“Questaho amato e ricercatofin dallamiagiovinezza,
ho cercato diprendermelacomesposa,
misonoinnamoratodellasuabellezza.
Essamanifestalasuanobiltà
incomunionedivitaconDio,
perchéilSignoredell’untversol’haamata”
(Sap. 8,2-3)
Giuseppe è definito nella Sacra Scrittura con le sole parole di “uomo giusto”.Giustizia equivale a santità; quindi uomo santo, cioè conforme al cuore di Dio.
Questa santità o conformità ai divini voleri è comprovata chiaramente dallaesemplare docilità che Giuseppe ebbe per le ispirazioni divine nelle diversecircostanze della vita.
Anch’egli nutriva la stessa aspirazione della fanciullatoccatagli in sorte: vivere verginalmente. Fu certo la mano di Dio a prepararlocasto sposo, uomo perfetto, aiuto e servo fedele per compiere i santi desideri dìMaria,peròGiuseppecooperòliberamenteallamozionedellagrazia.
Oh! Potere infinito di Dio, i cui alti giudizi sono occulti e santi e i cui decretisonorettissimieammirabili:beatochisiaffidaallatuaprotezioneecustodia!
Con 1’ideale di purezza nel cuore, Maria e Giuseppe contrasseronel Tempiodi Gerusalemme un vero e convenientissimo matrimonio. Da esso infatti — diceSan Tommaso d’Aquino — scaturirono i tre beni: la prole, che fu Dio stesso; lafedeltà, perché non vi fu adulterio; e il sacramento, perché vi fu l’indivisibileunionedeglianimi.
Questo matrimonio segnò il trionfo della purezza e dell’amore non terrestre,maceleste,essendoamoretuttodivinoespirituale.
La Sacra Scrittura chiaramente attesta: “Nel sesto mese, l’arcangelo Gabrielefu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nazareth, a una Vergine,promessa sposadiunuomodellacasadiDavid,chiamatoGiuseppe"(Lc1,26-27).
Ciò significa che la Vergine Maria era fidanzata a Giuseppe, e cioè dinanziallalegge o al dirittomatrimonialeebraico Maria era già sposa.
Pressogli ebreiil tempo che noi chiamiamo col termine fidanzamento era detto sposalizio ed infondo equivaleva ad un fidanzamento ufficiale rigorosissimo, ad una realeconsegnadellafanciullaallo sposo;eatalpuntochesenascevaunfiglioera consideratolegittimo, e, inoltre,la donna prendevanome di vedovase lo sposolemorivaavantiilmatrimonioconsumato,lasciandolavergine.
San Matteo e San Luca ci offrono dati molto precisi sugli antenati di Giuseppee di Maria risalendo fino a Dio attraverso David, Abramo e Adamo (Mt l, 1ss;Lc3,23-38).
Entrambi gli sposi erano di origine regale. Ora però Giuseppe non era piùre. Le sue mani callose testimoniano un lavoro abbastanza pesante: quello delcarpentiere cioè falegname. Gli furono familiari la sega e la pialla, i chiodi e ilmartello, gli odori del legno e della colla .. e ogni tipo di cliente che sapevaaccogliereconamore.
La sua stirpe regale oriunda dalla Giudea si era stabilita ormai da moltianni, forse per motivi di lavoro e sostentamento, nella Galilea del nord,esattamenteaNazareth.
Fu là ch’egli cominciò a condividere la sublime sorte della dilettasposanell’economiadellasalvezzadelgenereumano.
Dio scelse Giuseppe a custode e protettore del pudore della divina sua Madre.Mai Dio avrebbe permesso che accanto a Maria battesse il cuore di un uomochenonfossedegnodiLei enonfossesaturodiamordi Dio.
Con quanta fiducia la Vergine avrà messo la sua mano in quella di Giuseppesentendo di aver trovato in lui uno sposo fedele, un compagno casto che maiavrebbeviolatolaverginità,eun padred’amore.
Dopo i festeggiamenti del solenne fidanzamento Maria lasciò il tempio e lofece con lo stesso coraggio con cui vi era entrata, e unicamente per eseguire ladivinaVolontà.
Con lo sposo Giuseppe si recò a Nazareth. Ivi non trovò più i genitoriGioacchino e Anna. Nell’umile casetta ereditata visse la sua nuova vita congrande semplicità, tutta raccolta nella contemplazione dei divini misteri.
