9 dicembre 2025
San Juan Diego
31 luglio 2002 - Giovanni Paolo II Canonizzazione di San ...
https://www.youtube.com/watch?v=Ftl-dPYpACE
"Dignare me laudare Te Virgo sacrata. Da mihi virtutem contra hostes tuos". "Corda Iésu et Marìae Sacratìssima: Nos benedìcant et custòdiant".
Gracias mi Dios por esta divina melodia
https://www.youtube.com/watch?v=_tVcczcm2yM&t=4059s
Sant'Omero (Teramo), 8 dicembre 1992.
Festa della Immacolata Concezione.
La Città Santa.
«Oggi mi contemplate con gioia nello splendore della mia Immacolata Concezione. Miei figli prediletti, lasciatevi attrarre dalla luce immacolata della vostra Mamma Celeste e correte dietro l'onda soave del mio profumo di cielo.
Perché senza peccato, il Padre ha rivolto su di me il suo sguardo di predilezione, il Verbo mi ha scelto per diventare sua Madre e lo Spirito Santo mi si è unito con vincolo di amore sponsale. Sono così entrata nel cuore stesso della Santissima Trinità.
Perché senza peccato, la divina Trinità mi ha scelta come Condottiera e Vincitrice, nella terribile lotta contro Satana e tutti gli Spiriti del male. Perché senza peccato, Gesù mi ha intimamente associata, come Madre, al suo disegno di salvezza e mi ha fatta la prima collaboratrice alla sua Opera della Redenzione, affidandomi, come figlia, tutta l'umanità da Lui redenta e salvata. Sono dunque Madre della umanità.
Appartiene al mio disegno di nuova Eva ed al mio compito di Madre riportare tutta la umanità alla piena comunione di vita con Dio, aiutandola a nascere ed a crescere nella grazia e nella santità. Per questo è sopra tutto mio il compito di allontanare da voi, dalla Chiesa e dalla umanità l'ombra tenebrosa del peccato e del male, per condurvi tutti alla Città Santa della purezza e dell'amore.
La luce di questa Città Santa è lo stesso splendore del Padre; il sole che riscalda è l'Agnello Immolato, dal cui Cuore escono raggi ardenti di fuoco e di amore; il respiro è l'alito dello Spirito Santo, che dà la vita e muove tutte le creature al loro canto di gloria e di celestiali armonie. Questo è il compito affidato alla vostra Mamma Celeste.
- La Città Santa deve anzitutto stabilirsi nei cuori e nelle anime, cioè nella vita, di tutti i miei figli. Questo avviene quando vi sottraete a tutte le seduzioni del male e delle passioni e date spazio all'amore di Dio, che vi conduce a vivere in perenne comunione di vita con Lui. Venite così liberati dalla schiavitù del peccato e riportati a quella esperienza di grazia, di purezza e di gioia, che era l'abituale condizione di vita di Adamo, prima che soccombesse all'insidia del serpente ed alla sua prima caduta. Allora berrete alla sorgente, che scaturisce dal Paradiso; sarete vincitori del male e del Maligno; entrerete in possesso dei beni che il Signore vi ha preparato; diventerete voi stessi figli dell'Altissimo.
"Dio dal suo trono disse: - Ora faccio nuove tutte le cose. Ciò che dico è vero e degno di essere creduto. Io sono il Principio e la Fine, il Primo e l'Ultimo. A chi ha sete Io darò gratuitamente l'acqua della vita. Ai vincitori toccherà questa parte dei beni. Io sarò loro Dio ed essi saranno miei figli".
- La Città Santa deve anche risplendere nella Chiesa, purificata da tutte le sue umane debolezze, liberata dalle macchie della infedeltà e dell'apostasia, santificata dalla sua passione dolorosa e dalla sua cruenta immolazione. Allora la Chiesa tornerà ad essere tutta bella, senza macchie e senza rughe, ad imitazione della vostra Madre Immacolata. Nella Chiesa, purificata e completamente rinnovata, risplenderà, nella sua grande potenza, la sola Luce di Cristo, che sarà da Lei diffusa in ogni parte della terra e così tutte le nazioni accorreranno ad essa, per la perfetta glorificazione della Santissima Trinità.
