lunedì 26 marzo 2012

CHI E' MARIA? - CONOSCI TUA MADRE! : Il libretto può essere utilizzato ottimamente per un mese di maggio tutto mariano.




CHI E’ MARIA?





PRESENTAZIONE

Chi è Maria?
Le risposte a questa domanda così breve illustrano rapidamente, in forma catechistica, il dolce mistero di Maria, inseparabile da quello di Cristo.

« Conosci tua Madre! ».
Non sarà mai possibile amare e imitare la Madonna senza conoscerla. E del resto, quale dovere può essere più amabile di questo per un figlio?
Questo libretto è necessario ad ogni cristiano. In breve e con semplicità, esso presenta la Madonna nella sua più essenziale realtà storica, teologica, spirituale.

Suddiviso in trentuno capitoletti, il libretto può essere utilizzato ottimamente per un mese di maggio tutto mariano. A gloria della nostra Madre Divina, a beneficio di noi suoi figli.
P. STEFANO MARIA
Beato Angelico - Annunciazione_prado_Vergine.jpg
CHI E' MARIA?
Maria è il più grande dono che Dio ha fatto all'umanità. E' la Madre Divina: « Capolavoro del Creatore. Riflesso evi­dente di Dio. Miracolo di natura e di grazia. Bellezza inenarrabile. Splendidissima aurora. Corona dei Santi. Santuario delle mistiche altezze. Ministra del trionfo. La tutta Santa ... E' Colei a cui è toccato il prodigio unico di essere immacolata, perfettissima, purissima... » (Paolo VI).
Maria è stata, è, e sarà la Donna più conosciuta e più amata di tutta l'umanità.

E' necessario conoscere la Madonna?
La Madonna occupa un posto di primo piano non solo nella storia della salvezza del genere umano, ma anche nella vita spirituale di ogni cristiano. Per questo è utile, anzi doveroso e necessario conoscere profondamente la sua sublime missione, i suoi grandi privilegi e il mistero della sua vita.
La conoscenza di Maria serve a far conoscere meglio Gesù. Più si conosce la Madonna, meglio si comprende e si ama Gesù.

In quale libro si trovano le notizie sulla vita della Madonna?
Le notizie che riguardano la vita della Madonna le troviamo nel Vangelo, il quale, oltre a essere un libro sacro perchè ispirato da Dio, è anche vero, perchè parla di fatti realmente accaduti. E la prova più certa che le notizie sulla Madonna sono vere, l'abbiamo dal fatto che almeno tre dei quattro autori del Vangelo (San Matteo, San Luca e San Giovanni) conobbero personalmente la Madonna.

A quale sublime missione fu prescelta Maria da Dio?
Maria fu prescelta da Dio, fra tutte le donne, a compiere l'incomparabile missione di Madre del Messia-Salvatore e Madre universale di tutte le creature.
Dio preparò la Vergine Maria a questa grande missione arricchendola di grazie elettissime e privilegi singolari che fanno di Lei la Creatura più eccelsa, il Capolavoro più bello, dopo Gesù, compiuto da Dio.

Quali privilegi ottenne Maria da Dio per compiere la sua missione?
I privilegi più importanti di cui fu arricchita la Madonna sono quattro:
1. l'Immacolata Concezione,
2. la perpetua Verginità,
3. la Maternità Divina,
4. l'Assunzione al cielo in anima e corpo.
Inoltre, la Madonna corrispose in modo mirabile a tutte le grazie ricevute da Dio, per cui possiamo dirla Santissima e Perfettissima, e meritò anche di essere la Corredentrice del genere umano, la Mediatrice e Dispensatrice di tutte le grazie, l'Avvocata onnipotente presso Gesù, la Regina del cielo e della terra, degli Angeli e dei Santi. Tutto questo è patrimonio prezioso della nostra Fede.

LA MADONNA NELL'ANTICO TESTAMENTO

Anche se i libri dell'Antico Testamento parlano prevalentemente della venuta di Gesù come Messia-Salvatore, tuttavia vi sono vari testi, profezie, personaggi celebri e simboli che preannunziano e descrivono la figura e la missione della Madonna come Madre del Salvatore.
La presenza di Maria si scopre in tanti testi dell'Antico Testamento che manifestano la grandezza della sua missione nel piano della salvezza del genere umano.

Qual è la principale profezia dell'Antico Testamento che parla della Madonna?
La principale profezia dell'Antico Testamento che parla della Madonna è quella che troviamo nelle prime pagine della Bibbia «Io porrò inimicizia tra te e la donna, tra la tua stirpe e la sua stirpe: questa ti schiaccerà la testa e tu le insidierai il calcagno» (Gen 3, 15).
Con queste parole Dio annunzia all'umanità la venuta nel mondo di Cristo Redentore e quella di Maria come Madre del Messia promesso.
Essa schiaccerà la testa, col suo piede verginale, al demonio e riporterà sempre vittoria su di lui.

Vi sono altre profezie sulla Madonna?
Ricordiamo, tra le altre, la famosa profezia di Isaia: « Il Signore stesso vi darà un segno. Ecco: la Vergine concepirà e partorirà un figlio, che chiamerà Emmanuele » (7, 14).
La Donna sempre vergine che diventerà Madre dell'Emmanuele (= il Dio con noi) conservando intatta la sua verginità è Maria Santissima.
Non meno importante è l'altra del medesimo Profeta: « Un germoglio spunterà dal tronco di Iesse, un virgulto germoglierà dalle sue radici. Su di lui si poserà lo spirito del Signore... » (Is 11, 1).
Maria è la verga della radice di Iesse da cui germoglierà un fiore profumato: Gesù.

Quali sono i principali personaggi dell'Antico Testamento che raffigurano la Vergine Maria?
Oltre alle profezie, nelle pagine della Sacra Scrittura incontriamo importanti personaggi che raffigurano la Madonna nella sua missione di Mediatrice e di Avvocata, di Regina e di Condottiera del popolo cristiano.
Ricordiamo:
1) la regina Ester che ottiene, con la sua intercessione presso il re Assuero, pace e perdono per il popolo ebreo;
2) la coraggiosa Giuditta che uccide Oloferne, sconfigge i nemici e salva il suo popolo;
3) Sara piena di saggezza, Rebecca ricca di prudenza, Lia che è tutta dolcezza, Rachele modello di amabilità.
In Maria troviamo realizzate, in modo immensamente più sublime, tutte e singole le virtù esercitate da queste eroiche donne.

Quali sono i simboli dell' Antico Testamento che rappresentano la Santa Vergine?
I simboli più comuni che rappresentano la Vergine Maria sono:
1) l'arca di Noè costruita per salvare il genere umano dalle acque del diluvio, che raffigura Maria quale arca di sal­vezza per l'umanità peccatrice;
2) il giardino chiuso ricordato dal Cantico dei Cantici (4, 12-14), che somiglia all'anima e al corpo verginale della Santa Vergine, giardino mai violato, pieno di fiori e di frutti sempre nuovi e deliziosi;
3) la nube vista dal profeta Elia sul monte Carmelo che è simbolo di Maria, portatrice di grazie alle anime assetate e distrutte dal peccato;
4) la mistica rosa di Gerico di meravigliosa bellezza e profumo che ricorda la celestiale bellezza e soavità della Ma­donna.

LA NASCITA DELLA MADONNA

La Madonna non è un personaggio inventato dalla fantasia popolare, nè è un mito leggendario creato dalla tradizione, ma è una persona storicamente esistita, cioè nata e vissuta nel nostro mondo, come tanti altri personaggi della storia.

Dove e quando nacque la Madonna?
La Madonnì nacque in Palestina.
Del suo paese di origine non sappiamo nulla di sicuro. Tuttavia due sono le città che, più delle altre, si contendono il privilegio di averle dato i natali: Nazaret e Gerusalemme.
Anche riguardo all'anno della sua nascita il Vangelo non fa nessun accenno. E' probabile però che la Madonna sia nata verso il 21 prima della venuta di Gesù (circa duemila anni fa).

Chi furono i fortunati genitori?
Dalla Tradizione e da altre testimonianze sappiamo che i santi genitori della Madonna furono Gioacchino e Anna: due sposi profondamente religiosi che condussero una vita esem­plare.
Per lunghi anni implorarono dal Signore la grazia di un figlio, e solo in tarda età fu esaudita la loro preghiera.
Dio, al quale nulla è impossibile, si servì di questi santi sposi per donare al mondo la creatura più santa e sublime: l'Immacolata Maria.

Quali segni straordinari accompagna­rono la nascita della Vergine?
Nella nascita della Vergine, come in quella di ogni per­sona scelta dal Signore a compiere una grande missione, appare evidente l'intervento miracoloso di Dio. Maria è un dono gra­tuito della Provvidenza. Per Lei l'onnipotenza divina, al di là di ogni legge naturale, rese fecondo il matrimonio dei suoi genitori.
Inoltre la nascita della Madonna mette in evidenza la san­tità di Gioacchino e Anna. Come già era avvenuto per Abramo e Sara e avverrà per Zaccaria ed Elisabetta, Dio, dopo averli messi lungamente alla prova, ebbe riguardo della loro fede e, malgrado l'età, accordò loro una creatura meravigliosa: la Madre del Salvatore promesso.

Quale nome fu dato alla Madonna?
I genitori imposero alla Madonna il nome di Maria, anzi Myriam o Mariam, a seconda delle due forme di ebraico par­lato a suo tempo. Era un nome molto comune. E ancora più frequente è diventato oggi fra i cristiani.

Qual è il vero significato del nome 'Maria'?
Oggi non è possibile conoscere con certezza il vero signi­ficato di questo nome. Molti studiosi ritengono che « Maria » volesse dire « Signora » (anche in italiano « Madonna » signi­fica « mia donna », « mia signora »). A questo santo e dolce nome si attribuiscono anche altri significati: Amata da Dio, Tutta bella, Mare amaro, Stella del mare...

L'INFANZIA DELLA MADONNA

Dalla Sacra Scrittura appare evidente che la Madonna ap­parteneva alla stirpe regale di Davide, da cui, secondo le pro­fezie, doveva nascere il Messia.
Benchè di nobile discendenza, la sua famiglia era ormai decaduta dal suo antico splendore di gloria e di ricchezza. In­fatti povera era la casa dove nacque Maria, e poveri erano i suoi genitori, ridotti alla condizione di umili e semplici arti­giani. E questo lo possiamo provare dal fatto che la Vergine andò in sposa ad un altro artigiano del luogo, Giuseppe, se­condo l'usanza del tempo.

La Madonna ebbe fratelli e sorelle?
Dal Vangelo non appare che la Madonna avesse fratelli o sorelle di sangue. Come figlia unica ereditò la sola proprietà che avevano i suoi genitori: la piccola casa di Nazarett. Perchè questa piccola proprietà non passasse ad altra famiglia, Maria sposò San Giuseppe appartenente alla stessa stirpe di Davide.

Dove trascorse la sua infanzia la Vergine Maria?
Secondo un'antichissima tradizione, Maria trascorse la sua infanzia nel Tempio di Gerusalemme, dove rimase fino al quindicesimo anno di età. La Santa Bambina fu portata dai geni­tori all'età di tre anni per prestare servizio ed essere educata santamente nella legge del Signore.
Da alcuni episodi del Vangelo possiamo supporre che la Madonna ebbe una educazione assai intensa, e fu abituata, at­traverso la pubblica preghiera di ogni giorno, a quella costante vita di unione con Dio.

Quale avvenimento importante carat­terizzò la vita di Maria mentre era al Tempio?
Molti Padri della Chiesa e Teologi sostengono che la Ma­donna, mentre era al Tempio, si consacrò al Signore con il voto di verginità.
L'Immacolata era una creatura eccezionale e privilegiata. Preservata da ogni macchia di peccato fin dal primo, istante della sua concezione, era logico che vivesse in uno stato di totale consacrazione a Dio.
La sua santità, la sua pienezza di grazia e la sua stessa natura di unica fra tutte le donne esigeva un impegno assoluto di donazione. Ciò che Maria fece al Tempio col voto di ver­ginità.

Quale riferimento troviamo nel Van­gelo riguardo al voto di verginità della Madonna?
Dal Vangelo di San Luca risulta che la Madonna abbia fatto il voto di verginità prima che le venisse annunziato di diventare Madre del Redentore e prima ancora del matrimonio con San Giuseppe.
Alle parole dell'Angelo Gabriele («Ecco concepirai. un fi­glio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù ») la Madonna risponde: « Come è possibile? Non conosco uomo » (Lc 1, 34). Nelle parole di Maria appare evidente la sua ferma volontà di rimanere vergine. Solo dopo essere stata rassicurata che suo Figlio Gesù sarebbe nato senza intervento di uomo ma per opera dello Spirito Santo, accettò umilmente di diventare - la Madre del Messia.
La verginità in Maria non fu un ostacolo, ma il mezzo più degno - conveniente per la realizzazione dei disegni di Dio.

L'IMMACOLATA

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Il primo privilegio che la Madonna ottenne da Dio in vista della sua Maternità Divina fu di essere concepita « Im­macolata ».
Mentre tutti siamo concepiti col peccato originale, cioè senza la grazia santificante, la Madonna è stata la sola creatura umana a ricevere da Dio un'anima piena di grazia fin dai primo mo­mento della sua vita. Fu l'unico fiore che sbocciò sulla terra senza essere avvelenato e macchiato dal peccato di Adamo. Dinanzi a Lei il demonio sarà costretto a fuggire sempre.

Che cos'è il peccato originale?
Il peccato originale è il gravissimo peccato di ribellione e di disobbedienza commesso da Adamo nel paradiso terrestre.
Dio aveva creato l'uomo in uno stato di privilegio. Aveva arricchito la sua anima di doni meravigliosi. E nel suo amore di Padre lo mise in guardia dall'assaggiare certo frutto. Ma l'uomo non ne tenne conto e disobbedì al Creatore.
Questo  peccato « spogliò lui e tutti gli uomini della grazia e di ogni altro dono soprannaturale, rendendoli soggetti al pec­cato, al demonio, alla morte, all'ignoranza, alle cattive inclina­zioni e ad ogni altra miseria, ed escludendoli dal Paradiso » (Dal Catechismo, R. 71).

Come si può provare dalla Sacra Scrittura il privilegio dell'Immacolata Concezione?
Il privilegio dell'Immacolata Concezione si può provare con le parole che Dio disse al demonio dopo il peccato origi­nale: « Io porrò inimicizia tra te e la donna, tra la tua stirpe e la sua stirpe: questa ti schiaccerà la testa e tu le insidierai il calcagno » (Gen 3, 15).
L'inimicizia che Dio annunzia fra il diavolo (= serpente) e Maria ( = donna) sarà piena e durerà sempre. Se la Madonna fosse stata soggetta al demonio anche per un solo istante, l'ini­micizia non sarebbe stata completa. Quindi la Madonna non fu mai schiava di Satana, cioè la sua anima, per singolare privi­legio di Dio, non fu mai macchiata dal peccato originale e da nessun altro peccato.

Quale altro testo della Sacra Scrittura prova il privilegio dell'Immacolata Concezione?
Un'altra prova del privilegio dell'Immacolata Concezione la troviamo nelle parole con cui l'Angelo Gabriele salutò la Vergine Maria: « Ti saluto, o piena di grazia, il Signore è con te » (Lc 1, 28).
Il saluto dell'Arcangelo ci fa conoscere la sublimi santità di Maria. San Gabriele non chiamò la Madonna per nome, ma la chiamò « piena di grazia ». Queste parole dicono che la Madonna era stata ed era amica di Dio e ripiena di ogni grazia.
Sarebbe bastato un solo difetto, anche leggero, e l'Angelo non l'avrebbe più potuta chiamare « piena di grazia ». Dunque Maria fu sempre Immacolata, senza ombra di peccato originale.

Quando fu approvata solennemente dalla Chiesa la dottrina dell'Imma­colata Concezione?
La dottrina dell'Immacolata Concezione fu approvata so­lennemente dalla Chiesa e dichiarata domma di fede 1'8 dicem­bre 1854 dal Papa Beato Pio IX.
Il Sommo Pontefice, raccogliendo la voce che fin dai pri­mi secoli si tramandava nella Chiesa cattolica, insieme all'au­torevole testimonianza dei Papi, dei Vescovi e dei fedeli, di­chiarò che « la dottrina, la quale ritiene che la beatissima Ver­gine Maria, nel primo istante della sua concezione, per singo­lare grazia e privilegio di Dio onnipotente e in vista dei meriti di Gesù Cristo, Salvatore del genere umano, sia stata preservata immune da ogni macchia della colpa originale, è dottrina rive­lata da Dio e perciò da credersi fermamente e costantemente da tutti i fedeli ». (Bolla " Ineffabilis Deus " di Pio IX).

