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sabato 16 giugno 2018

Conoscete la storia del miracoloso Scapolare Verde?

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Gaudium Press | 

Collegato alle apparizioni della Madonna a Santa Caterina Labouré, è raccomandato per intercedere per chi ha perso la fede

Di Antonio Borda
Grazie a Dio c’è ancora gente (anche turisti) che va a Rue du Bac a Parigi, nella cappella del convento delle Figlie della Carità di San Vincenzo de’ Paoli. Nel novembre 1830, in quel luogo riservato alla preghiera delle monache e delle novizie che ha poi dovuto aprire al pubblico, la Vergine è apparsa e ha mostrato una medaglia dell’Immacolata Concezione a una novizia di nome Caterina Labouré, oggi santa, chiedendole che la facesse coniare.
Santa Bernadette Soubirous, che vide la Vergine per 18 volte a Lourdes, nel 1858 diceva che la Madonna assomigliava molto a quella della Medaglia Miracolosa, perché la pastorella la conosceva e la portava spesso al collo, pur non conoscendo affatto i dettagli dell’apparizione di Parigi.
Tale fu la quantità di miracoli operata soprattutto in Francia attraverso questa medaglia, coniata come “dell’Immacolata Concezione”, che ancora oggi viene chiamata Medaglia Miracolosa.
La Nazione francese non riusciva a definire la sua situazione politica e religiosa dalle sanguinose giornate della Rivoluzione del 1789. Nel 1830, in concomitanza con i giorni dell’apparizione a Santa Caterina, scoppiò un’altra violenta rivoluzione, che avrebbe avuto come conseguenza un’altra rivoluzione nel 1848 e un’altra ancor peggiore nel 1871.
Queste due ultime rivoluzioni inclusero l’assassinio e la fucilazione di due arcivescovi di Parigi: monsignor Denys Auguste Affre, assassinato nella rivoluzione del 1848, e monsignor Georges Draboy, fucilato nel 1871.
Dei due arcivescovi martiri, quello che ha più legami con gli eventi di Rue du Bac è monsignor Affre, che aveva dato la sua approvazione all’uso dello Scapolare Verde, consegnato a un’altra suora della Carità nel 1840 nello stesso convento in cui dieci anni prima era stata rivelata la Medaglia Miracolosa.
Se questa venne consegnata con la promessa di una speciale protezione della vita per chi la porti benedetta, preferibilmente al collo, il misterioso scapolare fu consegnato al momento della morte, come rivelò suor Justine Bisqueyburu, la suora destinataria di quel privilegio.
La Vergine Maria disse che chi portava questo scapolare sarebbe stato protetto in modo particolare al momento della morte, ma soprattutto raccomandò che venisse portato a chi stava perdendo la fede o l’aveva già perduta. E allora accadde il miracolo che commosse Parigi e lanciò lo scapolare in una Francia già quasi apostata, laica e sulla via della perdizione.
I Tribunali di giustizia e appello di Parigi avevano stabilito che monsignor Affre era stato ucciso nel novembre 1848 da una pallottola vagante tra le barricate di una strada, visto che l’arcivescovo era uscito a chiedere il cessate il fuoco.
Nel 1859, un agonizzante dalla nota vita impenitente e blasfema, che era stato visitato da due suore della Carità che aveva cacciato minacciandole dal letto con un bastone, ne chiese il ritorno per far loro una confidenza, chiedendo che gli portassero un sacerdote. Era l’assassino dell’arcivescovo. Da decine d’anni non frequentava la Messa e non si accostava ai sacramenti, e viveva in pubblico concubinato con una protestante già quasi atea.
Una delle suore nella prima visita aveva lasciato discretamente legato al letto uno scapolare verde e aveva ripetuto mentalmente varie volte la giaculatoria che c’è scritta sopra: “Cuore Immacolato di Maria, prega per noi adesso e nell’ora della nostra morte”.
Questo sacramentale, a differenza di altri, non ha due parti ma una sola. Sul lato anteriore è rappresentata la Santissima Vergine come l’aveva vista la suora, mentre su quello posteriore figura il Cuore Immacolato attraversato da una spada intorno alla quale c’è la giaculatoria miracolosa menzionata.
Dato soprattutto per il momento finale del nostro soggiorno su questa Terra, quando dobbiamo essere pronti a incontrare la maestà, serietà, grandezza e gravità del Giudice Supremo, sarebbe la garanzia della nostra salvezza dopo un profondo e doloroso pentimento come quello dell’assassino di monsignor Affre, che ricevette l’assoluzione, l’estrema unzione e perfino la dispensa e il sacramento matrimoniale, che convertì anche la moglie dopo l’abiura delle sue pratiche protestanti.
Profondo e doloroso pentimento, perché se il Giusto cade sette volte al giorno come dice la Bibbia, non possiamo vivere nella presunzione che al momento della nostra morte saremo pronti e del tutto “puliti” per il giudizio particolare, ancor di più se ci coglie all’improvviso.
[Traduzione dallo spagnolo a cura di Roberta Sciamplicotti]
tratto da:  https://it.aleteia.org/2017/11/29/storia-scapolare-verde-santa-caterina-laboure/
AMDG et DVM

