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martedì 18 aprile 2023

San Giovanni della +



San Giovanni della Croce 
Breve biografia S.Teresa di Gesù lo chiamava il suo «piccolo Seneca», scherzava amabilmente sulla sua esile figura definendolo mezzo uomo», ma non esitava a considerarlo il padre della sua anima, affermando anche che non era possibile discorrere con lui di Dio senza vederlo rapito in estasi. Più giovane di Teresa di ventisette anni (era nato verso il 1542 a Fontiveros), Giovanni di Yepes è una delle figure più sconcertanti e al tempo stesso più trasparenti della mistica moderna. Vero maestro di vita spirituale, compendiava il nuovo ideale di vita monastica in brevi aforismi: «Non far cosa, né dir parola importante, tale che Cristo non farebbe e non direbbe, se si trovasse nello stato in cui sei tu, e avesse l'età e la salute che tu hai »; «Non chiedere altro che la croce, e precisamente senza consolazione, perché questo è, perfetto»; «Rinnega i tuoi desideri e troverai ciò che il tuo cuore desidera». Entrato nell'ordine carmelitano a ventun'anni, dopo aver dato prova della sua imperizia nei vari mestieri ai quali la famiglia, molto povera, tentò di avviarlo, fu preda di una grave delusione per l'incuria della vita monastica in cui versavano i conventi carmelitani. Volle porvi rimedio passando dai carmelitani ai certosini, le cui severe regole sembravano più corrispondenti al suo zelo ascetico. Ma a questo punto avvenne il suo incontro con Teresa di Gesù, la riformatrice delle carmelitane. La santa « fundadora » aveva in mente di estendere la riforma anche ai conventi maschili dell'ordine carmelitano, e il suo finissimo fiuto le fece intravedere in quel giovane frate, piccolo, estremamente serio, fisicamente insignificante, ma ricco interiormente, il socio ideale per portare avanti il suo coraggioso progetto. E di gran coraggio diede subito prova il venticinquenne frate, che da quel giorno modificò il suo nome, chiamandosi Giovanni della Croce, e diede subito mano alla riforma, fondando a Durvelo il primo convento dei carmelitani scalzi. Ma il ripristino della mistica religiosità del deserto costò al santo fondatore maltrattamenti fisici e diffamazioni: nel 1577 fu persino rinchiuso per otto mesi nel carcere di Toledo. Ma fu in quelle tenebre esteriori che si accese la grande fiamma della sua poesia spirituale. « Patire e poi morire » era il motto preferito dell'autore della Notte oscura dell'anima, di Salíta al Monte Carmelo, di Cantico spirituale e di Fiamma d'amor viva. Morì nel convento di Ubeda, a quarantanove anni, il 14 dicembre 1591. Canonizzato nel 1726, due secoli dopo Pio XI gli conferì il titolo di dottore della Chiesa. Testi vari SULLA MENZOGNA dalla testimonianza di P. Eliseo dei Martiri, discepolo di S. Giovanni della Croce Insegnamento 21 - Alcune volte l'udii dire che non vi è nessuna bugia tanto affettata e composta che, se ci si pensa, per una via o per un'altra non si conosca che è menzogna.

 Insegnamento 22 - Non esiste demonio trasfigurato in un angelo di luce che, guardato bene, non si riesca a vedere chi è. 
Insegnamento 23 - Non vi è nessun ipocrita così artificioso, dissimulato e finto che in poche occasioni e con poche occhiate non si scopra. Avvisi e sentenze 

 IL METODO: PRIMATO DELL’INIZIATIVA DIVINA 
1 - Il Signore ha sempre manifestato agli uomini i tesori della sua sapienza e del suo spirito, ma li svela ancor maggiormente oggi in cui la malizia discopre di più il suo volto. 2 - O Signore, Dio mio, chi ti cercherà con amore puro e semplice senza trovarti molto conforme ai suoi gusti e ai suoi desideri, poiché tu per primo ti mostri e vai incontro a coloro che ti desiderano? - Signore, mio Dio, non ti allontani da chi non si allontana da te: come possono dire che tu sei un assente? 
COOPERAZIONE UMANA 3 - Anche se per gli uomini di buona volontà la via è facile e leggera, chi cammina progredirà poco e con fatica, se non avrà gambe buone, coraggio e insistenza tenace in essa. APPOGGIATI A DIO E ALLA SUA PRESENZA VISIBILE (IL MAESTRO) 4 - É meglio starsene carico vicino a un forte che essere senza peso presso un debole. Quando sei carico, te ne stai vicino a Dio che è la tua forza, il quale infatti sta con i tribolati; quando sei senza peso, te ne stai presso di te, che sei la tua stessa debolezza. La virtù e la forza dell'anima crescono e si fortificano nei travagli della pazienza. 5 - Colui che vuole restare solo senza il sostegno di un maestro e di una guida, è come un albero solo e senza padrone in un campo, i cui frutti, per quanto abbondanti, verranno colti dai passanti e non giungeranno quindi alla maturità. 6 - L'albero coltivato e custodito con cura dal suo padrone dà i suoi frutti al tempo sperato. 7 - L'anima virtuosa, ma sola e senza maestro, è come il carbone acceso ma isolato, il quale invece di accendersi si raffredderà. 8 - Chi cade da solo, solo resta nella sua caduta e tiene in poco conto la propria anima, poiché l'affida a se solo. 9 - Se dunque non temi di cadere da solo, come presumi di rialzarti da solo? Ricordati che due persone congiunte hanno più forza di una sola. 10 - Chi cade con un peso addosso, difficilmente si rialzerà con il suo peso. 11 - Chi cade perché è cieco, come cieco non si rialzerà da solo, e se vi riuscirà, si incamminerà per una via non giusta.