Quali effetti ottenne Maria dal pri­vilegio dell'Immacolata Concezione?
Dal privilegio dell'Immacolata Concezione Maria ottenne due effetti meravigliosi:
1. un perfetto equilibrio tra sensi e ragione, per cui non ereditò quella disordinata inclinazione dei sensi al male (la concupiscenza) che in noi spesso prevale sulla ragione;
2. l'immunità da qualsiasi peccato.
La Chiesa ha sempre creduto e insegnato (e la stessa ra­gione ce lo suggerisce) che Maria, in previsione della sua Ma­ternità Divina, non abbia commesso alcun peccato, ma anzi la sua vita in terra fosse come quella dei Santi in cielo.
Questa dottrina fu dichiarata esplicitamente dal Concilio di Trento.

Perché Dio scelse per suo Figlio una Madre Immacolata?
Dovendo scegliere una Madre per suo Figlio, Dio la scelse immacolata, pura, senza ombra di peccato, perchè la sua anima riflettesse perfettamente l'immagine della Santissima Trinità.
Il Signore non volle adornare la Madonna di qualità este­riori che la rendessero piacevole agli occhi del mondo, ma pre­ferì che fosse ricca di ogni virtù e di ogni grazia.
In questo infatti consiste la vera grandezza e la vera di­gnità dell'uomo.

LO SPOSALIZIO DELLA MADONNA

L'avvenimento più importante dell'adolescenza di Maria Santissima fu lo sposalizio con san Giuseppe. Di questo parla chiaramente il Vangelo. San Matteo dice che Maria era fidan­zata a Giuseppe (cfr. 1, 18) e san Luca che « Giuseppe salì dalla Galilea nella città di Davide insieme con Maria sua sposa » (2, 5).
La Madonna accettò lo stato matrimoniale perchè quella era l'usanza comune -patrocinata dai sacerdoti del Tempio- alla quale nessuna giovane ebrea poteva sot­trarsi, tanto meno una discendente della stirpe di Davide, da cui doveva nascere il Salvatore.
Il voto di verginità era inconcepibile per gli Ebrei. Solo dopo che Gesù fece conoscere la grandezza della vita vergi­nale, molti, rinunziando al matrimonio, cominciarono a vivere come angeli in terra.

La Madonna restò vergine anche dopo le nozze con San Giuseppe?
La Madonna, anche se accettò di essere « la fidanzata » e « la sposa » di San Giuseppe, non venne meno alla sua illibata verginità; si conservò sempre pura nella mente e intatta nel corpo.
Per risolvere l'apparente contrasto tra il voto di verginità e la vita matrimoniale, la divina Provvidenza scelse per Maria l'uomo « giusto », lo sposo adatto alle sue profonde aspirazioni religiose.
Fu proprio Giuseppe - dice san Bonaventura - che ma­nifestò a Maria il proposito di conservare anche lui la vergi­nità.
La Madonna dunque, grazie alla santità del suo casto sposo, potè vivere sempre verginalmente.

A quale stirpe apparteneva lo sposo della Vergine Maria?
Dal Vangelo sappiamo che il casto sposo della Vergine Maria era « figlio di Giacobbe » (Mt 1, 16)  ed anch'egli, come Maria, discendeva « dalla casa e dalla famiglia di Davi­de » (Lc 2, 4).
San Giuseppe, pur di origine regale, menò sempre una vita molto povera, perchè la sua famiglia era decaduta da diversi secoli.
San Matteo ce lo presenta come un semplice falegname (13, 55) che si guadagna la giornata col proprio lavoro. Eser­citò questo mestiere fino alla sua morte, aiutato per molti anni da Gesù.

Che cosa dice il Vangelo di San Giuseppe?
Il Vangelo ci ha tramandato di San Giuseppe solo qualche episodio, dal quale traspare tutta la bellezza della sua anima.
San Matteo sintetizza in una sola parola la figura di quest'uomo che visse sempre all'ombra di Gesù; lo chiama « uomo giu­sto » (1, 19). Nel linguaggio della Sacra Scrittura « giusto » significa « Santo », « Perfetto », ornato di tutte le virtù.
San Giuseppe è davvero un campione di santità, un mo­dello sublime di perfezione. In diverse e delicate circostanze appare la sua grande fede nell'eseguire i disegni di Dio con docilità e umile sottomissione.

A quale missione San Giuseppe fu prescelto da Dio?
San Giuseppe fu prescelto da Dio, fin dall'eternità, a com­piere una missione eccezionale, quella di custodire la santa famiglia di Nazaret nel suo pellegrinaggio terreno.
Egli occupa un posto importantissimo nella storia della nostra salvezza; segna la fine dell'Antico Testamento. Fra tutti i Patriarchi e Profeti « egli solo potè godere della presenza fisi­ca di Colui che la divina misericordia aveva loro promesso... (San Giuseppe fu) il padre putativo del Signore Gesù Cristo e vero sposo della Regina del mondo e Signora, degli Angeli. Egli fu scelto dall'Eterno Padre come fedele custode dei suoi principali tesori, il Figlio suo e la sua Sposa, e assolse questo incarico con la più grande sollecitudine » (San Bernardino, Disc. 2 su San Giuseppe).


Quali motivi di convenienza trovia­mo nel matrimonio verginale della Madonna con San Giuseppe?
Fra i tanti motivi di convenienza, basta ricordare quelli riferiti da san Tommaso. Era conveniente il matrimonio della Madonna con San Giuseppe:
1. affinchè la Vergine apparisse senza peccato davanti al mondo; se Gesù fosse nato da una madre non sposata, sarebbe stato creduto un figlio illegittimo e Maria sarebbe stata lapidata come adultera;
2. per giustificare davanti ai Giudei che il Messia, per mezzo di Giuseppe, discendeva dalla stirpe di Davide;
3. perchè Gesù e la Madre avessero un uomo che li provvedesse e li proteggesse nelle varie circostanze della vita;
4. perchè la famigla di Nazaret fosse modello di vita per tutte le famiglie cristiane.

Fu un vero matrimonio quello della Vergine con San Giuseppe?
Vi sono di quelli che mettono in dubbio o negano del tutto la realtà del matrimonio della Vergine con San Giuseppe. Ma le prove del Vangelo sono così chiare ed esplicite da escludere qualsiasi dubbio. In molte parti la Madonna viene presentata come la Sposa di Giuseppe: « Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria, tua sposa... Giuseppe, sveglia­tosi, fece come l'Angelo del Signore gli aveva ordinato, e prese con sè la sua sposa (Maria) » (Mt 1, 20. 24). « Giuseppe dalla Galilea... salì in Giudea alla città di Davide chiamata Betlem... insieme con Maria, sua sposa » (Lc 2, 5).
Il matrimonio di Maria con Giuseppe possiamo definirlo: sposalizio verginale, nozze angeliche, incontro di creature cele­stiali consacrate a Dio solo e da Lui scelte per la missione di­vina di Madre e di custode di Gesù.

L'ANNUNCIAZIONE

Botticelli - Annunciazione.jpg

L'Annunciazione è l'avvenimento più importante della vita della Madonna e di tutta la storia umana. Ci ricorda infatti l'Incarnazione del Figlio di Dio nel seno purissimo di Maria.
Quando venne la pienezza dei tempi stabilita per la Reden­zione degli uomini, Dio mandò il suo Figlio Unigenito nel mondo a perdonare, a guarire, a salvare l'umanità dal pec­cato.
Maria fu la creatura prescelta da Dio a essere la Madre del Salvatore e a dare un corpo umano al Figlio di Dio.

Quando e dove avvenne il fatto del­l'annunciazione?
Dal Vangelo non è possibile conoscere con esattezza l'an­no, il mese e il giorno dell'Annunciazione. Da altre testimonianze possiamo stabilire che l'Incarnazione del Figlio di Dio nel seno di Maria sarebbe avvenuta il 25 marzo dell'anno 748 dalla fon­dazione di Roma (cfr. S. Agostino, De Trinitate, 4, 5, 9). Riguardo al luogo, invece, il Vangelo ci indica chiaramente il luogo dove avvenne l'Annunciazione: « in una città della Galilea chiamata Nazaret ». Proprio in quell'oscuro villaggio, a 140 km da Gerusalemme, si recò l'Angelo Gabriele a portare alla Vergine Maria il grande annuncio che avrebbe rinnovato il mondo.

Quale saluto rivolse l'Angelo alla Madonna?
L'Angelo, appena giunse alla presenza di Maria, prima an­cora di esporle il suo messaggio, la salutò con queste parole: « Ti saluto, o piena di grazia, il Signore è con Te » (Lc 1, 28).
L'Angelo Gabriele in quel momento rappresentava Dio, era il suo messaggero: dunque egli rivolse a Maria non il suo saluto ma quello di Dio. Nelle sue parole c'era il saluto del Padre celeste alla Figlia più diletta e amata, del Figlio alla sua tenera Madre, dello Spirito Santo alla sua Immacolata Sposa, di tutto il cielo e di tutti gli Angeli che salutavano in Maria la loro Regina.

Quale profondo significato nasconde il saluto dell'Angelo?
Il saluto dell'Angelo mette in luce la sublime santità di Maria. Il messaggero celeste non la chiamò per nome, ma usò una frase singolare: « Ti saluto, o piena di grazia. Il Signore è con Te ».
Queste parole sono per Maria l'elogio più grande. Esse significano che la Vergine possedeva in sommo grado la grazia soprannaturale, cioè era piena di quel dono che ci fa « parte­cipi della stessa natura divina » (2 Pt 1, 4).
In quanto « piena di grazia », la Madonna era tutta di Dio. « Ella fu sempre con Dio - scrive san Lorenzo da Brin­disi - cosa che di nessun'altra creatura si può dire. Iddio fu con Maria al principio nella Concezione, perchè fosse concepita Immacolata, nella vita, per arricchirla sempre di nuovi tesori, alla fine nell'Assunzione, per liberarla dalla morte e trasferirla in cielo » (cfr. Mariale, pp. 215-6).

Quale sentimento provò la Vergine Maria al saluto dell'Angelo?
Le parole dell'Angelo suscitarono in Maria turbamento, sorpresa, stupore, meraviglia. Quale ne fu la causa? Alcuni la attribuiscono all'apparizione stessa dell'Angelo; altri al timore naturale che s'impossessa dell'uomo quando si trova al con­tatto col soprannaturale; altri, infine, al dubbio che si trattasse di una visione diabolica. Ma, la vera causa della sorpresa della Madonna la troviamo nella sua umiltà. A Maria sembra impos­sibile, perchè convinta della propria bassezza, che un simile saluto potesse essere rivolto a Lei.
Solo chi è umile trema dinanzi agli elogi. Dice san Tom­maso: « per l'animo umile nulla desta più ammirazione quanto il sentire esaltare la propria eccellenza » (Somma Teologica, p. III, q. 49, a, 4, ad 1).

Qual era il contenuto del messaggio portato dall'Angelo a Maria?
Il contenuto del messaggio portato a Maria dall'Angelo lo conosciamo dal Vangelo di san Luca: « Non temere, Maria, perchè hai trovato grazia presso Dio. Ecco, concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. Sarà grande e chiamato Figlio dell'Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine ». (1, 31 - 34).
Da queste parole 1a Madonna comprese chiaramente che Dio le riservava una nuova grazia, la più sublime, scegliendola, fra tutte le donne, a compiere l'altissima missione di Madre di Dio.

IL CONSENSO DELLA MADONNA

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La Madonna non dubitò delle parole dell'Angelo e nem­meno gliene domandò le prove, ma chiese semplicemente spie­gazione di come si sarebbe avverato in Lei il meraviglioso mi­stero della Maternità Divina, dal momento che aveva consacrato la sua verginità a Dio.
« Maria non dubita del fatto - dice san Bernardo - ma ne domanda il modo e l'ordine, poichè non chiede se ciò avverrà, ma come avverrà » (De Laud. Virg., Cm. IV, 3).
La Madonna vuol conoscere il modo come si compieranno in Lei le parole dell'Angelo, poichè anche in questo desidera fare la volontà di Dio.

Che cosa rispose l'Angelo per rassi­curare la Santissima Vergine?
Alla domanda della Vergine Maria: « Come è possibile? Non conosco uomo », l'Angelo Gabriele si affrettò a rassicurar­la che il concepimento di Gesù si sarebbe compiuto in Lei per miracolo di Dio, senza alcun intervento umano.
« Lo Spirito - Santo scenderà su di te - leggiamo in san Luca - su te stenderà la sua ombra la potenza dell'Altissimo. Colui che nascerà sarà dunque santo e chiamato Figlio di Dio » (1,35-36).
A conferma di quanto ha detto, l'Angelo annunzia alla Ma­donna un altro concepimento prodigioso: « Vedi: anche Elisa­betta, tua parente, nella sua vecchiaia ha concepito un figlio e questo è il sesta mese per lei, che tutti dicevano sterile: nulla è impossibile a Dio » (Ib., 367).

Quale fu la risposta della Madonna al messaggio dell'Angelo?
Per l'Incarnazione del Figlio di Dio mancava solo il con­senso della Madonna. In quel solenne momento, gli uomini, gli Angeli e Dio stesso attendevano con ansia la sua risposta. « Al­lora Maria disse: Eccomi, sono la serva del Signore, avvenga di me quello che hai detto ».
Con questa sublime risposta la Vergine prestava il suo pie­no consenso al messaggio divino e accettava di diventare la Ma­dre di Gesù, Figlio di Dio.
Le parole pronunciate dalla Madonna la innalzarono al gra­do più alto di gloria e portarono all'umanità il più grande bene­ficio.

Quale pienezza di sentimenti ci rive­lano le parole di Maria?
La risposta della Madonna ci rivela la sua grande fede nel credere e obbedire ciecamente alle parole dell'Angelo che le an­nunciano tanti divini misteri, e ci fa conoscere la sua profondis­sima umiltà. Mentre viene innalzata alla sublime dignità di Madre di Dio, Ella si dichiara la « serva », la « schiava » del Si­gnore.
Inoltre le parole di Maria manifestano il suo grande amore per gli uomini, poiché, accettando di divenire la Madre del Ver­bo Incarnato, accettava anche di cooperare come Corredentrice alla salvezza del genere umano.

Che cosa avvenne dopo il consenso della Vergine alle parole dell'Angelo?
Non appena Maria espresse il suo pieno consenso alle pa­role dell'Angelo, il Figlio di Dio discese dal cielo e si incarnò nel suo purissimo seno, dove, per virtù dello Spirito Santo, si formò il Corpo di Gesù, Uomo-Dio.
Il mistero dell'Incarnazione è un mistero di annientamento e di amore; Gesù per salvare gli uomini, prese la nostra natura umana, si fece in tutto simile a noi, tranne che nel peccato (Ebr 4,15).
All'inizio della creazione Dio, per un atto di amore, aveva creato l'uomo a sua immagine e somiglianza; nell'Annunciazio­ne invece, è Dio che diventa a nostra immagine e somiglianza nel seno della Madonna.

Quali insegnamenti riceviamo dalla Madonna nell'Annunciazione?
Nell'Annunciazione riceviamo da Maria insegnamenti di umiltà e di fede.
All'alba del genere umano la superbia e la disobbedienza di Adamo ed Eva portarono nel mondo la perdizione; all'alba della Redenzione l'umiltà di Maria Santissima portò all'umanità la salvezza.
Eva con la sua ribellione divenne la madre dell'umanità decaduta nella colpa; la Madonna, con la sua perfetta obbedien­za, divenne la Madre della nuova umanità rigenerata da Gesù.

LA VISITA DELLA MADONNA A SANTA ELISABETTA

L'avvenimento più importante narrato dal Vangelo dopo quello dell'Annunciazione, è la visita di Maria Santissima a Santa Elisabetta.
La Vergine ha saputo dall'Angelo che Dio ha concesso a Zaccaria la grazia di un figlio; e ora, Elisabetta, che tutti dice­vano sterile, è già al sesto mese della sua maternità.
Dimentica di sé, la Madonna decide di correre in aiuto della sua anziana parente, affrontando un viaggio lungo e fati­coso, pieno di rischi e di disagi.
Racconta San Luca: « In quei giorni Maria si mise in viag­gio verso la montagna e raggiunse in fretta una città di Giuda. Entrata nella casa di Zaccaria, salutò Elisabetta » (Lc. 1, 39-41).

Chi era Santa Elisabetta?
Secondo la testimonianza del Vangelo, Santa Elisabetta era moglie del sacerdote Zaccaria della classe di Abia, figlia della tribù di Aronne (cfr. Lc 1,5) e parente della Madonna (cfr. Lc 1,36).
Il Vangelo, inoltre, fa notare che Elisabetta e Zaccaria « era­no giusti davanti a Dio; osservavano irreprensibili tutte le leggi e le prescrizioni del Signore. Ma non avevano figli, perché Eli­sabetta era sterile e tutti e due avanti negli anni » (Lc 1, 6-7). Dio, in seguito, esaudì le preghiere di questi due giusti e concesse loro la grazia di diventare i fortunati genitori del gran­de Profeta e Precursore di Gesù, San Giovanni Battista.