Lefrequentivisite di Giuseppenonla disturbavanoaffatto. Ella ricevevaeattentissimaserviva il suo sposo,veroangelo in carne e ossa datoLe da Dioperla sua custodia. E dei mari di grazia che si riversavano nel suo Cuore Immacolatonullalasciava trasparire.MariaerapiùchemaituttapreghieraperlavenutadelVerbosullaterra.
Pregando i salmi, leggendo i profeti, operandoil bene, di tutto approfittavaper direilsuo amoreal Signore.Qualunquecosafacesse era sempre e solo perlagloriadiDio.
Incessantemente Losupplicava a voler discendere e farsi prigioniero delladonnabenedettaefortunatacheavrebbealbergatoilproprioCreatore.
O divina Misericordia! O infinita umiltà! Le preghiere della
Vergine di Nazareth anticiparono la venuta del Salvatore.
Ecco: sta per suonare l’oradell’Incarnazione,ecieloeterra
“Umile e alta più che creatura,terminefissod’eternoconsiglio”
Dante,Par.33,3
Dalla Tradizione e
dall’apocrifo Protovangelo di Giacomo sappiamo cheGioacchino e Anna, avendo ottenuto la Bimba per un voto fatto al
Signore,concordaronodidonarlaalTempioall’età ditreanni.
Un giorno d’autunno i santi
genitori l’accompagnarono a Gerusalemme el’affidarono al sacerdote perché la
custodisse e ne curasse l’educazione. È' questala presentazione di Maria Bambina al
Tempio, la cui festa liturgica è il 21novembre.
Tra le altre cose
straordinarie, il suddetto libro, piamente e devotamente,riferiscechelaBimbanondimoròinunluogocomune, maabitònelSantodeiSanti, dove una volta all’anno vi poteva entrare solo il
Sommo Sacerdote. E ivirestò fino a
quando, all’età di 12-14 anni, il famoso prodigio della verga fioritanonladesignòSposadelgiovaneGiuseppe,dellafamigliadiDavid.
Amiamo pensare che
nonostante questisegni Maria di Nazarethvisse poverae ignorata, sempre nell’umiltà e nel
nascondimento:reclusa nel tempio oranell’infanzia,
e dopo qual donna povera e silenziosa, appena notata daiconcittadiniperlasuavitaritirataincasa.
Davvero la Vergine è stata
la prima e la più consacrata al Signore. Non solodalla tenera età servì il Signore, ma fin dal primo istante di
vita Ella amò Dio ecrebbe in quest’amore come nessun altra
creatura: concepita immacolata,anch’Ella sentì fame, sete, sonno, freddo, caldo,
come gli altri figli di Adamo,comeGesùstesso.
Pur possedendo fin dall’inizio la pienezza
della Grazia, di momento inmomentolasuavirtiiaumentò.
In ogni azione splendeva
dinanzi a Dio la sublimità delle sue intenzioni.“Esse furono così pure che la Vergine diede più gloria a Dio con
un’azionepiccolissima, come filare
la lana o dare un punto d’ago, che San Lorenzo sullagraticola del martirio, e i santi con le loro azioni più
eroiche.
Nel corso dellasua vita acquistò un cumulo incalcolabile di grazie e di
meriti. È più facilecontare le stelle del firmamento, le gocce d’acqua
del mare, i granelli di sabbiasullaspiaggia,chenonisuoimeritielesuegrazie”.
La Vergine Bambina nel
Tempio ci appare davvero tutta splendente di gloriainteriore:
incessantemente lodava il Signore e pregava perché l’Emmanuelevenissead irrorarecon lasua Graziaicuori
dell’umanitàinattesada almeno 50 milioni d'anni.
La sua unione con Dio fu
perfettissima, eppure con tutte le sue forze desiderava renderlapiù
perfetta. Quest’unione con Dio fu la sua
principale forza e corazza per rendersi intoccabile dal morso del tentatore, che
non ha mai avuto accesso inMaria.DioL’avevaresaimpeccabile-èdogmadifede-,peròLenascondevanella suaSapienza,lasicurezzaassolutadinonpeccare.
Anche negli umili lavori
tradizionalmente affidati alle vergini addette altempio, come: filare,
tessere, ricamare, confezionare e riparare arredi edindumenti sacerdotali e
levitici, e poi ordinare, servire. La sua unione con ilSignore continuava profondissima. Pur piccola d’età faceva bene
ogni cosa, esututtoesututtiirradiavaDiodicuierasaturaallaperfezione.
