"Dignare me laudare Te Virgo sacrata. Da mihi virtutem contra hostes tuos". "Corda Iésu et Marìae Sacratìssima: Nos benedìcant et custòdiant".
sabato 24 dicembre 2016
E' NATALE! * Il popolo che camminava nelle tenebre vide una gran luce: la luce si levò per quelli che abitavano nell'oscura regione di morte.

In Nativitate Domini ~ I. classis
Isa 9:1-61 Dapprima fu meno colpita la terra di Zabulon e la terra di Neftali; e poi fu gravemente percossa la regione lungo il mare al di là del Giordano, la Galilea delle Genti.
2 Il popolo che camminava nelle tenebre vide una gran luce: la luce si levò per quelli che abitavano nell'oscura regione di morte.
3 Hai moltiplicato la gente, ma non hai accresciuto la letizia. Essi si rallegreranno dinanzi a te come quei che si rallegrano sulla messe, come esultano i vincitori sulla preda catturata, allorché si dividon le spoglie.
4 Infatti del suo giogo pesante, della verga che agitavan sul suo dorso, e dello scettro del suo tiranno, tu hai trionfato come nella giornata di Madian.
5 Poiché ogni saccheggio violento sarà con tumulto, e la veste intrisa di sangue sarà arsa, cibo del fuoco.
6 Dacché ci è nato un Pargoletto, e ci è stato dato un figlio, che porta sulla sua spalla il distintivo del suo principato: e si chiamerà col nome di Ammirabile, Consigliere, Dio, Forte, Padre del secolo futuro, Principe della pace.
Isa 40:1-8
1 Consolatevi, consolatevi, popolo mio, dice il Signore Dio vostro.
2 Parlate al cuore di Gerusalemme, e richiamatela: perché è finito il suo male, è stata perdonata la sua iniquità ella ha ricevuto dalla mano del Signore il doppio per tutti i suoi peccati.
3 Voce d'uno che grida nel deserto: Preparate la via del-Signore, raddrizzate nella solitudine i sentieri del nostro Dio.
4 Ogni valle sarà colmata, e ogni monte e ogni colle sarà abbassato, e le vie storte diventeranno diritte, e le scabre, piane.
5 (Perché) si manifesterà la gloria del Signore: e ogni uomo vedrà quello che la bocca del Signore ha annunziato.
6 Voce di uno che dice: Grida. Ed io dissi: Che ho da gridare? Ogni uomo è come il fieno, e tutta la sua gloria è come il fiore del campo.
7 Il fieno si secca, e cade il fiore ogni volta che il soffio del Signore lo investe. Veramente fieno è il popolo:
8 Il fieno si secca, e il fiore cade: ma il Verbo del Signore nostro resta in eterno.
Isa 52:1-6
1 Sorgi, sorgi, rivestiti della tua forza, o Sion, indossa le vesti della tua gloria, o Gerusalemme, città del santo; perché non seguiterà più a passare in mezzo a te l'incirconciso e l'immondo.
2 Scuotiti dalla polvere, sorgi, mettiti a sedere, o Gerusalemme: sciogli le catene del tuo collo, o schiava figlia di Sion.
3 Perché così dice il Signore: Per nulla siete stati venduti, e senza denaro sarete ricomprati.
4 Perché così dice il Signore Dio: Il mio popolo in principio discese in Egitto per istarvi come forestiere ed Assur lo maltrattò senza motivo.
5 Ed ora che sto a fare qui, dice il Signore, dacché il mio popolo è stato menato via senza ragione? I suoi dominatori lo trattano iniquamente, dice il Signore: e di continuo tutto il giorno il mio nome è bestemmiato.