Quali esempi di virtù ci offre la Ma­donna nella visita a Santa Elisabetta?
Nella visita a Santa Elisabetta la Madonna ci offre esempi di carità e di umiltà.
Quanta delicatezza di sentimento e quale squisita generosità in quel gesto di Maria! « Raggiunse in fretta una città di Giu­da », dice il Vangelo, per aiutare la sua bisognosa parente.
Da quel giorno ebbe inizio la grande missione di Maria verso gli uomini: portare Gesù alle anime, come lo portò la pri­ma volta nella casa di Santa Elisabetta.
In questo episodio rifulge anche la sua profonda umiltà. L'Immacolata Madre di Dio corre a prestare il suo aiuto, dimentica completamente di se stessa e della propria grandezza.

Quali prodigi avvennero nell'incontro della Vergine Immacolata con Santa Elisabetta?
Il Vangelo, secondo la narrazione dell'avvenimento fatta da San Luca, fa notare che la sola presenza della Madonna fece compiere tre meravigliosi prodigi:
1° il momentaneo uso di ragione di San Giovanni Battista che la madre portava ancora nel seno («Appena Elisabetta ebbe udito il saluto di Maria, il bam­bino le sussultò nel grembo »: Lc 1,41);
2° la santificazione del fanciullo nel grembo materno («Giovanni... sarà pieno di Spiri­to Santo fin dal seno di sua Madre »: Lc 1,15);
3° l'effusione di grazia in Santa Elisabetta («Elisabetta fu piena di Spirito Santo »: Lc 1,41).

Con quali parole di saluto la Madon­na fu accolta da Santa Elisabetta?
Le parole che Santa Elisabetta rivolse alla Madonna non contengono un semplice saluto, ma hanno un valore soprannatu­rale, perché ispirate da Dio stesso.
In quel momento, per divina ispirazione, Santa Elisabetta, avendo conosciuto i misteri di grazia che l'onnipotenza divina aveva operato in Maria, mossa dallo Spirito Santo, così salutò la sua giovane parente: « Benedetta tu tra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo! A che debbo che la madre del mio Signore venga a me?... E beata colei che ha creduto nell'adem­pimento delle parole del Signore » (Lc 1, 43-46).
Per la prima volta nella storia, la Madonna viene chiamata « Madre del Signore » e proclamata « beata » per la sua fede.

Come rispose la Madonna al saluto di Santa Elisabetta?
Al saluto di Santa Elisabetta la Madonna rispose col mira­bile cantico del « Magnificat », nel quale esalta la misericordia di Dio per le opere mirabili che ha compiuto in Lei.
Eccolo nella sua semplicità e grandezza: « L'anima mia magnifica il Signore e il mio spirito esulta in Dio, mio Salvatore, perché ha guardato l'umiltà della sua serva. D'ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata. Grandi cose ha fatto in me l'Onnipotente e Santo è il suo nome: di generazione in generazione la sua misericordia si stende su quelli che lo temono, ha rovesciato i potenti dai troni, ha innalzato gli uimili; ha ricolmato di bene gli affamati, ha rimandato i ricchi a mani vuote. Ha soccorso Israele, suo servo, ricordandosi della sua misericordia, come aveva promesso ai nostri padri, ad Abramo e alla sua discendenza per sempre » (Lc 1, 46-56).
Per quanto tempo Maria Santissima restò con Santa Elisabetta?
Dice San Luca che « Maria rimase con lei circa tre mesi », (1,56), cioè fino alla nascita di San Giovanni, e poi tornò a casa sua.

IL TURBAMENTO DI SAN GIUSEPPE

L'avvenimento che turbò la vita familiare dei due Santi Sposi fu provocato dal fatto che la Madonna, dopo l'annuncio dell'Angelo, partì da Nazaret per visitare Santa Elisabetta senza dire nulla a San Giuseppe di ciò che l'Angelo le aveva annun­ziato, cioè, che sarebbe divenuta Madre del Messia.
Quando Maria ritornò a Nazaret nella sua casa, San Giu­seppe notò in Lei i segni evidenti della maternità, e la gioia di quell'incontro si mutò ben presto in amarezza.
Dice San Matteo: « Maria, essendo promessa sposa di Giu­seppe, prima che andasse a vivere insieme, si trovò incinta per opera dello Spirito Santo. Giuseppe, suo sposo, che era giusto e non voleva ripudiarla, decise di licenziarla in segreto » (1, 18-20).

Perché la Vergine non rivelò al suo sposo Giuseppe i mirabili misteri che avvenivano in Lei?
La Madonna, con una sola parola avrebbe potuto dissipare il turbamento di San Giuseppe. Ma, nella sua umiltà, decise di non rivelare le grandezze che Dio stava operando in Lei, poiché era convinta che solo Lui, come aveva fatto con Santa Elisabetta, le avrebbe manifestate al suo sposo.
Ella si riteneva, nei confronti di Dio, la « schiava », la « serva ». Non poteva, né desiderava, perciò, prevenire la vo­lontà del suo Padrone celeste, ma lasciò che Dio stesso sceglies­se il tempo e il modo più idoneo per rivelare a San Giuseppe i segreti che nascondeva nel suo cuore.
Come giudicò San Giuseppe il silen­zio della sua Sposa?
San Giuseppe comprese subito di trovarsi davanti a un grande mistero. L'evidente stato di gravidanza di Maria Santis­sima avrebbe dovuto spingerlo a sospettare dell'onestà della sua Sposa. Ma la santità, l'incantevole purezza e semplicità del­la Madonna, gli faceva escludere in Lei qualsiasi infedeltà o so­spetto.
Per questo ritenne opportuno non dare alcun giudizio sul­la sua Sposa. Se il fatto fisico spingeva a giudicare male, la vita di Maria era un incanto di bontà e di candore.
Sospendendo ogni giudizio, decise di coprire col silenzio ciò che non comprendeva con la ragione.
Quale decisione pensò di prendere San Giuseppe nei confronti della Ma­donna?
Dice il Vangelo: « Giuseppe, suo sposo, che era giusto e non voleva ripudiarla, decise di licenziarla in segreto » (Mt 1,19). Fu la decisione più saggia e più giusta.
Il casto Sposo della Vergine aveva compreso che la mater­nità di Maria era frutto di una misteriosa azione divina. Non avendo però ricevuto da Dio alcun segno di tale azione, da uomo giusto, non poteva stabilire di tenerla con sé; perciò decise di rendere a Maria la sua libertà per sottrarla a qualsiasi sospetto di colpa, licenziandola segretamente.
Chi intervenne a dissipare ogni dub­bio dall'animo di San Giuseppe?
Fu Dio stesso che intervenne a dissipare ogni turbamento e dubbio dall'animo di San Giuseppe.
Mentre questi stava per mettere in atto la sua decisione, Dio gli inviò un Angelo in sogno che gli rivelò tutto il mistero della Maternità divina di Maria Santissima con queste parole:
« Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria, tua sposa, perché quello che è generato in lei viene dal­lo Spirito Santo. Essa partorirà un Figlio e tu lo chiamerai Gesù: egli infatti salverà il suo popolo dai suoi peccati » (Mt 1, 20-22).
Che cosa fece San Giuseppe dopo aver conosciuto dall'Angelo la rivela­zione del grande mistero?
Appena San Giuseppe ebbe la conferma da Dio che la ma­ternità della sua purissima Sposa era opera dello Spirito Santo, « fece come gli aveva ordinato l'Angelo del Signore e prese con sé la sua sposa (Maria) » (Mt 1, 24).
E' facile immaginare con quale gioia ed esultanza del cuo­re S. Giuseppe abbia eseguito l'ordine divino di prendere la Vergine Maria con sé.
E certamente ancora più grande fu la gioia della Madonna quando vide risolto così felicemente l'angoscioso dubbio che tor­mentava l'animo del suo castissimo Sposo.

LA VERGINITA' DELLA MADONNA

Fra le molte e bellissime gemme di privilegi che adornano la corona della Madonna, la più preziosa è quella della sua ver­ginità.

Maria Santissima fu tutta un profumo di gigli, un giglio di Paradiso trapiantato sulla terra, un giglio sempre intatto, che il tempo non riuscì ad appassire.
Fu Vergine nel corpo e nell'anima, in tutto e sempre. Scrive San Bernardo, che il privilegio della « verginità di Maria è una prerogativa singolare e al tempo stesso ineffabile: nessuno mai la potrà comprendere e illustrare » (Sermo de As­sumpt., n. 5, PL 183,438).

In che cosa consiste il privilegio della verginità di Maria Santissima?
La verginità e la maternità sono due grandi qualità della donna; ma sono naturalmente inconciliabili: l'una esclude l'al­tra, come il frutto esclude il fiore.
Solo per la sua santissima Madre, Dio ha fatto eccezione. Lei sola contemporaneamente fu Vergine e Madre. Questo pri­vilegio nella Madonna durò sempre.
Restò Vergine nel cuore e nel corpo prima di darci Gesù, nel darci Gesù, dopo averci dato Gesù. Concepì verginalmente, partorì verginalmente e rimase Vergine intatta per tutta la sua vita.

La verginità della Madonna è una ve­rità di fede da credersi?
La verginità della Madonna è una verità di fede più volte definita dalla Chiesa. Nel Concilio Generale di Costantinopoli e nella Costituzione « Cum quorundam » di Papa Paolo IV (7 agosto 1555) fu dichiarato espressamente che l'Immacolata Ma­dre di Dio fu Vergine prima, durante e dopo il parto.
Il brano classico che prova tale verità lo troviamo nella definizione infallibile del Concilio Romano (anno 649), nella quale si legge che « la Madre di Dio fu sempre Vergine, ha con­cepito senza seme per opera dello Spirito Santo, ha generato senza corruzione, permanendo indissolubile anche dopo il parto la sua verginità ».

Come si può dimostrare che l'Imma­colata fu Vergine prima di darci Gesù?
Per dimostrare la verginità di Maria Santissima prima del parto, riportiamo il celebre passo del Profeta Isaia: « Ascoltate, casa di Davide... Il Signore stesso vi darà un segno. Ecco: la Vergine concepirà e partorirà un figlio che chiamerà Emma­nuele » (7, 14-16).
Le suddette parole di Isaia non intendono esprimere un fatto comune di una giovane che resti vergine fino al momento della concezione; in questo non vi sarebbe nulla di eccezionale. Il Profeta invece presenta il fatto come un grande segno stra­ordinario: una Donna che conserva intatta la sua verginità, an­che dopo il concepimento.

In che modo la Madonna conservò la verginità anche dopo il concepimento? 
Leggiamo nel Vangelo di San Luca che l'Angelo Gabriele, dopo aver salutato la Madonna, le annunziò: « Ecco, concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù » (1, 31). E Maria chiese: « Come è possibile? Non conosco uomo » (1, 34). Non è certo una meraviglia che una donna sposata abbia un figlio. La spiegazione della domanda di Maria Santissima la possiamo trovare soltanto nell'intenzione ferma, suggellata da un accordo con San Giuseppe, di conservare sempre la sua ver­ginità.
E l'Angelo rispose « Lo Spirito Santo scenderà su di te, su te stenderà la sua ombra la potenza dell'Altissimo » (Lc 1, 35). Ecco il modo con cui la Madonna diventerà Madre oon­servando intatta la sua verginità.
Con quale testo del Vangelo si prova la verginità di Maria Santissima nel dare alla luce Gesù?
San Luca afferma che Maria Santissima, nel momento del­la nascita di Gesù, fece tutto da sola: « mentre (Maria e Giuseppe) si trovavano in quel luogo, si comprimono per lei i giorni del parto. Diede alla luce il suo figlio primogenito, lo av­volse in fasce e lo depose in una mangiatoia » (2,6).
I fenomeni principali che si riscontrano nella imminenza di un parto non si verificarono nella Vergine Maria. Partorì senza dolore e senza infrangere la sua verginità. E' Lei stessa che pre­sta a Gesù le prime cure amorose richieste dalla condizione del neonato.
Il Dio fatto carne entrò ed uscì dal grembo di Maria come un raggio di sole penetra un cristallo senza infrangerlo.

Perché la Chiesa ha próclamato la Madonna 'Regina delle Vergini?
La Chiesa ha proclamato la Madonna 'Regina delle Ver­gini ' perché è il modello stupendo e insuperabile di ogni vergi­nità consacrata a Dio.
Illuminata dalla grazia, per prima Ella comprese il sublime valore, della verginità e per prima attuò la scelta di una totale e incondizionata consacrazione a Dio.
Da allora, una schiera interminabile di vergini ha seguito il suo esempio nella più completa donazione e consacrazione della propria vita al Signore.

IL VIAGGIO DELLA MADONNA A BETLEM

Mentre nella Vergine Santa stavano per compiersi i giorni del parto, giunse a Nazaret un ordine di Cesare Ottaviano Au­gusto, imperatore di Roma, che ordinava a tutti i Giudei di an­dare al loro paese di origine a sottoscrivere il proprio nome per il censimento.
Così San Luca riferisce l'avvenimento: « In quei giorni un decreto di Cesare Augusto ordinò che si facesse il censimento per tutto l'impero. Questo primo censimento fu fatto quando era governatore della Licia Quirino » (2, 1-3).

Come accolsero l'ordine dell'Impera­tore i Santi Sposi di Nazaret?
La Madonna e San Giuseppe accolsero con estrema sere­nità l'ordine dell'Imperatore. Videro in esso la voce stessa di Dio che li chiamava a Betlem e subito si misero in cammino.
Racconta San Luca che « andavano tutti a farsi registrare, ciascuno nella sua città. Anche Giuseppe, che era della casa e della famiglia di Davide, dalla città di Nazaret e dalla Galilea salì in Giudea, alla città di Davide, chiamata Betlemme, per farsi registrare insieme con Maria sua sposa, che era incinta » (2, 3-g).

Come spiegare il viaggio della Ma­donna a Betlem?
Il viaggio della Madonna a Betlem, dal punto di vista uma­no, resta un fatto inspiegabile e misterioso.
Non era conveniente per la Vergine Maria affrontare un viaggio così lungo e faticoso, sia perché la legge del censimento era obbligatoria solo per gli uomini e sia perché numerosi erano i disagi che s'incontravano nel viaggio da Nazaret a Betlem.
Inoltre la Madonna era prossima a dare alla luce Gesù; si poteva attendere prima la nascita del Bambino e poi eseguire l'ordine dell'Imperatore, dal momento che il tempo assegnato per soddisfare all'obbligo del censimento non era breve.

Quale particolare circostanza spinse San Giuseppe a portare la sua Sposa a Betlem?
Con tutta probabilità i Santi Sposi affrontarono il lungo viaggio con la speranza di ritornare a Nazaret prima del parto. Ma, o per un ritardo nel viaggio, o per un imprevisto anticipo dei giorni del parto, accadde che Gesù nacque prima del ritorno a Nazaret.
Se è vera questa ipotesi bisogna affermare che, mentre lo svolgimento umano dei fatti andava a rovescio, il piano di Dio si avverava in pieno: Gesù veniva al mondo nella più squallida povertà, lontano da ogni conforto, nella gelida grotta di Betlem.

I due Santi Sposi trovarono ospitalità a Betlem?
C'è una frase del Vangelo che ci fa conoscere il tragico momento in cui vennero a trovarsi i Santi Sposi quando arriva­rono a Betlem: « non c'era posto per loro nell'albergo » (Lc 2,?).
L'uomo rifiutava Dio, anche se inconsapevolmente, già pri­ma di nascere. Fu un terribile dolore per il povero San Giuseppe non poter preparare, a causa della sua povertà, una degna di­mora all'Uomo-Dio che stava per nascere.
Tutto però andava secondo i piani divini. Per la nascita del Figlio di Dio erano pronti un 'trono ' e una 'reggia ' vera­mente regali: una mangiatoia e una squallida grotta!
Come trascorse la Madonna i nove mesi che precedettero la nascita di Gesù?
Come ogni altra mamma, la Madonna, per nove mesi, portò nel proprio grembo il Figlio di Dio. I primi tre mesi li trascor­se in casa di Santa Elisabetta. Poi fece ritorno a Nazaret e vi restò fino al momento del viaggio a Betlem.
Possiamo immaginare con quanta cura preparasse ogni cosa per il suo Bambino che stava per nascere! Furono certo mesi di gioia indimenticabile, mesi di continua comunione spirituale e fisica con Dio, mesi di raccolta e silenziosa preghiera, mesi di trasporti celestiali, durante i quali gli Angeli prestarono servizio d'amore intorno a Lei.

