CHI E’
MARIA?
PRESENTAZIONE
Chi è
Maria?
Le risposte a questa domanda
così breve illustrano rapidamente, in forma catechistica, il dolce mistero di
Maria, inseparabile da quello di Cristo.
« Conosci tua Madre!
».
Non sarà mai possibile amare e imitare la
Madonna senza conoscerla. E del resto, quale dovere può essere più amabile di
questo per un figlio?
Questo libretto è necessario
ad ogni cristiano. In breve e con semplicità, esso presenta la Madonna nella sua
più essenziale realtà storica, teologica, spirituale.
Suddiviso in trentuno
capitoletti, il libretto può essere utilizzato ottimamente per un mese di maggio
tutto mariano. A gloria della nostra Madre Divina, a beneficio di noi suoi
figli.
P. STEFANO MARIA
Maria è il più grande dono che Dio ha fatto
all'umanità. E' la Madre Divina: « Capolavoro del Creatore. Riflesso evidente
di Dio. Miracolo di natura e di grazia. Bellezza inenarrabile. Splendidissima
aurora. Corona dei Santi. Santuario delle mistiche altezze. Ministra del
trionfo. La tutta Santa ... E' Colei a cui è toccato il prodigio unico di essere
immacolata, perfettissima, purissima... » (Paolo VI).
Maria è stata, è, e sarà la Donna più
conosciuta e più amata di tutta l'umanità.
E' necessario conoscere la Madonna?
La Madonna occupa un posto di primo piano non
solo nella storia della salvezza del genere umano, ma anche nella vita
spirituale di ogni cristiano. Per questo è utile, anzi doveroso e necessario
conoscere profondamente la sua sublime missione, i suoi grandi privilegi e il
mistero della sua vita.
La conoscenza di Maria serve a far conoscere
meglio Gesù. Più si conosce la Madonna, meglio si comprende e si ama
Gesù.
In quale libro si trovano le notizie sulla
vita della Madonna?
Le notizie che riguardano la vita della
Madonna le troviamo nel Vangelo, il quale, oltre a essere un libro sacro perchè
ispirato da Dio, è anche vero, perchè parla di fatti realmente accaduti. E la
prova più certa che le notizie sulla Madonna sono vere, l'abbiamo dal fatto che almeno tre dei quattro autori del Vangelo (San Matteo, San Luca e San Giovanni)
conobbero personalmente la Madonna.
A quale sublime missione fu prescelta Maria
da Dio?
Maria fu prescelta da Dio, fra tutte le
donne, a compiere l'incomparabile missione di Madre del Messia-Salvatore e Madre
universale di tutte le creature.
Dio preparò la Vergine Maria a questa grande
missione arricchendola di grazie elettissime e privilegi singolari che fanno di
Lei la Creatura più eccelsa, il Capolavoro più bello, dopo Gesù, compiuto da
Dio.
Quali privilegi ottenne Maria da Dio per
compiere la sua missione?
I privilegi più importanti di cui fu
arricchita la Madonna sono quattro:
1. l'Immacolata Concezione,
2. la perpetua Verginità,
3. la Maternità Divina,
4. l'Assunzione al cielo in anima e
corpo.
Inoltre, la Madonna corrispose in modo
mirabile a tutte le grazie ricevute da Dio, per cui possiamo dirla Santissima e Perfettissima, e meritò
anche di essere la Corredentrice del genere umano, la Mediatrice e Dispensatrice
di tutte le grazie, l'Avvocata onnipotente presso Gesù, la Regina del cielo e
della terra, degli Angeli e dei Santi. Tutto questo è patrimonio prezioso della
nostra Fede.
LA MADONNA NELL'ANTICO TESTAMENTO
Anche se i libri dell'Antico Testamento
parlano prevalentemente della venuta di Gesù come Messia-Salvatore, tuttavia vi
sono vari testi, profezie, personaggi celebri e simboli che preannunziano e
descrivono la figura e la missione della Madonna come Madre del
Salvatore.
La presenza di Maria si scopre in tanti testi
dell'Antico Testamento che manifestano la grandezza della sua missione nel piano
della salvezza del genere umano.
Qual è la principale profezia dell'Antico
Testamento che parla della Madonna?
La principale profezia dell'Antico Testamento
che parla della Madonna è quella che troviamo nelle prime pagine della Bibbia
«Io porrò inimicizia tra te e la donna, tra la tua stirpe e la sua stirpe:
questa ti schiaccerà la testa e tu le insidierai il calcagno» (Gen 3,
15).
Con queste parole Dio annunzia all'umanità la
venuta nel mondo di Cristo Redentore e quella di Maria come Madre del Messia
promesso.
Essa schiaccerà la testa, col suo piede
verginale, al demonio e riporterà sempre vittoria su di lui.
Vi sono altre profezie sulla Madonna?
Ricordiamo, tra le altre, la famosa profezia
di Isaia: « Il Signore stesso vi darà un segno. Ecco: la Vergine concepirà e
partorirà un figlio, che chiamerà Emmanuele » (7, 14).
La Donna sempre vergine che diventerà Madre
dell'Emmanuele (= il Dio con noi) conservando intatta la sua verginità è Maria
Santissima.
Non meno importante è l'altra del medesimo
Profeta: « Un germoglio spunterà dal tronco di Iesse, un virgulto germoglierà
dalle sue radici. Su di lui si poserà lo spirito del Signore... » (Is 11,
1).
Maria è la verga della radice di Iesse da cui
germoglierà un fiore profumato: Gesù.
Quali sono i principali personaggi dell'Antico Testamento
che raffigurano la Vergine Maria?
Oltre alle profezie, nelle pagine della Sacra
Scrittura incontriamo importanti personaggi che raffigurano la Madonna nella sua
missione di Mediatrice e di Avvocata, di Regina e di Condottiera del popolo
cristiano.
Ricordiamo:
1) la regina Ester che ottiene, con la sua
intercessione presso il re Assuero, pace e perdono per il popolo
ebreo;
2) la coraggiosa Giuditta che uccide
Oloferne, sconfigge i nemici e salva il suo popolo;
3) Sara piena di saggezza, Rebecca ricca di
prudenza, Lia che è tutta dolcezza, Rachele modello di
amabilità.
In Maria troviamo realizzate, in modo
immensamente più sublime, tutte e singole le virtù esercitate da queste eroiche
donne.
Quali sono i simboli dell' Antico Testamento
che rappresentano la Santa Vergine?
I simboli più comuni che rappresentano la
Vergine Maria sono:
1) l'arca di Noè costruita per salvare il
genere umano dalle acque del diluvio, che raffigura Maria quale arca di
salvezza per l'umanità peccatrice;
2) il giardino chiuso ricordato dal Cantico
dei Cantici (4, 12-14), che somiglia all'anima e al corpo verginale della Santa
Vergine, giardino mai violato, pieno di fiori e di frutti sempre nuovi e
deliziosi;
3) la nube vista dal profeta Elia sul monte
Carmelo che è simbolo di Maria, portatrice di grazie alle anime assetate e
distrutte dal peccato;
4) la mistica rosa di Gerico di meravigliosa
bellezza e profumo che ricorda la celestiale bellezza e soavità della
Madonna.
LA NASCITA DELLA MADONNA
La Madonna non è un personaggio inventato
dalla fantasia popolare, nè è un mito leggendario creato dalla tradizione, ma è
una persona storicamente esistita, cioè nata e vissuta nel nostro mondo, come
tanti altri personaggi della storia.
Dove e quando nacque la Madonna?
La Madonnì nacque in
Palestina.
Del suo paese di origine non sappiamo nulla
di sicuro. Tuttavia due sono le città che, più delle altre, si contendono il
privilegio di averle dato i natali: Nazaret e Gerusalemme.
Anche riguardo all'anno della sua nascita il
Vangelo non fa nessun accenno. E' probabile però che la Madonna sia nata verso
il 21 prima della venuta di Gesù (circa duemila anni fa).
Chi furono i fortunati
genitori?
Dalla Tradizione e da altre testimonianze
sappiamo che i santi genitori della Madonna furono Gioacchino e Anna: due sposi
profondamente religiosi che condussero una vita
esemplare.
Per lunghi anni implorarono dal Signore la
grazia di un figlio, e solo in tarda età fu esaudita la loro
preghiera.
Dio, al quale nulla è impossibile, si servì
di questi santi sposi per donare al mondo la creatura più santa e sublime:
l'Immacolata Maria.
Quali segni straordinari accompagnarono la
nascita della Vergine?
Nella nascita della Vergine, come in quella
di ogni persona scelta dal Signore a compiere una grande missione, appare
evidente l'intervento miracoloso di Dio. Maria è un dono gratuito della
Provvidenza. Per Lei l'onnipotenza divina, al di là di ogni legge naturale, rese
fecondo il matrimonio dei suoi genitori.
Inoltre la nascita della Madonna mette in
evidenza la santità di Gioacchino e Anna. Come già era avvenuto per Abramo e
Sara e avverrà per Zaccaria ed Elisabetta, Dio, dopo averli messi lungamente
alla prova, ebbe riguardo della loro fede e, malgrado l'età, accordò loro una
creatura meravigliosa: la Madre del Salvatore promesso.
Quale nome fu dato alla Madonna?
I genitori imposero alla Madonna il nome di
Maria, anzi Myriam o Mariam, a seconda delle due forme di ebraico parlato a suo
tempo. Era un nome molto comune. E ancora più frequente è diventato oggi fra i
cristiani.
Qual è il vero significato del nome
'Maria'?
Oggi non è possibile conoscere con certezza
il vero significato di questo nome. Molti studiosi ritengono che « Maria »
volesse dire « Signora » (anche in italiano « Madonna » significa « mia donna
», « mia signora »). A questo santo e dolce nome si attribuiscono anche altri
significati: Amata da Dio, Tutta bella, Mare amaro, Stella del
mare...
L'INFANZIA DELLA MADONNA
Dalla Sacra Scrittura appare evidente che la
Madonna apparteneva alla stirpe regale di Davide, da cui, secondo le profezie,
doveva nascere il Messia.
Benchè di nobile discendenza, la sua famiglia
era ormai decaduta dal suo antico splendore di gloria e di ricchezza. Infatti
povera era la casa dove nacque Maria, e poveri erano i suoi genitori, ridotti
alla condizione di umili e semplici artigiani. E questo lo possiamo provare dal
fatto che la Vergine andò in sposa ad un altro artigiano del luogo, Giuseppe,
secondo l'usanza del tempo.
La Madonna ebbe fratelli e sorelle?
Dal Vangelo non appare che la Madonna avesse
fratelli o sorelle di sangue. Come figlia unica ereditò la sola proprietà che
avevano i suoi genitori: la piccola casa di Nazarett. Perchè questa piccola
proprietà non passasse ad altra famiglia, Maria sposò San Giuseppe appartenente
alla stessa stirpe di Davide.
Dove trascorse la sua infanzia la Vergine
Maria?
Secondo un'antichissima tradizione, Maria
trascorse la sua infanzia nel Tempio di Gerusalemme, dove rimase fino al
quindicesimo anno di età. La Santa Bambina fu portata dai genitori all'età di
tre anni per prestare servizio ed essere educata santamente nella legge del
Signore.
Da alcuni episodi del Vangelo possiamo
supporre che la Madonna ebbe una educazione assai intensa, e fu abituata,
attraverso la pubblica preghiera di ogni giorno, a quella costante vita di
unione con Dio.
Quale avvenimento importante caratterizzò la
vita di Maria mentre era al Tempio?
Molti Padri della Chiesa e Teologi sostengono
che la Madonna, mentre era al Tempio, si consacrò al Signore con il voto di
verginità.
L'Immacolata era una creatura eccezionale e
privilegiata. Preservata da ogni macchia di peccato fin dal primo, istante della
sua concezione, era logico che vivesse in uno stato di totale consacrazione a
Dio.
La sua santità, la sua pienezza di grazia e
la sua stessa natura di unica fra tutte le donne esigeva un impegno assoluto di
donazione. Ciò che Maria fece al Tempio col voto di verginità.
Quale riferimento troviamo nel Vangelo
riguardo al voto di verginità della Madonna?
Dal Vangelo di San Luca risulta che la
Madonna abbia fatto il voto di verginità prima che le venisse annunziato di
diventare Madre del Redentore e prima ancora del matrimonio con San
Giuseppe.
Alle parole dell'Angelo Gabriele («Ecco
concepirai. un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù ») la Madonna
risponde: « Come è possibile? Non conosco uomo » (Lc 1, 34). Nelle parole di
Maria appare evidente la sua ferma volontà di rimanere vergine. Solo dopo essere
stata rassicurata che suo Figlio Gesù sarebbe nato senza intervento di uomo ma
per opera dello Spirito Santo, accettò umilmente di diventare - la Madre del
Messia.
La verginità in Maria non fu un ostacolo, ma
il mezzo più degno - conveniente per la realizzazione dei disegni di
Dio.
L'IMMACOLATA
Il primo privilegio che la Madonna ottenne da
Dio in vista della sua Maternità Divina fu di essere concepita « Immacolata
».
Mentre tutti siamo concepiti col peccato originale, cioè senza la grazia santificante, la Madonna è stata la sola creatura umana a
ricevere da Dio un'anima piena di grazia fin dai primo momento della sua vita.
Fu l'unico fiore che sbocciò sulla terra senza essere avvelenato e macchiato dal
peccato di Adamo. Dinanzi a Lei il demonio sarà costretto a fuggire
sempre.
Che cos'è il peccato
originale?
Il peccato originale è il gravissimo peccato
di ribellione e di disobbedienza commesso da Adamo nel paradiso
terrestre.
Dio aveva creato l'uomo in uno stato di
privilegio. Aveva arricchito la sua anima di doni meravigliosi. E nel suo amore di Padre lo mise in guardia dall'assaggiare certo frutto. Ma l'uomo non ne tenne conto e disobbedì al Creatore.
Questo peccato « spogliò lui e tutti gli
uomini della grazia e di ogni altro dono soprannaturale, rendendoli soggetti al
peccato, al demonio, alla morte, all'ignoranza, alle cattive inclinazioni e ad
ogni altra miseria, ed escludendoli dal Paradiso » (Dal Catechismo, R.
71).
Come si può provare dalla Sacra Scrittura il
privilegio dell'Immacolata Concezione?
Il privilegio dell'Immacolata Concezione si
può provare con le parole che Dio disse al demonio dopo il peccato originale: «
Io porrò inimicizia tra te e la donna, tra la tua stirpe e la sua stirpe: questa
ti schiaccerà la testa e tu le insidierai il calcagno » (Gen 3, 15).
L'inimicizia che Dio annunzia fra il diavolo
(= serpente) e Maria ( = donna) sarà piena e durerà sempre. Se la Madonna fosse
stata soggetta al demonio anche per un solo istante, l'inimicizia non sarebbe
stata completa. Quindi la Madonna non fu mai schiava di Satana, cioè la sua
anima, per singolare privilegio di Dio, non fu mai macchiata dal peccato
originale e da nessun altro peccato.
Quale altro testo della Sacra Scrittura prova
il privilegio dell'Immacolata Concezione?
Un'altra prova del privilegio dell'Immacolata
Concezione la troviamo nelle parole con cui l'Angelo Gabriele salutò la Vergine
Maria: « Ti saluto, o piena di grazia, il Signore è con te » (Lc 1,
28).
Il saluto dell'Arcangelo ci fa conoscere la
sublimi santità di Maria. San Gabriele non chiamò la Madonna per nome, ma la
chiamò « piena di grazia ». Queste parole dicono che la Madonna era stata ed era
amica di Dio e ripiena di ogni grazia.
Sarebbe bastato un solo difetto, anche
leggero, e l'Angelo non l'avrebbe più potuta chiamare « piena di grazia ».
Dunque Maria fu sempre Immacolata, senza ombra di peccato originale.
Quando fu approvata solennemente dalla Chiesa la dottrina
dell'Immacolata Concezione?
La dottrina dell'Immacolata Concezione fu
approvata solennemente dalla Chiesa e dichiarata domma di fede 1'8 dicembre
1854 dal Papa Beato Pio IX.
Il Sommo Pontefice, raccogliendo la voce che
fin dai primi secoli si tramandava nella Chiesa cattolica, insieme
all'autorevole testimonianza dei Papi, dei Vescovi e dei fedeli, dichiarò che
« la dottrina, la quale ritiene che la beatissima Vergine Maria, nel primo
istante della sua concezione, per singolare grazia e privilegio di Dio
onnipotente e in vista dei meriti di Gesù Cristo, Salvatore del genere umano,
sia stata preservata immune da ogni macchia della colpa originale, è dottrina
rivelata da Dio e perciò da credersi fermamente e costantemente da tutti i
fedeli ». (Bolla " Ineffabilis Deus " di Pio IX).
Quali effetti ottenne Maria dal privilegio
dell'Immacolata Concezione?
