"Dignare me laudare Te Virgo sacrata. Da mihi virtutem contra hostes tuos". "Corda Iésu et Marìae Sacratìssima: Nos benedìcant et custòdiant".
sabato 2 giugno 2018
IL SANTO
"Come nelle mani ci sono dieci dita, così dieci sono le specie di flagellazione, cioè di mortificazione che dobbiamo praticare:
la rinuncia alla propria volontà,
l'astinenza dal cibo e dalla bevanda,
la rigorosità del silenzio,
le veglie di preghiera durante la notte,
l'effusione delle lacrime,
il dedicare un congruo tempo alla lettura,
il lavoro materiale,
la generosa partecipazione alle necessità del prossimo,
il vestire dimessamente,
il disprezzo di sé.
Con queste dieci dita dobbiamo afferrare il flagello e colpirci senza pietà, senza misericordia, quasi con ferocia, perché nel giorno del castigo che spezzerà le ossa, possiamo trovare misericordia."
E Tu, o Signore, abbi misericordia di noi!
OMELIA e ATTO DI CONSACRAZIONE dei Sacerdoti al Cuore Immacolato di MARIA
CELEBRAZIONE DEI VESPRI CON SACERDOTI,
RELIGIOSI, SEMINARISTI E DIACONI
OMELIA DEL SANTO PADRE BENEDETTO XVI
Chiesa della SS.ma Trindade - Fátima
Mercoledì, 12 maggio 2010
Cari fratelli e sorelle,
«Quando venne la pienezza del tempo, Dio mandò il suo Figlio, nato da donna […] perché ricevessimo l’adozione a figli» (Gal 4, 4.5). La pienezza del tempo è arrivata, quando l’Eterno irruppe nel tempo; per opera e grazia dello Spirito Santo, il Figlio dell’Altissimo fu concepito e si fece uomo nel seno di una donna: La Vergine Madre, tipo e modello eccelso della Chiesa credente. Essa non smette di generare nuovi figli nel Figlio, che il Padre ha voluto come primogenito di molti fratelli. Ognuno di noi è chiamato ad essere, con Maria e come Maria, un segno umile e semplice della Chiesa che continuamente si offre come sposa nelle mani del suo Signore.
A tutti voi che avete donato la vita a Cristo, desidero, questa sera, esprimere l’apprezzamento e la riconoscenza ecclesiale. Grazie per la vostra testimonianza spesso silenziosa e per niente facile; grazie per la vostra fedeltà al Vangelo e alla Chiesa. In Gesù presente nell’Eucaristia, abbraccio i miei fratelli nel sacerdozio e i diaconi, le consacrate e i consacrati, i seminaristi e i membri dei movimenti e delle nuove comunità ecclesiali qui presenti. Voglia il Signore ricompensare, come soltanto Lui sa e può fare, quanti hanno reso possibile trovarci qui presso Gesù Eucaristia, in particolare alla Commissione Episcopale per le Vocazioni e i Ministeri con il suo Presidente, Mons. Antonio Santos, che ringrazio per le parole piene di affetto collegiale e fraterno pronunciate all’inizio dei Vespri. In questo ideale «cenacolo» di fede che è Fatima, la Vergine Madre ci indica la via per la nostra oblazione pura e santa nelle mani del Padre.
Permettetemi di aprirvi il cuore per dirvi che la principale preoccupazione di ogni cristiano, specialmente della persona consacrata e del ministro dell’Altare, dev’essere la fedeltà, la lealtà alla propria vocazione, come discepolo che vuole seguire il Signore. La fedeltà nel tempo è il nome dell’amore; di un amore coerente, vero e profondo a Cristo Sacerdote. «Se il battesimo è un vero ingresso nella santità di Dio attraverso l’inserimento in Cristo e l’inabitazione del suo Spirito, sarebbe un controsenso accontentarsi di una vita mediocre, vissuta all’insegna di un’etica minimalista e di una religiosità superficiale» (Giovanni Paolo II, Lettera ap. Novo millennio ineunte, 31). In quest’Anno Sacerdotale che volge al termine, scenda su tutti voi una grazia abbondante perché viviate la gioia della consacrazione e testimoniate la fedeltà sacerdotale fondata sulla fedeltà di Cristo. Ciò suppone evidentemente una vera intimità con Cristo nella preghiera, poiché sarà l’esperienza forte ed intensa dell’amore del Signore che dovrà portare i sacerdoti e i consacrati a corrispondere in un modo esclusivo e sponsale al suo amore.
