domenica 29 ottobre 2017

Vivere il tempo presente in attesa del ritorno del Signore


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BENEDETTO XVI
ANGELUS
Piazza San Pietro
Domenica, 20 novembre 2005 
Solennità di Cristo Re dell'universo

Cari fratelli e sorelle!

Quest’oggi, ultima domenica dell’Anno liturgico, si celebra la solennità di Cristo Re dell’universo. Fin dall’annuncio della sua nascita, il Figlio unigenito del Padre, nato dalla Vergine Maria, viene definito "re", nel senso messianico, cioè erede del trono di Davide, secondo le promesse dei profeti, per un regno che non avrà fine (cfr Lc 1,32-33). 

La regalità di Cristo rimase del tutto nascosta, fino ai suoi trent’anni, trascorsi in un’esistenza ordinaria a Nazaret. Poi, durante la vita pubblica, Gesù inaugurò il nuovo Regno, che "non è di questo mondo" (Gv 18,36), ed alla fine lo realizzò pienamente con la sua morte e risurrezione. Apparendo risorto agli Apostoli disse: "Mi è stato dato ogni potere in cielo e in terra" (Mt 28,18): questo potere scaturisce dall’amore, che Dio ha manifestato in pienezza nel sacrificio del suo Figlio. 

Il Regno di Cristo è dono offerto agli uomini di ogni tempo, perché chiunque crede nel Verbo incarnato "non muoia, ma abbia la vita eterna" (Gv 3,16). Per questo, proprio nell’ultimo Libro della Bibbia, l’Apocalisse, Egli proclama: "Io sono l’Alfa e l’Omega, il principio e la fine" (Ap 22,13).

"Cristo alfa e omega", così si intitola il paragrafo che conclude la prima parte della Costituzione pastorale Gaudium et spes del Concilio Vaticano II, promulgata 40 anni or sono. In quella bella pagina, che riprende alcune parole del Servo di Dio Papa Paolo VI, leggiamo: "Il Signore è il fine della storia umana, il punto focale dei desideri della storia e della civiltà, il centro del genere umano, la gioia d’ogni cuore, la pienezza delle loro aspirazioni". E così prosegue: "Nel suo Spirito vivificati e coadunati, noi andiamo pellegrini incontro alla finale perfezione della storia umana, che corrisponde in pieno col disegno del suo amore: «ricapitolare tutte le cose in Cristo, quelle del cielo come quelle della terra» (Ef 1,10)" (GS, n. 45). 

Alla luce della centralità di Cristo, la Gaudium et spes interpreta la condizione dell’uomo contemporaneo, la sua vocazione e dignità, come pure gli ambiti della sua vita: la famiglia, la cultura, l’economia, la politica, la comunità internazionale. E’ questa la missione della Chiesa ieri, oggi e sempre: annunciare e testimoniare Cristo, perché l’uomo, ogni uomo possa realizzare pienamente la sua vocazione.

La Vergine Maria, che Dio ha associato in modo singolare alla regalità del suo Figlio, ci ottenga di accoglierlo come Signore della nostra vita, per cooperare fedelmente all’avvento del suo Regno di amore, di giustizia e di pace.




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BENEDETTO XVI
ANGELUS
Piazza San Pietro
Domenica, 25 novembre 2012

Cari fratelli e sorelle!

Oggi la Chiesa celebra Nostro Signore Gesù Cristo Re dell’universo. Questa solennità è posta al termine dell’anno liturgico e riassume il mistero di Gesù «primogenito dei morti e dominatore di tutti i potenti della terra» (Orazione Colletta Anno B), allargando il nostro sguardo verso la piena realizzazione del Regno di Dio, quando Dio sarà tutto in tutti (cfr 1 Cor 15,28). 

San Cirillo di Gerusalemme afferma: «Noi annunciamo non solo la prima venuta di Cristo, ma anche una seconda molto più bella della prima. La prima, infatti, fu una manifestazione di patimento, la seconda porta il diadema della regalità divina; … nella prima fu sottoposto all’umiliazione della croce, nella seconda è attorniato e glorificato da una schiera di angeli» (Catechesis XV,1 Illuminandorum, De secundo Christi adventuPG 33, 869 A). 

