domenica 16 settembre 2012

Amati, vi ho già detto che questi sono i tempi speciali nei quali tutto deve accadere quello che è stato preannunciato. Paolo parlò delle Mie grandi Meraviglie, lo Spirito glielo rivelò, ma non capì il tempo nel quale dovevano accadere


Opera scritta dalla Divina Sapienza per gli eletti degli ultimi tempi
04.01.04

Eletti, amici cari, sia pace nel vostro cuore, sia gioia in Me. Vi ho creati per la Gioia, siate Miei e L’avrete piena. Grandi Meraviglie ho in serbo per i Miei fedeli amici, Quelle che in passato non ho mai compiuto perché i tempi non erano maturi. Paolo Le ha desiderate e Ne ha parlato, ma il suo tempo non era quello della pienezza, voi gusterete, ancora palpitanti di vita, Delizie che gustarono gli uomini solo al principio, prima del peccato d’origine. Sono il Dio con voi, il Dio per voi, il Mio Sguardo Benevolo è per ciascuno degli eletti.

Sposa amata, confida in Me, lasciati andare nell’Onda Soave del Mio Amore Fedele ed Eterno e non temere, la pace sia nel tuo piccolo cuore racchiuso nel Mio Divino, la Mia Gioia sia in te, scricciolo, che dai gioia al Mio Cuore con il tuo abbandono e la tua adorazione continua in un tempo di grande ribellione generale. Quali Meraviglie ho preparato per i Miei eletti e Quali speciali per le spose fedeli e pie che Mi benedicono e Mi adorano in ogni istante della vita. Molti che sono anche vicini al Mio Cuore pensano: “Accadrà come nel passato, ciò che è accaduto, accadrà ancora.” Amati, vi ho già detto che questi sono i tempi speciali nei quali tutto deve accadere quello che è stato preannunciato. Paolo parlò delle Mie grandi Meraviglie, lo Spirito glielo rivelò, ma non capì il tempo nel quale dovevano accadere, pensò che il suo fosse già nella pienezza, ma così non era. Amata sposa, il tempo nel quale vivi e palpiti è il tempo della pienezza, tutto deve avvenire proprio secondo le profezie. Gioisca il cuore in Me perché sono pronte le Delizie riservate agli eletti ed alle fedeli spose in un tempo di grande ribellione ed infedeltà. Amata, all’inizio l’uomo era felice in Me, vedeva compiersi il Mio Progetto e la sua anima era in piena esultanza. Se non si fosse ribellato, se non avesse peccato, se non si fosse lasciato tentare del Mio astuto nemico, la sua condizione felice non sarebbe cambiata, ma la sua felicità sarebbe stata in crescendo e mai diminuita. Amata sposa, nel primo uomo peccatore e disobbediente c’è tutta l’Umanità peccatrice e disobbediente, ecco allora che le conseguenze del primo peccato ricadono sull’Umanità di ogni tempo. La conseguenza del peccato è il dolore, più grave è la colpa, più incisivo il dolore: esso è purificazione. Vedi, amata sposa, come ogni uomo rifiuta il dolore sia fisico che morale? Senza il dolore l’uomo non si purificherebbe, quindi, non avrebbe pace e salvezza. Dico agli uomini della terra, ad ogni uomo: accogli il dolore, accogli la tribolazione di ogni giorno con cuore sereno, sapendo che esso è un bene per te, non un fatto negativo. Il dolore è permesso da Me per il bene delle anime, ma l’uomo lo rifiuta, non lo accetta.

