mercoledì 9 novembre 2022

SANTO ROSARIO - Montfort



 ROSA VENTIDUESIMA

La meditazione dei misteri ci rende conformi a Gesù

[65] Precipua cura dell'anima cristiana è di tendere alla perfeziono:

Fatevi, dunque, imitatori di Dio quali figli carissimi (Ef 5,1), ci dice il

grande Apostolo.

E' un obbligo, questo, contenuto nell'eterno decreto della nostra

predestinazione, essendo l'unico mezzo ordinato per giungere alla gloria

eterna.

San Gregorio Nisseno dice graziosamente che noi siamo dei pittori:

l'anima nostra è la tela preparata su cui passano i pennelli; le virtù sono i

colori che servono per dar risalto alla bellezza dell'originale da riprodurre:

Gesù Cristo, immagine viva e rappresentazione perfetta dell'eterno Padre.

Come, dunque, un pittore per eseguire il ritratto dal vero si pone davanti

all'originale e ad ogni pennellata lo osserva, così il cristiano deve sempre

tenere presente la vita e le virtù di Gesù Cristo per dire, pensare e fare

soltanto ciò che è conforme ad esse.

[66] Per aiutarci nell'importante opera della nostra predestinazione,

la Vergine santa ordinò a san Domenico di esporre ai devoti del Rosario i

sacri misteri della vita di Gesù Cristo non soltanto perché adorino e

glorifichino Nostro Signore, ma soprattutto perché regolino la loro vita

sulle opere e virtù di Lui. Come i bambini, infatti, imitano i loro genitori

osservandoli e conversando con loro e ne imparano il modo di esprimersi

ascoltandoli parlare; come un apprendista impara l'arte guardando lavorare

il maestro, così i fedeli confratelli del Rosario, meditando devotamente le

virtù di Gesù Cristo nei quindici misteri della sua vita, diventano

somiglianti al divino Maestro con l'aiuto della sua grazia e per

l'intercessione della Vergine santa.

[67] Se Mosè ordinò al popolo ebreo da parte di Dio stesso di non

dimenticare mai i benefici di cui l'aveva colmato, con maggior ragione il

Figlio di Dio può comandarci di imprimere nel nostro cuore e di avere

costantemente davanti agli occhi i misteri della sua vita, passione e gloria,

poiché questi sono altrettanti benefici dei quali ci favorì e con i quali ci

mostrò l'eccesso del suo amore per la nostra salvezza.

“Voi tutti che passate per la via - ci dice - considerate e osservate se

ci sono dolori simili ai dolori ch'io ho sofferto per amor vostro.

Ricordatevi della mia povertà e del mio annientamento, pensate

all'assenzio e al fiele che presi per voi nella mia passione” (Cfr. Lam 1,12;

3,19). Queste parole e molte altre che si potrebbero ricordare, convincono

abbastanza dell'obbligo che abbiamo di non contentarci di recitare

vocalmente il Rosario in onore di Cristo Gesù e della Vergine santa, ma di

recitarlo meditandone i sacri misteri.

AVE MARIA!

Perché tantissimi bambini devono morire di fame, mentre altri sono soffocati dall'abbondanza?


 Una meditazione sul “Corpus Domini” 


Perché c’è tanta fame nel mondo? Perché tantissimi bambini devono morire di fame, mentre altri sono soffocati dall'abbondanza? Perché il povero Lazzaro deve continuare ad aspettarsi invano le briciole del ricco gaudente, senza poter varcare la soglia della sua casa? Certamente non perché la terra non sia in grado di produrre pane per tutti. 
Nei paesi dell’Occidente si offrono indennizzi per la distruzione dei frutti della terra, allo scopo di sostenere il livello dei prezzi, mentre altrove c’è chi patisce la fame. 

La mente umana sembra più abile nell'escogitare sempre nuovi mezzi di distruzione, invece che nuove strade per la vita. E’ più ingegnosa nel far arrivare in ogni angolo del mondo le armi per la guerra, piuttosto che portarvi il pane. Perché accade tutto questo? Perché le nostre anime sono malnutrite, i nostri cuori sono accecati e induriti. 

Il mondo è nel disordine perché il nostro cuore è nel disordine, perché gli manca l’amore, perciò non sa indicare alla ragione le vie della giustizia. 

Riflettendo su tutto questo, comprendiamo le parole con cui Gesù obietta a Satana, che lo invita a trasformare le pietre in pane: «Non di solo pane vivrà l’uomo/ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio» (Mt 4,4). Perché ci sia pane per tutti, deve prima essere nutrito il cuore dell’uomo. Perché ci sia giustizia tra gli uomini, deve prima germogliare la giustizia nei cuori, ma essa non si sviluppa senza Dio e senza il nutrimento vitale della sua parola. Questa Parola si è fatta carne, è divenuta persona umana, affinché noi potessimo accoglierla e farla nostro nutrimento. Poiché l’uomo è troppo piccolo, incapace di raggiungere Dio, Dio stesso si è fatto piccolo per noi, così che possiamo ricevere amore dal suo amore e il mondo diventi il suo regno. 