Tutta la missione di Gesù e il contenuto del suo messaggio consistono nell’annunciare il Regno di Dio e attuarlo in mezzo agli uomini con segni e prodigi. «Ma – come ricorda il Concilio Vaticano II – innanzitutto il Regno si manifesta nella stessa persona di Cristo» (Cost. dogm. Lumen gentium, 5), che lo ha instaurato mediante la sua morte in croce e la sua risurrezione, con cui si è manifestato quale Signore e Messia e Sacerdote in eterno. 

Questo Regno di Cristo è stato affidato alla Chiesa, che ne è «germe» ed «inizio» e ha il compito di annunciarlo e diffonderlo tra tutte le genti, con la forza dello Spirito Santo (cfr ibid.). Al termine del tempo stabilito, il Signore consegnerà a Dio Padre il Regno e gli presenterà tutti coloro che hanno vissuto secondo il comandamento dell’amore.

Cari amici, tutti noi siamo chiamati a prolungare l’opera salvifica di Dio convertendoci al Vangelo, ponendoci con decisione al seguito di quel Re che non è venuto per essere servito ma per servire e per dare testimonianza alla verità (cfr Mc 10,45; Gv 18,37). In questa prospettiva invito tutti a pregare per i sei nuovi Cardinali che ieri ho creato, affinché lo Spirito Santo li rafforzi nella fede e nella carità e li ricolmi dei suoi doni, così che vivano la loro nuova responsabilità come un’ulteriore dedizione a Cristo e al suo Regno. Questi nuovi membri del Collegio Cardinalizio ben rappresentano la dimensione universale della Chiesa: sono Pastori di Chiese nel Libano, in India, in Nigeria, in Colombia, nelle Filippine, e uno di essi è da lungo tempo al servizio della Santa Sede.
Invochiamo la protezione di Maria Santissima su ciascuno di essi e sui fedeli affidati al loro servizio. La Vergine ci aiuti tutti a vivere il tempo presente in attesa del ritorno del Signore, chiedendo con forza a Dio: «Venga il tuo Regno», e compiendo quelle opere di luce che ci avvicinano sempre più al Cielo, consapevoli che, nelle tormentate vicende della storia, Dio continua a costruire il suo Regno di amore. 


AMDG et BVM

Negli individui, nelle famiglie e nella società occorre rinnovare lo splendore del volto di Gesù.

ES IT ]

SOLENNITÀ DI CRISTO RE
GIOVANNI XXIII
ANGELUS
Domenica, 28 ottobre 1962

Cari figliuoli!

La voce del Padre ama diffondere soavità e fiducia; e la sua parola ha vibrazioni più alte e penetranti quando gli occhi contemplano, come ora mi accade, la varietà e bellezza di una festosa corona di figli.

Son quattro anni oggi, da quando alla bontà del Signore piacque di confidarmi la successione dell'Apostolo Pietro; e accendere più vivo nel mio animo l'amore per tutta la famiglia umana.

Sono stati quattro anni di preghiera e di servizio, di incontri e di colloqui, di letizia e anche di qualche sofferenza; ma ogni giorno è trascorso nella pronta disposizione a fare la divina volontà e nella sicurezza che tutto coopera alla generale edificazione.

Nell'odierna festa di Cristo Re, io sento qualcosa di toccante che conduce il mio spirito alla serenità. La parola del Vangelo infatti non è muta : ma essa risuona da un capo all'altro del mondo, e trova la via dei cuori.

Pericoli e dolori, umane prudenze e saggezze, tutto deve dissolversi in un cantico di amore; in un rinnovato supplice invito rivolto a tutti gli uomini a desiderare e a volere l'instaurarsi del regno di Cristo :
— regno di verità e di vita;
— regno di santità e di grazia;
— regno di giustizia, di amore e di pace » (cfr. Pref. della Festa di Cristo Re).
In tutto il mondo c'è fervore di opere per costruire e risanare : e far risplendere più vivida sull'uomo la luce superna.

Ne son prova i consessi e congressi internazionali di varia intonazione ed ampiezza che offrono spettacolo di uno spirito nuovo che va penetrando l'animo dei politici ed economisti, degli scienziati e dei letterati.

