E' veramente incredibile quello che la scienza ha scoperto su questa tilma, che avrebbe dovuto distruggersi dopo 20/30 anni!

1. Studi oftalmologici realizzati sugli Occhi di Maria hanno scoperto che avvicinando loro la luce, la retina si contrae e ritirando la luce, torna a dilatarsi, esattamente come accade a un occhio vivo.
 
2. La temperatura della fibra di maguey (ricavata da una pianta) con cui è costruito il mantello mantiene una temperatura costante di 36.6 gradi, la stessa di una persona viva.

3. Uno dei medici che analizzò il manto collocò il suo stetoscopio sotto il nastro con fiocchi che Maria ha intorno alla vita (segnale che è incinta) e ascoltò battiti che si ripetevano ritmicamente, contò 115 pulsazioni al minuto, come per un bebè nel ventre materno.

4. Non si è scoperto nessun tratto di pittura sulla tela.  In realtà, a una distanza di 10 centimetri dall'immagine, si vede solo la tela cruda: i colori scompaiono. Studi scientifici non riescono a scoprire l’origine della colorazione che forma l’immagine, né la forma in cui la stessa è stata dipinta. Non si riscontrano tracce di pennellate né di altra tecnica conosciuta. Gli scienziati della NASA affermarono che il materiale che origina i colori non è nessuno degli elementi conosciuti sulla Terra.

5. Si è fatto passare un raggio laser lateralmente sopra la tela, e si è evidenziato che la colorazione non è né al dritto né al rovescio, ma che i colori fluttuano a una distanza di tre decimi di millimetro sopra il tessuto, senza toccarlo. I colori fluttuano nell’aria, sopra la superficie del Mantello. 

Ti sembra sorprendente? Allora sorprenditi ancor più con queste altre scoperte: 

6. La fibra di maguey che costituisce la tela dell'immagine, non può durare più di 20 o 30 anni.  Vari secoli fa si dipinse una replica dell’immagine su una tela di fibra di maguey simile, e la stessa si disintegrò dopo alcuni decenni. Mentre, a quasi 500 anni dal miracolo, l’immagine di Maria continua a essere perfetta come il primo giorno. La scienza non si spiega l’origine dell’incorruttibilità della tela.

7 Nell’anno 1791 si rovescia accidentalmente acido muriatico sul lato superiore destro della tela. In un lasso di 30 giorni, senza nessun trattamento, se ricostituì miracolosamente il tessuto danneggiato.

8. Le stelle visibili nel Manto di Maria riflettono l’esatta configurazione e posizione del cielo che il Messico presentava nel giorno in cui avvenne il miracolo.

9. All’inizio del secolo XX, un uomo nascose una bomba ad alto potenziale in un arredo floreale, che collocò ai piedi della Tela. L’esplosione distrusse tutto ciò che era intorno, meno la Tela, che rimase in perfetto stato di conservazione.

10. La scienza scoprì che gli occhi di Maria possiedono i tre effetti di refrazione dell’immagine di un occhio umano.

11. Nelle pupille di Maria (di soli 7,8 mm) si sono scoperte minute immagini umane, che nessun artista avrebbe mai potuto dipingere. Sono due scene e si ripetono in tutte e due gli occhi. L’immagine del vescovo Zumárraga negli occhi di Maria fu ingrandita mediante tecnologia digitale, e ha rivelato che nei suoi occhi è ritratta l’immagine dell’indio Juan Diego, che apre la sua Tilma davanti al vescovo.
La misura di questa immagine? - la quarta parte di un milionesimo di millimetro.

È evidente che tutti questi fatti inspiegabili ci siano stati dati per una ragione: volevano catturare la nostra attenzione. Per finire considera tre fatti in più:

1. "Guadalupe" significa nell’idioma indigeno: “schiaccia la testa al serpente". È appunto il vangelo nella Genesi 3:15: Maria, vincitrice del maligno.

2. L’immagine è una pittura identica al dettaglio dell’Apocalisse 12: "apparve nel cielo un grande segnale, una donna avvolta nel sole, con la luna sotto i suoi piedi.”

3. La Vergine ha un nastro con dei fiocchi sul ventre, è “incinta“ per indicare che Dio vuole che Gesù nasca in America, nel cuore di ogni Americano.

 

Preghiera alla Vergine di Guadalupe


Benedetta Vergine di Guadalupe,

Ti chiedo a nome di tutti i miei fratelli del mondo,
di benedirci e proteggerci.
Dacci una prova del tuo amore e bontà
e ricevi le nostre preghiere e orazioni.

