mercoledì 13 aprile 2022

Suor Dede...

 

  • IL CASO NEGLI USA

Suor Dede vince senza cedere al ricatto vaccinale

Suor Deirdre Byrne, per i suoi malati suor Dede, è la superiora religiosa ed ex colonnello dell'esercito Usa che non si è piegata al ricatto vaccinale. Dopo una lunga battaglia legale, ha strappato una prima vittoria. Ecco cosa insegna a noi la sua responsabilità. 

Forse il nome di Suor Deirdre Byrne non dirà molto ai lettori italiani. Un’informazione utile per rinfrescare la memoria potrebbe essere quella di tornare al 26 agosto 2020, quando la religiosa appartenente alla Congregazione delle Little Workers of Sacred Heart of Jesus and Mary, intervenne alla Convention dei Repubblicani, difendendo la vita in ogni suo momento.

Suor Deirdre è un personaggio: doppia specializzazione, una in Medicina di famiglia, l’altra in Chirurgia generale, e 29 anni di servizio tra i militari, che l’hanno portata al grado di Colonnello nel US Army. Lasciati i gradi dell’esercito, ha assunto i “gradi” religiosi, diventando superiora della sua comunità di Washington D.C., dove continua ad esercitare la professione medica a titolo assolutamente gratuito, aiutando soprattutto i più poveri.

Il suo nome si trova anche tra le firmatarie, insieme a Wanda Półtawska, dell’appello dell’8 marzo 2021, The Voice of Woman in Defense of Unborn Babies and in Opposition to Abortion-Taninted Vaccines, dell’8 marzo 2021, nel quale si prendeva una posizione lucida e ferma contro l’utilizzo dei feti umani abortiti nella ricerca medica e nella preparazione di farmaci e vaccini. E Suor Deirdre ci ha messo non solo la firma, ma ha accettato di rischiare tutto, come dimostra la sua storia.

Nell’agosto 2021, il distretto di Columbia aveva deliberato l’obbligo di vaccinazione contro la Covid-19 per tutti gli operatori del settore sanitario. Difesa dall’Avvocato Christopher Ferrara, membro della Thomas More Society, uno studio legale no-profit per la difesa della vita, della famiglia e della libertà religiosa, la Suora aveva subito richiesto l’esenzione per motivi religiosi, in quanto i tre vaccini disponibili (Pfizer, Moderna e J&J) risultano realizzati ricorrendo a linee cellulari fetali, provenienti da bambini abortiti, in fase di ricerca e/o di produzione.

La richiesta, all’inizio del mese di marzo 2022, era stata rifiutata, con la conseguente sospensione della Suora dall’esercizio della professione medica. Ma gli avvocati avevano replicato, intentando una causa contro il Distretto di Columbia (DC), il Sindaco, Muriel Bowser, e il Direttore del Dipartimento della Salute, La Quandra Nesbitt, a causa del loro rifiuto di concedere l'esenzione per motivi religiosi. L’obiezione religiosa è infatti assolutamente fondata per il fatto che l’aborto, spiegano i legali, «si collega e supporta la sperimentazione che coinvolge tessuti fetali abortiti e linee cellulari da essi derivate, che ora sono centrali per l'industria dei vaccini, più recentemente in riferimento alle iniezioni sperimentali genetiche a mRNA e DNA per il Covid-19».

Il 15 marzo, Suor Deirdre riceveva finalmente una lettera da parte del Dipartimento della Salute del Distretto di Columbia, nella quale, a causa della diminuzione dei casi di Covid-19, veniva riconosciuta alla suora un’esenzione fino al 15 marzo 2023. La lettera specifica che «se successivamente il Direttore riconoscerà che qualora rientrasse nel miglior interesse della salute pubblica, l’esenzione concessale potrà essere revocata». Suore Dede, come viene amichevolmente chiamata, può dunque riprendere la sua attività di cura dei più bisognosi, ma dalla lettera emerge chiaramente che la partita non è vinta. Chi deciderà di questo “best interest”, espressione che ormai siamo abituati a sentire in tutti i contesti in cui la persona viene in realtà calpestata (qualcuno ricorda il piccolo Alphie)? Dunque, la situazione rimane incerta, almeno dal punto di vista legale. Perché da quello morale e religioso, Suor Dede è ormai diventata un punto di riferimento granitico per quanti hanno compreso la posta in gioco di questi sieri.

Intervenendo alla trasmissione The World Over del 10 marzo scorso, Suor Dede, lamentava le conseguenze del primo rifiuto di concederle l’esenzione: «Non posso esercitare la mia professione, ho chiuso la mia clinica per un mese, non posso vedere i pazienti. Non posso più aiutare nessuno. Posso solo attendere per vedere cosa accadrà».

Nessuna idea però di cedere al ricatto, pur nella lucida consapevolezza che la sua scelta comportava conseguenze dolorose anche per altre persone, come i “suoi” malati: «Non avevo altra scelta che scegliere il vaccino o smettere di esercitare la professione medica a Washington DC. La mia terza opzione è stata quella di rimanere ferma, perché ho sentito di essere come una piccola punta di una freccia di tante persone che sono costrette a fare la stessa cosa».

La “terza opzione”: è quella che le anime che vivono di fronte a Dio sanno scoprire, quando si trovano strette nel dilemma; un dilemma causato da un’ingiustificata costrizione del potere politico. La “terza opzione” è quella che ha la forza di emergere solo quando, di fronte alle dure conseguenze della propria scelta, non si accetta di fare un passo indietro, perché prevale la consapevolezza che ciò che molto vale molto esige. E Colui che tutto vale, tutto esige.

Suor Dede mostra di avere una mentalità molto diversa da quella che si manifesta nei nostri meschini ragionamenti, per cui si rimane fedeli al Dio della vita e agli innocenti che portano la Sua immagine, solo finché questo non comporta per noi la drammatica possibilità di perdere la salute, il lavoro, i legami più cari, persino la vita. Una logica che non la sottrae alla responsabilità verso il prossimo; una responsabilità la “Suora colonnello” esercita pienamente, capendo che un suo eventuale cedimento potrebbe trascinare tante altre persone, che si trovano nella sua stessa situazione, al cedimento. Responsabilità verso il prossimo è infine quella di rifiutarsi concretamente, pagando sulla propria pelle, di accettare un sistema che fa dei piccoli indifesi dei fornitori di materiale biologico.

Suor Dede ne è più che mai consapevole, e perciò, nella stessa intervista, lanciava un appello: «Le persone devono diventare più consapevoli» della connessione tra questi vaccini e le linee cellulari provenienti da aborti. Dalla sua coscienza, abituata a stare al cospetto di Dio più che degli uomini, la Suora ha avvertito salire un imperativo: «Ho sentito che Dio mi chiamava ad essere una voce per la vita, per i bambini non nati, e volevo rimanere ferma su questo punto [...] Come cattolici dobbiamo sostenere e difendere i non nati, dal momento del concepimento fino alla morte naturale». Si potrebbe pensare che si tratta di una “chiamata speciale”, di una voce destinata solo a lei. Ma non è così. La voce è quella di Dio e Dio non cambia, non contraddice se stesso. Suor Dede l’ha sentita perché non l’ha soffocata con le preoccupazioni di quello che potrà accadere, ma ha lasciato che essa emergesse per quella che è, con tutte le esigenze che comporta, senza tentennare di fronte al prezzo da pagare.

https://lanuovabq.it/it/suor-dede-vince-senza-cedere-al-ricatto-vaccinale

Oscar Valente e la macchina proibita di Majorana-Pelizza. Ma chi l'ha sequestrata?

 


martedì 12 aprile 2022

Mistica Città di Dio - Maria d'Agreda

 


CAPITOLO 10

 

Si narra ciò che Maria santissima operò dopo essere stata illuminata sui dieci comandamenti.

