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domenica 15 luglio 2018

Il ricco e il suo fattore e San Girolamo


Lettura del santo Vangelo secondo Luca
Luc 16:1-9
In quell'occasione: Gesù disse ai suoi discepoli questa parabola: C'era un uomo ricco, che aveva un fattore, il quale fu accusato davanti a lui, di dissipargli i beni. Eccetera.

Omelia di san Girolamo Prete
Lettera 151 ad Algasia, quest. 6 tom. 3
Se il dispensatore di una ricchezza iniqua è lodato dal Signore perché si è fatta una specie di giustizia coi frutti della sua iniquità; e se il padrone, leso nei suoi diritti, loda la previdenza dell'economo che sa provvedere ai suoi propri interessi sia pure con frode; quanto più Cristo, che non può risentire alcun danno ed è sempre inchinato a clemenza, loderà i suoi discepoli se useranno misericordia a quelli che crederanno in lui?


Infine dopo la parabola, aggiunse: «E io vi dico: Fatevi degli amici colla mammona iniqua». Ora non l'Ebraico ma il Siriaco chiama le ricchezze mammona, perché sono accumulate con mezzi ingiusti. Se dunque l'iniquità, per una saggia dispensazione, si cangia in giustizia; quanto più la parola di Dio, nella quale non c'è ingiustizia e di cui gli  Apostoli hanno ricevuto la dispensazione, sarà capace, saggiamente dispensata, di sollevare al cielo i suoi dispensatori?

Perciò soggiunge: «Chi e fedele nel poco» cioè nelle cose materiali, «è fedele anche nel molto», cioè nelle cose spirituali. E chi e ingiusto nel poco, cioè non mette a servizio dei suoi fratelli ciò che Dio ha creato per tutti, sarà ingiusto anche nel dispensare le ricchezze spirituali, non guardando, nel comunicare la dottrina del Signore, alla necessità,  sibbene alle persone. Ora, dice egli, se non sapete dispensare saggiamente i beni materiali e perituri, chi vi affiderà le vere ed eterne ricchezze della dottrina di Dio?

V. E tu, o Signore, abbi pietà di noi.
R. Grazie a Dio.

AMDG et DVM

sabato 24 dicembre 2016

COMMENTO AL VANGELO DELLA VIGILIA DEL SANTO NATALE

Lettura del santo Vangelo secondo Matteo
Matt 1:18-21
Maria, madre di Gesù, sposata a Giuseppe, prima che fossero insieme, si scoperse che stava per esser madre per opera dello Spirito Santo. Eccetera.

Omelia di san Girolamo Prete
Libro 1 Commento al c. 1 di Matteo
Perché fu concepito non da una semplice vergine, ma da una sposata? Primo, perché dalla genealogia di Giuseppe si mostrasse la stirpe di Maria: secondo, perché ella non fosse lapidata dai Giudei come adultera: terzo, perché fuggitiva in Egitto avesse un sostegno. Il martire Ignazio aggiunge ancora una quarta ragione perché egli fu concepito da una sposata: Affinché, dice, il suo concepimento rimanesse celato al diavolo, che lo credé il frutto non d'una vergine, ma d'una maritata.


«Prima che stessero insieme, si scoperse che stava per esser madre per opera dello Spirito Santo» Si scoperse non da altri se non da Giuseppe, al quale per la confidenza di sposo non sfuggiva nulla di quanto riguardava la sua futura sposa. Dal dirsi poi: «Prima che stessero insieme» non ne segue che stessero insieme dopo: perché la Scrittura constata ciò che non era avvenuto.

«Or Giuseppe sposo di lei, essendo uomo giusto, e non volendo esporla all'infamia, pensò di rimandarla segretamente» (Matth. 1,19). «Se uno si unisce a cattiva donna, diventa un solo corpo con essa», e nella legge è prescritto che non solo i rei, ma anche i complici del delitto sono colpevoli: come dunque Giuseppe, occultando il delitto della sposa, è chiamato giusto? Ma ciò è una testimonianza in favore di Maria, perché Giuseppe conoscendo la sua castità, e ammirando quanto era avvenuto, nasconde nel silenzio quello di cui non comprendeva il mistero.
AMDG et BVM