Oh Purissima Vergine di Guadalupe!
Ottieni da tuo figlio il perdono dei miei errori,
benedizione per il mio lavoro.
Rimedi per le mie infermità e necessità,
e tutto ciò che credi conveniente chiedere per la mia famiglia. 

Oh Santa Madre di Dio,
non deludere le suppliche che t’indirizziamo nelle nostre necessità

 

I fatti

Ai primi di dicembre del 1531, mentre il contadino indio Juan Diego si stava recando alla preghiera e alla catechesi, udì un canto melodioso, soave e delizioso come se fosse il canto di uno stormo di uccelli canori. Era vicino al colle Tepeyac e spuntava l'alba. Si fermò guardando verso la cima del colle. Udì una voce che lo chiamava con dolcezza: Juanito, Juan Dieguito!" Appena giunto sulla sommità vide una giovane signora affascinante, il suo vestito splendeva come il sole, la pietra su cui posava i piedi sprigionava raggi luminosi. Gli disse: "Sono la Perfetta Sempre Vergine Santa Maria, la Madre del verissimo ed unico Dio, di colui che è autore della vita, del creatore degli uomini, del Signore del cielo e padrone della terra. Desidero ardentemente che in questo luogo della terra venga costruita la mia piccola casa sacra. Mi venga eretto un tempio... Ascolterò il vostro pianto e i vostri lamenti`.

A questo punto, la Vergine lo manda dal vescovo di Messico, perché gli riferisca il suo desiderio. Il vescovo Juan de Zumàrraga chiese un segno. La Vergine, tra le rocce e i cardi del Tepeyac, fece fiorire rose profumatissime che lei stessa pose nella "tilma" (mantello) di Juan Diego e questi le portò al Vescovo. Quando le rose caddero a terra davanti a lui, sul mantello dell'indio si stampò l'immagine di Maria dall'aspetto di una ragazza meticcia, ricca di splendore e di luce, dallo sguardo penetrante ed intenso.

Dopo quasi cinque secoli, l'immagine sconvolge ancora fedeli e scienziati. Le stelle del mantello, ad esempio, rispecchiano le costellazioni del solstizio d'inverno del 12 dicembre 1531. Vediamone alcuni particolari.

 

 Le costellazioni impresse sulla tilma

  L'astrofisico Mario Rojas, in un'ora vicina al solstizio d'inverno del 1981, disegnò, con l'aiuto di una lente curva per evitare deformazioni, le costellazioni della volta dei cielo. Le fissò su carta trasparente e, sovrapponendole alla mappa stellare della tilma, le trovò che combaciavano in modo perfetto, come si può vedere nei disegni che riportiamo qui a fianco, traendoli dal volume che stiamo sintetizzando. Gli scienziati che hanno esaminato la tilma hanno trovato straordinaria questa immagine così nitida e precisa. Ma c'è di più. Alcune costellazioni che non appaiono sulla tilma, hanno una coincidenza simbolica con la figura della Vergine. La "Corona Boreale" cade sulla fronte di Maria, la "Vergine" sulle mani, il "Leone" sul ventre gravido. "Orione" sull'angelo che sostiene la Vergine. Tutto questo è eccezionale e pieno di mistero.

 

Guarigione miracolosa

Dunque nella prima apparizione la Madonna di Guadalupe chiese all'indio Juan Diego la costruzione di un tempio; in una successiva, fuori stagione in una terra arida e secca, fece sbocciare delle rose che lei stessa depose nella tilma dell'indio e che Juan Diego portò al Vescovo come segno dell'apparizione della Vergine. Mentre mostrava i mazzetti delle rose miracolose e profumatissime, sulla tilma dell'indio si stampò la meravigliosa immagine della Madonna dall'aspetto meticcio, come abbiamo visto.

  Un giorno, durante le apparizioni, Juan Diego era preoccupato e triste perché lo zio Juan Bernardino era stato colpito da una grave infermità. La Madonna lo consolò: "Ascolta figlio mio, non temere e non affliggerti. Non si turbi il tuo cuore né per questa, né per qualsiasi altra infermità. Non sto qui io che sono tua Madre? Non sei forse sotto la mia protezione? Non sono io la sorgente della tua gioia? Non sei sotto il mio manto e tra le mie braccia? Che desideri di più? Non angustiarti per l'infermità di tuo zio, perché per ora non morirà. Sappi anzi con certezza che è perfettamente guarito". Infatti, in quell'istante guari.

Ora vediamo un'altra meraviglia sensazionale scoperta in questi ultimi tempi.