 

817. Come gli articoli della fede cattolica appartengono agli atti dell'intelletto, dei quali sono oggetto, così i pre­cetti a quelli della volontà. Anche se tutti gli atti liberi di­pendono da questa in ogni virtù infusa ed acquisita, non ne scaturiscono allo stesso modo. Gli atti di fede nascono immediatamente dall'intelletto che li produce e dipendono dalla volontà solo in quanto essa li stabilisce con affetto puro, santo, pio e riverenziale; le verità oscure, infatti, non costringono l'intelletto a crederle senza il suo intervento, così che questo aspetta ciò che essa dispone. Nelle altre virtù, però, la volontà opera da se stessa e chiede all'intel­letto soltanto che le proponga quello che deve fare, come chi porta la luce davanti agli altri; è talmente autonoma che non ammette imposizioni da esso, né violenza da al­cuno. Il Signore ha determinato ciò affinché nessuno lo serva con tristezza o per costrizione, ma veramente libero e con gioia, come insegna l'Apostolo.

818. Maria santissima era straordinariamente rischiara­ta sui dogmi e, perché fosse rinnovata nella conoscenza del decalogo, ebbe una visione di Dio, simile a quella prece­dente. In essa le furono manifestati più distintamente tut­ti i misteri dei dieci comandamenti, così come la mente di­vina li aveva fissati per indirizzare i mortali verso la vita eterna e come erano stati dati a Mosè sulle due tavole. Sul­la prima erano incisi i tre riguardanti l'onore dovuto al­l'Altissimo e sull'altra i sette da esercitare verso il prossimo. Seppe anche che suo Figlio, il redentore del mondo, li avrebbe riscritti nei cuori, facendoli osservare prima di tut­to a lei, e che erano necessari per giungere alla partecipa­zione di Dio. Ebbe profonda cognizione dell'equità e della sapienza con cui erano stati ordinati; comprese che erano una legge santa, perfetta, dolce e leggera, pura, vera e conveniente per le creature, perché tanto giusta e confor­me al loro animo che esse la potevano e dovevano ab­bracciare con stima e diletto. L'Autore di tali decreti an­dava in aiuto agli uomini con la grazia perché potessero ri­spettarli. La nostra Signora contemplò molti altri sublimi arcani riguardanti lo stato della Chiesa ed ebbe notizia di quanti in essa si sarebbero attenuti ai precetti, come anche di quanti li avrebbero infranti e disprezzati.

819. Maria, dopo essere uscita da questa visione in­fiammata e trasformata nell'ardore e nello zelo per la leg­ge divina, si recò subito dal suo Unigenito; in lui la pene­trò ancora, così come egli l'aveva disposta nella sua sag­gezza e volontà, per darle compimento. Capì inoltre che era suo desiderio che ella fosse immagine vivente di tutti gli insegnamenti contenuti in essa. La conoscenza che ne aveva era abituale e perpetua, affinché la usasse conti­nuamente, ma ogni giorno si approfondiva e riceveva più intensità. Dato che l'estensione e l'altezza degli oggetti era quasi immensa, le restava sempre come un campo interminabile in cui dilatare la sua vista e scoprire altri segre­ti. In tale occasione furono molte le novità che il Maestro le insegnò, proponendole i suoi comandamenti nella suc­cessione e nel modo adeguato che avrebbero avuto nella Chiesa; di ciascuna poi le dava abbondanti e singolari ri­velazioni in altre circostanze. Benché la limitatezza uma­na non possa cogliere misteri così eccelsi, niente rimase occulto alla gran Regina, e neppure è possibile ponderare la sua incommensurabile intelligenza regolandoci con la nostra ristretta capacità.

820. Umilmente si presentò a suo Figlio e con l'intimo pronto ad obbedire lo pregò di ammaestrarla e di aiutar­la ad eseguire quanto le era ingiunto. Il Signore le rispo­se: «Madre mia, scelta e predestinata dal mio eterno vo­lere per maggior compiacimento e beneplacito del Padre, che ha la mia stessa natura, il nostro amore infinito, che ci obbligò a comunicare la nostra divinità ai mortali, in­nalzandoli alla partecipazione della nostra gloria e felicità, ordinò questa legge santa e pura per mezzo della quale potessero conseguire il fine per cui furono creati dalla no­stra clemenza. Questa nostra aspirazione riposerà in voi colomba e amica mia, lasciando scolpiti nel vostro cuore i nostri decreti con tanta forza e chiarezza che non po­tranno mai essere oscurati o cancellati, né mai saranno impediti nella loro efficacia, né mancheranno in nessuna cosa, come, invece, negli altri discendenti di Adamo. Con­siderate, o Sulammita e carissima, che essi sono imma­colati e limpidi e noi li vogliamo affidare a un soggetto senza macchia, in cui vengano esaltati i nostri pensieri e le nostre opere».

821. Queste parole, che in lei compirono pienamente quanto racchiudevano, la rinnovarono e beatificarono con la comprensione e la pratica di ognuno dei dieci precetti. Rivolgendo la sua attenzione alla celeste luce e l'animo al­la docilità al suo divino Maestro, intese il primo e il più grande: «Amerai il Signore Dio tuo con tutto i1 tuo cuore, con tutta la tua anima, con tutta la tua forza e con tutta la tua mente». Prima degli evangelisti, l'aveva scritto Mo­sè con le condizioni che l'Altissimo aveva posto, stabilen­do che tutti lo custodissero nel cuore, lo insegnassero ai figli, lo meditassero per via e in casa, sedendo, cammi­nando, dormendo e vegliando, lo portassero sempre da­vanti agli occhi interiori. Maria adempì il comandamen­to dell'amore di Dio nel modo in cui lo capì e con gli ob­blighi che le furono dati; nessuno riuscì a realizzarlo del tutto in vita, ma ella fece questo sulla terra più che i se­rafini e gli eletti nel cielo. Non mi dilungo oltre perché ho già parlato della carità e delle virtù della Regina nella prima parte. In tale occasione, però, ella pianse partico­larmente le colpe che si sarebbero commesse nel mondo contro questa norma e compensò col suo affetto le man­canze e i limiti degli altri.

822. Segue poi la prescrizione di non disonorare Dio giurando invano e quella di onorarlo nelle feste, osservan­dole e santificandole. La Madre della sapienza le penetrò a fondo, le ripose nel suo umile cuore e diede ad esse il grado supremo di culto e venerazione. Ponderò degna­mente quanto si ingiuria l'essere immutabile dell'Altissimo e la sua infinita bontà con spergiuri e espressioni blasfe­me contro la devozione che gli spetta, in se stesso e nei beati. Addolorata nel vedere quanto gli uomini, nel pre­sente e in futuro, avrebbero peccato in ciò, incaricò gli an­geli che l'assistevano di chiedere da parte sua a ciascuno degli altri custodi di far cessare l'irriverenza di coloro che gli erano affidati, di moderarli con ispirazioni e illumina­zioni, e di impaurirli con il timore di Dio, perché non giurassero e non bestemmiassero. Inoltre, desiderava che gli spiriti celesti implorassero il Signore di mandare mol­te benedizioni di dolcezza a chi non dice il falso, ma ri­spetta il suo nome; ella, intanto, faceva la stessa supplica con gran fervore ed affetto.

823. Quanto al terzo comandamento, Maria fu infor­mata di tutte le festività che dovevano cadere sotto pre­cetto nella Chiesa e di come si dovevano osservare. Dal tempo della fuga in Egitto aveva iniziato a celebrare quel­le attinenti ai misteri precedenti, ma dopo questa notizia fece lo stesso anche con altre, come quelle di suo Figlio, della Trinità e degli angeli. Invitava questi ultimi a tali so­lennità e a quelle che sarebbero poi state istituite, e per ognuna componeva cantici di lode e di ringraziamento. Tra­scorreva questi giorni particolari soltanto pregando e oc­cupandosi del culto divino, non perché le azioni corpora­li impedissero la sua concentrazione o la sua contempla­zione, ma perché voleva eseguire ciò che si sarebbe prati­cato in seguito santificando le feste e tenere davanti agli occhi l'avvenire della legge di grazia. Come prima disce­pola del Redentore, si affrettò ad operare con perfetta emu­lazione quanto in essa era contenuto.