Questo significa la festa del Corpus Domini. Il Signore che si è fatto carne, il Signore che è diventato pane, noi lo portiamo per le vie delle nostre città e dei nostri paesi. 

Lo immergiamo nella quotidianità della nostra vita, le nostre strade diventano le sue strade. Egli non deve restare rinchiuso nei tabernacoli discosto da noi, ma in mezzo a noi, nella vita d’ogni giorno. Deve camminare dove noi camminiamo, deve vivere dove noi viviamo. Il nostro mondo, le nostre esistenze devono diventare il suo tempio. 

Il Corpus Domini ci fa capire cosa significa fare la comunione: ospitarlo, riceverlo con tutto il nostro essere. Non si può mangiare il corpo del Signore come un qualsiasi pezzo di pane. Occorre aprirsi a lui con tutta la propria vita, con tutto il cuore: «Ecco, io sto alla porta e busso – dice il Signore nell'Apocalisse – Se qualcuno ascolta la mia voce e mi apre la porta, io entrerò in lui, cenerò con lui e lui con me» (3,20). 

Il Corpus Domini vuole rendere percepibile questo bussare del Signore anche alla nostra sordità interiore. 
Egli bussa forte alla porta della nostra vita d’ogni giorno e dice aprimi!/fammi entrare/comincia a vivere di me! Questo non può valere soltanto un attimo, come di sfuggita, durante la santa messa, e poi di nuovo come prima. E’ un’esperienza che attraversa tutti i i tempi e tutti i luoghi. Aprimi! – dice il Signore – Come io mi sono aperto per te. Aprimi il mondo, perché io possa entrarvi, e possa così rischiarare le vostre menti intorpidite, vincere la durezza dei vostri cuori. Fammi entrare! Io per te mi sono lasciato squarciare il cuore. Il Signore dice questo a ciascuno di noi, lo dice alla nostra comunità nel suo insieme: fatemi entrare nella vostra vita, nel vostro mondo. Vivete di me, per essere veramente vivi. Ma vivere significa anche e sempre: donare ad altri. 

Il Corpus Domini è un invito rivolto a noi dal Signore, ma è anche un grido che noi indirizziamo a lui. Tutta la festa è una grande preghiera:facci dono di Te! Dà a noi il vero pane! Arriviamo così a comprendere meglio il “Padre nostro”, la preghiera per eccellenza. La quarta invocazione, quella per il pane, funge come da collegamento fra le tre invocazioni che riguardano il regno di Dio e le ultime tre che riguardano le nostre necessità. 
Che cosa chiediamo? Naturalmente il pane per oggi. E’ la preghiera dei discepoli, che non hanno capitali da parte, ma vivono della quotidiana bontà del Signore: perciò si mantengono in dialogo costante con lui, volgono a lui il loro sguardo, confidano soltanto in lui. E’ la preghiera di chi non vuole accumulare ricchezze, di chi non cerca una sicurezza mondana, ma si accontenta del necessario per avere tempo da dedicare alle cose veramente importanti. E’ la preghiera dei semplici, degli umili, di coloro che amano e vivono la povertà nello Spirito Santo. 

Ma nella domanda del pane c’è un’altra profondità. Il termine greco epiousios, che noi traduciamo con “quotidiano”, non compare da nessun’altra parte, ma è tipico ed esclusivo del “Padre nostro”. Per quanto gli esperti discutano ancora sul suo significato, molto probabilmente vuole anche dire: dacci il pane di domani, cioè il pane del mondo a venire. In realtà, soltanto l’eucaristia può essere la risposta a ciò che questa misteriosa parola, epiousios, vuole indicare: il pane del mondo futuro, che già oggi ci è dato, affinchè già oggi il mondo futuro abbia inizio in mezzo a noi. Alla luce di questa invocazione, la preghiera perché venga il regno di Dio e perché la terra diventi come il cielo assume grande concretezza: con l’eucaristia il cielo viene sulla terra, il domani di Dio si compie già oggi e introduce nel mondo di oggi il mondo di domani. 

Ma qui è come sintetizzata anche la richiesta di essere liberati da tutti i mali, dai nostri debiti, dal pericolo della tentazione: dammi questo pane, perché il mio cuore si mantenga vigile, perché possa resistere al male, perché sappia distinguere il bene e il male, perché impari a perdonare e sia forte nella tentazione. Soltanto allora il nostro mondo comincerà a essere veramente umano: se il mondo futuro diventa già in qualche misura l’oggi, se il mondo comincia già oggi a diventare divino.  