 Il mistero degli occhi della Vergine

Gli occhi dell'immagine della Vergine stampata sulla tilma, sono di una brillantezza e di una profondità singolari. Già nel 1929, il fotografo Alfonso Marqué Gonzalez aveva scoperto nell'occhio destro della Morenita, (così viene chiamata la Madonna di Guadalupe), la sagoma di una figura umana. Anche il fotografo Carlos Solinas confermò, nel 1951 la stessa figura. Tra gli anni 1956 e 1958 il chirurgo Tottija Lovoignet confermò i riflessi umani su ambedue gli occhi. Negli anni 1975 e 1976, Edoardo Turati Alvarez e l'equipe dei dottor Javier Torroella constatarono, con apparecchi sofisticati, che gli occhi della Morenita erano vivi, brillanti.

Negli anni Ottanta, infine, José Tonsmann, usando le stesse apparecchiature dell'astronave Viking per analizzare la superficie di Marte, vi scoprii i riflessi di ben undici persone:

1) un indio seduto a gambe incrociate di cui si vedono i lacci dei sandali, i capelli legati dietro l'orecchio e un anello o forse un orecchino;

2) la figura di un uomo anziano con pronunciata calvizie, barba bianca, naso dritto, sopracciglia sporgenti;

3) alla sinistra dell'uomo anziano la figura di un altro uomo ancora giovane,

4) il profilo di un uomo di età matura con barba e baffi, naso grande e aquilino, zigomi sporgenti, occhi incavati e labbra socchiuse, nell'atto di aprire il mantello;

5) alle spalle dell'indio una donna giovanile dal volto scuro;

6) un altro personaggio con barba;

7-11) un gruppo familiare composto da mamma, papà e alcuni figli di cui uno avvolto in scialle.

Evidentemente si tratta dei personaggi presenti nel palazzo del vescovo quando l'immagine della Morenita si stampò sulla tilma di Juan Diego. Per maggiori particolari si veda il volume da noi recensito.

 Parrocchia SS.Pietro e Paolo - Napoli - Ponticelli  0815962925   fax 5965422 

e-mail: parss.pietroepaolo@libero.it

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AMDG et D.V.MARIAE

venerdì 12 settembre 2025

SANTISSIMO NOME DI << M A R I A >>

 

Dopo il nome di Gesù non v'è nome più dolce, più potente, più consolante che quello di Maria; nome dinanzi a cui s'inchinano riverenti gli Angeli, la Terra si allieta, l'inferno trema.


Tre sono i principali significati di questo nome:

Mare: dall'ebraico Maryam, nome adatto ad esprimere la sovrabbondanza delle grazie sparse sopra di lei. Come invero tutti i fiumi sboccano nell'oceano, così tutti i tesori delle grazie celesti, tutte le eccelse prerogative e carismi furono versati sopra l'anima della Vergine, la quale è chiamata: « Madre di grazie ».

Amarezza: anche questo conviene moltissimo alla Vergine il cui cuore nuotò in un mare di angoscia, precisamente come aveva predetto il Profeta: « Immenso come il mare è il tuo cordoglio ». Come la Vergine era stata colmata più di tutti i Santi di grazia, così più di tutti loro doveva bere il calice amaro della passione del suo Figliuolo Gesù.


Stella: con  questo  appellativo  la Chiesa  invoca  la  Vergine nel bellissimo inno  <<Ave, Maris Stella>>. S. Bernardo intreccia sapientemente a questo significato le più belle pagine di eloquenza e le più consolanti considerazioni: « Ella è la pura e gloriosa stella che sorge da Giacobbe ed illumina tutto il mondo; la sua luce brilla nei cieli e penetra negli abissi, percorre la terra, infiamma d'amor divino ogni cuore, suscita le virtù e distrugge il vizio. Ella è la candida e dolce stella dalla Provvidenza innalzata sopra il profondo mare dell'universo, per illuminarlo con lo splendore del suo esempio ». Maria è ancora giubilo al cuore, melodia soave all'orecchio, balsamo salutare ad ogni sorta di miserie; come l'arcobaleno indica la fine della tempesta ed annunzia il ritorno della calma, così il nome di Maria entrato in un'anima ne allontana il peccato e la dispone alla pace col Signore.


Il culto del Santissimo Nome della Beata Vergine Maria che il Martirologio Romano ricorda in questo giorno, rievoca l' amore della Madre di Dio verso il suo Figlio Santissimo ed è proposta ai fedeli la figura della Madre del Redentore, perché sia invocata con profonda devozione. E' un culto che si diffuse nel corso dei secoli in tutta la Chiesa, ed i Pontefici arricchirono d'indulgenze l'invocazione dei nomi di Gesù e di Maria.