824. Ebbe la stessa comprensione di ciascuno degli al­tri sette precetti, che riguardano il nostro prossimo. Nel quarto si dice di onorare il padre e la madre, ed ella capì che cosa si intenda con tali titoli; al rispetto per Dio segue quello per i genitori, che devono essere serviti e aiutati, ma hanno degli obblighi verso i loro figli. Il quinto ingiunge di non uccidere, perché è il Signore l'autore della vita e, se egli non ha voluto dare ad ognuno il dominio della propria, tanto meno ha accordato di togliere o ingiuriare quella al­trui; essa, infatti, è il primo dei beni della natura e il fon­damento della grazia. La nostra Regina magnificò l'Altissi­mo per aver donato questo decreto a vantaggio dei morta­li e, poiché li guardava come creature di Dio, capaci del­la sua gloria e che sarebbero state liberate dal sangue pre­zioso di Cristo, fece intense suppliche perché esso non fos­se trascurato. Ella intuì poi la qualità del sesto come i bea­ti, che non mirano il pericolo della fragilità terrena in se stessi, ma negli uomini, senza che giunga fino ad essi. Ma­ria, priva della spinta al peccato da cui era stata preserva­ta, lo conosceva da un luogo più sublime. In questa gran­de estimatrice della castità gli effetti furono tali che, aman­dolo e piangendo le colpe contro di esso, di nuovo ferì il cuore di Dio e, secondo il nostro modo di parlare, con­solò suo Figlio per le offese che gli sarebbero state recate con la sua violazione. Poiché seppe che l'osservanza del Van­gelo si doveva estendere fino all'istituzione di congregazio­ni di vergini e di religiosi che facessero voto di tale virtù, pregò il Signore che desse loro la sua perenne benedizio­ne. Egli fece quanto gli era stato domandato e assegnò la ricompensa speciale che corrisponde alla purezza, per l'i­mitazione della vergine e Madre dell'agnello. Maria lo rin­graziò incomparabilmente con affettuoso giubilo poiché, se­guendo il suo esempio, questa si sarebbe propagata tanto nella comunità ecclesiale. Non mi trattengo maggiormente a riferire quanto ella la valutasse perché l'ho già fatto nel­la prima parte e in altre occasioni.

825. Le furono rivelati anche gli altri comandamenti, che invitano il settimo a non rubare, l'ottavo a non atte­stare il falso, il nono a non desiderare la donna altrui, il decimo a non bramare i beni degli altri. Per ciascuno di essi compiva tutti gli atti che occorrevano perché si adem­pisse e lodava l'Onnipotente, manifestandogli gratitudine a nome dell'umanità per aver stabilito una legge così ben ordinata, che indirizzava sapientemente ed efficacemente al gaudio eterno. Attenendosi ad essa, infatti, i credenti non solo si sarebbero assicurati il premio che era stato loro promesso, ma anche nel tempo presente avrebbero avuto una pace e una tranquillità tali da renderli beati conformemente al loro stato. Se tutti si conformassero al­la sua equità, se la custodissero e le obbedissero, go­drebbero di una felicità stupenda e piacevolissima, qual è la testimonianza della buona coscienza, perché i di­letti materiali non si possono paragonare alla consola­zione data dall'essere fedeli nel poco e nel molto. Que­sto beneficio ci è donato singolarmente da Cristo, nostro redentore, poiché egli alle azioni rette ha collegato sod­disfazione, riposo, conforto e tante altre gioie nella vita quaggiù, e se non tutti le ottengono è perché non rispet­tano i suoi precetti. I travagli, le calamità e le disgrazie sono come conseguenze necessarie del disordine dei mor­tali; ognuno di noi ne è causa, ma siamo così insensati che, quando sopraggiunge la tribolazione, cerchiamo su­bito il colpevole.

826. Chi mai riuscirà a ponderare i danni che nascono dal rubare le cose altrui, non osservando la norma che lo vieta, e dal non accontentarsi ciascuno della propria sorte aspettando in essa il soccorso del Signore, che non trascura neppure gli uccelli del cielo e non dimentica i più spregevoli vermiciattoli? Quante miserie e afflizioni stan­no soffrendo i fedeli perché ai sovrani non basta ciò che l'altissimo Re ha concesso loro e anzi, pretendendo di estendere il loro dominio, non lasciano sulla terra né quie­te, né pace, né beni, né anime per il Creatore? Le dispo­sizioni false e le menzogne, che offendono la somma ve­rità e i rapporti, non procurano minori danni e discordie, in quanto anch'esse turbano la serenità. Sia l'uno che l'al­tro peccato impediscono agli uomini di essere tempio di Dio, cosa che egli desidera da loro. Quanti mali, occulti e palesi, hanno arrecato e arrecano fra i cattolici la cupi­digia della donna altrui, l'adulterio, l'oltraggio della legge del matrimonio, confermata e santificata da Gesù? Biso­gna per altro considerare che molti di questi restano na­scosti al mondo, ma non passano sotto gli occhi di Dio, giudice giusto, senza trovare castigo anche in questa vi­ta; la condanna poi sarà tanto più severa quanto più egli avrà dissimulato nel tempo presente per non distruggere la cristianità, come, invece, avverrebbe se fin da ora pu­nisse degnamente tale peccato.

827. La nostra Regina era testimone di tutte queste verità, che contemplava nell'Onnipotente. Vedeva la bassezza dei mortali, che con grande leggerezza e per cose così meschine perdono il rispetto per Dio, e capiva con quanta benignità egli aveva ritenuto indispensabile imporre delle regole; tutta­via non si scandalizzava della fragilità, né si stupiva delle lo­ro numerose ingratitudini, ma come madre pietosa li com­pativa tutti, provava ardente affetto per loro, era riconoscente al posto loro per le opere dell'Altissimo, compensava le tra­sgressioni che avrebbero commesso contro il Vangelo e pre­gava perché ognuno potesse aderirvi. Comprese profonda­mente che i dieci comandamenti si riassumono in quelli di amare il Signore sopra ogni cosa e il prossimo come se stes­si e che in questi due, ben intesi ed eseguiti, è racchiusa la vera sapienza, poiché chi arriva ad attuarli non è lontano dal regno di Dio, come disse Gesù medesimo, e il loro adem­pimento vale più di tutti gli olocausti e i sacrifici. La nostra Maestra li mise in pratica nel grado corrispondente alla co­noscenza che ne aveva, non tralasciando neanche il più pic­colo di essi, e da sola si conformò agli insegnamenti del Re­dentore più del resto dei santi e dei discepoli.

 

Insegnamento della Regina del cielo

828. Figlia mia, se il Verbo discese dal seno del Padre per prendere carne nel mio grembo e così riscattare il genere umano, bisognava che, per rischiarare quelli che stavano nel­le tenebre e nell'ombra della morte e ricondurli alla gioia smarrita, egli fosse loro luce, via, verità e vita; era neces­sario che desse loro ammaestramenti tanto santi da giustifi­carli, tanto chiari da illuminarli, tanto sicuri da farli affida­re, tanto forti da muoverli, tanto efficaci da aiutarli e tanto certi da donare loro allegria e sapienza. L'immacolata paro­la del Signore ha la virtù di procurare tutti questi e altri me­ravigliosi effetti; inoltre, compone e ordina le creature, tan­to che il loro gaudio spirituale e corporale, temporale ed eter­no, consiste solo nell'osservarla. Da ciò potrai dedurre la cieca ignoranza degli uomini, servendosi della quale l'astu­zia ammaliatrice dei loro nemici li inganna, infatti tutti so­no inclini alla propria felicità e aspirano ad essa, ma sono pochi coloro che la raggiungono proprio perché non la cer­cano nei decreti divini, unico luogo in cui possono trovarla.

