mercoledì 28 settembre 2022

UN ASSAGGIO DELLA FILOCALIA



149. Se mentre fai la preghiera nella tua cella qualcuno bussa alla porta, aprigli, siediti e parlagli umilmente, qualunque argomento ti proponga di quelli che recano giovamento. E se è gravato dalla tribolazione, studiati di prestargli cura, a parole e a fatti. 

Quando se ne va, chiusa la porta, riprendi la preghiera e terminala. Infatti è proprio della riconciliazione anche la cura di quelli che vengono. Non bisogna però fare ciò se si tratta di argomenti mondani, ma intrattenersi in modo da adempiere alla preghiera. 

150. Se mentre preghi ti coglie la paura o odi dello strepito, o risplende come una luce, o accade qualcosa d’altro, non atterrirti ma persisti nella preghiera, ancora più intensamente, giacché quel che accade è turbamento, terrore e sbigottimento da parte dei demoni, perché tu ti lasci andare e abbandoni la preghiera, e in seguito, quando ciò sia divenuto abitudine, essi possano impossessarsi di te.         Se invece, portata a termine la preghiera, risplende per te un’altra luce che è impossibile descrivere e l’anima si riempie di gioia, e sopravviene il desiderio di beni migliori e lo scorrere delle lacrime insieme a compunzione, sappi che questa è visita e soccorso divino. E se indugi a lungo per il fatto che più nulla ti è accaduto durante il continuo scorrere delle lacrime, imprigiona il tuo intelletto in qualcosa di corporeo e in questo umiliati. 

Ma bada di non abbandonare la preghiera, per timore dei nemici, e invece, come un bambino spaventato da degli spauracchi fugge nelle braccia della madre o del padre e respinge il timore di quelli, così anche tu, correndo da Dio, con la preghiera, sfuggirai alla paura dei nemici. 


https://www.famigliafideus.com/wp-content/uploads/2021/02/LA-FILOCALIA-Autori-Vari.pdf

AMDG et DVM

“La Cattedrale di tutto l’Universo”

 


La Terra non sarà distrutta, 

ma “sicuramente ricostruita !”

 

TUTTO VI SARÀ INSEGNATO

“L’AMORE DI DIO HA IL VOLTO DI GESÙ CRISTO”

1 luglio 2009

JNSR:  Signore, sono al tuo ascolto.

 

GESÙ:   Quando Io ti ho parlato della Terra, nominandola “MIA CATTEDRALE”, “La Cattedrale di tutto l’Universo”, l’ho detto per spiegare che Essa ricevette, mediante il “Mio Divino Sacerdozio”, questo stesso titolo da parte del Nostro Padre Eterno.

 

Quando si compì il “Mio Sacrificio Espiatorio sulla Mia Santissima CROCE d’AMORE per la Gloria di DIO l’Eterno e per la salvezza degli uomini”, il Padre Mio Mi consegnò come Dono, insieme a questa Terra, “il Pianeta Azzurro”, il Mio titolo di “RE DELLA TERRA”.

 

In tal modo, il Pianeta Azzurro è diventato la Cattedrale di tutto l’Universo perché, con l’immolazione dell’Agnello di DIO, si realizzava, sulla Terra degli uomini, «la Prima Messa cristiana di tutte le generazioni passate, presenti e future.» Il Cielo e la Terra si unirono per questa commemorazione.

 

La Terra di DIO – “il Pianeta Azzurro” - è cristiana, per opera del Suo RE DIVINO, “GESÙ Cristo, il Santo dei Santi, che è DIO.”

 

La Mia Santa CROCE, grondante del Sangue dell’Agnello senza macchie, è diventata il “Santo Memoriale” che ricorderà alle generazioni future che DIO È AMORE e PERDONO; ricorderà che colui che alza gli occhi verso la Mia CROCE, eleva la sua anima a DIO e che, per lo stesso titolo che il Padre Gli ha concesso,

GESÙ è RE di questa Terra,

e

Sacerdote per eccellenza.

 

E pertanto la Terra che voi calpestate, da un capo all’altro è cristiana. Essa e di DIO! E tutto ciò che la adorna e la adornerà fino alla sua eternità, avrà il sigillo regale del FIGLIO di DIO, Erede diretto del Padre di ogni Bontà, che fece della Sua Terra, acquisita al prezzo “del Suo Sacrificio tre volte Santo”, “il Pianeta modello che diverrà il Perfetto, il Sublime” perché costituito nell’obbedienza incontestata del Figlio di DIO.