Mi dici: “Amore Infinito, Dolcezza di ogni cuore, perdona la nostra grande fragilità, la nostra durezza nel capire che Tu sei solo Amore, sei Tutto Amore e permetti la sofferenza perché essa ha un grande valore per la salvezza delle anime, Tu Stesso, Amore Eterno, lo hai dimostrato prendendo su di Te il più grande dolore per espiare le colpe di ogni uomo, dell’Umanità di ogni tempo. Perdona, Gesù, la nostra insipienza: nessuno vuole il dolore, da tutti è rifiutato.”
Amata sposa, poni il tuo capo sul Mio Cuore Ardentissimo e ascolta serena le Mie Parole: capisco che il dolore non piaccia, capisco che l’uomo tenda a rifiutarlo, egli è fatto per la gioia, il fine che Mi propongo nel creare l’uomo è sempre la sua felicità, non lo creo certo perché gema e soffra. Male ha compreso il grande poeta che disse: “Nati fummo per gemere e soffrire(Leopardi). Non è così, amata Mia sposa, egli doveva dire: “Nati fummo per gioire nella più grande Felicità con il Creatore”. Non voglio il dolore, ma lo permetto, se l’uomo non fosse stato sempre indocile e disobbediente, non avrebbe mai gustato il calice amaro del dolore. In questo tempo, poi, esso è più che mai colmo di amarezza perché il peccato è sociale, addirittura si giunge a non chiamare peccato quello che è tale, colpa quella che è così. Il Mio Cuore vuole perdonare chi si pente dei suoi errori e li riconosce, ma non perdona coloro che si vantano dei loro gravi peccati e ne osano parlare con orgoglio. Amata sposa, il Mio Cuore ha preparato per questo tempo i Doni più grandi e sublimi, già Li ho preparati all’inizio della Creazione, ma non Li ho elargiti solo perché i tempi non erano maturi, vedrai compiere sotto i tuoi occhi ogni giorno nuove Meraviglie.

Mi dici: “Adorato Signore, ti ringrazio di Quelle che hai compiuto, di Quelle che compi in questo momento, di Quelle che compirai in futuro. Il Tuo Amore Meraviglioso possa essere compreso da ogni uomo, Ti adori l’Umanità di ogni tempo e riconosca la grandezza dei Tuoi Doni.”

Amata sposa, chi apprezza il Dono Ne avrà un Altro, ma chi disprezza il Dono o Lo ignora, Ne sarà privato. Il ricco di Beni spirituali sarà sempre più ricco, il povero diverrà sempre più povero perché non ha voluto accogliere i Miei Beni. Ti ho parlato delle Mie sublimi Meraviglie preparate per questo tempo. Il Mio Cuore Le voleva elargire all’intera Umanità, così ricca di individui, per Mio Volere. La Mia Festa doveva essere per tanti, per tutti i miliardi di esseri umani che sono sulla terra in questo tempo, ma non sarà così, amata sposa, con grande Dolore dico che non sarà proprio così, l’Umanità è ricca di individui (miliardi) come mai nel passato, ma tanti, tanti, sono i grandi ribelli, quelli che Mi hanno girato le spalle, quelli che vivono come se Io non esistessi, quelli che compiono cose che Io detesto, quelli che sostengono che il male è Bene ed il Bene è male, molti sono costoro, amata sposa, con grande Dolore lo dico. Questi si rendono, con il loro comportamento, indegni di partecipare alla Mia grande Festa, amata sposa, questi saranno tutti esclusi, gli invitati sono tanti, ma i degni di parteciparvi sono in numero assai assai esiguo.

Mi dici: “Adorato Gesù, Amore Infinito, opera con la Tua Potenza in questo tempo che resta, possa ogni uomo capire prima che le tenebre avvolgano la terra, possa ogni uomo decidersi e conoscere la Bellezza sublime del Tuo Volto amoroso, nessuno veda il Tuo Volto adirato, per una frazione di secondo mi permettesti di vederLo ed il mio cuore non avrebbe resistito se Tu Stesso non lo avessi sostenuto. Adorato Dio, possa ogni uomo capire in questo breve tempo che in Te ci sono due Volti, Quello della grande Misericordia, Quello della Perfetta Giustizia e del Rigore. Nessuno, nessuno, proprio, cerchi il Tuo Volto di Perfetta Giustizia, tutti invece Quello della Infinita Misericordia. Amore Infinito, lasciami riposare nel Tuo Oceano di Soavità, solo il pensiero che qualcuno cerchi la Tua Giustizia e non la Tua Misericordia mi riempie di sconforto.”

