mercoledì 17 agosto 2011

Lettera della Congregazione del Clero ai Rettori dei Santuari (15 agosto 2011)





MiL - Messainlatino.it: Lettera della Congregazione del Clero ai Rettori d...: "E’ stata inviata a tutti i Rettori dei Santuari la lettera della Congregazione per il Clero datata 15 agosto 2011, Solennità dell’As..."





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Continuate a cantare il Divin Ufficio in latino o perderete le vocazioni: la dichiarazione profetica di Paolo VI.
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AMDG et BVM

Il Graal a Valencia




  • Il santo cáliz della Cattedrale di Valencia





  • MiL - Messainlatino.it: Il Graal a Valencia: "Da La Bussola


    di Rino Cammilleri
    10-08-2011
    «San Lorenzo, perché tanto di stelle per l’aere turchino arde e cade?». Così inizia la p..."


    AMDG et BVM

    La oraciòn a la Virgen que San Francisco de Asis rezava màs de 14 vezes por dìa


    Ven Espíritu Santo, ven por medio de la poderosa intercesión del Corazón Inmaculado de María, tu amadísima Esposa





    “¡Oh Santa Virgen Marìa! 
    No ha nacido entre las mujeres ninguna bella como Tù: Hija y Sierva del Rey Altìsimo y Padre Celestial; 
    Madre Santìsima de Nuestro Senor Jesucristo y 
    Esposa del Espìritu Santo: 
    Ruega por nosotros juntamente con San Miguel Arcàngel 
    y todos los Santos y Angeles del Cielo 
    ante tu Santìsimo amado Hijo nuestro Senor y Maestro. Amén.”

     (Es la oraciòn que San Francisco de Asis rezava màs de 14 vezes por dìa).

    AMDG et BVM

    martedì 16 agosto 2011

    I Santi Nonni di Gesù SS.mo



    Ho la gioia di offrirvi pagine stupende della Storia della nostra Salvezza. C'è un sito semplicissimo: MariaValtorta.info che in PDF offre molti tesori a tutti i lettori di lingua italiana. Fin'ora pensavo esistesse solo in lingua spagnola. OGGI vi presento una riflessione di Gesù sullo sposo di  Sant'Anna madre della B.V. Maria



    “GIOACCHINO AVEVA SPOSATO LA SAPIENZA DI DIO
    CHIUSA NEL CUORE DELLA DONNA GIUSTA”*

    Dice Gesù:


    “I giusti sono sempre dei sapienti perché, essendo amici di Dio, vivono in sua
    compagnia e sono da Lui istruiti; da Lui; Infinita Sapienza. I miei nonni erano giusti e
    possedevano perciò la sapienza. Potevano dire con verità quanto dice il Libro, cantando
    le lodi della Sapienza nel libro di essa: ‘Io l’ho amata e ricercata fin dalla giovinezza e
    procurai di prenderla in sposa’.


    Anna d’Aronne era la donna forte di cui parla l’Avo nostro. E Gioacchino, stirpe del
    re Davide, non aveva cercato tanto avvenenza e ricchezza quanto virtù. Anna
    possedeva una grande virtù. Tutte le virtù unite come mazzo fragrante di fiori per
    diventare un’unica bellissima cosa che era: la Virtù. Una virtù reale, degna di stare
    davanti al trono di Dio.


    Gioacchino aveva dunque sposato due volte la sapienza ‘amandola più di ogni altra
    donna’: la sapienza di Dio chiusa nel cuore della donna giusta.. Anna d’Aronne altro
    non aveva cercato che di unire la sua vita a quella di un uomo retto, certa che nella
    rettezza è la gioia delle famiglie. E ad esser l’emblema della ‘donna forte’ non le
    mancava che la corona dei figli, gloria della donna sposata, giustificazione del coniugio,
    di cui parla Salomone, come alla sua non mancavano che questi figli, fiori dell’albero
    che ha fatto un sol uno con l’albero vicino e ne ottiene dovizia di nuovi frutti, in cui le
    bontà si fondono in una, perché, per conto dello sposo, mai nessuna delusione le era
    venuta.


