martedì 24 settembre 2024

AVE MARIA D'ORO

<< AVE GIGLIO BIANCO DELLA TRINITA'!
ROSA SPLENDENTE CHE ABBELLISCI IL CIELO: AVE!
DA TE HA  VOLUTO  NASCERE: DA TE HA VOLUTO PRENDERE IL LATTE:
COLUI CHE GOVERNA IL CIELO E LA TERRA!
DEH! NUTRI LA NOSTRA ANIMA: CON I TUOI DIVINI INFLUSSI!  >>


 CORONCINA DELLE AVE MARIA D’ORO ALLA MADONNA

Si usi la Corona del Santo Rosario.
(si possono annunciare i  Misteri del Rosario)
Sui grani grossi prima di ogni decina si reciti:
<< Padre nostro, che sei nei Cieli,
sia santifi­cato il tuo Nome,
venga il tuo Regno,
sia fatta la Tua Volontà,
come in Cielo così in Terra.
Dacci oggi il nostro Pane quotidia­no,
e rimetti a noi i nostri debiti,
come noi li rimettiamo ai nostri debitori,
e non c’in­durre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen. >>
Sui dieci piccoli grani di ciascuna delle cinque decine, si reciti:
AVE MARIA D’ORO
<< Ave, Maria, bianco giglio della gloria, gioia della Santissima Trinità,
Ave, Rosa splendida nel giardino delle celesti delizie:
dalla quale il Re del cielo volle nascere,
e dal cui latte  volle essere nutrito,
nutri le nostre anime con l’effusione della Divina Grazia.Amen. >>
Si concluda la Coroncina recitando:
<< Gloria al Padre e alla Madre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, ora, e sem­pre nei secoli dei secoli. Amen.>>
(tre volte)

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AVE MARIA PURISSIMA!

M. VALTORTA

 


Dio non si irride! Non appoggiatevi sul pericoloso e presuntuoso sostegno di questo pensiero: 

"Fino ad ora ho fatto ciò che ho voluto, anche contro ciò che si diceva volere di Dio, e non me ne è venuto del male, ma anzi sempre più del benessere". 

Non sapete ciò che vi può portare il minuto che segue. E, dopo i molti minuti della Terra, c'è un'eternità per scontare le irrisioni date a Dio e le durezze date ai fratelli. 

Nell'eternità si miete ciò che qui si è seminato. 

Per questo si dovrebbe instancabilmente fare opere di spirito e fare perciò il bene se non si vuole poi mietere triboli per i fuochi purgativi o, non lo voglia Iddio, per i bracieri infernali. 

Fare il bene sinché avete tempo di farlo. Tutti, e specie quelli che sono rivestiti di una veste che li fa osservare dal mondo, da questo mondo che perisce più per lo spegnersi delle luci preposte ad illuminare che non per le dottrine perverse suscitate da Satana.

AMDG et D.V.MARIAE

giovedì 19 settembre 2024

Tilma di Guadalupe

https://www.youtube.com/watch?v=K1-VbHYpUWs 

https://www.youtube.com/watch?v=EN0K3Pn5j_M

<<NOSTRA SIGNORA DI GUADALUPE

SCHIACCIA LA TESTA A satana E SALVA IL TUO POPOLO

E RADUNA IL TUO POPOLO SOTTO IL TUO MANTO DI STELLE >>

martedì 17 settembre 2024

PORTAE INFERI NON PRAEVALEBUNT!

 

PORTAE INFERI NON PRAEVALEBUNT!!!

Di Benedetto xvi : il 16 settembre 2024

Più che mai ancorati al Santo Magistero del nostro amatissimo Benedetto XVI, in questi miseri tempi beceri e bui …


Quando si recita il Rosario , si rivivono i momenti importanti e significativi della Storia della Salvezza : [ con i Misteri Gaudiosi-Luminosi-Dolorosi-e Gloriosi]  si ripercorrono le vere tappe della Missione di CRISTO, con Maria si orienta il cuore al mistero di GESÙ!

Si mette CRISTO al centro della nostra vita, del nostro tempo, delle nostre città, mediante la contemplazione e la meditazione dei Suoi Santi Misteri di Gioia, di Luce, di Dolore e di Gloria.”

Benedetto XVI

Ricordiamoci di recitare il Santo Rosario tutti i giorni …e le porte dell’inferno non prevarranno!