Questa vita di speciale consacrazione è nata come memoria evangelica per il popolo di Dio, memoria che manifesta, certifica e annuncia all’intera Chiesa la radicalità evangelica e la venuta del Regno. Ebbene, cari consacrati e consacrate, con il vostro impegno nella preghiera, nell’ascesi, nello sviluppo della vita spirituale, nell’azione apostolica e nella missione, tendete verso la Gerusalemme celeste, anticipate la Chiesa escatologica, salda nel possesso e nell’amorevole contemplazione del Dio Amore. Quanto grande è oggi il bisogno di questa testimonianza! Molti dei nostri fratelli vivono come se non ci fosse un Aldilà, senza preoccuparsi della propria salvezza eterna. Gli uomini sono chiamati ad aderire alla conoscenza e all’amore di Dio, e la Chiesa ha la missione di aiutarli in questa vocazione. Sappiamo bene che Dio è padrone dei suoi doni; e la conversione degli uomini è grazia. Ma siamo responsabili dall’annuncio della fede, della totalità della fede e delle sue esigenze. Cari amici, imitiamo il Curato d’Ars che così pregava il buon Dio: «Concedimi la conversione della mia parrocchia, e io accetto di soffrire tutto ciò che Tu vuoi per il resto della vita». E tutto ha fatto per strappare le persone alla propria tiepidezza per ricondurle all’amore.
C’è una solidarietà profonda fra tutti i membri del Corpo di Cristo: non è possibile amarlo senza amare i suoi fratelli. Fu per la salvezza di essi che Giovanni Maria Vianney ha voluto essere sacerdote: «Guadagnare le anime per il buon Dio» dichiarava nell’annunciare la sua vocazione a diciotto anni d’età, così come Paolo diceva: «Guadagnare il maggior numero» (1 Cor 9,19). Il Vicario generale gli aveva detto: «Non c’è molto amore di Dio nella parrocchia, voi lo introdurrete». E, nella sua passione sacerdotale, il santo parroco era misericordioso come Gesù nell’incontro con ogni peccatore. Preferiva insistere sull’aspetto affascinante della virtù, sulla misericordia di Dio al cui cospetto i nostri peccati sono «grani di sabbia».
Presentava la tenerezza di Dio offesa. Temeva che i sacerdoti diventassero «insensibili» e si abituassero all’indifferenza dei loro fedeli: «Guai al Pastore – ammoniva – che rimane zitto vedendo Dio oltraggiato e le anime perdersi».
Amati fratelli sacerdoti, in questo luogo che Maria ha reso tanto speciale, avendo davanti agli occhi la sua vocazione di discepola fedele del Figlio Gesù dal concepimento alla Croce e poi nel cammino della Chiesa nascente, considerate la grazia inaudita del vostro sacerdozio. La fedeltà alla propria vocazione esige coraggio e fiducia, ma il Signore vuole anche che sappiate unire le vostre forze; siate solleciti gli uni verso gli altri, sostenendovi fraternamente. I momenti di preghiera e di studio in comune, la condivisione delle esigenze della vita e del lavoro sacerdotale sono una parte necessaria della vostra vita. Come è meraviglioso quando vi accogliete vicendevolmente nelle vostre case, con la pace di Cristo nei vostri cuori! Come è importante aiutarvi a vicenda per mezzo della preghiera e con utili consigli e discernimenti! Riservate particolare attenzione alle situazioni di un certo indebolimento degli ideali sacerdotali oppure al fatto di dedicarsi ad attività che non si accordano integralmente con ciò che è proprio di un ministro di Gesù Cristo. Quindi è il momento di assumere, insieme con il calore della fraternità, il fermo atteggiamento del fratello che aiuta il proprio fratello a “restare in piedi”.
Sebbene il sacerdozio di Cristo sia eterno (cfr Eb 5,6), la vita dei sacerdoti è limitata. Cristo vuole che altri perpetuino lungo il tempo il sacerdozio ministeriale da Lui istituito. Perciò mantenette, nel vostro intimo e intorno a voi, l’ansia di suscitare – assecondando la grazia dello Spirito Santo – nuove vocazioni sacerdotali tra i fedeli. La preghiera fiduciosa e perseverante, l’amore gioioso alla propria vocazione e un dedicato lavoro di direzione spirituale vi consentiranno di discernere il carisma vocazionale in coloro che sono chiamati da Dio.