"Lo Spirito mi trasportò su una grande montagna, molto alta, e l'angelo mi mostrò Gerusalemme, la Città Santa, che appartiene al Signore. Essa scendeva dal cielo, da parte di Dio. Aveva lo splendore di Dio, brillava come una pietra preziosa, come una gemma cristallina. La città non ha bisogno di sole, né di luna per rischiararla, perché la illumina lo splendore di Dio e l'Agnello è la sua luce. Le nazioni cammineranno alla sua luce ed i re della terra porteranno in essa la loro ricchezza. Di giorno le porte non saranno mai chiuse e non ci sarà più notte. In essa saranno portate le ricchezze e l'onore dei popoli. Nulla di impuro vi potrà entrare, nessuno che pratichi la corruzione o commetta peccato. Entreranno solo quelli che sono scritti nel libro della vita, che appartiene all'Agnello".
- La Città Santa deve infine raccogliere l'umanità redenta e salvata, dopo che, per mezzo della purificazione, della grande tribolazione e del terribile castigo, sarà stata liberata completamente dalla schiavitù di Satana, del peccato e del male. In questi ultimi tempi, la lotta contro Satana ed il suo potente esercito di tutti gli spiriti cattivi si farà più aspra e sanguinosa, perché vivete sotto il pesante giogo del suo universale dominio.
Allora comprendete come appartenga al mio compito di Donna vestita di sole, di Vincitrice di Satana, quello di legare il grande Drago, di precipitarlo nel suo stagno di fuoco, da cui non potrà più uscire per nuocere nel mondo.
In esso regnerà Cristo.
Gesù ritornerà nella gloria, per riportare tutta la creazione al pieno splendore del suo nuovo Paradiso terrestre.
La città peccatrice sarà ormai scomparsa e così tutto il creato si aprirà con gioia ad accogliere la Città Santa, la nuova Gerusalemme discesa dal cielo, la dimora abituale di Dio con gli uomini.
"Io vidi un nuovo cielo e una nuova terra, perché il cielo e la terra di prima erano spariti ed il mare non c'era più.
Vidi venire dal cielo, da parte di Dio, la Città Santa, la nuova Gerusalemme, ornata come una sposa per andare incontro allo sposo.
Una voce forte, che veniva dal trono, esclamò: ecco l'abitazione di Dio fra gli uomini; essi saranno suo popolo ed egli sarà Dio con loro. Dio asciugherà ogni lacrima dai loro occhi. Non vi sarà più lutto, né pianto, né dolore, perché le cose di prima sono passate".
Figli prediletti, oggi mi contemplate nello splendore della mia Immacolata Concezione; lasciatevi attrarre dall'incanto della vostra Mamma Celeste e seguitemi, sull'onda del mio profumo soave, per andare con Me incontro alla Città Santa, che scenderà dal cielo, al termine della dolorosa purificazione e della grande tribolazione che voi state vivendo in questi ultimi tempi».
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bellissimo anche questo del 14, GIUGNO 1979: https://gerardoms.blogspot.com/search?q=DON+STEFANO+GOBBI
AMDG et D. V. MARIAE
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Queste aspirazioni della Beata Maria Maddalena dell'Incarnazione si presentano e sono come spontanee rapide invocazioni, suppliche, tutte insieme compongono anche un vero e proprio testamento come unico ed esclusivo richiamo d’ amore; e sono anche attestati di emozioni, testimonianze, desideri, sospiri dell’ anima, gemiti spirituali, tutti rivolti a Gesù e aspiranti ad elevarsi a Lui, attraverso lo spirito. Diciamo che sono il grido della brama.
Esse non hanno un ordine cronologico né lo esigono, sono dichiarazioni generose, esplosive d’ amore come grida appassionate che ella lancia verso il suo amato Sposo Gesù, di cui non può fare a meno, mai, mai……
……Questa totalità, senza la quale nulla vale nulla, di quello che leggiamo e che troviamo scritto. E per la Madre vale proprio questo tutto. Che è solo Cristo ! Ogni parola si intende se sappiamo riconoscervi la voce di Cristo, che palpita nel cuore di M. Maddalena. Bisogna, in altre parole, con tanta umiltà andare a lezione d’ amore, ascoltando, leggendo e confrontandoci nella meditazione e nella contemplazione amorosa. Fare di ogni parola un tempio sacro d’ amore, per camminare e sostare pregando, invocando, amando, amando, amando senza fine!