Dal privilegio dell'Immacolata Concezione
Maria ottenne due effetti meravigliosi:
1. un perfetto equilibrio tra sensi e
ragione, per cui non ereditò quella disordinata inclinazione dei sensi al male
(la concupiscenza) che in noi spesso prevale sulla ragione;
2. l'immunità da qualsiasi
peccato.
La Chiesa ha sempre creduto e insegnato (e la
stessa ragione ce lo suggerisce) che Maria, in previsione della sua Maternità
Divina, non abbia commesso alcun peccato, ma anzi la sua vita in terra fosse
come quella dei Santi in cielo.
Questa dottrina fu dichiarata esplicitamente
dal Concilio di Trento.
Perché Dio scelse per suo Figlio una Madre
Immacolata?
Dovendo scegliere una Madre per suo Figlio,
Dio la scelse immacolata, pura, senza ombra di peccato, perchè la sua anima
riflettesse perfettamente l'immagine della Santissima
Trinità.
Il Signore non volle adornare la Madonna di
qualità esteriori che la rendessero piacevole agli occhi del mondo, ma preferì
che fosse ricca di ogni virtù e di ogni grazia.
In questo infatti consiste la vera grandezza
e la vera dignità dell'uomo.
LO SPOSALIZIO DELLA MADONNA
L'avvenimento più importante dell'adolescenza
di Maria Santissima fu lo sposalizio con san Giuseppe. Di questo parla
chiaramente il Vangelo. San Matteo dice che Maria era fidanzata a Giuseppe
(cfr. 1, 18) e san Luca che « Giuseppe salì dalla Galilea nella città di Davide
insieme con Maria sua sposa » (2, 5).
La Madonna accettò lo stato matrimoniale
perchè quella era l'usanza comune -patrocinata dai sacerdoti del Tempio- alla quale nessuna giovane ebrea poteva
sottrarsi, tanto meno una discendente della stirpe di Davide, da cui doveva
nascere il Salvatore.
Il voto di verginità era inconcepibile per
gli Ebrei. Solo dopo che Gesù fece conoscere la grandezza della vita verginale,
molti, rinunziando al matrimonio, cominciarono a vivere come angeli in
terra.
La Madonna restò vergine anche dopo le nozze
con San Giuseppe?
La Madonna, anche se accettò di essere « la
fidanzata » e « la sposa » di San Giuseppe, non venne meno alla sua illibata
verginità; si conservò sempre pura nella mente e intatta nel
corpo.
Per risolvere l'apparente contrasto tra il
voto di verginità e la vita matrimoniale, la divina Provvidenza scelse per Maria
l'uomo « giusto », lo sposo adatto alle sue profonde aspirazioni
religiose.
Fu proprio Giuseppe - dice san Bonaventura -
che manifestò a Maria il proposito di conservare anche lui la
verginità.
La Madonna dunque, grazie alla santità del
suo casto sposo, potè vivere sempre verginalmente.
A quale stirpe apparteneva lo sposo della
Vergine Maria?
Dal Vangelo sappiamo che il casto sposo della
Vergine Maria era « figlio di Giacobbe » (Mt 1, 16) ed anch'egli, come Maria,
discendeva « dalla casa e dalla famiglia di Davide » (Lc 2,
4).
San Giuseppe, pur di origine regale,
menò sempre una vita molto povera, perchè la sua famiglia era decaduta da
diversi secoli.
San Matteo ce lo presenta come un semplice
falegname (13, 55) che si guadagna la giornata col proprio lavoro. Esercitò
questo mestiere fino alla sua morte, aiutato per molti anni da Gesù.
Che cosa dice il Vangelo di San
Giuseppe?
Il Vangelo ci ha tramandato di San Giuseppe
solo qualche episodio, dal quale traspare tutta la bellezza della sua
anima.
San Matteo sintetizza in una sola parola la
figura di quest'uomo che visse sempre all'ombra di Gesù; lo chiama « uomo
giusto » (1, 19). Nel linguaggio della Sacra Scrittura « giusto » significa «
Santo », « Perfetto », ornato di tutte le virtù.
San Giuseppe è davvero un campione di
santità, un modello sublime di perfezione. In diverse e delicate circostanze
appare la sua grande fede nell'eseguire i disegni di Dio con docilità e umile
sottomissione.
A quale missione San Giuseppe fu prescelto da
Dio?
San Giuseppe fu prescelto da Dio, fin
dall'eternità, a compiere una missione eccezionale, quella di custodire la
santa famiglia di Nazaret nel suo pellegrinaggio terreno.
Egli occupa un posto importantissimo nella
storia della nostra salvezza; segna la fine dell'Antico Testamento. Fra tutti i
Patriarchi e Profeti « egli solo potè godere della presenza fisica di Colui che
la divina misericordia aveva loro promesso... (San Giuseppe fu) il padre
putativo del Signore Gesù Cristo e vero sposo della Regina del mondo e Signora,
degli Angeli. Egli fu scelto dall'Eterno Padre come fedele custode dei suoi
principali tesori, il Figlio suo e la sua Sposa, e assolse questo incarico con
la più grande sollecitudine » (San Bernardino, Disc. 2 su San
Giuseppe).
Quali motivi di convenienza troviamo nel matrimonio
verginale della Madonna con San Giuseppe?
Fra i tanti motivi di convenienza, basta
ricordare quelli riferiti da san Tommaso. Era conveniente il matrimonio della
Madonna con San Giuseppe:
1. affinchè la Vergine apparisse senza
peccato davanti al mondo; se Gesù fosse nato da una madre non sposata, sarebbe
stato creduto un figlio illegittimo e Maria sarebbe stata lapidata come
adultera;
2. per giustificare davanti ai Giudei che il
Messia, per mezzo di Giuseppe, discendeva dalla stirpe di
Davide;
3. perchè Gesù e la Madre avessero un uomo
che li provvedesse e li proteggesse nelle varie circostanze della
vita;
4. perchè la famigla di Nazaret fosse modello
di vita per tutte le famiglie cristiane.
Fu un vero matrimonio quello della Vergine
con San Giuseppe?
Vi sono di quelli che mettono in dubbio o
negano del tutto la realtà del matrimonio della Vergine con San Giuseppe. Ma le
prove del Vangelo sono così chiare ed esplicite da escludere qualsiasi dubbio.
In molte parti la Madonna viene presentata come la Sposa di Giuseppe: «
Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria, tua sposa...
Giuseppe, svegliatosi, fece come l'Angelo del Signore gli aveva ordinato, e
prese con sè la sua sposa (Maria) » (Mt 1, 20. 24). « Giuseppe dalla Galilea...
salì in Giudea alla città di Davide chiamata Betlem... insieme con Maria, sua
sposa » (Lc 2, 5).
Il matrimonio di Maria con Giuseppe possiamo
definirlo: sposalizio verginale, nozze angeliche, incontro di creature
celestiali consacrate a Dio solo e da Lui scelte per la missione divina di
Madre e di custode di Gesù.
L'Annunciazione è l'avvenimento più
importante della vita della Madonna e di tutta la storia umana. Ci ricorda
infatti l'Incarnazione del Figlio di Dio nel seno purissimo di
Maria.
Quando venne la pienezza dei tempi stabilita
per la Redenzione degli uomini, Dio mandò il suo Figlio Unigenito nel mondo a
perdonare, a guarire, a salvare l'umanità dal peccato.
Maria fu la creatura prescelta da Dio a
essere la Madre del Salvatore e a dare un corpo umano al Figlio di Dio.
Quando e dove avvenne il fatto
dell'annunciazione?
Dal Vangelo non è possibile conoscere con
esattezza l'anno, il mese e il giorno dell'Annunciazione. Da altre
testimonianze possiamo stabilire che l'Incarnazione del Figlio di Dio nel seno
di Maria sarebbe avvenuta il 25 marzo dell'anno 748 dalla fondazione di Roma
(cfr. S. Agostino, De Trinitate, 4, 5, 9). Riguardo al luogo, invece, il Vangelo
ci indica chiaramente il luogo dove avvenne l'Annunciazione: « in una città
della Galilea chiamata Nazaret ». Proprio in quell'oscuro villaggio, a 140 km da
Gerusalemme, si recò l'Angelo Gabriele a portare alla Vergine Maria il grande
annuncio che avrebbe rinnovato il mondo.
Quale saluto rivolse l'Angelo alla
Madonna?
L'Angelo, appena giunse alla presenza di
Maria, prima ancora di esporle il suo messaggio, la salutò con queste parole: «
Ti saluto, o piena di grazia, il Signore è con Te » (Lc 1,
28).
L'Angelo Gabriele in quel momento
rappresentava Dio, era il suo messaggero: dunque egli rivolse a Maria non il suo
saluto ma quello di Dio. Nelle sue parole c'era il saluto del Padre celeste alla
Figlia più diletta e amata, del Figlio alla sua tenera Madre, dello Spirito
Santo alla sua Immacolata Sposa, di tutto il cielo e di tutti gli Angeli che
salutavano in Maria la loro Regina.
Quale profondo significato nasconde il saluto
dell'Angelo?
Il saluto dell'Angelo mette in luce la
sublime santità di Maria. Il messaggero celeste non la chiamò per nome, ma usò
una frase singolare: « Ti saluto, o piena di grazia. Il Signore è con Te
».
Queste parole sono per Maria l'elogio più
grande. Esse significano che la Vergine possedeva in sommo grado la grazia
soprannaturale, cioè era piena di quel dono che ci fa « partecipi della stessa
natura divina » (2 Pt 1, 4).
In quanto « piena di grazia », la Madonna era
tutta di Dio. « Ella fu sempre con Dio - scrive san Lorenzo da Brindisi - cosa
che di nessun'altra creatura si può dire. Iddio fu con Maria al principio nella
Concezione, perchè fosse concepita Immacolata, nella vita, per arricchirla
sempre di nuovi tesori, alla fine nell'Assunzione, per liberarla dalla morte e
trasferirla in cielo » (cfr. Mariale, pp. 215-6).
Quale sentimento provò la Vergine Maria al
saluto dell'Angelo?
Le parole dell'Angelo suscitarono in Maria
turbamento, sorpresa, stupore, meraviglia. Quale ne fu la causa? Alcuni la
attribuiscono all'apparizione stessa dell'Angelo; altri al timore naturale che
s'impossessa dell'uomo quando si trova al contatto col soprannaturale; altri,
infine, al dubbio che si trattasse di una visione diabolica. Ma, la vera causa
della sorpresa della Madonna la troviamo nella sua umiltà. A Maria sembra
impossibile, perchè convinta della propria bassezza, che un simile saluto
potesse essere rivolto a Lei.
Solo chi è umile trema dinanzi agli elogi.
Dice san Tommaso: « per l'animo umile nulla desta più ammirazione quanto il
sentire esaltare la propria eccellenza » (Somma Teologica, p. III, q. 49, a, 4,
ad 1).
Qual era il contenuto del messaggio portato
dall'Angelo a Maria?
Il contenuto del messaggio portato a Maria
dall'Angelo lo conosciamo dal Vangelo di san Luca: « Non temere, Maria, perchè
hai trovato grazia presso Dio. Ecco, concepirai un figlio, lo darai alla luce e
lo chiamerai Gesù. Sarà grande e chiamato Figlio dell'Altissimo; il Signore Dio
gli darà il trono di Davide suo padre e regnerà per sempre sulla casa di
Giacobbe e il suo regno non avrà fine ». (1, 31 - 34).
Da queste parole 1a Madonna comprese
chiaramente che Dio le riservava una nuova grazia, la più sublime, scegliendola,
fra tutte le donne, a compiere l'altissima missione di Madre di
Dio.
IL CONSENSO DELLA MADONNA
La Madonna non dubitò delle parole
dell'Angelo e nemmeno gliene domandò le prove, ma chiese semplicemente
spiegazione di come si sarebbe avverato in Lei il meraviglioso mistero della
Maternità Divina, dal momento che aveva consacrato la sua verginità a
Dio.
« Maria non dubita del fatto - dice san
Bernardo - ma ne domanda il modo e l'ordine, poichè non chiede se ciò avverrà,
ma come avverrà » (De Laud. Virg.,
Cm. IV, 3).
La Madonna vuol conoscere il modo come si
compieranno in Lei le parole dell'Angelo, poichè anche in questo desidera fare
la volontà di Dio.
Che cosa rispose l'Angelo per rassicurare la
Santissima Vergine?
Alla domanda della Vergine Maria: « Come è
possibile? Non conosco uomo », l'Angelo Gabriele si affrettò a rassicurarla che
il concepimento di Gesù si sarebbe compiuto in Lei per miracolo di Dio, senza
alcun intervento umano.
« Lo Spirito - Santo scenderà su di te -
leggiamo in san Luca - su te stenderà la sua ombra la potenza dell'Altissimo.
Colui che nascerà sarà dunque santo e chiamato Figlio di Dio »
(1,35-36).
A conferma di quanto ha detto, l'Angelo
annunzia alla Madonna un altro concepimento prodigioso: « Vedi: anche
Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia ha concepito un figlio e questo è
il sesta mese per lei, che tutti dicevano sterile: nulla è impossibile a Dio »
(Ib., 367).
Quale fu la risposta della Madonna al
messaggio dell'Angelo?
Per l'Incarnazione del Figlio di Dio mancava
solo il consenso della Madonna. In quel solenne momento, gli uomini, gli Angeli
e Dio stesso attendevano con ansia la sua risposta. « Allora Maria disse:
Eccomi, sono la serva del Signore, avvenga di me quello che hai detto
».
Con questa sublime risposta la Vergine
prestava il suo pieno consenso al messaggio divino e accettava di diventare la
Madre di Gesù, Figlio di Dio.
Le parole pronunciate dalla Madonna la
innalzarono al grado più alto di gloria e portarono all'umanità il più grande
beneficio.
Quale pienezza di sentimenti ci rivelano le
parole di Maria?
La risposta della Madonna ci rivela la sua
grande fede nel credere e obbedire ciecamente alle parole dell'Angelo che le
annunciano tanti divini misteri, e ci fa conoscere la sua profondissima
umiltà. Mentre viene innalzata alla sublime dignità di Madre di Dio, Ella si
dichiara la « serva », la « schiava » del Signore.
Inoltre le parole di Maria manifestano il suo
grande amore per gli uomini, poiché, accettando di divenire la Madre del Verbo
Incarnato, accettava anche di cooperare come Corredentrice alla salvezza del
genere umano.
Che cosa avvenne dopo il consenso della
Vergine alle parole dell'Angelo?
Non appena Maria espresse il suo pieno
consenso alle parole dell'Angelo, il Figlio di Dio discese dal cielo e si
incarnò nel suo purissimo seno, dove, per virtù dello Spirito Santo, si formò il
Corpo di Gesù, Uomo-Dio.
Il mistero dell'Incarnazione è un mistero di
annientamento e di amore; Gesù per salvare gli uomini, prese la nostra natura
umana, si fece in tutto simile a noi, tranne che nel peccato (Ebr
4,15).
All'inizio della creazione Dio, per un atto
di amore, aveva creato l'uomo a sua immagine e somiglianza; nell'Annunciazione
invece, è Dio che diventa a nostra immagine e somiglianza nel seno della
Madonna.
Quali insegnamenti riceviamo dalla Madonna
nell'Annunciazione?
Nell'Annunciazione riceviamo da Maria
insegnamenti di umiltà e di fede.
All'alba del genere umano la superbia e la
disobbedienza di Adamo ed Eva portarono nel mondo la perdizione; all'alba della
Redenzione l'umiltà di Maria Santissima portò all'umanità la
salvezza.
Eva con la sua ribellione divenne la madre
dell'umanità decaduta nella colpa; la Madonna, con la sua perfetta obbedienza,
divenne la Madre della nuova umanità rigenerata da Gesù.
LA VISITA DELLA MADONNA A SANTA ELISABETTA
L'avvenimento più importante narrato dal
Vangelo dopo quello dell'Annunciazione, è la visita di Maria Santissima a Santa
Elisabetta.
La Vergine ha saputo dall'Angelo che Dio ha
concesso a Zaccaria la grazia di un figlio; e ora, Elisabetta, che tutti
dicevano sterile, è già al sesto mese della sua
maternità.
Dimentica di sé, la Madonna decide di correre
in aiuto della sua anziana parente, affrontando un viaggio lungo e faticoso,
pieno di rischi e di disagi.
Racconta San Luca: « In quei giorni Maria si
mise in viaggio verso la montagna e raggiunse in fretta una città di Giuda.
Entrata nella casa di Zaccaria, salutò Elisabetta » (Lc. 1, 39-41).
Chi era Santa
Elisabetta?
Secondo la testimonianza del Vangelo, Santa
Elisabetta era moglie del sacerdote Zaccaria della classe di Abia, figlia della
tribù di Aronne (cfr. Lc 1,5) e parente della Madonna (cfr. Lc
1,36).
