domenica 14 agosto 2016

Segno di sicura speranza e di consolazione


649 • Transito beato di Maria Ss. 10 35
650 • Assunzione gloriosa di Maria Ss. 10 36
651 • Riflessioni sul Transito di Maria Ss., sulla sua Assunzione e sulla sua Regalità.
Rubbio (Vicenza), 15 agosto 1991 
Festa di Maria Santissima Assunta in Cielo.
La nuova era.

«Oggi, figli prediletti, contemplatemi nello splendore del mio Corpo glorioso, assunto alla
gloria del Paradiso.

Vivete nella gioia, nella fiducia gli ultimi tempi di questo vostro secondo Avvento, guardando a
Me come al Segno di sicura speranza e di consolazione.

La nuova era, che vi attende, corrisponde ad un particolare incontro di amore, di luce e di vita
fra il Paradiso, in cui mi trovo nella perfetta beatitudine con gli Angeli ed i Santi, e la terra in
cui vivete voi miei figli, in mezzo a tanti pericoli e ad innumerevoli tribolazioni.

È la Gerusalemme Celeste, che discende dal cielo sulla terra, per trasformarla completamente
e formare così i nuovi cieli e la nuova terra.

La nuova era, verso cui siete incamminati, porta tutto il creato alla perfetta glorificazione
della Santissima Trinità.

Il Padre riceve la sua più grande gloria da ogni creatura, che riflette la sua luce, il suo amore,
il suo divino splendore.

Il Figlio instaura il suo Regno di grazia e di santità, liberando tutto il creato dalla schiavitù del male e del peccato.

Lo Spirito Santo si effonde in pienezza con i suoi santi Doni, porta alla comprensione di tutta
la Verità e rinnova la faccia della terra.

La nuova era, che Io vi annuncio, coincide con il pieno adempimento della Divina Volontà, così
che finalmente si realizzi quanto Gesù vi ha insegnato a domandare al Padre Celeste:
«Sia fatta la tua volontà come in cielo così in terra».
È il tempo in cui dalle creature si compie il divino volere del Padre, del Figlio e dello Spirito
Santo.

Dal perfetto adempimento del Divino Volere viene rinnovato tutto il mondo, perché Dio vi
trova come il suo nuovo giardino dell'Eden, in cui può abitare in amorevole compagnia con le
sue creature.

La nuova era, che ormai sta per giungere, vi porta ad una piena comunione di vita con coloro
che vi hanno preceduto e che qui in Paradiso godono della perfetta felicità.

Vedete lo splendore delle Gerarchie Celesti; comunicate con i Santi del Paradiso; 
sollevate le sofferenze purificatrici delle anime che si trovano ancora in Purgatorio.
Esperimentate, in maniera forte e visibile, la consolante verità della Comunione dei Santi.

La nuova era, che Io vi preparo, coincide con la sconfitta di Satana e del suo universale dominio.
Viene distrutto tutto il suo potere. Viene legato, con tutti gli Spiriti cattivi e racchiuso nell'inferno da cui non potrà uscire per nuocere nel mondo.

Pone me ut signaculum super cor tuum


lat
Pone me ut signaculum super cor tuum, ut signaculum super brachium tuum, quia fortis est ut mors dilectio.

cat
Posa'm com un segell sobre el teu cor, com un segell sobre el teu braç, perquè l'amor és fort com la mort,

deu
Setze mich wie ein Siegel auf dein Herz und wie ein Siegel auf deinen Arm. Denn Liebe ist stark wie der Tod.

eng
Set me as a seal upon thine heart, as a seal upon thine arm: for love is strong as death.

epo
Konservu min kiel sigelon en via koro, kiel sigelon sur via brako; ĉar la amo estas forta kiel la morto.

fra
Pose-moi comme un sceau sur ton cœur, comme un sceau sur ton bras. Car l'amour est fort comme la Mort.

ina
Pone me como un sigillo super tu corde, como un marca super tu brachio, nam le amor es forte, assi forte como le morte.

ita
Mettimi come un sigillo sul tuo cuore, come un sigillo sul tuo braccio; perché l’amore è forte come la morte.

por
Grava-me, qual um selo em teu coração, qual uma tatuagem em teu braço; pois o amor é tão forte quanto a morte.

ron
Pune-mă ca o pecete pe inima ta şi asemenea unui semn pe braţul tău! Fiindcă dragostea este puternică precum moartea.

rus
Положи меня, как печать, на сердце твоё, как перстень, на руку твою: ибо крепка, как смерть, любовь.

spa
Ponme como un sello sobre tu corazón, como una marca sobre tu brazo; porque fuerte es como la muerte el amor.