 IL FINE: NON LA PROPRIA PERFEZIONE, MA LA SANTITÀ 12 - Dio desidera da te piuttosto il più piccolo grado di purezza di coscienza che tutte le opere che tu potrai compiere. 13 - Dio preferisce in te il minimo grado di obbedienza e di sottomissione a tutti quei servizi che tu pensi di rendergii. 14 - Dio stima di più in te l'inclinazione all'aridità e alla sofferenza per amor suo, che tutte le meditazioni, le visioni e le consolazioni spirituali che tu possa avere. 15 - Rinnega i tuoi desideri e troverai quello che il tuo cuore desidera. Che sai tu se il tuo appetito è secondo Dio? 16 - O dolcissimo amore di Dio, mal conosciuto! Chi ne scopri le sorgenti, ha trovato riposo. 17 - Anche se rimani fra l'amarezza, non cercare di compiere la tua volontà poiché, compiendola, ti sentirai doppiamente amareggiato. 18 - L'anima che nel suo cammino verso Dio trova in sé il più piccolo desiderio di cosa del mondo, ha una impurità e una imperfezione maggiore che se fosse carica di tutte le turpi e moleste tentazioni e tenebre possibili, purché la sua volontà rifiuti di acconsentirvi. Anzi, costei può allora accostarsi con confidenza a Dio per compiere il volere di Sua Maestà che dice: Venite a me, voi che siete affaticati e stanchi, e io vi ristorerò (Mt. 11, 28). 19 - Piace di più a Dio quell'anima la quale con aridità e travaglio si sottomette a quanto è ragionevole che quella la quale, mancando in ciò, compie tutte le sue azioni in mezzo alle consolazioni. 20 - A Dio piace di più un'azione, per quanto piccola, fatta di nascosto e senza il desiderio che sia conosciuta, che mille altre compiute con H desiderio che siano vedute dagli uomini. Infatti a colui che agisce per Dio con purissimo amore, non solo non importa di essere veduto dagli uomini, ma non agisce neppure per essere veduto da Dio; anzi se questi non dovesse saperlo, l’anima non cesserebbe di rendere a Lui gli stessi servizi con la stessa allegrezza e con la stessa purezza di amore. 21 - Un'azione fatta interamente e puramente per Dio, con un cuore puro, crea tutto un regno per chi la fa. 22 Il passero che si è posato sul vischio, si affatica, doppiamente e nel distaccarsene e nel pulirsi. Soffre del pari in due maniere chi soddisfa il suo appetito: nel distaccarsene e, una volta libero, nel purificarsi di quanto di esso gli è rimasto attaccato. 23- Chi non si lascia trascinare dagli appetiti, secondo lo spirito volerà leggero come un uccello a cui non mancano penne. 24 - La mosca che si posa sul miele, rende impossibile il suo volo, l'anima, che non vuol rinunciare al sapore dello spirito, impedisce la sua libertà e la sua contemplazione. 25 - Non ti mostrare alle creature, se nella tua anima desideri conservare chiara e semplice la faccia di Dio. Piuttosto vuota e distacca del tutto il tuo spirito da quelle e camminerai sotto la divina luce, poiché Dio non è simile ad esse. 

ORAZIONE DELL'ANIMA INNAMORATA Mio Signore, mio Amato se non compi quello che ti chiedo perché ancora ti ricordi dei miei peccati, fai pure, Dio mio, riguardo ad essi la tua volontà, che è quanto cerco di più; usa la tua bontà e misericordia e sarai conosciuto in essi. E se tu attendi le mie opere per concedermi ciò di cui ti prego, concedimele e compile tu e vengano pure le pene che tu desideri accettare da me, ma se tu non aspetti le mie opere, che cosa aspetti, o clementissimo mio Signore? Perché tardi? Se infine deve essere grazia e misericordia quella che ti chiedo nel tuo Figlio, accetta il mio piccolo contributo perché lo vuoi e concedimi questo bene, poiiché vuoi anche questo. Chi potrà mai liberarsi dal suo modo di agire e dalla I ua condizione imperfetta, se tu, o Dio mio, non lo sollevi a te in purezza di amore? Come si innalzerà a te l'uomo generato e cresciuto in bassezza, se tu, o Signore, non lo sollevi con la mano con cui lo creasti? Non mi toglierai, Dio mio, quanto una volta mi hai dato nel tuo unico Figlio Gesù Cristo, nel quale mi hai concesso tutto ciò che io desidero; perciò io mi rallegrerò pensando che tu non tarderai, se io attendo. Perché indugi a lungo, potendo tu subito amare Dio dentro il tuo cuore? Miei sono i cieli e mia la terra, miei sono gli uomini, i giusti sono miei e miei i peccatori. Gli Angeli sono miei e mia la Madre di Dio, tutte le cose sono mie. Lo stesso Dio mio e per me, poiché Cristo è mio e tutto per me. Che cosa chiedi dunque e che cosa cerchi, anima mia? Tutto ciò è tuo e tutto per te. Non ti fermare in cose meno importanti e non contentarti delle briciole che cadono dalla mensa del Padre tuo. Esci fuori e vai superba della tua gloria. Nasconditi in essa e gustala ed otterrai quanto chiede il tuo cuore. 

I CONTENUTI: L’UNUM NECESSARIUM 26 - Lo spirito molto puro non si distrae in estranee attenzioni né in considerazioni umane ma, solo, nella solitudine di tutte le forme, con saporosa quiete interiore comunica con Dio, la cui conoscenza avviene soltanto nel silenzio divino. 27 - L'anima innamorata è un'anima dolce, mite, umile e paziente. 28 - L'anima dura indurisce nel suo amor proprio. Se tu, o Gesù, nel tuo amore non la rendi dolce, ella resterà sempre nella sua durezza naturale. 29 - Chi perde l’occasione è come chi lasciò volar via di mano l'uccello che non potrà essere più ripreso. 30 - Non ti conoscevo, o Signore mio, perché volevo ancora conoscere -. gustare le cose. 31 - Che cambi pure tutto, o Signore Dio, purché noi troviamo riposo in te. 32 - Un solo pensiero dell'uomo vale più del mondo intero, perciò Dio solo è degno di esso. 33 - Per ciò che è insensibile ciò che tu non senti, per il sensibile il senso, e per lo spirito di Dio il pensiero. 

IMPORTANZA DEL GIUDIZIO (/DELLA RAGIONE) 34 - Ricorda che il tuo Angelo custode non sempre muove l’appetito all'azione, anche se illumina sempre la ragione. Pertanto, per esercitarti nella virtù, non attendere il gusto, perché ti sono sufficienti la ragione e l'intelletto. 35 - Quando l'appetito è posto in altra cosa, non si lascia muovere dalla mozione dell'Angelo. 36 - Il mio spirito si è inaridito, perché si dimentica di riposare in te. 41 - Fai un patto con la tua ragione di compiere quanto ella ti dice nel cammino di Dio: ciò presso di Lui ti varrà più di tutte le opere che fai senza tale riflessione e di tutti i gusti spirituali che tu desideri. 42 - Felice colui il quale, messi da parte i propri gusti e le proprie inclinazioni, prima di agire considera le cose al lume della ragione e della giustizia. 43 - Chi agisce secondo la ragione è come colui che si nutre di cibi sostanziosi; chi invece si muove dietro al gusto della volontà è come chi si nutre di frutta fradicia. 

