In Nativitate Domini ~ I. classis
Isa 9:1-61 Dapprima fu meno colpita la terra di Zabulon e la terra di Neftali; e poi fu gravemente percossa la regione lungo il mare al di là del Giordano, la Galilea delle Genti.
2 Il popolo che camminava nelle tenebre vide una gran luce: la luce si levò per quelli che abitavano nell'oscura regione di morte.
3 Hai moltiplicato la gente, ma non hai accresciuto la letizia. Essi si rallegreranno dinanzi a te come quei che si rallegrano sulla messe, come esultano i vincitori sulla preda catturata, allorché si dividon le spoglie.
4 Infatti del suo giogo pesante, della verga che agitavan sul suo dorso, e dello scettro del suo tiranno, tu hai trionfato come nella giornata di Madian.
5 Poiché ogni saccheggio violento sarà con tumulto, e la veste intrisa di sangue sarà arsa, cibo del fuoco.
6 Dacché ci è nato un Pargoletto, e ci è stato dato un figlio, che porta sulla sua spalla il distintivo del suo principato: e si chiamerà col nome di Ammirabile, Consigliere, Dio, Forte, Padre del secolo futuro, Principe della pace.
Isa 40:1-8
1 Consolatevi, consolatevi, popolo mio, dice il Signore Dio vostro.
2 Parlate al cuore di Gerusalemme, e richiamatela: perché è finito il suo male, è stata perdonata la sua iniquità ella ha ricevuto dalla mano del Signore il doppio per tutti i suoi peccati.
3 Voce d'uno che grida nel deserto: Preparate la via del-Signore, raddrizzate nella solitudine i sentieri del nostro Dio.
4 Ogni valle sarà colmata, e ogni monte e ogni colle sarà abbassato, e le vie storte diventeranno diritte, e le scabre, piane.
5 (Perché) si manifesterà la gloria del Signore: e ogni uomo vedrà quello che la bocca del Signore ha annunziato.
6 Voce di uno che dice: Grida. Ed io dissi: Che ho da gridare? Ogni uomo è come il fieno, e tutta la sua gloria è come il fiore del campo.
7 Il fieno si secca, e cade il fiore ogni volta che il soffio del Signore lo investe. Veramente fieno è il popolo:
8 Il fieno si secca, e il fiore cade: ma il Verbo del Signore nostro resta in eterno.
Isa 52:1-6
1 Sorgi, sorgi, rivestiti della tua forza, o Sion, indossa le vesti della tua gloria, o Gerusalemme, città del santo; perché non seguiterà più a passare in mezzo a te l'incirconciso e l'immondo.
2 Scuotiti dalla polvere, sorgi, mettiti a sedere, o Gerusalemme: sciogli le catene del tuo collo, o schiava figlia di Sion.
3 Perché così dice il Signore: Per nulla siete stati venduti, e senza denaro sarete ricomprati.
4 Perché così dice il Signore Dio: Il mio popolo in principio discese in Egitto per istarvi come forestiere ed Assur lo maltrattò senza motivo.
5 Ed ora che sto a fare qui, dice il Signore, dacché il mio popolo è stato menato via senza ragione? I suoi dominatori lo trattano iniquamente, dice il Signore: e di continuo tutto il giorno il mio nome è bestemmiato.
6 Perciò il mio popolo conoscerà in quel giorno il mio nome perché io stesso che parlavo, eccomi, sono presente.
V. E tu, o Signore, abbi pietà di noi.
R. Grazie a Dio.
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Sermone di san Leone PapaSermone 1 sulla Natività del Signore
O dilettissimi, è nato il nostro Salvatore esultiamo. Poiché non può esser luogo a tristezza allorché nasce la vita: la quale, dissipando il timore della morte, ci riempie di gioia per la promessa dell'eternità. Nessuno è escluso di partecipare a tanta allegrezza. Tutti hanno lo stesso motivo di letizia: perché nostro Signore, distruttore del peccato e della morte, siccome non trovò nessuno libero da reato, così è venuto per liberar tutti. Esulti il giusto, perché è vicino alla palma: gioisca il peccatore, perché è invitato al perdono: prenda animo il Gentile, perché è chiamato alla vita. Infatti il Figlio di Dio nella pienezza dei tempi fissata dalla imperscrutabile profondità del divino consiglio, assunse la natura umana per riconciliarla col suo autore, affinché l'inventore della morte, il diavolo, fosse vinto con quella stessa natura onde aveva vinto.
In questo conflitto impegnatosi per noi, si combatté con grande e ammirabile lealtà, poiché l'onnipotente Signore combatté contro il crudelissimo nemico non nella sua maestà, ma nella nostra infermità: opponendogli la stessa forma e la stessa natura soggetta sì, alla nostra mortalità, ma scevra d'ogni peccato. Giacché è alieno da questa natività ciò che si legge di tutti gli uomini: «Nessuno è senza macchia, neppure il bambino, la cui vita sulla terra è appena di un giorno» (Job. 14,4). Nulla dunque della concupiscenza della carne entrò in questa natura singolare, niente ci s'infiltrò della legge del peccato. Viene scelta una Vergine regale, della stirpe di David, la quale dovendo portare nel seno il sacro rampollo, prima che corporalmente concepisse l'Uomo-Dio spiritualmente. E affinché, ignara del disegno celeste, non si spaventasse a sì inusitato annunzio, apprende mediante colloquio angelico quel che lo Spirito Santo doveva operare in lei: così ella che presto diverrà Madre di Dio, non teme più alcun danno per il suo pudore.