Sposa amata, l’uomo libero faccia la sua scelta: quello che vuole ha, ciò che vuole avrà.

“ Resto – Mi dici – supplichevole nel Tuo Cuore Meraviglioso, voglio che ogni istante della mia vita sia solo lode, ringraziamento, adorazione volta a Te. Ogni anima possa capire in tempo che l’ora è vicina e si decida per Te, Dolcezza Infinita, Dio di Bellezza e di Bontà.”
Vieni, sposa amata, godi anche in questo giorno le Delizie del Mio Amore. Ti amo.
Vi amo.
Gesù

Opera scritta dalla Divina Sapienza per gli eletti degli ultimi tempi
04.01.04
La Mamma parla agli eletti

Figli cari e tanto amati, oggi, Dio vi concede questo giorno benedetto, siate riconoscenti e lasciatevi guidare dal Suo Amore. Ogni giorno festivo dedicato al Signore è un Suo dolce Invito al Suo Banchetto, andate tutti, figli cari che avete compreso, andate tutti e nutritevi della Parola di Vita, del Corpo Santissimo, fate comunione con i fratelli ed amateli di cuore con l’Amore di Dio. Vi chiedo, figli cari, di comprendere l’importanza del Giorno del Signore. Vedo molti che continuano a non capire, vivono nella tiepidezza, ecco, Mi volgo a questi con grande preoccupazione: figli cari e tanto amati, non vivete nella superficialità e nella freddezza, che vi accadrebbe se oggi stesso Dio vi chiedesse conto della vita? Come sarebbe l’Incontro? 
Figli cari, non potete dire di amare Dio se non Lo volete mai incontrare. Egli vi ama tanto e prepara ogni giorno un lauto Banchetto per voi su ogni Altare della terra. Ogni uomo è invitato a cibarsi col Cibo Santissimo, Dio vuole tutti perché tutti abbiano la salvezza e la Gioia. Amati, non state freddi nelle vostre case affaccendati in mille cose, presi da tanti impegni, mentre a Dio non volete dare il vostro tempo. Figli cari, se avete un amico che vi sta a cuore, spesso lo andate a trovare, di frequente lo incontrate per la gioia di stare con lui. 

Figli amati, perché molti di voi, nel giorno di domenica stanno nelle loro case oppure escono per divertimento ed a Dio non pensano? Questo è il tempo favorevole, l’oggi e non il domani, ora e non dopo. Passo per le strade, ho ancora tra le Braccia il Bimbo Gesù, voglio porgerLo a chi Lo desidera perché Egli benedica le famiglie, ogni membro, perché Egli regni in ogni casa, in ogni cuore, in ogni mente. Venite incontro al Piccolo Gesù che altro non desidera che darvi la Sua Pace, la Sua Gioia, non per un giorno, per sempre La vuol donare, prima sulla terra poi nel Cielo. 

Passo vicino ad ogni casa del mondo ed attendo che Mi si aprano le porte per entrare col Mio Piccolo Amore. Che tristezza provo nel vedere tante case serrate che non vogliono darMi risposta, busso piano piano, per non svegliare il Piccolo Tesoro Che porto in Braccio, molti si avvicinano alla porta, ma non l’aprono, resta chiusa. Passo oltre, figli cari, quando vedo una porta serrata, non insisto, ognuno è libero e deve restare tale nella sua scelta. Il Piccolo dorme e sorride, Lo bacio teneramente, vado col Pensiero al tempo passato quando bussai a tante porte, sentivo vicino il momento del parto, anche allora le porte restarono chiuse sebbene molti avessero capito la Mia condizione. 

Dico col Cuore al Mio Bambino: allora per noi non ci fu posto, ora si ripete la stessa situazione, non è accolto il SS. Bambino, troppe case restano nel gelo mentre rapido passa il tempo concesso. Anche in questi giorni il Mio santo sposo è vicino a Me, ogni volta che troviamo una porta chiusa, Egli Mi guarda negli Occhi con un grande sospiro, senza parlare ci siamo detti tutto. Ecco, una porta alla quale lievemente ho bussato, subito si socchiude, vedo volti amorosi, vedo gioia grande nei loro occhi, entro Felice, c’è pronta una dolce culla ornata e fragrante, depongo il Piccolo Tesoro, insieme, uniti Lo adoriamo. Il Piccolo apre gli Occhi pieni di Luce e sorride, tutta la casa si illumina e risplende, questa casa si è posata sulla solida Roccia, certo non crollerà quando sarà investita dalla piena, ma resisterà. 