L'ATTEGGIAMENTO DELLA VOLONTÀ: UMILTÀ E LIBERTÀ 37 - Tu non troverai quello che desideri o maggiormente brami, né per questa tua strada né per quella dell'alta contemplazione, ma in una grande umiltà e sottomissione di cuore. 38 - Convinciti che non entrerai nel sapore e nella soavità di spirito, se non ti darai alla mortificazione di tutto ciò che desideri. 39 - Ricordati che il fiore più delicato più presto appassisce e perde l'odore, perciò guardati dal camminare per le vie del gusto ché non sarai costante. Scegliti invece uno spirito robusto, distaccato da tutte le cose e troverai dolcezza e pace in abbondanza: infatti i frutti saporiti e duraturi si raccolgono in un terreno freddo e arido. 40 - Bada che la tua carne è debole e che nessuna cosa del mondo può dare forza e conforto al tuo spirito poiché ciò che nasce dal mondo è mondo e ciò che nasce dalla carne è carne-, lo spirito buono nasce solo dallo spirito divino, il quale non si comunica né per mezzo del mondo né per mezzo della carne. 44 - Tu, Signore, sollevi di nuovo con gioia e con amore chi ti offende e io non sollevo e onoro di nuovo chi mi irrita. 45 - O potente Signore, se una scintilla della tua sovrana giustizia produce tanti effetti nel principe mortale che governa e muove i popoli, che cosa non farà la tua Giustizia onnipotente sul giusto e sul peccatore? 46 - Se avrai liberato la tua anima da attaccamenti e proprietà estranei comprenderai le cose secondo lo spirito, e se in essi avrai rinnegato l'appetito, gusterai della loro verità, intendendo quanto vi è di certo in esse. 48 Ha vinto veramente tutte le cose chi pur gustandole, non vi trova piacere né si affligge per disgusto. 49 - Se vuoi giungere al santo raccoglimento, devi avanzare non accettando ma rifiutando. 50 - Dovunque io vada con te Dio mio tutto mi accadrà come io desidero per te. 51 - Non potrà giungere alla perfezione colui che non si sforza di contentarsi di nulla, di modo che la concupiscenza naturale e spirituale stiano contente nel vuoto, il che appunto si richiede per giungere alla somma tranquillità e pace di spirito. In tal maniera l'amore di Dio è spesso in atto nell'anima pura e semplice. 52 - Poiché Dio è inaccessibile, procura di non fermarti in quello che le tue potenze possono comprendere e i tuoi sensi percepire, affinché tu non ti senta soddisfatto del meno e la tua anima non perda Ia leggerezza necessaria per salire a Dio. 53 - Come colui che tira un carro su per una salita, cosi cammina verso Dio l'anima che non respinge la preoccupazione e non spegne l'appetito.

 FISSARSI SOLO SULLA VERA LETIZIA 54 - Non è volontà di Dio che l’anima si turbi di qualcosa e che soffra tormenti: se essa nei casi avversi del mondo soffre, ciò accade per la debolezza della sua virtù, poiché l'anima del perfetto si rallegra in ciò in cui si affligge quella di un imperfetto. 55 - Il cammino della vita ama poco il frastuono e la agitazione ed esige più la mortificazione della volontà che la molta scienza. Camminerà più velocemente per esso, chi dalle cose e dai gusti avrà preso il meno. 56 - Non credere che piacere a Dio consista tanto nel compiere molte opere, quanto nel farle con buona volontà senza attaccamento e rispetto umano. 57 - Nella sera sarai esaminato sull'amore. Impara ad amare Dio come Egli vuole essere amato e lascia fl tuo modo di fare e di vedere. 58 - Procura di non ingerirti nelle cose altrui e non permettere che passino neppure per la tua memoria, perché forse non potrai condurre a compimento la tua opera. 59 - Poiché in una persona non risplendono le virtù che tu credi, non pensare che ella sia meno preziosa agli occhi di Dio a causa di ciò a cui tu non pensi. 60 - L'uomo non sa né godere né soffrire bene, non comprendendo la differenza fra il bene e il male. 61 - Cerca di non rattristarti subito dei casi avversi del mondo, poiché non conosci il bene che essi portano seco, un bene preordinato nei giudizi di Dio per il gaudio sempiterno degli eletti. 62 - Non ti rallegrare nelle prosperità temporali, poiché non sai con certezza se esse ti assicurino la vita eterna. 63 - Nelle tribolazioni ricorri subito con fiducia a Dio e sarai rinvigorito, illuminato e ammaestrato. 64 - Nelle gioie e nei piaceri ricorri subito a Dio con timore e verità e non sarai ingannato né preso dalla vanità. 65 - Prendi Dio per sposo e amico con cui stare sempre; non peccherai, saprai amare e le cose necessarie ti andranno prosperamente. 66 - Senza fatica assoggetterai le persone e sarai servito dalle cose, se di esse e di te stesso ti dimenticherai. 67 Vivi in pace allontanando da te le preoccupazioni senza darti pensiero di quanto accade; servirai cosi a Dio come a Lui piace e ti riposerai in Lui. 68 - Ricordati che Dio regna solo nell'anima pacifica e disinteressata. 69 - Anche se tu compi molte azioni, non profitterai nella perfezione se non imparerai a rinnegare la tua volontà e a sottometterti, lasciando ogni cura di te e delle tue cose. 

IL TIMOR DI DIO 70 - A che serve che tu dia al Signore una cosa quando da te ne richiede un'altra? Rifletti a quello che Dio vuole e compilo; per questa via il tuo cuore sarà soddisfatto più che con quelle cose alle quali ti porta la tua inclinazione. 7I - Come osi rallegrarti cosi tanto senza timore, poiché devi comparire dinanzi a Dio a render conto della minima parola e del minimo pensiero? 72 - Pensa che molti sono i chiamati e pochi gli eletti e che se tu non prendi cura di te stesso, è più certa la tua dannazione che la tua salvezza, specialmente perché il sentiero che guida alla vita eterna è tanto angusto. 73 - Non ti rallegrare vanamente, sapendo quanti peccati hai commesso e non sapendo come Dio sia disposto verso di te: temi con fiducia. 74 - Poiché al momento della resa dei conti ti dovrai pentire di non avere impiegato bene questo tempo nel servizio di Dio, perché ora non lo ordini e non lo impieghi come vorresti aver fatto in punto di morte? 75 - Se desideri che nel tuo spirito nasca la devozione cresca l'amore di Dio e il desiderio delle cose divine, purifica l'anima da ogni appetito, attaccamento ed esigenza, di maniera che non ti importi nulla di nulla. Infatti come il malato, appena cacciato fuori l'umore cattivo, si sente bene in salute e sente nascere la voglia di mangiare, cosi tu, se ti curi come è stato detto, riacquisterai la salute di Dio: senza di ciò invece, benché tu faccia molto, non ne trarrai profitto. 76 - Se desideri trovare la pace e la consolazione dell'anima e servire veramente a Dio, non ti accontentare di ciò che hai lasciato, poiché forse trovi un impedimento nelle cose in cui ti occupi come o più di prima. Lascia invece tutte le altre cose che ti rimangono e restringiti ad una sola che porta seco tutto il resto, che è la santa solitudine accompagnata dall'orazione e dalla santa e divina lettura, e persevera in essa, dimenticando tutte le cose. Se queste non ti spettano per obbligo, piacerai di più a Dio, se saprai custodire e perfezionare te stesso che se le guadagnassi tutte insieme, giacché: Che gioverà all'uomo guadagnare tutto il mondo se lascia che la sua anima si perda? (Mt. 16, 26). 



  IN UNA NOTTE OSCURA  FIAMMA VIVA D'AMORE IN UNA NOTTE OSCURA 
 In una notte oscura, con ansie, in amori infiammata, - oh! felice ventura! - uscii, né fui notata, stando già la mia casa addormentata. Al buio uscii e sicura, per la segreta scala, mascherata - oh felice ventura! - al buio e ben celata, stando già la mia casa addormentata. Nella felice notte, segretamente, senza esser veduta, senza nulla guardare, senza altra guida o luce fuor di quella che in cuore mi riluce. Questa mi conduceva, più sicura che il sol del mezzogiorno, là dove mi attendeva Chi bene io conosceva e dove nessun altro si vedeva. Notte che mi hai guidato! O notte amabil più dei primi albori! O notte che hai congiunto l'Amato con l'amata, l'amata nell'Amato trasformata! Sul mio petto fiorito, che intatto per lui solo avea serbato, Ei posò addormentato, mentre io lo vezzeggiava e la chioma dei cedri il ventilava. Degli alti merli l'aura, quando i suoi capelli io discioglievo, con la sua man leggera il mio collo feriva e tutti i sensi miei in sé rapiva. 