lunedì 18 marzo 2013

LO SCAPOLARE VERDE


LO SCAPOLARE VERDE
O
DEL CUORE IMMACOLATO DI MARIA

Ven Espíritu Santo, ven por medio de la poderosa intercesión del Corazón Inmaculado de María, tu amadísima Esposa



Dieci anni dopo il grande dono della Medaglia Miracolosa per mezzo di Santa Caterina Labouré, la SS.Vergine, il 28 gennaio 1840, portava ad un'altra umile Figlia della Carità lo scapolare del Suo Cuore immacolato.
Veramente è detto «scapolare» in modo improprio, perché non è l'abitino di una confraternita, ma semplicemente l'unione di due pie immagini, cucite sopra un sol pezzo di panno verde, con un nastrino dello stesso colore per appuntarlo.

Eccone l'origine. 

Suor Giustina Bisqueyburu (1817-1903)

Nacque in Francia a Mauléon (Bassi Pirenei) l'11 novembre 1817, in una famiglia benestante e fu educata alla pietà e alla nobiltà d'animo. A 22 anni, però, disse risolutamente addio al mondo e a quanto una vita agiata le prometteva, per seguire il Signore e servire i poveri tra le Figlie della Carità di S.Vincenzo De Paoli.
Giunse a Parigi in compagnia del p.Giovanni Aladel, il prudente direttore di Santa Caterina Labouré e, compiuto il suo noviziato alla casa-madre, fu applicata alla scuola a Blagny (Senna inferiore). Passò quindi a Versailles per il servizio degli ammalati e poi, nel 1855, la troviamo a Costantinopoli con un gruppo di consorelle, per curare i soldati feriti nella guerra di Crimea. Nel 1858 l'ubbidienza le affida la direzione del grande ospedale militare di Dey (Algeri), ufficio che tenne per nove anni.
Richiamata dall'Africa, prestò servizio ai soldati ammalati e feriti dell'Armata Pontificia a Roma e poi fu trasferita all'ospedale di Carcassona in Provenza. Dopo 35 anni di abnegazione e di carità verso i malati, andò a godere la giusta ricompensa in cielo, il 23 settembre 1903. Le sue ultime parole furono: «Amate la Santissima Vergine, amatela molto. È così bella!», senza fare il minimo cenno alle compagne circa le rivelazioni di cui la Madonna l'aveva favorita.

Le apparizioni della Santissima Vergine

Suor Giustina era giunta a Parigi il 27 novembre 1839, troppo tardi per partecipare al grande ritiro che era terminato qualche giorno prima. Dovette quindi attendere il ritiro di gennaio 1840 per «entrare in vocazione», come si diceva allora.
Fu nella sala del ritiro, dove campeggiava una bella statua della Madonna, ricca di storia, che la suora ebbe la prima manifestazione della Mamma Celeste, il 28 gennaio 1840. Indossava una lunga veste bianca - raccontò più tardi la suora -, e un manto celeste senza velo. Aveva i capelli sparsi sulle spalle e teneva nella mano destra il suo Cuore Immacolato, sormontato da fiamme simboliche. L'apparizione si ripeté più volte durante i mesi del noviziato, senza che la Madonna si esprimesse in alcun modo, tanto che la veggente interpretò questi favori celesti come un dono personale, al semplice scopo di aumentare in lei la devozione al Cuore Immacolato di Maria.

L'8 settembre, invece, la Santissima Vergine completò il suo messaggio di misericordia ed espresse il suo volere. Suor Giustina si trovava già da qualche tempo nella casa di Blagny. L'atteggiamento di Maria era quello delle altre manifestazioni con il Cuore Immacolato nella mano destra.