Figli cari del mondo, dove passa Gesù, passa la Luce, la Gioia, entra la Vera Pace, vedo ora che l’arcangelo Michele fa un segno sulla porta lì dove Gesù è entrato, questo segno sarà la salvezza di quella casa benedetta da Dio. Vado col Pensiero al passato, prendo tra le Braccia il Piccolo che sorride Felice e volo verso le altre case col vivo desiderio di essere accolta come in questa, come vorrei che il segno benedetto potesse essere impresso su ogni porta, so bene quello che significa. Chiedo ai figli del mondo di essere pronti ad aprire la loro porta a Gesù Che passa oggi, oggi figli, non lasciateLo attendere, preparate una culla ornata e fragrante e sarete sempre nella gioia e nella pace.
Insieme, lodiamo il Nome Santissimo, ringraziamo, adoriamo. Vi amo figli.
Ti amo, angelo Mio.
Maria Santissima

<<Cor Mariæ Immaculatum, intercede pro nobis>>




venerdì 14 settembre 2012

El Evangelio asì ... / Maria Valtorta. / "Por el sacrificio de esta hora, que venga tu reino al mundo y sean redimidos todos los que creen en tu Verbo"






"Porque... Yo digo: "Por el sacrificio de esta hora, que venga tu reino al mundo y sean redimidos todos los que creen en tu Verbo". También tú ora de igual modo..."


El del incienso se ofrece, como me dijiste, por la mañana y por la tarde. Todos los días a la misma hora están las víctimas sobre el altar del templo. Las víctimas por voto o expiación se ofrecen siempre. Pero las tres de la tarde no tiene ningún rito especial."
Jesús se detiene, toma al niño entre sus manos, lo levanta y así lo tiene y como si recitase un salmo. Con el rostro levantado dice: " 'Y entre las doce y las tres el que vino como Salvador y Redentor, de quien hablan los profetas, consumará su sacrificio, después de haber comido el pan amargo de la traición y dado el dulce Pan de la Vida, después de haber exprimido como racimo de uvas en la tina, y haber quitado la sed a los hombres y a las hierbas, y haberse hecho una púrpura de Rey con su sangre, haberse coronado, tomado el cetro, y colocado su trono en un lugar alto, donde lo vean Sión, Israel, y el mundo. Levantado en alto, en las tinieblas para dar luz, en la muerte para dar vida, con vestidos purpurinos de llagas sin contar, morirá a las tres de la tarde y el mundo será redimido' ".


