sabato 16 giugno 2018

L'Autentica Riforma


Parole del cardinale Joseph Ratzinger al Meeting di Rimini del 1990 sulla riforma della Chiesa: 

In che consiste, si chiese, l’autentica riforma? 

Si tratta, rispose, di un’azione simile a quella che lo scultore fa con la pietra: non un  aggiungere, ma un togliere, un’«ablatio». Togliere tutto ciò che non è essenziale:  «Riforma è sempre nuovamente una “ablatio”: un toglier via, affinché divenga visibile la “nobilis forma”, il volto della Sposa e insieme con esso anche il volto dello Sposo stesso, il Signore vivente. 
Non è di una Chiesa più umana che abbiamo bisogno, bensì di una Chiesa più divina; solo allora essa sarà anche veramente umana».

AMDG et DVM

Conoscete la storia del miracoloso Scapolare Verde?

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Gaudium Press | 

Collegato alle apparizioni della Madonna a Santa Caterina Labouré, è raccomandato per intercedere per chi ha perso la fede

Di Antonio Borda
Grazie a Dio c’è ancora gente (anche turisti) che va a Rue du Bac a Parigi, nella cappella del convento delle Figlie della Carità di San Vincenzo de’ Paoli. Nel novembre 1830, in quel luogo riservato alla preghiera delle monache e delle novizie che ha poi dovuto aprire al pubblico, la Vergine è apparsa e ha mostrato una medaglia dell’Immacolata Concezione a una novizia di nome Caterina Labouré, oggi santa, chiedendole che la facesse coniare.
Santa Bernadette Soubirous, che vide la Vergine per 18 volte a Lourdes, nel 1858 diceva che la Madonna assomigliava molto a quella della Medaglia Miracolosa, perché la pastorella la conosceva e la portava spesso al collo, pur non conoscendo affatto i dettagli dell’apparizione di Parigi.
Tale fu la quantità di miracoli operata soprattutto in Francia attraverso questa medaglia, coniata come “dell’Immacolata Concezione”, che ancora oggi viene chiamata Medaglia Miracolosa.
La Nazione francese non riusciva a definire la sua situazione politica e religiosa dalle sanguinose giornate della Rivoluzione del 1789. Nel 1830, in concomitanza con i giorni dell’apparizione a Santa Caterina, scoppiò un’altra violenta rivoluzione, che avrebbe avuto come conseguenza un’altra rivoluzione nel 1848 e un’altra ancor peggiore nel 1871.
Queste due ultime rivoluzioni inclusero l’assassinio e la fucilazione di due arcivescovi di Parigi: monsignor Denys Auguste Affre, assassinato nella rivoluzione del 1848, e monsignor Georges Draboy, fucilato nel 1871.
Dei due arcivescovi martiri, quello che ha più legami con gli eventi di Rue du Bac è monsignor Affre, che aveva dato la sua approvazione all’uso dello Scapolare Verde, consegnato a un’altra suora della Carità nel 1840 nello stesso convento in cui dieci anni prima era stata rivelata la Medaglia Miracolosa.