Ecco perché le sue parole vanno lette, meditate, per confrontarsi, misurare se stessi, in tutta la loro serietà, in tutto il loro rigore innamorato, in tutta la loro intensità, sapendo che esprimono una verità vissuta direttamente. E sapendo anche che le parole restano, appunto, soltanto parole se non ne conosciamo, per così dire, la polpa dello spessore umano e divino dell’ implicito dialogo.
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Amato mio Bene, questo mio cuore brama viver languendo, e poi morire amando.
Gesù diletto vieni dalla tua Sposa che nulla altro brama che i suoi occhi ti vedan presto.
O Gesù, Gesù mio, il tuo bel nome mi riscalda e mi accende questo povero e freddo mio cuore.
Dolce mio Bene, in questa val di lacrime tutto mi annoia, e pesa
null’ altro oggetto brama, sol sospiro, e bramo di unirmi presto a te.
Il mondo ingrato ti va offendendo. Ascolta mio sommo Bene questa anima che per te muore languendo.
O amor mio, voi che potete tutto, riscaldate, dilatate, infiammate tutti i cuori verso di Voi, unico nostro Bene.
Mio Sommo Bene, voglio amarVi coraggiosamente, confidentemente, teneramente, efficacemente.
Mio amabile Gesù, non voglio respirar che amore; non voglio vivere che d’ amore; voglio consumarmi e morire per dolce violenza di puro amore.
O mio Gesù, è voi qui che con tutta libertà vi chiamo mille volte il mio Tesoro, la mia Felicità, il mio Confidente, il mio Amico, il mio Vicino, il mio Conforto, il mio Padre, il mio Sommo Bene, il mio dolce Sposo, il mio Tutto.
O solitario amor mio, Voi siete l’ unico ristoro di questo mio cuore, Voi mi cangiate in Paradiso la solitudine, in chiara luce la notte, in un nettare di dolcezza il silenzio.
O mio Bene quando ti vedrò, o luce degli occhi miei, o mio amore e mia gioia ?
Quando verrà quel giorno felice, in cui l’anima mia si unirà a te, bellezza Eterna ?
O mio Gesù, quando verrà il momento in cui il mio amore sarà perfezionato, a te unito, centro del mio riposo?
O mio Gesù, gaudio dell’ anima mia, che cerco conforto fori di Voi ? E chi mai può veramente consolarmi se non Voi solo ?! Tutto posso con voi, o mio Dio, mia forza, mia difesa e mia salute.
O Gesù mio, se il fuoco dell’ amore vostro potesse al fine una volta consumare in me la corruzione dell’ uomo terreno !
O Gesù, vita e speranza dell’ anima mia, venite a me: io vi accoglierò, vi abbraccerò, voglio morire per Voi e in vita e in morte voglio essere vostra.
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E' IL MEZZO PER OTTENERE G R A Z I E !
Il 27 novembre (Festa liturgica della Medaglia). E' BENE ricitarla oltre il giorno della Festa anche i primi sabati del mese o tutti i sabati dell'anno
O Vergine Immacolata, noi sappiamo che sempre ed ovunque sei disposta ad esaudire le preghiere dei tuoi figli esuli in questa valle di lacrime, ma sappiamo pure che vi sono giorni in cui ti compiaci di spargere più abbondantemente i tesori delle tue grazie. Ebbene, o Madre, eccoci qui prostrati davanti a te, proprio in quello stesso giorno benedetto, da te prescelto per la manifestazione della tua Medaglia. Noi veniamo a te, ripieni di immensa gratitudine ed illimitata fiducia, in questo giorno a te così caro, per ringraziarti del gran dono che ci hai fatto dandoci la tua immagine, affinché fosse per noi attestato d’affetto e pegno di protezione. Noi ti promettiamo che: la santa Medaglia sarà il segno della tua presenza presso di noi, sarà il nostro libro su cui impareremo a conoscere, seguendo il tuo consiglio, quanto ci hai amato e ciò che noi dobbiamo fare, perché non siano inutili tanti sacrifici tuoi e del tuo divin Figlio. Sì, il tuo Cuore trafitto, rappresentato sulla Medaglia, poggerà sempre sul nostro cuore e lo farà palpitare all’unìsono col tuo, lo accenderà d’amore per Gesù e lo fortificherà, per portar ogni giorno la nostra croce dietro di Lui.