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https://www.youtube.com/watch?v=o0-M76-vdeg&t=380s  

https://press.vatican.va/content/salastampa/it/bollettino/pubblico/2005/05/13/0272/00574.html



Sacre Stimmate del Serafico San FRANCESCO

 


Le Stimmate di frate Francesco - Dalla Leggenda maggiore di san Bonaventura da Bagnoregio:

   "Due anni prima che rendesse lo spirito a Dio, dopo molte e varie fatiche, la Provvidenza divina lo trasse in disparte, e lo condusse su un monte eccelso, chiamato monte della Verna.
   Qui egli aveva iniziato, secondo il suo solito, a digiunare la quaresima in onore di san Michele arcangelo, quando incominciò a sentirsi inondato da straordinaria dolcezza nella contemplazione, acceso da più viva fiamma di desideri celesti, ricolmo di più ricche elargizioni divine. Si elevava a quelle altezze non come un importuno scrutatore della maestà, che viene oppresso dalla gloria, ma come un servo fedele e prudente, teso alla ricerca del volere di Dio, a cui bramava con sommo ardore di conformarsi in tutto e per tutto.

   Egli, dunque, seppe da una voce divina che, all'apertura del Vangelo, Cristo gli avrebbe rivelato che cosa Dio maggiormente gradiva in lui e da lui.
Dopo aver pregato molto devotamente, prese dall'altare il sacro libro dei Vangeli e lo fece aprire dal suo devoto e santo compagno, nel nome della santa Trinità.
   Aperto il libro per tre volte, sempre si imbatté nella Passione del Signore. Allora l'uomo pieno di Dio comprese che, come aveva imitato Cristo nelle azioni della sua vita, così doveva essere a lui conforme nelle sofferenze e nei dolori della Passione, prima di passare da questo mondo.
   E benché ormai quel suo corpo, che aveva nel passato sostenuto tante austerità e portato senza interruzione la croce del Signore, non avesse più forze, egli non provò alcun timore, anzi si sentì più vigorosamente animato ad affrontare il martirio.
   L'incendio indomabile dell'amore per il buon Gesù erompeva in lui con vampe e fiamme di carità così forti, che le molte acque non potevano estinguerle.

   L'ardore serafico del desiderio, dunque, lo rapiva in Dio e un tenero sentimento di compassione lo trasformava in Colui che volle, per eccesso di carità, essere crocifisso.
   Un mattino, all'appressarsi della festa dell'Esaltazione della santa Croce, mentre pregava sul fianco del monte, vide la figura come di un serafino, con sei ali tanto luminose quanto infocate, discendere dalla sublimità dei cieli: esso, con rapidissimo volo, tenendosi librato nell'aria, giunse vicino all'uomo di Dio, e allora apparve tra le sue ali l'effige di un uomo crocifisso, che aveva mani e piedi stesi e confitti sulla croce. Due ali si alzavano sopra il suo capo, due si stendevano a volare e due velavano tutto il corpo.
   A quella vista si stupì fortemente, mentre gioia e tristezza gli inondavano il cuore. 



   Provava letizia per l'atteggiamento gentile, con il quale si vedeva guardato da Cristo, sotto la figura del serafino. Ma il vederlo confitto in croce gli trapassava l'anima con la spada dolorosa della compassione.
   Fissava, pieno di stupore, quella visione così misteriosa, conscio che l'infermità della passione non poteva assolutamente coesistere con la natura spirituale e immortale del serafino. Ma da qui comprese, finalmente, per divina rivelazione, lo scopo per cui la divina provvidenza aveva mostrato al suo sguardo quella visione, cioè quello di fargli conoscere anticipatamente che lui, I'amico di Cristo, stava per essere trasformato tutto nel ritratto visibile di Cristo Gesù crocifisso, non mediante il martirio della carne, ma mediante l'incendio dello spirito.

   Scomparendo, la visione gli lasciò nel cuore un ardore mirabile e segni altrettanto meravigliosi lasciò impressi nella sua carne.
   Subito, infatti, nelle sue mani e nei suoi piedi, incominciarono ad apparire segni di chiodi, come quelli che poco prima aveva osservato nell'immagine dell'uomo crocifisso.
   Le mani e i piedi, proprio al centro, si vedevano confitte ai chiodi; le capocchie dei chiodi sporgevano nella parte interna delle mani e nella parte superiore dei piedi, mentre le punte sporgevano dalla parte opposta. Le capocchie nelle mani e nei piedi erano rotonde e nere; le punte, invece, erano allungate, piegate all'indietro e come ribattute, ed uscivano dalla carne stessa, sporgendo sul resto della carne.
    Il fianco destro era come trapassato da una lancia e coperto da una cicatrice rossa, che spesso emanava sacro sangue, imbevendo la tonaca e le mutande".

(Cap. XIII 1-2 : FF 1223-1226)


<< SALVE SANCTE PATER, PATRIAE LUX, FORMA MINORUM, 
VIRTUTIS SPECULUM,RECTI VIA, REGULA MORUM, 
CARNIS AB EXILIO DUC NOS AD REGNA POLORUM. >>

AVE MARIA!

"Quando dico: "AVE MARIA!", i cieli ridono, gli Angeli godono, il mondo esulta, trema l'inferno, e fuggono i demoni". 
(San Francesco)