6 Perciò il mio popolo conoscerà in quel giorno il mio nome perché io stesso che parlavo, eccomi, sono presente.
V. E tu, o Signore, abbi pietà di noi.
R. Grazie a Dio.
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Sermone di san Leone PapaSermone 1 sulla Natività del Signore
O dilettissimi, è nato il nostro Salvatore esultiamo. Poiché non può esser luogo a tristezza allorché nasce la vita: la quale, dissipando il timore della morte, ci riempie di gioia per la promessa dell'eternità. Nessuno è escluso di partecipare a tanta allegrezza. Tutti hanno lo stesso motivo di letizia: perché nostro Signore, distruttore del peccato e della morte, siccome non trovò nessuno libero da reato, così è venuto per liberar tutti. Esulti il giusto, perché è vicino alla palma: gioisca il peccatore, perché è invitato al perdono: prenda animo il Gentile, perché è chiamato alla vita. Infatti il Figlio di Dio nella pienezza dei tempi fissata dalla imperscrutabile profondità del divino consiglio, assunse la natura umana per riconciliarla col suo autore, affinché l'inventore della morte, il diavolo, fosse vinto con quella stessa natura onde aveva vinto.
In questo conflitto impegnatosi per noi, si combatté con grande e ammirabile lealtà, poiché l'onnipotente Signore combatté contro il crudelissimo nemico non nella sua maestà, ma nella nostra infermità: opponendogli la stessa forma e la stessa natura soggetta sì, alla nostra mortalità, ma scevra d'ogni peccato. Giacché è alieno da questa natività ciò che si legge di tutti gli uomini: «Nessuno è senza macchia, neppure il bambino, la cui vita sulla terra è appena di un giorno» (Job. 14,4). Nulla dunque della concupiscenza della carne entrò in questa natura singolare, niente ci s'infiltrò della legge del peccato. Viene scelta una Vergine regale, della stirpe di David, la quale dovendo portare nel seno il sacro rampollo, prima che corporalmente concepisse l'Uomo-Dio spiritualmente. E affinché, ignara del disegno celeste, non si spaventasse a sì inusitato annunzio, apprende mediante colloquio angelico quel che lo Spirito Santo doveva operare in lei: così ella che presto diverrà Madre di Dio, non teme più alcun danno per il suo pudore.
Rendiamo dunque grazia, o dilettissimi, a Dio Padre per il suo Figlio, nello Spirito Santo: poiché «per l'infinita sua carità onde ci amò, ebbe pietà di noi» (Ephes. 2,4): e «mentre eravamo morti per i peccati, ci ha reso la vita in Cristo» (Coloss. 3,9), perché noi fossimo in lui nuova creatura e nuova opera. «Deponiamo dunque l'uomo vecchio colle sue azioni» (Coloss. 3,9); e fatti partecipi della nascita di Cristo, rinunziamo alle opere della carne. Riconosci, o Cristiano, la tua dignità: e, «divenuto partecipe della divina natura» (2 Petri 1,4), non volere con una indegna condotta ritornare all'antica abbiezione. Ricorda di qual capo e di qual corpo sei membro. Rifletti, che «strappato alla potestà delle tenebre» (Coloss. 1,13), sei stato trasferito nella luce e nel regno di Dio.
V. E tu, o Signore, abbi pietà di noi.R. Grazie a Dio.
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Lettura del santo Vangelo secondo LucaLuc 2:1-14
In quell'occasione: Uscì un editto di Cesare Augusto, che si facesse il censimento di tutto l'impero. Eccetera.
Omelia di san Gregorio Papa
Omelia 8 sul Vangelo
Poiché per grazia del Signore oggi abbiamo a celebrare tre Messe solenni, non possiamo discorrere a lungo della lettura del Vangelo; però che ne diciamo qualche cosa, sia pur brevemente, ce l'obbliga la stessa Natività del nostro Redentore. Perché dunque alla nascita del Signore si fa il censimento dell'impero, se non per far comprendere che appariva nella carne colui che dovea registrare i suoi eletti nell'eternità? D'altra parte, per mezzo del Profeta, dice dei reprobi: «Siano cancellati dal libro dei viventi, e non siano iscritti coi giusti» (Ps. 68,29). Egli poi opportunamente nasce in Betlemme, dacché Betlemme vuol dire casa del pane. Difatti lui stesso dice: «Io sono il pane vivo che son disceso dal cielo» (Joann. 6,51). Pertanto il luogo dove nasce il Signore fu chiamato innanzi casa del pane; perché là doveva certamente apparire nella natura umana colui che doveva ristorare internamente le anime dei suoi eletti. Egli nasce non in casa del suoi parenti, ma in viaggio: affin di mostrarci senza dubbio che per la sua umanità assunta nasceva quasi in luogo straniero.