NOCHE OSCURA En una noche oscura, con ansias, en amores inflamada, ¡oh dichosa ventura!, salí sin ser notada, estando ya mi casa sosegada. A oscuras, y segura, por la secreta escala disfrazada, ¡oh dichosa ventura!, a oscuras, y en celada, estando ya mi casa sosegada. En la noche dichosa, en secreto, que nadie me veía, ni yo miraba cosa, sin otra luz y guía sino la que en el corazón ardía. Aquesta me guiaba más cierto que la luz del mediodía, a donde me esperaba quien yo bien me sabía, en parte donde nadie parecía. ¡Oh noche que guiaste, oh noche amable más que el alborada; oh noche que juntaste Amado con amada, amada en el Amado transformada! En mi pecho florido, que entero para él solo se guardaba, allí quedó dormido, y yo le regalaba, y el ventalle de cedros aire daba. El aire de la almena, (**) cuando yo sus cabellos esparcía, Giacqui e mi obliai, il volto sul Diletto reclinato; tutto cessò, e posai, ogni pensier lasciato in mezzo ai gigli perdersi obliato. con su mano serena en mi cuello hería, y todos mis sentidos suspendía. Quedéme, y olvidéme, el rostro recliné sobre el Amado; cesó todo, y dejéme, dejando mi cuidado entre las azucenas olvidado. 

FIAMMA VIVA D'AMORE O fiamma d'amor viva, che soave ferisci dell'alma mia nel più profondo centro! Poiché non sei più schiva, se vuoi, ormai finisci; rompi la tela a questo dolce incontro. O cauterio soave! O deliziosa piaga! O blanda mano! o tocco delicato, che sa di vita eterna, e ogni debito paga! Morte in vita, uccidendo, hai tu cambiato! O lampade di fuoco, nel cui vivo splendore gli antri profondi dell'umano senso, che era oscuro e cieco, con mirabil valore al lor Diletto dan luce e calore! Quanto dolce e amoroso ti svegli sul mio seno, dove solo e in segreto tu dimori! Nel tuo spirar gustoso, di bene e gloria pieno, come teneramente mi innamorai! 

LLAMA DE AMOR VIVA ¡Oh llama de amor viva, que tiernamente hieres de mi alma en el más profundo centro! Pues ya no eres esquiva, acaba ya, si quieres; ¡rompe la tela deste dulce encuentro! ¡Oh cauterio suave! ¡Oh regalada llaga! ¡Oh mano blanda! ¡Oh toque delicado, que a vida eterna sabe, y toda deuda paga! Matando, muerte en vida la has trocado. ¡Oh lámparas de fuego, en cuyos resplandores las profundas cavernas del sentido, que estaba oscuro y ciego, con extraños primores calor y luz dan junto a su Querido! ¡Cuán manso y amoroso recuerdas en mi seno, donde secretamente solo moras; y en tu aspirar sabroso, de bien y gloria lleno, cuán delicadamente me enamoras! Il testo è qui riportato sia nella recensione più lunga (B) che in quella più breve (A), che è quasi identica, con l'eccezione della strofa 11 che vi manca (A ha 195 versi di contro ai 200 di B), dell'ordinamento in cui si susseguono alcune strofe e di pochissime altre varianti di scarso rilievo. Il titolo originale del poema in ambedue le versioni è Canciones entre el alma y el Esposo (Canzoni tra l'anima e lo Sposo), mentre Cántico espiritual (Cantico spirituale) è il titolo dell'opera che lo commenta. La corrispondenza tra le strofe delle due versioni è la seguente: da 1 a 10 la stessa - 11B non compare in A - da 12B a 15B = da 11A a 14A - da 16B a 17B = da 25A a 26A - da 18B a 19B = da 31A a 32A - da 20B a 21B = da 29A a 30A - da 22B a 23B = da 27A a 28A - da 24B a 33B = da 15A a 24A - da 34B a 40B = da 33A a 39A Le altre varianti sono le seguenti: B.5,3 ha "y," mentre A.5,3 ha "e," - B16,1 ha "Cazadnos" mentre A.25.1 ha "Cogednos" - B.30,4 ha "floridas" mentre A.21,4 ha "florecidas" - B.36,3 ha "al monte y al collado" mentre A.35,3 ha "al monte ó al collado". 