Nella mano sinistra, però, reggeva uno scapolare, o meglio un «medaglione» di panno verde, con un nastro dello stesso colore. Nella faccia anteriore del medaglione era raffigurata la Madonna, mentre nella faccia posteriore campeggiava il Suo Cuore, trafitto da una spada, raggiante di luce come se fosse di cristallo e circondato dalle significative parole:
«Cuore Immacolato di Maria, pregate per noi adesso e nell'ora della nostra morte!».
Era un sol pezzo di stoffa verde di forma rettangolare e di mediocre grandezza.
Una voce distinta fece capire alla veggente il desiderio della Madonna: confezionare e diffondere lo scapolare e la giaculatoria, per ottenere la guarigione degli ammalati e la conversione dei peccatori, specialmente in punto di morte. In successive manifestazioni simili a questa, le mani della SS.Vergine si riempirono di raggi splendenti, che piovevano verso terra, come nelle apparizioni della Medaglia Miracolosa, simbolo delle grazie che Maria ottiene da Dio per noi. Quando Suor Giustina si decise a parlare di queste cose e del desiderio della Madonna al p.Aladel, ovviamente lo trovò molto prudente o addirittura scettico.

Condizioni richieste

Passò del tempo, ma poi finalmente, dopo una prima approvazione forse soltanto orale, fatta dall'Arcivescovo di Parigi, Mons. Affre, si cominciò a confezionare lo scapolare e ad usarlo privatamente, ottenendo conversioni insperate. Nel 1846, il p.Alabel espose alla veggente alcune difficoltà insorte e la pregò di chiederne la soluzione alla Madonna stessa. In particolare si desiderava sapere se lo scapolare dovesse essere benedetto con facoltà e formula speciale, se dovesse essere «imposto» liturgicamente, e se le persone che lo avessero portato piamente, dovessero fare particolari pratiche e preghiere quotidiane.
La SS. Vergine, l'8 settembre 1846, rispose con una nuova apparizione a Suor Giustina, suggerendo quanto segue:
1) Non trattandosi di un vero e proprio scapolare, ma soltanto di una pia immagine, qualsiasi sacerdote può benedirlo.
2) Non deve essere imposto liturgicamente.
3) Nessuna particolare preghiera quotidiana è richiesta. Basta ripetere con fede la giaculatoria: «Cuore Immacolato di Maria, pregate per noi adesso e nell'ora della nostra morte!».
4) Nel caso che l'ammalato non possa o non voglia pregare, chi lo assiste preghi per lui con la giaculatoria, mentre lo scapolare si può mettere, anche a sua insaputa, sotto il cuscino, tra i suoi abiti, nella sua cameretta. L'essenziale è di accompagnare l'uso dello scapolare con la preghiera e con grande amore e fiducia nella intercessione della SS. Vergine. Le grazie sono commisurate al grado di confidenza.
Quindi non si tratta di una cosa «magica», ma di un oggetto materiale benedetto, che deve suscitare nel cuore e nella mente sentimenti di penitenza e di amore per Dio e la Vergine Santa e perciò di conversione. 

Approvazioni orali e scritte

Dopo il permesso di Mons.Affre, di cui però non esiste documento nella curia di Parigi, il Papa Pio IX diede la sua approvazione orale per due volte ai Procuratori della Congregazione della Missione presso la Santa Sede (Cfr. lettere del p. G. Guarini del 19/12/1863 e del p. G.B. Borgogno dello 03/04/1870). In particolare al p.Borgogno il Papa disse: «È una bella e pia immagine. Concedo ogni permesso a questo scapolare. Scrivete a quelle buone Suore che le autorizzo a confezionare e distribuire questo scapolare».
Tuttavia il Superiore Generale della Congregazione della Missione e delle Figlie della Carità, il p.Antonio Fiat, richiese un'approvazione scritta all'Arcivescovo di Cambrai, Mons.Francesco Delamaire, che porta la data del 13 luglio 1911. Dopo d'allora le approvazioni furono molte ovunque lo scapolare fu usato, ma la cosa più importante fu la conferma del Cielo, con i prodigi di conversione che si moltiplicarono.
Il più noto, come ho già detto nella prefazione, era avvenuto nel 1859, con la conversione in punto di morte e la confessione del suo misfatto, dell'assassino di Mons.Affre, Arcivescovo di Parigi. La storia di questa conversione fu raccontata da Suor Dufés, una delle due Figlie della Carità che assistettero il moribondo fino alla fine. L'assassino mori dicendo: «È a Maria, rifugio dei peccatori, che devo la mia conversione!».
Suor Dufés gli aveva nascosto lo Scapolare Verde sotto il cuscino...

AVE MARIA, VIRGO POTENS!