Con la richiesta del pane andiamo incontro al domani di Dio, alla trasformazione del mondo. Nell'eucaristia ci viene incontro il domani di Dio , il suo Regno già oggi comincia tra di noi. 
E non dimentichiamo, infine, che tutte le invocazioni del “Padre nostro” sono espresse col “noi”: nessuno può dire: “Padre mio” se non Cristo, il Figlio. Perciò noi, se davvero vogliamo pregare nel modo giusto, dobbiamo farlo con gli altri e per gli altri, uscendo da noi stessi, aprendoci. Tutto questo è significato da quel “camminare insieme col Signore” che è, per così dire, il segno distintivo della festa del Corpus Domini. 

Dopo che Gesù ebbe terminato il suo discorso eucaristico nella sinagoga di Cafarnao, molti discepoli lo abbandonarono: era qualcosa di troppo impegnativo, di troppo misterioso. Le loro attese erano più che altro rivolte ad una liberazione politica, tutto il resto sapeva ben poco di concretezza. Non è forse così anche oggi? Quante persone, nel corso degli ultimi cent’anni, se ne sono andate perché a loro avviso Gesù non era abbastanza “pratico”. Quello che poi da parte loro sono riusciti a realizzare è sotto gli occhi di tutti. E se il Signore oggi ci domandasse: «Volete andarvene anche voi?». In questa festa del Corpus Domini, insieme con Simon Pietro, noi con tutto il cuore vogliamo rispondergli: «Signore, da chi andremo? Tu hai parole di vita eterna, e noi abbiamo creduto e conosciuto che tu sei il Santo di Dio» (Gv 6,67s). 


Da: In cammino verso Gesù Cristo – Ed San Paolo 2004
AVE MARIA PURISSIMA!

sabato 29 ottobre 2022

Solennità di Gesù Cristo Re dell'universo



 Sydney (Australia), 21 novembre 1993. Solennità di Gesù Cristo Re dell'universo.

Il Regno glorioso di Cristo.

«Figli prediletti, oggi celebrate la solennità di Gesù Cristo Re dell'universo, con un grande

Cenacolo a cui partecipano Sacerdoti e fedeli del mio Movimento, venuti anche da altre città

di questa grande Nazione.

La vostra Mamma Celeste vuole racchiudervi tutti nel sicuro rifugio del suo Cuore Immacolato,

per proteggervi nel tempo della grande prova e prepararvi a ricevere Gesù, che sta per

tornare ad instaurare fra voi il suo Regno glorioso.


- Il Regno glorioso di Cristo si stabilirà anzitutto nei cuori e nelle anime.

Questa è la parte più preziosa della divina Regalità di Gesù. Infatti per questo il Verbo si è

fatto uomo ed è venuto ad abitare fra noi. Per questo il Figlio si fece ubbidiente al Padre fino

alla morte ed alla morte di Croce.

Con la Redenzione, operata da Gesù sul Calvario, siete stati sottratti al dominio di Satana,

liberati dal peccato, che è il giogo della sua schiavitù, siete diventati figli di Dio, perché vi ha

comunicato il suo Amore e la sua stessa Vita.

I cuori rinnovati dall'Amore, le anime santificate dalla Grazia formano perciò la parte più

preziosa della divina regalità di Gesù.


- Il Regno glorioso di Cristo corrisponderà con un generale fiorire di santità e di purezza, di

amore e di giustizia, di gioia e di pace.

Perché i cuori degli uomini saranno trasformati dalla forza potente dello Spirito Santo, che si

effonderà in essi con il prodigio della sua seconda Pentecoste.

E le anime saranno illuminate dalla presenza della Santissima Trinità, che produrrà in esse uno

straordinario sviluppo di tutte le virtù.


- Il Regno glorioso di Cristo si rifletterà anche in una nuova forma di vita di tutti. Perché

sarete portati a vivere solo per la gloria del Signore. Ed il Signore verrà glorificato quando, da

ciascuno di voi, sarà perfettamente compiuta la sua divina Volontà.

Il Regno glorioso di Cristo coinciderà dunque con il perfetto compimento della Volontà di Dio

da parte di ogni sua creatura, in modo che, come è in cielo, avvenga anche su questa terra.

Ma questo non è possibile, se prima non verrà sconfitto Satana, il seduttore, lo spirito di

menzogna che è sempre intervenuto nella storia degli uomini, per condurli alla ribellione verso

il Signore ed alla disubbidienza della sua legge.


- Il Regno glorioso di Cristo si stabilirà dopo la completa sconfitta di Satana e di tutti gli

Spiriti del male e con la distruzione del suo diabolico potere. Così verrà legato e scacciato

nell'inferno e verrà chiusa la porta dell'abisso, perché non possa più uscire a nuocere nel

mondo.