CANTICO SPIRITUALE [versione A] Canciones entre el alma y el Esposo Canzoni tra l'anima e lo Sposo La Esposa La Sposa ¿Adónde te escondiste, Amado, y me dejaste con gemido? Como el ciervo huiste habiéndome herido; salí tras ti clamando, y eras ido. 1 Dove ti nascondesti, in gemiti lasciandomi, o Diletto? Come il cervo fuggisti, dopo avermi ferito; ti uscii dietro gridando: ti eri involato! Pastores, los que fuerdes allá por las majadas al otero, si por ventura vierdes aquel que yo más quiero, decidle que adolezco, peno y muero. 2 Pastori, voi che andate di stazzo in stazzo fino all'alto colle, se per caso incontrate chi più di ogni altro bramo, ditegli che languisco, soffro e muoio. Buscando mis amores iré por esos montes y riberas; ni cogeré las flores, ni temeré las fieras, y pasaré los fuertes y fronteras. 3 In cerca del mio amore, andrò per questi monti e queste rive; non coglierò mai fiore, non temerò le fiere, supererò i forti e le frontiere. Pregunta a las criaturas Domanda alle creature ¡Oh bosques y espesuras, plantadas por la mano del Amado! ¡Oh prado de verduras de flores esmaltado! Decid si por vosotros ha pasado. 4 O boschi e selve ombrose piantate dalla mano dell'Amato! O prato verdeggiante di bei fiori smaltato! Ditemi se attraverso voi è passato. Respuesta de las criaturas Risposta delle creature Mil gracias derramando pasó por estos sotos con presura; e, yéndolos mirando, con sola su figura vestidos los dejó de hermosura. 5 Mille grazie spargendo passò per questi boschi con snellezza, e, mentre li guardava, solo con il suo sguardo adorni li lasciò d'ogni bellezza. La Esposa La Sposa ¡Ay, quién podrá sanarme! Acaba de entregarte ya de vero; no quieras enviarme de hoy más ya mensajero, que no saben decirme lo que quiero. 6 Ah! chi potrà sanarmi? Finisci di donarti a me davvero; non mi inviar da oggi in poi alcun messaggero il qual dirmi non sa quel che io chiedo. Y todos cuantos vagan de ti me van mil gracias refiriendo, 7 Tutti color che vagano y todos más me llagan, y déjame muriendo un no sé qué que quedan balbuciendo. mille grazie di te mi van narrando, e tutti più mi piagano, mi fa quasi morire un non so che, che dicon balbettando. Mas ¿cómo perseveras, ¡oh vida!, no viviendo donde vives, y haciendo porque mueras las flechas que recibes de lo que del Amado en ti concibes? 8 Ma come tu resisti, o vita, non vivendo dove vivi, bastando perché muoia le frecce che ricevi da ciò che dall'Amato tu capisci? ¿Por qué, pues has llagado aqueste corazón, no le sanaste? Y, pues me le has robado, ¿por qué así le dejaste, y no tomas el robo que robaste? 9 Dopo avere piagato questo mio cuor, perché non lo sanasti? Giacché me l'hai rubato, così perché il lasciassi, senza prender con te quel che rubasti? Apaga mis enojos, pues que ninguno basta a deshacellos, y véante mis ojos, pues eres lumbre dellos, y sólo para ti quiero tenellos. 10 Estingui le mie pene, che nessuno ha il potere di eliminare, ti veggan gli occhi miei, poiché sei loro luce, che per te solo bramo conservare. ¡Oh cristalina fuente, si en esos tus semblantes plateados formases de repente los ojos deseados que tengo en mis entrañas dibujados! 11 O fonte cristallina, se in questi tuoi sembianti inargentati formassi all'improvviso gli occhi desiati, che tengo nel mio interno disegnati! ¡Apártalos, Amado, que voy de vuelo! El Esposo Vuélvete, paloma, que el ciervo vulnerado por el otero asoma al aire de tu vuelo, y fresco toma. 12 Allontanali, Amato, ché passo a volo! Lo Sposo Volgiti, o colomba, poiché il cervo ferito sull'alto colle spunta all'aura del tuo volo e il fresco prende. La Esposa La Sposa Mi Amado, las montañas, los valles solitarios nemorosos, las ínsulas extrañas, los ríos sonorosos, el silbo de los aires amorosos, 13 L'Amato è le montagne, le valli solitarie e ricche d'ombra, le isole remote, le acque rumorose, il sibilo delle aure amorose; La noche sosegada en par de los levantes del aurora, la música callada, la soledad sonora, la cena que recrea y enamora. 14 È come notte calma molto vicina al sorger dell'aurora, musica silenziosa, solitudin sonora, è cena che ristora e che innamora. Nuestro lecho florido, de cuevas de leones enlazado, en púrpura tendido, de paz edificado, de mil escudos de oro coronado. 15 Fiorito è il nostro letto, da tane di leoni circondato, da porpora protetto, in pace edificato, di mille scudi d'oro incastonato. A zaga de tu huella las jóvenes discurren al camino, al toque de centella, al adobado vino, emisiones de bálsamo divino. 16 Dietro le tue vestigia le giovani scorrazzan pel cammino, al tocco di scintille, al rinforzato vino, emissioni di balsamo divino. En la interior bodega de mi Amado bebí, y cuando salía por toda aquesta vega, ya cosa no sabía; y el ganado perdí que antes seguía. 17 Nell'intima cantina io bevvi dell'Amato, quindi uscita alla pianura bella, tutto dimenticai, anche il gregge smarrii, prima seguito. Allí me dio su pecho, allí me enseñó ciencia muy sabrosa; y yo le di de hecho a mí, sin dejar cosa: allí le prometí de ser su Esposa. 18 Lì mi dette il suo petto, lì una scienza mi infuse saporosa, ed io a lui mi detti, senza tralasciar cosa, e gli promisi allor d'esser sua sposa. Mi alma se ha empleado, y todo mi caudal en su servicio; ya no guardo ganado, ni ya tengo otro oficio, que ya sólo en amar es mi ejercicio. 19 L'anima mia si è data, tutti i miei beni sono a suo servizio, non pasco più la greggia, non ho più altra cura, ché solo nell'amare è il mio esercizio. Pues ya si en el ejido de hoy más no fuere vista ni hallada, diréis que me he perdido; que, andando enamorada, me hice perdidiza, y fui ganada. 20 Se da oggi nel prato non sarò più né vista né trovata, dite mi son smarrita, che, essendo innamorata, mi son persa volendo e ho guadagnato. De flores y esmeraldas, en las frescas mañanas escogidas, haremos las guirnaldas, 21 Di smeraldi e di fiori, nella frescura del mattino scelti, en tu amor florecidas y en un cabello mío entretejidas. intesserem ghirlande, nell'amor tuo fiorite e con un mio capello intrecciate. En solo aquel cabello que en mi cuello volar consideraste, mirástele en mi cuello y en él preso quedaste, y en uno de mis ojos te llagaste. 22 Da quel solo capello che volar sul mio collo tu guardasti, sul mio collo mirasti, preso tu rimanesti, da un occhio mio piagare e ti lasciasti. Cuando tú me mirabas, su gracia en mí tus ojos imprimían; por eso me adamabas, y en eso merecían los míos adorar lo que en ti vían. 23 Quando tu mi miravi, lor grazia in me imprimevan gli occhi tuoi, di più uindi mi amavi, perciò in te meritavano gli occhi miei adorar quanto vedevano. No quieras despreciarme, que si color moreno en mí hallaste, ya bien puedes mirarme después que me miraste, que gracia y hermosura en mí dejaste. 24 Non voler disprezzarmi, se di colore bruno mi hai trovata ormai puoi ben mirarmi dopo avermi guardata, e grazia e beltà in me aver lasciata. Cogednos las raposas, que está ya florecida nuestra viña, en tanto que de rosas hacemos una piña, y no parezca nadie en la montiña. 25 Prendeteci le volpi, ché fiorità è ormai la nostra vigna; mentre che noi di rose intrecciamo una pina, non compaia nessun sulla collina. Detente, cierzo muerto; ven, austro, que recuerdas los amores, aspira por mi huerto, y corran sus olores, y pacerá el Amado entre las flores. 26 Fermati, o borea morto, austro vieni, che susciti gli amori, spira per il mio orto, sì che corran gli odori e l'Amato si pasca in mezzo ai fiori. El Esposo Lo Sposo Entrado se ha la esposa en el ameno huerto deseado, y a su sabor reposa, el cuello reclinado sobre los dulces brazos del Amado. 27 Entrata ormai è la sposa nel già desiato giardinetto ameno, a suo piacer riposa, il collo reclinato sopra le dolci braccia dell'Amato. Debajo del manzano, allí conmigo fuiste desposada; allí te di la mano, y fuiste reparada 28 Di un melo sotto i rami quivi da me tu fosti disposata, là ti porsi la mano, e fosti risanata donde tu madre fuera violada. colà dove tua madre fu violata. A las aves ligeras, leones, ciervos, gamos saltadores, montes, valles, riberas, aguas, aires, ardores, y miedos de las noches veladores: 29 O voi, agili uccelli, leoni, cervi, daini saltatori, monti, riviere, valli, acque, aure, ardori, e delle notti vigili timori: Por las amenas liras y canto de serenas os conjuro que cesen vuestras iras y no toquéis al muro, porque la esposa duerma más seguro. 30 Per le soavi lire e il canto di sirene io vi scongiuro, cessino le vostre ire, non mi toccate il muro, perché la sposa dorma più al sicuro. La Esposa La Sposa ¡Oh ninfas de Judea!, en tanto que en las flores y rosales el ámbar perfumea, morá en los arrabales, y no queráis tocar nuestros umbrales. 31 O ninfe di Giudea, mentre che in mezzo ai fiori e ai roseti l'ambra sparge il profumo, nei borghi dimorate, toccar le soglie nostre non volgiate. Escóndete, Carillo, y mira con tu haz a las montañas, y no quieras decillo; mas mira las compañas de la que va por ínsulas extrañas. 32 Nasconditi, o Diletto, e volgi la tua faccia alle montagne, e non voler parlarne, ma guarda le campagne di che sen va per isole straniere. El Esposo Lo Sposo La blanca palomica al arca con el ramo se ha tornado, y ya la tortolica al socio deseado en las riberas verdes ha hallado. 33 La bianca colombella col ramoscello all'ara è ritornata, e già la tortorella il suo compagno amato lungo il verde ruscello ha ritrovato. En soledad vivía, y en soledad ha puesto ya su nido, y en soledad la guía a solas su querido, también en soledad de amor herido. 34 Nel deserto viveva e nel deserto ha fatto già il suo nido, nel deserto la guida da solo il suo Diletto, nel deserto anch'ei d'amor ferito. La Esposa La Sposa Gocémonos, Amado, 35 Godiam l'un l'altro, Amato, y vámonos a ver en tu hermosura al monte ó al collado do mana el agua pura; entremos más adentro en la espesura. in tua beltà a contemplarci andiamo, sul monte e la collina, dove acqua pura sgorga; dove è più folto dentro penetriamo. Y luego a las subidas cavernas de la piedra nos iremos que están bien escondidas, y allí nos entraremos, y el mosto de granadas gustaremos. 36 E quindi alle profonde caverne della pietra cene andremo, che sono ben celate, colà noi entreremo, di melagrana il succo gusteremo. Allí me mostrarías aquello que mi alma pretendía, y luego me darías allí tú, vida mía, aquello que me diste el otro día: 37 Colà mi mostrerai quanto da te voleva l'alma mia, e tosto mi darai colà tu, vita mia, quello che l'altro giorno mi donasti: El aspirar del aire, el canto de la dulce filomena, el soto y su donaire, en la noche serena, con llama que consume y no da pena. 38 Dell'aura lo spirare, del soave usignolo il dolce canto, il bosco e la sua grazia, nella notte serena, con fiamma che consuma e non dà pena. Que nadie lo miraba, Aminadab tampoco parecía, y el cerco sosegaba, y la caballería a vista de las aguas descendía. 39 Nessuno la mirava... neppure Aminadab compariva... l'assedio ormai sotava... e la cavalleria alla vista delle acque discendeva…