Se questa venne consegnata con la promessa di una speciale protezione della vita per chi la porti benedetta, preferibilmente al collo, il misterioso scapolare fu consegnato al momento della morte, come rivelò suor Justine Bisqueyburu, la suora destinataria di quel privilegio.
La Vergine Maria disse che chi portava questo scapolare sarebbe stato protetto in modo particolare al momento della morte, ma soprattutto raccomandò che venisse portato a chi stava perdendo la fede o l’aveva già perduta. E allora accadde il miracolo che commosse Parigi e lanciò lo scapolare in una Francia già quasi apostata, laica e sulla via della perdizione.
I Tribunali di giustizia e appello di Parigi avevano stabilito che monsignor Affre era stato ucciso nel novembre 1848 da una pallottola vagante tra le barricate di una strada, visto che l’arcivescovo era uscito a chiedere il cessate il fuoco.
Nel 1859, un agonizzante dalla nota vita impenitente e blasfema, che era stato visitato da due suore della Carità che aveva cacciato minacciandole dal letto con un bastone, ne chiese il ritorno per far loro una confidenza, chiedendo che gli portassero un sacerdote. Era l’assassino dell’arcivescovo. Da decine d’anni non frequentava la Messa e non si accostava ai sacramenti, e viveva in pubblico concubinato con una protestante già quasi atea.
Una delle suore nella prima visita aveva lasciato discretamente legato al letto uno scapolare verde e aveva ripetuto mentalmente varie volte la giaculatoria che c’è scritta sopra: “Cuore Immacolato di Maria, prega per noi adesso e nell’ora della nostra morte”.
Questo sacramentale, a differenza di altri, non ha due parti ma una sola. Sul lato anteriore è rappresentata la Santissima Vergine come l’aveva vista la suora, mentre su quello posteriore figura il Cuore Immacolato attraversato da una spada intorno alla quale c’è la giaculatoria miracolosa menzionata.
Dato soprattutto per il momento finale del nostro soggiorno su questa Terra, quando dobbiamo essere pronti a incontrare la maestà, serietà, grandezza e gravità del Giudice Supremo, sarebbe la garanzia della nostra salvezza dopo un profondo e doloroso pentimento come quello dell’assassino di monsignor Affre, che ricevette l’assoluzione, l’estrema unzione e perfino la dispensa e il sacramento matrimoniale, che convertì anche la moglie dopo l’abiura delle sue pratiche protestanti.
Profondo e doloroso pentimento, perché se il Giusto cade sette volte al giorno come dice la Bibbia, non possiamo vivere nella presunzione che al momento della nostra morte saremo pronti e del tutto “puliti” per il giudizio particolare, ancor di più se ci coglie all’improvviso.
[Traduzione dallo spagnolo a cura di Roberta Sciamplicotti]
tratto da:  https://it.aleteia.org/2017/11/29/storia-scapolare-verde-santa-caterina-laboure/
AMDG et DVM