In esso regna Cristo, nello splendore del suo Corpo glorioso, e trionfa il Cuore Immacolato
della vostra Mamma Celeste, nella luce del suo Corpo assunto alla gloria del Paradiso.

Questa mia festa, che vi invita a guardare alla vostra Mamma Celeste assunta in cielo, diventa
così per voi motivo di profonda gioia e di grande fiducia.

In mezzo alle innumerevoli sofferenze dei tempi che vivete, mi vedete come segno di sicura
speranza e di consolazione, perché sono la porta luminosa che si apre sulla nuova era, che dalla
Santissima Trinità è stata preparata per voi».

Ave Cor sanctissimum Ave Cor mitissimum
Ave Cor humilimum

IL MIO DISEGNO

Io proteggerò e salverò il mondo
da Satana in persona
che umiliato scomparirà
nel più profondo dell'Inferno.
Io vi porterò alla Vittoria Finale

JESUS y punto

IL MIO DISEGNO 

* Condurre alla battaglia la schiera dei figli di Dio...

* Condurre la creazione al suo primitivo splendore...

* Portare tutti i miei figli sulla strada della perfetta imitazione di Cristo

* Preparare i cuori e le anime a ricevere lo Spirito Santo...

* Indicare a tutti i miei figli la strada della Fede e della Speranza della Carità e della Purezza della Bontà e della Santità
così
nel giardino del
Mio Cuore Immacolato
preparo il piccolo resto
che rimarrà fedele...
E sarà con questo piccolo gregge,
custodito nel Cuore Immacolato
della vostra Mamma Celeste,
che Gesù porterà il suo glorioso
regno nel mondo 

MSM + 8.12.1995



SCALA BIANCA

Sulla scala bianca

La via della devozione mariana è quella "scala bianca" vista da fra' Leone nella celebre visione.

Apparve al santo frate un campo sconfinato e in esso tanti confratelli che dovevano raggiungere il Cielo.

C'erano due scale, una rossa e una bianca. Sulla rossa accanto a Gesù c'era il Serafico San Francesco che invitava a salire. E i frati intraprendevano fiduciosi la salita, ma poi cascavano, chi dal primo, chi dal secondo, chi dal terzo scalino. Ed anche quei pochi che sembrava avessero raggiunto faticosamente la cima, eccoli anch'essi cadere giù. 

Allora il serafico Padre incoraggiava i suoi figli: "Fiducia, fiducia, correte alla scala bianca" (Confidite, fratres, ne desperetis, currite ad scalam albam et ascendite, quia ibi suscipiemini et per eam intrabitis coelum"). Lì, bellissima, la Vergine Immacolata invitava i sui protetti e questi, oh! meraviglia, salivano tutti agevolmente fino alla cima.

Soprattutto, però, la vera devozione alla Madonna è la strada più perfetta, ossia la più nobile e la più bella per Gesù.
Quale creatura, infatti, è mai stata, come la Madonna, così direttamente unita a Gesù, così tutta di Gesù, con Gesù, per Gesù? Nessuna creatura, né celeste, né terrestre.

Essere Maria per Gesù significa, quindi, donarsi a Gesù nella forma più cara, più soave e più delicata. Comportarsi umilmente verso Gesù, trattarlo con amore, circondarlo di trepido affetto e di tanta tenerezza come faceva la Madonna: quale sogno per noi poveretti! 
Lasciatemi agire sul vostro cuore
Eppure la perfetta devozione alla Madonna ci porta alla trasformazione in Maria, ci fa diventare "sua immagine e somiglianza" (Gn 1,26), per la gioia di Gesù.

Forse adesso possiamo capire meglio perché
San Giovanni Berchmans diceva: "Non mi darò pace finché non avrò la vera devozione alla Madonna".
 Possiamo capire meglio perché tutti i santi hanno coltivato con passione la devozione alla Madonna, chiedendola insistentemente soprattutto con la preghiera, come raccomandava sempre a voce e con la stampa

San Massimiliano Maria Kolbe: "In ogni difficoltà ricorrete subito all'Immacolata: donate a Lei la difficoltà e dite: Io non so che fare, aiutami Tu"

"Non ho mai letto di alcun santo

– dice San Bonaventura – che non avesse una speciale devozione alla Vergine gloriosa".