    Ella, ormai volgente a vecchiezza, moglie da più e più lustri a Gioacchino, era sempre
    per lui ‘la sposa della sua giovinezza, la sua gioia, la cerva carissima, la graziosa
    gazzella’, le cui carezze avevano sempre il fresco incanto della prima sera nuziale e
    affascinavano dolcemente il suo amore, tenendolo fresco come fiore che una rugiada
    irrora e ardente come fuoco che sempre una mano alimenta. Perciò, nella loro afflizione
    di senza figli, l’un l’altro si dicevano ‘parole di consolazione nei pensieri e negli
    affanni’. E su loro la Sapienza eterna, quando fu l’ora, dopo averli istruiti nella vita, li
    illuminò con i sogni della notte, diana del poema di gloria che doveva da essi venire e
    che era Maria Santissima, la Madre mia.


    Se la loro umiltà non pensò a questo, il loro cuore però trepidò nella speranza al primo
    squillo della promessa di Dio. Già è certezza nelle parole di Gioacchino: “Spera,
    spera.... Vinceremo Dio col nostro fedele amore”.


    Sognavano un figlio: ebbero la Madre di Dio. Le parole del libro della Sapienza
    paiono scritte per loro: “Per lei acquisterò gloria davanti al popolo.... per essa otterrò
    l’immortalità e lascerò eterna memoria di me a quelli che dopo me verranno”. Ma per
    ottenere tutto questo, dovettero farsi re di una virtù verace e duratura che nessun evento
    lese. Virtù di fede. Virtù di carità. Virtù di speranza. Virtù di castità.


    La castità degli sposi! Essi l’ebbero, ché non occorre esser vergini per esser casti. E i
    talami casti hanno a loro custodi gli angeli e da essi scendono figli buoni, che della virtù
    dei genitori fanno norma della loro vita.


    Ma ora dove sono? 
    Ora non si vogliono figli, ma non si vuole però neppure la castità.
    Onde Io dico che l’amore e il talamo sono profanati.”


    * 4. Continuazione A, 3447-3450.
    /http://www.mariavaltorta.info/
    AMDG et BVM

    lunedì 15 agosto 2011

    + La Gloria dell'Assunta in Cielo. E bolla "Munificentissimus Deus" del Santo Padre Pio XII



    Assunta

    "Apparve nel cielo un gran prodigio: una Donna vestita di sole, avente la luna sotto i piedi e sul capo una corona di dodici stelle" Ap. 12, 1.   

    Godiamone tutti nel Signore! 
    Dolce come nascente aurora, bella come la luna, fulgente come il sole... la B.Vergine Maria sale in un nimbo d'Angeli verso la Gloria Eterna per ricevervi la corona di Regina del Cielo e della Terra!

    Per Lei nessuna morte. La sua fine terrena "fu Vita gloriosa e immediata, perché chi aveva portato il Vivente non poteva conoscere morte, e chi non fu profanata da umanità non poteva conoscere profanazione di sepolcro". 

    L'uomo, se non avesse peccato, era destinato a vivere, trapassando senza morte dal Paradiso terrestre a quello celeste. Ora, a testimonianza di questo primo pensiero creativo di Dio, nel Regno eterno Dio volle Maria, l'Immacolata, in Cielo in anima e corpo, appena fosse cessata, in un'estasi d'amore, la sua vita terrena. 

    Divenne così la testimonianza certa di ciò che Dio aveva pensato e voluto per l'uomo: una vita innocente e ignara di colpe, un placido passaggio da questa vita alla Vita eterna...



    In Maria il trionfo su Satana è completo e definitivo. ELLA è l'opera perfetta del Creatore. E' la testimonianza dell'amore divino per l'uomo creato perfetto e destinato a sorte di eterna vita nel Regno eterno, ed è anche testimonianza del divino perdono all'uomo riabilitato e ricreato, per la volontà di un Trino Amore.  