829. Prepara il tuo cuore con tale scienza, affinché l'On­nipotente scriva in esso la sua legge, così come ha fatto con me. Allontana da te e dimentica ciò che è visibile e terreno, perché le tue facoltà siano libere da altre imma­gini e racchiudano solo quelle che vi porrà il dito di Dio con il suo beneplacito e la sua dottrina, come questa è con­tenuta nel Vangelo. Affinché i tuoi desideri non siano fru­strati, né restino sterili, chiedi incessantemente a mio Fi­glio di renderti degna di una tale grazia e della sua pro­messa. Considera con attenzione che la tua negligenza in questo sarebbe più abominevole di quella di chiunque al­tro, perché la sua tenerezza non ha chiamato nessuno con benefici simili a quelli concessi a te. Così nel giorno di questa abbondanza come nella notte della tentazione e del­le tribolazioni, avrai sempre presente tale debito e lo zelo del Signore; allora i favori non ti faranno insuperbire, e le pene e le afflizioni non ti opprimeranno. Otterrai tanto se nell'uno e nell'altro stato ti rivolgerai ai precetti impressi in te, per seguirli inviolabilmente e senza tiepidezza o ne­gligenza, ma con ogni avvertenza e perfezione. Per quan­to riguarda l'amore del prossimo, applica sempre la prima regola con la quale esso si deve misurare, cioè quella di fare agli altri quanto vorresti che facessero a te. Se ti fa piacere che ti giudichino positivamente, che parlino bene di te e si comportino di conseguenza, anche tu devi fare lo stesso. Se provi amarezza quando ti offendono in qual­che cosa da poco, evita anche tu di recar loro un simile torto. Se ti sembra ingiusto che essi feriscano i propri fra­telli, guardati dal farlo tu, dal momento che già sai che questo non conviene alla norma della benevolenza, che si deve ad essi e che l'Altissimo comanda. Piangi, inoltre, le tue e le loro colpe perché sono contro Dio e la sua santa legge: questa è buona carità con il Signore e con loro. A mia imitazione addolorati dei tormenti altrui come dei tuoi.


https://rosarioonline.altervista.org/libri/la%20mistica%20citta%20di%20Dio/index.php?dn=5-5

Meditazione sulla Passione di GESU'

 


LA PASSIONE DEL SIGNORE VISTA DAI MISTICI

Maria di Gesù d'Agreda (1602-1665)

Trasforma la sua casa in un convento di cui è eletta priora e conduce una vita di austera

penitenza.

In bilocazione annuncia il Vangelo agli Indiani del Nuovo Messico.

Nel 1637 inizia a scrivere La Mistica Città di Dio e Vita della Vergine, ritrascritta poi dal

1655 al 1660.

L'Immacolata è la protagonista del cielo, è la città mistica nella quale Dio si compiace di

abitare.

Si prodiga per la pace delle nazioni, scrivendo ad Alessandro VII e a Filippo IV di Spagna.

In un'estasi esperimenta per la terza volta la Passione di Cristo, fino al "rigor mortis" che poi

finisce al termine dell'estasi.

Afferma che la Madonna ha visto con una visione dettagliata, con una presenza e

un'esperienza spirituale, i vari momenti della Passione e i motivi profondi per i quali Gesù

ha affrontato la flagellazione, la coronazione di spine, la croce. Anch'ella la condivide, con

Maria, da contemplatrice coinvolta.

Siamo nella linea di Brigida e poi di Consuelo.

Delinea la flagellazione con dettagli notevoli, come i sei carnefici, ma non risulta che abbia

vissuto la Passione in modo da risentirne gli effetti anche con sanguinazioni, piaghe,

stimmate.


Capitolo XVIII


Pilato, credendo con essa, soddisfare i Giudei e, per avventura, punire Gesù della

trasgressione alla legge ed alle cerimonie secondo l'accusa dei Giudei, benché con pena sì

sproporzionata, lo condanna alla flagellazione. Ma i Giudei erano pieni di odio implacabile,

ed il demonio, non potendo persuaderli a salvare Gesù, li eccitava ad infliggergliela, con

smisurata crudeltà.


Gesù spogliato e flagellato.


Condotto nel cortile, fu legato fortemente ad una bassa colonna: gli tolsero con scherni la

veste bianca, gli slegarono le corde messegli nell'Orto e che, penetrate nelle carni, gli

avevano fatte piaghe ai polsi, e gli comandarono, con durezza e imprecazioni, di spogliarsi

della tunica inconsutile, poiché il manto già glielo avevano tolto nell'Orto. Ubbidì, il Figlio

dell'Eterno Padre ai carnefici, e cominciò a spogliarsi, per restare alla presenza di tutti, col

disonore della nudità. Sembrando troppo lento, gli strapparono la tunica a rovescio, con

violenza. Restò Gesù affatto nudo, salvo alcuni panni d'onestà, che sempre aveva portati ed

erano cresciuti, come la tunica, con Lui senza che mai se li fosse tolti, come pure i sandali

che in Egitto, Maria gli aveva messi. Solo, qualche volta, nella predicazione, se li toglieva.

Cercarono di togliergli anche quei panni; ma le loro mani restavano irrigidite, il che

attribuirono a magia. Sei complici, lo legarono alla colonna e cominciarono a flagellarlo a

due, a due, come invasati dal demonio, con corde indurite e grosse. Si sollevarono nel

delicato corpo enfiagioni e livide contusioni, rimanendone sfigurato e presso a schizzare

sangue. Seguirono altri due con flagelli di cuoio, che aprendo quelle enfiagioni, coprirono di

sangue il suo corpo, se stessi e fino la terra. Altri due, con estremità di nervi di bue, eccitati

dal demonio, percossero più crudelmente su quelle piaghe aperte, fino a staccare pezzi di

carne e scoprire le ossa. Non trovando più luogo sano, lo flagellarono sul volto, sui piedi,

sulle mani con rabbia satanica. Gli occhi del caro Gesù rimasero acciecati dal sangue e dal

gonfiore, la faccia coperta di sputi: vero uomo dei dolori e ludibrio degli uomini.



Maria e la flagellazione.


Il cortile e le vicinanze, erano pieni di popolo, che confusamente e diversamente giudicava

la cosa. In quella confusione, Maria ricevé incomparabili affronti e tribolazioni per gli

obbrobri e le bestemmie dei Giudei e anche dei Gentili contro Gesù. Da un angolo del

cortile, vide, in visione chiarissima, come se avesse visto con gli occhi, tutta la

flagellazione, sentendo tutti i dolori nel suo corpo. Le piaghe non furono fisiche, ma, pure il

dolore la trasfigurò in modo che alle Marie ed a S. Giovanni era irriconoscibile. Tuttavia più

grave fu il dolore del cuore per il Figlio, di cui più di tutte le creature poteva conoscere

l'innocenza e la dignità, e quindi comprendere la gravità delle ingiurie che riceveva da

coloro stessi per cui le soffriva.


Si slega Gesù e gli si comanda di vestirsi.


Uno sgherro, eccitato dal demonio, aveva nascosta la veste, affinché, così nudo, andasse

cercandola. Maria allora, ordinò a Lucifero ed ai suoi di allontanarsi di là e comandò agli

Angeli di porgere a Gesù la veste. Tutto fu attribuito a magia. Per il dolore cagionato dal

freddo sulle piaghe, per il sangue raggrumato, per le forze indebolite, Gesù si vestì a stento.

Nessuna di quelle tigri ebbe un po' di naturale compassione per Lui. Ma la rabbia dei Giudei

ancora non era sazia. Mistero! Andarono da Pilato a dirgli: "Quel seduttore volle farsi

credere Re e, affinché si umili e svanisca la sua presunzione, permetti gli diamo le insegne

regali che si merita".


La coronazione di spine.


