sabato 6 giugno 2020

Parole di profezia - A Debora sono stati affidati 12 segreti ....

Parole di profezia

A Debora sono stati affidati 12 segreti di cui tre già aperti e svelati nell’opera scritta dettata da Gesù e Maria,
“Sapienza rivelata del Dio Vivente”, opera che appare come un cammino di spiritualità, guida e discernimento per
l’uomo d’oggi in cerca Dio travolto da un mondo confuso, negazionista e tenebroso

25 novembre 1992

Debora: “Questa data rappresenta un momento importante per la mia vita: vivrò in prima persona alcune profezie
della Madonna che si realizzeranno nei giorni a venire..”
Maria ss.ma insieme a P. Pio: “Figliola non rammaricarti, il Signore ha stabilito che tu oggi veda ciò che
potrebbe accadere al mondo se tutto dovesse rimanere come ora. Piccola, sii molto prudente: è necessario
che per ora tu lo tenga segreto alle genti, ma desidero che i Miei Ministri vengano messi al corrente e si
rendano conto dell’eventualità terribile che grava sul mondo”
Ad un tratto mi sono trovata in mezzo ad una piazza e l’ho riconosciuta come Piazza S. Pietro. Ho visto cadere dal
cielo fuochi: come missili. La gente correva da una parte all’altra cercando riparo. I volti degli uomini erano stravolti
ed ho visto che questi imploravano il Cielo che li facesse morire. Di colpo mi sono girata ed ho notato che da lontano
un essere sollevato da terra si avvicinava. Era una Donna: la Signora! Quanta radiosità e quanta grazia nei Suoi
movimenti! Però mi accorsi che il Suo Volto era rigato di lacrime di sangue. Avvicinatasi, riconobbi in Lei la Donna
che avevo sempre visto nei miei incontri beati col Cielo: era la Madre di Dio, ma anche la mia Mamma. Che
sofferenza vederLa in quello stato! La Sua voce soave quasi mi rapì: “Figliola, la città ad essere colpita per
prima sarà Roma”.
Vidi poi che dal cielo venivano due schiere di angeli: la prima schiera era vestita di bianco e la seconda di nero.

Mariass.ma mi indicò con il dito le anime che seguivano i rispettivi angeli dicendo:

“Figliola Mia, gli uomini che seguono gli angeli vestiti di nero sono anime che hanno accettato il peccato e la
perdizione. Gli uomini che seguono gli angeli vestiti di bianco sono anime che più o meno hanno seguito il Padre e
vanno a riscuotere la loro ricompensa”
Le anime erano vestite secondo il ruolo che avevano svolto sulla terra e vidi che in testa alla fila degli angeli vestiti di
nero c’erano dei cardinali; li seguivano dei vescovi e ancora più indietro c’erano dei preti. A questo punto la
Madonna disse:
“Guarda quei preti, figliola Mia”
-“Chi sono, Mamma?”
“Sono sacerdoti che si sono fatti pagare per suffragare le anime, ma in verità il più delle volte non lo hanno fatto ed
hanno utilizzato il denaro per i loro vizi! Ma il peccato più grave, che li manda nel tremendo fuoco, è la loro impurità
di corpo, soprattutto del cuore. L’impurità che strazia il Cuore Immacolato di Gesù è la concupiscenza di carne
vissuta contro natura”.
Dietro a questi vi erano delle donne, ragazze vestite in modo sconcio, accompagnate da alcuni uomini vestiti di nero.

Io chiesi alla Madonna chi fossero mai quelli ed Ella mi rispose così:
“Le donne giovani che tu vedi, sono donne che hanno venduto il loro corpo, hanno scandalizzato bambini e sedotto
giovani. Coloro che le seguono sono uomini che hanno aiutato in un modo o nell’altro queste donne nel loro
cammino di perdizione. Il Mio dolore è grande, poiché la loro indole non era cattiva. Il Maligno li ha sedotti ed essi
sono caduti nella sua rete di perdizione.”
Ancora dietro vi erano delle ragazzine che portavano in braccio delle sagome minuscole, fasciate da bende nere.
Guardai Maria ssma. e prima ancora che Le facessi la domanda mi disse:

“Figliola, quelle giovani hanno partorito non una volta sola, ma il loro peccato consiste nell’aver premeditatamente
ucciso i loro figli. Credevano di essere scampate al giudizio degli uomini e quindi d’esser salve, ma esse non hanno
tenuto presente l’occhio di Dio che da lassù le vedeva”.
Più indietro c’era un’infinità d’anime che attendevano il loro giudizio e chissà quanti peccati le accompagnavano. Ad
un tratto Maria ss.ma mi dice:
“Guarda, Debora: arriva Mio Figlio!”
Io vidi venire dal Cielo dentro un enorme globo luminoso un uomo vestito con una veste splendente. Era bruno ed
aveva in mano un enorme Libro. Vidi che queste schiere di angeli si portavano dinanzi a Lui ed Egli decideva la loro
destinazione dicendo:
“Tu qui, tu lì, tua sopra, tu sotto, tu a Me”.
Dopo che Gesù ebbe compiuto il Suo Giudizio, mi guardò. Non so descrivere quello sguardo così penetrante sino a
denudare il profondo della mia anima, e posso dire d’averLo prima visto imponente e poi man mano diventare
dolcissimo. Ciò che vidi dopo fu più terrificante delle visioni precedenti. La terra si squarciava come se ci fosse un
enorme terremoto. Gli alberi venivano strappati via dalla terra come da una forza che arrivava dal centro di questa.
Vidi uomini che, spinti dalla fame, mangiavano altri uomini; animali distesi per terra quasi senza pelle, come
squarciati, con tanti insetti che ronzavano loro intorno. Guardai in Cielo e vidi degli uccelli giganti. Non saprei
descriverli, ma erano neri e di certo perlustravano la zona, come in cerca di qualche cosa. Ero stanca e soprattutto
sfinita dalle brutture che ero costretta a vedere. Tra un pensiero e l’altro mi chiedevo perché il Signore aveva
permesso ai miei occhi di vedere tanto, ma capivo con profonda amarezza che avrei dovuto vedere tutto questo, se
non altro per la santificazione della mia anima. Ebbi sete: sentivo le labbra che mi si spaccavano dal terribile calore 

2

del sole. Mi sentivo piagata perfino dentro(come avvelenata) e credevo che il mio corpo cadesse in pezzi. Cercai
disperatamente un pozzo. Ne vidi uno da lontano, ma, avvicinatami, notai che era secco: i raggi del sole a picco lo
avevano prosciugato. Mi guardai intorno, ma c’era solo desolazione, morte e disperazione. Gridai al Cielo questo:
“Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonata?”
Ad un tratto un uomo vestito con un saio strappato, mi si avvicina e dice: “Io sono P. Pio, bambina. Ciò che
hai visto tu oggi, l’ho veduto un tempo anch’io. Iddio mi ha mandato a consolarti. Appoggiati a me e dai al
tuo Dio tutte le preoccupazioni, tutti i tuoi timori. Egli ha apprezzato il tuo coraggio. Ora è tempo che tu
ritorni nel tuo tempo. Ricorda che ciò che hai visto è l’Apocalisse ed è iniziata nel 1976”.


Arriva Maria SS. e mi dice:
“Sappi, piccola, che S. Giovanni è ritornato sulla terra e rivive in tutti quei cuori che lo vogliono seguire per formare
la Milizia Celeste, ed è ritornato per preparare la strada al Mio Divin Figliolo che sta per ritornare nella gloria. Figliola
Mia, presto, molto presto, già alla fine dell’anno 1993 grandi tribolazioni vi aspettano, ma tu abbi fede in Dio,
anche la fame si farà sentire sul vostro pianeta e allora si vedranno immagini pietose di uomini che mangeranno altri
uomini. Sperate nell’amore del vostro Salvatore che sta per ritornare e vi libererà da ogni sorta di male”(1° segreto
aperto).

6 febbraio 1993 

(Puglia) Maria ss.ma:” Io chiedo di consacrare questa regione al Mio Cuore Immacolato: troppo
sangue scorre per le vie, troppe vite stroncate in nome di una legge selvaggia sorretta dall’odio e dal
rancore...Basta!, basta, basta!” Dico alla “sacra corona unita”: “Placate la vostra ira, fermate la vostra mano
fratricida, altrimenti non vi sarà riparo e refrigerio per la vostra anima...Pentitevi o l’ira di Dio sarà implacabile....”.