Rendiamo dunque grazia, o dilettissimi, a Dio Padre per il suo Figlio, nello Spirito Santo: poiché «per l'infinita sua carità onde ci amò, ebbe pietà di noi» (Ephes. 2,4): e «mentre eravamo morti per i peccati, ci ha reso la vita in Cristo» (Coloss. 3,9), perché noi fossimo in lui nuova creatura e nuova opera. «Deponiamo dunque l'uomo vecchio colle sue azioni» (Coloss. 3,9); e fatti partecipi della nascita di Cristo, rinunziamo alle opere della carne. Riconosci, o Cristiano, la tua dignità: e, «divenuto partecipe della divina natura» (2 Petri 1,4), non volere con una indegna condotta ritornare all'antica abbiezione. Ricorda di qual capo e di qual corpo sei membro. Rifletti, che «strappato alla potestà delle tenebre» (Coloss. 1,13), sei stato trasferito nella luce e nel regno di Dio.
V. E tu, o Signore, abbi pietà di noi.R. Grazie a Dio.
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Lettura del santo Vangelo secondo LucaLuc 2:1-14
In quell'occasione: Uscì un editto di Cesare Augusto, che si facesse il censimento di tutto l'impero. Eccetera.
Omelia di san Gregorio Papa
Omelia 8 sul Vangelo
Poiché per grazia del Signore oggi abbiamo a celebrare tre Messe solenni, non possiamo discorrere a lungo della lettura del Vangelo; però che ne diciamo qualche cosa, sia pur brevemente, ce l'obbliga la stessa Natività del nostro Redentore. Perché dunque alla nascita del Signore si fa il censimento dell'impero, se non per far comprendere che appariva nella carne colui che dovea registrare i suoi eletti nell'eternità? D'altra parte, per mezzo del Profeta, dice dei reprobi: «Siano cancellati dal libro dei viventi, e non siano iscritti coi giusti» (Ps. 68,29). Egli poi opportunamente nasce in Betlemme, dacché Betlemme vuol dire casa del pane. Difatti lui stesso dice: «Io sono il pane vivo che son disceso dal cielo» (Joann. 6,51). Pertanto il luogo dove nasce il Signore fu chiamato innanzi casa del pane; perché là doveva certamente apparire nella natura umana colui che doveva ristorare internamente le anime dei suoi eletti. Egli nasce non in casa del suoi parenti, ma in viaggio: affin di mostrarci senza dubbio che per la sua umanità assunta nasceva quasi in luogo straniero.
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Lettura del santo Vangelo secondo Luca
Luc 2:15-20
In quell'occasione: I pastori presero a dire fra loro: Andiamo a Betlemme a vedere quello ch'è accaduto, come il Signore ci ha manifestato. Eccetera.
Omelia di sant'Ambrogio Vescovo
Libro 2 al cap. 2 di Luca, verso la metà
Considerate gl'inizi della Chiesa nascente: Cristo nasce, e i pastori già vegliano, come per raccogliere nell'ovile del Signore i greggi delle nazioni che sino allora vivevano come pecore, affin di preservarle, nelle profonde tenebre della notte, dagli assalti di bestie spirituali. E giustamente i pastori vegliano seguendo l'esempio del buon pastore. Così il gregge è il popolo, la notte è il mondo, i pastori sono i sacerdoti. Senza dubbio anche quegli è pastore cui è detto: «Sta vigilante e conferma gli altri» (Apoc. 3,2). E il Signore non solo ha stabilito i vescovi per difendere il gregge, ma ha destinato anche gli Angeli.
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Lettura del santo Vangelo secondo Giovanni
Joannes 1:1-14
Nel principio c'era il Verbo, e il Verbo era presso Dio, e il Verbo era Dio. Eccetera.
Omelia di sant'Agostino Vescovo
Trattato 1 su Giovanni, verso la metà
Affinché tu non abbia del Verbo un'idea bassa, come se si trattasse di parole umane, ascolta ciò che devi pensarne: «Dio era il Verbo» (Joann, 1,1). Ora venga fuori non so quale infedele Ariano a dirci che il Verbo di Dio fu fatto. Come può essere che il Verbo di Dio sia stato fatto, quando Dio per mezzo del Verbo ha fatto tutte le cose? Se esso Verbo di Dio fu fatto, per qual altro verbo fu egli fatto? Se tu dici che esso è stato fatto da un verbo del Verbo, allora io rispondo che esso è l'unico Figlio di Dio. Se poi non ammetti un verbo del Verbo, concedi allora che non è stato fatto quegli per il quale tutto fu fatto. Perché non poté fare se stesso colui per il quale tutto fu fatto. Credi dunque all'Evangelista.
V. E tu, o Signore, abbi pietà di noi.R. Grazie a Dio.
AVE MARIA PURISSIMA!