Tutta la Sacra Scrittura Le
era assai familiare e - come dice il mariologo Gabriele Roschini -particolare
emozione dovettero suscitare sull’animo suo la spiegazione delleprofeziechesiriferivanoalMessiaeallaMadrediLui.
E fu
anelito del suo spirito
affrettarne la venuta. Quale attesa in Lei! Comepalpitava
di gioia il suo cuore al pensiero che il Redentore sarebbe nato e propriodallastirpediDavid!
Certamente la sua immensa
umiltà e la gran sete di espiazione dei peccatiLa
indussero a offrirsi vittima e Vergine perpetua al Dio che L’abitava. Sempresublimesacrificiooffrirsicosì,masoprattuttoperquell’epoca.
- che fa dell’uomo un Uomo e non una bestia -
, sono ritenute o una maniaoppureunadebolezza e menomazione.
Prima di Maria di Nazareth,
tra le donne ebree l’unica vergine era stata lasorelladiMosèedAronne:Maria,chefuilprototipodellaVerginepereccellenza.
Col voto di verginità
perpetua, Maria di Nazaret riconduce al suo primitivo splendorel’opera
della creazione e ripara la ribellione di
Eva e Adamo. Sant’Agostino parla di“restauratio”ossiareintegrazioneeripristinodel disegnodiDio.
DalsantoVangelorisultacheMariaSantissima,almomentodell’Annunciazione era
già legata a Dio con il voto di perpetua verginità. Difattiall’angelo
Gabriele Ella rispose: “Come è possibile? Non conosco uomo” (Lc1,34).
Chiaramente faceva
intendere di essere vergine e di avere anche il fermopropositodirimanerevergine.
Tal proposito l’avràmaturato sicuramente
sin dai più teneri anni e poi nel tempio,là
dove desiderava restare vergine per tutta la vita: è 1’opinione di molti Padri
eTeologi.
La Vergine Maria era distaccata da ogni umano
contatto e tutta la suaattenzione,
speranza e amore non andavano a creatura alcuna, ma soltanto alSommo Dio
che mai delude, ben sapendo che “sarebbe stata più casta amandoLo,piùpuratoccandoLoepiùverginericevendoLo”.
Dio che guidatutti per vie
misteriose, molto più guidò la Madre sua. Ed Ellafu docilissimaa
questa azione divina. Quando il Sommo Sacerdote La invitò —Lei orfana e primogenita — a sistemarsi come le altre
fanciulle coetanee, Ella —illuminata dallo
Spirito sul giusto volere sacerdotale oltre che sul merito dellapronta ed
ilare ubbidienza — accettò sperando, e sperando contro ogni speranza(Rm4, 18).
Si abbandonò tutta nelle mani del Signore il cui
braccio non è soggetto aleggi e che tutto prepara per il bene delle sue
creature. E, umile e fiduciosa, nelsuo cuore in cambio chiese al Signore uno
sposo rispettoso e santo, col timoree
l’amore di Dio nella mente e nel cuore. Maria, in una parola, chiese la
santitànel suo sposo futuro, e di altro non si occupò se non di pregare perché si
compisselaDivinaVolontà.
I1 Sommo Sacerdote,
ispirato dall’alto dopo orazioni e digiuni,
tra i pochigiovani della casa
e stirpe di David presenti a Gerusalemme ne scelse uno dicirca ventotto anni perché fosse lo sposo
della divina fanciulla dell’età diquattordici anni circa. Quel giovane israelita si
chiamava Giuseppe, che in ebraicosignifica“IlSignoreaccresca”.
1.il gran fuoco d’Amore vivo che Dio aveva acceso nel Cuore
ImmacolatodiMaria,siaperDiostessochepergliuominiperamoreDio; questo Amore cresca sempre più nel nostro cuore.
2.lapurissimaoffertacheMariafece—dituttoilsuoessere-aDiosoloeinperpetuo,fularispostapiùbellaallapredilezionediDio; ripaghiamo questa predilezione con grande generosità.
3.Diononsilasciòvincereingenerosità.L’ardoredell’offertadiMaria affrettòlavenutade1Salvatore. E noi con Lei affretteremo la seconda venuta di Gesù nella gloria che segnerà l'inizio di una infinità di millenni pieni solo di pace e gioia.