14-15 febbraio 1993 

Maria ss.ma: “Cara figlia della Luce: Io ora, tenendo presente che l’umanità continua a
calpestare le leggi del Cielo, ti rivelo il Messaggio ultimo dei segreti di Fatima, sigillato dal 1917 nell’anima di
pochi e che negli anni ‘60 questo doveva essere annunziato al mondo intero, ma non fu dato ascolto al Mio materno
richiamo, e tante, tante disgrazie hanno coperto questa terra.. Oggi, piccola Mia, do il compito di parlarne con quanti
verrai a contatto e a tanti figli della Luce, affinché il mondo possa ancora ravvedersi. Io desidero che il Papa ascolti il
richiamo doloroso di Mio Figlio, tuttora agonizzante per i vostri peccati e tenga presente la mia tempestività di
divulgare tale messaggio.

D’incanto Le compare il mondo nelle mani e noto con stupore che pian piano si ricopre di sangue. Ella così
comincia:

“Figliolina, Io dissi un tempo a Fatima che, se il mondo non si fosse convertito, una grande catastrofe si sarebbe
abbattuta sull’intero genere umano, non in quel tempo, ma nella seconda metà del XX secolo. Predissi già a “La
Salette”, ai bambini Melania e Massimo questo Castigo ed oggi, dopo innumerevoli volte, lo ripeto a te, perché
l’umanità continua a perseverare nell’errore calpestando i doni del Cielo.
Ormai satana ha cosparso il disordine ovunque, detenendo il potere dei più alti vertici, influenzando l’andamento di
tutte le cose. Io dissi già a Lucia che egli, figlio delle tenebre, sarebbe riuscito a plagiare le menti dei più grandi
scienziati, istigandoli ad inventare armi potentissime con le quali sarebbe riuscito a distruggere in pochi attimi l’intero
pianeta terra. Io dissi che sarebbe riuscito ad avere nelle sue mani le sorti del mondo intero, seducendo i potenti e i
capi degli stati, e così è successo. Presto sarò costretta a lasciare libero il braccio di Mio Figlio e tutti vedrete che
Egli punirà con maggiore giustizia e severità come non è mai avvenuto. Per la chiesa è arrivato il tempo delle dure
prove e delle tribolazioni, come già predissi. I cardinali si volgeranno contro i cardinali, i vescovi contro i vescovi, e
satana marcia già nelle loro file e a Roma gli imminenti cambiamenti si fanno sentire.

Nessuno aspetta il Figlio di Dio, ma tu di’ a tutti che Egli ritornerà, tuttavia verrà come un ladro nella notte e allora
punirà secondo la giustizia del giusto Padre Celeste. Fumi e fuochi cadranno violenti dai cieli, i mari emetteranno
vapori, tutto sarà affondato ed una guerra più grande e distruttiva delle altre avverrà, se tutto dovesse rimanere
come ora. Tanti uomini e bambini moriranno a poco a poco e quelli che vivranno, avranno invidia dei morti, privati di
quella vista. Il volto della morte, della miseria, della rovina e della guerra sarà quello della terra. I tempi dei tempi
volgono ormai al termine e questa Mia paura diventa di giorno in giorno una spaventosa realtà. Io mi rivolgo al
mondo dicendo che non solo i buoni periranno insieme ai cattivi, ma anche i capi degli stati con i loro popoli e i
grandi della chiesa con i loro fedeli.
Figlia Mia, satana purtroppo ha cosparso la terra dei suoi sicari e l’uomo molto spesso cede alla tentazione, al
peccato. Questa volta se l’uomo vorrà premeditatamente distruggere il mondo intero, Iddio lo farà scomparire
dall’universo ed accadrà non più con l’acqua, simbolo di purificazione, ma con il fuoco, simbolo di giustizia.
Quando la terra si farà bruna, quello è il segno della venuta di Mio Figlio e dei suoi angeli e solo allora inizierà la
nuova terra, riformata da tutti coloro che ora lavorano per il trionfo del Mio Cuore Immacolato e da coloro che
sopravviveranno a tali disgrazie.
Tutti insieme quegli eletti, contrassegnati con una croce sulla fronte, simbolo della fiducia in Dio, vivranno per un
unico scopo: il “Padre Celeste”, proprio come quando questo bellissimo pianeta non era tanto peccaminoso. In
questo modo Io, Madre di Dio, annuncio al mondo attraverso te la grande catastrofe che vivrà se non si ravvederà.
Io Regina di pace e di amore, Madre Celeste, sono venuta in questa terra, come in altre, per guarire lo spirito non
(solo) più il corpo. Vi prometto la salvezza, se il Mio richiamo verrà accolto. Ti ringrazio d’averMi corrisposta e ti
chiedo di comunicarlo al mondo. Pregate ed amate. Sia lodata la Vita che genera Vita: Gesù Cristo” 
(Terzo segreto rivelato in parte).