Condotto Gesù al Pretorio, lo spogliarono di nuovo, con crudeltà, gli posero un lurido

cencio di porpora sulle spalle, gli calcarono sul capo le spine fino a ferirgli il cervello e gli

occhi. Fu questa una delle maggiori pene di Gesù. Gli posero in mano una canna per scettro

e sulle spalle un altro mantello violato scuro come una cappa. Così trattavano da re da burla,

Colui che per natura e mille titoli era Re dei Re! Radunati i soldati alla presenza del

Pontefice e dei Farisei, lo presero in mezzo e cominciarono a prendersi gioco di Lui

genuflettendo davanti a Lui, salutandolo per burla Re dei Giudei, dandogli schiaffi,

percuotendo la corona con colpi di canna e coprendogli il volto di sporchissimi sputi.


Gesù non apriva bocca.


Oh! carità incomprensibile; oh pazienza mai veduta! Chi mai potrà obbligare la vostra

infinita grandezza a umiliarsi tanto? E ciò per coloro che tutto fecero per disobbligarti dal

farlo? E, dopo sì incredibile bontà, che facciamo? Come non essa la nostra ignominia? Alla

vista di tanti dolori, cercheremo senza vergogna né timore il diletto, il riposo, le preminenze,

la vanità? L'Ecce Homo Pilato presenta con queste parole Gesù al popolo, come se dicesse:

"Che posso fargli di più? Non avete più ragione di temerlo. Non trovo in lui colpa alcuna".

Così diceva quel vile che pur l'aveva lasciato punire in modo da togliergli non una, ma più

volte la vita. A quali delitti non conduce la condiscendenza! Ma il popolo continuava a

gridare: Crucifige! Maria vide Gesù e l'adorò, così Giovanni e le Marie, e disse a Gesù

parole di compassione e riverenza e per onorare la sua innocenza, ottenne che di nuovo

Pilato proclamasse la sua innocenza. Infatti, Pilato provò compassione e rincrescimento

l'avessero trattato così. Fu pure mosso ad abboccarsi di nuovo coi Giudei; raccontato da S.

Giovanni (Cap. XIX, vv. 5,15), abboccamento che si concluse con la condanna di Gesù. I

Giudei allora partirono contenti nel loro orgoglio soddisfatto. Maria SS. quando li vide

uscire gridando la sentenza, il suo cuore fu diviso. Non è possibile pensare agli

innumerevoli suoi atti di adorazione, di culto, di riverenza, d'amore per Gesù e gli uomini, e

di compassione e di uniformità alla volontà di Dio.



AMDG et DVM



I messaggi mariani di carattere profetico/escatologico



 I messaggi di carattere profetico/escatologico


"...Quanto avverrà sarà una cosa tanto grande, che non è mai stata dal principio del mondo. Sarà come un giudizio in piccolo e ciascuno vedrà la propria vita e tutte le sue opere nella Luce stessa di Dio". (2 ottobre 1992, messaggio della Madonna)

 

"...vi annuncio che è giunto al culmine il tempo della purificazione e che perciò siete chiamati a vivere i momenti più dolorosi di ciò che vi è stato predetto". (13 ottobre 1988, messaggio della Madonna)

 

"La mia Chiesa sarà scossa dal vento impetuoso dell'apostasia e della incredulità, mentre colui che si oppone a Cristo entrerà nel suo interno, portando così a compimento l'abominio della desolazione, che vi è stata predetta dalla Divina Scrittura". (15 marzo 1993, messaggio della Madonna)

 

"...sono ancora riuscita a spostare nel tempo il castigo decretato dalla divina Giustizia, per una umanità che è diventata peggiore di quella del tempo del diluvio". (15 agosto 1996, messaggio della Madonna)

 

"...Un castigo peggiore del diluvio sta per giungere su questa povera e pervertita umanità. Scenderà fuoco dal cielo e sarà questo il segno che la Giustizia di Dio ha ormai stabilito l'ora della sua grande manifestazione". (15 settembre 1987, messaggio della Madonna)

 

"...Qui deve mostrarsi la costanza di tutti i piccoli bambini, che Io chiamo a consacrarsi al mio Cuore Immacolato, per vivere con Me i momenti conclusivi della battaglia e della caduta di Babilonia, quando la vigna della terra sarà vendemmiata e i grappoli saranno gettati nel tino della pigiatura, che rappresenta il grande castigo di Dio...". (15 agosto 1989, messaggio della Madonna)

 

"L'umanità conoscerà l'ora sanguinosa del suo castigo: sarà colpita dal flagello dell'epidemie, della fame e del fuoco; molto sangue verrà sparso sulle vostre strade; la guerra si estenderà ovunque, portando sul mondo una incommensurabile devastazione". (15 marzo 1993, messaggio della Madonna)

 

"[il mondo] si attirerà da se stesso quanto la divina Giustizia ha decretato per la sua totale purificazione con la tenebra, con il fuoco e con il sangue". (10 febbraio 1978, messaggio della Madonna)

 

"Voi leggete nel Vangelo: «Quando il Figlio dell'Uomo ritornerà, troverà ancora la fede sulla terra?»... vi potete domandare perché Gesù le ha pronunciate. Per prepararvi alla sua seconda venuta e per descrivervi una circostanza che sarà indicativa della vicinanza del suo glorioso ritorno". (13 marzo 1990, messaggio della Madonna)

 

"...La perdita della fede è una vera apostasia. La diffusione dell'apostasia è dunque il segno che indica ormai vicina la seconda venuta di Cristo". (13 Marzo 1990, messaggio della Madonna)

 

"...voglio aiutarvi a comprendere i segni descritti nella Divina Scrittura, che indicano ormai vicino il suo glorioso ritorno. Questi segni sono chiaramente indicati dai Vangeli, dalle Lettere di S. Pietro e di S. Paolo, e si stanno realizzando in questi anni.

- Il primo segno è la diffusione degli errori, che portano alla perdita della fede ed all'apostasia. Questi errori vengono propagati da falsi maestri, da celebri teologi che non insegnano più le verità del Vangelo, ma perniciose eresie, basate su errati ed umani ragionamenti. È a motivo dell'insegnamento degli errori che si perde la vera fede e si diffonde ovunque la grande apostasia.

«Fate attenzione e non lasciatevi ingannare. Perché molti cercheranno di ingannare molta gente. Verranno falsi profeti ed inganneranno moltissimi». (Mt. 24, 5-9).

«Il giorno del Signore non verrà prima che ci sia stata la grande apostasia». (2 Ts. 2, 3).

«Verranno tra voi falsi maestri. Essi cercheranno di diffondere eresie disastrose e si metteranno perfino contro il Signore che li ha salvati. Molti li ascolteranno e vivranno, come loro, una vita immorale. Per colpa loro, la fede cristiana sarà disprezzata. Per il desiderio di ricchezza, vi imbroglieranno con ragionamenti sbagliati». (2 Pt. 2, 1-3).

- Il secondo segno è lo scoppio di guerre e di lotte fratricide, che portano al predominio della violenza e dell'odio ed a un generale raffreddamento della carità, mentre si fanno sempre più frequenti le catastrofi naturali come epidemie, carestie, inondazioni e terremoti.

«Quando sentirete parlare di guerre, vicine o lontane, non abbiate paura; bisogna che ciò avvenga. I popoli combatteranno l'uno contro l'altro, un regno contro un altro regno. Ci saranno carestie e terremoti in molte regioni. Tutto questo sarà solo l'inizio di sofferenze più grandi. Il male sarà tanto diffuso che l'amore di molti si raffredderà. Ma Dio salverà chi resisterà sino alla fine». (Mt. 24, 6-12).

- Il terzo segno è la sanguinosa persecuzione di coloro che si mantengono fedeli a Gesù ed al suo Vangelo e permangono forti nella vera fede. Frattanto il Vangelo viene predicato in ogni parte del mondo. Pensate, figli prediletti, alle grandi persecuzioni cui viene sottoposta la Chiesa ed allo zelo apostolico degli ultimi Papi, sopratutto del mio Papa Giovanni Paolo II, nel portare a tutte le nazioni della terra l'annuncio del Vangelo.