La Madonna è figura di
primissimopiano nella storia della
salvezza. Di Leiabbiamo tante notizie quante bastano
per comprendere l’essenziale. In veritàosserva San Tommaso da Villanova -
“alla sua piena storia basta ciò che è scrittoneltema: DaLeiènatoGesù.Checerchidipiù?”
È la Palestina la regione
fortunata dove la Vergine nacque e visse. È comeun posto-cerniera per eccellenza tra i continenti decisivi per
la storia umana:Asia,EuropaedAfrica.
Oggi è denominata Stato
d’Israele o Israele, e si collega storicamente alregno
ebraico fondato da Davidundici secoliavantiCristo. La sua è
una storiatra le più affascinanti e misteriose, con periodi di
esilio e con molteplicidominazioni da parte dei persiani, greci, egiziani e
romani. Questi ultimi, nel63 avanti Cristo la assoggettarono imponendole poco
dopo un re idumeo, Erode,detto
il grande, forse per la smisurata ambizione e astuzia, oppure per glistraordinarilavorifattiallacittàdi Gerusalemmeealsuotempio.
Fu allora che su questa terra santa, che aveva visto l’arcobaleno di
Dio,sbocciò il fiore più bello del popolo di Israele. Con questo fiore divino
tutte lepromesse di Dio ad Abramo, Isacco e Giacobbe
cominciarono a realizzarsi nellaloropienezza.
La storia meravigliosa di
Maria Santissima si inquadra tutta in questa piccolacornicestorico-geografica.
Resta da dire che tra le
città diNazareth e Gerusalemme che
si disputanol’onore di aver dato i
natali alla Madre di Dio, la preferenza — per
tradizioneassodata — va alla cittadina della Galilea al nord della Palestina, Nazareth, chesignifica “fiore di Galilea”o “sentinella”, città fin allora mai celebrata nellaBibbia,anzidisprezzatadatutti.
Definire con precisione la
data della sua nascita non ci è possibile. In verità,dopo molte
discussioni sull’argomento, ben poco è stato concluso. Esiste undocumento, il cosiddetto Chronicon Paschale, che asserisce:“Maria è nata daGioacchino ed Anna, sotto i consoli di Roma, Domizio
Enobarbo e CornelioScipione”.Maqualevaloredareaquestodocumento?
Non ci resta che
contentarci di una data approssimativa: stabilendola nascitadi Cristo nel
748 (anno più probabile)
si viene a concludere che la Vergine suaMadre,datalaconsuetudinedellefanciulleebreedisposarsiall’etàdicirca12-14anni,sianataintornoaglianni728-733diRoma.
IgenitoridiMariacisononotiattraversolafontedellatradizione.Iloronomi
sono Gioacchino, che significa “Il
Signore eleva”, ed Anna, che vuol
dire“grazia, compassione”.La pia tradizionenarra che
essi ripartironoi loro beni intre
porzioni:una al Tempio, una per i poveri e una per il proprio
sostentamento.LaChiesacattolica,comeanchequellaorientale,liveneraentrambiil26luglio.
Certamente tra gli antenati
della Madonna ci sono stati dei peccatori. Peròquanto più
la linea genealogica si avvicinava a Maria tanto più si purificava. Cipiace pensare che questo continuo processo
di purificazioneculminò nei due dacui doveva procedere “l’Aurora fulgida, splendida come il
sole, più della luna,candida!” Dio rivestì la Madre sua di
ogni nobiltà, non solo di quella che derivadalla sua altissima perfezione morale,
bensì anche della nobiltà del sangue edella
carne, essendo discendente dalla dinastia dei re di Giuda e quindi dellaregalefamigliadavidica.
Se
poi consideriamo che la sua parente (cugina) Elisabetta era una dellefiglie di
Aronne della stirpe sacerdotale (cfr Lc 1, 5.36) ci accorgiamo ancor piùdell’altissima nobiltà delle sue origini.
Pensando a tutto ciò San
Bernardinoesclama in un suo sermone:
“Quale fu la più nobile donna che formasse maiIddio? La Vergine Maria!
Leggi San Matteo nel capitolo primo dove dice: talegenerò tale; e tale tale. E troverai essere discesa: prima per
14 patriarchi, e poiper 14 duci, e
poi per 14 re. Se tu trovi mai femmina discesa da tali uomini, iovò essere arso.. Indi viene che, secondo la natura, Maria
fu la più nobile Duchessachefussemainell’universo;elapiùnobileReina,elapinnobileImperadrice!”