Diletti figli! Sia pertanto esemplare l'applicazione di ciascuno di voi, di tutti noi, per far penetrare e rinnovare negli individui, nelle famiglie e nella società lo splendore del volto di Gesù.

Nostro Signore Gesù Cristo, offrendosi vittima immacolata e pacifica sull'altare della croce, ha riportato l'uomo all'amplesso del Padre celeste ed ha aperto le vie del vero progresso, che eleva e santifica le civiltà umane.

Con questi sentimenti di fiducia, chiedendo a Dio di disperdere dagli orizzonti della convivenza internazionale le nubi nefaste, si effonde sopra questo convegno domenicale dell'Angelus e sulle persone care a ciascuno di voi, l'Apostolica Benedizione: pegno di grazia, conforto nelle pene e difficoltà della vita, augurio di grande letizia.



© Copyright - Libreria Editrice Vaticana

AMDG et BVM

O Cristo, Principe della Pace - O Christe, Princeps Pácifer,



Inno
Te, Principe dei secoli, 
te, Cristo, Re delle Genti, 
te delle menti te dei cuori 
noi riconosciamo unico arbitro.


Te sæculórum Príncipem,
Te, Christe, Regem Géntium,
Te méntium, te córdium
Unum fatémur árbitrum.


L'empia turba grida: 
Non vogliam che Cristo regni: 
te noi festanti di tutti 
t'acclamiam Re sovrano.


Scelésta turba clámitat:
Regnáre Christum nólumus:
Te nos ovántes ómnium
Regem suprémum dícimus.


O Cristo, Principe della Pace, 
le menti ribelli sottometti: 
e col tuo amor gli sviati 
in un solo ovil raduna.


O Christe, Princeps Pácifer,
Mentes rebélles súbiice:
Tuóque amóre dévios,
Ovíle in unum cóngrega.


Per questo dall’albero cruento 
pendi colle braccia aperte, 
e trafitto da lancia crudele 
il Cuor mostri acceso d'amore.


Ad hoc cruénta ab árbore
Pendes apértis bráchiis,
Diráque fossum cúspide
Cor igne flagrans éxhibes.


Per questo sugli altari rimani nascosto 
sotto le specie del pane e del vino, 
diffondendo la salute ai figli 
dal petto squarciato.


Ad hoc in aris ábderis
Vini dapísque imágine,
Fundens salútem fíliis
Transverberáto péctore.

Te i Presidenti delle nazioni 
esaltino con pubblico onore, 
riveriscano i maestri e i giudici, 
esprimano le leggi e le arti.


Te natiónum Prǽsides
Honóre tollant público,
Colant magístri, iúdices,
Leges et artes éxprimant.


Sottomesse risplendano le insegne 
dei re a te consacrate: 
e al tuo mite scettro assoggetta la patria 
e le case dei cittadini.


Submíssa regum fúlgeant
Tibi dicáta insígnia:
Mitíque sceptro pátriam
Domósque subde cívium.


O Gesù, sia gloria a te, 
che governi gli scettri del mondo, 
col Padre, e collo Spirito Santo, 
per i secoli eterni.
Amen.


Iesu, tibi sit glória,
Qui sceptra mundi témperas,
Cum Patre, et almo Spíritu,
In sempitérna sǽcula.
Amen.


V. M'è stato dato ogni potere.
R. In cielo e in terra.


La santa Chiesa è fondata sugli Apostoli e sui Profeti 
sia di ieri che di oggi

Dabit illi * Dóminus Deus sedem David, patris eius: et regnábit in domo Iacob in ætérnum, 
et regni eius non erit finis, allelúia.
 Il Signore Dio * gli darà il trono di David, suo padre: e regnerà sulla casa di Giacobbe in eterno, e il suo regno non avrà fine, alleluia.

Allelúja , allelúja. V/. Beáta es, Virgo María, quae sub cruce Dómini sustinuísti, allelúja. V/. Nunc cum eo regnas in aetérnum. Allelúja.

AMDG et BVM

sabato 28 ottobre 2017

La misericordia, la pace e la carità abbondi in voi.