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Lettura del santo Vangelo secondo Luca
Luc 2:15-20
In quell'occasione: I pastori presero a dire fra loro: Andiamo a Betlemme a vedere quello ch'è accaduto, come il Signore ci ha manifestato. Eccetera.
Omelia di sant'Ambrogio Vescovo
Libro 2 al cap. 2 di Luca, verso la metà
Considerate gl'inizi della Chiesa nascente: Cristo nasce, e i pastori già vegliano, come per raccogliere nell'ovile del Signore i greggi delle nazioni che sino allora vivevano come pecore, affin di preservarle, nelle profonde tenebre della notte, dagli assalti di bestie spirituali. E giustamente i pastori vegliano seguendo l'esempio del buon pastore. Così il gregge è il popolo, la notte è il mondo, i pastori sono i sacerdoti. Senza dubbio anche quegli è pastore cui è detto: «Sta vigilante e conferma gli altri» (Apoc. 3,2). E il Signore non solo ha stabilito i vescovi per difendere il gregge, ma ha destinato anche gli Angeli.
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Lettura del santo Vangelo secondo Giovanni
Joannes 1:1-14
Nel principio c'era il Verbo, e il Verbo era presso Dio, e il Verbo era Dio. Eccetera.
Omelia di sant'Agostino Vescovo
Trattato 1 su Giovanni, verso la metà
Affinché tu non abbia del Verbo un'idea bassa, come se si trattasse di parole umane, ascolta ciò che devi pensarne: «Dio era il Verbo» (Joann, 1,1). Ora venga fuori non so quale infedele Ariano a dirci che il Verbo di Dio fu fatto. Come può essere che il Verbo di Dio sia stato fatto, quando Dio per mezzo del Verbo ha fatto tutte le cose? Se esso Verbo di Dio fu fatto, per qual altro verbo fu egli fatto? Se tu dici che esso è stato fatto da un verbo del Verbo, allora io rispondo che esso è l'unico Figlio di Dio. Se poi non ammetti un verbo del Verbo, concedi allora che non è stato fatto quegli per il quale tutto fu fatto. Perché non poté fare se stesso colui per il quale tutto fu fatto. Credi dunque all'Evangelista.
V. E tu, o Signore, abbi pietà di noi.R. Grazie a Dio.
AVE MARIA PURISSIMA!
COMMENTO AL VANGELO DELLA VIGILIA DEL SANTO NATALE

Matt 1:18-21
Maria, madre di Gesù, sposata a Giuseppe, prima che fossero insieme, si scoperse che stava per esser madre per opera dello Spirito Santo. Eccetera.
Omelia di san Girolamo Prete
Libro 1 Commento al c. 1 di Matteo
Perché fu concepito non da una semplice vergine, ma da una sposata? Primo, perché dalla genealogia di Giuseppe si mostrasse la stirpe di Maria: secondo, perché ella non fosse lapidata dai Giudei come adultera: terzo, perché fuggitiva in Egitto avesse un sostegno. Il martire Ignazio aggiunge ancora una quarta ragione perché egli fu concepito da una sposata: Affinché, dice, il suo concepimento rimanesse celato al diavolo, che lo credé il frutto non d'una vergine, ma d'una maritata.