LA MADONNA NELLA NASCITA DI GESU'

Dove nacque Gesù? Dal Vangelo conosciamo che Gesù nacque a Betlem, piccolo paese della Giudea, in Palestina e che la sua nascita avvenne in una mangiatoia. Ora la mangiatoia ri­vela una stalla, una grotta, un luogo abitato da animali: e lì, in quella grotta, in quella mangiatoia, in una gelida notte d'in­verno, tra lo sporco delle pareti e l'oscurità della grotta, nacque il Verbo di Dio, il Salvatore del mondo, il Messia promesso. Questo fu il trono regale, la reggia che Dio aveva prepa­rato per la venuta del suo Figlio diletto tra gli uomini!

Come avvenne la nascita di Gesù?
San Luca ricorda l'avvenimento della nascita di Gesù con queste parole: « Ora, mentre si trovavano in quel luogo, si com­pirono per lei i giorni del parto. Diede alla luce il suo Figlio primogenito, lo avvolse in fasce e lo depose in una mangiatoia » (2, 6-8).
Commenta Cornelio A Lapide: « Era la mezzanotte... quan­do la Vergine fu rapita in dolcissima estasi di amore, da cui non si riebbe se non quando gli Angeli le ebbero deposto sulle brac­cia il suo Divin Pargoletto » (Comm. in S. Luca).

Quali segni straordinari avvennero nella Vergine Maria alla nascita di Gesù?
La nascita di Gesù, ben diversa dalle altre, operò nella Ver­gine Maria prodigi unici nella storia dell'umanità.
In previsione di questo avvenimento la Madonna era stata preservata dal peccato originale, aveva concepito il Figlio di Dio per opera dello Spirito Santo, e ora lo dà alla luce senza violare minimamente la sua integrità corporale. Diviene Madre di Dio e conserva la sua verginità. Il parto non avvenne nel dolore, ma, al contrario, il suo cuore fu ripieno di grande gioia.
San Luca fa notare che la Vergine subito dopo il parto, senza alcun bisogno di aiuto, avvolse Gesù in pochi panni e lo depose nella mangiatoia (2,.7).

Quali sentimenti provò Maria Santis­sima alla nascita di Gesù?
L'Immacolato Cuore della Santa Vergine fu inondato di immenso gaudio quando per la prima volta le sue mani accol­sero il Fanciullo Divino, le sue braccia lo strinsero al suo pu­rissimo seno e le sue labbra gli impressero il primo bacio. Alcuni Santi ebbero il privilegio di godere per qualche istante la dolcissima visione del Bambino Gesù e trasalirono di gioia. Possiamo immaginare quanta sia stata smisuratamente più grande la pienezza di gaudio della Vergine quando il suo sguar­do celestiale si posò per la prima volta sul diletto Figlio e il suo Cuore Immacolato nutrì i primi palpiti d'amore di Figlia per il suo Dio e di Madre per il suo Gesù.

Quale significato hanno le parole di San Luca: «Diede alla luce il suo figlio primogenito»?
L'Evangelista chiama Gesù 'Primogenito' perché realmen­te era il primo nato da Maria, ma fu anche l'Unico.
Presso il popolo ebreo, il primo figlio nato, senza alcun ri­ferimento ad altri figli, si chiamava primogenito per motivi le­gali. Gesù, com'è l'Unigenito del Padre in cielo, in quanto Dio, così è anche l'Unigenito della Madonna in terra, in quanto Uomo­Dio. Egli nacque da Maria sempre Vergine, la quale perciò si chiama ed è vera Madre di Dio.
Quale insegnamento riceviamo dai tre protagonisti della grotta di Betlem?
Gesù, la Madonna e San Giuseppe, maestri insuperabili di ogni virtù, ci offrono esempi sublimi di povertà, di verginità e d'umiltà al momento della nascita del Fanciullo Divino.
San Giuseppe c'insegna ad essere poveri, cioè privi di ogni cosa, a volte anche di quelle necessarie. Egli infatti scelse la po­vertà di una grotta, non avendo mezzi per un parto migliore.
La Madonna nel suo parto verginale c'insegna ad essere puri, casti di anima e di corpo, nei pensieri, nei desideri, nelle azioni.
Grande infine è la lezione di umiltà che il Bambino Gesù ci impartisce dalla sua povera culla. Il Creatore dell'universo si umiliò a tal punto da voler nascere in una grotta ed essere de­posto in una mangiatoia, nascosto a tutti, in un piccolo paese della Palestina.

LA DIVINA MATERNITA' DI MARIA

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Fra tutti i misteri mariani il più grande è quello della Di­vina Maternità. La Vergine Santissima è 'vera Madre di Dio'. Così è presentata la Madonna dalla Sacra Scrittura, dalla Tradi­zione, dai Santi Padri e dalla Chiesa.
Alla luce di questo mistero troviamo la ragione dell'im­portante missione di Maria Santissima nella Chiesa e nell'uma­nità.
In vista di così eccelso privilegio, unico nella nostra storia, la Madonna ottenne da Dio quei sublimi e singolari doni di gra­zia che arricchirono talmente la sua anima, da innalzarla al di sopra di ogni altra creatura.

In quale senso la Vergine viene det­ta vera Madre di Dio?
Maria Santissima viene detta vera Madre di Dio « non già perché sia Madre della divinità, ma perché è Madre, secondo l'umanità, di una Persona che aveva ad un tempo e l'umanità e la divinità » (S. Tom. 3, q. 35, a. 4 ad 2).
La Madonna non fu Madre solo dell'umanità di Gesù, ma generò una Persona in cui erano presenti natura umana e natura divina. Ne segue che la Madonna generò non un semplice uomo, ma Colui che era Dio. La Vergine Santissima dunque è vera Madre di Dio.

Come si può dimostrare il mistero della Divina Maternità di Maria San­tissima?
Il mistero della divina maternità della Madonna, poiché non è una verità di ordine naturale, può essere spiegato solo dal­la Rivelazione divina, cioè, dalla Sacra Scrittura, dalla Tradi­zione e dal Magistero della Chiesa.
La Sacra Scrittura dichiara espressamente che la Vergine è vera Madre di Dio nel Vangelo di San Luca: l'Angelo disse a Maria « Ecco concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chia­merai Gesù. Sarà grande e chiamato Figlio dell'Altissimo » (1, 31-2).
Ancora più esplicita l'affermazione di Santa Elisabetta: « A che debbo che la Madre del mio Signore venga a me? » (Lc 1, 43). Con queste parole Santa Elisabetta proclama aper­tamente la Madonna Madre di Dio (cfr. Gal. 4, 4).
Che cosa dice la Tradizione sulla Di­vina Maternità della Madonna?
La voce della Tradizione è quasi unanime nel proclamare la Madonna 'Madre di Dio'.
Teodoreto di Ciro scriveva: « Già i primi annunziatori del­la fede ortodossa hanno insegnato, attingendo alla Tradizione apostolica, a chiamare e credere Genitrice di Dio la Madre del Signore ».
Gìovanni di Antiochia esortò il suo amico Nestorio a non combattere il titolo di 'Madre di Dio' proclamato e adoperato da molti insigni Padri della Chiesa.
Il primo ad usare il termine 'Madre di Dio' fu Origene. Dopo di lui Ippolito di Roma, Eusebio di Cesarea, Epifanio, ecc... San Gregorio Nazianzeno scrisse: « Se qualcuno non rico­nosce Maria Santissima quale Genitrice di Dio, è separato dalla divinità ».

La Divina Maternità di Maria Santis­sima è una verità definita solennemente­ dalla Chiesa?
La Divina Maternità di Maria Santissima è una verità defi­nita diverse volte, in forma solenne e infallibile, dal Magistero della Chiesa.
La prima volta nel Concilio di Efeso del 431, i duecento Vescovi, condannando gli errori di Nestorio, dichiararono: « se qualcuno non riconosce essere l'Emanuele vero Dio e -conse­guentemente la Santa Vergine Genitrice di Dio, sia scomunica­to » (Denz. 252).
Successivamente il Concilio di Calcedonia e di Costanti­nopoli affermarono espressamente la stessa verità (Denz. 301). Infine nel III Concilio di Costantinopoli fu definito nuova­mente che « Maria è in senso vero e proprio veramente Geni­trice di Dio » (Denz. 555).

Quale dignità deriva alla Madonna dall'essere vera Madre di Dio?
Dall'essere vera Madre di Dio deriva alla Madonna la più alta dignità dopo Dio. Afferma San Tommaso che « la beata Vergine Maria per il fatto che è Madre di Dio, ha in certo qual modo una dignità infinita, per l'infinito bene che è Dio » (1q. 25, a.6 ad 4).
« Dalla Divina Maternità - insegna Pio XI - come da misteriosa acqua sorgiva, deriva a Maria una grazia singolare e tale dignità,  dopo Dio, è la più grande che si possa pen­sare » (Enc. 'Lux veritatis ', 1931).
« Nulla esiste al mondo - dichiara Proclo di Costantino­poli - che possa essere paragonato alla Madre di Dio, Maria..., che possa superare o magari uguagliare la Vergine e Genitrice di Dio » (P.G. 65, 717).

Quali effetti ha prodotto in Maria Santissima la sua Divina Maternità?
La Maternità Divina ha prodotto in Maria Santissima nuo­vi e più sublimi rapporti con le persone della Santissima Tri­nità. Con Dio Padre la Vergine ha in comune la generazione del Verbo divino nella sua Persona divina e umana. Con il Figlio di Dio ha rapporti di Madre; con lo Spirito Santo di Sposa immacolata.
In relazione agli uomini, la Maternità Divina ha prodotto in Maria Santissima una maternità spirituale. Diventando Madre di Gesù, la Madonna è diventata anche Madre nostra spirituale, Madre del Corpo mistico, Madre della Chiesa.
« Quando il Verbo si fece carne nel suo seno - afferma Pio XII - ella divenne non solo la Madre di Dio, ... ma anche la Madre di tutti coloro che per mezzo dello Spirito Santo sa­rebbero diventati una sola cosa, sotto la guida del suo divin Figlio » (Radiom. 1947).

LA VERGINE E I PASTORI

Il primo annunzio della nascita di Gesù fu dato a poveri e semplici pastori dei dintorni di Betlem. La loro povertà non era inferiore a quella di Gesù, né contrastava con la suprema umiliazione del Re divino deposto dalla Vergine Madre in una mangiatoia.
Dio che ama di preferenza i deboli e i poveri, che re­spinge i superbi e innalza gli umili, scelse, come primi adora­tori del suo Verbo fatto carne, umili e semplici pastori. Ad essi fu riservata la grande gioia di conoscere il primo annun­zio della nascita del Salvatore.

Chi annunziò ai pastori la nascita di Gesù?
Racconta San Luca: « Un Angelo del Signore si presentò davanti a loro (pastori) e la gloria del Signore li avvolse di luce. Essi furono presi da grande spavento, ma l'Angelo disse loro « Non temete, ecco, vi porto una grande gioia, che sarà di tutto il popolo, oggi vi è nato nella città di Davide un Sal­vatore, che è il Cristo Signore. Questo per voi il segno: trove­rete un Bambino avvolto in fasce, che giace in una mangia­toia ». E subito apparve con l'Angelo una moltitudine dell'eser­cito celeste, che lodava Dio e diceva: « Gloria a Dio nel più alto dei cieli e pace in terra agli uomini che egli ama » (2, 9-14).

Come risposero i pastori all'annunzio dell'Angelo?
Continua San Luca: « E quando gli Angeli si furono al­lontanati per tornare in cielo, i pastori dicevano fra loro: « An­diamo fino a Betlemme, vediamo questo avvenimento che il Signore ci ha fatto conoscere ». Andarono dunque senz'indugio e trovarono Maria e Giuseppe e il Bambino, che giaceva nella mangiatoia. E dopo aver visto, riferirono ciò che del Bambino era stato detto loro. Tutti quelli che udirono, si stupirono delle cose che i pastori dicevano » (2, 15 - 9).

Quali insegnamenti rileviamo dal comportamento dei pastori?
Dal comportamento dei pastori possiamo rilevare:
1. la pronta decisione di mettersi alla ricerca del neonato Salvatore;
2. la sollecita risposta alla voce del messaggero divino;
3. la vivissima gioia di aver trovato e visto tutto quello che l'Angelo aveva loro annunziato;
4. l'incontenibile bisogno, una volta tornati alle loro case, di far conoscere ai vicini le meraviglie che avevano visto. I pastori dunque furono i primi adoratori del Messia e i primi annunciatori della sua nascita.

Quale fu l'atteggiamento della Ver­gine dinanzi ai prodigi della nascita di Gesù?
La Vergine ci viene presentata dal Vangelo tutta assorta nei misteri avvenuti alla nascita di Gesù. « Maria - dice San Luca - da parte sua serbava tutte queste cose meditandole nel suo cuore » (2, 19).
Nel gaudio della sua maternità, la Madonna meditò il mistero di estrema povertà in cui volle nascere il Salvatore del mondo e in cuor suo accettò i piani voluti da Dio, trovando in quella squallida grotta, come i pastori, la vera gioia, l'unica ricchezza del mondo. Quale maggiore ricchezza poteva deside­rare la Madonna dal momento che aveva tutto per sè il Figlio di Dio?
Che cosa avvenne otto giorni dopo la nascita di Gesù?
Otto giorni dopo la nascita di Gesù, come tutti gli Israe­liti, la Santa Famiglia celebrò i riti della circoncisione e della imposizione del nome.
Il rito della Circoncisione, che consisteva in un taglio operato sul corpo del bambino, impetrava da Dio la remissione della colpa originale e inseriva il circonciso tra il popolo eletto, costituendolo erede di quelle solenni promesse che Dio aveva fatto a ogni figlio di Abramo.
Nell'atto della Circoncisione, la Madonna, e San Giuseppe imposero solennemnente al Bambino il nome Gesù « come era stato chiamato dall'Angelo, prima di essere concepito nel grem­bo della madre » (Lc 2, 21).
Gesù era tenuto alla legge della Cir­concisione?
Gesù non era tenuto a osservare la legge della Circonci­sione.
Essando Figlio di Dio, non aveva bisogno di questo se­gno esterno per stringere il patto di amicizia con Dio, a cui era unito col vincolo della stessa natura divina, nè aveva bi­sogno di essere purificato dalla colpa originale, poichè Gesù, Agnello immacolato, Vittima innocente per i nostri peccati, nacque, unico tra gli uomini insieme alla sua Santissima Ma­dre, come giglio purissimo, senza peccato originale.

LA PURIFICAZIONE DELLA MADONNA

Dopo il rito della Circoncisione, il Vangelo ricorda due importanti avvenimenti: la purificazione della Madonna e la presentazione di Gesù al Tempio.
Ecco quanto racconta San Luca: « Quando venne il tempo della loro purificazione, secondo la Legge di Mosè, portarono il Bambino a Gerusalemme per offrirlo al Signore, come è scritto nella Legge del Signore: ogni maschio primogenito sarà sacro al Signore; e per offrire in sacrificio una coppia di gi­vani tortore o colombi, come prescrive la Legge del Signo­re » (2, 22).

Quale significato esprimevano i riti della purificazione e della presenta­zione al Tempio?
Dio aveva ordinato, nella legge mosaica, che ogni donna doveva considerarsi immonda per quaranta giorni in seguito alla nascita di un bambino, per ottanta invece se si trattava di una bambina. Al termine di tali giorni, la donna doveva presentarsi al Tempio per essere purificata mediante l'asper­sione e l'offerta di un agnello in olocausto e di un colombino o tortorella in espiazione dei peccati. I poveri offrivano solo due colombe o tortorelle.
Dopo la purificazione ogni primogenito doveva essere con­sacrato al servizio del Signore. Il sacerdote prendeva il bam­bino dalle braccia della madre e lo deponeva sull'altare di Dio, come una vittima da sacrificarsi. Ma poi veniva subito riscat­tato dai genitori con alcune monete (cinque sicli).

La Madonna era tenuta a osservare la legge della purificazione?
La Madonna non era tenuta a osservare la legge della purificazione perchè era diventata Madre in maniera prodigiosa, conservando intatta la sua verginità. Con la nascita di Gesù non solo non aveva contratto nessuna immondezza, ma aveva rice­vuto un aumento di santità altissima.
La Vergine Maria volle sottomettersi alla legge mosaica per insegnare a tutti il rispetto e l'osservanza delle pratiche religiose. Questo rito le fece nascondere ancor più la sua ec­celsa dignità, perchè fece l'offerta dei poveri, non potendo dare di più, e la sua perfetta verginità.
La Santissima Vergine che ama tanto la sua verginità, ama ancor più l'umiltà, fino ad accettare di comparire come una donna immonda, bisognosa di purificazione.