La tradizione ci dice anche
che la Vergine fu concepita quando i genitoriGioacchino ed Anna
avevano raggiuntoun’età molto avanzata e ormai vivevanoneldoloredinonaveravutoalcunfiglio.
Più in particolare si
riferisce che Gioacchino, offrendo un giorno doni altempio,
sia stato respinto dal sacerdote perchénon
avendo figli era un maledettoda Dio.
Il povero vecchio, piangente, si ritirò col suo gregge in solitudine doverestò sei mesi supplicando il Signore e
digiunando, fino a quando un angelo loconsolò
con la promessa di un figlio. L’umile insistenza dei santi coniugi avevaottenuto l’impossibile. La loro
pazienza vinse il tempo e la sofferenza si mutòingioiaimmensa.
Questavostrafiglia, un giorno,
conservando intatta la verginità, vi darà pernipote lo stessoDio!” È il caso di dire che Dio “dono più
grande ad altri non diè”, perché nelseno di Anna si operò il più grande
prodigio che abbia visto il Cielo, si formò iltesoropiùgrande,che ci preparò all’incontro con Gesù
Redentore.
La santa Chiesa ci insegna
che questa Bambina, pur concepita dai genitorisecondo le leggi comuni e quindi normalmente soggetta a contrarre le
conseguenze del peccatod’origine che
investe tutta la natura umana da
Adamo all’ultimo uomo, per1’onnipotenza
di Dio questa divina Bambina ebbe il privilegio di essere preservata e immune
da ognicontagio di colpa originale e
da ogni altra macchia per sempre, inprevisionedei meriti di Cristo Gesù. L’anima di
questa Bimba, nell’atto di unirsi al corpoche Dio le dava
attraverso la madre Anna,non
contrassepeccato alcuno, e quindinemmenoper un
istante fu priva di grazia; anzi la ricevé questaGrazia in una pienezza tale che èincomprensibileaumanacreatura.
La santa Chiesa ha sempre
creduto all’Immacolata Concezione di MariaVergine.
Tutti gli Ordini religiosi, in particolare i Francescani — con a capo ilbeato Giovanni Duns Scoto (1265-1308)chiamato Dottore del Verbo Incarnato,Dottore Sottile, Dottore estatico,ma soprattutto Dottore
Mariano -hannodiffuso e difeso dappertutto questo privilegio della Madre
di Dio. Fu il SommoPontefice Beato Pio IX a definire
solennemente come dogma di fede cattolical’immunitàdi Maria Santissimadal
peccato originale. Era 1’8 dicembre 1854.Quattro
anni dopo la proclamazione la Vergine stessa venne a Lourdes per direquello che aveva detto Pio IX: “IO
SONO L’IMMACOLATA CONCEZIONE”; comeperdirecheilPapaavevaragione.
Tutti i genitori hanno il
sacro dovere di istruire i figli perché quanto prima siorientinoversol’ultimofineenon già allepuerilitàcuilanaturasiinclina.Seatempo e
con diligenza i genitori, in armonia, adempissero questo loro dovere,inseguito ifiglisitroverebberopiùabiliperservire
ilSignore.
Certo la santa madre Anna,
in nome della creatura che portava in seno (il cuistato sublime le era nascosto), adorò il Creatore e lo ringraziò
per il dono dellavita, supplicandolo che la custodisse,
difendesse e guidasse a lieto fine. E unalezione per i genitori perché
raccomandino alla divina Provvidenza il frutto delloro amore,
chiedendo che i bimbi ricevano quanto prima il santobattesimo peressereliberidalpeccatooriginalee chiamarsi figlidiDio.
Ognuno
immagini la trepidazione di
Gioacchino e più ancora di Anna dur-ante queinovemesidi attesa delpartobeato. Tradizionalmente pertale
eventoè fissata la data dell’8
settembre [ma molto probabilmente ladata di questa festa sarà il 5 agosto] .
Il Natale di questa Bambina diffuse su tutte lecose una luce e una gioia ineffabili; fu — come poeticamentecanta
la Chiesa —un messaggio di gioia per il mondo intero: “Nativitas
tua, Virgo Maria, gaudiumannuntiavitin
universomundo”.