«Prima che stessero insieme, si scoperse che stava per esser madre per opera dello Spirito Santo» Si scoperse non da altri se non da Giuseppe, al quale per la confidenza di sposo non sfuggiva nulla di quanto riguardava la sua futura sposa. Dal dirsi poi: «Prima che stessero insieme» non ne segue che stessero insieme dopo: perché la Scrittura constata ciò che non era avvenuto.
«Or Giuseppe sposo di lei, essendo uomo giusto, e non volendo esporla all'infamia, pensò di rimandarla segretamente» (Matth. 1,19). «Se uno si unisce a cattiva donna, diventa un solo corpo con essa», e nella legge è prescritto che non solo i rei, ma anche i complici del delitto sono colpevoli: come dunque Giuseppe, occultando il delitto della sposa, è chiamato giusto? Ma ciò è una testimonianza in favore di Maria, perché Giuseppe conoscendo la sua castità, e ammirando quanto era avvenuto, nasconde nel silenzio quello di cui non comprendeva il mistero.
AMDG et BVM
venerdì 23 dicembre 2016
SANTO ROSARIO segreto meraviglioso
[62] La prima parte del Rosario contiene cinque misteri:
il primo è l'Annunciazione dell'Arcangelo Gabriele alla Vergine, il secondo è la Visitazione di Maria a santa Elisabetta, il terzo è la Nascita di Gesù Cristo, il quarto è la Presentazione del Bambino Gesù al tempio e la Purificazione della santa Vergine, il quinto, il Ritrovamento di Gesù nel tempio fra i dottori.
Si chiamano gaudiosi questi misteri a causa della gioia che recarono all'universo intero: la Vergine santa e gli Angeli furono inondati di gioia nel felice istante in cui il Figlio di Dio si incarnò; santa Elisabetta e san Giovanni Battista furono ripieni di gioia per la visita di Gesù e di Maria; il cielo e la terra si rallegrarono alla nascita del Salvatore; Simeone fu consolato e ripieno di letizia quando ricevette Gesù fra le braccia; i dottori erano rapiti di ammirazione nell'ascoltare le risposte di Gesù. E chi saprà esprimere la gioia di Maria e di Giuseppe nel ritrovare Gesù dopo tre giorni di assenza?
[63] La seconda parte del Rosario si compone anch'essa di cinque misteri, detti Misteri dolorosi perché ci presentano Gesù oppresso dalla tristezza, coperto di piaghe, carico di obbrobri, di dolori e di tormenti.
Il primo di tali misteri è la preghiera di Gesù e la sua Agonia nel giardino degli Ulivi; il secondo, la sua Flagellazione; il terzo, la sua Incoronazione di spine; il quarto, la salita di Gesù al Calvario, carico della croce; il quinto, la sua crocifissione e morte sul Calvario.
[64] La terza parte del Rosario contiene cinque altri misteri detti gloriosi perché in essi contempliamo Gesù e Maria nel trionfo e nella gloria. Il primo è la Risurrezione di Cristo Gesù; il secondo, la sua Ascensione al cielo; il terzo, la Discesa dello Spirito Santo sugli Apostoli; il quarto, l'Assunzione della gloriosa Vergine Maria; il quinto, la sua Incoronazione.
Sono questi i quindici fiori profumati del Roseto mistico sui quali le anime pie amano soffermarsi come api sagge per coglierne il succo mirabile e come porre il miele di una solida devozione.
A questi 15 misteri papa Giovanni Paolo II ne aggiunse altri cinque:
21. Passando dall'infanzia e dalla vita di Nazareth alla vita pubblica di Gesù, la contemplazione ci porta su quei misteri che si possono chiamare, a titolo speciale, 'misteri della luce'. In realtà, è tutto il mistero di Cristo che è luce. Egli è « la luce del mondo » (Gv 8, 12). Ma questa dimensione emerge particolarmente negli anni della vita pubblica, quando Egli annuncia il vangelo del Regno. Volendo indicare alla comunità cristiana cinque momenti significativi – misteri 'luminosi' – di qesta fase della vita di Cristo, ritengo che essi possano essere opportunamente individuati: 1. nel suo Battesimo al Giordano, 2. nella sua auto-rivelazione alle nozze di Cana, 3. nell'annuncio del Regno di Dio con l'invito alla conversione, 4. nella sua Trasfigurazione e, infine, 5. nell'istituzione dell'Eucaristia, espressione sacramentale del mistero pasquale.