Scritti di Joseph Ratzinger: Angelus e Omelie di Papa Benedetto XVI nella Solen...

Scritti di Joseph Ratzinger: Angelus e Omelie di Papa Benedetto XVI nella Solennità SS.ma Trinità.: Elenco degli Angelus e delle Omelie di Papa Benedetto XVI  pronunciati nella Solennità della Santissima Trinità: Dio non è solitud...





tulidownload.jpg

RODRIGUEZ


DELLA CONFORMITÀ ALLA VOLONTÀ DI DIO

CAPO I.

Si pongono due fondamenti principali in questa materia.
1. Due fini per cui Gesù Cristo venne al mondo.
2. Gesù Cristo insegnò la conformità alla volontà di Dio.
3. In questo sta il meglio della perfezione.
4. Tutto nel mondo avviene per volontà di Dio, tranne il peccato.
5. Rispetto a Dio nulla è a caso.
6. Quindi piena conformità alla volontà di Dio.
7. Così facevano gli anacoreti.
Supplica-Madonna-di-Pompei.jpg

1. «Non si faccia, Signore, come voglio io, ma come volete voi» (Mt 26, 39). Per due fini dicono i Santi che discese il Figliuolo di Dio dal cielo e si vestì nella nostra carne, facendosi vero uomo: l'uno, per redimerci col suo Sangue prezioso; l'atro, per insegnarci colla sua dottrina la via del cielo e istruirci col suo esempio; perché, come non ci avrebbe giovato il saper la via per cui poter camminare, se fossimo rimasti legati nel carcere; così, dice S. Bernardo (S. BERN. Serm. 3 in Circum. Dom. n. 1), non avrebbe giovato il cavarci dal carcere, se non avessimo saputa tal via. E poiché Dio era invisibile, era necessario che, per poterlo noi vedere, seguitare e imitare, egli si facesse visibile e si vestisse della nostra umanità: in quella guisa che il pastore si veste di un pelliccione formato dalla stessa pelle delle pecore, acciocché queste più facilmente lo seguitino, vedendo la loro somiglianza. E S. Leone papa dice: «Se Cristo non fosse stato vero Dio, non ci avrebbe apportato il rimedio; e se non fosse stato vero uomo, non ci avrebbe dato l'esempio» (S. LEO PAPA, Serm. de Nat. Dom. 21, c. 2). L'una e l'altra di queste due cose fece egli molto compiutamente mercé l'eccesso di quell'amore che portava agli uomini. Siccome dal canto suo fu molto copiosa la redenzione (Ps. 129, 7), così dal canto suo fu anche molto copioso il suo ammaestramento: perché non fu fatto solamente con parole, ma molto più abbondantemente con esempi di opere. «Principiò Gesù a fare e ad insegnare», dice l'Evangelista S. Luca (At 1, 1). Prima cominciò ad operare, il che fece in tutta la sua vita; e dipoi a predicare i tre ultimi anni, ovvero i due e mezzo.





2. Ora, fra tutte le cose che c'insegnò Cristo Nostro Redentore, una delle più principali si è: che avessimo una piena conformità alla volontà di Dio in tutte le cose. E non solo ce lo insegnò con parole, quando insegnandoci ad orare disse: Una delle cose che avete da chiedere al vostro Padre celeste è: «Sia fatta la tua volontà, come in cielo, così anche in terra» (Mt 6, 10); ma c'insegnò anche e ci confermò molto bene questa dottrina col suo esempio: perché a quest'effetto dice egli che scese dal cielo in terra. «Sono disceso dal cielo, non a fare la mia volontà, ma la volontà di lui, che mi ha mandato» (Gv6, 38). E al tempo di compiere la grande opera della nostra redenzione, il giovedì, dopo l'ultima cena, ritiratosi nell'orto del Getsemani ed ivi postosi in orazione, sebbene il corpo e l'appetito suo sensitivo
naturalmente ricusavano la morte, onde per mostrare che era vero uomo disse: «Padre mio, se è possibile, passi da me questo calice» (Mt 26, 39); nondimeno la volontà sua fu sempre molto pronta e molto desiderosa di bere il calice che il Divin suo Padre gli offriva: onde soggiunse subito: No, Signore, non si faccia quello che voglio io, ma quello che volete voi.