È vero. E anzi, incanta nei Santi quell'ansia celeste di battere ogni primato nell'amore alla Madonna, come l'ebbe San Giovanni Eudes,

che non poteva rassegnarsi all'idea che qualcuno riuscisse ad amare la Madonna più di lui, o come l'ebbe S. Teresa di Gesù quando scrisse questo ardente proposito: "Voglio essere, dopo Gesù, la persona che più ha amato la Madonna".

Veramente "Chi glorifica sua madre è come chi accumula tesori" (Sir 3,4)


AMDG et BVM

Nuestra Señora del Olvido, Triunfo y Misericordias

Nuestra Señora del Olvido, Triunfo y Misericordias
Aparición a la Madre Patrocinio, aprobada por la Iglesia


La imagen está en la iglesia de las concepcionistas franciscanas de Guadalajara (España)

Publicamos con permiso del autor,Padre Andrés García Torres 


  " Me entregó la soberana Reina esta portentísima Imagen, este encanto de los Cielos y la Tierra, y empezó en el cielo una celestial música, entonando la Salve y otros sagrados cánticos; todos los cortesanos del cielo se daban parabienes. La Santísima Trinidad la bendijo, igualmente la Santísima Virgen María y, después, todos los cortesanos del cielo llegaron a adorar a su Reina y Señora en esta soberana y encantadora Madre del Olvido..."
Madre Patrocinio - Sor Rafaela en Visión del Cielo