“L’apparizione della
Madonna nel mondo è come l’arrivo dell’aurora cheprecede la luce della salvezza, Cristo Gesù ... Maria è
l’annuncio, Maria è ilpreludio, Maria è l’aurora, Maria è la
vigilia, Maria è la preparazione immediata,che corona e mette termine al secolare svolgimento del
piano divino dellaredenzione; è il traguardo della profezia, è la
chiave di intelligenza dei misteriosimessaggimessianici”(PaoloVI).
Sessanta giorni dopo il
felice parto, Anna, puntuale, umile e fedele compìtuttiiritidellaLegge(cfLv12,5-6):salìconlasantaBambina altempioesupplicò
preghiere per sé e la figlia; a Dio non restava che premiare l’umiltàd’ambedueche,santissime, sipresentavanopeccatrici.
Alla santa Bambina, secondole più pure tradizionigiudaiche, allapresenzadeiparentiedelsacerdote fuimposto ilnome.UnnomechecertamentefuispiratodaDio aisantigenitori.IlnomediquestaBambinafuMaria.
Ogni nome indica sempre
una missione specifica. Mariologi ed esegetigareggianoneldarcil’interpretazionegiustadelsantonomediMaria.
C’è chi ritiene che Maria
derivi dalla parola Mara, che letteralmente significapingue(ilchepergliorientaliequivaleabella);peròtaleterminesiusavasolocon le cose e quindi non tutti
accettano questo significato,anche se Maria
nonsoloèbella,maèlabellezza.
Altri
difendono l’interpretazione
di perla
amara o mare amaro, come fa ilMinocchi e il dottor serafico San
Buonaventura da Bagnoregio che testualmentedice:“Sta
scritto..Eccounanuvolettasale dal mare. ..e subitola pioggiacadde a dirotto” (1 Re 18, 44),
ossia Cristo, figlio di Maria, che significa mareamaro,echefecondòtuttalaChiesaconlapioggiadellagrazia.
È chiaro il riferimento
alla missione di Corredentrice che Maria esercitònella sua vita dolorosa. Tale significato ci sembra il meno
contestato e uno deipiù aderenti alla persona di Maria.
Ciò è avvalorato anche dalla storia d’Israele:alla sorella di
Mosè fu imposto il nome di Maria molto probabilmente per lecircostanzedrammaticheincuisitrovavanogliebreiinEgitto.
C’è anche chi lo fa
derivare dal verbo marah merì, cioè
ribellione. Mariasarebbe la ribellione
personificata contro satana e il suo regno nel mondo. Incertosensoquestosignificatosiriagganciaalprecedente.
È seducente l’interpretazione
proposta dal P. Zorell. Il nome Maria sarebbecomposto da due
parole, una egiziana e l’altra ebraica; myr o myrt,
ovveroamata; Sam è Jahvèh, ovvero Dio. Myrjam
o Maria significa quindi:
amata daDio!”
La sorella di Mosè era
stata l’unica ad avere questo nome essendo nata e cresciutain Egitto, e quindi molto probabilmente
anche il nome della Vergine sarebbe diorigine egiziana. InEgitto non mancavano nomi composti che
iniziavano conlaparolamyreterminavanoconilnomediqualchedivinità.
Elogicopensarechegliebreiallafalsadivinitàsostituirono ilnomedelvero Dio. Anche con la storia questainterpretazione
è in perfetta armonia.Ma-ria è stata
veramente “l’Amata da Dio!”; Ella più di qualunque altra creatura hagodutodel1’AmorediDio“ilqualecreerebbeunsecondoParadisoperchéLeiavesseraddoppiatelodi!”
Possiamo dire che il nome di Maria racchiude tutto l’Amore di Dio. Perciò èdolcissimocomeilnomediGesù.Quanticondevotoaffettol’invocano ricevono copiosissimegrazie, sono consolatie vivificati,in esso trovano medicinaailoromali,tesori perarricchirsielucecheliguida
allavitaeterna.
Maria è nome terribile contro l’inferno;esso
solo basta a schiacciarela testadi satana e dà la vittoria su tutti i nemici. Maria è la
Vincitrice. E satana Lateme, più
degli angeli e degli uomini e dello stesso potere divino. Il Nome diMaria gli fa ribrezzo più del nome di Gesù
e della sua santa Croce. E perché?Ecco:l’umiltà della Piccola Serva delSignore lo umilia più della divinaonnipotenza. E come non
ricordare il canto di San Bernardo su questo nomedivino?