Il Vangelo, inoltre, fa notare che Elisabetta
e Zaccaria « erano giusti davanti a Dio; osservavano irreprensibili tutte le
leggi e le prescrizioni del Signore. Ma non avevano figli, perché Elisabetta
era sterile e tutti e due avanti negli anni » (Lc 1, 6-7). Dio, in seguito,
esaudì le preghiere di questi due giusti e concesse loro la grazia di diventare
i fortunati genitori del grande Profeta e Precursore di Gesù, San Giovanni
Battista.
Quali esempi di virtù ci offre la Madonna
nella visita a Santa Elisabetta?
Nella visita a Santa Elisabetta la Madonna ci
offre esempi di carità e di umiltà.
Quanta delicatezza di sentimento e quale
squisita generosità in quel gesto di Maria! « Raggiunse in fretta una città di
Giuda », dice il Vangelo, per aiutare la sua bisognosa
parente.
Da quel giorno ebbe inizio la grande missione
di Maria verso gli uomini: portare Gesù alle anime, come lo portò la prima
volta nella casa di Santa Elisabetta.
In questo episodio rifulge anche la sua
profonda umiltà. L'Immacolata Madre di Dio corre a prestare il suo aiuto,
dimentica completamente di se stessa e della propria grandezza.
Quali prodigi avvennero nell'incontro della
Vergine Immacolata con Santa Elisabetta?
Il Vangelo, secondo la narrazione
dell'avvenimento fatta da San Luca, fa notare che la sola presenza della Madonna
fece compiere tre meravigliosi prodigi:
1° il momentaneo uso di ragione di San
Giovanni Battista che la madre portava ancora nel seno («Appena Elisabetta ebbe
udito il saluto di Maria, il bambino le sussultò nel grembo »: Lc 1,41);
2° la santificazione del fanciullo nel grembo
materno («Giovanni... sarà pieno di Spirito Santo fin dal seno di sua Madre »:
Lc 1,15);
3° l'effusione di grazia in Santa Elisabetta
(«Elisabetta fu piena di Spirito Santo »: Lc 1,41).
Con quali parole di saluto la Madonna fu
accolta da Santa Elisabetta?
Le parole che Santa Elisabetta rivolse alla
Madonna non contengono un semplice saluto, ma hanno un valore soprannaturale,
perché ispirate da Dio stesso.
In quel momento, per divina ispirazione,
Santa Elisabetta, avendo conosciuto i misteri di grazia che l'onnipotenza divina
aveva operato in Maria, mossa dallo Spirito Santo, così salutò la sua giovane
parente: « Benedetta tu tra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo! A che
debbo che la madre del mio Signore venga a me?... E beata colei che ha creduto
nell'adempimento delle parole del Signore » (Lc 1,
43-46).
Per la prima volta nella storia, la Madonna
viene chiamata « Madre del Signore » e proclamata « beata » per la sua fede.
Come rispose la Madonna al saluto di Santa
Elisabetta?
Al saluto di Santa Elisabetta la Madonna
rispose col mirabile cantico del « Magnificat », nel quale esalta la
misericordia di Dio per le opere mirabili che ha compiuto in
Lei.
Eccolo nella sua semplicità e grandezza: «
L'anima mia magnifica il Signore e il mio spirito esulta in Dio, mio Salvatore,
perché ha guardato l'umiltà della sua serva. D'ora in poi tutte le generazioni
mi chiameranno beata. Grandi cose ha fatto in me l'Onnipotente e Santo è il suo
nome: di generazione in generazione la sua misericordia si stende su quelli che
lo temono, ha rovesciato i potenti dai troni, ha innalzato gli uimili; ha
ricolmato di bene gli affamati, ha rimandato i ricchi a mani vuote. Ha soccorso
Israele, suo servo, ricordandosi della sua misericordia, come aveva promesso ai
nostri padri, ad Abramo e alla sua discendenza per sempre » (Lc 1, 46-56).
Per quanto tempo Maria Santissima restò con
Santa Elisabetta?
Dice San Luca che « Maria rimase con lei
circa tre mesi », (1,56), cioè fino alla nascita di San Giovanni, e poi tornò a
casa sua.
IL TURBAMENTO DI SAN GIUSEPPE
L'avvenimento che turbò la vita familiare dei
due Santi Sposi fu provocato dal fatto che la Madonna, dopo l'annuncio
dell'Angelo, partì da Nazaret per visitare Santa Elisabetta senza dire nulla a
San Giuseppe di ciò che l'Angelo le aveva annunziato, cioè, che sarebbe
divenuta Madre del Messia.
Quando Maria ritornò a Nazaret nella sua
casa, San Giuseppe notò in Lei i segni evidenti della maternità, e la gioia di
quell'incontro si mutò ben presto in amarezza.
Dice San Matteo: « Maria, essendo promessa
sposa di Giuseppe, prima che andasse a vivere insieme, si trovò incinta per
opera dello Spirito Santo. Giuseppe, suo sposo, che era giusto e non voleva
ripudiarla, decise di licenziarla in segreto » (1, 18-20).
Perché la Vergine non rivelò al suo sposo
Giuseppe i mirabili misteri che avvenivano in Lei?
La Madonna, con una sola parola avrebbe
potuto dissipare il turbamento di San Giuseppe. Ma, nella sua umiltà, decise di
non rivelare le grandezze che Dio stava operando in Lei, poiché era convinta che
solo Lui, come aveva fatto con Santa Elisabetta, le avrebbe manifestate al suo
sposo.
Ella si riteneva, nei confronti di Dio, la «
schiava », la « serva ». Non poteva, né desiderava, perciò, prevenire la
volontà del suo Padrone celeste, ma lasciò che Dio stesso scegliesse il tempo
e il modo più idoneo per rivelare a San Giuseppe i segreti che nascondeva nel
suo cuore.
Come giudicò San Giuseppe il silenzio della
sua Sposa?
San Giuseppe comprese subito di trovarsi
davanti a un grande mistero. L'evidente stato di gravidanza di Maria Santissima
avrebbe dovuto spingerlo a sospettare dell'onestà della sua Sposa. Ma la
santità, l'incantevole purezza e semplicità della Madonna, gli faceva escludere
in Lei qualsiasi infedeltà o sospetto.
Per questo ritenne opportuno non dare alcun
giudizio sulla sua Sposa. Se il fatto fisico spingeva a giudicare male, la vita
di Maria era un incanto di bontà e di candore.
Sospendendo ogni giudizio, decise di coprire
col silenzio ciò che non comprendeva con la ragione.
Quale decisione pensò di prendere San
Giuseppe nei confronti della Madonna?
Dice il Vangelo: « Giuseppe, suo sposo, che
era giusto e non voleva ripudiarla, decise di licenziarla in segreto » (Mt
1,19). Fu la decisione più saggia e più giusta.
Il casto Sposo della Vergine aveva compreso
che la maternità di Maria era frutto di una misteriosa azione divina. Non
avendo però ricevuto da Dio alcun segno di tale azione, da uomo giusto, non
poteva stabilire di tenerla con sé; perciò decise di rendere a Maria la sua
libertà per sottrarla a qualsiasi sospetto di colpa, licenziandola
segretamente.
Chi intervenne a dissipare ogni dubbio
dall'animo di San Giuseppe?
Fu Dio stesso che intervenne a dissipare ogni
turbamento e dubbio dall'animo di San Giuseppe.
Mentre questi stava per mettere in atto la
sua decisione, Dio gli inviò un Angelo in sogno che gli rivelò tutto il mistero
della Maternità divina di Maria Santissima con queste
parole:
« Giuseppe, figlio di Davide, non temere di
prendere con te Maria, tua sposa, perché quello che è generato in lei viene
dallo Spirito Santo. Essa partorirà un Figlio e tu lo chiamerai Gesù: egli
infatti salverà il suo popolo dai suoi peccati » (Mt 1, 20-22).
Che cosa fece San Giuseppe dopo aver
conosciuto dall'Angelo la rivelazione del grande mistero?
Appena San Giuseppe ebbe la conferma da Dio
che la maternità della sua purissima Sposa era opera dello Spirito Santo, «
fece come gli aveva ordinato l'Angelo del Signore e prese con sé la sua sposa
(Maria) » (Mt 1, 24).
E' facile immaginare con quale gioia ed
esultanza del cuore S. Giuseppe abbia eseguito l'ordine divino di prendere la
Vergine Maria con sé.
E certamente ancora più grande fu la gioia
della Madonna quando vide risolto così felicemente l'angoscioso dubbio che
tormentava l'animo del suo castissimo Sposo.
LA VERGINITA' DELLA MADONNA
Fra le molte e bellissime gemme di privilegi
che adornano la corona della Madonna, la più preziosa è quella della sua
verginità.
Maria Santissima fu tutta un profumo di
gigli, un giglio di Paradiso trapiantato sulla terra, un giglio sempre intatto,
che il tempo non riuscì ad appassire.
Fu Vergine nel corpo e nell'anima, in tutto e
sempre. Scrive San Bernardo, che il privilegio della « verginità di Maria è una
prerogativa singolare e al tempo stesso ineffabile: nessuno mai la potrà
comprendere e illustrare » (Sermo de Assumpt., n. 5, PL 183,438).
In che cosa consiste il privilegio della
verginità di Maria Santissima?
La verginità e la maternità sono due grandi
qualità della donna; ma sono naturalmente inconciliabili: l'una esclude
l'altra, come il frutto esclude il fiore.
Solo per la sua santissima Madre, Dio ha
fatto eccezione. Lei sola contemporaneamente fu Vergine e Madre. Questo
privilegio nella Madonna durò sempre.
Restò Vergine nel cuore e nel corpo prima di
darci Gesù, nel darci Gesù, dopo averci dato Gesù. Concepì verginalmente,
partorì verginalmente e rimase Vergine intatta per tutta la sua vita.
La verginità della Madonna è una verità di
fede da credersi?
La verginità della Madonna è una verità di
fede più volte definita dalla Chiesa. Nel Concilio Generale di Costantinopoli e
nella Costituzione « Cum quorundam » di Papa Paolo IV (7 agosto 1555) fu
dichiarato espressamente che l'Immacolata Madre di Dio fu Vergine prima,
durante e dopo il parto.
Il brano classico che prova tale verità lo
troviamo nella definizione infallibile del Concilio Romano (anno 649), nella
quale si legge che « la Madre di Dio fu sempre Vergine, ha concepito senza seme
per opera dello Spirito Santo, ha generato senza corruzione, permanendo
indissolubile anche dopo il parto la sua verginità ».
Come si può dimostrare che l'Immacolata fu
Vergine prima di darci Gesù?
Per dimostrare la verginità di Maria
Santissima prima del parto, riportiamo il celebre passo del Profeta Isaia: «
Ascoltate, casa di Davide... Il Signore stesso vi darà un segno. Ecco: la
Vergine concepirà e partorirà un figlio che chiamerà Emmanuele » (7,
14-16).
Le suddette parole di Isaia non intendono
esprimere un fatto comune di una giovane che resti vergine fino al momento della
concezione; in questo non vi sarebbe nulla di eccezionale. Il Profeta invece
presenta il fatto come un grande segno straordinario: una Donna che conserva
intatta la sua verginità, anche dopo il concepimento.
In che modo la Madonna conservò la verginità
anche dopo il concepimento?
Leggiamo nel Vangelo di San Luca che l'Angelo Gabriele, dopo aver salutato la Madonna, le annunziò: « Ecco, concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù » (1, 31). E Maria chiese: « Come è possibile? Non conosco uomo » (1, 34). Non è certo una meraviglia che una donna sposata abbia un figlio. La spiegazione della domanda di Maria Santissima la possiamo trovare soltanto nell'intenzione ferma, suggellata da un accordo con San Giuseppe, di conservare sempre la sua verginità.
Leggiamo nel Vangelo di San Luca che l'Angelo Gabriele, dopo aver salutato la Madonna, le annunziò: « Ecco, concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù » (1, 31). E Maria chiese: « Come è possibile? Non conosco uomo » (1, 34). Non è certo una meraviglia che una donna sposata abbia un figlio. La spiegazione della domanda di Maria Santissima la possiamo trovare soltanto nell'intenzione ferma, suggellata da un accordo con San Giuseppe, di conservare sempre la sua verginità.
E l'Angelo rispose « Lo Spirito Santo
scenderà su di te, su te stenderà la sua ombra la potenza dell'Altissimo » (Lc
1, 35). Ecco il modo con cui la Madonna diventerà Madre oonservando intatta la
sua verginità.
Con quale testo del Vangelo si prova la
verginità di Maria Santissima nel dare alla luce Gesù?
San Luca afferma che Maria Santissima, nel
momento della nascita di Gesù, fece tutto da sola: « mentre (Maria e Giuseppe)
si trovavano in quel luogo, si comprimono per lei i giorni del parto. Diede alla
luce il suo figlio primogenito, lo avvolse in fasce e lo depose in una
mangiatoia » (2,6).
I fenomeni principali che si riscontrano
nella imminenza di un parto non si verificarono nella Vergine Maria. Partorì
senza dolore e senza infrangere la sua verginità. E' Lei stessa che presta a
Gesù le prime cure amorose richieste dalla condizione del
neonato.
Il Dio fatto carne entrò ed uscì dal grembo
di Maria come un raggio di sole penetra un cristallo senza infrangerlo.
Perché la Chiesa ha próclamato la Madonna
'Regina delle Vergini?
La Chiesa ha proclamato la Madonna 'Regina
delle Vergini ' perché è il modello stupendo e insuperabile di ogni verginità
consacrata a Dio.
Illuminata dalla grazia, per prima Ella
comprese il sublime valore, della verginità e per prima attuò la scelta di una
totale e incondizionata consacrazione a Dio.
Da allora, una schiera interminabile di
vergini ha seguito il suo esempio nella più completa donazione e consacrazione
della propria vita al Signore.
IL VIAGGIO DELLA MADONNA A BETLEM
Mentre nella Vergine Santa stavano per
compiersi i giorni del parto, giunse a Nazaret un ordine di Cesare Ottaviano
Augusto, imperatore di Roma, che ordinava a tutti i Giudei di andare al loro
paese di origine a sottoscrivere il proprio nome per il
censimento.
Così San Luca riferisce l'avvenimento: « In
quei giorni un decreto di Cesare Augusto ordinò che si facesse il censimento per
tutto l'impero. Questo primo censimento fu fatto quando era governatore della
Licia Quirino » (2, 1-3).
Come accolsero l'ordine dell'Imperatore i
Santi Sposi di Nazaret?
La Madonna e San Giuseppe accolsero con
estrema serenità l'ordine dell'Imperatore. Videro in esso la voce stessa di Dio
che li chiamava a Betlem e subito si misero in cammino.
Racconta San Luca che « andavano tutti a
farsi registrare, ciascuno nella sua città. Anche Giuseppe, che era della casa e
della famiglia di Davide, dalla città di Nazaret e dalla Galilea salì in Giudea,
alla città di Davide, chiamata Betlemme, per farsi registrare insieme con Maria
sua sposa, che era incinta » (2, 3-g).
Come spiegare il viaggio della Madonna a
Betlem?
Il viaggio della Madonna a Betlem, dal punto
di vista umano, resta un fatto inspiegabile e misterioso.
Non era conveniente per la Vergine Maria
affrontare un viaggio così lungo e faticoso, sia perché la legge del censimento
era obbligatoria solo per gli uomini e sia perché numerosi erano i disagi che
s'incontravano nel viaggio da Nazaret a Betlem.
Inoltre la Madonna era prossima a dare alla
luce Gesù; si poteva attendere prima la nascita del Bambino e poi eseguire
l'ordine dell'Imperatore, dal momento che il tempo assegnato per soddisfare
all'obbligo del censimento non era breve.
Quale particolare circostanza spinse San
Giuseppe a portare la sua Sposa a Betlem?
Con tutta probabilità i Santi Sposi
affrontarono il lungo viaggio con la speranza di ritornare a Nazaret prima del
parto. Ma, o per un ritardo nel viaggio, o per un imprevisto anticipo dei giorni
del parto, accadde che Gesù nacque prima del ritorno a
Nazaret.
Se è vera questa ipotesi bisogna affermare
che, mentre lo svolgimento umano dei fatti andava a rovescio, il piano di Dio si
avverava in pieno: Gesù veniva al mondo nella più squallida povertà, lontano da
ogni conforto, nella gelida grotta di Betlem.
I due Santi Sposi trovarono ospitalità a
Betlem?
C'è una frase del Vangelo che ci fa conoscere
il tragico momento in cui vennero a trovarsi i Santi Sposi quando arrivarono a
Betlem: « non c'era posto per loro nell'albergo » (Lc
2,?).