Cari seminaristi, che avete già fatto il primo passo verso il sacerdozio e vi state preparando nel Seminario Maggiore oppure nelle Case di Formazione Religiosa, il Papa vi incoraggia ad essere consapevoli della grande responsabilità che dovrete assumere: verificate bene le intenzioni e le motivazioni; dedicatevi con animo forte e spirito generoso alla vostra formazione. L’Eucaristia, centro della vita del cristiano e scuola di umiltà e di servizio, dev’essere l’oggetto principale del vostro amore. L’adorazione, la pietà e la cura del Santissimo Sacramento, lungo questi anni di preparazione, faranno sì che un giorno celebriate il sacrificio dell’Altare con edificante e vera unzione.
In questo cammino di fedeltà, amati sacerdoti e diaconi, consacrati e consacrate, seminaristi e laici impegnati, ci guida e accompagna la Beata Vergine Maria. Con Lei e come Lei siamo liberi per essere santi; liberi per essere poveri, casti e obbedienti; liberi per tutti, perché staccati da tutto; liberi da noi stessi affinché in ognuno cresca Cristo, il vero consacrato del Padre e il Pastore al quale i sacerdoti prestano la voce e i gesti, essendo sua presenza; liberi per portare all’odierna società Gesù morto e risorto, che rimane con noi sino alla fine dei secoli e a tutti si dona nella Santissima Eucaristia.
ATTO
DI AFFIDAMENTO E CONSACRAZIONE
DEI SACERDOTI AL CUORE IMMACOLATO DI MARIA
DEI SACERDOTI AL CUORE IMMACOLATO DI MARIA
PREGHIERA
DEL SANTO PADRE BENEDETTO XVI
Chiesa
SS.ma Trinità - Fátima
Mercoledì, 12 maggio 2010
Mercoledì, 12 maggio 2010
Madre Immacolata,
in questo luogo di grazia,
convocati dall'amore del Figlio tuo Gesù,
Sommo ed Eterno Sacerdote, noi,
figli nel Figlio e suoi sacerdoti,
ci consacriamo al tuo Cuore materno,
per compiere con fedeltà la Volontà del Padre.
in questo luogo di grazia,
convocati dall'amore del Figlio tuo Gesù,
Sommo ed Eterno Sacerdote, noi,
figli nel Figlio e suoi sacerdoti,
ci consacriamo al tuo Cuore materno,
per compiere con fedeltà la Volontà del Padre.
Siamo consapevoli che, senza Gesù,
non possiamo fare nulla di buono (cfr Gv 15,5)
e che, solo per Lui, con Lui ed in Lui,
saremo per il mondo strumenti di salvezza.
non possiamo fare nulla di buono (cfr Gv 15,5)
e che, solo per Lui, con Lui ed in Lui,
saremo per il mondo strumenti di salvezza.
Sposa dello Spirito Santo,
ottienici l'inestimabile dono
della trasformazione in Cristo.
ottienici l'inestimabile dono
della trasformazione in Cristo.
Per la stessa potenza dello Spirito che,
estendendo su di Te la sua ombra,
ti rese Madre del Salvatore,
aiutaci affinché Cristo, tuo Figlio,
nasca anche in noi.
Possa così la Chiesa essere rinnovata da santi sacerdoti,
trasfigurati dalla grazia di Colui che fa nuove tutte le cose.
Madre di Misericordia,
è stato il tuo Figlio Gesù che ci ha chiamati
a diventare come Lui: luce del mondo e sale della terra
(cfr Mt 5, 13-14).
è stato il tuo Figlio Gesù che ci ha chiamati
a diventare come Lui: luce del mondo e sale della terra
(cfr Mt 5, 13-14).
Aiutaci, con la tua potente intercessione,
a non venir mai meno a questa sublime vocazione,
a non cedere ai nostri egoismi, alle lusinghe del mondo
ed alle suggestioni del Maligno.
a non venir mai meno a questa sublime vocazione,
a non cedere ai nostri egoismi, alle lusinghe del mondo
ed alle suggestioni del Maligno.
Preservaci con la tua purezza,
custodiscici con la tua umiltà
e avvolgici col tuo amore materno,
che si riflette in tante anime a te consacrate
diventate per noi autentiche madri spirituali.
custodiscici con la tua umiltà
e avvolgici col tuo amore materno,
che si riflette in tante anime a te consacrate
diventate per noi autentiche madri spirituali.
Madre della Chiesa,
noi, sacerdoti, vogliamo essere pastori
che non pascolano se stessi,
ma si donano a Dio per i fratelli,
trovando in questo la loro felicità.