«Voi sarete arrestati, perseguitati ed uccisi. Sarete odiati da tutti per causa mia. Allora molti abbandoneranno la fede; si odieranno e si tradiranno l'un l'altro. Intanto il messaggio del regno di Dio sarà annunciato in tutto il mondo; tutti i popoli dovranno sentirlo. E allora verrà la fine». (Mt. 24, 9-10).

- Il quarto segno è l'orribile sacrilegio, compiuto da colui che si oppone a Cristo, cioè dall'anticristo. Entrerà nel tempio santo di Dio e siederà sul suo trono, facendosi adorare lui stesso come Dio.

«Costui verrà a mettersi contro tutto ciò che gli uomini adorano e chiamano Dio. Il malvagio verrà con la potenza di Satana, con tutta la forza di falsi miracoli e di falsi prodigi. Userà ogni genere di inganno maligno per fare del male». (2 Ts. 2, 4-9).

«Un giorno vedrete nel luogo santo colui che commette l'orribile sacrilegio. Il profeta Daniele ne ha parlato. Chi legge cerchi di comprendere». (Mt. 24, 15).

Figli prediletti, per capire in che cosa consiste questo orribile sacrilegio, leggete quanto viene predetto dal profeta Daniele.

«Va, Daniele, queste parole sono nascoste e sigillate sino al tempo della fine. Molti saranno purificati, resi candidi, integri, ma gli empi continueranno ad agire empiamente. Nessuno degli empi intenderà queste cose, ma i saggi le comprenderanno. Ora, dal tempo in cui sarà abolito il sacrificio quotidiano e sarà eretto l'abominio della desolazione, ci saranno milleduecentonovanta giorni. Beato chi aspetterà con pazienza e giungerà a milletrecentotrentacinque giorni». (Dn. 12, 9-12).

La Santa Messa è il sacrificio quotidiano, l'oblazione pura che viene offerta al Signore in ogni parte, dal sorgere al tramonto del sole. Il sacrificio della Messa rinnova quello compiuto da Gesù sul Calvario. Accogliendo la dottrina protestante, si dirà che la Messa non è un sacrificio, ma solo la sacra cena, cioè il ricordo di ciò che Gesù fece nella sua ultima cena. E così verrà soppressa la celebrazione della santa Messa. In questa abolizione del sacrificio quotidiano consiste l'orribile sacrilegio compiuto dall'anticristo, la cui durata sarà di circa tre anni e mezzo, cioè di milleduecentonovanta giorni.

- Il quinto segno è costituito da fenomeni straordinari, che avvengono nel firmamento del cielo.

«Il sole si oscurerà, la luna perderà il suo splendore, le stelle cadranno dal cielo e le potenze del cielo saranno sconvolte». (Mt. 24, 29).

Il miracolo del sole, avvenuto a Fatima durante la mia ultima apparizione, vuole indicarvi che siete ormai entrati nei tempi in cui si compiranno questi avvenimenti, che vi preparano al ritorno di Gesù nella gloria.

«Allora si vedrà nel cielo il segno del Figlio dell'uomo. Tutti i popoli della terra piangeranno, e gli uomini vedranno il Figlio dell'uomo venire sulle nubi del cielo, con grande potenza e splendore». (Mt. 20, 40).

Miei prediletti e figli consacrati al mio Cuore Immacolato, vi ho voluto ammaestrare su questi segni, che Gesù nel suo Vangelo vi ha indicati, per prepararvi alla fine dei tempi, perché essi si stanno realizzando nei vostri giorni". (31 dicembre 1992, messaggio della Madonna)

 

"...Come la sua nascita in questa Notte [è la notte di Natale; N.d.R.], sarà il ritorno di Gesù nella gloria, prima della sua ultima venuta per il Giudizio finale, la cui ora è invece ancora nascosta nei segreti del Padre... Verrà all'improvviso e il mondo non sarà pronto alla sua venuta. Verrà per un giudizio a cui l'uomo si troverà impreparato. Verrà per instaurare nel mondo il suo Regno, dopo aver sconfitto ed annientato i suoi nemici. Anche in questa seconda venuta il Figlio verrà a voi attraverso sua Madre". (24 dicembre 1978, messaggio della Madonna)

 

"...è vicino il momento in cui mio figlio Gesù ritornerà sulle nubi del cielo, nello splendore della sua gloria divina". (14 aprile 1990, messaggio della Madonna)

 

"...entrate nel periodo finale del secondo avvento, che vi conduce al trionfo del mio Cuore Immacolato nella gloriosa venuta di mio figlio Gesù". (18 Settembre 1988, messaggio della Madonna)

 

"...La mia ora è l’ora dello Spirito Santo. Il trionfo del mio Cuore Immacolato coinciderà con il grande prodigio della seconda Pentecoste". (22 Maggio 1994, messaggio della Madonna)

 

"...Vi avvicinate al momento in cui si compirà il grande prodigio della seconda Pentecoste...il mio Cuore Immacolato è la porta d’oro attraverso la quale passa lo Spirito Santo per giungere a voi e portarvi alla seconda Pentecoste...". (3 giugno 1990, messaggio della Madonna)

 

"Il tempo della seconda Pentecoste è venuto. Lo Spirito Santo verrà, come una rugiada celeste di grazia e di fuoco, che rinnoverà tutto il mondo. Sotto la Sua irresistibile azione di amore, la Chiesa si aprirà a vivere l'era nuova della sua più grande santità e risplenderà di una luce così forte, da attirare a sé tutte le nazioni della terra.

Lo Spirito Santo verrà, perché la Volontà del Padre Celeste si compia e l'universo creato torni a riflettere la sua grande gloria.

Lo Spirito Santo verrà, per instaurare il regno glorioso di Cristo e sarà un regno di grazia, di santità, di amore, di giustizia e di pace.

Col suo divino Amore aprirà le porte dei cuori ed illuminerà tutte le coscienze. Ogni uomo vedrà se stesso nel fuoco bruciante della divina Verità. Sarà come un giudizio in piccolo. Poi Gesù Cristo porterà il suo glorioso Regno nel mondo.

Lo Spirito Santo verrà, per mezzo del trionfo del mio Cuore Immacolato". (22 maggio 1988, messaggio della Madonna)

 

"[Con il compimento della seconda Pentecoste] i peccatori torneranno alla Grazia ed alla santità; gli smarriti sulla strada del bene; i lontani alla casa del Padre; gli ammalati alla completa guarigione; i superbi, gli impuri, i cattivi collaboratori di Satana saranno per sempre sconfitti e condannati. Allora il mio Cuore di Mamma avrà il suo trionfo su tutta l'umanità, che tornerà ad un nuovo sposalizio di amore e di vita col suo Padre Celeste. Vieni Spirito Santo". (22 maggio 1994, messaggio della Madonna)

 

"Con Me combattete, piccoli figli, contro la bestia simile a un agnello, la massoneria infiltrata all'interno della vita ecclesiale per distruggere Cristo e la sua Chiesa. Per raggiungere questo scopo essa vuole costruire un nuovo idolo, cioè un falso Cristo ed una falsa Chiesa". (17 giugno 1989, messaggio della Madonna)

 

"Il compito delle Logge massoniche è quello di operare oggi, con grande astuzia, per portare ovunque l'umanità a disprezzare la santa Legge di Dio, ad operare in aperta opposizione ai dieci Comandamenti, a sottrarre il culto dovuto al solo Dio, per darlo a dei falsi idoli, che vengono esaltati ed adorati da un numero sempre più grande di uomini". (3 giugno 1989, messaggio della Madonna)

 

"Ormai voi state per giungere al termine più doloroso e sanguinoso della purificazione, che si svolgerà in questi anni, prima del grande trionfo del mio Cuore Immacolato nell'avvento a voi del Regno glorioso di Gesù. È un disegno che abbraccia questo secolo". (9 Novembre 1984, messaggio della Madonna)

 


"Guardate sempre più alla Donna vestita di sole, che ha il compito di preparare la Chiesa e l'umanità alla venuta del grande giorno del Signore.