L'uomo rifiutava Dio, anche se
inconsapevolmente, già prima di nascere. Fu un terribile dolore per il povero
San Giuseppe non poter preparare, a causa della sua povertà, una degna dimora
all'Uomo-Dio che stava per nascere.
Tutto però andava secondo i piani divini. Per
la nascita del Figlio di Dio erano pronti un 'trono ' e una 'reggia ' veramente
regali: una mangiatoia e una squallida grotta!
Come trascorse la Madonna i nove mesi che
precedettero la nascita di Gesù?
Come ogni altra mamma, la Madonna, per nove
mesi, portò nel proprio grembo il Figlio di Dio. I primi tre mesi li trascorse
in casa di Santa Elisabetta. Poi fece ritorno a Nazaret e vi restò fino al
momento del viaggio a Betlem.
Possiamo immaginare con quanta cura
preparasse ogni cosa per il suo Bambino che stava per nascere! Furono certo mesi
di gioia indimenticabile, mesi di continua comunione spirituale e fisica con
Dio, mesi di raccolta e silenziosa preghiera, mesi di trasporti celestiali,
durante i quali gli Angeli prestarono servizio d'amore intorno a
Lei.
LA MADONNA NELLA NASCITA DI GESU'
Dove nacque Gesù? Dal Vangelo conosciamo che
Gesù nacque a Betlem, piccolo paese della Giudea, in Palestina e che la sua
nascita avvenne in una mangiatoia. Ora la mangiatoia rivela una stalla, una
grotta, un luogo abitato da animali: e lì, in quella grotta, in quella
mangiatoia, in una gelida notte d'inverno, tra lo sporco delle pareti e
l'oscurità della grotta, nacque il Verbo di Dio, il Salvatore del mondo, il
Messia promesso. Questo fu il trono regale, la reggia che Dio aveva preparato
per la venuta del suo Figlio diletto tra gli uomini!
Come avvenne la nascita di Gesù?
San Luca ricorda l'avvenimento della nascita
di Gesù con queste parole: « Ora, mentre si trovavano in quel luogo, si
compirono per lei i giorni del parto. Diede alla luce il suo Figlio
primogenito, lo avvolse in fasce e lo depose in una mangiatoia » (2,
6-8).
Commenta Cornelio A Lapide: « Era la
mezzanotte... quando la Vergine fu rapita in dolcissima estasi di amore, da cui
non si riebbe se non quando gli Angeli le ebbero deposto sulle braccia il suo
Divin Pargoletto » (Comm. in S. Luca).
Quali segni straordinari avvennero nella
Vergine Maria alla nascita di Gesù?
La nascita di Gesù, ben diversa dalle altre,
operò nella Vergine Maria prodigi unici nella storia
dell'umanità.
In previsione di questo avvenimento la
Madonna era stata preservata dal peccato originale, aveva concepito il Figlio di
Dio per opera dello Spirito Santo, e ora lo dà alla luce senza violare
minimamente la sua integrità corporale. Diviene Madre di Dio e conserva la sua
verginità. Il parto non avvenne nel dolore, ma, al contrario, il suo cuore fu
ripieno di grande gioia.
San Luca fa notare che la Vergine subito dopo
il parto, senza alcun bisogno di aiuto, avvolse Gesù in pochi panni e lo depose
nella mangiatoia (2,.7).
Quali sentimenti provò Maria Santissima alla
nascita di Gesù?
L'Immacolato Cuore della Santa Vergine fu
inondato di immenso gaudio quando per la prima volta le sue mani accolsero il
Fanciullo Divino, le sue braccia lo strinsero al suo purissimo seno e le sue
labbra gli impressero il primo bacio. Alcuni Santi ebbero il privilegio di
godere per qualche istante la dolcissima visione del Bambino Gesù e trasalirono
di gioia. Possiamo immaginare quanta sia stata smisuratamente più grande la
pienezza di gaudio della Vergine quando il suo sguardo celestiale si posò per
la prima volta sul diletto Figlio e il suo Cuore Immacolato nutrì i primi
palpiti d'amore di Figlia per il suo Dio e di Madre per il suo Gesù.
Quale significato hanno le parole di San
Luca: «Diede alla luce il suo figlio primogenito»?
L'Evangelista chiama Gesù 'Primogenito'
perché realmente era il primo nato da Maria, ma fu anche
l'Unico.
Presso il popolo ebreo, il primo figlio nato,
senza alcun riferimento ad altri figli, si chiamava primogenito per motivi
legali. Gesù, com'è l'Unigenito del Padre in cielo, in quanto Dio, così è anche
l'Unigenito della Madonna in terra, in quanto UomoDio. Egli nacque da Maria
sempre Vergine, la quale perciò si chiama ed è vera Madre di Dio.
Quale insegnamento riceviamo dai tre
protagonisti della grotta di Betlem?
Gesù, la Madonna e San Giuseppe, maestri
insuperabili di ogni virtù, ci offrono esempi sublimi di povertà, di verginità e
d'umiltà al momento della nascita del Fanciullo Divino.
San Giuseppe c'insegna ad essere poveri, cioè
privi di ogni cosa, a volte anche di quelle necessarie. Egli infatti scelse la
povertà di una grotta, non avendo mezzi per un parto
migliore.
La Madonna nel suo parto verginale c'insegna
ad essere puri, casti di anima e di corpo, nei pensieri, nei desideri, nelle
azioni.
Grande infine è la lezione di umiltà che il
Bambino Gesù ci impartisce dalla sua povera culla. Il Creatore dell'universo si
umiliò a tal punto da voler nascere in una grotta ed essere deposto in una
mangiatoia, nascosto a tutti, in un piccolo paese della
Palestina.
LA DIVINA MATERNITA' DI MARIA
Fra tutti i misteri mariani il più grande è
quello della Divina Maternità. La Vergine Santissima è 'vera Madre di Dio'.
Così è presentata la Madonna dalla Sacra Scrittura, dalla Tradizione, dai Santi
Padri e dalla Chiesa.
Alla luce di questo mistero troviamo la
ragione dell'importante missione di Maria Santissima nella Chiesa e
nell'umanità.
In vista di così eccelso privilegio, unico
nella nostra storia, la Madonna ottenne da Dio quei sublimi e singolari doni di
grazia che arricchirono talmente la sua anima, da innalzarla al di sopra di
ogni altra creatura.
In quale senso la Vergine viene detta vera
Madre di Dio?
Maria Santissima viene detta vera Madre di
Dio « non già perché sia Madre della divinità, ma perché è Madre, secondo
l'umanità, di una Persona che aveva ad un tempo e l'umanità e la divinità » (S.
Tom. 3, q. 35, a. 4 ad 2).
La Madonna non fu Madre solo dell'umanità di
Gesù, ma generò una Persona in cui erano presenti natura umana e natura divina.
Ne segue che la Madonna generò non un semplice uomo, ma Colui che era Dio. La
Vergine Santissima dunque è vera Madre di Dio.
Come si può dimostrare il mistero della
Divina Maternità di Maria Santissima?
Il mistero della divina maternità della
Madonna, poiché non è una verità di ordine naturale, può essere spiegato solo
dalla Rivelazione divina, cioè, dalla Sacra Scrittura, dalla Tradizione e dal
Magistero della Chiesa.
La Sacra Scrittura dichiara espressamente che
la Vergine è vera Madre di Dio nel Vangelo di San Luca: l'Angelo disse a Maria «
Ecco concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. Sarà grande
e chiamato Figlio dell'Altissimo » (1, 31-2).
Ancora più esplicita l'affermazione di Santa
Elisabetta: « A che debbo che la Madre del mio Signore venga a me? » (Lc 1, 43).
Con queste parole Santa Elisabetta proclama apertamente la Madonna Madre di Dio
(cfr. Gal. 4, 4).
Che cosa dice la Tradizione sulla Divina
Maternità della Madonna?
La voce della Tradizione è quasi unanime nel
proclamare la Madonna 'Madre di Dio'.
Teodoreto di Ciro scriveva: « Già i primi
annunziatori della fede ortodossa hanno insegnato, attingendo alla Tradizione
apostolica, a chiamare e credere Genitrice di Dio la Madre del Signore
».
Gìovanni di Antiochia esortò il suo amico
Nestorio a non combattere il titolo di 'Madre di Dio' proclamato e adoperato da
molti insigni Padri della Chiesa.
Il primo ad usare il termine 'Madre di Dio'
fu Origene. Dopo di lui Ippolito di Roma, Eusebio di Cesarea, Epifanio, ecc...
San Gregorio Nazianzeno scrisse: « Se qualcuno non riconosce Maria Santissima
quale Genitrice di Dio, è separato dalla divinità ».
La Divina Maternità di Maria Santissima è
una verità definita solennemente dalla Chiesa?
La Divina Maternità di Maria Santissima è una
verità definita diverse volte, in forma solenne e infallibile, dal Magistero
della Chiesa.
La prima volta nel Concilio di Efeso del 431,
i duecento Vescovi, condannando gli errori di Nestorio, dichiararono: « se
qualcuno non riconosce essere l'Emanuele vero Dio e -conseguentemente la Santa
Vergine Genitrice di Dio, sia scomunicato » (Denz. 252).
Successivamente il Concilio di Calcedonia e
di Costantinopoli affermarono espressamente la stessa verità (Denz. 301).
Infine nel III Concilio di Costantinopoli fu definito nuovamente che « Maria è
in senso vero e proprio veramente Genitrice di Dio » (Denz. 555).
Quale dignità deriva alla Madonna dall'essere
vera Madre di Dio?
Dall'essere vera Madre di Dio deriva alla
Madonna la più alta dignità dopo Dio. Afferma San Tommaso che « la beata Vergine
Maria per il fatto che è Madre di Dio, ha in certo qual modo una dignità
infinita, per l'infinito bene che è Dio » (1q. 25, a.6 ad
4).
« Dalla Divina Maternità - insegna Pio XI -
come da misteriosa acqua sorgiva, deriva a Maria una grazia singolare e tale
dignità, dopo Dio, è la più grande che si possa pensare » (Enc. 'Lux
veritatis ', 1931).
« Nulla esiste al mondo - dichiara Proclo di
Costantinopoli - che possa essere paragonato alla Madre di Dio, Maria..., che
possa superare o magari uguagliare la Vergine e Genitrice di Dio » (P.G. 65,
717).
Quali effetti ha prodotto in Maria Santissima
la sua Divina Maternità?
La Maternità Divina ha prodotto in Maria
Santissima nuovi e più sublimi rapporti con le persone della Santissima
Trinità. Con Dio Padre la Vergine ha in comune la generazione del Verbo divino
nella sua Persona divina e umana. Con il Figlio di Dio ha rapporti di Madre; con
lo Spirito Santo di Sposa immacolata.
In relazione agli uomini, la Maternità Divina
ha prodotto in Maria Santissima una maternità spirituale. Diventando Madre di
Gesù, la Madonna è diventata anche Madre nostra spirituale, Madre del Corpo
mistico, Madre della Chiesa.
« Quando il Verbo si fece carne nel suo seno
- afferma Pio XII - ella divenne non solo la Madre di Dio, ... ma anche la Madre
di tutti coloro che per mezzo dello Spirito Santo sarebbero diventati una sola
cosa, sotto la guida del suo divin Figlio » (Radiom.
1947).
LA VERGINE E I PASTORI
Il primo annunzio della nascita di Gesù fu
dato a poveri e semplici pastori dei dintorni di Betlem. La loro povertà non era
inferiore a quella di Gesù, né contrastava con la suprema umiliazione del Re
divino deposto dalla Vergine Madre in una mangiatoia.
Dio che ama di preferenza i deboli e i
poveri, che respinge i superbi e innalza gli umili, scelse, come primi
adoratori del suo Verbo fatto carne, umili e semplici pastori. Ad essi fu
riservata la grande gioia di conoscere il primo annunzio della nascita del
Salvatore.
Chi annunziò ai pastori la nascita di
Gesù?
Racconta San Luca: « Un Angelo del Signore si
presentò davanti a loro (pastori) e la gloria del Signore li avvolse di luce.
Essi furono presi da grande spavento, ma l'Angelo disse loro « Non temete, ecco,
vi porto una grande gioia, che sarà di tutto il popolo, oggi vi è nato nella
città di Davide un Salvatore, che è il Cristo Signore. Questo per voi il segno:
troverete un Bambino avvolto in fasce, che giace in una mangiatoia ». E subito
apparve con l'Angelo una moltitudine dell'esercito celeste, che lodava Dio e
diceva: « Gloria a Dio nel più alto dei cieli e pace in terra agli uomini che
egli ama » (2, 9-14).
Come risposero i pastori all'annunzio
dell'Angelo?
Continua San Luca: « E quando gli Angeli si
furono allontanati per tornare in cielo, i pastori dicevano fra loro: «
Andiamo fino a Betlemme, vediamo questo avvenimento che il Signore ci ha fatto
conoscere ». Andarono dunque senz'indugio e trovarono Maria e Giuseppe e il
Bambino, che giaceva nella mangiatoia. E dopo aver visto, riferirono ciò che del
Bambino era stato detto loro. Tutti quelli che udirono, si stupirono delle cose
che i pastori dicevano » (2, 15 -
9).
Quali insegnamenti rileviamo dal
comportamento dei pastori?
Dal comportamento dei pastori possiamo
rilevare:
1. la pronta decisione di mettersi alla
ricerca del neonato Salvatore;
2. la sollecita risposta alla voce del
messaggero divino;
3. la vivissima gioia di aver trovato e visto
tutto quello che l'Angelo aveva loro annunziato;
4. l'incontenibile bisogno, una volta tornati
alle loro case, di far conoscere ai vicini le meraviglie che avevano visto. I
pastori dunque furono i primi adoratori del Messia e i primi annunciatori della
sua nascita.
Quale fu l'atteggiamento della Vergine
dinanzi ai prodigi della nascita di Gesù?
La Vergine ci viene presentata dal Vangelo
tutta assorta nei misteri avvenuti alla nascita di Gesù. « Maria - dice San Luca
- da parte sua serbava tutte queste cose meditandole nel suo cuore » (2,
19).
Nel gaudio della sua maternità, la Madonna
meditò il mistero di estrema povertà in cui volle nascere il Salvatore del mondo
e in cuor suo accettò i piani voluti da Dio, trovando in quella squallida
grotta, come i pastori, la vera gioia, l'unica ricchezza del mondo. Quale
maggiore ricchezza poteva desiderare la Madonna dal momento che aveva tutto per
sè il Figlio di Dio?
Che cosa avvenne otto giorni dopo la nascita
di Gesù?
Otto giorni dopo la nascita di Gesù, come
tutti gli Israeliti, la Santa Famiglia celebrò i riti della circoncisione e
della imposizione del nome.
Il rito della Circoncisione, che consisteva
in un taglio operato sul corpo del bambino, impetrava da Dio la remissione della
colpa originale e inseriva il circonciso tra il popolo eletto, costituendolo
erede di quelle solenni promesse che Dio aveva fatto a ogni figlio di
Abramo.
Nell'atto della Circoncisione, la Madonna, e
San Giuseppe imposero solennemnente al Bambino il nome Gesù « come era stato
chiamato dall'Angelo, prima di essere concepito nel grembo della madre » (Lc 2,
21).
Gesù era tenuto alla legge della
Circoncisione?
Gesù non era tenuto a osservare la legge
della Circoncisione.
Essando Figlio di Dio, non aveva bisogno di
questo segno esterno per stringere il patto di amicizia con Dio, a cui era
unito col vincolo della stessa natura divina, nè aveva bisogno di essere
purificato dalla colpa originale, poichè Gesù, Agnello immacolato, Vittima
innocente per i nostri peccati, nacque, unico tra gli uomini insieme alla sua
Santissima Madre, come giglio purissimo, senza peccato
originale.
LA PURIFICAZIONE DELLA MADONNA
Dopo il rito della Circoncisione, il Vangelo
ricorda due importanti avvenimenti: la purificazione della Madonna e la
presentazione di Gesù al Tempio.
Ecco quanto racconta San Luca: « Quando venne
il tempo della loro purificazione, secondo la Legge di Mosè, portarono il
Bambino a Gerusalemme per offrirlo al Signore, come è scritto nella Legge del
Signore: ogni maschio primogenito sarà sacro al Signore; e per offrire in
sacrificio una coppia di givani tortore o colombi, come prescrive la Legge del
Signore » (2, 22).
Quale significato esprimevano i riti della
purificazione e della presentazione al Tempio?
Dio aveva ordinato, nella legge mosaica, che
ogni donna doveva considerarsi immonda per quaranta giorni in seguito alla
nascita di un bambino, per ottanta invece se si trattava di una bambina. Al
termine di tali giorni, la donna doveva presentarsi al Tempio per essere
purificata mediante l'aspersione e l'offerta di un agnello in olocausto e di un
colombino o tortorella in espiazione dei peccati. I poveri offrivano solo due
colombe o tortorelle.