¿VAS A SER TÚ EL QUE MUERA A ESA HORA?
YO LO SERÉ, PEQUEÑO DISCÍPULO
ESTO ES UN SECRETO ENTRE TÚ Y YO

Espantado, pálido, Marziam lo mira. El llanto se asoma a sus labios y el espanto en sus ojos. Con voz que tiembla dice: "Tú eres el Salvador. ¿Vas a ser Tú el que muera a esa hora?" Las lágrimas comienzan a bajar gruesas y penetran por su boquita que semi-cerrada, espera que se le diga que no.
Jesús dice: "Yo lo seré, pequeño discípulo. Y también por ti." Y como el niño prorrumpe en sollozos, se lo estrecha contra el corazón y dice: "¿Te aflige tanto que muera Yo?"
"Sí. ¡Tú que eres mi única alegría! ¡Yo no lo quiero! Yo... Haz que muera en tu lugar..."
"Tú debes anunciarme por todo el mundo. Está dicho. Pero escucha. Moriré contento porque sé que me amas. Y luego resucitaré. ¿Te acuerdas de Jonás? Salió más hermoso del vientre de la ballena, más descansado, y más fuerte. También Yo, y vendré al punto a donde estés y te diré: "Pequeño Marziam, tu llanto me quitó la sed. Tu amor fue mi compañero en el Sepulcro. Ahora vine a decirte: 'Eres mi sacerdote' ", y te besaré con el olor del Paraíso."
"¿Pero dónde estaré? ¿No estaré con Pedro? ¿Ni con mamá?"
"Te salvaré de las ondas infernales de aquellos días. Salvaré a los más débiles y a los más inocentes. Menos una... Marziam, pequeño apóstol, ¿quieres ayudarme a orar por aquella hora?"
"¡Sí, Señor! ¿Y los otros?"
"Esto es un secreto entre tú y Yo. Un gran secreto, porque a Dios le gusta revelarse a los pequeñuelos... No llores más. Sonríe al pensar que después no sufriré más y me acordaré tan sólo de todo el amor de los hombres, y en primer lugar del tuyo. Ven, ven. Mira que lejos van ya los demás. Vamos a correr hasta que les alcancemos." Lo pone en tierra, y cogiéndolo de la mano se echan a correr hasta que alcanzan el grupo.

EXPLICABA A MARZIAM LAS HORAS DEL DÍA
JESÚS EXPLICA LA UTILIDAD DE LA ORACIÓN EN LAS PRINCIPALES
HORAS DEL DÍA
LA UNIÓN CON DIOS SIGNIFICA TENERLO PRESENTE EN TODOS
LOS MOMENTOS PARA ALABARLO E INVOCARLO

"Pero el muchacho tiene llanto en los ojos. ¿Se portó mal? Claro que lo excusas porque eres bueno" dice Pedro.
"No, Simón. Me observó cómo oraba. Vosotros no lo habéis hecho. Me preguntó el por qué. Se lo dije. Se conmovió con mis palabras. Déjalo ahora en paz. Vete con mi Mamá, Marziam. Y vosotros escuchad, pues no os hará mal la lección."

Jesús explica de nuevo la utilidad de la oración en las horas principales del día, pero omite la explicación de las tres de la tarde y termina así: "La unión de Dios significa tenerlo presente en todos los momentos para alabarlo e invocarlo. Hacedlo y progresaréis en la vida del espíritu."
Bozra está ya cerca. Se extiende en la vasta llanura, y parece bella con sus muros y torres. El anochecer que llega convierte los colores de las casas y de la campiña en un color lila grisáceo, en que se confunden los contornos, entre tanto que rompen el silencio del campo con sus balidos y gruñidos las ovejas y cerdos, encerrados en los corrales que están fuera de los muros. El silencio finaliza cuando apenas se atraviesa la puerta. La caravana entra por un dédalo de vericuetos que no pintan ya la ciudad tan hermosa como antes se creía. Gritos, olores y fetideces de las callejuelas torcidas acompañan a los peregrinos hasta una plaza, que es un mercado, en el que hay un albergue.
Han llegado a Bozra
V. 991-995
A. M. D. G.

giovedì 13 settembre 2012

"¿Me puedes decir cómo oras, y por qué oras?" JESÚS EXPLICA LAS HORAS DEL DÍA POR QUÉ Y POR QUIÉN SE HA DE ORAR