Nel 1513 il Papa Giulio II da Roma concesse alla Spagna una festa in onore del nome di Maria. San Pio V la sopprese, Sisto V la ripristinò e si estese poi nel 1671 al Regno di Napoli fino a raggiungere Milano. Dopo la vittoria riportata nel nome di Maria contro i Turchi da Giovanni Sobieski, re di Polonia, il Beato Pontefice Innocenzo XI il 12 settembre 1683, in memoria e grato del prodigio, estese questa festa a tutta la Chiesa, fissandola alla domenica fra l'Ottava della Natività. Fu infine san Pio X a riportarla al 12 settembre.


PRATICA. S. Bernardo ci raccomanda: «Nei pericoli, nelle angustie, nelle perplessità, invoca Maria. Un sì bel nome non si parta dalla tua bocca, non si parta dal tuo cuore ».

PREGHIERA. "Deh! concedi, Dio onnipotente, che tuoi fedeli, i quali si rallegrano del nome e della protezione della SS. Vergine Maria, siano liberati, per la sua amorevole intercessione, da tutti i mali in terra, e meritino di giungere ai gaudii eterni nel cielo."


MARTIROLOGIO ROMANO. In questo giorno si rievoca l'ineffabile amore della Madre di Dio verso il suo santissimo Figlio ed è proposta ai fedeli la figura della Madre del Redentore perché sia devotamente invocata.

Santissimo Nome di Maria
autore Ilian Rachov titolo Madonna col Bambino


Scrive il Manzoni:

IL NOME DI MARIA


Tacita un giorno a non so qual pendice Salia d'un fabbro nazaren la sposa; Salia non vista alla magion felice D'una pregnante annosa;

E detto: "Salve" a lei, che in reverenti Accoglienze onorò l'inaspettata, Dio lodando, sclamò: Tutte le genti Mi chiameran beata.

Deh! con che scherno udito avria i lontani Presagi allor l'età superba! Oh tardo Nostro consiglio! oh degl'intenti umani Antiveder bugiardo!

Noi testimoni che alla tua parola Ubbidiente l'avvenir rispose, Noi serbati all'amor, nati alla scola Delle celesti cose,

Noi sappiamo, o Maria, ch'Ei solo attenne L'alta promessa che da Te s'udia, Ei che in cor la ti pose: a noi solenne È il nome tuo, Maria. continua >>




Nome di Maria



PREGHIERA AL NOME DI MARIA



O potente Madre di Dio e Madre mia Maria, è vero che non sono degno neppure di nominarti, ma Tu mi ami e desideri la mia salvezza.

Concedimi, benché la mia lingua sia immonda, di poter sempre chiamare in mia difesa il tuo santissimo e potentissimo nome, perché il tuo nome è l'aiuto di chi vive e la salvezza di chi muore.

Maria purissima, Maria dolcissima, concedimi la grazia che il tuo nome sia da oggi in poi il respiro della mia vita. Signora, non tardare a soccorrermi ogni volta che Ti chiamo, poiché in tutte le tentazioni e in tutte le mie necessità non voglio smettere di invocarti ripetendo sempre: Maria, Maria. continua >>




INNO AL NOME DI MARIA



Inno al Nome di Maria


O dolce Nome, Maria, Maria,
speme e conforto dell’alma mia,
col cuor sul labbro, finché vivrò:
o dolce Nome, t’invocherò.

Allor che l’alba rimena il giorno,
allor che il sole fa in mar ritorno,
ovunque stia, ovunque andrò:
o dolce Nome, t’invocherò.

Nel mar crudele di questa vita,
se la mia nave andrà smarrita,
a te mia stella mi volgerò;
o dolce nome t’invocherò.

Tu sei la stella che fuga i venti,
che doma e placa l’onde frementi,
che mille e mille navi salvò:
o dolce Nome, t’ invocherò.

La sospirata placida calma
per te sicura godrà quest’alma:
per te beato ognor sarò:
o dolce Nome, t’ invocherò.

Perché sia lungi timore e doglia,
perché sia lungi ogni rea voglia,
a te, Maria. sol penserò:
o dolce Nome, t’ invocherò.

Quando al confine del viver mio,
a quel confine pur giunto anch’io,
l’estreme voci proferirò:
o dolce Nome, t’ invocherò.

In quei tremendi mortali affanni,
del fier nemico le insidie, i danni,
per sì bel nome non temerò:
o dolce Nome, t’ invocherò.


AVE MARIA!