Ave, Maria
O Maria concepita senza peccato, pregate per noi che ricorriamo a Voi
Questa è l’ora, o Maria, della tua bontà inesauribile, della tua misericordia trionfante, l’ora in cui facesti sgorgare per mezzo della tua Medaglia, quel torrente di grazie e di prodigi che inondò la terra. Fa, o Madre, che quest’ora, che ricorda la dolce commozione del tuo Cuore, la quale ti spinse a portarci il rimedio di tanti mali, sia anche l’ora nostra: l’ora della nostra sincera conversione, e l’ora del pieno esaudimento dei nostri voti. Tu, che hai promesso che grandi sarebbero state le grazie per chi le avesse domandate con fiducia, volgi benigno il tuo sguardo su di noi. Confessiamo di non meritare le tue grazie. Ma a chi ricorreremo, o Maria, se non a te, che sei la Madre nostra, nelle cui mani Dio ha posto tutte le sue grazie? Abbi, dunque, pietà di noi. Te lo domandiamo per la tua Immacolata Concezione e per l’amore che ti spinse a darci la tua preziosa Medaglia.
Ave, Maria
O Maria concepita senza peccato, pregate per noi che ricorriamo a Voi
O Consolatrice degli afflitti, che già ti inteneristi sulle nostre miserie, guarda ai mali da cui siamo oppressi. Fai che la tua Medaglia sparga su di noi e su tutti i nostri cari i suoi raggi benefici: guarisca i nostri ammalati, dia la pace alle nostre famiglie, ci scampi da ogni pericolo. Porti la tua Medaglia conforto a chi soffre, consolazione a chi piange, luce e forza a tutti. Ma specialmente permetti, o Maria, che, in quest’ora solenne, ti domandiamo la conversione dei peccatori, particolarmente di quelli che sono più bisognosi della tua misericordia. Ricordati che anch’essi sono tuoi figli, per i quali hai sofferto, pregato e pianto. Salva tutti i tuoi figli per poterti un giorno ringraziare e lodare eternamente in Cielo. Amen.
Salve, Regina
O Maria concepita senza peccato, pregate per noi che ricorriamo a Voi
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AMDG et D.V.MARIAE
4. Io vi dico: “Verrà il tempo in cui voi, nei vostri discendenti
nella fede, domanderete, come ora qui, quando verrà il giorno del
Figlio dell’uomo, e desidererete ardentemente di vedere tale giorno;
e tuttavia non lo vedrete secondo il vostro ardente desiderio”. E in
quei tempi però molti si alzeranno e si faranno avanti, e con aria da
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sapienti diranno: “Eccolo qua, eccolo là e in quel momento è quel
giorno!”. Ma voi non andateci, e non seguite tali profeti.
5. Il giorno del Mio nuovo ritorno sarà simile a un lampo che
attraversa nell’alto il cielo nuvoloso dall’oriente all’occidente, e
brilla su tutto ciò che è sotto il cielo. Ma prima che venga questo,
il Figlio dell’uomo – come vi ho già annunciato parecchie volte –
dovrà ancora soffrire molto, e sarà totalmente ripudiato da questa
generazione, e precisamente dai giudei e dai farisei, e nei tempi
futuri da coloro che saranno chiamati nuovi giudei e farisei.
6. E come accadde ai tempi di Noè, così accadrà anche nel tempo
della nuova venuta del Figlio dell’uomo [Gesù]. Essi mangiavano e
bevevano di ottimo umore, corteggiavano e si lasciavano
corteggiare fino al giorno in cui Noè salì sull’arca, e poi venne il
diluvio e affogò tutti quanti.
Lo stesso accadde anche ai tempi di Lot:
essi mangiavano e bevevano, compravano e vendevano e
piantavano e costruivano. Nel giorno però che vi ho spiegato più
dettagliatamente sul monte degli Ulivi, mentre Lot usciva da
Sodoma, fuoco e zolfo piovevano già dal cielo e li uccisero tutti.
7. Ora vedete, così sarà e accadrà anche in quei tempi, quando il
Figlio dell’uomo [Gesù] sarà rivelato ancora una volta!
Chi in quello stesso giorno è sul tetto e sa di avere in casa delle suppellettili, non scenda dal tetto per andare a prendere le suppellettili!
La qual cosa però è da intendersi così: “Chi ha una comprensione
vera, rimanga in quella comprensione e non scenda al di sotto di
essa, nel timore che con ciò potrebbe forse perdere i suoi vantaggi
mondani; poiché simili cose saranno distrutte”.