Origen de esta advocación
   La madre Patrocinio, conocida hasta entonces por sor Rafaela, tuvo una visión del cielo el 13 de Agosto de 1831.Se encuentra reunida en el coro de la iglesia con sus Hermanas Concepcionistas Franciscanas de Caballero de Gracia, de Madrid, entre las cinco y seis, a la hora de la oración de la tarde.
   Esta religiosa, sumida en éxtasis profundo, contempla a la Virgen María, que viene acompañada del Arcángel San Miguel y sostiene en sus manos una pequeña imagen, que representa a la Señora con el Niño Jesús sentado en el brazo derecho.
   Una prolongada conversación tiene lugar entre la Virgen y la religiosa. La misma madre Patrocinio lo cuenta en losApuntes que le mandaron escribir los superiores y su confesor. Copiamos textualmente:
   “Clamaba mucho en esta ocasión por la necesidades que tanto afligen a la Santa Iglesia y el Dulce Amor se me manifestó severo, airado y como dando muestras de que quería castigarnos.
   Esposo mío, ¿para cuándo son vuestras misericordias?
  <<Pide, esposa mía ,que cuanto pidas seré liberal para concedértelo.>> 
   Pedía sin límites; entonces, mi dulce Amor me manifestó el lastimoso estado en el que se hallaba la santa Iglesia. Moría de dolor y mis angustias crecían sobre manera.
  <<Paloma mía, mi amor no puede verte afligida; aquí tienes a mi Madre, que será tu guía, consuelo y amparo>>
     Ese mismo día por la noche, durante el rezo coral de los maitines con la Comunidad,  la madre Patrocinio volvió a enajenarse. Cuanto sigue pertenece a este segundo “arrobamiento”:
     “Manifestóse de nuevo la Beatísima Virgen con esta preciosísima, portentísima  e  invectísima  Imagen en sus soberanas manos.
     <<Hija mía, ¿por qué se contrista tú corazón, si todas las misericordias y tesoros de mi Hijo voy  a poner en tus manos, por medio de esta mi soberana Imagen, para que las distribuyas en mi nombre a los mortales ,segura de que las que hicieses por mi amor a tus hermanos, esas mismas confirmamos mi Hijo y yo, que soy tu madre en el Cielo?>>
     Señora y Reina mía, ¿no veis la España, los males que nos afligen?
     << Hija mía, los veo; pero no puede mi amor ser más benéfico para con los hombres. Ellos se olvidan de mí y retiran las misericordias; y por esto, a esta Imagen le darás el título misterioso del Olvido, para darles a entender que me han olvidado; pero yo, que soy  vuestra y tierna amorosa Madre, quiero poner a vista de todos los mortales en esta imagen mía que jamás mis misericordias se apartan de ellos.>>
     Miraba yo con gran ternura a tan divino simulacro cuando vi que mi invectísima Reina  cogió un pañuelo de manos del Príncipe San Miguel y , aplicándole a la soberana llaga  del costado de nuestro amante Jesús, lo empapó la divina Señora en sangre de aquel divino y deífico Corazón, y después aquel pañuelo, así empapado ,lo puso sobre esta encantadora Imagen, y después vi que la soberana Reina rociaba a este pueblo con la sangre preciosísima”.
     << Hija mía, ¿me amas?>> 
     Señora mía, vos sabéis que os amo y deseo ser toda vuestra.
     << Hija mía, ¿me amas?>> 
     Señora mía, vos sabéis que os amo y deseo ser toda vuestra
     << Hija mía, ¿me amas?>> 
     Señora mía, vos sabéis que os amo y deseo ser toda vuestra
     << Pues a tu solicitud y cuidado dejo el culto y veneración de esta sagrada Imagen mía con el título de Olvido, Triunfo y Misericordias. Ella será la consoladora del mundo y todo afligido encontrará en mí ,por mediación de esta Imagen ,el consuelo. Al alma que rendida a sus pies  me pidiera alguna cosa, jamás  se la negará mi Amor .Será el consuelo del mundo y la alegría de la Iglesia Católica y , por su medio ,mi Hijo y yo recibiremos culto. Tú, hija mía, alcanzarás victoria del poder de Satanás, y tu Comunidad, perfección en servirme.>>
   “Entregóme la soberana reina esta portentísima  Imagen, este encanto de los cielos y la Tierra, y empezó en el cielo una celestial música, entonando la salve y otros sagrados cánticos; todos los cortesanos del cielo se daban parabienes. La Santísima Trinidad la bendijo, igualmente la Santísima Virgen María y, después ,todos los cortesanos del Cielo llegaron a adorar a su Reina y Señora en esta soberana y encantadora Madre del Olvido (Vida admirable, páginas 52-53) 
   “Terminada la santa oración-escribe ahora la madre María Isabel ,secretaria de la madre Patrocinio y demás actos de comunidad que a ella siguieron, salió mi venerada madre Patrocinio, con su  prelada, al pequeño jardín del convento ,y le dijo  que tenía que darle una noticia de muchísimo consuelo ,y le dijo que ya podía  estar tranquila y sin cuidado alguno, pues no volvería jamás el demonio a golpearla ni asustarla, porque la Reina de los Ángeles le había sujetado, que para eso le enseñara una Imagen que tenían”.
   La abadesa, madre Pilar refiere a su vez:”Sólo yo, que lo padecí, puedo decir cuál fue mi gozo, descanso y alegría al oír tan deseada nueva, que no puedo explicar el júbilo que sintió  mi corazón.”