Dopo la purificazione ogni primogenito doveva
essere consacrato al servizio del Signore. Il sacerdote prendeva il bambino
dalle braccia della madre e lo deponeva sull'altare di Dio, come una vittima da
sacrificarsi. Ma poi veniva subito riscattato dai genitori con alcune monete
(cinque sicli).
La Madonna era tenuta a osservare la legge
della purificazione?
La Madonna non era tenuta a osservare la
legge della purificazione perchè era diventata Madre in maniera prodigiosa,
conservando intatta la sua verginità. Con la nascita di Gesù non solo non aveva
contratto nessuna immondezza, ma aveva ricevuto un aumento di santità
altissima.
La Vergine Maria volle sottomettersi alla
legge mosaica per insegnare a tutti il rispetto e l'osservanza delle pratiche
religiose. Questo rito le fece nascondere ancor più la sua eccelsa dignità,
perchè fece l'offerta dei poveri, non potendo dare di più, e la sua perfetta
verginità.
La Santissima Vergine che ama tanto la sua
verginità, ama ancor più l'umiltà, fino ad accettare di comparire come una donna
immonda, bisognosa di purificazione.
Quale reale significato esprime il rito della
presentazione di Gesù al Tempio?
L'atto compiuto da Maria Santissima di donare
il Bambino al sacerdote ha il significato non di una semplice offerta, ma di un
vero sacrificio.
La presentazione di Gesù si allaccia al
sacrificio della Croce. E come allora sarà la Madonna a offrire il suo Gesù al
Padre, come vittima innocente per i peccati degli uomini, così ora è Lei che
offre il suo Bambino a Dio in riscatto del genere umano.
Da quel momento la Madonna, consapevole della
sua missione di Madre del Redentore, si associò al sacrificio del Figlio,
accettando di soffrire nella sua anima tutto quello che Gesù avrebbe sofferto
nel Corpo.
Che cosa avvenne quando la Santa Vergine
portò il Bambino Gesù al Tempio?
Narra San Luca che « a Gerusalemme c'era un
uomo di nome Simeone, uomo giusto e timorato di Dio, che aspettava il conforto
d'Israele; lo Spirito Santo che era su di lui, gli aveva preannunziato che non
avrebbe visto la morte senza prima aver veduto il Messia del Signore. Mosso
dunque dallo Spirito, si recò al tempio; e mentre i genitori vi portavano il
bambino Gesù per adempiere la Legge, lo prese tra le braccia e benedisse Dio:
Ora lascia, o Signore, che il tuo servo vada in pace secondo la tua parola;
perchè i miei occhi han visto la tua salvezza, preparata da te davanti a tutti i
popoli, luce per illuminare le genti e gloria del tuo popolo Israele » (2,
25-33).
Che cosa profetizzò alla Madonna il giusto
Simeone?
Simeone, dopo aver predetto a Gesù la sua
missione di luce e di salvezza per l'umanità, rivolto alla Madonna, le predisse
i terribili dolori che affliggeranno il suo cuore non solo durante la passione
del Figlio, ma ogni volta che l'uomo si pronunzierà contro Gesù scegliendo la
via del peccato. Racconta ancora San Luca: « Simeone li benedisse e parlò a
Maria, sua madre: « Egli è qui per la rovina e la risurrezione di molti in
Israele, segno di contraddizione perchè siano svelati i pensieri di molti cuori.
E anche a te una spada trapasserà l'anima » (2,
34-35).
LA MADONNA NELLA FUGA IN EGITTO
La pace della Famiglia di Nazaret fu turbata
dalla notizia della strage degli innocenti ordinata dal feroce Erode, con la
intenzione di uccidere Gesù, quando ancora non aveva due
anni.
Bisognava fuggire, abbandonare tutto: casa,
parenti, paese... per salvare il Bambino dalla persecuzione del crudele
tiranno.
San Matteo così narra l'avvenimento: « Un
angelo del Signore apparve in sogno a Giuseppe e gli disse: « Alzati, prendi il
bambino e sua Madre e fuggi in Egitto, e resta là finchè non ti avvertirò,
perchè Erode sta cercando il bambino per ucciderlo » (2, 13).
Come accettò la Madonna l'ordine divino di
fuggire in Egitto?
La Madonna accettò, insieme al suo santo
Sposo, l'ordine di fuggire in Egitto con perfetta obbedienza alla volontà di
Dio. A quale dura prova fu messa la sua fede!
Dio aveva parlato per mezzo di un sogno: ma
era proprio l'Angelo che era apparso a San Giuseppe? E perchè andare in Egitto?
Queste domande Maria non se le pose. Ella crede in Dio e fugge quella stessa
notte. « Giuseppe destatosi dal sonno - racconta San Matteo - prese con sè il
bambino e sua madre nella notte e fuggì in Egitto, dove rimase fino alla morte
di Erode » (2, 14-15).
Quale fu l'atteggiamento di Maria Santissima
durante la fuga in Egitto?
La Madonna, durante la drammatica fuga in
Egitto, conservò nel suo animo una pace divina. E' facile tuttavia immaginare
lo stato di trepidazione in cui venne a trovarsi al pensiero di una possibile
perdita del suo Bambino.
Però, anche se i disagi e le privazioni del
lungo viaggio, le sofferenze fisiche e le prove morali furono pene grandissime
per il suo cuore di Madre, la sua mente si uniformò in pieno ai voleri di
Dio.
Fu questo il primo dolore sofferto dalla
Vergine, di quelli profetizzati dal vecchio Simeone nel Tempio.
Per quanto tempo la Santa Famiglia rimase in
Egitto?
Dal Vangelo di San Matteo (cfr. 2, 15)
sappiamo che la Santa Famiglia rimase nella terra dei Faraoni fino alla morte di
Erode. Poichè dalla storia non conosciamo con esattezza la fine del tiranno, di
conseguenza non possiamo conoscere nemmeno gli anni di permanenza di Gesù,
Maria e Giuseppe nella terra d'Egitto.
Certamente non superarono i dieci anni.
Infatti, quando Gesù fu smarrito e ritrovato nel Tempio di Gerusalemme mentre
discuteva con i dottori della Legge, aveva dodici anni. E a quel tempo la Santa
Famiglia si trovava già in Palestina. Sembra più probabile, tuttavia, che non
sia stata in Egitto più di qualche anno.
Chi avvertì la Santa Famiglia di lasciare
l'Egitto?
Anche per questo annunzio Dio si servì di un
Angelo per avvertire la Santa Famiglia di far ritorno in Palestina. Ecco come
San Matteo narra la visione: « Morto Erode, un angelo del Signore apparve in
sogno a Giuseppe in Egitto e gli disse: « Alzati, prendi con te il bambino e sua
madre e và nel paese d'Israele; perchè sono morti coloro che insidiavano la
vita del bambino ». Egli, alzatosi, prese con sè il bambino e sua madre, ed
entrò nel paese d'Israele. Avendo saputo che era re della Giudea Archelao al
posto di suo padre Erode, ebbe paura di andarvi. Avvertito poi in sogno, si
ritirò nelle regioni della Galilea e, appena giunto, andò ad abitare in una
città chiamata Nazaret » (2, 19-23).
Quale insegnamento ci offre la Vergine Maria
nell'episodio della fuga in Egitto?
Nell'episodio della fuga in Egitto, la
Vergine Maria c'insegna a uniformare la nostra volontà a quella di Dio. Come
appare dal racconto evangelico, la Madonna si sottomette alle divine
disposizioni fedelmente e serenamente, perchè vede in ogni avvenimento la mano
di Dio, sia negli ordini che vengono direttamente dal cielo, sia nei comandi del
suo sposo Giuseppe.
Per Lei restare a Nazaret, vivere in Egitto,
ritornare a Betlem o a Nazaret è la stessa cosa. Ella vive di fede e vive
affidandosi completamente alle mani di Dio.
LA MADONNA IN CERCA DI GESU'
L'unico avvenimento che il Vangelo riporta
dell'adolescenza di Gesù è l'episodio del suo smarrimento a Gerusalemme.
Secondo la Legge di Mosè, tutti gli Israeliti che abitavano nelle vicinanze di
Gerusalemme e che avevano compiuto il tredicesimo anno di età, dovevano andare a
Gerusalemme, tre volte all'anno, per le feste di Pasqua, di Pentecoste e dei
Tabernacoli.
Dice l'evangelista San Luca che « i suoi
genitori (Maria e Giuseppe) si recavano tutti gli anni a Gerusalemme per la
festa di Pasqua. Quando egli (Gesù) ebbe dodici anni, vi salirono di nuovo
secondo l'usanza » (2, 41-2).
La Madre di Gesù era tenuta a partecipare
alle tre feste che si celebravano in Gerusalemme?
Nessuno della Santa Famiglia era tenuto a
partecipare alle tre feste annuali. L'obbligo infatti di compiere i
pellegrinaggi a Gerusalemme:
a) era riservato soltanto agli uomini (quindi
la Madonna ne era esclusa);
b) cominciava dall'età dei tredici anni
compiuti, Gesù invece ne contava solo dodici;
c) era per quelli che abitavano nella regione
della Giudea, perciò anche Giuseppe, che risiedeva con Maria e Gesù a Nazaret
nella Galilea, era dispensato da qualsiasi obbligo..
La Vergìne Santa, pur non essendo obbligata,
compiva i lunghi viaggi con singolare spirito di devozione, per un senso di
grande amore verso Dio e di sottomissione alle sue leggi.
Che cosa accadde durante il viaggio di
ritorno a Nazaret?
Racconta San Luca che « trascorsi i giorni
della, festa, mentre riprendevano la via del ritorno, il fanciullo Gesù rimase
a Gerusalemme, senza che i genitori se ne accorgessero. Credendolo nella
carovana, fecero una giornata di viaggio, e poi si misero a cercarlo tra i
parenti e i conoscenti; non avendolo trovato, tornarono in cerca di lui a
Gerusalemm? » (2, 43-6).
Riflettendo solo umanamente, lo smarrimento
di Gesù non si deve attribuire alla mancata vigilanza dei Santi Sposi, ma alla
confusione delle carovane in partenza e alla libertà che godevano i ragazzi di
poter viaggiare sia con il gruppo degli uomini che con quello delle
donne.
Quali sentimenti suscitò in Maria Santissima
la scomparsa di Gesù?
La scomparsa di Gesù procurò a Maria
Santissima momenti di intensa trepidazione. Quale amara sorpresa, quando, giunta
la sera, s'accorse della mancanza di Gesù! Fu certo un duro colpo per il suo
cuore di Madre; e, per un cuore che ama come quello di Maria, la sofferenza
dovette essere ancora più grande.
Il dolore di una perdita è sempre
proporzionato al valore del bene perduto e all'amore con cui lo si amava. Il
dolore della Vergine riesce inesprimibile, considerando che in Gesù perdeva non
solo il Figlio, ma tutta la ragione della sua vita. Possiamo immaginare le
lunghe ore di ansia e di attesa trascorse senza Gesù.
Quale insegnamento riceviamo dalla Madonna
mentre va alla ricerca di Gesù?
La premurosa sollecitudine della Madonna
nella ricerca di Gesù è un fulgido esempio per tutte quelle anime che, col
peccato mortale, hanno perduto Dio. Chi perde Dio, perde il sommo bene, l'unica
vera felicità. E' questa la peggiore delle disgrazie, la più grande
sventura.
Alle anime che sventuratamente hanno perduto
Gesù con i loro peccati gravi, la Madonna indica la via sicura per ritrovarlo:
la confessione fatta col dolore e pentimento dei propri peccati, con la sincera
accusa e il fermo proposito di non farli mai più.
LA MADONNA NEL RITROVAMENTO DI GESU'
San Luca riferisce che « dopo tre giorni lo
trovarono nel tempio, seduto in mezzo ai dottori, mentre li ascoltava e li
interrogava. E quelli che l'udivano erano pieni di stupore per la sua
intelligenza e le sue risposte » (2, 45-7).
I due Santi Sposi, dopo averlo cercato
inutilmente tra parenti e conoscenti, stabilirono di ritornare a Gerusalemme,
dove finalmente trovarono Gesù.
Che cosa suscitò nella Madonna la presenza di
Gesù tra i dottori?
Dopo i primi momenti di gioia per il
ritrovamento, la presenza di Gesù tra i dottori suscitò nella Madonna una
grande meraviglia. Dice San Luca: « Al vederlo restarono stupiti ». (2,
48).
Di che si meravigliarono Maria e Giuseppe?
Forse di averlo ritrovato? No, certamente; questo recò loro gioia. La
meraviglia della Madre fu di vedere suo Figlio che, ancora dodicenne, « seduto
in mezzo ai dottori » già insegnava con sicurezza e
autorità.
Abituata a non veder nulla di straordinario
nel piccolo Gesù, questa improvvisa manifestazione della sua sapienza e della
sua divinità suscitò un senso di attonito stupore.
Quali parole rivolse la Vergine a
Gesù?
Col cuore ancora pieno di gioia e di stupore,
la Madonna così parlò a Gesù: « Figlio, perchè ci hai fatto così? Ecco, tuo
padre e dio, angosciati, ti cercavamo » (Lc 2, 48).
La domanda della Vergine esclude ogni tono di
rimprovero, non poteva farlo. Ella, conoscendo benissimo chi fosse Gesù, gli
riconosce il diritto di fare ciò che ha fatto. Con quelle parole intendeva
chiedere al Figlio solo la spiegazione del suo inaspettato
comportamento.
L'atteggiamento di Gesù fu un mistero anche
per la Madre. Perchè il Fanciullo non l'avvertì evitandole tanta pena?
Come rispose Gesù alle parole della
Madre?
Alle parole della Madre Gesù rispose
proclamando i diritti del suo vero Padre che è nei cieli: « Perchè mi
cercavate? Non sapevate clre io devo occuparmi delle cose del Padre mio? » (Lc
2, 48).
Anche la risposta di Gesù esclude ogni tono
di rimprovero o di risentimento. Il Fanciullo non poteva rimproverare la Madre
di aver compiuto il suo dovere nella ricerca affannosa del Figlio, ma richiama
l'attenzione dei Santi Sposi su una grande verità: Egli è il Figlio di Dio e
deve compiere innanzitutto la volontà di Dio. Prima di servire i suoi genitori,
deve obbedire al suo celeste Padre.
La risposta di Gesù fu compresa dalla
Madre?
La risposta di Gesù restò un mistero per i Genitori, come misteriosa era stata la scomparsa del Fanciullo: « ma essi non
compresero le sue parole » (Lc 2, 50). Umanamente c'era poco da comprendere, ma la Vergine Regina dei Profeti ben comprese spiritualmente e accettò nel suo cuore i disegni divini.
La Madonna ben comprese da sempre che non poteva
considerare Gesù alla stessa maniera con cui i genitori considerano i loro
figli. Egli apparteneva tutto a Dio ed Ella doveva, privandosi
delle sue pur legittime gioie materne, prepararsi a rinunciare al suo Gesù,
fino al distacco totale nel momento terribile della morte sulla
Croce.
Quali insegnamenti contiene per noi la
risposta di Gesù?
La risposta data da Gesù alla sua Santissima
Madre contiene una importante lezione per tutti i cristiani. Egli ci insegna
che si deve preferire sempre Dio a ogni altra cosa o persona, il suo divin
volere a quello di ogni altro, anche degli stessi genitori o superiori,
specialmente se venisse imposto un comando contro la santa legge di
Dio.
La prima preoccupazione del cristiano
dev'essere di curare principalmente tutto ciò che interessa la gloria di Dio,
il bene della nostra anima e dei fratelli.
LA MADONNA NELLA VITA NASCOSTA DI NAZARET
Dopo l'episodio del Tempio, il Vangelo non
dice più nulla degli anni trascorsi a Nazaret dalla Santa Famiglia fino
all'inizio della vita pubblica di Gesù. Tutto è avvolto in un misterioso
silenzio e riserbo.
In questo lungo periodo la Madonna visse
sempre accanto a Gesù e al suo sposo Giuseppe. Per Lei furono certamente anni
meravigliosi.
A noi che sappiamo tanto poco della vita
intima di Nazaret e avremmo desiderato conoscere tanti particolari, sembra che
gli Evangelisti abbiano voluto, quasi di proposito, tener nascosto agli occhi
degli uomini i sublimi misteri di grazia operati da Dio nell'anima della sua
umile serva Maria.
C'è qualche frase nel Vangelo che accenna
alla vita nascosta della Santa Famiglia a Nazaret?
L'unica frase del Vangelo che accenna alla
vita nascosta della Santa Famiglia a Nazaret la troviamo in San Luca: « (Gesù)
partì dunque con loro (Maria e Giuseppe), tornò a Nazaret e stava loro
sottomesso... E Gesù cresceva in sapienza, età e grazia davanti a Dio e agli
uomini » (2, 51-2).