Quale reale significato esprime il rito della presentazione di Gesù al Tempio?
L'atto compiuto da Maria Santissima di donare il Bam­bino al sacerdote ha il significato non di una semplice offerta, ma di un vero sacrificio.
La presentazione di Gesù si allaccia al sacrificio della Croce. E come allora sarà la Madonna a offrire il suo Gesù al Padre, come vittima innocente per i peccati degli uomini, così ora è Lei che offre il suo Bambino a Dio in riscatto del genere umano.
Da quel momento la Madonna, consapevole della sua mis­sione di Madre del Redentore, si associò al sacrificio del Figlio, accettando di soffrire nella sua anima tutto quello che Gesù avrebbe sofferto nel Corpo.

Che cosa avvenne quando la Santa Vergine portò il Bambino Gesù al Tempio?
Narra San Luca che « a Gerusalemme c'era un uomo di nome Simeone, uomo giusto e timorato di Dio, che aspettava il conforto d'Israele; lo Spirito Santo che era su di lui, gli aveva preannunziato che non avrebbe visto la morte senza pri­ma aver veduto il Messia del Signore. Mosso dunque dallo Spirito, si recò al tempio; e mentre i genitori vi portavano il bambino Gesù per adempiere la Legge, lo prese tra le braccia e benedisse Dio: Ora lascia, o Signore, che il tuo servo vada in pace secondo la tua parola; perchè i miei occhi han visto la tua salvezza, preparata da te davanti a tutti i popoli, luce per illuminare le genti e gloria del tuo popolo Israele » (2, 25-33).
Che cosa profetizzò alla Madonna il giusto Simeone?
Simeone, dopo aver predetto a Gesù la sua missione di luce e di salvezza per l'umanità, rivolto alla Madonna, le predisse i terribili dolori che affliggeranno il suo cuore non solo durante la passione del Figlio, ma ogni volta che l'uomo si pronunzierà contro Gesù scegliendo la via del peccato. Racconta ancora San Luca: « Simeone li benedisse e par­lò a Maria, sua madre: « Egli è qui per la rovina e la risur­rezione di molti in Israele, segno di contraddizione perchè siano svelati i pensieri di molti cuori. E anche a te una spada trapasserà l'anima » (2, 34-35).

LA MADONNA NELLA FUGA IN EGITTO

La pace della Famiglia di Nazaret fu turbata dalla notizia della strage degli innocenti ordinata dal feroce Erode, con la intenzione di uccidere Gesù, quando ancora non aveva due anni.
Bisognava fuggire, abbandonare tutto: casa, parenti, pae­se... per salvare il Bambino dalla persecuzione del crudele tiranno.
San Matteo così narra l'avvenimento: « Un angelo del Si­gnore apparve in sogno a Giuseppe e gli disse: « Alzati, prendi il bambino e sua Madre e fuggi in Egitto, e resta là finchè non ti avvertirò, perchè Erode sta cercando il bambino per ucci­derlo » (2, 13).
Come accettò la Madonna l'ordine di­vino di fuggire in Egitto?
La Madonna accettò, insieme al suo santo Sposo, l'ordine di fuggire in Egitto con perfetta obbedienza alla volontà di Dio. A quale dura prova fu messa la sua fede!
Dio aveva parlato per mezzo di un sogno: ma era proprio l'Angelo che era apparso a San Giuseppe? E perchè andare in Egitto? Queste domande Maria non se le pose. Ella crede in Dio e fugge quella stessa notte. « Giuseppe destatosi dal sonno - racconta San Matteo - prese con sè il bambino e sua madre nella notte e fuggì in Egitto, dove rimase fino alla morte di Erode » (2, 14-15).
Quale fu l'atteggiamento di Maria Santissima durante la fuga in Egitto?
La Madonna, durante la drammatica fuga in Egitto, con­servò nel suo animo una pace divina. E' facile tuttavia imma­ginare lo stato di trepidazione in cui venne a trovarsi al pen­siero di una possibile perdita del suo Bambino.
Però, anche se i disagi e le privazioni del lungo viaggio, le sofferenze fisiche e le prove morali furono pene grandissime per il suo cuore di Madre, la sua mente si uniformò in pieno ai voleri di Dio.
Fu questo il primo dolore sofferto dalla Vergine, di quelli profetizzati dal vecchio Simeone nel Tempio.
Per quanto tempo la Santa Famiglia rimase in Egitto?
Dal Vangelo di San Matteo (cfr. 2, 15) sappiamo che la Santa Famiglia rimase nella terra dei Faraoni fino alla morte di Erode. Poichè dalla storia non conosciamo con esattezza la fine del tiranno, di conseguenza non possiamo conoscere nem­meno gli anni di permanenza di Gesù, Maria e Giuseppe nella terra d'Egitto.
Certamente non superarono i dieci anni. Infatti, quando Gesù fu smarrito e ritrovato nel Tempio di Gerusalemme men­tre discuteva con i dottori della Legge, aveva dodici anni. E a quel tempo la Santa Famiglia si trovava già in Palestina. Sem­bra più probabile, tuttavia, che non sia stata in Egitto più di qualche anno.
Chi avvertì la Santa Famiglia di la­sciare l'Egitto?
Anche per questo annunzio Dio si servì di un Angelo per avvertire la Santa Famiglia di far ritorno in Palestina. Ecco come San Matteo narra la visione: « Morto Erode, un angelo del Signore apparve in sogno a Giuseppe in Egitto e gli disse: « Alzati, prendi con te il bambino e sua madre e và nel paese d'Israele; perchè sono morti coloro che insidia­vano la vita del bambino ». Egli, alzatosi, prese con sè il bambino e sua madre, ed entrò nel paese d'Israele. Avendo saputo che era re della Giudea Archelao al posto di suo pa­dre Erode, ebbe paura di andarvi. Avvertito poi in sogno, si ritirò nelle regioni della Galilea e, appena giunto, andò ad abitare in una città chiamata Nazaret » (2, 19-23).
Quale insegnamento ci offre la Ver­gine Maria nell'episodio della fuga in Egitto?
Nell'episodio della fuga in Egitto, la Vergine Maria c'in­segna a uniformare la nostra volontà a quella di Dio. Come appare dal racconto evangelico, la Madonna si sottomette alle divine disposizioni fedelmente e serenamente, perchè vede in ogni avvenimento la mano di Dio, sia negli ordini che vengono direttamente dal cielo, sia nei comandi del suo sposo Giuseppe.
Per Lei restare a Nazaret, vivere in Egitto, ritornare a Betlem o a Nazaret è la stessa cosa. Ella vive di fede e vive affidandosi completamente alle mani di Dio.

LA MADONNA IN CERCA DI GESU' 

L'unico avvenimento che il Vangelo riporta dell'adolescen­za di Gesù è l'episodio del suo smarrimento a Gerusalemme. Secondo la Legge di Mosè, tutti gli Israeliti che abitavano nelle vicinanze di Gerusalemme e che avevano compiuto il tredicesimo anno di età, dovevano andare a Gerusalemme, tre volte all'anno, per le feste di Pasqua, di Pentecoste e dei Tabernacoli.
Dice l'evangelista San Luca che « i suoi genitori (Maria e Giuseppe) si recavano tutti gli anni a Gerusalemme per la festa di Pasqua. Quando egli (Gesù) ebbe dodici anni, vi sali­rono di nuovo secondo l'usanza » (2, 41-2).
La Madre di Gesù era tenuta a par­tecipare alle tre feste che si celebra­vano in Gerusalemme?
Nessuno della Santa Famiglia era tenuto a partecipare alle tre feste annuali. L'obbligo infatti di compiere i pellegrinaggi a Gerusalemme:
a) era riservato soltanto agli uomini (quindi la Madonna ne era esclusa);
b) cominciava dall'età dei tredici anni compiuti, Gesù invece ne contava solo dodici;
c) era per quelli che abitavano nella regione della Giudea, perciò anche Giuseppe, che risiedeva con Maria e Gesù a Nazaret nella Galilea, era dispensato da qualsiasi obbligo..
La Vergìne Santa, pur non essendo obbligata, compiva i lunghi viaggi con singolare spirito di devozione, per un senso di grande amore verso Dio e di sottomissione alle sue leggi.
Che cosa accadde durante il viaggio di ritorno a Nazaret?
Racconta San Luca che « trascorsi i giorni della, festa, men­tre riprendevano la via del ritorno, il fanciullo Gesù rimase a Gerusalemme, senza che i genitori se ne accorgessero. Cre­dendolo nella carovana, fecero una giornata di viaggio, e poi si misero a cercarlo tra i parenti e i conoscenti; non avendolo trovato, tornarono in cerca di lui a Gerusalemm? » (2, 43-6).
Riflettendo solo umanamente, lo smarrimento di Gesù non si deve attribuire alla mancata vigilanza dei Santi Sposi, ma alla confusione delle carovane in partenza e alla libertà che godevano i ragazzi di poter viaggiare sia con il gruppo degli uomini che con quello delle donne.
Quali sentimenti suscitò in Maria Santissima la scomparsa di Gesù?
La scomparsa di Gesù procurò a Maria Santissima momenti di intensa trepidazione. Quale amara sorpresa, quando, giunta la sera, s'accorse della mancanza di Gesù! Fu certo un duro colpo per il suo cuore di Madre; e, per un cuore che ama come quello di Maria, la sofferenza dovette essere ancora più grande.
Il dolore di una perdita è sempre proporzionato al valore del bene perduto e all'amore con cui lo si amava. Il dolore della Vergine riesce inesprimibile, considerando che in Gesù perdeva non solo il Figlio, ma tutta la ragione della sua vita. Possiamo immaginare le lunghe ore di ansia e di attesa tra­scorse senza Gesù.
Quale insegnamento riceviamo dalla Madonna mentre va alla ricerca di Gesù?
La premurosa sollecitudine della Madonna nella ricerca di Gesù è un fulgido esempio per tutte quelle anime che, col peccato mortale, hanno perduto Dio. Chi perde Dio, perde il sommo bene, l'unica vera felicità. E' questa la peggiore delle di­sgrazie, la più grande sventura.
Alle anime che sventuratamente hanno perduto Gesù con i loro peccati gravi, la Madonna indica la via sicura per ritro­varlo: la confessione fatta col dolore e pentimento dei propri peccati, con la sincera accusa e il fermo proposito di non farli mai più.

LA MADONNA NEL RITROVAMENTO DI GESU'


Quando fu ritrovato Gesù?
San Luca riferisce che « dopo tre giorni lo trovarono nel tempio, seduto in mezzo ai dottori, mentre li ascoltava e li interrogava. E quelli che l'udivano erano pieni di stupore per la sua intelligenza e le sue risposte » (2, 45-7).
I due Santi Sposi, dopo averlo cercato inutilmente tra parenti e conoscenti, stabilirono di ritornare a Gerusalemme, dove finalmente trovarono Gesù.
Che cosa suscitò nella Madonna la presenza di Gesù tra i dottori?
Dopo i primi momenti di gioia per il ritrovamento, la presenza di Gesù tra i dottori suscitò nella Madonna una gran­de meraviglia. Dice San Luca: « Al vederlo restarono stupi­ti ». (2, 48).
Di che si meravigliarono Maria e Giuseppe? Forse di averlo ritrovato? No, certamente; questo recò loro gioia. La meravi­glia della Madre fu di vedere suo Figlio che, ancora dodicenne, « seduto in mezzo ai dottori » già insegnava con sicurezza e autorità.
Abituata a non veder nulla di straordinario nel piccolo Gesù, questa improvvisa manifestazione della sua sapienza e della sua divinità suscitò un senso di attonito stupore.

Quali parole rivolse la Vergine a Gesù?
Col cuore ancora pieno di gioia e di stupore, la Madonna così parlò a Gesù: « Figlio, perchè ci hai fatto così? Ecco, tuo padre e dio, angosciati, ti cercavamo » (Lc 2, 48).
La domanda della Vergine esclude ogni tono di rimpro­vero, non poteva farlo. Ella, conoscendo benissimo chi fosse Gesù, gli riconosce il diritto di fare ciò che ha fatto. Con quelle parole intendeva chiedere al Figlio solo la spiegazione del suo inaspettato comportamento.
L'atteggiamento di Gesù fu un mistero anche per la Ma­dre. Perchè il Fanciullo non l'avvertì evitandole tanta pena?
Come rispose Gesù alle parole della Madre?
Alle parole della Madre Gesù rispose proclamando i di­ritti del suo vero Padre che è nei cieli: « Perchè mi cercavate? Non sapevate clre io devo occuparmi delle cose del Padre mio? » (Lc 2, 48).
Anche la risposta di Gesù esclude ogni tono di rimpro­vero o di risentimento. Il Fanciullo non poteva rimproverare la Madre di aver compiuto il suo dovere nella ricerca affan­nosa del Figlio, ma richiama l'attenzione dei Santi Sposi su una grande verità: Egli è il Figlio di Dio e deve compiere innanzitutto la volontà di Dio. Prima di servire i suoi genitori, deve obbedire al suo celeste Padre.

La risposta di Gesù fu compresa dalla Madre?
La risposta di Gesù restò un mistero per i Genitori, come misteriosa era stata la scomparsa del Fanciullo: « ma essi non compresero le sue parole » (Lc 2, 50). Umanamente c'era poco da com­prendere, ma la Vergine Regina dei Profeti ben comprese spiritualmente e accettò nel suo cuore i disegni divini.
La Madonna ben comprese da sempre che non poteva conside­rare Gesù alla stessa maniera con cui i genitori considerano i loro figli. Egli apparteneva tutto a Dio ed Ella doveva, privandosi delle sue pur legittime gioie materne, pre­pararsi a rinunciare al suo Gesù, fino al distacco totale nel momento terribile della morte sulla Croce.

Quali insegnamenti contiene per noi la risposta di Gesù?
La risposta data da Gesù alla sua Santissima Madre con­tiene una importante lezione per tutti i cristiani. Egli ci inse­gna che si deve preferire sempre Dio a ogni altra cosa o per­sona, il suo divin volere a quello di ogni altro, anche degli stessi genitori o superiori, specialmente se venisse imposto un comando contro la santa legge di Dio.
La prima preoccupazione del cristiano dev'essere di cu­rare principalmente tutto ciò che interessa la gloria di Dio, il bene della nostra anima e dei fratelli.

LA MADONNA NELLA VITA NASCOSTA DI NAZARET

MURILLO, Bartolomé Esteban - The Two Trinities.jpg
Dopo l'episodio del Tempio, il Vangelo non dice più nulla degli anni trascorsi a Nazaret dalla Santa Famiglia fino all'ini­zio della vita pubblica di Gesù. Tutto è avvolto in un miste­rioso silenzio e riserbo.
In questo lungo periodo la Madonna visse sempre accanto a Gesù e al suo sposo Giuseppe. Per Lei furono certamente anni meravigliosi.
A noi che sappiamo tanto poco della vita intima di Na­zaret e avremmo desiderato conoscere tanti particolari, sembra che gli Evangelisti abbiano voluto, quasi di proposito, tener nascosto agli occhi degli uomini i sublimi misteri di grazia operati da Dio nell'anima della sua umile serva Maria.

C'è qualche frase nel Vangelo che ac­cenna alla vita nascosta della Santa Famiglia a Nazaret?
L'unica frase del Vangelo che accenna alla vita nascosta della Santa Famiglia a Nazaret la troviamo in San Luca: « (Gesù) partì dunque con loro (Maria e Giuseppe), tornò a Nazaret e stava loro sottomesso... E Gesù cresceva in sapienza, età e grazia davanti a Dio e agli uomini » (2, 51-2).
Queste poche ma eloquenti parole ci permettono di pene­trare nel mistero della casa di Nazaret e di conoscere, in parte, i suoi segreti.
Entriamo per un attimo in quella santa Casa e osserviamo: Gesù, il Figlio dell'Eterno Padre, ubbidisce alla Madonna e a San Giuseppe; Maria, la Madre di Dio, è sottomessa a Giu­seppe. Tutti sono docilissimi alla volontà di Dio, sanno stare con umiltà al loro posto, anche se è un posto delicato e dif­ficile.

Come visse la Santa Famiglia a Na­zaret?
La Santa Famiglia a Nazaret trascorse un lungo periodo di anni nel più completo nascondimento. Nulla di straordina­rio esternamente; un modo di vivere assai semplice e normale: preghiera e lavoro.
Gesù non risolveva, con facili e continui miracoli, i pro­blemi delle quotidiane necessità, ma li lasciava risolvere ai suoi genitori, la cui fede più volte fu messa a dura prova.
Ma, pur tra le inevitabili prove e disagi, quante meraviglie di grazie tra quelle mura benedette! Quanta unione con Dio, quanta gioia! In quella santa casa, non vi erano visi oscuri, ma volti sereni intenti solo alla preghiera e alla lode di Dio anche nelle sofferenze.