FESTA DI NOSTRA SIGNORA DEL SACRO CUORE DI GESU'



venerdì 15 giugno 2018

DA OGGI (2 giugno 2018) IL CROCIFISSO E' OBBLIGATORIO. Ma un Cardinale non apre le porte a Cristo

La maggioranza della popolazione vede il provvedimento come un’affermazione dell’identità del Land e non come un attacco alla laicità dello Stato. Continua a opporsi,
«La separazione tra Stato e Chiesa in Germania è un fatto, ma il crocifisso riguarda più la cultura che la religione». Il sindaco di Deggendorf non ha avuto problemi a mettersi in regola con il provvedimento approvato di recente dal presidente della Baviera, Markus Söder, che rende obbligatoria da giugno l’esposizione del crocifisso in tutti gli uffici pubblici del Land. E anche se la decisione è stata molto criticata dai giornali tedeschi e internazionali come un attacco alla laicità dello Stato, nessuno in Baviera sembra sentirsi sotto attacco.Markus Söder
IDENTITÀ CRISTIANA. Söder, protestante, è accusato di avere come obiettivo quello di rubare voti al partito di destra AfD, che minaccia la leadership dell’Unione sociale cristiana (Csu) alle elezioni di ottobre. La Baviera, che ha dato i natali al papa emerito Benedetto XVI, è da sempre una terra orgogliosamente cristiana e il presidente del Land ha giustificato il provvedimento con la volontà di rimarcare l’identità della sua regione: «La croce è parte fondamentale dello stile di vita bavarese».
LE SENTENZE. Dal punto di vista strettamente legale il provvedimento è inoppugnabile, visto che nel 2011 anche la Corte europea dei diritti umani ha stabilito che il crocifisso è «un simbolo passivo», non una «forma di indottrinamento», e che quindi i paesi europei, in accordo con la loro storia e tradizione, possono liberamente scegliere se esporlo o meno. E la Baviera ha deciso di esporlo.
ANTIDOTO ALLA GLOBALIZZAZIONE. Come dimostrato dai sondaggi, il 56% della popolazione regionale è favorevole all’iniziativa e secondo Hans Reichart, segretario di Stato bavarese, il motivo è semplice: «La croce ci dà forza e sicurezza. La gente è turbata dalla globalizzazione ed è alla ricerca di punti fermi: il crocifisso è uno di questi», dichiara al New York Times. Il quotidiano americano ricorda anche come perfino i nazisti, che cercarono nel 1941 di togliere i crocifissi dalle scuole bavaresi, dovettero rinunciare dopo l’insurrezione della popolazione locale.
MUSULMANI D’ACCORDO. Allora però i bavaresi erano quasi tutti cristiani, mentre oggi i musulmani rappresentano il 4%, soprattutto di origine turca. Ma anche loro non sembrano infastiditi: «Forse tutti quelli che parlano in nome dei musulmani offesi dovrebbero prima informarsi su quello che i musulmani pensano davvero», spiega Ugur Bagislayici, musulmano turco che vive nel Land. «Anche noi siamo confortati dalla croce».
IL CARDINALE SI OPPONE. Le parole di Bagislayici non sono rivolte a nessuno in particolare, ma è difficile non collegarle al più importante oppositore dell’iniziativa bavarese: il cardinale Reinhard Marx, presidente della Conferenza episcopale tedesca. Secondo il porporato, infatti, la decisione è impropria e potrebbe creare «divisione, agitazione e conflitto». Un problema che nel Land, però, sentono in pochi.

I MISTERI LUMINOSI, suggeriti dal Cielo, sono esattamente per il nostro tempo, periodo finale dei tempi malvagi


Una opportuna integrazione

19. Dei tanti misteri della vita di Cristo, il Rosario, così come si è consolidato nella pratica più comune avvalorata dall'autorità ecclesiale, ne addita solo alcuni. Tale selezione è stata imposta dall'ordito originario di questa preghiera, che si venne organizzando sul numero 150 corrispondente a quello dei Salmi.

Ritengo tuttavia che, per potenziare lo spessore cristologico del Rosario, sia opportuna un'integrazione che, pur lasciata alla libera valorizzazione dei singoli e delle comunità, gli consenta di abbracciare anche i misteri della vita pubblica di Cristo tra il Battesimo e la Passione. È infatti nell'arco di questi misteri che contempliamo aspetti importanti della persona di Cristo qualerivelatore definitivo di Dio. Egli è Colui che, dichiarato Figlio diletto del Padre nel Battesimo al Giordano, annuncia la venuta del Regno, la testimonia con le opere, ne proclama le esigenze. È negli anni della vita pubblica che il mistero di Cristo si mostra a titolo speciale quale mistero di luce: « Finché sono nel mondo, sono la luce del mondo » (Gv 9, 5). 

Affinché il Rosario possa dirsi in modo più pieno 'compendio del Vangelo', è perciò conveniente che, dopo aver ricordato l'incarnazione e la vita nascosta di Cristo (misteri della gioia), e prima di soffermarsi sulle sofferenze della passione (misteri del dolore), e sul trionfo della risurrezione (misteri della gloria), la meditazione si porti anche su alcuni momenti particolarmente significativi della vita pubblica (misteri della luce). Questa integrazione di nuovi misteri, senza pregiudicare nessun aspetto essenziale dell'assetto tradizionale di questa preghiera, è destinata a farla vivere con rinnovato interesse nella spiritualità cristiana, quale vera introduzione alla profondità del Cuore di Cristo, abisso di gioia e di luce, di dolore e di gloria.
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Misteri della luce