8. Ugualmente un’altra similitudine: “Chi si trova sul campo (della
libertà del conoscere), non si volti verso ciò che è dietro di lui
(antiche dottrine ingannevoli e loro precetti), ma si ricordi della
moglie di Lot e cerchi di andare avanti nella Verità”.
9. Vi dico ancora un’altra cosa: “In quello stesso tempo due saranno
in un mulino ed eseguiranno lo stesso lavoro. L’uno sarà accolto e
l’altro abbandonato, cioè il giusto lavoratore sarà accolto e
l’ingiusto e opportunista abbandonato. Infatti chi cerca di
conservare la propria anima a motivo del mondo, costui la perderà; chi invece la perderà a causa del mondo, costui conserverà la vita
dell’anima e l’aiuterà per la vera, eterna vita”.
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10. E inoltre vi dico ancora: “In un’unica e stessa notte dell’anima,
due giaceranno in un unico e stesso letto. Anche qui uno sarà
accolto e l’altro abbandonato. Vale a dire: due si troveranno bensì,
dal punto di vista esteriore, nella sfera di un’unica e stessa
professione di fede, ma uno sarà nella fede viva nella pratica, e
perciò sarà anche accolto nel vivo e luminoso Regno di Dio; l’altro
invece si atterrà puramente al culto esteriore, che non ha alcun
valore interiore vitale per anima e spirito, e poiché la sua fede se ne
sta morta, essendo priva delle opere di amore del prossimo, egli non
può essere accolto nel vivo e luminoso Regno di Dio”.
11. E inoltre: “Due si troveranno sul campo dei lavori.
L’uno, che lavorerà nella fede viva per amore a Dio e per amore al
prossimo, senza opportunismo, sarà accolto anch’egli nel vero
Regno di Dio;
ma colui che sullo stesso campo lavorerà come i
farisei, senza interiore e viva fede, per puro opportunismo,
quello si comprende da sé che verrà abbandonato e non sarà
accolto nel vivo e luminoso Regno di Dio!”.
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12. Vedete, così staranno e si presenteranno le cose riguardo alla
nuova venuta del Figlio dell’uomo! In seguito però, quando sarete più profondamente compenetrati dal Mio Spirito, allora vi verrà anche una chiara comprensione di tutto quello che vi ho detto. Per adesso però non posso annunciarvelo in modo più chiaro e comprensibile»
13. Dissero i discepoli: «Signore e Maestro, va già tutto bene così; e
noi crediamo alle Tue parole; ma dove e quando accadrà questo
secondo il tempo terreno? Questo tuttavia potresti ancora certamente
aggiungerlo per noi!»
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(GVG/9/71)
1. Dissi Io: «C’è veramente da stupirsi per come siete
ancora incapaci di comprendere! Eppure Io vi ho già indicato
abbastanza spesso, perché qui il tempo terreno non possa essere
stabilito esattamente – come voi vorreste – in quello stesso modo in
cui Io potrei ben stabilire per voi in anticipo, alla precisione di un
istante, quando questa o quella montagna e le loro cime rocciose
vengono distrutte da un fulmine!
Qui infatti abbiamo a che fare con
una materia giudicata, che dipende in tutto interamente dalla potenza
della Mia Volontà; ma per gli uomini, che hanno una volontà libera,
autodeterminante, le cose non vanno allo stesso modo.
Di questo vi ho mostrato la ragione già molto spesso, e per una volta infine lo
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comprenderete, e perciò anche non dovete uscirMi continuamente
con le stesse domande!
2. Se però volete assolutamente che sia precisato il quando e il
dove, allora tenete a mente quello che ora vi dirò: “Dove c’è una
qualche carogna, là si radunano anche presto le libere aquile”»
3. Dissero i discepoli: «O Signore e Maestro, ecco che hai di
nuovo detto qualcosa che noi non possiamo capire! Chi è la carogna,
e chi sono le aquile? E dove sarà la carogna, e da dove verranno le
libere aquile?»
4. Dissi Io: «Guardate un po’ ora il guasto e incredulo fariseismo,
e voi vedete la carogna! Io e tutti quelli che credono in Me, ebrei e
pagani, siamo invece le aquile che presto mangeranno completamen-
te la carogna.