Non solo a parole, ma con la vita,
vogliamo ripetere umilmente, giorno per giorno, il nostro
noi, sacerdoti, vogliamo essere pastori
che non pascolano se stessi,
ma si donano a Dio per i fratelli,
trovando in questo la loro felicità.
Non solo a parole, ma con la vita,
vogliamo ripetere umilmente, giorno per giorno, il nostro
"eccomi".
Guidati da te,
vogliamo essere Apostoli della Divina Misericordia,
lieti di celebrare ogni giorno
il Santo Sacrificio dell'Altare
e di offrire a quanti ce lo chiedono
il sacramento della Riconciliazione.
vogliamo essere Apostoli della Divina Misericordia,
lieti di celebrare ogni giorno
il Santo Sacrificio dell'Altare
e di offrire a quanti ce lo chiedono
il sacramento della Riconciliazione.
Avvocata e Mediatrice della grazia,
tu che sei tutta immersa
nell'unica mediazione universale di Cristo, invoca da Dio, per noi,
un cuore completamente rinnovato,
che ami Dio con tutte le proprie forze
e serva l'umanità come hai fatto tu.
tu che sei tutta immersa
nell'unica mediazione universale di Cristo, invoca da Dio, per noi,
un cuore completamente rinnovato,
che ami Dio con tutte le proprie forze
e serva l'umanità come hai fatto tu.
Ripeti al Signore l'efficace tua parola:
"non hanno più vino" (Gv 2,3),
affinché il Padre e il Figlio riversino su di noi,
come in una nuova effusione, lo Spirito Santo.
"non hanno più vino" (Gv 2,3),
affinché il Padre e il Figlio riversino su di noi,
come in una nuova effusione, lo Spirito Santo.
Pieno di stupore e di gratitudine
per la tua continua presenza in mezzo a noi,
a nome di tutti i sacerdoti, anch'io voglio esclamare:
"a che cosa devo che la Madre del mio Signore venga a me?" (Lc 1,43)
per la tua continua presenza in mezzo a noi,
a nome di tutti i sacerdoti, anch'io voglio esclamare:
"a che cosa devo che la Madre del mio Signore venga a me?" (Lc 1,43)
Madre nostra da sempre,
non ti stancare di "visitarci", di consolarci, di sostenerci.
Vieni in nostro soccorso e liberaci da ogni pericolo
che incombe su di noi.
Con questo atto di affidamento e di consacrazione,
vogliamo accoglierti in modo più profondo e radicale,
per sempre e totalmente,
nella nostra esistenza umana e sacerdotale.
non ti stancare di "visitarci", di consolarci, di sostenerci.
Vieni in nostro soccorso e liberaci da ogni pericolo
che incombe su di noi.
Con questo atto di affidamento e di consacrazione,
vogliamo accoglierti in modo più profondo e radicale,
per sempre e totalmente,
nella nostra esistenza umana e sacerdotale.
La tua presenza faccia rifiorire il
deserto
delle nostre solitudini e brillare il sole sulle nostre oscurità,
faccia tornare la calma dopo la tempesta,
affinché ogni uomo veda la salvezza del Signore,
che ha il nome e il volto di Gesù,
riflesso nei nostri cuori, per sempre uniti al tuo!
delle nostre solitudini e brillare il sole sulle nostre oscurità,
faccia tornare la calma dopo la tempesta,
affinché ogni uomo veda la salvezza del Signore,
che ha il nome e il volto di Gesù,
riflesso nei nostri cuori, per sempre uniti al tuo!
Così sia!
venerdì 1 giugno 2018
L'Euro = Cavallo di Troia
Cottarelli sfida la Merkel: “La Germania fa male all’Italia e all’Europa”
- Giuliano Balestreri
- 6 ORE
- L'ex premier incaricato, Carlo Cottarelli. Foto Agf
Carlo Cottarelli è sbarcato a Trento, al Festival dell’Economia, sorridente e rilassato: “Per fare politica ci vuole uno stomaco più forte del mio. Sono contento che ci sia un governo politico. E’ quello che serve all’Italia” ha detto a margine della presentazione del suo libro “I sette peccati capitali dell’economia italiana”.
L’ex premier incaricato, ma soprattutto ex commissario alla spending review, è poi tornato sulle vicissitudini che hanno portato alla formazione del governo Conte mettendo in guardia l’esecutivo da facili soluzioni: “Sono fermamente convinto che sarebbe un errore per l’Italia uscire dall’euro e che sarebbe difficile il processo di uscita. Una volta fuori dalla moneta unica non potremo stampare quanto vogliamo, diventando tutti ricchi e risolvendo ogni problema”.