Versione A CÁNTICO ESPIRITUAL [versione B] CANTICO SPIRITUALE [versione B] Canciones entre el alma y el Esposo Canzoni tra l'anima e lo Sposo La Esposa La Sposa ¿Adónde te escondiste, Amado, y me dejaste con gemido? Como el ciervo huiste 1 Dove ti nascondesti, in gemiti lasciandomi, o Diletto? habiéndome herido; salí tras ti clamando, y eras ido. Come il cervo fuggisti, dopo avermi ferito; ti uscii dietro gridando: ti eri involato. Pastores, los que fuerdes allá por las majadas al otero, si por ventura vierdes aquel que yo más quiero, decidle que adolezco, peno y muero. 2 Pastori, voi che andate di stazzo in stazzo fino all'alto monte, se per caso incontrate chi più di ogni altro bramo, ditegli che languisco, soffro e muoio. Buscando mis amores iré por esos montes y riberas; ni cogeré las flores, ni temeré las fieras, y pasaré los fuertes y fronteras. 3 In cerca del mio amore, andrò per questi monti e queste rive; non coglierò mai fiore, non temerò le fiere, supererò i forti e le frontiere. Pregunta a las criaturas Domanda alle creature ¡Oh bosques y espesuras, plantadas por la mano del Amado! ¡Oh prado de verduras de flores esmaltado! Decid si por vosotros ha pasado. 4 O boschi e selve ombrose piantate dalla mano dell'Amato! O prato verdeggiante di bei fiori smaltato! Ditemi se attraverso voi è passato. Respuesta de las criaturas Risposta delle creature Mil gracias derramando pasó por estos sotos con presura; y, yéndolos mirando, con sola su figura vestidos los dejó de hermosura. 5 Mille grazie spargendo passò per questi boschi con snellezza, e, mentre li guardava, solo con il suo sguardo adorni li lasciò d'ogni bellezza. La Esposa La Sposa ¡Ay, quién podrá sanarme! Acaba de entregarte ya de vero; no quieras enviarme de hoy más ya mensajero, que no saben decirme lo que quiero. 6 Ah! chi potrà sanarmi? finisci di donarti a me davvero; non mi inviar da oggi in poi alcun messaggero il qual dirmi non sa quel che io chiedo. Y todos cuantos vagan de ti me van mil gracias refiriendo, y todos más me llagan, y déjame muriendo un no sé qué que quedan balbuciendo. 7 Tutti color che vagano mille grazie di te mi van narrando, e tutti più mi piagano, mi fa quasi morire un non so che, che dicon balbettando. Mas ¿cómo perseveras, ¡oh vida!, no viviendo donde vives, y haciendo porque mueras las flechas que recibes de lo que del Amado en ti concibes? 8 Ma come tu resisti, o vita, non vivendo dove vivi, bastando perché muoia le frecce che ricevi da ciò che dall'Amato tu capisci? ¿Por qué, pues has llagado aqueste corazón, no le sanaste? Y, pues me le has robado, ¿por qué así le dejaste, y no tomas el robo que robaste? 9 Dopo avere piagato questo mio cuor, perché non lo sanasti? Giacché me l'hai rubato, così perché il lasciassi, senza prender con te quel che rubasti? Apaga mis enojos, pues que ninguno basta a deshacellos, y véante mis ojos, pues eres lumbre dellos, y sólo para ti quiero tenellos. 10 Estingui le mie pene, che nessuno ha il potere di eliminare, ti veggan gli occhi miei, poiché sei loro luce, che per te solo bramo conservare. Descubre tu presencia, y máteme tu vista y hermosura; mira que la dolencia de amor, que no se cura sino con la presencia y la figura. 11 Scopri la tua presenza, mi uccida la tua vista e tua bellezza, sai che la sofferenza di amore non si cura se non con la presenza e la figura. ¡Oh cristalina fuente, si en esos tus semblantes plateados formases de repente los ojos deseados que tengo en mis entrañas dibujados! 12 O fonte cristallina, se in questi tuoi sembianti inargentati formassi all'improvviso gli occhi desiati, che tengo nel mio interno disegnati! ¡Apártalos, Amado, que voy de vuelo! El Esposo Vuélvete, paloma, que el ciervo vulnerado por el otero asoma al aire de tu vuelo, y fresco toma. 13 Allontanali, Amato, ché passo a volo! Lo Sposo Volgiti, o colomba, poiché il cervo ferito sull'alto colle spunta all'aura del tuo volo e il fresco prende. La Esposa La Sposa Mi Amado, las montañas, los valles solitarios nemorosos, las ínsulas extrañas, 14 L'Amato è le montagne, le valli solitarie e ricche d'ombra, le isole remote, los ríos sonorosos, el silbo de los aires amorosos, le acque rumorose, il sibilo delle aure amorose; la noche sosegada en par de los levantes del aurora, la música callada, la soledad sonora, la cena que recrea y enamora. 15 è come notte calma molto vicina al sorger dell'aurora, musica silenziosa, solitudin sonora, è cena che ristora e che innamora. Cazadnos las raposas, que está ya florecida nuestra viña, en tanto que de rosas hacemos una piña, y no parezca nadie en la montiña. 16 Prendeteci le volpi, ché fiorità è ormai la nostra vigna; mentre che noi di rose intrecciamo una pina, non compaia nessun sulla collina. Detente, cierzo muerto; ven, austro, que recuerdas los amores, aspira por mi huerto, y corran sus olores, y pacerá el Amado entre las flores. 17 Fermati, o borea morto, austro vieni, che susciti gli amori, spira per il mio orto, sì che corran gli odori e l'Amato si pasca in mezzo ai fiori. ¡Oh ninfas de Judea!, en tanto que en las flores y rosales el ámbar perfumea, morá en los arrabales, y no queráis tocar nuestros umbrales. 18 O ninfe di Giudea, mentre che in mezzo ai fiori e ai roseti l'ambra sparge il profumo, nei borghi dimorate, toccar le soglie nostre non volgiate. Escóndete, Carillo, y mira con tu haz a las montañas, y no quieras decillo; mas mira las compañas de la que va por ínsulas extrañas. 