 

L’Uomo  è stato modellato ad immagine del FIGLIO, per diventare a sua volta, erede dei Beni del Padre.

 

L’Uomo è ugualmente “il modello del divenire” per tutti gli esseri che vivono nell’immensità abitata, affinché TUTTI questi esseri abbiano il volto raggiante dell’AMORE. Il ruolo degli uomini della Terra è quello degli Apostoli di Cristo: convertire gli esseri al di là della Terra, tutti gli esseri sparpagliati o dispersi nell’Infinito di DIO, affinché possano comunicare, ritrovarsi, amarsi e riconoscersi in Colui che è, che era e che viene, GESÙ Cristo, “l’AMORE Crocifisso” offerto al Padre.

 

Lui Solo è la Soddisfazione del Padre, che fece aprire la Conoscenza di DIO ai più piccoli, affinché possiate un giorno comprendere l’Amore di DIO che è tanto profondo quanto alto, e tanto largo quanto lungo, cioè infinito.

JNSR:  In questa Luce che mi è stata donata dal mio Dolce Signore Gesù Cristo, io posso dirvi che c’è tanto amore in tutto ciò che vedete, come in ciò che non potete vedere. E perfino nella follia degli uomini che sanno solo distruggere... l’Amore ricostruirà. DIO si rimetterà a ricostruire, perché DIO conosce solo l’AMORE che costruisce. Egli è il Creatore.

 

La Terra non sarà distrutta, ma “sicuramente ricostruita !”

 

Ma tutto è Dono di DIO. La Chiesa è DIO. È Eterna perché DIO non può morire. Essa è nata dal Suo Amore e la Sofferenza ne è il Prezzo.

 

Separati da DIO, voi non lo sarete, perché Egli è AMORE, e voi siete nati dal Suo AMORE.

 

GESÙ:  Non lo sapete ancora, ma voi Mi appartenete TUTTI: voi nati nella Mia Terra, “Cristiani, lo diventerete”.

 

Chi comanderà l’Universo... ? DIO con TUTTI i Suoi figli.

Chi contesterà la Potenza di DIO...? Più nessuno !

 

Tutto, Tutto, Tutto sarà simile a DIO perché DIO è l’Unico Creatore. Parola del Signore.

 

DIO che è Padre, Figlio e Spirito Santo.

 

DIO che cammina nei secoli dei secoli. Amen.


*

Sinceramente, volevo incontrare un santo.

Torna in cielo don Gaetano Nicosia (3.IV.1915-6.XI.2017) angelo del lebbrosi


Don Gaetano Nicosia, morto all'età di 102 anni verrà certamente ricordato come un protagonista assoluto del mondo missionario del secolo passato e di un pezzetto di questo. Ricordato come l'angelo dei lebbrosi, portò loro la fede in modo tale che tutti si convertirono al cattolicesimo. Un ricordo personale.

Gaetano Nicosia

Durante i miei anni in Asia, a Macao e Hong Kong, avevo spesso sentito parlare di un anzianissimo missionario italiano, padre Gaetano Nicosia, già ai miei tempi infermo e bisognoso di cure, una grande figura della famiglia salesiana e della Chiesa Cattolica cinese. Questo missionario, morto il 6 novembre scorso alla bella età di 102 anni in Hong Kong, verrà certamente ricordato come un protagonista assoluto del mondo missionario del secolo passato e di un pezzetto di questo.

Nato in Sicilia, a San Giovanni La Punta nel 1915 (terra di un altro grande missionario che incrocerà la sua strada ancora proprio in Asia, il padre - ora Beato - Gabriele Maria Allegra), a 16 anni decide di farsi salesiano ed entra nel collegio di Gaeta. Nel 1935 arriva in Hong Kong e nel 1939 eccolo a Macao. Nel bell’articolo di Gianni Criveller su Mondo e Missione chiamato L’angelo dei lebbrosi (da cui attingiamo alcune informazioni biografiche) ci viene rivelato il legame che c’era fra quei salesiani e don Giovanni Battista Montini, futuro Paolo VI: “Tra di loro c’era anche don Luigi Montini, l’unico ad avere il coraggio di visitare il villaggio dei lebbrosi abbandonato da tutti. Era cugino di Giovanni Battista Montini (il futuro beato Paolo VI), allora uno dei principali funzionari della Santa Sede. Don Montini ottenne aiuti sostanziosi per edificare una scuola agricola nella remota isola di Coloane, per orfani e rifugiati dalla Cina. Sempre grazie all’aiuto del Papa venne aperto il Collegio don Bosco. Ai salesiani fu affidato anche il Yuet Wah College, fondato nel 1925 a Canton e trasferito a Macao con 300 studenti. Nicosia insegnava catechismo e viveva con i ragazzi. Nello stesso tempo studiò teologia e, il 25 marzo 1946, fu ordinato prete presso la bella chiesa di San Giuseppe, nel seminario diocesano di Macao”.