“Se soffiano i ventidelle tentazioni, se t’imbatti negli
scogli del dolore,guarda la stella,
invoca Maria! Se ti sentiflagellato
dalle onde dell’orgoglio,dell’ambizione,dellacalunnia,dell’invidia,guardalastella,invocaMaria!
“Se la tua fragile imbarcazione è minacciatadall’ira, dalla superbia,dall’impurità,guardaMaria!
“Se
oppresso dai tuoi
peccati, scoraggiato dai rimorsi della coscienza e tri-ste al ricordo del giudizio
di Dio, stai per cedere all’avvilimento e alladisperazione,ricordatidiMaria!
La storia contiene
molteplici prove di protezione ottenute nel nome di Maria. Una
per tutte: esattamente il 12 settembre 1683, alle porte di Vienna, l’esercitopolacco diGiovanniIII Sobieski, in collaborazione conle forze alleate tedeschee austriache, piegava e annientava l’armata turca di Kara Mustafà.
Il re
GiovanniIII, capo supremo degli eserciti cristiani valutò questa
vittoria da credentecomunicando al papa Innocenzo XI il grandioso
avvenimento: “Venimmo,vedemmoeDiovinse!”LastorianarrachetuttaRoma
perordinedelpapa si vestì a festa:illuminazioni,cantidi
ringraziamento,scampaniia
non finire, salve di
cannone, speciale commemorazione dei caduti. Per la vittoriaInnocenzo XI istituì per tutta la Chiesa
la festa del Santissimo Nome di Mariada celebrarsi nella prima domenica
dopo la Natività della Madonna, e ordinò diconiare
una medaglia commemorativacon l’iscrizione:“La tua destra, o
Signore, ha colpito il nemico” (Es 15,6). A Roma, sempre per ordine del Papa, sorseanche la basilicavotiva del SantissimoNome
di Maria, al Foro Traiano, dove il12 settembre di ogni anno ha luogo una
funzione religiosa speciale. Simile aquesta fu l’anteriore vittoria di Lepanto del 7 ottobre
1571 ottenuta con lapreghieradelSS.Rosario.
Se ci siamo soffermati un
po’ su queste memorie, l’abbiamo fatto perché sitrattò di
un evento determinante per la storia d’Europa, ed eloquentissimo perlagloriadelSantissimonomediMaria.
Per questo Nome, scudo e
difesa nostra, musica del cielo, gioia della TrinitàSantissima, nome di cui Gesù
si circondò nella vita e nell’ora della morte,dobbiamo tutti ringraziare il
Signore.E con questo nome, sulle labbra
e nelcuore,dobbiamoessereprontiadardueimpreseperlagloriadivina.
I privilegi che adornarono
Maria Santissima sin dal primo istante della Suaesistenzadebbono farci pensare all’infinita
predilezione che il Signore, nellasua liberalità ha voluto avere per
Lei. Con Dio è tutto il Paradiso che benediceMaria, capolavoro della creazione universale e della Misericordia
Divina. Alceleste incessante canto dobbiamo unire il nostro, pieni di
fiducia perché Coleiche Dio ha
fatto così grande è la Mamma nostra, che ci segue uno ad uno conognicura.
Più sarà stretta l’unione con queste divine
realtà e più perfettamenteadempiremo il divino precetto di amare Dio e servire
il prossimo. Con Maria,uniti a Lei, anche noi avremo tutte le
compiacenze di Dio, che dice: “Io ti faròmia sposa per sempre, e ti farò mia
sposa nella giustizia e nel giudizio, nellamisericordiaenelletenerezza.Tifaròmiasposanellafedeltà”(Os2,19-20).
Grande onore dunque alla
Vergine Maria e fiducia nella sua potenza. Bastasoltanto l’eco del Suo Nome
Santissimo a mettere in fuga il demonio. Se il mondosapessechiamareMaria,sarebbesalvo.
Se il
fango della corruzione ferisce
e imbratta l’uomo, purché in lui ci sia ildesiderio di purificarsi e guarire, allora anche la sola visione di
Maria l’elevanell’azzurro e lo
prepara a sentire tutta la dolcezza del rimanere in Dio che èamore.Dovec’èMarianonvipuòsussisterenullacheabbianeppurelapiù lontana parentela con
l’impuro. L’Immacolata è bellezza. Per questo Lei nonsolo ci libera dai massi (peccati mortali) che uccidono, ma
anche dalla polvere(peccativenialieimperfezioni)cheabbrutisce.