19 Nasconditi, o Diletto, e volgi la tua faccia alle montagne, e non voler parlarne, ma guarda le campagne di che sen va per isole straniere. El Esposo Lo Sposo A las aves ligeras, leones, ciervos, gamos saltadores, montes, valles, riberas, aguas, aires, ardores, y miedos de las noches veladores: 20 O voi, agili uccelli, leoni, cervi, daini saltatori, monti, riviere, valli, acque, aure, ardori, e delle notti vigili timori: Por las amenas liras y canto de serenas os conjuro que cesen vuestras iras y no toquéis al muro, porque la esposa duerma más seguro. 21 per le soavi lire e il canto di sirene io vi scongiuro, cessino le vostre ire, non mi toccate il muro, perché la sposa dorma più al sicuro. Entrado se ha la Esposa en el ameno huerto deseado, y a su sabor reposa, el cuello reclinado sobre los dulces brazos del Amado. 22 Entrata ormai è la sposa nel già desiato giardinetto ameno, a suo piacer riposa, il collo reclinato sopra le dolci braccia dell'Amato. Debajo del manzano, allí conmigo fuiste desposada; allí te di la mano, y fuiste reparada donde tu madre fuera violada. 23 Di un melo sotto i rami quivi da me tu fosti disposata, là ti porsi la mano, e fosti risanata colà dove tua madre fu violata. La Esposa La Sposa Nuestro lecho florido, de cuevas de leones enlazado, en púrpura tendido, de paz edificado, de mil escudos de oro coronado. 24 Fiorito è il nostro letto, da tane di leoni circondato, da porpora protetto, in pace edificato, di mille scudi d'oro incastonato. A zaga de tu huella las jóvenes discurren al camino, al toque de centella, al adobado vino, emisiones de bálsamo divino. 25 Dietro le tue vestigia le giovani scorrazzan pel cammino, al tocco di scintille, al rinforzato vino, emissioni di balsamo divino. En la interior bodega de mi Amado bebí, y cuando salía por toda aquesta vega, ya cosa no sabía; y el ganado perdí que antes seguía. 26 Nell'intima cantina io bevvi dell'Amato, quindi uscita alla pianura bella, tutto dimenticai, anche il gregge smarrii, prima seguito. Allí me dio su pecho, allí me enseñó ciencia muy sabrosa, y yo le di de hecho a mí, sin dejar cosa; allí le prometí de ser su esposa. 27 Lì mi dette il suo petto, lì una scienza mi infuse saporosa, ed io a lui mi detti, senza tralasciar cosa, e gli promisi allor d'esser sua sposa. Mi alma se ha empleado, y todo mi caudal en su servicio; ya no guardo ganado, ni ya tengo otro oficio, que ya sólo en amar es mi ejercicio. 28 L'anima mia si è data, tutti i miei beni sono a suo servizio, non pasco più la greggia, non ho più altra cura, ché solo nell'amare è il mio esercizio. Pues ya si en el ejido de hoy más no fuere vista ni hallada, 29 Se da oggi nel prato non sarò più né vista né trovata, diréis que me he perdido; que, andando enamorada, me hice perdidiza, y fui ganada. dite mi son smarrita, che, essendo innamorata, mi son persa volendo e ho guadagnato. De flores y esmeraldas, en las frescas mañanas escogidas, haremos las guirnaldas, en tu amor floridas y en un cabello mío entretejidas. 30 Di smeraldi e di fiori, nella frescura del mattino scelti, intesserem ghirlande, nell'amor tuo fiorite e con un mio capello intrecciate. En solo aquel cabello que en mi cuello volar consideraste, mirástele en mi cuello y en él preso quedaste, y en uno de mis ojos te llagaste. 31 Da quel solo capello che volar sul mio collo tu guardasti, sul mio collo mirasti, preso tu rimanesti, da un occhio mio piagare e ti lasciasti. Cuando tú me mirabas, su gracia en mí tus ojos imprimían; por eso me adamabas, y en eso merecían los míos adorar lo que en ti vían. 32 Quando tu mi miravi, lor grazia in me imprimevan gli occhi tuoi, di più uindi mi amavi, perciò in te meritavano gli occhi miei adorar quanto vedevano. No quieras despreciarme, que si color moreno en mí hallaste, ya bien puedes mirarme después que me miraste, que gracia y hermosura en mí dejaste. 33 Non voler disprezzarmi, se di colore bruno mi hai trovata ormai puoi ben mirarmi dopo avermi guardata, e grazia e beltà in me aver lasciata. El Esposo Lo Sposo La blanca palomica al arca con el ramo se ha tornado, y ya la tortolica al socio deseado en las riberas verdes ha hallado. 34 La bianca colombella col ramoscello all'ara è ritornata, e già la tortorella il suo compagno amato lungo il verde ruscello ha ritrovato. En soledad vivía, y en soledad ha puesto ya su nido, y en soledad la guía a solas su querido, también en soledad de amor herido. 35 Nel deserto viveva e nel deserto ha fatto già il suo nido, nel deserto la guida da solo il suo Diletto, nel deserto anch'ei d'amor ferito. La Esposa La Sposa Gocémonos, Amado, y vámonos a ver en tu hermosura al monte y al collado, do mana el agua pura; entremos más adentro en la espesura. 36 Godiam l'un l'altro, Amato, in tua beltà a contemplarci andiamo, sul monte e la collina, dove acqua pura sgorga; dove è più folto dentro penetriamo. Y luego a las subidas cavernas de la piedra nos iremos que están bien escondidas, y allí nos entraremos, y el mosto de granadas gustaremos. 37 E quindi alle profonde caverne della pietra ce ne andremo, che sono ben celate, colà noi entreremo, di melagrana il succo gusteremo. Allí me mostrarías aquello que mi alma pretendía, y luego me darías allí tú, vida mía, aquello que me diste el otro día: 39 Colà mi mostrerai quanto da te voleva l'alma mia, e tosto mi darai colà tu, vita mia, quello che l'altro giorno mi donasti: El aspirar del aire, el canto de la dulce filomena, el soto y su donaire, en la noche serena, con llama que consume y no da pena. 39 dell'aura lo spirare, del soave usignolo il dolce canto, il bosco e la sua grazia, nella notte serena, con fiamma che consuma e non dà pena. Que nadie lo miraba, Aminadab tampoco parecía, y el cerco sosegaba, y la caballería a vista de las aguas descendía. 40 Nessuno la mirava... neppure Aminadab compariva... l'assedio ormai sotava... e la cavalleria alla vista delle acque discendeva…