MARZIAM OBSERVA A JESÚS

Jesús viene atrás solo, como cuando quiere estar a solas. Marziam se vuelve frecuentemente a verlo. Al fin no resiste, deja a Pedro y a Juan de Zebedeo, se sienta al borde del camino, sobre un cipo, que es probablemente una señal militar de los romanos, y espera. Cuando Jesús llega, el niño se levanta y sin hablar se pone a su lado, un tantito atrás para no molestarlo ni con los ojos y observa, observa...
Lo sigue haciendo hasta que Jesús sale de su meditación, se vuelve al sentir el caminar ligero a sus espaldas y sonriente da la mano al niño, diciéndole: "Marziam, ¿qué haces aquí solo?"
"Te venía mirando. Hace días que te observo. Todos  tienen ojos pero no todos ven lo mismo. He notado que de cuando en cuando te retiras de todos, solo, solo... Al principio pensaba que estarías enojadopor algo, pero después me convencí que siempre lo haces a las mismas horas, y que tu Mamá, quesiempre te consuela cuando estás triste, no te dice nada, cuando tomas este aspecto. También ella se calla y se recoge toda en sí. Yo lo noto ¿sabes? Porque siempre te miro a Ti y a Ella, para hacer lo que hacéis. Pregunté a los apóstoles que qué haces, porque ciertamente debes hacer algo. Me respondieron: "Ora". Pregunté: "¿Qué dice?" Ninguno me supo responder porque no lo saben. Hace años que están contigo y no lo saben. Hoy me vine detrás de Ti, todas las veces que vi que tomabas igual aspecto. Pero no es la misma expresión. En la mañana parecías un ángel de luz. Mirabas las cosas, las personas con ciertos ojos, que más bien que el sol, les quitaban la oscuridad. Luego mirabas al cielo y tenías el aspecto de cuando ofreces el pan a la hora de comer. Más tarde, cuando atravesamos aquel ranchillo, te pusiste detrás, y te quedaste solo, y tomaste aire de un padre que tuviese ansias de hablar, de haber dicho algunas palabras a los pobres. A uno le dijiste: "Ten paciencia que pronto te ayudaré y ayudaré a tus otros compañeros". Era el esclavo de ese mal hombre que nos echó encima sus perros. Luego, cuando se preparaba la comida, nos mirabas con ojos de bondad llenos de amor.Parecías una mamá... Pero ahora tu aspecto es de dolor... ¿Qué piensas, Jesús, en esta hora, que siempre tienes ese aire?... También algunas veces en la noche, cuando no duermo, te veo como afligido. ¿Me puedes decir cómo oras, y por qué oras?"

JESÚS EXPLICA LAS HORAS DEL DÍA
POR QUÉ Y POR QUIÉN SE HA DE ORAR

"Claro que te lo diré. Así orarás conmigo. Dios nos da el día. El día lleno de luz, como lleno de sombras: el día y la noche. Es un regalo suyo vivir y tener luz. Es un modo de santidad la manera cómo se vive. ¿No es verdad? Entonces hay que santificar los momentos de todo el día, para conservarse santos y tener presente en el corazón al Altísimo y sus beneficios, y al mismo tiempo, tener alejado al demonio. Mira los pajaritos. Cuando despunta el sol, se echan a cantar. Bendicen la luz. También nosotros debemos bendecir la luz que es un regalo de Dios y bendecirlo que nos la concede, a El que es Luz. Anhelar por El desde los primeros albores de la mañana como para poner un sello de luz en todo el día que va abriéndose, para que sea luminoso y santo. Y unirse a todo lo creado para alabar al Creador. Luego, conforme las horas pasan, vemos cuánto dolor e ignorancia hay en el mundo, y entonces hay que orar nuevamente para que el dolor se aligere y desaparezca la ignorancia, a fin de que todos los hombres conozcan y amen a Dios porque si lo conociesen, sentirían consuelo en medio de su dolor. A la hora de siesta rogar por el amor de la familia. Gustar del don de estar unidos con quien nos ama, es también un regalo de Dios. Rogar para que la comida que nos es útil, no se convierta en pecado. Cuando llega el atardecer, orar pensando que la muerte es el crepúsculo que a todos nos aguarda. Orar porque nuestro crepúsculo esté bañado de la luz y de la vida, realizado siempre con el alma en gracia. Cuando se prenden las luces, orar para dar gracias por el día que termina y pedir protección y perdón, para poder entregarnos al sueño sin miedo de un juicio imprevisto, de asaltos del demonio. Orar, en fin, en la noche -pero esto es para los que no son niños- para reparar los pecados nocturnos, para alejar a Satanás de los débiles, para que en los culpables surja la reflexión y el arrepentimiento así como los buenos propósitos que se convertirán en realidad a la primera salida del nuevo sol. Así es como ora y por qué ora un justo durante el día."

AVE MARIA!