I tempi della battaglia decisiva sono giunti. È scesa sul mondo l'ora della grande tribolazione, perché gli Angeli del Signore sono inviati, con i loro flagelli, a castigare la terra.

Quante volte vi ho invitati a camminare sulla strada della mortificazione dei sensi, del dominio delle passioni, della modestia, del buon esempio, della purezza e della santità. Ma l'umanità non ha accolto il mio invito ed ha continuato a disubbidire al sesto comandamento della Legge del Signore che prescrive di non commettere atti impuri. Anzi si è voluto esaltare tale trasgressione e proporla come la conquista di un valore umano ed un modo nuovo di esercitare la propria personale libertà.

Così oggi si è arrivati a legittimare come buoni tutti i peccati di impurità. Si è cominciato a corrompere le coscienze dei fanciulli e dei giovani, portandoli alla convinzione che gli atti impuri commessi da soli non sono più peccati; che i rapporti avuti prima del matrimonio fra fidanzati sono leciti e buoni; che le famiglie possono comportarsi liberamente e ricorrere anche ai mezzi per impedire la nascita. Si è giunti alla giustificazione ed all'esaltazione degli atti impuri contro natura e persino a proporre delle leggi che parificano alla famiglia la convivenza di omosessuali.

Mai come oggi l'immoralità, l'impurità e l'oscenità sono continuamente propagandate, attraverso la stampa e tutti i mezzi di comunicazione sociale. Soprattutto la televisione è diventata il perverso strumento di un quotidiano bombardamento di immagini oscene, dirette a corrompere la purezza della mente e del cuore di tutti. I locali di divertimento, in particolare i cinema e le discoteche, sono diventati luoghi di pubblica profanazione della propria dignità umana e cristiana.

È il tempo in cui il Signore nostro Dio viene continuamente e pubblicamente offeso con i peccati della carne. Già la divina Scrittura vi ha ammonito che chi pecca per mezzo della carne, nella stessa carne trova la sua giusta punizione.

È così giunto il tempo in cui l'Angelo del primo flagello passa sul mondo, perché sia castigato secondo il volere di Dio.

- L'Angelo del primo flagello incide nella carne di coloro che si sono lasciati segnare dal marchio del mostro sulla fronte e sulla mano ed hanno adorato la sua immagine, una piaga dolorosa e maligna, che fa gridare di disperazione coloro che ne sono colpiti. Questa piaga rappresenta i dolori fisici che colpiscono il corpo a causa di malattie gravi ed inguaribili. La piaga dolorosa e maligna è un flagello per tutta l'umanità, oggi tanto pervertita, che ha costruito una civiltà atea, materialista e fa della ricerca del piacere lo scopo supremo del vivere umano. Alcuni miei poveri figli ne sono colpiti a causa dei loro peccati impuri e dei loro disordini morali e portano in se stessi il peso del male che hanno compiuto. Altri invece vengono colpiti, anche se sono buoni e innocenti; allora la loro sofferenza serve alla salvezza di molti cattivi, a motivo della solidarietà che tutti vi unisce.

- Il primo flagello sono i tumori maligni ed ogni specie di cancro, contro cui la scienza nulla può fare, nonostante il suo progresso in ogni settore, malattie che sempre più si diffondono e colpiscono il corpo umano, devastandolo di piaghe dolorosissime e maligne. Figli prediletti, pensate alla diffusione di queste malattie inguaribili in ogni parte del mondo ed ai milioni di morti che esse fanno.

- Il primo flagello è la nuova malattia dell'A.I.D.S., che colpisce soprattutto i miei poveri figli vittime della droga, dei vizi e dei peccati impuri contro natura. La vostra Mamma Celeste vuole essere per tutti di aiuto, sostegno, conforto e speranza, in questi tempi in cui l'umanità è colpita da questo primo flagello. Per questo vi invito a camminare sulla strada del digiuno, della mortificazione e della penitenza.

- Ai fanciulli domando che crescano nella virtù della purezza ed in questo difficile cammino siano aiutati dai genitori e dagli educatori.

- Ai giovani domando che si formino al dominio delle passioni con la preghiera e la vita di unione con Me, e che rinuncino ad andare ai cinema ed alle discoteche, ove c'è il grave e continuo pericolo di offendere questa virtù che è tanto cara al mio Cuore Immacolato.

- Ai fidanzati chiedo che si astengano da ogni rapporto prima del matrimonio.

- Alle famiglie cristiane chiedo che si formino all'esercizio della castità coniugale e non usino mai mezzi artificiali per impedire la vita, secondo l'insegnamento di Cristo, che la Chiesa ancora oggi propone con illuminata sapienza.

Quanto desidero dai Sacerdoti la scrupolosa osservanza del celibato e dai Religiosi la pratica fedele ed austera del loro voto di castità! Ai miei poveri figli, colpiti dal primo flagello della piaga dolorosa e maligna, Io mi presento come Mamma misericordiosa, che solleva e conforta, che porta alla speranza ed alla pace. Ad essi chiedo che offrano le loro sofferenze in spirito di riparazione, di purificazione e di santificazione. Soprattutto per loro il mio Cuore Immacolato diventa il più accogliente rifugio e la strada sicura che li porta al Dio della salvezza e della gioia.

In questo mio celeste giardino tutti saranno consolati ed incoraggiati, mentre Io stessa mi prendo amorevolmente cura per dare sollievo nella sofferenza e, se è nella Volontà del Signore, offrire il dono della guarigione. Pertanto, in questi tempi in cui l'umanità viene colpita dal primo flagello, vi invito tutti a guardare a Me, vostra Mamma Celeste, per essere confortati ed aiutati". (13 ottobre 1989, messaggio della Madonna)

 

"Per questo mondo è ormai giunto il momento del suo castigo. Siete entrati nei tempi forti della purificazione e le sofferenze dovranno aumentare per tutti. Anche la mia Chiesa ha bisogno di essere purificata dai mali che l'hanno colpita e che le fanno vivere i momenti dell'agonia e della sua passione dolorosa". (31 dicembre 1990, messaggio della Madonna)

 

"...Piango perché la Chiesa continua sulla strada della divisione, della perdita della vera fede, dell'apostasia, degli errori che vengono sempre più propagandati e seguiti. Ormai si sta compiendo quanto Io ho predetto a Fatima e quanto qui ho rivelato nel terzo messaggio confidato a una mia piccola figlia. Allora anche per la Chiesa è giunto il momento della sua grande prova, perché l'uomo iniquo si stabilirà al suo interno e l'abominio della desolazione entrerà nel Tempio santo di Dio". (15 settembre 1987, messaggio della Madonna)

 

"...La grande prova é giunta per la vostra Chiesa. Si sono continuati a diffondere gli errori che hanno portato alla perdita della fede. Molti Pastori non sono stati attenti, né vigilanti ed hanno permesso a tanti lupi rapaci, vestiti da agnelli, di introdursi fra il gregge a portare disordine e distruzione. Quanto é grande la vostra responsabilità, o Pastori della santa Chiesa di Dio! Si continua sulla strada della divisione dal Papa e del rifiuto del suo Magistero; anzi di nascosto si prepara un vero scisma che presto potrà diventare aperto e proclamato. Allora rimarrà solo un piccolo resto fedele, che Io custodirò nel giardino del mio Cuore Immacolato...". (15 novembre 1990, messaggio della Madonna)

 

"Gesù è Via, che conduce al Padre, per mezzo del Vangelo. La massoneria ecclesiastica favorisce le esegesi, che danno di esso interpretazioni razionalistiche e naturali, per mezzo dell'applicazione dei vari generi letterari, così che esso viene dilaniato in ogni sua parte. Alla fine si giunge a negare la realtà storica dei miracoli e della sua resurrezione e si mette in dubbio la divinità stessa di Gesù e la sua missione salvifica.