Già, la bella chiesa dedicata a San Giuseppe nel Seminario di Macao, che ha visto centinaia e centinaia di missionari prendere il largo per evangelizzare i popoli asiatici nel nome di Cristo. Volle andare come missionario in Cina, ma ci rimase solo un anno, espulso dai nuovi padroni comunisti. Tornato a Hong Kong si dedica al lavoro assegnatogli dalla sua comunità, ma sentiva un'ansia, voleva fare e dare qualcosa di più. Ma affidiamoci ancora alle parole del padre Criveller: “Per 11 anni fu assegnato alla scuola di San Luigi di Hong Kong. Ma sentiva una certa insoddisfazione. Sognava una missione con i più poveri e soprattutto con i lebbrosi. Il nuovo superiore era disposto a lasciarlo partire per un lebbrosario della lontana Colombia. Ma prima della partenza arrivò un’inaspettata richiesta: il vescovo di Macao Paulo José Tavares chiese ai salesiani di prendersi cura del lebbrosario di Ka Ho, nell’isola di Coloane. C’erano un centinaio di lebbrosi, in stato di abbandono. Nessuno, neppure i medici assegnati dal governo, osava recarsi nell’isolato villaggio, raggiungibile solo con una barca. Vi andò, entusiasta, Gaetano Nicosia, vivendovi per ben 48 ininterrotti anni, dal 1963 fino al 2011. Già nel 1970 i risultati erano ottimi: tra le 112 persone del villaggio, 40 vennero dimesse. Nicosia si dava da fare per trovare un lavoro e sostenere finanziariamente coloro che lasciavano il villaggio, spesso vittime di stigma sociale. La gente evitava persino i familiari degli ex lebbrosi, che di conseguenza venivano rifiutati anche dalle loro stesse famiglie. Alcuni preferirono perciò tornare al villaggio di Nicosia”.

Non solo, ma portò la fede in modo tale che tutti si convertirono al cattolicesimo. Questo perché il missionario non è colui che va in un’altra terra per "apprezzare la cultura locale", ma per portare Cristo, alla cui luce ogni cultura viene vivificata e rinnovata. A che serve un missionario se tutto va già bene così com’è? Ma oggi la parola “proselitismo” da fastidio, pur se l’invito di Gesù nel Vangelo è chiaro: andate in tutto il mondo, predicate il Vangelo, battezzate nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Padre Nicosia questo ha fatto, per decenni e decenni.

Alcuni anni fa in Macao, con la scuola di Nostra Signora di Fatima in cui lavoravo, abbiamo realizzato un Musical sulla vicenda delle apparizioni di Fatima. Io ho composto la musica. Abbiamo pensato di fare un film di questo Musical e come location fu scelta proprio quella di questo ex villaggio per i lebbrosi, poi abbandonato. Ka Ho, questo il nome cinese del villaggio, mi faceva un poco tristezza. Ricordo di essere entrato in quelle casupole in cui c’erano ancora oggetti religiosi e resti dalla quotidianità. C’era ancora la bella Chiesa fatta edificare da un architetto italiano, Oseo Acconci, e con il grande crocifisso che svetta sulla facciata, dono dello scultore Francesco Messina. Ricordo che mi immaginavo in quegli spazi il beato Allegra, padre Nicosia, i tanti lebbrosi che con questi buoni religiosi avevano ritrovato una dignità che sembrava perduta.