   Llevaba razón la superiora. Los malos tratos recibidos por su Patrocinio en estos años del enemigo del mal fueron extraordinarios y constantes: golpes ,amenazas, ruidos estrepitosos que aterraban a toda la Comunidad.
   En cierta ocasión la condujo sobre los tejados con grave peligro de resbalar, tanto ella como otras dos religiosas que, al verla en situación semejante, sin pensárselo demasiado, con sus largos hábitos salieron a los tejados a recogerla y la introdujeron de nuevo en la clausura. Por otra parte, la persecución diabólica fue pública, declarada, intolerable y gravísima, proporcionándole heridas, contusiones, magullamientos, y toda clase de cardenales en brazos, piernas y espalda.
    El médico de la Comunidad, que tuvo que auxiliarla en repetidas ocasiones, decía a la madre abadesa:”Dejemos a Dios que obre en ella como mejor le plazca; esto se sale de mi competencia.”Las curaciones solían ser en ella instantáneas, aunque ya se la había dado por desahuciada en dos ocasiones y recibidos los últimos auxilios espirituales, padeciendo vómitos de sangre y fiebres altísimas.
   La prueba fehaciente de la liberación definitiva de los asaltos y persecución  del demonio la tuvieron todas las religiosas al comprobar que desde esta fecha y hora nunca más volvió a molestarla.
   La madre abadesa e hija buscaron por el convento una “imagen que tenían”. Cierta vitrina guardaba la perla escondida. Al verla, y no fue fácil  el hallazgo, la hija exclamó llena de gozo: “ésta, ésta es”.
   Pero la superiora nunca había visto esa imagen en aquella Casa.
    Por este motivo hizo venir a las restantes monjas, para cerciorarse y hacer mas averiguaciones: nadie la conocía. Ante esta situación embarazosa, la abadesa mandó por obediencia, a sor Patrocinio, que dijera “qué significaba aquello”. Con gran humildad y no menor embarazo confesó la joven religiosa lo ocurrido en las visiones de la Virgen y sus palabras, y que de todo ello nuestros lectores están al corriente por lo trascrito anteriormente.
    Para mayor esclarecimiento de los hechos y tranquilidad suya, la Abadesa requirió la presencia del Padre Guardián del convento franciscano de San Francisco el Grande, de Madrid, quien estudió el caso con seriedad e hizo exhaustivos interrogatorios entre las religiosas, pero mientras se halla en este quehacer desapareció la Imagen de la vista de todos, incluido el Padre.
   Confuso el religioso y Padre Guardián, se retiró para reflexionar y redactar cartas a los restantes conventos de su provincia en demanda de “rogativas en asunto de mucha gravedad”. Era el 13 de agosto de 1831.
   El día 15, fiesta de la Asunción de Nuestra señora, hacia media mañana, decidió retornar por el convento de las concepcionistas para indagar  “lo de la imagen” .Nada nuevo. Pasa a la clausura y se establece en el  despacho que usa la superiora, para continuar su gestión. Y “la imagen, de improviso, se coloca al lado de sor Patrocinio”,con gran sorpresa de los tres reunidos, que son el padre, la madre abadesa y sor Patrocinio. Ante esta novedad se convoca a la Comunidad, y todas las religiosas se convierten en testigos de la “nueva aparición” de esta singular imagen y “oran con alegría con acción de gracias”.
   Hacemos constar que cuanto va entre comillas, en las páginas anteriores o en las que se sigan después, que son citas textuales, tomadas de “Vida admirable”, que escribió la madre María Isabel  de Jesús, publicada al año 1925 y que se distingue por su total fidelidad histórica.
   De todo lo sucedido se redactó un informe detallado y se remitió  a la Santa Sede para su conocimiento. Consta que el santo padre tuvo especial interés por este asunto y gran devoción a la Virgen del Olvido. La respuesta desde Roma consistió en redactar una Bula, en la que se permite el culto público a la Virgen María bajo la advocación de Nuestra Señora del Olvido, Triunfo y Misericordias, con la concesión de muchas gracias espirituales e indulgencias y otros privilegios singulares.
  Extensión, propagación y “favores obtenidos”
   El culto a la sagrada imagen surge con fuerza  y el primer novenario en su honor se celebra en Madrid, donde pronto se comprobó su especial patrocinio. Un operario sube a la cornisa del templo a encender las velas que arderán en este primer novenario y, perdiendo el equilibrio, cae estrepitosamente al pavimento. La madre Patrocinio ve por los aires al infortunado (la religiosa se hallaba en el coro) e invoca en su favor a la Señora del Olvido: “resultó sólo algo contuso”.
   Los presentes, que eran  muchos, pensaron que aquello había sido un verdadero “prodigio” . Y, según ellos, que era el segundo “favor” de la Señora. El primero había tenido lugar con el nieto del mayordomo de las mismas monjas, que estaba “baldado de las dos piernas y lo poco que andaba era con dos muletas. Ofreció dicho señor a la Santísima Virgen colocar las dos muletas en su altar si le curaba e instantáneamente curó; él, lleno de gozo, cumplió su promesa”. Las muletas se veían junto al altar y los enfermos acudían presurosos. Se multiplicaban las “gracias”.