Queste poche ma eloquenti parole ci
permettono di penetrare nel mistero della casa di Nazaret e di conoscere, in
parte, i suoi segreti.
Entriamo per un attimo in quella santa Casa e
osserviamo: Gesù, il Figlio dell'Eterno Padre, ubbidisce alla Madonna e a San
Giuseppe; Maria, la Madre di Dio, è sottomessa a Giuseppe. Tutti sono
docilissimi alla volontà di Dio, sanno stare con umiltà al loro posto, anche se
è un posto delicato e difficile.
Come visse la Santa Famiglia a
Nazaret?
La Santa Famiglia a Nazaret trascorse un
lungo periodo di anni nel più completo nascondimento. Nulla di straordinario
esternamente; un modo di vivere assai semplice e normale: preghiera e
lavoro.
Gesù non risolveva, con facili e continui
miracoli, i problemi delle quotidiane necessità, ma li lasciava risolvere ai
suoi genitori, la cui fede più volte fu messa a dura
prova.
Ma, pur tra le inevitabili prove e disagi,
quante meraviglie di grazie tra quelle mura benedette! Quanta unione con Dio,
quanta gioia! In quella santa casa, non vi erano visi oscuri, ma volti sereni
intenti solo alla preghiera e alla lode di Dio anche nelle
sofferenze.
Quale fu la costante preoccupazione della
Madonna nella vita nascosta di Nazaret?
La costante preoccupazione della Madonna fu
di diventare una copia perfetta del suo divin Figlio, di ricopiare in sè Gesù
modellandosi su di Lui.
Maria era sempre pronta a raccogliere ogni
gesto del Figlio e ad ascoltare ogni sua parola che custodiva gelosamente nel
suo cuore. «Sua Madre - dice San Luca - serbava tutte queste cose nel suo cuore
» (2, 51).
La Vergine Maria curò la vita interiore, cioè
l'intima unione dell'anima con Dio. Nessuno più di Lei poteva essere più
intimamente unita con Dio e vivere in Lui, dal momento che godeva continuamente
della presenza fisica di Gesù Figlio di Dio e trattava con Lui come vera
Madre.
Quali esempi luminosi hanno lasciato Gesù,
Maria e Giuseppe alle famiglie cristiane?
La Casa di Nazaret è la scuola dove la
famiglia cristiana può attingere l'esempio di ogni virtù. Nazaret ci ricorda che
cos'è la vera famiglia: un cenacolo di fede, una comunione di amore sano e
inviolabile. Da Nazaret apprendiamo che la famiglia è il tempio di Dio, dove
tutto serve per avvicinarsi a Dio, tutto può essere gradito a Dio, specialmente
i sacrifici nascosti.
Gesù, Maria e Giuseppe ci insegnano ad
apprezzare la nobiltà del lavoro e a considerarlo non come fine a se stesso, ma
come mezzo di redenzione e di santificazione.
Quali utili insegnamenti trova il cristiano
nel modo di vivere della Santa Famiglia a Nazaret?
Nella Casa di Nazaret « comprendiamo perchè
dobbiamo tenere una disciplina spirituale, se vogliamo diventare discepoli di
Cristo... In primo luogo essa (la Santa Famiglia) ci insegna il silenzio. Oh!
silenzio di Nazaret, insegnaci ad essere fermi nei buoni pensieri, intenti alla
vita interiore, pronti a ben sentire le segrete ispirazioni di Dio e le
esortazioni dei vari maestri.
Insegnaci quanto importanti e necessari siano
il lavoro di preparazione, lo studio, la meditazione, l'interiorità della vita
che Dio solo vede nel segreto » (Paolo VI, discorso tenuto a Nazaret, 5 gennaio
1964).
LA MADONNA ALLE NOZZE DI CANA
A Cana di Galilea avvenne, per intercessione
di Maria Santissima, il celebre miracolo dell'acqua cambiata in vino. Il
prodigio fu compiuto da Gesù all'inizio della sua vita
pubblica.
Due giovani sposi celebravano le loro nozze.
Durante il banchetto, al quale partecipavano la Madonna, Gesù e gli Apostoli,
venne a mancare il vino. La Vergine s'accorge del fatto, interviene presso suo
Figlio e ottiene il miracolo, fra lo stupore di tutti.
Che cosa dice il Vangelo del miracolo
avvenuto a Cana di Galilea?
Racconta San Giovanni: « Ci fu uno sposalizio
a Cana di Galilea e c'era la madre di Gesù. Fu invitato alle nozze anche Gesù
con i suoi discepoli. Nel frattempo, venuto a mancare il vino, la madre di Gesù
gli disse: « Non hanno più vino ». E Gesù rispose: « Che ho da fare con te, o
donna? Non è ancora giunta la mia ora ». La madre disse ai servi: « Fate quello
che vi dirà ».
« Vi erano là sei giare di pietra per la
purificazione dei Giudei, contenenti ciascuna due o tre barili. E Gesù disse
loro: « Riempite d'acqua le giare; e le riempirono fino all'orlo. Disse loro di
nuovo: « Ora attingete e portatene al maestro di tavola ». Ed essi gliene
portarono. E come ebbe assaggiata l'acqua diventata vino, il maestro di tavola
che non sapeva di dove venisse (ma lo sapevano i servi che avevano attinto
l'acqua) chiamò lo sposo e gli disse: « Tutti servono da principio il vino buono
e, quando sono un po' brilli, quello meno buono; tu invece hai conservato fino
ad ora il vino buono ». Così Gesù diede inizio ai suoi miracoli in Cana di
Galilea, manifestò la sua gloria e i suoi discepoli credettero in lui » (2,
1-11).
Come possiamo spiegare la presenza di Gesù
con la Madre alle nozze di Cana?
A parte il vincolo di parentela con gli
sposi, la presenza della Madonna e di Gesù alle nozze di Cana è dovuta
certamente a un motivo soprannaturale.
Il matrimonio, vincolo naturale di vita e di
amore tra i coniugi, fu istituito da Dio stesso all'inizio dell'umanità e fu
elevato a dignità di Sacramento della Nuova Legge da Gesù.
A Cana di Galilea la presenza di Maria e del
suo divin Figlio serve a dimostrare agli uomini che il vincolo dell'amore
matrimoniale è approvato, benedetto e santificato da Dio.
Che cosa notò la Madonna durante il banchetto
di nozze?
Durante il banchetto di nozze l'occhio vigile
e materno della Madonna s'accorse che il vino era venuto a
mancare.
Rivoltosi a Gesù gli dice: « Non hanno più
vino ». Dalle parole della Vergine appare chiara la sua squisita sensibilità e
premura.
La sublime santità di Maria non le impediva
di occuparsi anche delle piccole cose. La mancanza di vino in un banchetto non
era una disgrazia irreparabile, tuttavia nella bontà del suo cuore di Madre,
previde l'imbarazzo dei giovani sposi, intuì le conseguenze dell'increscioso
incidente (la vergogna di fronte agli invitati, la brutta figura dei
parenti...), ne provò compassione e con delicata tenerezza si rivolse a
Gesù.
Quale fatto straordinario avvenne durante il
breve dialogo tra Maria Santissima e Gesù?
All'amorevole interessamento della Madonna
Gesù (certamente sorridendo) rispose: « Che ho (più) da fare con te, o donna? Non è ancora giunta la mia ora
» (Gv 2, 4). Le parole del Figlio non sono affatto un rimprovero per la Madre.
L'espressione « donna », non ha alcun senso negativo, ma esprime il rispetto e
la sottomissione verso la Madre considerata come « Signora ». Gesù fa soltanto
notare che non è ancora giunta la sua ora.
Ma, durante quel breve dialogo tra la Madre e
il Figlio, accadde il fatto straordinario: la Madonna, dopo aver detto ai servi
« Fate quello che vi dirà » (Gv 2, 5), ottenne con il suo materno intervento, di
anticipare l'ora stabilita dal Padre Celeste per compiere il primo
miracolo.
L'episodio delle nozze di Cana quale
consolante realtà insegna ai cristiani?
L'episodio delle nozze di Cana ci fa
conoscere la potenza di Maria che tutto può sul Cuore di Gesù. La sua
intercessione raggiunge l'onnipotenza divina.
Gesù, onnipotente per natura in quanto Figlio
di Dio, ha fatto l'Immacolata sua Madre onnipotente per grazia, ossia l'ha
voluta simile a sè. Questo è provato dal fatto che Gesù nulla sa negare alla
Madonna, anche quando non è ancora il tempo di fare certe grazie, come alle
nozze di Cana.
Fu per Lei, per sua intercessione e per suo
merito che Gesù fece questo primo miracolo.
LA MADONNA NELLA VITA PUBBLICA DI GESU'
E' comune opinione dei Santi Padri della
Chiesa che la Madonna, durante i tre anni della vita pubblica di Gesù,
accompagnò suo Figlio in molti viaggi apostolici, fermandosi, con altre pie
donne, di cui parla il Vangelo, in luoghi dove più facilmente avrebbe potuto
essere vicino a Gesù e agli Apostoli. La Madonna fu accanto a Gesù non solo
moralmente, mettendo in pratica i suoi insegnamenti, e spiritualmente,
pensandolo e unendosi in spirito a Lui, ma anche fisicamente, seguendolo
fedelmente nella sua attività apostolica. Ce lo confermano alcuni episodi del
Vangelo.
Che cosa dice il Vangelo della presenza di
Maria Santissima durante la vita pubblica di Gesù?
L'evangelista San Giovanni, dopo aver narrato
il miracolo avvenuto a Cana di Galilea, dice: « Gesù discese a Cafarnao insieme
con sua Madre, i suoi fratelli e i suoi discepoli » (2,
12).
Dalla frase del Vangelo appare chiaro che la
Madonna, dopo di aver partecipato insieme al Figlio alle nozze di Cana, non
tornò a Nazaret ma con Lui « discese a Cafarnao ».
Da questi accenni e da altri episodi che
riferiremo più avanti, si può dedurre che Maria accompagnò suo Figlio in molti
luoghi durante la sua vita apostolica e gli fu vicino specialmente nei momenti
più tragici.
Quale missione svolse la Madonna durante la
vita pubblica di Gesù?
La missione che la Madonna svolse durante la
vita pubblica di Gesù ha un valore smisurato sul piano della
Redenzione.
Ella cooperò attivamente all'opera redentrice
di Gesù mediante la preghiera; l'eroicità del suo sacrificio, l'esempio
sublime della sua vita e l'ardente amore che sgorgava dal suo purissimo Cuore
verso il Figlio diletto e le povere creature.
La Madonna seguì Gesù nella sua missione
apostolica, associandosi alla sua opera redentrice, condividendo con Lui gioie e
amarezze, seguendolo come le vergini « seguono l'Agnello dovunque va » (Ap 14,
4).
Quali motivi spinsero Maria Santissima a
seguire Gesù nella missione apostolica?
Oltre al motivo derivante dalla missione
specifica della Madonna di compartecipare in tutto all'opera salvifica del
Figlio, ve ne furono altri che spinsero Maria Santissima a se guirlo negli anni
della sua vita pubblica.
Anzitutto il suo grande amore a Gesù. Quando
si ama si desidera sempre la presenza della persona amata. L'amore della Madonna
verso suo Figlio era immenso, perciò non poteva stare per molto tempo lontano da
Lui.
Un altro motivo per cui la Madonna sentiva il
bisogno di essere vicino a Gesù era il vivo desiderio di ascoltare la Parola di
Dio.
Per tanti anni si era nutrita con le parole
di vita eterna sgorgate dalle divine labbra del Figlio. Era stata questa la sua
più grande gioia, il suo cibo quotidiano. Non poteva privarsi di questo « Pane
vivo » per tre lunghi anni, vivendo sola a Nazaret, lontana da Gesù.
Che cosa insegna ai cristiani il
comportamento della Santa Vergine nella vita apostolica del Figlio?
Il comportamento della Santa Vergine nella
vita apostolica di Gesù insegna ai cristiani il bisogno di ascoltare la Parola
di Dio e di metterla in pratica.
L'anima della Vergine può essere paragonata a
quel terreno fertile, di cui parla Gesù nella parabola del seminatore, dove il
seme della Parola di Do cresce e fruttifica il centto per
uno.
Negli anni che visse insieme al Figlio, lo
ascoltò con grande desiderio e « custodì » gelosamente nel suo Cuore Immacolato
« ogni parola » della Sapienza divina. Da Lei, come da una « fontana zampillante
», sgorgarono per noi frutti meravigliosi e abbondanti di grazie
soprannaturali.
Maria Santissima è la Madre della divina
grazia. E' Lei che, di fatto, genera in noi la Grazia, avendo generato la stessa
fonte della grazia. Gesù, « il Frutto benedetto del suo seno
».
ALTRI ACCENNI DEL VANGELO SULLA MADONNA
Il Vangelo di San Marco riporta un episodio
che accenna esplicitamente alla presenza della Madonna durante una predicazione
di Gesù.
Mentre questi parlava alla folla « giunsero
sua madre e i suoi fratelli e, stando fuori, lo mandarono a chiamare. Tutto
attorno era seduta la folla e gli dissero: « Ecco tua madre, i tuoi fratelli e
le tue sorelle sono fuori e ti cercano ». Ma Egli rispose loro: « Chi è mia
madre e chi sono i miei fratelli? ». Girando lo sguardo su quelli che gli
stavano seduti attorno, disse: « Ecco mia madre e i miei fratelli! Chi compie la
volontà di Dio, costui è mio fratello, sorella e madre » (3, 31-5).
Quale profondo significato hanno le parole
dette da Gesù in presenza di sua Madre?
Le parole di Gesù non solo non hanno un senso
di rimprovero verso sua Madre, ma piuttosto contengono un grande elogio. Chi
più di Lei aveva fatto e continuava a compiere la volontà di Dio? Chi più di Lei
si meritava quella lode? La Madonna, per la sua totale conformità ai voleri
divini, è la creatura più vicina a Dio.
Ella fu Madre di Gesù non solo fisicamente,
ma lo fu soprattutto spiritualmente. La vera grandezza-beatitudine di Maria non è stata la sola maternità fisica, ma soprattutto quella spirituale, che consiste nel docile e attento
ascolto della Parola di Dio e nella sua concreta e quotidiana
attuazione.
Quale insegnamento possiamo apprendere dalle
parole di Gesù?
Nelle parole di Gesù (« Chi compie la volontà
di Dio è mio fratello, sorella e madre ») è racchiuso un utile insegnamento per
tutti i cristiani: la superiorità dei valori soprannaturali su quelli
naturali.
Gesù non tiene conto dei legami del sangue e
afferma che i suoi veri parenti sono quelli che sanno ascoltare la sua Parola e
la mettono in pratica. Egli ha inaugurato la nuova famiglia spirituale, la
famiglia dei figli di Dio, di coloro che, insieme con Lui, compiono sempre la
volontà del Padre che è nei cieli.
Il cristiano deve preferire Dio e la sua
divina volontà a ogni altra cosa, anche agli affetti più cari: « chi ama il
padre o la madre più di me non è degno di me » (Mt 10, 37).
Vi sono altri riferimenti nel Vangelo che
parlano della Vergine Maria nel periodo della vita pubblica di Gesù?
Il Vangelo di San Matteo parla della Madonna
in occasione della visita di Gesù a Nazaret. I nazaretani, pieni di rancore
contro il Salvatore perchè non ha voluto compiere nella loro città i miracoli
fatti a Cafarnao, esclamarono: « Da dove mai viene a costui questa sapienza e
questo miracolo? Non è egli forse il figlio del carpentiere? Sua madre non si
chiama Maria? » (13, 54-5).
La Vergine santa era conosciuta dai suoi
compaesani di Nazaret come la Madre di Gesù.
A Cafarnao, mentre Gesù predicava, alcuni
dissero: « Costui non è forse Gesù, il figlio di Giuseppe? Di lui conosciamo il
padre e la madre » (Gv 6, 42).
Anche a Cafarnao Maria era conosciuta come la
Madre di Gesù.
La parte del Vangelo che parla della missione
apostolica di Gesù contiene qualche frase che si riferisce direttamente alla
Madonna?
La frase del Vangelo che si riferisce alla
Madonna è riportata da San Luca. Mentre Gesù parlava « una donna alzò la voce
di mezzo alla folla e disse: « Beato il grembo che ti ha portato e il seno da
cui hai preso il latte! » (11, 27).
Il testo di San Luca è di grande importanza.
E' la lode più bella che si trova nel Vangelo, fatta da una donna del popolo
alla Vergine Santissima. Nelle sue parole troviamo un magnifico riconoscimento
della dignità di Maria, in quanto Madre di Dio, e in Maria, una degna
glorificazione della santità di Gesù.