Ho tentato di incontrare padre Nicosia in passato, ma non ci sono mai riuscito visto che era molto anziano e non riuscivo mai ad andare negli orari giusti. Ricordo la mia ultima visita al Cardinale Joseph Zen, che è suo confratello e molto legato al padre Nicosia; gli chiedevo a volte di poter visitare il missionario italiano oramai a riposo, ma accadeva che per un motivo o per l'altro questo non era mai possibile. Ma poi, perché volevo incontrarlo? Sinceramente, volevo incontrare un santo. Qualcuno l’ho incontrato in passato, persone che la Chiesa ha anche ufficialmente riconosciuto come modelli per la cristianità. Ma ci tenevo ad incontrare questo italiano che ci fa sentire orgogliosi della nostra patria e della nostra fede, un cattolico che non è arretrato di fronte ai drammi umani, ma li ha abbracciati mostrandoci come Dio, dall’oscurità più nera, sa far strabordare il chiarore più luminoso.

https://lanuovabq.it/it/pdf/torna-in-cielo-don-gaetano-nicosia-angelo-del-lebbrosi


AMDG et DVM

  • E13-11-2017

L'ANGELO DEI LEBBROSI

 

p. Gaetano Nicosia, l’angelo dei lebbrosi

di Gianni Criveller

Il sacerdote salesiano è morto il 6 novembre a Hong Kong, a 102 anni. Ha vissuto per 48 anni in un villaggio di Coloane con un centinaio di lebbrosi. Ad essi ha offerto cure, dignità e la fede cristiana. Amico di p. Allegra e di altri missionari, ha ispirato l’impegno per i lebbrosi in Cina. Una vita donata al Signore per i poveri.



Hong Kong (AsiaNews) - Padre Gaetano Nicosia, amatissimo missionario salesiano è morto lo scorso 6 novembre 2017 a Hong Kong. Aveva 102 anni. Nella tarda mattinata di quel giorno p. Gaetano, che era lucido, ha chiesto ad una Piccola Sorella dei Poveri, di cui era ospite, di cercare un sacerdote per l’unzione degli infermi. Aveva capito che era giunto la sua ora. I confratelli sono accorsi al suo capezzale e il cardinale Joseph Zen ha celebrato la santa Messa, permettendo a p. Gaetano di ricevere l’ultima eucarestia poco prima della morte. Egli verrà sepolto presso il cimitero di san Michele a Macao il 14 novembre, dopo i funerali celebrati in cattedrale.

Nicosia era conosciuto come l’angelo dei lebbrosi, e la sua storia sembra una pagina evangelica di altruismo, bontà e imitazione di Gesù. Chiunque lo incontrava, anche per pochi istanti, rimaneva colpito dalla sua bontà, gioia e sincero entusiasmo.

In un angolo remoto dell’isola di Coloane (Macau), esisteva un lebbrosario abbandonato da tutti. La disperazione era tale che alcuni, tra il centinaio di lebbrosi lì presenti, si uccidevano. Nell’agosto del 1963, il p. Gaetano Nicosia ha chiesto di trasferirsi proprio lì, trasformandolo in brevissimo tempo. Le case sono state ristrutturate, si è portata l’acqua potabile, la corrente elettrica e l’assistenza medica. E’ stata costruita anche una fattoria e officine per i vari mestieri. Il lavoro era retribuito. Il villaggio si è dato un Consiglio per le decisioni comuni. P. Gaetano viveva con loro, portando dignità, benessere e salute. E la fede cristiana. «Era un inferno - ha detto un lebbroso - ora è un paradiso; p. Gaetano è il nostro angelo”.

Nel 2012 e 2013, in vista di un libro e docufilm, ho intervistato a lungo p. Gaetano. Le citazioni che seguono si riferiscono a quella intervista. La sua storia mi ha commosso, e per questo desidero tributargli questo omaggio. Egli ha attraversato i drammi del ventesimo secolo, vivendoli da protagonista. Gaetano Nicosia era nato a San Giovanni La Punta (Catania), il 3 aprile 1915. Ha perso il padre, in guerra, quando aveva tre anni. «Mia mamma aveva 27 anni e non si risposò. Andava a Messa tutte le mattine e si dedicò a noi due piccoli». Il fratello Salvatore è morto pochi mesi fa all’età di 105 anni!

A San Giovanni La Punta era nato anche Gabriele Maria Allegra, il famoso francescano, ora beato, che ha tradotto la Bibbia in cinese. Gaetano e Gabriele Maria erano amici d’infanzia. Si sono ritrovati missionari a Hong Kong e a Macao. Amici fraterni per tutta la vita.