    Ed ora?

    ORA la Vergine Assunta "in Cielo, fatta oceano d'amore, trabocca sui figli a Lei fedeli, e anche sui figli prodighi, le sue onde di carità per la salvezza universale". 

    In Cielo la Vergine è orante e operante con una pienezza mai conosciuta su questa terra. Perché davvero "non si è mai tanto attivi per i fratelli come quando non si è più tra di essi, ma si è luci ricongiunte alla divina Luce".

    Intanto noi, figli consacrati al Cuore Immacolato della Vergine Assunta, contemplando nella luce del Paradiso il Suo corpo glorioso e glorificato, diffondiamo la Sua luce in ogni parte di questa povera umanità. 

    Diffondiamo i raggi della fede, della speranza, della carità, della purezza, del silenzio, della preghiera nella generale dissipazione; dell'umiltà e dell'obbedienza fra una così vasta ribellione.

    Così formiamo la nuova Chiesa, abbreviamo i tempi della durissima tribolazione e prepariamo i cuori e le anime a ricevere il Signore che viene.

    "Degnati, dolce Maria, 
    di conservarci oggi e sempre, 
    senza peccato".
    Vedi anche: http://gerardoms.blogspot.com/2011/10/20x-lassunzione-di-maria-ssma-e-la.html
    http://gerardoms.blogspot.com/2011/10/18x-santa-santa-santa-maria-madre-di.html
    cfr.: http://www.mariavaltorta.info/
    http://www.mariavaltorta.it/La%20Madonna%20negli%20scritti%20di%20Maria%20Valtorta.html
    http://www.youtube.com/watch?v=1XXB5pJn8w0&feature=player_embedded#at=41


    e da : messainlatino.it



    Come molti cattolici pensano che l'Immacolata Concezione riguardi la Verginità della Madonna, così molti pensano che il dogma dell'Assunzione di Maria sia stato "inventato" a tavolino dal Papa Pio XII, di venerabile memoria, che lo proclamò ex cathedra (tra l'altro unico esempio di esercizio dell' "infallibilità del Papa", dogmaticamente intesa). Invece il Papa, non fece altro che raccogliere la tradizione secolare della Chiesa, gli insegnamenti dei Teologi, i pronunciamenti dei Dottori e il magistero ordinario della Chiesa, e, ricevuto un parere unanime e concorde dell'Episcopato mondiale, chiarò solennemente come "verità da Dio rivelata" l'assuzione in di Maria, Madre di Dio, in anima e corpo.
    La definizione del dogma mariano ad opera di Pio XII è stato quindi un naturale compimento di uno studio (pur lungo centinaia di anni), che ha incoronato e definito una verità che vedeva già una devota celebrazione e una antichissima venerazione iniziata nel V secolo presso Gerusalemme.
    Proponiamo ai lettori il rapido e interessantissimo 
    excursus teologico che lo stesso Pio XII ripercorre nella Bolla di definizione del dogma, ricordando i principali teologi e Papi che nel corso dei secoli hanno "parlato" e celebrato dell'Assunzione della Vergine. 




    Roberto



    "... Ma in modo più splendido e universale questa fede dei sacri Pastori e dei fedeli cristiani è manifestata dal fatto che fin dall'antichità si celebra in Oriente e in Occidente una solenne festa liturgica: di qui infatti i santi padri e i dottori della chiesa non mancarono mai di attingere luce, poiché, come è ben noto, la sacra liturgia, «essendo anche una professione delle celesti verità, sottoposta al supremo magistero della chiesa, può offrire argomenti e testimonianze di non piccolo rilievo, per determinare qualche punto particolare della dottrina cristiana».

    Nei libri liturgici, che riportano la festa sia della Dormizione sia dell'Assunzione di santa Maria, si hanno espressioni in qualche modo concordanti nel dire che quando la vergine Madre di Dio salì al cielo da questo esilio, al suo sacro corpo, per disposizione della divina Provvidenza, accaddero cose consentanee alla sua dignità di Madre del Verbo incarnato e agli altri privilegi a lei elargiti.