Quale fu la costante preoccupazione della Madonna nella vita nascosta di Nazaret?
La costante preoccupazione della Madonna fu di diventare una copia perfetta del suo divin Figlio, di ricopiare in sè Gesù modellandosi su di Lui.
Maria era sempre pronta a raccogliere ogni gesto del Fi­glio e ad ascoltare ogni sua parola che custodiva gelosamente nel suo cuore. «Sua Madre - dice San Luca - serbava tutte queste cose nel suo cuore » (2, 51).
La Vergine Maria curò la vita interiore, cioè l'intima unione dell'anima con Dio. Nessuno più di Lei poteva essere più intimamente unita con Dio e vivere in Lui, dal momento che godeva continuamente della presenza fisica di Gesù Figlio di Dio e trattava con Lui come vera Madre.

Quali esempi luminosi hanno lasciato Gesù, Maria e Giuseppe alle famiglie cristiane?
La Casa di Nazaret è la scuola dove la famiglia cristiana può attingere l'esempio di ogni virtù. Nazaret ci ricorda che cos'è la vera famiglia: un cenacolo di fede, una comunione di amore sano e inviolabile. Da Nazaret apprendiamo che la fa­miglia è il tempio di Dio, dove tutto serve per avvicinarsi a Dio, tutto può essere gradito a Dio, specialmente i sacrifici nascosti.
Gesù, Maria e Giuseppe ci insegnano ad apprezzare la nobiltà del lavoro e a considerarlo non come fine a se stesso, ma come mezzo di redenzione e di santificazione.

Quali utili insegnamenti trova il cri­stiano nel modo di vivere della Santa Famiglia a Nazaret?
Nella Casa di Nazaret « comprendiamo perchè dobbiamo tenere una disciplina spirituale, se vogliamo diventare disce­poli di Cristo... In primo luogo essa (la Santa Famiglia) ci insegna il silenzio. Oh! silenzio di Nazaret, insegnaci ad essere fermi nei buoni pensieri, intenti alla vita interiore, pronti a ben sentire le segrete ispirazioni di Dio e le esortazioni dei vari maestri.
Insegnaci quanto importanti e necessari siano il lavoro di preparazione, lo studio, la meditazione, l'interiorità della vita che Dio solo vede nel segreto » (Paolo VI, discorso tenuto a Nazaret, 5 gennaio 1964).

LA MADONNA ALLE NOZZE DI CANA

A Cana di Galilea avvenne, per intercessione di Maria Santissima, il celebre miracolo dell'acqua cambiata in vino. Il prodigio fu compiuto da Gesù all'inizio della sua vita pub­blica.
Due giovani sposi celebravano le loro nozze. Durante il banchetto, al quale partecipavano la Madonna, Gesù e gli Apo­stoli, venne a mancare il vino. La Vergine s'accorge del fatto, interviene presso suo Figlio e ottiene il miracolo, fra lo stu­pore di tutti.

Che cosa dice il Vangelo del mira­colo avvenuto a Cana di Galilea?
Racconta San Giovanni: « Ci fu uno sposalizio a Cana di Galilea e c'era la madre di Gesù. Fu invitato alle nozze anche Gesù con i suoi discepoli. Nel frattempo, venuto a man­care il vino, la madre di Gesù gli disse: « Non hanno più vino ». E Gesù rispose: « Che ho da fare con te, o donna? Non è ancora giunta la mia ora ». La madre disse ai servi: « Fate quello che vi dirà ».
« Vi erano là sei giare di pietra per la purificazione dei Giudei, contenenti ciascuna due o tre barili. E Gesù disse loro: « Riempite d'acqua le giare; e le riempirono fino all'orlo. Disse loro di nuovo: « Ora attingete e portatene al maestro di ta­vola ». Ed essi gliene portarono. E come ebbe assaggiata l'acqua diventata vino, il maestro di tavola che non sapeva di dove ve­nisse (ma lo sapevano i servi che avevano attinto l'acqua) chiamò lo sposo e gli disse: « Tutti servono da principio il vino buono e, quando sono un po' brilli, quello meno buono; tu invece hai conservato fino ad ora il vino buono ». Così Gesù diede inizio ai suoi miracoli in Cana di Galilea, manifestò la sua gloria e i suoi discepoli credettero in lui » (2, 1-11).
Come possiamo spiegare la presenza di Gesù con la Madre alle nozze di Cana?
A parte il vincolo di parentela con gli sposi, la presenza della Madonna e di Gesù alle nozze di Cana è dovuta certa­mente a un motivo soprannaturale.
Il matrimonio, vincolo naturale di vita e di amore tra i coniugi, fu istituito da Dio stesso all'inizio dell'umanità e fu elevato a dignità di Sacramento della Nuova Legge da Gesù.
A Cana di Galilea la presenza di Maria e del suo divin Figlio serve a dimostrare agli uomini che il vincolo dell'amore matrimoniale è approvato, benedetto e santificato da Dio.

Che cosa notò la Madonna durante il banchetto di nozze?
Durante il banchetto di nozze l'occhio vigile e materno della Madonna s'accorse che il vino era venuto a mancare.
Rivoltosi a Gesù gli dice: « Non hanno più vino ». Dalle pa­role della Vergine appare chiara la sua squisita sensibilità e premura.
La sublime santità di Maria non le impediva di occuparsi anche delle piccole cose. La mancanza di vino in un banchetto non era una disgrazia irreparabile, tuttavia nella bontà del suo cuore di Madre, previde l'imbarazzo dei giovani sposi, intuì le conseguenze dell'increscioso incidente (la vergogna di fronte agli invitati, la brutta figura dei parenti...), ne provò compas­sione e con delicata tenerezza si rivolse a Gesù.

Quale fatto straordinario avvenne du­rante il breve dialogo tra Maria San­tissima e Gesù?
All'amorevole interessamento della Madonna Gesù (certamente sorridendo) rispo­se: « Che ho (più) da fare con te, o donna? Non è ancora giunta la mia ora » (Gv 2, 4). Le parole del Figlio non sono affatto un rimprovero per la Madre. L'espressione « donna », non ha al­cun senso negativo, ma esprime il rispetto e la sottomissione verso la Madre considerata come « Signora ». Gesù fa soltanto notare che non è ancora giunta la sua ora.
Ma, durante quel breve dialogo tra la Madre e il Figlio, accadde il fatto straordinario: la Madonna, dopo aver detto ai servi « Fate quello che vi dirà » (Gv 2, 5), ottenne con il suo materno intervento, di anticipare l'ora stabilita dal Padre Celeste per compiere il primo miracolo.

L'episodio delle nozze di Cana quale consolante realtà insegna ai cristiani?
L'episodio delle nozze di Cana ci fa conoscere la potenza di Maria che tutto può sul Cuore di Gesù. La sua intercessione raggiunge l'onnipotenza divina.
Gesù, onnipotente per natura in quanto Figlio di Dio, ha fatto l'Immacolata sua Madre onnipotente per grazia, ossia l'ha voluta simile a sè. Questo è provato dal fatto che Gesù nulla sa negare alla Madonna, anche quando non è ancora il tempo di fare certe grazie, come alle nozze di Cana.
Fu per Lei, per sua intercessione e per suo merito che Gesù fece questo primo miracolo.

LA MADONNA NELLA VITA PUBBLICA DI GESU'


E' comune opinione dei Santi Padri della Chiesa che la Madonna, durante i tre anni della vita pubblica di Gesù, accom­pagnò suo Figlio in molti viaggi apostolici, fermandosi, con altre pie donne, di cui parla il Vangelo, in luoghi dove più facilmente avrebbe potuto essere vicino a Gesù e agli Apostoli. La Madonna fu accanto a Gesù non solo moralmente, mettendo in pratica i suoi insegnamenti, e spiritualmente, pen­sandolo e unendosi in spirito a Lui, ma anche fisicamente, seguendolo fedelmente nella sua attività apostolica. Ce lo con­fermano alcuni episodi del Vangelo.

Che cosa dice il Vangelo della pre­senza di Maria Santissima durante la vita pubblica di Gesù?
L'evangelista San Giovanni, dopo aver narrato il miracolo avvenuto a Cana di Galilea, dice: « Gesù discese a Cafarnao insieme con sua Madre, i suoi fratelli e i suoi discepoli » (2, 12).
Dalla frase del Vangelo appare chiaro che la Madonna, dopo di aver partecipato insieme al Figlio alle nozze di Cana, non tornò a Nazaret ma con Lui « discese a Cafarnao ».
Da questi accenni e da altri episodi che riferiremo più avanti, si può dedurre che Maria accompagnò suo Figlio in molti luoghi durante la sua vita apostolica e gli fu vicino spe­cialmente nei momenti più tragici.

Quale missione svolse la Madonna durante la vita pubblica di Gesù?
La missione che la Madonna svolse durante la vita pub­blica di Gesù ha un valore smisurato sul piano della Reden­zione.
Ella cooperò attivamente all'opera redentrice di Gesù me­diante la preghiera; l'eroicità del suo sacrificio, l'esempio su­blime della sua vita e l'ardente amore che sgorgava dal suo purissimo Cuore verso il Figlio diletto e le povere creature.
La Madonna seguì Gesù nella sua missione apostolica, associandosi alla sua opera redentrice, condividendo con Lui gioie e amarezze, seguendolo come le vergini « seguono l'Agnel­lo dovunque va » (Ap 14, 4).

Quali motivi spinsero Maria Santis­sima a seguire Gesù nella missione apostolica?
Oltre al motivo derivante dalla missione specifica della Madonna di compartecipare in tutto all'opera salvifica del Figlio, ve ne furono altri che spinsero Maria Santissima a se guirlo negli anni della sua vita pubblica.
Anzitutto il suo grande amore a Gesù. Quando si ama si desidera sempre la presenza della persona amata. L'amore della Madonna verso suo Figlio era immenso, perciò non poteva stare per molto tempo lontano da Lui.
Un altro motivo per cui la Madonna sentiva il bisogno di essere vicino a Gesù era il vivo desiderio di ascoltare la Pa­rola di Dio.
Per tanti anni si era nutrita con le parole di vita eterna sgorgate dalle divine labbra del Figlio. Era stata questa la sua più grande gioia, il suo cibo quotidiano. Non poteva privarsi di questo « Pane vivo » per tre lunghi anni, vivendo sola a Nazaret, lontana da Gesù.

Che cosa insegna ai cristiani il com­portamento della Santa Vergine nella vita apostolica del Figlio?
Il comportamento della Santa Vergine nella vita apostolica di Gesù insegna ai cristiani il bisogno di ascoltare la Parola di Dio e di metterla in pratica.
L'anima della Vergine può essere paragonata a quel ter­reno fertile, di cui parla Gesù nella parabola del seminatore, dove il seme della Parola di Do cresce e fruttifica il centto per uno.
Negli anni che visse insieme al Figlio, lo ascoltò con grande desiderio e « custodì » gelosamente nel suo Cuore Immacolato « ogni parola » della Sapienza divina. Da Lei, come da una « fontana zampillante », sgorgarono per noi frutti meravigliosi e abbondanti di grazie soprannaturali.
Maria Santissima è la Madre della divina grazia. E' Lei che, di fatto, genera in noi la Grazia, avendo generato la stessa fonte della grazia. Gesù, « il Frutto benedetto del suo seno ».

ALTRI ACCENNI DEL VANGELO SULLA MADONNA

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Il Vangelo di San Marco riporta un episodio che accenna esplicitamente alla presenza della Madonna durante una predi­cazione di Gesù.
Mentre questi parlava alla folla « giunsero sua madre e i suoi fratelli e, stando fuori, lo mandarono a chiamare. Tutto attorno era seduta la folla e gli dissero: « Ecco tua madre, i tuoi fratelli e le tue sorelle sono fuori e ti cercano ». Ma Egli rispose loro: « Chi è mia madre e chi sono i miei fratelli? ». Girando lo sguardo su quelli che gli stavano seduti attorno, disse: « Ecco mia madre e i miei fratelli! Chi compie la volontà di Dio, costui è mio fratello, sorella e madre » (3, 31-5).

Quale profondo significato hanno le parole dette da Gesù in presenza di sua Madre?
Le parole di Gesù non solo non hanno un senso di rimpro­vero verso sua Madre, ma piuttosto contengono un grande elogio. Chi più di Lei aveva fatto e continuava a compiere la volontà di Dio? Chi più di Lei si meritava quella lode? La Madonna, per la sua totale conformità ai voleri divini, è la creatura più vicina a Dio.
Ella fu Madre di Gesù non solo fisicamente, ma lo fu soprattutto spiritualmente. La vera grandezza-beatitudine di Maria non è stata la sola maternità fisica, ma soprattutto quella spirituale, che consiste nel docile e attento ascolto della Parola di Dio e nella sua con­creta e quotidiana attuazione.

Quale insegnamento possiamo appren­dere dalle parole di Gesù?
Nelle parole di Gesù (« Chi compie la volontà di Dio è mio fratello, sorella e madre ») è racchiuso un utile insegna­mento per tutti i cristiani: la superiorità dei valori sopranna­turali su quelli naturali.
Gesù non tiene conto dei legami del sangue e afferma che i suoi veri parenti sono quelli che sanno ascoltare la sua Parola e la mettono in pratica. Egli ha inaugurato la nuova famiglia spirituale, la famiglia dei figli di Dio, di coloro che, insieme con Lui, compiono sempre la volontà del Padre che è nei cieli.
Il cristiano deve preferire Dio e la sua divina volontà a ogni altra cosa, anche agli affetti più cari: « chi ama il padre o la madre più di me non è degno di me » (Mt 10, 37).

Vi sono altri riferimenti nel Vangelo che parlano della Vergine Maria nel periodo della vita pubblica di Gesù?
Il Vangelo di San Matteo parla della Madonna in occa­sione della visita di Gesù a Nazaret. I nazaretani, pieni di rancore contro il Salvatore perchè non ha voluto compiere nella loro città i miracoli fatti a Cafarnao, esclamarono: « Da dove mai viene a costui questa sapienza e questo miracolo? Non è egli forse il figlio del carpentiere? Sua madre non si chiama Maria? » (13, 54-5).
La Vergine santa era conosciuta dai suoi compaesani di Nazaret come la Madre di Gesù.
A Cafarnao, mentre Gesù predicava, alcuni dissero: « Co­stui non è forse Gesù, il figlio di Giuseppe? Di lui conosciamo il padre e la madre » (Gv 6, 42).
Anche a Cafarnao Maria era conosciuta come la Madre di Gesù.

La parte del Vangelo che parla della missione apostolica di Gesù contiene qualche frase che si riferisce diretta­mente alla Madonna?
La frase del Vangelo che si riferisce alla Madonna è ri­portata da San Luca. Mentre Gesù parlava « una donna alzò la voce di mezzo alla folla e disse: « Beato il grembo che ti ha portato e il seno da cui hai preso il latte! » (11, 27).
Il testo di San Luca è di grande importanza. E' la lode più bella che si trova nel Vangelo, fatta da una donna del popolo alla Vergine Santissima. Nelle sue parole troviamo un magnifico riconoscimento della dignità di Maria, in quanto Ma­dre di Dio, e in Maria, una degna glorificazione della santità di Gesù.

LA MADONNA NELLA PASSIONE DI GESU'


Il vecchio Simeone, al Tempio, aveva predetto alla Madre del Salvatore: « ...anche a te una spada trafiggerà l'anima (Lc 2, 35). Il dolore accompagnò sempre la Vergine durante tutta la vita mortale di Gesù; nella povertà estrema della sua Nascita, nella Circoncisione, nella Presentazione al Tempio, nella fuga in Egitto, nel suo smarrimento a Gerusalemme, nei pericoli della vita apostolica.
Ma soprattutto la Madonna soffrì durante la Passione di Gesù e in modo particolare ai piedi della Croce sul Calvario, quando, impietrita dal dolore, vide morire il suo diletto Figlio sull'infame patibolo della Croce come un malfattore.

Dove era Maria Santissima durante la Passione di Gesù?
Maria Santissima, come Corredentrice del genere umano, doveva condividere con Gesù tutte le sofferenze della Passione. Da questa riflessione spirituale possiamo dedurre che la Vergine partecipò non solo in spirito ma anche con il corpo a tutte le fasi della dolorosa Passione del Figlio.
Secondo la testimonianza esplicita di San Giovanni, la Madonna era presente ai piedi della Croce sul Calvario. E se era presente durante l'agonia del suo Figlio diletto, possiamo logicamente supporre che gli fu vicina anche durante il lungo processo, la flagellazione e il penoso viaggio al Calvario, per assisterlo e consolarlo con il suo affetto materno.

Quale dolore causarono al Cuore del­la Vergine le sofferenze del Figlio?
Le sofferenze sofferte da Gesù durante la sua Passione procurarono alla Vergine Santa dolori di misura incalcolabile. Chi potrà dire come soffrì il cuore dell'Addolorata Madre alla vista del Corpo dilaniato del suo innocentissimo Figlio?
Quando Pilato presentò Gesù alla folla, il suo volto era appena riconoscibile. Per tutta la notte era stato insozzato di sputi « vilipeso e schernito » dai soldati. Sul capo portava, profondamente conficcata, una corona di spine, e la sua carne mostrava i segni evidenti della terribile flagellazione.