LA MADONNA NELLA PASSIONE DI GESU'
Il vecchio Simeone, al Tempio, aveva predetto
alla Madre del Salvatore: « ...anche a te una spada trafiggerà l'anima (Lc 2,
35). Il dolore accompagnò sempre la Vergine durante tutta la vita mortale di
Gesù; nella povertà estrema della sua Nascita, nella Circoncisione, nella
Presentazione al Tempio, nella fuga in Egitto, nel suo smarrimento a
Gerusalemme, nei pericoli della vita apostolica.
Ma soprattutto la Madonna soffrì durante la
Passione di Gesù e in modo particolare ai piedi della Croce sul Calvario,
quando, impietrita dal dolore, vide morire il suo diletto Figlio sull'infame
patibolo della Croce come un malfattore.
Dove era Maria Santissima durante la Passione
di Gesù?
Maria Santissima, come Corredentrice del
genere umano, doveva condividere con Gesù tutte le sofferenze della Passione. Da
questa riflessione spirituale possiamo dedurre che la Vergine partecipò non solo
in spirito ma anche con il corpo a tutte le fasi della dolorosa Passione del
Figlio.
Secondo la testimonianza esplicita di San
Giovanni, la Madonna era presente ai piedi della Croce sul Calvario. E se era
presente durante l'agonia del suo Figlio diletto, possiamo logicamente supporre
che gli fu vicina anche durante il lungo processo, la flagellazione e il penoso
viaggio al Calvario, per assisterlo e consolarlo con il suo affetto
materno.
Quale dolore causarono al Cuore della
Vergine le sofferenze del Figlio?
Le sofferenze sofferte da Gesù durante la sua
Passione procurarono alla Vergine Santa dolori di misura incalcolabile. Chi
potrà dire come soffrì il cuore dell'Addolorata Madre alla vista del Corpo
dilaniato del suo innocentissimo Figlio?
Quando Pilato presentò Gesù alla folla, il
suo volto era appena riconoscibile. Per tutta la notte era stato insozzato di
sputi « vilipeso e schernito » dai soldati. Sul capo portava, profondamente
conficcata, una corona di spine, e la sua carne mostrava i segni evidenti della
terribile flagellazione.
Quale fu il dolore più intenso sofferto
dalla Madonna durante la Passione di Gesù?
Il dolore più intenso sofferto dalla Madonna
durante la Passione di Gesù fu causato dalla considerazione della immensa
ingratitudine umana all'infinito amore del Figlio di Dio.
Quante volte il suo cuore misericordioso
aveva perdonato, le sue mani avevano guarito, la sua voce confortato i figli di
quel popolo che ora chiede ripetutamente la sua condanna a morte. Ora nessuno ha
per Lui un sentimento di compassione o una parola di
conforto..
L'ingiustizia di Pilato, 1'abbondono e i
tradimenti, anche da parte dei più fedeli a Gesù, aumentarono al Cuore
addolorato di Maria l'intensità di questo dolore.
Che cosa dice il Vangelo dell'incontro della
Madre con Gesù sulla via del Calvario?
Il Vangelo di San Luca parla di pie donne che
seguivano Gesù battendosi il petto e facendo lamenti su di Lui (Lc 23, 27). Tra
queste non poteva mancare la Madonna che certamente si sarà avvicinata a Gesù
per contemplare più da vicino il suo volto insanguinato.
Quale intensità di dolore e di amore
nell'incontro della Madre col Figlio! Il suo sguardo materno non si staccò più
da Lui. Lo vide più volte barcollare e cadere pesantemente sotto la Croce tra
gli scherni della folla e i maltrattamenti dei soldati. Lo vide percosso,
malmenato e sfinito giungere finalmente al Calvario, dove i suoi occhi lo
vedranno morire tra indicibili tormenti.
Quale terribile visione si presentò allo
sguardo della Vergine sul Calvario?
Sul monte Calvario la Vergine fu presente al
supplizio della crocifissione. I carnefici spogliano Gesù delle vesti che,
strappate con violenza, riaprono tutte le ferite della flagellazione. Poi, senza
una protesta, senza la minima resistenza, viene disteso sulla Croce tra gli
insulti e le bestemmie della folla. Cominciano a inchiodarlo. La Madonna vede i
pesanti colpi del martello cadere sui chiodi che trafiggono orribilmente le mani
e i piedi di Gesù. Quei chiodi quanto più profondamente penetrano nelle carni
del Figlio, tanto più acutamente lacerano il suo Cuore di
Madre.
LA CORREDENTRICE DEL GENERE UMANO
Al momento dell'agonia di Gesù, la Madonna si
trovava ai piedi della Croce, al suo posto di Mamma accanto al Figlio, vicino a
Lui, per condividere con Lui quelle ore strazianti.
San Giovanni, presente con la Madre alla
morte di Gesù, testimonia: « Stavano presso la croce di Gesù sua madre, Maria
di Cleofa e Maria di Magdala » (19, 25).
La Vergine, approfittando della libertà che
si concedeva alla folla di avvicinarsi ai condannati, con ogni probabilità,
restò vicino a Gesù per tutto il tempo dell'agonia, della morte e della
sepoltura.
Quali furono le ultime parole di Gesù udite
dalla Madre presso la croce?
Le ultime parole che la Madre ascoltò dalle
divine labbra del Figlio furono parole di amore e di perdono. Ne fa
testimonianza il Vangelo di San Luca: « Padre, perdonali, perchè non sanno
quello che fanno » (23, 34). Al ladrone pentito Gesù rispose con infinita
dolcezza: In verità ti dico: oggi sarai con me in Paradiso » (23, 43). E infine,
prima di morire, rivolgendosi al Padre, gridò forte: « Padre, nelle tue mani
consegno il mio spirito. Detto questo spirò » (23, 46).
La Madonna ai piedi della croce, insieme alle
parole raccolse anche l'ultimo palpito di vita di suo Figlio.
Gesù, negli ultimi istanti della sua vita,
quali parole rivolse alla Madre?
L'apostolo San Giovanni, che era accanto a
Maria Santissima ai piedi della croce durante l'agonia di Gesù, riporta nel suo
Vangelo le belle parole che il Salvatore rivolse alla divina. Madre prima di
morire: « Gesù allora, vedendo la madre e lì accanto a lei il discepolo che egli
amava, disse alla madre: « Donna, ecco tuo figlio! ». Poi disse al discepolo:
« Ecco tua madre » (19, 2-7`).
« Ecco tua madre » (19, 2-7`).
Quale significato hanno le parole dette da
Gesù a sua Madre?
Le parole che Gesù rivolse dalla croce a sua
Madre, rivelano una bella e consolante verità: Maria è vera nostra Madre. Tale
è il pensiero unanime di tutti i Santi Padri e di tutta la Chiesa. Il Salvatore,
prima di morire, affidò nelle mani della Madonna tutta l'umanità, proclamandola
Madre universale di tutti gli uomini.
Da quel giorno l'uomo ha trovato in Maria
Santissima un cuore di Mamma sempre pronto a consolarlo e ad amarlo. Chiunque
ricorre a Maria e in Lei si rifugia, si salva, poichè è la Madre dei miseri, dei
deboli e di tutti i peccatori.
Quale, fu l'ultimo dono di Gesù
all'umanità?
L’ultimo dono di Gesù all'umanità fu la
maternità spirituale di Maria. Gesù aveva donato tutto agli uomini: la sua
carne e il suo sangue, nel Sacramento dell'Eucarestia; gli esempi più fulgidi
di ogni virtù; la sua stessa vita fino all'ultima goccia di sangue... Gli
restava solo la Mamma. Per darci un'altra prova del suo infinito amore ci
offre, come ultimo dono, sua Madre perchè diventi anche nostra
Madre.
La Madonna era già diventata nostra Madre
spirituale quando, nel momento dell'Annunciazione, accettò che il Figlio di Dio
s'incarnasse nel suo purissimo seno. Ora ai piedi della croce, viene proclamata
dal suo stesso Figlio, Madre di tutto il genere
umano.
LA MADONNA NELLA RESURREZIONE E ASCENSIONE DI GESU'
Il Vangelo non fa nessun accenno
all'apparizione di Gesù risorto alla Madonna. Tuttavia è consenso unanime dei
Santi Padri della Chiesa e comune opinione dei Teologi e dei fedeli che Gesù,
appena risuscitato, sia apparso, prima che ad ogni altro, alla sua Santissima
Madre.
Sant'Ambrogio afferma che « Maria fu la prima
nel vedere e la prima nel credere alla Risurrezione «di Cristo » (De Virg, 1,
3). « Maria - scrive San Bernardo - prima fra tutti, vide il Signore risuscitato
» (Sermo de Resurr. Dom.).
La stessa cosa testimoniano tanti altri Santi
e Dottori della Chiesa.
Come possiamo dimostrare l'apparizione di
Cristo risorto alla sua Santa Madre?
L'apparizione di Cristo risorto alla sua
Santa Madre la possiamo provare soltanto con ragioni di convenienza. Era
conveniente che Gesù manifestasse alla Madonna la gioia della sua
risurrezione:
- per il grande amore che portava la Vergine
a Gesù in qualità di Madre e di discepola fedele;
- per il tenerissimo e filiale affetto di
Gesù verso di Lei;
- per un giusto compenso ai tanti dolori
sofferti durante la Passione e Morte di Gesù;
- come premio della sua fede e costanza nel
credere contro ogni dubbio alla risurrezione del Figlio.
Come trascorse la Madonna i quaranta giorni
dopo la resurrezione di Gesù?
I quaranta giorni che vanno dalla
risurrezione di Gesù fino all'Ascensione al cielo furono giorni indimenticabili,
i più belli vissuti dalla Madonna sulla terra. Furono giorni di Paradiso in cui
potè spesso godere della dolce presenza del suo Figlio risorto e partecipare
della sua gloria. Furono giorni di gioia piena per il Cuore di Maria, perchè non
più turbati da angosciose preoccupazioni per la vita di Gesù.
Era presente la Madonna al momento
dell'Ascensione di Gesù al cielo?
La Tradizione antica e unanime degli
scrittori e dottori della Chiesa ritiene che la Madonna fosse presente al
momento dell'Ascensione di Gesù al cielo.
Non era possibile che in quell'ora solenne
Gesù lasciasse la terra senza salutare la Madre, senza sentire per l'ultima
volta i palpiti di quel Cuore materno che per tanti anni aveva seguito con ansia
e trepidazione i momenti più belli e drammatici (da Betlem al Calvario) della
sua vita terrena.
Quali sentimenti provò la Madonna al momento
del distacco da suo figlio?
Al momento del distacco, dell'estremo saluto,
dell'ultimo suo sguardo a Gesù prima di salire al cielo, la Madonna provò
sentimenti di dolore e di gioia insieme.
Il dolore fu causato dalla perdita di Gesù.
Se l'ora della separazione da una persona amata è sempre dolorosa, quanto più
terribile fu per la Vergine il momento del distacco da
Gesù.
Il pensiero di doversi separare per sempre
dal Figlio, di non poterlo più rivedere sulla terra aumentò la sofferenza al suo
Cuore.
Ma l'amarezza di quel distacco venne mitigato
dalla gioia del trionfo. Gesù saliva al cielo vittorioso e trionfante, dopo aver
sconfitto per sempre il peccato, la morte e satana.
ASSUNZIONE DELLA MADONNA IN ANIMA E CORPO AL CIELO
La Chiesa insegna che la vita terrena della
Madonna non terminò, come tutti gli uomini, nella cenere del sepolcro, ma ebbe
una sorte privilegiata, conveniente alla sua dignità di Madre del
Salvatore.
Come nella vita terrena la Vergine Maria
aveva condiviso in pieno tutti i disagi, le privazioni e le sofferenze di Gesù,
così Dio volle che, alla fine del suo corso terreno, la Madre seguisse la sorte del Figlio
nella gloria del Paradiso in corpo e anima.
In che cosa consiste il privilegio
dell'Assunzione di Maria al cielo?
Il privilegio dell'Assunzione di Maria
Santissima al cielo consiste in una eccezione unica fatta in favore della
Vergine Santa dall'onnipotenza divina, alla legge comune di tutti gli
uomini.
Questo privilegio
comprende:
- la preservazione del corpo verginale della
Madonna da ogni corruzione;
- e l'assunzione al Cielo non solo
dell'anima ma anche del corpo di Maria Santissima;
In quale fonte della divina Rivelazione è
contenuta la verità dell'Assunzione corporea al cielo?
La dottrina dell'Assunzione di Maria al cielo
è implicitamente contenuta nella Sacra Scrittura e nella Tradizione
apostolica, ma appare chiaramente espressa nel Vangelo, se la studiamo alla
luce degli altri privilegi mariani.
Tale dottrina fin dai primi secoli del
cristianesimo, si è sviluppata e affermata attraverso la ricerca e lo studio del
pensiero cristiano. Infatti quasi tutti i Santi Padri e Dottori della Chiesa
parlano dell'Assunzione di Maria al cielo come di una verià certa e conveniente.
La Chiesa, inoltre, ha sempre incoraggiato la fede del popolo cristiano in
questa verità, e dal sec. VII ha permesso che tutto il mondo cattolico ne
celebrasse la festa il 15 agosto con la massima solennità.
Quali sono gli argomenti che provano la
convenienza dell'Assunzione corporea della Madonna al cielo?
Ecco quanto dice San Giovanni
Damasceno:
« Era conveniente che il corpo di Colei che
nel parto aveva conservato la verginità senza macchia, rimanesse incorrotto
anche dopo la morte... Era necessario che Colei che aveva portato bambino nel
suo seno il Creatore, abitasse nei divini tabernacoli... Era necessario che la
Madre possedesse tutto ciò che era del Figlio » (Homil. in Dormit. II; P. G. 9,
740-1).
Il Venerabile Papa Pio XII nella Bolla « Munificentissimus Deus
» dichiara che « Madre e Figlio appaiono sempre associati nella lotta contro il
nemico infernale: lotta che, come era stato preannunziato nel protoevangelo (Gn
3, 15) si sarebbe conclusa con la pienissima vittoria sul peccato e sulla
morte... In tal modo l'augusta Madre di Dio arcanamente unita a Gesù Cristo fin
da tutta l'eternità con uno stesso decreto di predestinazione, immacolata nella
sua Concezione, vergine illibata nella sua maternità, generosa compagna del
divino Redentore... vinse la morte come già suo Figlio e fu innalzata in anima e
corpo alla gloria del cielo ».
Qual è l'insegnamento della Chiesa intorno
alla dottrina che afferma la Assunzione corporea di Maria al cielo?
In seguito all'unanime consenso espresso
lungo i secoli da Papi, da Vescovi, da Dottori e Santi della Chiesa, il Venerabile Sommo
Pontefice Pio XII giudicò conveniente un intervento solenne del magistero
ecclesiastico riguardo alla dotttrina dell'Assunzione di Maria al cielo.
Infatti il 1° novembre 1950 il medesimo Pontefice dichiarò e definì come domma
di fede, cioè come verità rivelata da Dio « che l'Immacolata Madre di Dio
sempre Vergine Maria, terminato il corso della vita terrena, fu assunta alla
gloria celeste in anima e corpo » (Dall'Enciclica « Munificentissimus Deus
»).
Il privilegio dell'Assunzione va compreso
soltanto alla luce dell'Immacolata Concezione e del resto della Rivelazione divina; cioè è una di quelle verità che noi
accettiamo per fede, solo per testimonianza divina.
Solo Dio poteva rivelarci che la Madonna è in
Paradiso con l'anima e con il corpo.
LA MADONNA REGINA DEL CIELO E DELLA TERRA
La Madonna, dopo la sua Assunzione al cielo,
fu innalzata da Dio alla sublime dignità di Regina. Maria è veramente la Regina,
la Sovrana del Paradiso e della terra. Da molti secoli i cristiani si onorano di
invocarla Regina degli Angeli e dei Santi, Regina degli uomini e
dell'universo.
La Madonna è stata innalzata a tanta gloria
per la sua umiltà. « Dio esalta gli umili » (Lc 1, 52). Dinanzi a Maria - dice
San Bonaventura - si inchinano le creature celesti, terrestri e infernali. Sulla
terra Maria fu la più umile delle creature, la « serva del Signore »; ora nel
cielo regna di ineguagliabile gloria al di sopra di tutte.
Da dove viene a Maria Santissima il titolo di
Regina?
Il titolo di Regina è dovuto a Maria
Santissima per la suo dignità di Madre di Dio, Madre di Cristo Re. Se Gesù, in
quanto Dio, è Re e Signore dell'universo, anche la Madre di Lui, poichè
partecipa pienamente dei diritti regali del Figlio, è Regina e Sovrana
dell'universo.
La Madonna è Regina anche perchè unita a Gesù
nell'opera della Redenzione umana. Gesù, con la sua morte, riscattò le anime dal
potere del demonio e divenne Re degli uomini per diritto di conquista. La
Vergine, strettamente unita al Figlio nella lotta contro il demonio, riportò con
Lui sempre vittoria e acquistò il diritto di regalità sugli uomini partecipando
alla Redenzione dell'umanità.