    Ciò è asserito, per portarne un esempio insigne, in quel Sacramentario che il Nostro predecessore Adriano I, d'immortale memoria, mandò all'imperatore Carlo Magno. In esso infatti si legge: «Degna di venerazione è per noi, o Signore, la festività di questo giorno, in cui la santa Madre di Dio subì la morte temporale, ma non poté essere umiliata dai vincoli della morte colei che generò il tuo Figlio, nostro Signore, incarnato da lei».

    Ciò che qui è indicato con la sobrietà consueta della Liturgia romana, nei libri delle altre antiche liturgie, sia orientali, sia occidentali, è espressa più diffusamente e con maggior chiarezza.

    Il Sacramentario gallicano, per esempio, definisce questo privilegio di Maria «inspiegabile mistero, tanto più ammirabile, quanto più è singolare tra gli uomini».
    E nella [...]
    s. Giovanni Damasceno, che si distingue tra tutti come teste esimio di questa tradizione, considerando l'assunzione corporea dell'alma Madre di Dio nella luce degli altri suoi privilegi, esclama con vigorosa eloquenza: «Era necessario che colei, che nel parto aveva conservato illesa la sua verginità, conservasse anche senza alcuna corruzione il suo corpo dopo la morte. Era necessario che colei, che aveva portato nel suo seno il Creatore fatto bambino, abitasse nei tabernacoli divini. Era necessario che la sposa del Padre abitasse nei talami celesti. Era necessario che colei che aveva visto il suo Figlio sulla croce, ricevendo nel cuore quella spada di dolore dalla quale era stata immune nel darlo alla luce, lo contemplasse sedente alla destra del Padre. Era necessario che la Madre di Dio possedesse ciò che appartiene al Figlio e da tutte le creature fosse onorata come Madre e Ancella di Dio». [...]

    Frequentemente poi s'incontrano teologi e sacri oratori che, sulle orme dei santi padri, per illustrare la loro fede nell'assunzione si servono, con una certa libertà, di fatti e detti della s. Scrittura. Così per citare soltanto alcuni testi fra i più usati, vi sono di quelli che riportano le parole del Salmista: ... descrivono la Regina che entra trionfalmente nella reggia celeste e si asside alla destra del divino Redentore (Sal 44, 10.14-16), nonché la Sposa del Cantico dei cantici «che sale dal deserto, come una colonna di fumo dagli aromi di mirra e d'incenso» per essere incoronata (Ct 3, 6; cf. 4, 8; 6, 9). L'una e l'altra vengono proposte come figure di quella Regina e Sposa celeste, che, insieme col divino Sposo, è innalzata alla reggia dei cieli.


    Inoltre i dottori scolastici videro adombrata l'assunzione della vergine Madre di Dio, non solo in varie figure dell'Antico Testamento, ma anche in quella Donna vestita di sole, che l'apostolo Giovanni contemplò nell'isola di Patmos (Ap 12, 1s). [...]
    Perciò sul principio della teologia scolastica il pio Amedeo, vescovo di Losanna, afferma che la carne di Maria vergine rimase incorrotta; - non si può credere infatti che il suo corpo vide la corruzione, - perché realmente fu riunito alla sua anima e insieme con essa fu circonfuso di altissima gloria nella corte celeste. «Era infatti piena di grazia e benedetta fra le donne (Lc 1, 28). Lei sola meritò di concepire Dio vero da Dio vero, che partorì vergine, vergine allattò, stringendolo al seno, ed al quale prestò in tutto i suoi santi servigi e omaggi».[...]
    s. Antonio da Padova. Nella festa dell'Assunzione, commentando le parole d'Isaia: «Glorificherò il luogo dove posano i miei piedi» (Is 60, 13), affermò con sicurezza che il divino Redentore ha glorificato in modo eccelso la sua Madre dilettissima, dalla quale aveva preso umana carne. «Con ciò si ha chiaramente - dice - che la beata Vergine è stata assunta col corpo, in cui fu il luogo dei piedi del Signore» [...]