Ognuno di questi misteri è rivelazione del Regno ormai giunto nella persona stessa di Gesù. È mistero di luce innanzitutto il Battesimo al Giordano. Qui, mentre il Cristo scende, quale innocente che si fa 'peccato' per noi (cfr 2Cor 5, 21), nell'acqua del fiume, il cielo si apre e la voce del Padre lo proclama Figlio diletto (cfr Mt 3, 17 e par), mentre lo Spirito scende su di Lui per investirlo della missione che lo attende. Mistero di luce è l'inizio dei segni a Cana (cfr Gv 2, 1-12), quando Cristo, cambiando l'acqua in vino, apre alla fede il cuore dei discepoli grazie all'intervento di Maria, la prima dei credenti. Mistero di luce è la predicazione con la quale Gesù annuncia l'avvento del Regno di Dio e invita alla conversione (cfr Mc 1, 15), rimettendo i peccati di chi si accosta a Lui con umile fiducia (cfr Mc 2, 3-13; Lc 7, 47-48), inizio del ministero di misericordia che Egli continuerà ad esercitare fino alla fine del mondo, specie attraverso il sacramento della Riconciliazione affidato alla sua Chiesa (cfr Gv 20, 22-23). Mistero di luce per eccellenza è poi la Trasfigurazione, avvenuta, secondo la tradizione, sul Monte Tabor. La gloria della Divinità sfolgora sul volto di Cristo, mentre il Padre lo accredita agli Apostoli estasiati perché lo ascoltino (cfr Lc 9, 35 e par) e si dispongano a vivere con Lui il momento doloroso della Passione, per giungere con Lui alla gioia della Risurrezione e a una vita trasfigurata dallo Spirito Santo. Mistero di luce è, infine, l'istituzione dell'Eucaristia, nella quale Cristo si fa nutrimento con il suo Corpo e il suo Sangue sotto i segni del pane e del vino, testimoniando « sino alla fine » il suo amore per l'umanità (Gv 13, 1), per la cui salvezza si offrirà in sacrificio.
In questi misteri, tranne che a Cana, la presenza di Maria rimane sullo sfondo. I Vangeli accennano appena a qualche sua presenza occasionale in un momento o nell'altro della predicazione di Gesù (cfr Mc 3, 31-35; Gv 2, 12) e nulla dicono di un'eventuale presenza nel Cenacolo al momento dell'istituzione dell'Eucaristia. Ma la funzione che svolge a Cana accompagna, in qualche modo, tutto il cammino di Cristo. La rivelazione, che nel Battesimo al Giordano è offerta direttamente dal Padre ed è riecheggiata dal Battista, sta a Cana sulla sua bocca, e diventa la grande ammonizione materna che Ella rivolge alla Chiesa di tutti i tempi: « Fate quello che vi dirà » (Gv 2, 5). È ammonizione, questa, che ben introduce parole e segni di Cristo durante la vita pubblica, costituendo lo sfondo mariano di tutti i 'misteri della luce'.
Pensate alle vostre famiglie
pregate il santo rosario
pregate il santo rosario
pregate il santo rosario
pregate il santo rosario
Mettetelo bene in testa...
pregare è la cosa più santa...poi Io vi aiuterò
PREPARARSI ALLE EMERGENZE
UN LINK d'oro per incontrare altri link assai preziosi per noi, la famiglia e la società.
76 pagine preziose.
76 pagine preziose.
http://www.bentornatomiosignore.net/libri/Conchiglia_PREPARARSI_ALLE_EMERGENZE.pdf
AVE MARIA PURISSIMA!
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