Incomincia la Lettera cattolica 
dell'Apostolo san Giuda
Judas 1:1-4
1 Giuda, servo di Gesù Cristo, e fratello di Giacomo, a quelli che sono amati da Dio Padre e conservati e chiamati in Gesù Cristo.
2 La misericordia, la pace e la carità abbondi in voi.
3 Carissimi, mentre ponevo ogni sollecitudine per scrivervi sulla comune vostra salute, sono stato costretto a scrivervi, per esortarvi a combattere per la fede che fu già insegnata ai cristiani.
4 Perché si sono intrusi certi uomini, empi, per i quali già da tempo è stata scritta questa condanna, i quali convertono in lussuria la grazia del nostro Dio, e rinnegano il solo Dominatore e Signor nostro Gesù Cristo.

Judas 1:5-8
5 Ora io voglio ricordarvi, sebbene già sappiate tutte queste cose, che Gesù, dopo aver liberato il popolo dalla terra d'Egitto, sterminò poi quelli che non credettero
6 E gli angeli, che non conservarono la loro prima dignità, ma abbandonarono il loro domicilio, li ha riserbati sepolti nella caligine in eterne catene per il giudizio del gran giorno.
7 Come Sodoma e Gomorra e le città confinanti che si macchiarono delle stesse impurità, ed andarono dietro ad eccessi disonoranti, sono rimaste ad esempio, essendo state condannate alla pena del fuoco eterno;
8 Così anche questi contaminano la (loro) carne, disprezzano la autorità, bestemmiano la maestà.

Judas 1:9-13
9 Quando Michele Arcangelo disputando col diavolo gli contestava il corpo di Mosè, non ardì di condannarlo con parole di maledizione, ma disse: Ti reprima il Signore. 
10 Questi invece bestemmiano tutto quello che non capiscono e di tutto quanto che, come gli animali muti naturalmente conoscono, abusano per pervertirsi. 
11 Guai a loro, perché battono la strada di Caino, e per sete di guadagno si sono precipitati nell'errore di Balaam, e sono periti nella ribellione di Core! 
12 Costoro sono tante macchie nelle loro agapi, stando insieme a mensa senza rispetto, pascendo se stessi, nuvole senz'acqua, trasportate qua e là dai venti, alberi d'autunno, infruttiferi, morti due volte e sradicati, 
13 Onde furiose del mare, che spumano le proprie turpitudini, stelle erranti: cui è riserbata una tenebrosa caligine in eterno.

V. E tu, o Signore, abbi pietà di noi.
R. Grazie a Dio.

*
Lettura 4
Simone, il Cananeo, detto pure Zelote, e Taddeo, chiamato nel Vangelo anche Giuda, fratello di Giacomo, è scrittore di una delle Lettere cattoliche; questi percorse la Mesopotamia e quegli l'Egitto predicando il Vangelo. Poi riunitisi nella Persia, dopo avervi partorito a Gesù Cristo innumerevoli figli e disseminata la fede in quelle vastissime regioni e fra quei popoli barbari, illustrarono insieme il santissimo nome di Gesù Cristo colla dottrina, coi miracoli, e infine con glorioso martirio.


POVERA SOCIETA' IMPAZZITA E MISERABILE:
AVENDO CANCELLATO DIO
HA SOLO CONCELLATA SE STESSA

"Non ci ameremo l'un l'altro 
di vero amore, 
se non amiamo Dio. 

Infatti 
allora uno ama il suo prossimo come se stesso, 
quando ama Dio. 

Perché, se non ama Dio, 
non ama se stesso; 
e in questi due 
precetti dell'amore 
«si contiene tutta la legge 
e i profeti»Matth. 22,40"

Omelia di sant'Agostino Vescovo
Trattato 87 su Giovanni


Preghiamo
O Dio, che per mezzo dei tuoi beati Apostoli Simone e Giuda ci hai concesso di giungere alla conoscenza del tuo nome: danne e di celebrare con frutto la loro gloria eterna, e di far profitto celebrandola. 
Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, in unità con lo Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.
R. Amen.


AMDG et BVM

La formación de Adam y La formación de la Mujer


Consideraciones espirituales sobre el Génesis


LINK PRECIOSO:




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