21. Passando dall'infanzia e dalla vita di Nazareth alla vita pubblica di Gesù, la contemplazione ci porta su quei misteri che si possono chiamare, a titolo speciale, 'misteri della luce'. In realtà, è tutto il mistero di Cristo che è luce. Egli è « la luce del mondo » (Gv 8, 12). Ma questa dimensione emerge particolarmente negli anni della vita pubblica, quando Egli annuncia il vangelo del Regno. Volendo indicare alla comunità cristiana cinque momenti significativi – misteri 'luminosi' – di qesta fase della vita di Cristo, ritengo che essi possano essere opportunamente individuati: 1. nel suo Battesimo al Giordano, 2. nella sua auto-rivelazione alle nozze di Cana, 3. nell'annuncio del Regno di Dio con l'invito alla conversione, 4. nella sua Trasfigurazione e, infine, 5. nell'istituzione dell'Eucaristia, espressione sacramentale del mistero pasquale.

Ognuno di questi misteri è rivelazione del Regno ormai giunto nella persona stessa di Gesù. È mistero di luce innanzitutto il Battesimo al Giordano. Qui, mentre il Cristo scende, quale innocente che si fa 'peccato' per noi (cfr 2Cor 5, 21), nell'acqua del fiume, il cielo si apre e la voce del Padre lo proclama Figlio diletto (cfr Mt 3, 17 e par), mentre lo Spirito scende su di Lui per investirlo della missione che lo attende. Mistero di luce è l'inizio dei segni a Cana (cfr Gv 2, 1-12), quando Cristo, cambiando l'acqua in vino, apre alla fede il cuore dei discepoli grazie all'intervento di Maria, la prima dei credenti. Mistero di luce è la predicazione con la quale Gesù annuncia l'avvento del Regno di Dio e invita alla conversione (cfr Mc 1, 15), rimettendo i peccati di chi si accosta a Lui con umile fiducia (cfr Mc 2, 3-13; Lc 7, 47-48), inizio del ministero di misericordia che Egli continuerà ad esercitare fino alla fine del mondo, specie attraverso il sacramento della Riconciliazione affidato alla sua Chiesa (cfr Gv 20, 22-23). Mistero di luce per eccellenza è poi la Trasfigurazione, avvenuta, secondo la tradizione, sul Monte Tabor. La gloria della Divinità sfolgora sul volto di Cristo, mentre il Padre lo accredita agli Apostoli estasiati perché lo ascoltino (cfr Lc 9, 35 e par) e si dispongano a vivere con Lui il momento doloroso della Passione, per giungere con Lui alla gioia della Risurrezione e a una vita trasfigurata dallo Spirito Santo. Mistero di luce è, infine, l'istituzione dell'Eucaristia, nella quale Cristo si fa nutrimento con il suo Corpo e il suo Sangue sotto i segni del pane e del vino, testimoniando « sino alla fine » il suo amore per l'umanità (Gv 13, 1), per la cui salvezza si offrirà in sacrificio.

In questi misteri, tranne che a Cana, la presenza di Maria rimane sullo sfondo. I Vangeli accennano appena a qualche sua presenza occasionale in un momento o nell'altro della predicazione di Gesù (cfr Mc 3, 31-35; Gv 2, 12) e nulla dicono di un'eventuale presenza nel Cenacolo al momento dell'istituzione dell'Eucaristia. Ma la funzione che svolge a Cana accompagna, in qualche modo, tutto il cammino di Cristo. La rivelazione, che nel Battesimo al Giordano è offerta direttamente dal Padre ed è riecheggiata dal Battista, sta a Cana sulla sua bocca, e diventa la grande ammonizione materna che Ella rivolge alla Chiesa di tutti i tempi: « Fate quello che vi dirà » (Gv 2, 5). È ammonizione, questa, che ben introduce parole e segni di Cristo durante la vita pubblica, costituendo lo sfondo mariano di tutti i 'misteri della luce'.