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martedì 12 dicembre 2017

SUL TEPEYAC CON MARIA DIVINA e san Juan Diego

La Madonna di Guadalupe, 

Madre di tutti gli uomini.



Nel dicembre del 1531, sul Tepeyac, un colle poco fuori da Città del Messico, la «Perfetta Sempre Vergine Santa Maria, la madre del verissimo e unico Dio» è apparsa a Juan Diego, un indio da poco convertitosi al cristianesimo. Prova tangibile di questo evento soprannaturale è l’immagine acheropita della Madonna stessa, rimasta impressa sul mantello (comunemente chiamato Tilma o Ayate) di Juan Diego, tutt’oggi conservato presso la moderna Basilica di Guadalupe.

Nel ‘500 il Messico era parte integrante dell’impero atzeco, che raggiunse l’apice dello sviluppo nel XV-XVI secolo. Tuttavia, nel 1519 giunsero in Messico i conquistatori spagnoli guidati di Cortes e con essi i missionari, i quali cominciarono con gradualità a sovvertire la visione del mondo degli indios, trasmettendo loro la cultura europea e la religione.

In ogni caso, fu il miracolo della Vergine di Guadalupe a rigenerare definitivamente in Cristo il popolo messicano. Ma come avvenne questo miracolo? Una narrazione seria ed esauriente la si trova nel documento Nican Mopohua (Qui si racconta), redatto da Valeriano tra il 1548 e il 1555. Esso riporta il susseguirsi dei fatti avvenuti tra il 9 – quando Juan Diego “vide una giovane Signora che stava lì in piedi e lo invitava ad avvicinarsi”, per poi dirgli di essere “la Perfetta Sempre Vergine Maria” e chiedergli di costruire per lei una casa ai piedi del colle e di andare a riferire questo suo desiderio al vescovo Juan de Zumarraga – è il 12 dicembre 1531. Qui basti sapere che martedì 12 dicembre Juan Diego andò sulla cima del colle a cogliere dei fiori, quale segno concreto da portare al vescovo. Nonostante fosse dicembre ne trovò una grande varietà e li racchiuse in mazzetti nel suo mantello. Una volta giunto dal vescovo Juan aprì il mantello, sul quale era comparsa l’immagine della Madre di Dio. Subito tutti credettero e la “casa” chiesta dalla Signora venne in breve tempo costruita.

Sotto il profilo scientifico sono diversi gli aspetti inspiegabili della Tilma, che dal 1666 a oggi è stata oggetto di numerose e approfondite indagini. Tra questi, il fatto che il telo – fatto di una fibra vegetale deperibile e composto da due pezze tenute insieme da un filo di cotone – sia ancora intatto dopo cinquecento anni; un telo che ha una temperatura costante di 36,6° (come quella del corpo umano) e che respinge la polvere e gli insetti. L’immagine raffigurata è stata realizzata con quattro differenti tecniche (olio, tempera, acquerelli e affresco) e con colori chimici, che però nel XVI secolo non erano ancora stati inventati! Inoltre, le stelle raffigurate sul manto della Vergine sono direttamente collegate a quelle del solstizio d’inverno del 1531 e, fatto molto interessante, la retina degli occhi della Madre di Dio si contrae in base alla luce e all’interno dell’iride – del diametro di 8mm – sono state rinvenute immagini umane, raffiguranti il momento della consegna del mantello al Vescovo da parte di Juan Diego. E l’elenco degli aspetti scientificamente oscuri potrebbe continuare…

La Tilma della Morenita è un miracolo portatore di un messaggio universale, destinato a durare nei secoli, pur conservando tratti specifici e conformi al momento storico e al luogo in cui si è verificato. “Ancora oggi, infatti, l’Immagine della Morenita è frutto di conversioni e «continua a essere un ‘segno’ e a svelare a poco a poco i suoi segreti». Ad esempio, quando il 24 aprile del 2007 in Messico è stato legalizzato l’aborto – ovvero l’uccisione deliberata di esseri umani, esattamente come facevano gli Aztechi prima che la Vergine apparisse a Juan Diego – il ventre della Vergine della Tilma si è illuminato, assumendo la conformazione di un embrione a poche settimane dal concepimento. Tutto questo appare in perfetta consonanza con il significato teologico sotteso alle apparizioni di Guadalupe: la Santa Vergine Maria è la Madre di tutti ed è Avvocata, Ausiliatrice, Soccorso e Mediatrice per i suoi figli, soprattutto i più piccoli e indifesi come i bambini non ancora nati” (F. Agnoli – G. Tanel, Miracoli – Irruzione del soprannaturale nella storia, Lindau 2013, pp. 60-61).

D’altronde non avrebbe potuto essere altrimenti, dal momento che la Chiesa ha approvato ufficialmente il miracolo di Guadalupe il 25 maggio del 1754 e papa Benedetto XV ha eletto la Madonna di Guadalupe a patrona e a principale protettrice del Messico, fissandone la festa liturgica il 12 dicembre.

Giulia Tanel
Fonte: Notizia Pro Vita