    Quando nel medio evo la teologia scolastica raggiunse il suo massimo splendore, s. Alberto Magno, dopo aver raccolti, per provare questa verità, vari argomenti, fondati sulla s. Scrittura, la tradizione, la liturgia e la ragione teologica, conclude:«Da queste ragioni e autorità e da molte altre è chiaro che la beatissima Madre di Dio è stata assunta in corpo ed anima al disopra dei cori degli angeli. E ciò crediamo assolutamente vero». E in un discorso tenuto il giorno dell'Annunciazione di Maria, spiegando queste parole del saluto dell'angelo: «Ave, o piena di grazia ...»,il dottore universale paragona la santissima Vergine con Eva e dice espressamente che fu immune dalla quadruplice maledizione alla quale Eva fu soggetta.(.[...]

    S. Tommaso d’Aquino: “Il dottore angelico, seguendo le vestigia del suo insigne Maestro, benché non abbia mai trattato espressamente la questione, tuttavia ogni volta che occasionalmente ne parla, ritiene costantemente con la chiesa cattolica che insieme all'anima è stato assunto al cielo anche il corpo di Maria.

    S. Bonaventura il dottore serafico, interpretando le parole della S. Scrittura: «Chi è costei che sale dal deserto, ricolma di delizie, appoggiata al suo diletto?» (Ct 8, 5), così ragiona: «E di qui può constare che è ivi (nella città celeste) corporalmente. ... Poiché infatti ... la beatitudine non sarebbe piena, se non vi fosse personalmente; e poiché la persona non è l'anima, ma il composto, è chiaro che vi è secondo il composto, cioè il corpo e l'anima, altrimenti non avrebbe una piena fruizione». [...]


    Scolastica tarda del XV sec. e S. Bernardino da Siena: riassumendo e di nuovo trattando con diligenza tutto ciò che i teologi del medioevo avevano detto e discusso a tal proposito, non si restrinse a riportare le principali considerazioni già proposte dai dottori precedenti, ma ne aggiunse delle altre. La somiglianza cioè della divina Madre col Figlio divino, quanto alla nobiltà e dignità dell'anima e del corpo - per cui non si può pensare che la celeste Regina sia separata dal Re dei cieli - esige apertamente che «Maria non debba essere se non dov'è Cristo»; inoltre è ragionevole e conveniente che si trovino già glorificati in cielo l'anima e il corpo, come dell'uomo, così anche della donna; infine il fatto che la chiesa non ha mai cercato e proposto alla venerazione dei fedeli le reliquie corporee della beata Vergine, fornisce un argomento che si può dire «quasi una riprova sensibile». [...] 

    S. Roberto Bellarmino esclama: «E chi, prego, potrebbe credere che l'arca della santità, il domicilio del Verbo il tempio dello Spirito Santo sia caduto? Aborrisce il mio animo dal solo pensare che quella carne verginale che generò Dio, lo partorì, l'alimentò, lo portò, o sia stata ridotta in cenere o sia stata data in pasto ai vermi». [...]

    Parimenti s. Francesco di Sales, dopo avere asserito che non é lecito dubitare che Gesù Cristo abbia seguito nel modo più perfetto il divino mandato, col quale ai figli s'impone di onorare i propri genitori, si pone questa domanda: «Chi è quel figlio che, se potesse, non richiamerebbe alla vita la propria madre e non la porterebbe dopo morte con sé in paradiso ?».(27) [...]

    s. Alfonso scrive: «Gesù preservò il corpo di Maria dalla corruzione, perché ridondava in suo disonore che fosse guasta dalla putredine quella carne verginale, di cui egli si era già vestito»."


    (Pio XII, Munificentissimus Deus).


    AMDG et B.V.M.