Quale fu il dolore più intenso soffer­to dalla Madonna durante la Passio­ne di Gesù?
Il dolore più intenso sofferto dalla Madonna durante la Passione di Gesù fu causato dalla considerazione della immen­sa ingratitudine umana all'infinito amore del Figlio di Dio.
Quante volte il suo cuore misericordioso aveva perdonato, le sue mani avevano guarito, la sua voce confortato i figli di quel popolo che ora chiede ripetutamente la sua condanna a morte. Ora nessuno ha per Lui un sentimento di compassione o una parola di conforto..
L'ingiustizia di Pilato, 1'abbondono e i tradimenti, anche da parte dei più fedeli a Gesù, aumentarono al Cuore addolo­rato di Maria l'intensità di questo dolore.

Che cosa dice il Vangelo dell'incon­tro della Madre con Gesù sulla via del Calvario?
Il Vangelo di San Luca parla di pie donne che seguivano Gesù battendosi il petto e facendo lamenti su di Lui (Lc 23, 27). Tra queste non poteva mancare la Madonna che certamente si sarà avvicinata a Gesù per contemplare più da vicino il suo volto insanguinato.
Quale intensità di dolore e di amore nell'incontro della Madre col Figlio! Il suo sguardo materno non si staccò più da Lui. Lo vide più volte barcollare e cadere pesantemente sotto la Croce tra gli scherni della folla e i maltrattamenti dei sol­dati. Lo vide percosso, malmenato e sfinito giungere finalmente al Calvario, dove i suoi occhi lo vedranno morire tra indicibili tormenti.

Quale terribile visione si presentò allo sguardo della Vergine sul Calvario?
Sul monte Calvario la Vergine fu presente al supplizio della crocifissione. I carnefici spogliano Gesù delle vesti che, strappate con violenza, riaprono tutte le ferite della flagellazione. Poi, senza una protesta, senza la minima resistenza, viene disteso sulla Croce tra gli insulti e le bestemmie della folla. Cominciano a inchiodarlo. La Madonna vede i pesanti colpi del martello cadere sui chiodi che trafiggono orribilmente le mani e i piedi di Gesù. Quei chiodi quanto più profondamente penetrano nelle carni del Figlio, tanto più acutamente lacerano il suo Cuore di Madre.

LA CORREDENTRICE DEL GENERE UMANO


Al momento dell'agonia di Gesù, la Madonna si trovava ai piedi della Croce, al suo posto di Mamma accanto al Figlio, vicino a Lui, per condividere con Lui quelle ore strazianti.
San Giovanni, presente con la Madre alla morte di Gesù, testimonia: « Stavano presso la croce di Gesù sua madre, Ma­ria di Cleofa e Maria di Magdala » (19, 25).
La Vergine, approfittando della libertà che si concedeva alla folla di avvicinarsi ai condannati, con ogni probabilità, restò vicino a Gesù per tutto il tempo dell'agonia, della morte e della sepoltura.

Quali furono le ultime parole di Gesù udite dalla Madre presso la croce?
Le ultime parole che la Madre ascoltò dalle divine labbra del Figlio furono parole di amore e di perdono. Ne fa testimo­nianza il Vangelo di San Luca: « Padre, perdonali, perchè non sanno quello che fanno » (23, 34). Al ladrone pentito Gesù rispose con infinita dolcezza: In verità ti dico: oggi sarai con me in Paradiso » (23, 43). E infine, prima di morire, rivolgen­dosi al Padre, gridò forte: « Padre, nelle tue mani consegno il mio spirito. Detto questo spirò » (23, 46).
La Madonna ai piedi della croce, insieme alle parole rac­colse anche l'ultimo palpito di vita di suo Figlio.

Gesù, negli ultimi istanti della sua vita, quali parole rivolse alla Madre?
L'apostolo San Giovanni, che era accanto a Maria Santis­sima ai piedi della croce durante l'agonia di Gesù, riporta nel suo Vangelo le belle parole che il Salvatore rivolse alla divina. Madre prima di morire: « Gesù allora, vedendo la madre e lì accanto a lei il discepolo che egli amava, disse alla madre: « Donna, ecco tuo figlio! ». Poi disse al discepolo: 
« Ecco tua madre » (19, 2-7`).

Quale significato hanno le parole det­te da Gesù a sua Madre?
Le parole che Gesù rivolse dalla croce a sua Madre, rive­lano una bella e consolante verità: Maria è vera nostra Madre. Tale è il pensiero unanime di tutti i Santi Padri e di tutta la Chiesa. Il Salvatore, prima di morire, affidò nelle mani della Madonna tutta l'umanità, proclamandola Madre universale di tutti gli uomini.
Da quel giorno l'uomo ha trovato in Maria Santissima un cuore di Mamma sempre pronto a consolarlo e ad amarlo. Chiun­que ricorre a Maria e in Lei si rifugia, si salva, poichè è la Madre dei miseri, dei deboli e di tutti i peccatori.
Quale, fu l'ultimo dono di Gesù al­l'umanità?
L’ultimo dono di Gesù all'umanità fu la maternità spiri­tuale di Maria. Gesù aveva donato tutto agli uomini: la sua carne e il suo sangue, nel Sacramento dell'Eucarestia; gli esem­pi più fulgidi di ogni virtù; la sua stessa vita fino all'ultima goccia di sangue... Gli restava solo la Mamma. Per darci un'al­tra prova del suo infinito amore ci offre, come ultimo dono, sua Madre perchè diventi anche nostra Madre.
La Madonna era già diventata nostra Madre spirituale quando, nel momento dell'Annunciazione, accettò che il Figlio di Dio s'incarnasse nel suo purissimo seno. Ora ai piedi della croce, viene proclamata dal suo stesso Figlio, Madre di tutto il genere umano.

LA MADONNA NELLA RESURREZIONE E ASCENSIONE DI GESU'

Il Vangelo non fa nessun accenno all'apparizione di Gesù risorto alla Madonna. Tuttavia è consenso unanime dei Santi Padri della Chiesa e comune opinione dei Teologi e dei fedeli che Gesù, appena risuscitato, sia apparso, prima che ad ogni altro, alla sua Santissima Madre.
Sant'Ambrogio afferma che « Maria fu la prima nel vedere e la prima nel credere alla Risurrezione «di Cristo » (De Virg, 1, 3). « Maria - scrive San Bernardo - prima fra tutti, vide il Signore risuscitato » (Sermo de Resurr. Dom.).
La stessa cosa testimoniano tanti altri Santi e Dottori della Chiesa.

Come possiamo dimostrare l'appari­zione di Cristo risorto alla sua Santa Madre?
L'apparizione di Cristo risorto alla sua Santa Madre la possiamo provare soltanto con ragioni di convenienza. Era con­veniente che Gesù manifestasse alla Madonna la gioia della sua risurrezione:
- per il grande amore che portava la Vergine a Gesù in qua­lità di Madre e di discepola fedele;
- per il tenerissimo e filiale affetto di Gesù verso di Lei;
- per un giusto compenso ai tanti dolori sofferti durante la Passione e Morte di Gesù;
- come premio della sua fede e costanza nel credere contro ogni dubbio alla risurrezione del Figlio.

Come trascorse la Madonna i quaran­ta giorni dopo la resurrezione di Gesù?
I quaranta giorni che vanno dalla risurrezione di Gesù fino all'Ascensione al cielo furono giorni indimenticabili, i più belli vissuti dalla Madonna sulla terra. Furono giorni di Para­diso in cui potè spesso godere della dolce presenza del suo Figlio risorto e partecipare della sua gloria. Furono giorni di gioia piena per il Cuore di Maria, perchè non più turbati da angosciose preoccupazioni per la vita di Gesù.

Era presente la Madonna al momen­to dell'Ascensione di Gesù al cielo?
La Tradizione antica e unanime degli scrittori e dottori della Chiesa ritiene che la Madonna fosse presente al momento dell'Ascensione di Gesù al cielo.
Non era possibile che in quell'ora solenne Gesù lasciasse la terra senza salutare la Madre, senza sentire per l'ultima volta i palpiti di quel Cuore materno che per tanti anni aveva seguito con ansia e trepidazione i momenti più belli e drammatici (da Betlem al Calvario) della sua vita terrena.

Quali sentimenti provò la Madonna al momento del distacco da suo fi­glio?
Al momento del distacco, dell'estremo saluto, dell'ultimo suo sguardo a Gesù prima di salire al cielo, la Madonna provò sentimenti di dolore e di gioia insieme.
Il dolore fu causato dalla perdita di Gesù. Se l'ora della separazione da una persona amata è sempre dolorosa, quanto più terribile fu per la Vergine il momento del distacco da Gesù.
Il pensiero di doversi separare per sempre dal Figlio, di non poterlo più rivedere sulla terra aumentò la sofferenza al suo Cuore.
Ma l'amarezza di quel distacco venne mitigato dalla gioia del trionfo. Gesù saliva al cielo vittorioso e trionfante, dopo aver sconfitto per sempre il peccato, la morte e satana.

ASSUNZIONE DELLA MADONNA IN ANIMA E CORPO AL CIELO


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La Chiesa insegna che la vita terrena della Madonna non terminò, come tutti gli uomini, nella cenere del sepolcro, ma ebbe una sorte privilegiata, conveniente alla sua dignità di Madre del Salvatore.
Come nella vita terrena la Vergine Maria aveva condiviso in pieno tutti i disagi, le privazioni e le sofferenze di Gesù, così Dio volle che, alla fine del suo corso terreno, la Madre seguisse la sorte del Figlio nella gloria del Paradiso in corpo e anima.

In che cosa consiste il privilegio del­l'Assunzione di Maria al cielo?
Il privilegio dell'Assunzione di Maria Santissima al cielo consiste in una eccezione unica fatta in favore della Vergine Santa dall'onnipotenza divina, alla legge comune di tutti gli uomini.
Questo privilegio comprende:
- la preservazione del corpo verginale della Madonna da ogni corruzione;
- e l'assunzione al Cielo non solo dell'anima ma anche del corpo di Maria Santissima;

In quale fonte della divina Rivela­zione è contenuta la verità dell'As­sunzione corporea al cielo?
La dottrina dell'Assunzione di Maria al cielo è implicita­mente contenuta nella Sacra Scrittura e nella Tradizione apo­stolica, ma appare chiaramente espressa nel Vangelo, se la stu­diamo alla luce degli altri privilegi mariani.
Tale dottrina fin dai primi secoli del cristianesimo, si è sviluppata e affermata attraverso la ricerca e lo studio del pensiero cristiano. Infatti quasi tutti i Santi Padri e Dottori della Chiesa parlano dell'Assunzione di Maria al cielo come di una verià certa e conveniente. La Chiesa, inoltre, ha sempre incoraggiato la fede del popolo cristiano in questa verità, e dal sec. VII ha permesso che tutto il mondo cattolico ne celebrasse la festa il 15 agosto con la massima solennità.

Quali sono gli argomenti che prova­no la convenienza dell'Assunzione corporea della Madonna al cielo?
Ecco quanto dice San Giovanni Damasceno:
« Era conveniente che il corpo di Colei che nel parto aveva conservato la verginità senza macchia, rimanesse incorrotto an­che dopo la morte... Era necessario che Colei che aveva portato bambino nel suo seno il Creatore, abitasse nei divini taberna­coli... Era necessario che la Madre possedesse tutto ciò che era del Figlio » (Homil. in Dormit. II; P. G. 9, 740-1).

Il Venerabile Papa Pio XII nella Bolla « Munificentissimus Deus » dichiara che « Madre e Figlio appaiono sempre associati nella lotta contro il nemico infernale: lotta che, come era stato preannunziato nel protoevangelo (Gn 3, 15) si sarebbe conclusa con la pienissima vittoria sul peccato e sulla morte... In tal modo l'augusta Madre di Dio arcanamente unita a Gesù Cristo fin da tutta l'eternità con uno stesso decreto di predestinazione, immacolata nella sua Concezione, vergine illibata nella sua maternità, generosa com­pagna del divino Redentore... vinse la morte come già suo Figlio e fu innalzata in anima e corpo alla gloria del cielo ».

Qual è l'insegnamento della Chiesa intorno alla dottrina che afferma la Assunzione corporea di Maria al cielo?
In seguito all'unanime consenso espresso lungo i secoli da Papi, da Vescovi, da Dottori e Santi della Chiesa, il Venerabile Sommo Pontefice Pio XII giudicò conveniente un intervento solenne del magistero ecclesiastico riguardo alla dotttrina dell'Assun­zione di Maria al cielo. Infatti il 1° novembre 1950 il medesimo Pontefice dichiarò e definì come domma di fede, cioè come ve­rità rivelata da Dio « che l'Immacolata Madre di Dio sempre Vergine Maria, terminato il corso della vita terrena, fu assunta alla gloria celeste in anima e corpo » (Dall'Enciclica « Munifi­centissimus Deus »).
Il privilegio dell'Assunzione va compreso soltanto alla luce dell'Immacolata Concezione e  del resto della Rivelazione divina; cioè è una di quelle verità che noi accettiamo per fede, solo per testimonianza divina.
Solo Dio poteva rivelarci che la Madonna è in Paradiso con l'anima e con il corpo.


LA MADONNA REGINA DEL CIELO E DELLA TERRA


La Madonna, dopo la sua Assunzione al cielo, fu innalzata da Dio alla sublime dignità di Regina. Maria è veramente la Regina, la Sovrana del Paradiso e della terra. Da molti secoli i cristiani si onorano di invocarla Regina degli Angeli e dei Santi, Regina degli uomini e dell'universo.
La Madonna è stata innalzata a tanta gloria per la sua umiltà. « Dio esalta gli umili » (Lc 1, 52). Dinanzi a Maria - dice San Bonaventura - si inchinano le creature celesti, terrestri e infernali. Sulla terra Maria fu la più umile delle crea­ture, la « serva del Signore »; ora nel cielo regna di ineguaglia­bile gloria al di sopra di tutte.

Da dove viene a Maria Santissima il titolo di Regina?
Il titolo di Regina è dovuto a Maria Santissima per la suo dignità di Madre di Dio, Madre di Cristo Re. Se Gesù, in quanto Dio, è Re e Signore dell'universo, anche la Madre di Lui, poichè partecipa pienamente dei diritti regali del Figlio, è Regina e Sovrana dell'universo.
La Madonna è Regina anche perchè unita a Gesù nell'opera della Redenzione umana. Gesù, con la sua morte, riscattò le anime dal potere del demonio e divenne Re degli uomini per diritto di conquista. La Vergine, strettamente unita al Figlio nella lotta contro il demonio, riportò con Lui sempre vittoria e acquistò il diritto di regalità sugli uomini partecipando alla Redenzione dell'umanità.

Quali testi della Sacra Scrittura par­lano della regalità di Maria Santis­sima?
Già nelle prime pagine della Sacra Scrittura Maria Santis­sima viene preannunciata come la Donna vittoriosa che schiac­cerà per sempre la testa del nemico infernale: « Io porrò ini­micizia tra te e la donna, tra la tua stirpe e la sua stirpe: questa ti schiaccerà la testa e tu le insidierai il calcagno » (Gn 3, 15).
La Madonna è la gloriosa Regina che il Profeta vide avan­zare « fulgida come il sole, bella come la luna, terribile come schiere e vessilli spiegati » (Cant 6, 10), è la « Donna » splen­dente che l'Evangelista Giovanni vide apparire nel cielo « vestita di sole, con la luna sotto i suoi piedi e sul suo capo una corona di dodici stelle » (Apoc 12, 1).

Come si è sviluppata nei secoli la dot­trina della regalità della Vergine Ma­ria?
Fin dai primi secoli della Chiesa cattolica il popolo cri­stiano ha sempre creduto e venerato la Madonna come Regina del cielo.
Gli antichi scrittori, della Chiesa fecero a gara nell'esal­tare Maria « Vergine Augusta e Padrona, Regina, Signora » (S. Efrem, Hymni de B. Maria). Sant'Andrea Cretense chiama la Madonna « Regina di tutti gli uomini... si trova al di sopra di tutte le cose » (Homilia III in Dormt. Deiparae). Sant'Al­fonso scrive: « Poichè la Vergine Maria fu esaltata ad essere la Madre del Re dei re, con giusta ragione la Chiesa la onora col titolo di Regina » (Le glorie di Maria, p. 1, c. 1).
Anche la Liturgia,, nel corso dei secoli, ha innalzato a Maria Regina dolcissime preghiere: « Salve, Regina », « Ave, o Regina dei cieli », « Regina del cielo, rallegrati, alleluia ».
Qual è stato l'insegnamento della Chiesa sulla dottrina della Regalità di Maria Santissima?
I Sommi Pontefici approvarono e incoraggiarono sempre la devozione del popolo cristiano verso la celeste Madre e Re­gina. Già nel secolo VII San Martino I chiamò la Madonna « nostra Signora gloriosa » e Gregorio II: « Signora di tutti i cristiani ». Sisto IV cominciò la sua Lettera Apostolica « Cum praexcelsa » dichiarando che la Vergine Maria « Regina inter­cede presso il Re, che ha generato ». Parimenti Benedetto XIV chiama Maria « Regina del cielo e della terra ».
Spinto dalle numerose testimonianze dei Santi Padri, dei Teologi, dei Papi e dalla devozione del popolo cristiano, il Venerabile Pio XII istituì, in forma solenne, « la festa di Maria Regina, da cele­brarsi in tutto il mondo » (Enc. « Ad coeli Reginam »).