Nel mondo regnerà Cristo.


- Il Regno glorioso di Cristo coinciderà con il trionfo del regno eucaristico di Gesù.

Perché in un mondo purificato e santificato, completamente rinnovato dall'Amore, Gesù si

manifesterà sopratutto nel mistero della sua presenza eucaristica.

L'Eucaristia sprigionerà tutta la sua divina potenza e diventerà il nuovo sole, che rifletterà i

suoi raggi luminosi nei cuori e nelle anime e poi nella vita dei singoli, delle famiglie e dei popoli,

formando di tutti un unico ovile, docile e mansueto, di cui Gesù sarà il solo Pastore.

Verso questi nuovi cieli e questa nuova terra vi conduce la vostra Mamma Celeste, che oggi vi

raduna da ogni parte del mondo, per preparar vi a ricevere il Signore che viene».

AMDG et DVM

Tokyo, 15 settembre 1993.


 Tokyo (Giappone), 15 settembre 1993. Festa della Madonna Addolorata. 

Esercizi Spirituali in forma di Cenacolo coi Sacerdoti del M.S.M. giapponesi.

Causa del mio grande dolore.

«Oggi vi vedo qui riuniti, figli prediletti del mio Movimento Sacerdotale Mariano del Giappone,

in questo Cenacolo di preghiera e di fraternità, ed il mio grande dolore viene da voi consolato.

Causa del mio grande dolore sono tutti questi miei poveri figli, che vivono ancora immersi nella

tenebra del paganesimo e non conoscono la Verità del Vangelo.


In questa grande Nazione quasi tutti si trovano ancora lontani dalla fede in Gesù Cristo, che è

venuto nel mondo per essere il solo vostro Salvatore ed il solo vostro Redentore.

Anche di tutti questi pagani Io sono Mamma preoccupata ed ansiosa della loro salvezza.

Coltivo nel loro cuore semi di vita e di bontà; li aiuto ad osservare quella Legge che il Signore

ha scolpito nell'intimo di ogni uomo; sollecito le loro menti al desiderio della Verità e così li

conduco dolcemente all'incontro con mio figlio Gesù.

E sarà opera straordinaria del mio Cuore Immacolato la loro piena e totale adesione al

Vangelo.

Causa del mio grande dolore è la mia Chiesa che, in ogni parte del mondo, passa attraverso il

Getsemani doloroso e sanguinoso della sua grande tribolazione.


Hai visto, mio piccolo figlio, come anche qui in Giappone, la Chiesa viene minacciata dalla

perdita della fede, per la sempre più vasta e subdola diffusione degli errori; è lacerata nella

sua unità per la contestazione e la opposizione al Papa ed al suo universale Magistero; viene

oscurata nella sua santità con il diffondersi dei peccati e dei sacrilegi.

Così essa viene come paralizzata ed è fortemente indebolita nel suo slancio della

evangelizzazione.

Causa del mio grande dolore è la durezza dei vostri cuori e la incapacità ad accogliere quanto

la vostra Mamma Celeste vi domanda. Quante volte ho parlato e non sono stata ascoltata; ho

dato segni straordinari del mio materno intervento e non sono stata creduta.

Quanti mi hanno chiuso la porta del proprio cuore e non mi hanno voluto accogliere come

Mamma nella loro vita!

Proprio in questa Nazione vi ho dato un segno straordinario, facendo scendere, per più di

cento volte, lacrime copiose dagli occhi di una mia statua, in cui sono raffigurata come Madre

Addolorata sotto la Croce di mio figlio Gesù.


E vi ho donato anche tre messaggi per avvertirvi dei grandi pericoli che correte.

Ora vi annuncio che è giunto il tempo della grande prova, perché in questi anni si realizzerà

tutto quanto vi ho predetto.

L'apostasia ed il grande scisma nella Chiesa si sta per compiere ed il grande castigo che vi ho

preannunciato in questo luogo è ormai alle porte. Scenderà fuoco dal cielo e grande parte della

umanità verrà distrutta. Quelli che sopravviveranno invidieranno i morti, perché ovunque vi

sarà desolazione, morte e rovina.


Per questo ancora una volta ti ho voluto qui, mio piccolo bambino: perché devi dire a tutti che

l'ora del castigo è giunta e che, per essere protetti e salvati, dovete entrare tutti al più

presto nel rifugio sicuro del mio Cuore Immacolato.

Tornate alle vostre case, miei figli prediletti, e portate a tutti questo mio messaggio, come un

supremo appello della vostra Mamma Celeste che tutti vi chiama e vi raccoglie sotto il suo

manto, per essere da Lei consolati e difesi, durante le prove dolorose di questi vostri ultimi

tempi».

AVE MARIA!