   Contamos aquí otro más porque lo merece el personaje que lo encabeza. Se trata de el monarca don Francisco de Asís María de Borbón, rey consorte de la soberana Isabel II, que “tenía un enemigo, también poderoso, que le perseguía a muerte; entró, espada en mano, y se arrojó sobre él; viéndose sin amparo humano (ni medios para defenderse), acudió a la santísima Virgen del Olvido, tomando en la mano una medalla que llevaba siempre consigo de la celestial Señora; el asesino quedó en el acto parado, trémulo y sin acción y huyó avergonzado”.
   En el año 1849  dispuso el rey “celebrar una solemne función en acción de gracias a la santísima Virgen del Olvido.  Regaló un hermoso altar portátil, con rico dosel de terciopelo grana” y otros obsequios regios.
Emplazamiento actual de la Imagen y “ultima promesa” 
   Los años que median entre 1831 y 1891 la dulce Imagen se hizo viajera con la madre patrocinio (sufrió ésta destierros que duraron más de veinte años) o pernoctó con ella  en el retiro del convento .Como final, desde 1891 hasta la fecha en que se publica este librito, abril de 1891, dispuso de un hermoso camarín , orlado de nubes y ángeles que le sirven de cobijo amoroso, con despliegues de fervores afectuosos que le vienen ofreciendo los hijos de la Alcarria. 
   En la iglesia de las concepcionistas franciscanas de Guadalajara (España), presidiendo el retablo del altar mayor, se conserva intacta la Imagen pequeñita y bella, la misma que había sido amor, encanto, fidelidad y de un corazón ardoroso, de un espíritu vibrante,  la madre Patrocinio, ofrecida en holocausto permanente, la compañera entrañable de correrías infatigables, mientras los requiebros silenciosos y los coloquios íntimos hinchaban su alma y aliviaban las penas hondas. Conocemos el último importante requiebro porque lo quiso ella desvelar: “Ya, gracias a Dios, he conseguido lo que tanto he deseado y pedido”. Una religiosa le pregunta: “Podemos saber, madre , ¿qué ha sido?”. “Sí, hija: que ninguna de mis hijas se condene”. “Al oír tan inefable anuncio, llenas de agradecimiento , las religiosas se abrazaron a tan sin igual madre y prorrumpieron  en copioso llanto de gratitud, de alegría y de consuelo”. 
   Pronunciaba la madre Patrocinio esta “promesa” “con gran cariño y muy enternecida. Cierto día poco antes de su feliz tránsito”, que tuvo lugar en los dichos conventos y cuidad de Guadalajara (España) a la amanecida del 27 de enero de 189, legando a la Comunidad Concepcionista Franciscana esta perla y reliquia. 
   Las religiosas cuidan de la imagen del Olvido, Triunfo y Misericordias con el mimo y exquisitez que se merece. Trabajan por el mantenimiento de su culto litúrgico y la propagación constante de su devoción con los padres franciscanos, que son los custodios, juntamente con las religiosas, de la iglesia llamada del Carmen, dedicada a la santísima Trinidad. Hasta el presente lo han logrado felizmente: esta publicación quiere ser una muestra de las muchas que han dedicado a su Virgen del Olvido, Triunfo y Misericordias.
  Novena a María Santísima... Se pretende la máxima fidelidad a la inspiración de la madre Patrocinio, manteniendo sus olorosas esencias, que las tiene en abundancia. Solo que aquí se ha abreviado la Primera Novena, la original, e introducido alguna variante de cierta importancia.
Promesas de la Virgen a la madre Patrocinio.
 1ª. -     En tus manos, voy a poner ésta Sagrada IMAGEN y con ella, TODAS LAS MISERICORDIAS de mi Santísimo Hijo.
 2ª. -     Ha vinculado al Señor en ésta portentosa IMAGEN al ALIVIO, CONSUELO y REMEDIO de todos, y la alegría de la Iglesia Católica.
 3ª. -     Al alma, que rendida a sus pies ( de la IMAGEN) me pidiera alguna GRACIA, jamás se le negará mi AMOR.
 4ª. -     Cualquier población que expusiese y venerase a la Virgen DEL OLVIDO, TRIUNFO y MISERICORDIAS, se verá libre (decía la Sierva de Dios) de las calamidades con que en otros puntos serían poblados, porque sería Ella como un pararrayos de la Divina Justicia, ARCA DE NOE y Refugio para librar sus devotos.
                                                    A LA VIRGEN MARÍA
Señora nuestra del Olvido, Triunfo y Misericordias que prometiste ser “EL ALIVIO CONSUELO Y REMEDIO DE TODOS y que jamás tu AMOR les negaría cuanto te pidieran rendidos a tus pies”.
Te suplico presentes a Jesús Crucificado las gracias que solicito por medio de la M. Patrocinio (pídase la gracia).  No me olvides, Señora mía, y consígueme esto que te he confiado. Por Jesucristo Nuestro Señor- AMEN.
(Tres Avemarías)
 
Regreso a la página principal
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Agradecemos la gentileza del autor de esta información, ElPadre Andrés García Torres por habernos permitido publicarla. Las  Siervas de los Corazones Traspasados de Jesús y María.
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