Dopo di avere distrutto il Cristo storico, la bestia con due corna simili a un agnello cerca di distruggere il Cristo mistico che è la Chiesa. La Chiesa istituita da Cristo è una sola: quella santa, cattolica, apostolica, una, fondata su Pietro...

La massoneria ecclesiastica cerca di distruggere questa realtà con un falso ecumenismo, che porta all'accettazione di tutte le Chiese cristiane, affermando che ciascuna di esse possiede una parte della verità. Essa coltiva il disegno di fondare una Chiesa ecumenica universale, formata dalla fusione di tutte le confessioni cristiane, fra cui la Chiesa cattolica.

...la massoneria ecclesiastica, in tante e subdole maniere, cerca di attaccare la pietà ecclesiale verso il Sacramento della Eucarestia. Di essa valorizza solo l'aspetto della Cena, tende a minimizzare il suo valore sacrificale, cerca di negare la reale e personale presenza di Gesù nelle Ostie consacrate. Per questo si sono gradualmente soppressi tutti i segni esterni, che sono indicativi della fede nella presenza reale di Gesù nella Eucarestia, come le genuflessioni, le ore di adorazione pubbliche, la consuetudine santa di circondare il Tabernacolo di luci e di fiori.

...la massoneria ecclesiastica cerca di distruggere il fondamento della unità della Chiesa, con l'attacco subdolo ed insidioso al Papa. Essa ordisce le trame del dissenso e della contestazione al Papa; sostiene e premia coloro che lo vilipendono e gli disubbidiscono; propaga le critiche e le opposizioni di Vescovi e di teologi.

In questa maniera si demolisce il fondamento stesso della sua unità e così la Chiesa viene sempre più lacerata e divisa". (13 giugno 1989, messaggio della Madonna)

 

"Anche nella Chiesa la tenebra scenderà ancora più densa e riuscirà ad avvolgere ogni cosa. Gli errori si diffonderanno maggiormente e molti si allontaneranno dalla vera fede. L'apostasia dilagherà come una epidemia e ne saranno colpiti Pastori e greggi a loro affidati. In ogni parte della terra dovrà molto soffrire la Chiesa, questa mia povera figlia agonizzante e crocifissa.

La contestazione al Papa si farà più forte: teologi, vescovi, sacerdoti e fedeli si opporranno apertamente al suo Magistero. Il mio Papa si sentirà sempre più solo, mentre da molti verrà abbandonato, criticato e deriso". (1 gennaio 1992, messaggio della Madonna)

 

"Lo Spirito Santo aprirà i cuori e le menti, in modo che tutti possano adempiere il Volere del Padre e del Figlio, così che, come in cielo, anche sulla terra sia perfettamente compiuta la Divina Volontà. Per giungere a questi cieli nuovi ed a questa nuova terra, occorre passare attraverso la prova dolorosa e sanguinosa della purificazione, della grande tribolazione e del castigo.

Miei prediletti e figli consacrati al mio Cuore Immacolato, ascoltate le parole della vostra Mamma Celeste, che dolcemente vi prepara e vi conduce a vivere questi avvenimenti, perché sono ormai giunti i tempi, che vi sono stati predetti dal profeta Zaccaria.
«Oracolo del Signore. Percuoterò il pastore ed il gregge andrà tutto disperso; allora volgerò la mano sopra i deboli. Oracolo del Signore. In tutto il paese, due terzi saranno sterminati e periranno; un terzo sarà conservato. Farò passare questo terzo per il fuoco; lo purificherò come si purifica l'argento e lo proverò come si prova l'oro. Invocherà il mio Nome ed io lo ascolterò; dirò - questo è il mio popolo. - Esso dirà: - il Signore è il mio Dio. -»". (22 novembre 1992, messaggio della Madonna)

 

"- Il Regno glorioso di Cristo si stabilirà dopo la completa sconfitta di Satana e di tutti gli Spiriti del male e con la distruzione del suo diabolico potere. Così verrà legato e scacciato nell'inferno e verrà chiusa la porta dell'abisso, perché non possa più uscire a nuocere nel mondo. Nel mondo regnerà Cristo.

- Il Regno glorioso di Cristo coinciderà con il trionfo del regno eucaristico di Gesù. Perché in un mondo purificato e santificato, completamente rinnovato dall'Amore, Gesù si manifesterà sopratutto nel mistero della sua presenza eucaristica. L'Eucaristia sprigionerà tutta la sua divina potenza e diventerà il nuovo sole, che rifletterà i suoi raggi luminosi nei cuori e nelle anime e poi nella vita dei singoli, delle famiglie e dei popoli, formando di tutti un unico ovile, docile e mansueto, di cui Gesù sarà il solo Pastore. Verso questi nuovi cieli e questa nuova terra vi conduce la vostra Mamma Celeste, che oggi vi raduna da ogni parte del mondo, per preparar vi a ricevere il Signore che viene". (21 novembre 1993, messaggio della Madonna)

 

"Nel momento conclusivo della grande prova, sentirete la mia presenza di Mamma, che vi aiuta a varcare la soglia della speranza, per entrare nella nuova era di pace, che giungerà per la Chiesa, per l'umanità e per tutti voi, con il trionfo del mio Cuore Immacolato nel mondo". (15 agosto 1995, messaggio della Madonna)

 

"Sono giunti i tempi della lotta e della più grande conquista da parte del Drago, della Bestia che viene dalla terra e della Bestia che viene dar mare. Sono perciò i tempi in cui si costruisce una civiltà senza Dio e si conduce tutta l'umanità a vivere senza di Lui. Sono i tempi in cui Satana e le forze diaboliche si fanno adorare da un numero sempre più grande di uomini e così diventa più vasta la diffusione del culto satanico, delle sette e delle messe nere. Sono i tempi in cui si costruisce un idolo da mettere al posto del vero Dio e della vera Chiesa, e questo idolo è un falso Cristo e una falsa Chiesa. Sono i tempi in cui tutti coloro che seguiranno questo idolo verranno segnati dal suo marchio sulla fronte e sulla mano. Sono i tempi in cui i fedeli seguaci dell'Agnello verranno sottoposti ad emarginazione, a persecuzioni, a prigionia ed a morte. Sono perciò i tempi della vostra costanza". (15 agosto 1989, messaggio della Madonna)

 

Nostra Signora nel 1988 ha detto a don Gobbi che avremmo avuto davanti un periodo di dieci anni, dieci anni decisivi:

"...In questo periodo di dieci anni si compirà il tempo della grande tribolazione, che vi è stata predetta dalla divina Scrittura, prima della seconda venuta di Gesù.

In questo periodo di dieci anni si manifesterà il mistero di iniquità, preparato dalla diffusione sempre più grande della apostasia.

In questo periodo di dieci anni si realizzeranno tutti i segreti che Io ho rivelato ad alcuni miei figli e si compiranno tutti gli avvenimenti che vi sono stati da Me predetti". (18 Settembre 1988, messaggio della Madonna)

Nota: i tempi qui indicati si sono evidentemente dilatati e gli eventi annunciati sono stati rinviati grazie all'intercessione della Madonna (con il contributo decisivo delle preghiere dei suoi figli) la quale in numerosi messaggi, provenienti da ogni parte del mondo, afferma di essere stata lei in più occasioni a fermare il braccio di suo figlio che vorrebbe castigare il mondo. Tuttavia appare evidente che la realizzazione di questi eventi è, ora più che mai, prossima.

 

"La Croce Luminosa, che si distenderà da oriente ad occidente ed apparirà nel cielo, sarà il segno del ritorno di Gesù nella gloria... La Croce Luminosa, che apparirà nel cielo alla fine della purificazione e della grande tribolazione, sarà la porta che apre il lungo e tenebroso sepolcro in cui giace l'umanità, per condurla nel nuovo regno di vita, che Gesù porterà col suo glorioso ritorno". (1 aprile 1994, messaggio della Madonna)

 


 

Fonti:

"Ai sacerdoti, figli prediletti della Madonna", Movimento Sacerdotale Mariano.