Quali testi della Sacra Scrittura parlano
della regalità di Maria Santissima?
Già nelle prime pagine della Sacra Scrittura
Maria Santissima viene preannunciata come la Donna vittoriosa che schiaccerà
per sempre la testa del nemico infernale: « Io porrò inimicizia tra te e la
donna, tra la tua stirpe e la sua stirpe: questa ti schiaccerà la testa e tu le
insidierai il calcagno » (Gn 3, 15).
La Madonna è la gloriosa Regina che il
Profeta vide avanzare « fulgida come il sole, bella come la luna, terribile
come schiere e vessilli spiegati » (Cant 6, 10), è la « Donna » splendente che
l'Evangelista Giovanni vide apparire nel cielo « vestita di sole, con la luna
sotto i suoi piedi e sul suo capo una corona di dodici stelle » (Apoc 12,
1).
Come si è sviluppata nei secoli la dottrina
della regalità della Vergine Maria?
Fin dai primi secoli della Chiesa cattolica
il popolo cristiano ha sempre creduto e venerato la Madonna come Regina del
cielo.
Gli antichi scrittori, della Chiesa fecero a
gara nell'esaltare Maria « Vergine Augusta e Padrona, Regina, Signora » (S.
Efrem, Hymni de B. Maria). Sant'Andrea Cretense chiama la Madonna « Regina di
tutti gli uomini... si trova al di sopra di tutte le cose » (Homilia III in
Dormt. Deiparae). Sant'Alfonso scrive: « Poichè la Vergine Maria fu esaltata ad
essere la Madre del Re dei re, con giusta ragione la Chiesa la onora col titolo
di Regina » (Le glorie di Maria, p. 1, c. 1).
Anche la Liturgia,, nel corso dei secoli, ha
innalzato a Maria Regina dolcissime preghiere: « Salve, Regina », « Ave, o
Regina dei cieli », « Regina del cielo, rallegrati, alleluia
».
Qual è stato l'insegnamento della Chiesa
sulla dottrina della Regalità di Maria Santissima?
I Sommi Pontefici approvarono e
incoraggiarono sempre la devozione del popolo cristiano verso la celeste Madre e
Regina. Già nel secolo VII San Martino I chiamò la Madonna « nostra Signora
gloriosa » e Gregorio II: « Signora di tutti i cristiani ». Sisto IV cominciò la
sua Lettera Apostolica « Cum praexcelsa » dichiarando che la Vergine Maria «
Regina intercede presso il Re, che ha generato ». Parimenti Benedetto XIV
chiama Maria « Regina del cielo e della terra ».
Spinto dalle numerose testimonianze dei Santi
Padri, dei Teologi, dei Papi e dalla devozione del popolo cristiano, il Venerabile Pio XII
istituì, in forma solenne, « la festa di Maria Regina, da celebrarsi in tutto
il mondo » (Enc. « Ad coeli Reginam »).
Come esercita la Madonna la sua regalità
sugli uomini?
San Tommaso d'Aquino afferma che « la Madre
di Dio ottenne per sè, la maestà del Regno, affmchè sia Regina di misericordia
là dove il Figlio è Re di giustizia ».
La Vergine Maria dunque non è Regina di
giustizia, ma di misericordia, anzi la Madre della misericordia, una Mamma
dolcissima, come nessun'altra al mondo.
La celeste Regina esercita il suo potere
regale sugli uomini perdonando e beneficando i suoi sudditi, placando la
giustizia divina col suo intervento materno e misericordioso. Dice il Beato
Massimiliano M. Kolbe: « L'Immacolata deve essere, e questo al più presto
possibile, la Regina di tutte le genti... Chi si opporrà e non crederà al suo
amore, perirà; chi invece la riconoscerà Regina e si muoverà, quale suo milite,
per la conquista del mondo a Lei, vivrà, fiorirà e si svilupperà sempre
rigogliosamente ».
LA MADONNA MEDIATRICE DEGLI UOMINI
« Maria Mediatrice degli uomini » significa
che la Vergine Santa si trova tra Dio e gli uomini, compie l'ufficio di
intermediaria, di Mediatrice tra noi e Gesù, fra le anime e la
grazia.
In forza della sua maternità spirituale, la
Madonna porta Gesù a noi e con Lui genera nelle nostre anime la vita
soprannaturale della grazia.
La Madonna è, nel piano voluto da Dio, la via
di Gesù per venire a noi ed è la via più facile e sicura di ogni uomo per andare
a Gesù. San Bonaventura insegna: « Come per mezzo di Essa (Maria) Dio è disceso
fino a noi, così è necessario che per mezzo di Essa noi ascendiamo fino a Dio
».
La Madonna è vera
Mediatrice?
Senza alcun dubbio! Anche se la mediazione della Madonna è
subordinata a quella di Gesù, tuttavia la Vergine Maria è vera Mediatrice per
volere di Dio. Ella, più di ogni altra creatura, ha cooperato a riconciliare
l'uomo con Dio. In quanto vera Madre di Dio, la Madonna donò al Verbo divino la
natura umana e all'uomo la divinità attraverso Gesù. Inoltre con il suo libero
consenso all'annuncio dell'Angelo, rese possibile la riconciliazione fra Dio e
il genere umano operata da Gesù mediante la Redenzione.
In che modo la Vergine Santa è diventata
Mediatrice tra Dio e gii uomini?
La Vergine Santa è diventata Mediatrice tra
Dio e gli uomini meritando le grazie da Dio e distribuendole agli uomini. La
Madonna meritò le grazie da Dio cooperando con Gesù, quale Corredentrice, alla
salvezza del genere umano, e le distribuisce agli uomini, quale Dispensatrice,
per disposizione divina.
Inoltre la mediazione di Maria Santissima è
universale, in quanto abbraccia tutti gli uomini di ogni epoca e si estende a
tutte le grazie che scendono dal cielo sulla terra.
L'onnipotenza divina ha posto nelle mani
della Madonna tutti i tesori della sua misericordia. San Bernardo sintetizza la
missione mediatrice della Madonna con queste parole: « Dio volle che tutta la
grazia noi l'avessimo per Maria ».
La dottrina della mediazione universale di
Maria Santissima è una verità insegnata dalla Chiesa?
Il Magistero della Chiesa nel corso dei
secoli con insistenza e in modo esplicito ha richiamato l'attenzione dei fedeli
sulla dottrina della mediazione universale della Madonna.
Pio IX insegna « che Dio ha affidato a Maria
il tesoro di tutti i beni affinchè ciascuno sappia che attraverso di Lei noi
otteniamo ogni speranza, ogni grazia, poichè è sua volontà che noi otteniamo
ogni cosa per mezzo di Maria » (Enc. « Ubi primum », 1849). E Leone XIII: « Con
tutta verità e proprietà è lecito affermare che niente assolutamente viene a nei
comunicato, così avendo stabilito Dio, se non per mezzo di Maria. E siccome a
nessuno è dato di andare al Padre se non per mezzo del Figlio, così
ordinariamente, nessuno può andare al Figlio se non per mezzo della Madre »
(Enc. « Octobri mense »). Il Papa Benedetto XV nel 1921 istituì la festa
liturgica di Maria Mediatrice di tutte le grazie.
Quale posto occupa la Madonna nella
Chiesa?
E' chiaro che la Santa Vergine, per la sua
funzione di mediatrice di tutte le grazie, occupa un posto importantissimo nella
Chiesa e nel Corpo Mistico di Cristo.
Con bella immagine è stato detto che la
Madonna ha nel Corpo Mistico la stessa funzione che ha il cuore nel corpo umano.
Come il cuore trasmette a tutte le membra la vita attraverso il sangue, così
Maria trasmette alle membra del corpo Mistico, cioè a tutti i crisitani, il
sangue della grazia divina, la vita soprannaturale.
San Pio X presenta un'altra immagine della
Madonna. Insegna che la missione di Maria è simile a quella che ha il collo nel
corpo umano. Gesù è il Capo, Maria il collo. Fra il Capo e le membra Maria è
l'anello di congiunzione, la Mediatrice. Attraverso di Lei affluisce ogni
grazia agli uomini.
Quale compito la Madonna svolge per noi dal cielo?
Quale compito la Madonna svolge per noi dal cielo?
La funziona materna della Madonna non è
terminata ai piedi della Croce, ma continua anche dal
cielo.
Così si esprime il Concilio Vaticano Il: «
Maria... assunta in cielo non ha deposto la sua funzione di salvezza, ma con la
sua materna carità si prende cura dei fratelli del Figlio suo ancora
peregrinanti e posti in mezzo a pericoli ed affanni fino a che non siano
condotti nella patria beata. Per questo la beata Vergine è invocata dalla Chiesa
con i titoli di avvocata, ausiliatrice, soccorritrice, mediatrice » (Cost. « De
Ecclesia », cap. VIII, n.
62).
LA MADONNA MODELLO DI VITA CRISTIANA
La bontà di Dio ci ha donato in Maria un
eccellentissimo modello di vita cristiana e un mirabile esempio di perfezione.
La Vergine Immacolata è modello della Chiesa, di cui è anche Madre,
nell'esercizio del culto divino all'Eterno Padre. « Rifulge davanti alla
comunità degli eletti » come maestra impareggiabile di ogni forma di vita
cristiana e come modello di virtù, di tutte le virtù
evangeliche.
E' la copia perfetta di Gesù, ma anche nostro
sublime e inimitabile modello (cfr. « Il culto mariano » di Paolo
VI).
Quale esempio di carità offre la Madonna ai
cristiani?
La Madonna offre ai cristiani un esempio di
carità unico e sublime. L'amore verso Dio raggiunge in Lei i vertici della
possibilità umana. Vincoli strettissimi d'amore uniscono la Madonna alle Tre
Persone della Santissima Trinità. E' la Figlia prediletta e amata dal Padre, è
la Madre del Verbo di Dio fatto carne, è la Sposa purissima dello Spirito
Santo.
Anche nell'amore verso il prossimo è di
esempio mirabile. Basta ricordare il lungo viaggio compiuto per aiutare
disinteressatamente la sua bisognosa parente Elisabetta. Nelle nozze di Cana la
Vergine interviene con premura presso il Figlio in favore dei giovani sposi che
non hanno più vino. Sul Calvario, Ella compie con Gesù il sacrificio supremo di
immolazione per la salvezza degli uomini. Dal cielo continua a riversare sulla
umanità i tesori del suo amore nell'esercizio della più perfetta
carità.
La Madonna è modello di fede per tutti i
cristiani?
La fede ha contraddistinto profondamente
tutta la vita della Madonna. Alle parole dell'Angelo Ella crede e obbedisce
ciecamente. Pronunzia con grande fede il suo « sì » a misteri sublimi e
profondi.
La Vergine ha continuato a credere e a
ripetere il suo « Fiat » in tutte le circostanze della vita: a Betlem, nella
fuga in. Egitto, nella, vita nascosta di Nazaret, sul
Calvario.
La fede sovrumana di Maria Santissima non
trova pari esempi in nessuna creatura. E' un abisso senza misura.
Come esercitò la Madonna la virtù
dell'umiltà?
La Madonna esercitò la virtù dell'umiltà come
nessun'altra creatura. Fu la più umile. Convinta della gratuità dei doni
ricevuti da Dio, non amò mettersi al primo posto, ma fece il bene senza
apparire.
Maria fu umile in tutta la sua vita. Nel
momento in cui venne innalzata alla sublime dignità di Madre di Dio, si
dichiarò la serva, la schiava del Signore. Nella visita a Santa Elisabetta si
pose a servizio dell'anziana parente. Nella Presentazione al Tempio di Gesù si
assoggettò al rito della purificazione come le altre
donne.
La Madonna, nella sua profonda umiltà, visse
povera e nascosta, conformandosi pienamente agli arcani disegni di Dio.
La Santa Vergine è un modello per i cristiani
anche nella virtù della purità?
La Santa Vergine, anche nella virtù della
purità, è un mirabile modello da imitare. Possedeva una tale pienezza di
innocenza e purità da non potersene pensare una più grande al di sotto di Dio.
Ella, pur vivendo come noi in un mondo corrotto e impuro, conservò intatta
questa virtù angelica. E' il fiore più bello sbocciato sulla terra senza la macchia
della colpa originale.
La Madonna è la Madre purissima non solo per
l'immacolato candore della verginità, ma anche per la modestia e riserbo del
suo comportamento, per la continua mortificazione dei sensi sempre assorti in
Dio. Maria è l'Immacolata sempre pura nell'anima e nel corpo. Santa Geltrude la
chiama « giglio bianco della splendente Trinità ».
AMARE LA MADONNA IMITANDOLA
Perché dobbiamo amare la
Madonna?
Dobbiamo amare la Madonna perchè è la nostra
Mamma. Noi apparteniamo a Lei, siamo suoi figli come Gesù. II nostro cuore
dovrebbe trasalire di gioia al pensiero che la Madonna ha verso di noi gli
stessi sentimenti e affetti materni che ebbe verso Gesù. Per questo i Santi
facevano a gara nell'esaltare, nel venerare, nell'amare la Vergine Santissima «
che ci tratta sempre amorosamente e non ci castiga mai. Il Figliuolo ha la
giustizia, mentre la Madre non ha che l'amore » (Santo Curato
d'Ars).
Maria è una Mamma dolcissima, tutta piena di
tenerezza verso i suoi figli. Come saremmo ingrati se non tenessimo in
considerazione questa realtà e non amassimo la Madonna!
E' necessario conoscere Maria Santissima per
amarla?
Per meglio venerare e amare Maria Santissima
è necessario conoscerla. L'amore esige la conoscenza della persona amata. Chi
ama veramente la Madonna sente il bisogno di approfondire il mistero della sua
vita celestiale per conoscere i segreti e ascoltare i palpiti del suo cuore
materno.
La Chiesa ha sempre esortato i fedeli ad
alimentare l'amore alla Madonna non col sentimento, ma con una conoscenza
illuminata e profonda.
Così hanno fatto i Santi. Le opere bellissime
che ci hanno tramandato sono la testimonianza più certa del loro amore alla
Madonna.
Qual esigenza comporta l'amore alla
Madonna?
Il vero amore porta all'unione con la persona
amata. Chi ama la Madonna sente il bisogno di vivere sempre unito a Lei, così
come il bambino desidera restare e vivere sempre con la mamma.
Amare la Madonna significa averla sempre
presente, vivere in Lei, pensarla continuamente, lasciarsi prendere e
conquistare dal suo amore dolcissimo.
I Santi hanno realizzato in pieno e in modo
sublime questo costante vivere con Maria.
In che modo possiamo provare il nostro amore
alla Madonna?
Possiamo provare il nostro amore alla Madonna
anzitutto evitando ciò che a Lei dispiace: il peccato. Non è possibile amarla se
la disgustiamo e l'offendiamo con i nostri peccati.
Inoltre si dimostra di voler bene alla
Madonna con la preghiera costante e devota. I Santi le offrivano ogni giorno
bellissime orazioni e devozioni, numerosi rosari, pie giaculatorie e continui
atti di amore. Molte opere prodigiose e importanti compiute dai Santi furono
offerte e dedicate alla Madonna. Anche le nostre azioni, specialmente le più
importanti della giornata, dovremmo affidarle a Maria, perchè sia Lei a
santificarle.
I sacrifici offerti alla Vergine sono prove
di vero amore?
Il nostro amore alla Madonna possiamo e
dobbiamo provarlo soprattutto con i sacrifici. Sarà questa la prova più sicura
che l'amiamo veramente. Difatti non c'è amore più grande di colui che soffre e
si immola per la persona amata.
I Santi nutrivano il loro amore alla Madonna
con il sacrificio; e questo diventava un bisogno, un'esigenza per appagare la
loro sete d'amore. Essi soffrivano amando e amavano
soffrendo.
Anche il nostro amore alla Madonna sarà
autentico solo quando sarà messo alla prova dal sacrificio e dal dolore.
Imitare la Madonna è un segno di amore
sincero?
Chi ama vuole imitare. E' nella natura stessa
dell'amore agire conformemente alla persona che si ama. Dove c'è amore non manca
mai l'imitazione.
L'amore alla Madonna vero e fattivo, sincero
e profondo non si dimostra con il sentimento o con la vana pietà, ma con
l'imitare là sua vita e le sue virtù. Imitare la Madonna significa aver
compreso il senso vero e autentico della sua devozione.
L'imitazione delle virtù di Maria ci porterà infallibilmente all'imitazione di Gesù, di cui la Vergine è la copia più
fedele e perfetta. E più ci sforzeremo di imitare la Madonna nella nostra vita, più diventeremo simili a Gesù.
LAUDETUR JESUS
CHRISTUS!
LAUDETUR CUM
MARIA!
SEMPER LAUDENTUR!