Supplica-Madonna-di-Pompei.jpg
3. Per pigliar questa cosa dalla sua radice e per fondarci bene in questa conformità alla volontà di Dio, si hanno da supporre due brevi fondamenti, ma molto sostanziali, sopra dei quali, come sopra due cardini, si ha da appoggiare e raggirare tutto questo affare. Il primo è, che il nostro profitto e perfezione consiste in questa conformità alla «Volontà di Dio; e quanto questa sarà maggiore e più perfetta, tanto sarà maggiore il profitto. Questo fondamento si lascia intendere facilmente; perché è cosa certa che la perfezione essenzialmente consiste nella carità e nell'amor di Dio; e tanto sarà uno più perfetto, quanto più amerà Dio. È pieno di questa dottrina il sacro Vangelo; ne sono piene le Epistole di S. Paolo; ne sono pieni i libri dei Santi. «Questo è il massimo e primo comandamento» (Mt 22, 38). «La carità è il vincolo della perfezione (Col. 3, 14). La più grande di queste (virtù) è la carità» (1Cor. 13, 13). La cosa più alta e più perfetta è la carità e l'amor di Dio. Ora la, parte più alta è più pura di questo amore di Dio, e come la quintessenza, è conformarsi in ogni cosa alla di lui volontà è l'avere uno stesso volere e non volere colla Divina Maestà Sua in tutte le cose. «L'avere uno stesso volere e non volere è la vera e ferma amicizia», dice S. Girolamo (S. HIERON. Epist. ad Demetr. n. 12), riportando queste parole da Sallustio.
Dunque quanto uno sarà più conforme e più unito alla volontà di Dio, tanto sarà migliore e più perfetto. Inoltre è chiaro che non vi è cosa migliore né più perfetta che la volontà di Dio; dunque quanto più uno si conformerà e si unirà alla volontà di Dio, tanto migliore e più perfetto sarà. Se Dio è la cosa più perfetta che si trovi; dunque quanto più una cosa si assomiglierà a Dio, tanto sarà più perfetta.