Come esercita la Madonna la sua re­galità sugli uomini?
San Tommaso d'Aquino afferma che « la Madre di Dio ottenne per sè, la maestà del Regno, affmchè sia Regina di mi­sericordia là dove il Figlio è Re di giustizia ».
La Vergine Maria dunque non è Regina di giustizia, ma di misericordia, anzi la Madre della misericordia, una Mamma dolcissima, come nessun'altra al mondo.
La celeste Regina esercita il suo potere regale sugli uomini perdonando e beneficando i suoi sudditi, placando la giustizia divina col suo intervento materno e misericordioso. Dice il Beato Massimiliano M. Kolbe: « L'Immacolata deve essere, e questo al più presto possibile, la Regina di tutte le genti... Chi si opporrà e non crederà al suo amore, perirà; chi invece la riconoscerà Regina e si muoverà, quale suo milite, per la conquista del mondo a Lei, vivrà, fiorirà e si svilupperà sem­pre rigogliosamente ».

LA MADONNA MEDIATRICE DEGLI UOMINI

« Maria Mediatrice degli uomini » significa che la Vergine Santa si trova tra Dio e gli uomini, compie l'ufficio di inter­mediaria, di Mediatrice tra noi e Gesù, fra le anime e la grazia.
In forza della sua maternità spirituale, la Madonna porta Gesù a noi e con Lui genera nelle nostre anime la vita sopran­naturale della grazia.
La Madonna è, nel piano voluto da Dio, la via di Gesù per venire a noi ed è la via più facile e sicura di ogni uomo per andare a Gesù. San Bonaventura insegna: « Come per mez­zo di Essa (Maria) Dio è disceso fino a noi, così è necessario che per mezzo di Essa noi ascendiamo fino a Dio ».

La Madonna è vera Mediatrice?
Senza alcun dubbio! Anche se la mediazione della Madonna è subordinata a quella di Gesù, tuttavia la Vergine Maria è vera Mediatrice per volere di Dio. Ella, più di ogni altra creatura, ha coope­rato a riconciliare l'uomo con Dio. In quanto vera Madre di Dio, la Madonna donò al Verbo divino la natura umana e al­l'uomo la divinità attraverso Gesù. Inoltre con il suo libero consenso all'annuncio dell'Angelo, rese possibile la riconciliazione fra Dio e il genere umano operata da Gesù mediante la Redenzione.

In che modo la Vergine Santa è di­ventata Mediatrice tra Dio e gii uomini?
La Vergine Santa è diventata Mediatrice tra Dio e gli uomini meritando le grazie da Dio e distribuendole agli uomini. La Madonna meritò le grazie da Dio cooperando con Gesù, quale Corredentrice, alla salvezza del genere umano, e le di­stribuisce agli uomini, quale Dispensatrice, per disposizione divina.
Inoltre la mediazione di Maria Santissima è universale, in quanto abbraccia tutti gli uomini di ogni epoca e si estende a tutte le grazie che scendono dal cielo sulla terra.
L'onnipotenza divina ha posto nelle mani della Madonna tutti i tesori della sua misericordia. San Bernardo sintetizza la missione mediatrice della Madonna con queste parole: « Dio volle che tutta la grazia noi l'avessimo per Maria ».

La dottrina della mediazione univer­sale di Maria Santissima è una verità insegnata dalla Chiesa?
Il Magistero della Chiesa nel corso dei secoli con insistenza e in modo esplicito ha richiamato l'attenzione dei fedeli sulla dottrina della mediazione universale della Madonna.
Pio IX insegna « che Dio ha affidato a Maria il tesoro di tutti i beni affinchè ciascuno sappia che attraverso di Lei noi otteniamo ogni speranza, ogni grazia, poichè è sua volontà che noi otteniamo ogni cosa per mezzo di Maria » (Enc. « Ubi primum », 1849). E Leone XIII: « Con tutta verità e proprietà è lecito affermare che niente assolutamente viene a nei comu­nicato, così avendo stabilito Dio, se non per mezzo di Maria. E siccome a nessuno è dato di andare al Padre se non per mezzo del Figlio, così ordinariamente, nessuno può andare al Figlio se non per mezzo della Madre » (Enc. « Octobri mense »). Il Papa Benedetto XV nel 1921 istituì la festa liturgica di Maria Mediatrice di tutte le grazie.

Quale posto occupa la Madonna nel­la Chiesa?
E' chiaro che la Santa Vergine, per la sua funzione di mediatrice di tutte le grazie, occupa un posto importantissimo nella Chiesa e nel Corpo Mistico di Cristo.
Con bella immagine è stato detto che la Madonna ha nel Corpo Mistico la stessa funzione che ha il cuore nel corpo umano. Come il cuore trasmette a tutte le membra la vita attraverso il sangue, così Maria trasmette alle membra del corpo Mistico, cioè a tutti i crisitani, il sangue della grazia divina, la vita soprannaturale.
San Pio X presenta un'altra immagine della Madonna. Insegna che la missione di Maria è simile a quella che ha il collo nel corpo umano. Gesù è il Capo, Maria il collo. Fra il Capo e le membra Maria è l'anello di congiunzione, la Media­trice. Attraverso di Lei affluisce ogni grazia agli uomini. 

Quale compito la Madonna svolge per noi dal cielo?
La funziona materna della Madonna non è terminata ai piedi della Croce, ma continua anche dal cielo.
Così si esprime il Concilio Vaticano Il: « Maria... assunta in cielo non ha deposto la sua funzione di salvezza, ma con la sua materna carità si prende cura dei fratelli del Figlio suo ancora peregrinanti e posti in mezzo a pericoli ed affanni fino a che non siano condotti nella patria beata. Per questo la beata Vergine è invocata dalla Chiesa con i titoli di avvocata, ausi­liatrice, soccorritrice, mediatrice » (Cost. « De Ecclesia », cap. VIII, n. 62).

LA MADONNA MODELLO DI VITA CRISTIANA

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La bontà di Dio ci ha donato in Maria un eccellentissimo modello di vita cristiana e un mirabile esempio di perfezione. La Vergine Immacolata è modello della Chiesa, di cui è anche Madre, nell'esercizio del culto divino all'Eterno Padre. « Rifulge davanti alla comunità degli eletti » come maestra im­pareggiabile di ogni forma di vita cristiana e come modello di virtù, di tutte le virtù evangeliche.
E' la copia perfetta di Gesù, ma anche nostro sublime e inimitabile modello (cfr. « Il culto mariano » di Paolo VI).

Quale esempio di carità offre la Ma­donna ai cristiani?
La Madonna offre ai cristiani un esempio di carità unico e sublime. L'amore verso Dio raggiunge in Lei i vertici della possibilità umana. Vincoli strettissimi d'amore uniscono la Ma­donna alle Tre Persone della Santissima Trinità. E' la Figlia prediletta e amata dal Padre, è la Madre del Verbo di Dio fatto carne, è la Sposa purissima dello Spirito Santo.
Anche nell'amore verso il prossimo è di esempio mirabile. Basta ricordare il lungo viaggio compiuto per aiutare disinte­ressatamente la sua bisognosa parente Elisabetta. Nelle nozze di Cana la Vergine interviene con premura presso il Figlio in favore dei giovani sposi che non hanno più vino. Sul Calvario, Ella compie con Gesù il sacrificio supremo di immolazione per la salvezza degli uomini. Dal cielo continua a riversare sulla umanità i tesori del suo amore nell'esercizio della più perfetta carità.

La Madonna è modello di fede per tutti i cristiani?
La fede ha contraddistinto profondamente tutta la vita della Madonna. Alle parole dell'Angelo Ella crede e obbedisce ciecamente. Pronunzia con grande fede il suo « sì » a misteri sublimi e profondi.
La Vergine ha continuato a credere e a ripetere il suo « Fiat » in tutte le circostanze della vita: a Betlem, nella fuga in. Egitto, nella, vita nascosta di Nazaret, sul Calvario.
La fede sovrumana di Maria Santissima non trova pari esempi in nessuna creatura. E' un abisso senza misura.

Come esercitò la Madonna la virtù dell'umiltà?
La Madonna esercitò la virtù dell'umiltà come nessun'altra creatura. Fu la più umile. Convinta della gratuità dei doni ricevuti da Dio, non amò mettersi al primo posto, ma fece il bene senza apparire.
Maria fu umile in tutta la sua vita. Nel momento in cui venne innalzata alla sublime dignità di Madre di Dio, si dichia­rò la serva, la schiava del Signore. Nella visita a Santa Elisa­betta si pose a servizio dell'anziana parente. Nella Presenta­zione al Tempio di Gesù si assoggettò al rito della purificazione come le altre donne.
La Madonna, nella sua profonda umiltà, visse povera e nascosta, conformandosi pienamente agli arcani disegni di Dio.

La Santa Vergine è un modello per i cristiani anche nella virtù della pu­rità?
La Santa Vergine, anche nella virtù della purità, è un mirabile modello da imitare. Possedeva una tale pienezza di innocenza e purità da non potersene pensare una più grande al di sotto di Dio. Ella, pur vivendo come noi in un mondo corrotto e impuro, conservò intatta questa virtù angelica. E' il fiore più bello sbocciato sulla terra senza la macchia della colpa originale.
La Madonna è la Madre purissima non solo per l'imma­colato candore della verginità, ma anche per la modestia e riserbo del suo comportamento, per la continua mortificazione dei sensi sempre assorti in Dio. Maria è l'Immacolata sempre pura nell'anima e nel corpo. Santa Geltrude la chiama « giglio bianco della splendente Trinità ».

AMARE LA MADONNA IMITANDOLA

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Perché dobbiamo amare la Madonna?
Dobbiamo amare la Madonna perchè è la nostra Mamma. Noi apparteniamo a Lei, siamo suoi figli come Gesù. II nostro cuore dovrebbe trasalire di gioia al pensiero che la Madonna ha verso di noi gli stessi sentimenti e affetti materni che ebbe verso Gesù. Per questo i Santi facevano a gara nell'esaltare, nel venerare, nell'amare la Vergine Santissima « che ci tratta sem­pre amorosamente e non ci castiga mai. Il Figliuolo ha la giu­stizia, mentre la Madre non ha che l'amore » (Santo Curato d'Ars).
Maria è una Mamma dolcissima, tutta piena di tenerezza verso i suoi figli. Come saremmo ingrati se non tenessimo in considerazione questa realtà e non amassimo la Madonna!

E' necessario conoscere Maria San­tissima per amarla?
Per meglio venerare e amare Maria Santissima è neces­sario conoscerla. L'amore esige la conoscenza della persona amata. Chi ama veramente la Madonna sente il bisogno di ap­profondire il mistero della sua vita celestiale per conoscere i segreti e ascoltare i palpiti del suo cuore materno.
La Chiesa ha sempre esortato i fedeli ad alimentare l'amore alla Madonna non col sentimento, ma con una conoscenza il­luminata e profonda.
Così hanno fatto i Santi. Le opere bellissime che ci hanno tramandato sono la testimonianza più certa del loro amore alla Madonna.

Qual esigenza comporta l'amore alla Madonna?
Il vero amore porta all'unione con la persona amata. Chi ama la Madonna sente il bisogno di vivere sempre unito a Lei, così come il bambino desidera restare e vivere sempre con la mamma.
Amare la Madonna significa averla sempre presente, vivere in Lei, pensarla continuamente, lasciarsi prendere e conquistare dal suo amore dolcissimo.
I Santi hanno realizzato in pieno e in modo sublime que­sto costante vivere con Maria.

In che modo possiamo provare il no­stro amore alla Madonna?
Possiamo provare il nostro amore alla Madonna anzitutto evitando ciò che a Lei dispiace: il peccato. Non è possibile amarla se la disgustiamo e l'offendiamo con i nostri peccati.
Inoltre si dimostra di voler bene alla Madonna con la preghiera costante e devota. I Santi le offrivano ogni giorno bellissime orazioni e devozioni, numerosi rosari, pie giaculatorie e continui atti di amore. Molte opere prodigiose e impor­tanti compiute dai Santi furono offerte e dedicate alla Madonna. Anche le nostre azioni, specialmente le più importanti della giornata, dovremmo affidarle a Maria, perchè sia Lei a santi­ficarle.
I sacrifici offerti alla Vergine sono prove di vero amore?
Il nostro amore alla Madonna possiamo e dobbiamo pro­varlo soprattutto con i sacrifici. Sarà questa la prova più sicura che l'amiamo veramente. Difatti non c'è amore più grande di colui che soffre e si immola per la persona amata.
I Santi nutrivano il loro amore alla Madonna con il sacri­ficio; e questo diventava un bisogno, un'esigenza per appagare la loro sete d'amore. Essi soffrivano amando e amavano sof­frendo.
Anche il nostro amore alla Madonna sarà autentico solo quando sarà messo alla prova dal sacrificio e dal dolore.

Imitare la Madonna è un segno di amore sincero?
Chi ama vuole imitare. E' nella natura stessa dell'amore agire conformemente alla persona che si ama. Dove c'è amore non manca mai l'imitazione.
L'amore alla Madonna vero e fattivo, sincero e profondo non si dimostra con il sentimento o con la vana pietà, ma con l'imitare là sua vita e le sue virtù. Imitare la Madonna signi­fica aver compreso il senso vero e autentico della sua devo­zione.
L'imitazione delle virtù di Maria ci  porterà infallibilmente all'imitazione di Gesù, di cui la Vergine è la copia più fedele e perfetta. E più ci sforzeremo di imitare la Madonna nella nostra vita, più diventeremo simili a Gesù.


LAUDETUR   JESUS  CHRISTUS!
LAUDETUR  CUM  MARIA!
SEMPER  LAUDENTUR!

domenica 25 marzo 2012

"Gesù solo è il mio re; preferisco essere povera con Gesù. Tieniti il tuo re­gno, le tue belle campagne, i tuoi polli, il tuo grande arrosto, preferisco il pane sec­co con Gesù...."


Una nuova lotta si ingaggiò tra il demonio e la novizia: 

Ti sei riposata, le disse Satana, invece di lavorare. 

«Sì, mi sono coricata, rispose lei, per obbedienza; pre­ferisco più di tutto obbedire». 

Tu ti sei pettinata. 

«Sì, mi sono pettinata per decoro. Gesù ama il decoro, io l'ho fatto per Gesù e non per te: tu sei sporco, vattene! Io offro tutto a Gesù. Se non avessi offerto tutto a Gesù, il resto sarebbe per te, ma io ho offerto tutto. Oh! quanto l'obbedienza è buona: è mio fratello; l'umiltà, è mia madre; la semplicità, è mio padre. L'obbedienza è Gesù; l'umiltà è Maria; la sem­plicità è Giuseppe, ecco i miei modelli. Satana, angelo decaduto, ti disprezzo!». 

Ec­co la mia grandezza, le mie ricchezze; io le do a quelli che mi seguono, sono re. 

«Tu, re! Gesù solo è il mio re; preferisco essere povera con Gesù. Tieniti il tuo re­gno, le tue belle campagne, i tuoi polli, il tuo grande arrosto, preferisco il pane sec­co con Gesù. Ti disprezzo come una carta straccia. Dici che mi dai delle noci? Vuoi conoscere le mie noci? Le mie noci è sospirare dietro Gesù. E ti sto per dire quale è il mio pane: è Gesù; è la sofferenza di ogni istante, è l'amore: ecco il mio pane, ecco la mia bevanda. Io disprezzo la tua bevanda, la tua acqua zuccherata, la tua ac­qua odorosa. Ho sete di anime, del calice della sofferenza: questa è la mia bevan­da. Tieni per te i tuoi piaceri, le tue ricchezze, i tuoi regni, preferisco la povertà. Tu dici che io diverrò cieca? Tanto meglio: la cecità mi farà andare da Gesù. Gesù sarà la mia luce; l'obbedienza sarà la mia luce. Felici gli occhi sempre chiusi! Gesù sarà la loro luce. Tutto passa sulla terra. Se quaggiù io fossi sempre nelle tenebre e nel­la sofferenza, nel cielo gioirò sempre con mio Padre».

È così che la novizia trionfava sempre sugli assalti di Satana.

LAUDETUR   JESUS  CHRISTUS!
LAUDETUR  CUM  MARIA!

SEMPER  LAUDENTUR!