- Giuseppe Conte. Imagoeconomica
Cottarelli, però non ha negato che l’Unione europea stia attraversando un periodo delicato anche perché la Germania continua a mostrarsi egoista: “La legge di bilancio per il 2019 fa male all’Italia e fa male all’Europa, perché per il quarto anno consecutivo continuano ad avere un surplus in paese dove debito è già sceso, stanno esagerando. I Paesi Ue hanno il diritto di criticare, ma con i dovuti toni, quando ci sono i peccati capitali come quelli di cui si parla”.
- Angela Merkel
Basti pensare l’economia tedesca va a pieni giri, il Pil cresce del 3%, la disoccupazione al 3,6% è ai minimi da 40 anni e il surplus commerciale sfiora i 300 miliardi di euro. Eppure, in Germania i salari restano bassi e gli investimenti in Europa sono quasi nulli: insomma i tedeschi che chiedono ai partner del Vecchio continente di fare i compiti a casa, sono i primi a non rispettare le regole che aiuterebbe l’Ue ad uscire dalla sua stagnazione.
“E’ l’ennesimo anno consecutivo che vede un surplus con un debito che continua a scendere e questo – spiega Cottarelli – non fa bene perché un forte avanzo significa che i tedeschi stanno producendo ma non consumano e sarebbe meglio la Germania se stimolasse di più l’economia”.
Secondo Goldman Sachs, in un livello di piena occupazione gli stipendi tedeschi avrebbero dovuto crescere del 9%, invece sono fermi nell’ordine del 2%: “Senza una ripresa dei salari in Germania – scrive la banca d’affari – difficilmente l’inflazione core dell’Eurozona tornerà a crescere”. D’altra parte, come spiegano gli addetti ai lavori, la dinamica dei prezzi del Vecchio continente dipende dai tedeschi: a cominciare da quanto spendono nel resto dell’area. In assenza di tassi di cambio, il peso del riequilibrio economico è caduto tutto sull’aggiustamento dei salari e dei prezzi obbligando così i paesi periferici a mantenere gli stipendi e l’inflazione sotto il livello della Germania.
Anche per questo Cottarelli ha ribadito di non aver nulla in contrario “che si vada a dire che dobbiamo difendere meglio i nostri interessi. Spesso non l’abbiamo fatto anche perché ci muoviamo in ritardo rispetto ad altri paesi. La nostra difesa deve avvenire sempre all’interno della nostra partecipazione all’Europa e all’area euro”.
- La sede della Bce. iStock
Per l’ex premier incaricato, tuttavia, ci sono segnali positivi: “Innanzitutto stiamo recuperando competitività rispetto alla Germania dove stanno aumentando i costi di produzione e quel divario di competitività si sta riducendo anno dopo anno. Ma se facciamo alcune riforme riusciamo a ridurre i costi di produzione e diventiamo più competitivi. Qualche esempio? Le stime ufficiali ci dicono che il costo di compilazione dei moduli per le Pmi è di 31 miliardi all’anno, quasi il 2% del Pil. Allora io dico: lavoriamo su queste cose. Snelliamo la burocrazia, riduciamo la corruzione, l’evasione fiscale, risparmiamo sul lato della spesa, creiamo una giustizia civile più veloce. Lavoriamo su queste cose e diventiamo più competitivi nell’area euro, non c’è bisogno di uscire”.
L’ultima stoccata è dedicata al Commissario Ue Gunther Oettinger: “Di fronte ad una stupidaggine tale (“I mercati insegneranno agli italiani a votare” ndr) scusarsi non era sufficiente, se ne sarebbe dovuto andare, forse doveva essere mandato via prima”.
Il Banchetto del Signore!
Il Signore preparerà per tutti i popoli su questo monte (di Sion) un banchetto di carni grasse... e di vini prelibati (cf. Is 25,6).
È ciò che fa oggi la chiesa, per la quale Cristo ha preparato un banchetto splendido e sontuoso, di una duplice e abbondante ricchezza: diede il suo vero corpo e il suo vero sangue, e comandò che fosse dato anche a tutti quelli che avrebbero creduto in lui.
Perciò si deve credere fermamente e confessare con la bocca che quel corpo che la Vergine partorì, che fu inchiodato sulla croce, che giacque nel sepolcro, che risuscitò il terzo giorno, che salì alla destra del Padre, egli lo diede realmente agli apostoli, e la chiesa ogni giorno lo "prepara" e lo distribuisce ai suoi fedeli [attraverso i veri sacerdoti].
http://www.santorosario.net/santantonio6.htm
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