4. Il secondo fondamento è, che nessuna cosa può avvenire né succedere nel mondo, se non per volontà e ordinazione di Dio. Il che si ha da intendere sempre, eccettuatane la colpa e il peccato, perché di questo non è cagione né autore Dio, né può esserlo. E siccome ripugna alla natura del fuoco il raffreddare, e a quella dell'acqua il riscaldare, e a quella del sole l'oscurare; così ripugna infinitamente più all'immensa bontà di Dio l'amare l'iniquità. Onde il profeta Abacuc disse: «Signore, gli occhi tuoi sono mondi, per non vedere il male; e non puoi vedere le iniquità degli uomini» (Ab 1, 13). Come tra noi, quando vogliamo significar l'odio che uno porta ad un altro, diciamo che non lo può vedere; così dice che Dio non può vedere le iniquità degli uomini per l'aborrimento e odio grande che porta a quelle. «Perché tu non sei un Dio, che ami l'iniquità» (Ps. 5. 4), dice Davide; e altrove: «Hai amato la giustizia ed hai odiato l'iniquità» (Ps. 44, 7). Tutta la sacra Scrittura è piena di espressioni e di formole le quali ci mostrano quanto Dio odia il peccato; onde non può esser cagione né autore di esso. Ma eccettuatone il peccato, tutte le altre cose e tutti i travagli e i mali di pena che avvengono in questo mondo, tutti avvengono per volontà e ordinazione di Dio. Questo fondamento è anch'esso molto certo. Non vi è fortuna nel mondo: ché questo fu errore dei gentili. I beni che il mondo chiama di fortuna non li dà la fortuna, che questa non vi è, ma li dà solamente Dio. Così dice lo Spirito Santo per mezzo del Savio: «I beni ed i mali, la vita e la morte, la povertà e le ricchezze vengono da Dio» (Sir 11, 14).
E ancorché queste cose avvengano per mezzo d'altre cagioni seconde, è nondimeno certo che nessuna cosa si fa nel mondo, se non per volontà e ordine di quel supremo imperatore che lo governa. Nessuna cosa avviene a caso rispetto a Dio; ogni cosa viene decretata e
ordinata da lui, e ogni cosa passa per le sue mani. Tiene egli contate tutte le ossa del tuo corpo e tutti i capelli del tuo capo; e neppure uno di essi ti sarà tolto senza ordinazione e volontà sua. Ma che dico io di quello che tocca agli uomini? Non cade un uccellino nel laccio, dice Cristo nostro Redentore nel suo Vangelo, senza disposizione e volontà di Dio. «Non si vendono forse due passeri a un quattrino? pure un solo di questi non cascherà per terra senza del Padre vostro» (Mt 10, 29). Nemmeno una fronda di albero si muove senza la sua volontà. Ancora delle sorti dice il Savio: «Si gettano le sorti nell'urna, ma il Signore è quegli che ne dispone» (Prv16,33). Sebbene le sorti si cavano da un bussoletto o da un vaso, non ti pensare che escano a caso; perché escono per decreto della Divina Provvidenza, la quale così vuole e così dispone. «La sorte toccò a Mattia» (At 1,16). Non cadde a caso la sorte sopra Mattia, ma fu per decreto e particolare provvidenza di Dio, il quale lo volle eleggere in suo Apostolo per quella via.
Supplica-Madonna-di-Pompei.jpg
5. Arrivarono a conoscere questa verità, anche col solo lume naturale, i buoni filosofi, e dissero che, sebbene rispetto alle cagioni seconde molte cose sono a caso, nondimeno non sono a caso rispetto alla prima cagione, ma molto di proposito e a bello studio da lei sono prevedute e ordinate. E apportano per esempio: Se un padrone mandasse un servitore in qualche luogo per qualche affare; e per un'altra strada ne mandasse un altro al medesimo luogo, o per lo stesso, o per un altro affare, senza saper l'uno dell'altro, intendendo però egli che colà si unissero; l'incontrarsi questi due servitori rispetto ad essi sarebbe a caso, ma rispetto al padrone, che lo intese, non sarebbe a caso, ma cosa pensata e voluta molto di proposito. Così qui nel caso nostro: benché rispetto agli uomini avvengono alcune cose a caso, perché essi prima non le intendevano né vi pensavano; nondimeno rispetto a Dio non avvengono a caso, ma con consiglio e volontà sua, che così ha ordinato per i fini segreti e occulti che egli sa.
6. Quel che abbiamo da cavare da questi due fondamenti è la conclusione e l'assunto che abbiamo proposto, cioè che, giacché tutte le cose che ci accadono vengono dalla mano di Dio, e tutta la nostra perfezione consiste nel conformarci alla volontà sua; le riceviamo dunque tutte come venute dalla sua mano e ci conformiamo in esse alla sua divina e santissima volontà. Non hai da ricevere cosa alcuna come venuta a caso, o per industria o per i mezzi degli uomini; perché questo è quello che suole cagionare grande angoscia e dolore. Non ti pensare che questa o quell'altra cosa ti sia avvenuta, perché quell'altro l'abbia maneggiata; e che se non fosse stato per la tale o tal altra circostanza, sarebbe succeduta altrimenti: non hai da far conto di questo; ma pigliare tutte le cose come venute dalla mano di Dio, per qualsivoglia via o giro che vengano; perché egli è quegli che le manda per quei mezzi.
Supplica-Madonna-di-Pompei.jpg
7. Soleva dire uno di quei famosi Padri dell'eremo (De vitis Patr. l. 5, lib. 11, n. 5), che non potrà l'uomo aver vero riposo né vera contentezza in questa vita, se non farà conto che in questo mondo non vi sia altro che Dio, ed egli solo. E S. Doroteo (S. DOROTH. Doctr. n. 7) dice che quei Padri antichi molto attendevano a questo esercizio, dell'assuefarsi a pigliare tutte le cose come venute dalla mano di Dio, per piccole che fossero e in qualsivoglia maniera esse venissero; e che con questo si conservavano in gran pace e quiete e vivevano vita celeste.


tulidownload.jpg

Angelo card. Comastri

Il Card. Angelo Comastri racconta la storia di Jacques Fesch



Mons. Angelo Comastri racconta la storia di Sergej Kurdakov (Sergei Kourdakov)