P. Nicosia è giunto a Hong Kong nel 1935: alcuni dei suoi compagni di noviziato, pochi anni dopo, hanno dato la vita nelle carceri comuniste cinesi. La costituzione fisica di Gaetano era gracile e il maestro dei novizi lo voleva rimpatriare. Gaetano si affidò al superiore, il valtellinese Carlo Braga: «Mi recai da lui in lacrime per impedire il rimpatrio. Mi guardò, mi ascoltò, e ebbe fiducia in me». Braga, il “don Bosco della Cina”, di cui è in corso la causa di beatificazione, è stato il padre di generazioni di salesiani.

Nel 1939 Nicosia è stato destinato all’orfanotrofio di Macao. Erano anni di guerra. A Macao arrivavano migliaia di rifugiati dalla Cina e da Hong Kong. La gente moriva di fame. «Nella nostra scuola avevamo 800 studenti. Il governatore ci concedeva una parte del riso che ogni venerdì arrivava dalla Thailandia. E così salvammo la vita dei i ragazzi».

Nicosia fu ordinato prete nel 1946 nella bella chiesa di san Giuseppe, a Macao. Seguì in Cina il vescovo Michele Arduino, il vescovo di Shaozhou (ora Shaoguan, nella provincia di Guangdong). Quella comunità cristiana risaliva a Matteo Ricci, che lì visse dal 1589 al 1595.

Erano anni di guerra civile, di disordini e di pericoli. Nicosia è stato espulso nel 1950, dopo la presa di potere comunista. Al “ponte della libertà” di Hong Kong è stato accolto da Ambrogio Poletti del Pime, il “portinaio della Cina”.

Dopo aver servito per 11 anni presso la scuola di San Luigi a Hong Kong, Nicosia era insoddisfatto. Voleva una missione con i più poveri, anzi con i lebbrosi, come aveva promesso a Gesù fin da ragazzo. Il superiore lo stava inviando presso un lebbrosario in Colombia, quando il vescovo di Macao chiese ai salesiani di fare qualcosa per il lebbrosario di Coloane.

Per Gaetano è stato un segno della Provvidenza. Per 48 anni, dal 1963 al 2011, ha vissuto con i lebbrosi. Nel 1970 furono dimesse 40 persone. Nicosia aveva trovato loro un lavoro, ma la gente evitava persino i familiari degli ex lebbrosi. E così, rifiutati dalle loro stesse famiglie, molti sono tornati al villaggio.

Al momento dell’arrivo di Nicosia solo una quindicina erano cattolici. Nicosia li ha portati tutti alla fede, attraverso le devozioni salesiane proposte con entusiasmo e amore. Ma soprattutto con la vita condivisa con loro. “La città della gioia” di Coloane ha commosso chiunque l’abbia visitata. Molte persone importanti, tra cui il p. Allegra, hanno sostato a lungo nel lebbrosario. Il gesuita Luis Ruiz e Lancelot Rodrigues, due famosi preti di Macao amici del lebbrosario, ispirati da Nicosia, hanno iniziato un’intensa opera a favore dei lebbrosi in Cina.

L’architetto Oseo Acconci vi ha costruito una bella chiesa intitolata a Nostra Signora dei Dolori. Il grande scultore Francesco Messina fece uno splendido crocifisso bronzeo che giganteggia ancora sul frontale dell’edificio sacro. Per la sua opera, Nicosia ha ricevuto onorificenze dal governo di Macau e dal presidente della Repubblica italiana.

Nel 2011 gli abitanti erano tutti guariti e molti reinseriti nella società come insegnanti, impiegati e professionisti. Il lebbrosario fu chiuso e il loro “angelo”, a 96 anni, dovette ritirarsi a Hong Kong.

Nel 2015, in una memorabile evento, è stato presentato il docufilm Father Nicosia, the Angel of Lepers, a cura di Angelo Paratico e Ciriaco Offedu, per far conoscere questo uomo straordinario. Il docufilm è stato poi presentato a Toronto e in diverse città italiane. L’anno precedente, presso la PIME House di Hong Kong, alla presenza del console italiano Alessandra Schiavo e del card. John Tong, p. Nicosia è stato celebrato con grande affetto da numerosi amici. Il suo emozionante intervento, ispirato da una fede e simpatia davvero fuori del comune, rimane nella memoria dei presenti come un evento unico e indimenticabile.

AMDG et DVM

L’abitino che io porto...