Ugualmente è una carogna la notte peccaminosa
dell’anima, attorno alla quale comincia a diffondersi la luce della
vita la quale annienta la carogna come il mattino annienta la notte
con tutte le sue nebbie e le sue apparenze fasulle.
5. Ma come avviene ora davanti ai nostri occhi, col giudaismo
guasto e privo di verità e di fede, che è diventato sicuramente
un’enorme carogna di cui si arriverà alla fine tra circa cinquant’anni
terrestri, altrettanto staranno le cose in un tempo posteriore con
la Dottrina e la Chiesa che ora Io fondo. Anche questa diventerà
una carogna ancora peggiore di quello che è ora il giudaismo, e
piomberanno poi anche su di lei, da ogni parte, le libere aquile di
luce e di vita, ed essendo una carogna che vuole appestare tutto il
mondo, esse la consumeranno col fuoco del vero amore e con la
potenza della loro luce di verità. E questo può accadere ancora
prima che dopo di Me, così come Io sono ora (40) corporalmente
fra voi, siano trascorse due complete migliaia di anni terrestri,
cosa che Io vi ho già anche accennato in altre occasioni».
[Disse Gesù di Nazaret circa 2000 anni fa quando aveva 31 anni]
(GVG/9/30)
1. «A ciascuno però è data da parte Mia, in questo
mondo, una certa misura, sia nel bene e nel vero, sia anche nel male
e nel falso.
40 Gesù di Nazaret aveva circa 31 anni quando disse queste parole. [N.d.A.]
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2. Quando il buono, col suo zelo, ha raggiunto pienamente questa
misura, allora cessano anche tutte le ulteriori tentazioni, ed egli
allora progredisce, nella piena Luce dai Cieli, da un grado di vita
completa ad uno ancora più alto, e così all’infinito.
3. Quando però anche il cattivo ha ugualmente colmato la sua
cattiva misura, cessano poi anche tutte le ulteriori ammonizioni, ed
egli da quel momento in poi sprofonda sempre più in basso, in una
notte più fitta e in un più duro giudizio della sua vita e della sua
esistenza già morte. E da parte Mia egli non viene più guardato
ulteriormente se non come a una pietra nella quale non si evidenzia
alcuna vita, ma solo il giudizio e l’eterno “devi” coercitivo della Mia
Volontà, che gli antichi chiamavano l’“Ira di Dio”.
4. Ma quanto tempo impiegherà una pietra di grande durezza,
prima di essere ammorbidita tanto da diventare anche solo un
terreno per molto tempo ancora sterile, questa è una domanda a cui
non può rispondere nemmeno un pur perfetto angelo che stia nella
più sublime Luce del Cielo. Ciò infatti lo sa unicamente il Padre che
è in Me, come anch’Io sono in Lui.
5. Qualora però troppi uomini si trovano nella piena misura
della loro malizia, allora, a motivo dei pochi buoni ed eletti,
viene accorciato da parte Mia il tempo del loro malvagio agire
impunito, e il loro proprio giudizio e la loro morte divorano tali
malvagi davanti agli occhi dei pochi giusti.
Così fu anche il caso
ai tempi di Noè e di Abramo e di Lot, ed anche in parte al tempo di
Giosuè, e così sarà il caso anche da adesso per parecchie volte.
6. L’inizio, di quanto detto ora, lo sperimenteranno presto gli
Ebrei (41), e più tardi anche altri regni con i loro prìncipi e popoli; ma dopo circa duemila anni non completi verrà nuovamente un
grandissimo e generale Giudizio per la salvezza dei buoni e per
la rovina dei grandi del mondo e di coloro che sono
completamente privi di amore.
7. Ma quale aspetto avrà il Giudizio e in che cosa esso consisterà,
questo l’ho già rivelato parecchie volte a tutti i Miei discepoli qui
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(41): Gesù aveva profetizzato la distruzione di Gerusalemme e del Tempio da parte dei Romani circa 50 anni dopo la Sua morte
(Vedi GVG/6/153/5 e TGT/26/6), e tale profezia si è avverata (Vedi DC/3/524/11; 526/5; 528/4). Secondo gli storici di oggi ciò sarebbe avvenuto 70 anni d.C. [N.d.A.]
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con Me presenti, ed essi lo annunceranno dopo di Me ai popoli della
Terra. Buon per colui che lo terrà a cuore e orienterà in tal senso
la propria vita perché non sia colpito dal Giudizio!».
J.L.
AVE MARIA!