lunedì 22 giugno 2015

Rifiorisca la letizia intima ed esteriore



1794 
Diceva Francesco: « So che i demoni mi odiano per i benefici concessimi da Dio, so ancora e constato che, non potendo danneggiarmi direttamente, mi insidiano e si accaniscono a nuocermi per mezzo dei miei compagni. Se poi non riescono a farmi del male né per mezzo mio, né per mezzo dei miei fratelli, allora si ritirano scornati. Infatti, se a volte mi avvenisse di trovarmi tentato o accasciato vedendo la gioia del mio compagno, subito riesco a riavermi dalla tentazione e dalla depressione, a causa della letizia che ammiro in lui, e così anche in me rifiorisce la letizia intima ed esteriore »

 Rimproverava con vigore quanti mostravano di fuori la loro tristezza. Una volta che uno dei compagni aveva un'espressione tetra, lo redarguì: « Perché mostri fuori il dolore e la tristezza delle tue colpe? Tieni questa mestizia fra te e Dio, e pregalo che, nella sua misericordia, ti perdoni e renda alla tua anima la gioia della sua grazia, che hai perduto per causa del peccato. Ma davanti a me e agli altri, mostrati sempre lieto; poiché al servo di Dio non si addice di mostrare malinconia o un aspetto afflitto dinanzi al suo fratello o ad altri ». 

1795 
Non si deve però supporre o immaginare che il nostro Padre, amante di ogni perfezione ed equilibrio, intendesse che la letizia si palesi con risa o parole oziose, poiché in tal modo non si esterna la letizia spirituale, ma piuttosto la vanità e la fatuità. 
Nel servo di Dio egli detestava le risa e le ciarle: non solo non voleva che ridesse, ma neppure che offrisse agli altri la minima occasione a frivolezze. 

In una delle sue Ammonizioni, Francesco definì chiaramente quale doveva essere la gioia del servo di Dio, con queste parole: « Beato quel religioso che non trova felicità e piacere se non nelle parole sante e nelle opere del Signore, e se ne serve per eccitare gli uomini all'amore di Dio, in gaudio e letizia. Ma guai a quel religioso che si diletta in conversazioni oziose e vuote, e con queste muove la gente a sciocche risa ». 

 E attraverso la gioia del viso si manifestano il fervore, I'impegno, la disposizione della mente e del corpo a fare volentieri ogni cosa buona; da simile fervore e disposizione, gli altri talvolta sono incitati al bene più che dalla stessa azione buona. E se l'azione per quanto buona non appare fatta volentieri e con slancio, provava piuttosto fastidio che incitamento al bene. 

 Non voleva quindi leggere sui volti quella tristezza che sovente riflette indifferenza, cattiva disposizione dello spirito, pigrizia del corpo a ogni buona opera. Amava invece caldamente in se stesso e negli altri la gravità e compostezza nell'aspetto e in tutte le membra del corpo e nei sensi, e induceva gli altri a ciò con la parola e con l'esempio, per quanto poteva. 

 Conosceva per esperienza come tale equilibrio e maturità sono simili a un muro, a uno scudo fortissimo, contro le frecce del diavolo; e che l'anima, non protetta da questo muro e da questo scudo, è come un soldato disarmato in mezzo a nemici forti e ben armati, accanitamente vogliosi di ucciderlo. 
<<SPIRITO SANTO, ISPIRAMI.
AMORE DI DIO, CONSUMAMI.
NEL VERO CAMMINO, CONDUCIMI.
MARIA MADRE MIA, GUARDAMI.
CON GESU’ BENEDICIMI.
DA OGNI MALE, DA OGNI ILLUSIONE,
DA OGNI PERICOLO, PRESERVAMI.>>

venerdì 26 dicembre 2014

La sapienza dei Santi. San Giovanni della Croce


FISSARSI SOLO SULLA VERA LETIZIA

54 - Non è volontà di Dio che l’anima si turbi di qualcosa e che soffra tormenti: se essa nei casi avversi del mondo soffre, ciò accade per la debolezza della sua virtù, poiché l'anima del perfetto si rallegra in ciò in cui si affligge quella di un imperfetto.

55 - Il cammino della vita ama poco il frastuono e la agitazione ed esige più la mortificazione della volontà che la molta scienza. Camminerà più velocemente per esso, chi dalle cose e dai gusti avrà preso il meno.

56 - Non credere che piacere a Dio consista tanto nel compiere molte opere, quanto nel farle con buona volontà senza attaccamento e rispetto umano.

57 - Nella sera sarai esaminato sull'amore. Impara ad amare Dio come Egli vuole essere amato e lascia fl tuo modo di fare e di vedere.

58 - Procura di non ingerirti nelle cose altrui e non permettere che passino neppure per la tua memoria, perché forse non potrai condurre a compimento la tua opera.

59 - Poiché in una persona non risplendono le virtù che tu credi, non pensare che ella sia meno preziosa agli occhi di Dio a causa di ciò a cui tu non pensi.

60 - L'uomo non sa né godere né soffrire bene, non comprendendo la differenza fra il bene e il male.

61 - Cerca di non rattristarti subito dei casi avversi del mondo, poiché non conosci il bene che essi portano seco, un bene preordinato nei giudizi di Dio per il gaudio sempiterno degli eletti.

62 - Non ti rallegrare nelle prosperità temporali, poiché non sai con certezza se esse ti assicurino la vita eterna.

63 - Nelle tribolazioni ricorri subito con fiducia a Dio e sarai rinvigorito, illuminato e ammaestrato.

64 - Nelle gioie e nei piaceri ricorri subito a Dio con timore e verità e non sarai ingannato né preso dalla vanità.

65 - Prendi Dio per sposo e amico con cui stare sempre; non peccherai, saprai amare e le cose necessarie ti andranno prosperamente.

66 - Senza fatica assoggetterai le persone e sarai servito dalle cose, se di esse e di te stesso ti dimenticherai.

67 Vivi in pace allontanando da te le preoccupazioni senza darti pensiero di quanto accade; servirai cosi a Dio come a Lui piace e ti riposerai in Lui.

68 - Ricordati che Dio regna solo nell'anima pacifica e disinteressata.

69 - Anche se tu compi molte azioni, non profitterai nella perfezione se non imparerai a rinnegare la tua volontà e a sottometterti, lasciando ogni cura di te e delle tue cose.

AVE AVE AVE MARIA!