 


Sulla Piazza di Jlfurt in Alsazia (Francia) vi è una Statua monumentale in bronzo dell'Immacolata, con questa iscrizione:

« In memoria della liberazione dei due ossessi - 
Teobaldo e Giuseppe Burner - 
ottenuta per l'intercessione della B.V. M. Immacolata - 
Anno del Signore 1869 ».

Questi due fratelli furono invasi dal demonio per circa quattro anni (1864-69; curati inutilmente e visitati da molti Medici e specialisti, quando varie volte finalmente furono esorcizzati dal Parroco Brey e da tre Sacerdoti e Religiosi, incaricati dalla Curia di Strasburgo. 

Molte volte furono presenti, oltre ai genitori e parenti, anche il Sindaco del luogo Tresch e persone importanti, tra cui il Deputato Sig Ignazio Spies.

Teobaldo morì poi il 3-4-1871, all'età di 16 anni. Giuseppe morì più tardi - 1882 - a 25 anni.
Molti fatti diabolici sono pure registrati nel Vangelo e in molte Vite di Santi.

Quindi non è fantasia: il demonio esiste, come l'Inferno!!!
I due ossessi erano soggetti a fenomeni straordinari, per es.:
- Torcere il collo o le gambe all'indietro, in modo straziante.
- Arrampicarsi sugli alberi, fino a tenui rami, che non si rompevano.
- Vomitare fuoco, schiuma, piume che appestavano la casa.
- Parlavano tutte le lingue e dialetti.

- Svelavano colpe segrete o delitti di persone presenti, che fuggivano.
- Quando i visitatori si erano prima Confessati, i ragazzi ossessi (per opera del demonio) dicevano: Prima siete stati nel porcile (la Chiesa) a togliere lo sterco dalle vostre coscienze!
- Al contrario quando si presentavano coloro che vivevano male o in peccato, dicevano: Oh! ecco uno dei nostri!... Che brava gente! Dovrebbero essere tutti così!... Risparmiano fatica al nostro padrone, e 'gli guadagnano molte anime. - ecc...

- Quando la camera o altre cose, a loro insaputa, venivano benedette con l'Acqua santa, dicevano: l'hanno spalmata col lordume!...
Bestemmiavano Dio, Gesù, l'Eucarestia, La Chiesa, i Santi... e mai la Madonna.
Fu loro chiesto: Perché bestemmiate Tutti... e mai la Madonna?

- Perché la Marionetta (Gesù) sulla Croce ce lo ha proibito!
Che pensate dell'Immacolata Concezione?
- Vattene alla malora con la tua Grande Signora!
Gli si mise addosso l'Abitino della Madonna del Carmine a Teobaldo, senza che se ne accorgesse.

Ma tosto egli gridò: toglimi questo strazio! Mi brucia...!
- Non è uno straccio - si rispose - e te lo toglierò solo quando tu mi dirai cos'è.
L'Abitino della Grande Signora!

Un'altra persona chiede a Giuseppe: Che cosa odiate di più nei Cristiani?
- ... La Devozione alla Grande Signora!... - fu risposto. Capite? Oh! Come dobbiamo essere grati alla Mamma del Cielo, che ci vuol vestire del Suo Santo Abitino: lo Scapolare!!!



LODE ALLA MADONNA DEL CARMELO 

L’abitino che io porto

è sicuro mio conforto,

e lo stimo mio tesoro più d’argento, gemme e oro. 

Da Voi spero, Gran Signora, ciò che voi diceste allora

a Simone Vostro amato, dando l’abito sacrato.

Prometteste, certamente,

a chi il porta piamente,

esentar da cruda sorte ed in vita e dopo morte. 

Ed il sabato che viene, esentarlo dalle pene

col sovrano Vostro zelo e condurlo poi nel Cielo.

Orsù dunque, Verginella,

Madre, Sposa, tutta bella, me infelice liberate d’ogni male e consolate. 

Aiutatemi nei guai mentre afflitto sono assai,

specialmente, allora, quando il mio fiato sta spirando.

Allora sì datemi aiuto,

d’impetrar l’eterna vita, e sfuggire in tutti i modi di Lucifero le frodi.

Fate allora che io gioiendo e con gli Angeli godendo, canti dolce melodia,

Viva, viva del Carmine Maria. Salve Regina

Chi può, diffonda questo foglio tramite fotocopie. 


fraticmes.wixsite.com/cmes-italia/maria-e-lo-scapolare

AVE MARIA!