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lunedì 20 novembre 2017

Epoca ingloriosa - la più ingloriosa

San Pietro Canisio: preghiera per conservare la vera fede



I cattolici, che viviamo in quest'epoca ingloriosa -la più ingloriosa che sia mai stata fino ad oggi-, non possiamo far altro, che pregare l’Altissimo, con questa nota/famosa preghiera del Dottore della Chiesa S. Pietro Canisio – il quale tanto lottò contro le dottrine riformiste – affinché almeno in noi rimanga e si conservi la vera fede.



Preghiera per conservare la vera Fede scritta da san Pietro Canisio S. J. (1521-1597), olandese e primo gesuita della provincia germanica, nonché proclamato Dottore della Chiesa da Pio XI nel 1925.

<< Professo davanti a Voi la mia fede. Padre e Signore del Cielo e della terra, mio Creatore e Redentore, mia forza e mia salvezza, che fin dai miei più teneri anni non avete cessato di nutrirmi col sacro pane della vostra Parola e di confortare il mio cuore. Affinché non vagassi errando con le pecore traviate che sono senza Pastore. Voi mi raccoglieste nel seno della vostra Chiesa; raccolto, mi educaste; educato, mi conservaste insegnandomi con la voce di quei Pastori nei quali volete essere ascoltato e ubbidito, come di persona, dai vostri fedeli.
Confesso ad alta voce per la mia salvezza tutto quello che i cattolici hanno sempre a buon diritto creduto nel loro cuore. Ho in abominio Lutero, detesto Calvino, maledico tutti gli eretici; non voglio avere nulla in comune con loro, perché non parlano né sentono rettamente, e non posseggono la sola regola della vera Fede propostaci dall’unica, santa, cattolica, apostolica e romana Chiesa. Mi unisco invece nella comunione, abbraccio la fede, seguo la religione e approvo la dottrina di quelli che ascoltano e seguono Cristo, non soltanto quando insegna nelle Scritture ma anche quando giudica per bocca dei Concilii ecumenici e definisce per bocca della Cattedra di Pietro, testificandola con l’autorità dei Padri. Mi professo inoltre figlio di quella Chiesa romana che gli empii bestemmiatori disprezzano, perseguitano e abominano come se fosse anticristiana; non mi allontano in nessun punto dalla sua autorità, né rifiuto di dare la vita e versare il sangue in sua difesa, e credo che i meriti di Cristo possano procurare la mia o l’altrui salvezza solo nell’unità di questa stessa Chiesa.
Professo con franchezza, con san Girolamo, di essere unito con chi è unito alla Cattedra di Pietro e protesto, con sant’Ambrogio, di seguire in ogni cosa quella Chiesa romana che riconosco rispettosamente, con san Cipriano, come radice e madre della Chiesa universale. Mi affido a questa Fede e dottrina che da fanciullo ho imparato, da giovane ho confermato, da adulto ho insegnato e che finora, col mio debole potere, ho difeso. A far questa professione non mi spinge altro motivo che la gloria e l’onore di Dio, la coscienza della verità, l’autorità delle Sacre Scritture canoniche, il sentimento e il consenso dei Padri della Chiesa, la testimonianza della Fede che debbo dare ai miei fratelli e infine l’eterna salvezza che aspetto in Cielo e la beatitudine promessa ai veri fedeli.
Se accadrà che a causa di questa mia professione io venga disprezzato, maltrattato e perseguitato, lo considererò come una straordinaria grazia e favore, perché ciò significherà che Voi, mio Dio, mi date occasione di soffrire per la giustizia e perché non volete che mi siano benevoli quelle persone che, come aperti nemici della Chiesa e della verità cattolica, non possono essere vostri amici. Tuttavia perdonate loro, Signore, poiché, o perché istigati dal demonio e accecati dal luccichio di una falsa dottrina, non sanno quello che fanno, o non vogliono saperlo.
Concedetemi comunque questa grazia, che in vita e in morte io renda sempre un’autorevole testimonianza della sincerità e fedeltà che debbo a Voi, alla Chiesa e alla verità, che non mi allontani mai dal vostro santo amore e che io sia in comunione con quelli che vi temono e che custodiscono i vostri precetti nella santa romana Chiesa, al cui giudizio con animo pronto e rispettoso sottometto me stesso e tutte le mie opere. Tutti i santi che, o trionfanti nel Cielo o militanti in terra, sono indissolubilmente uniti col vincolo della pace nella Chiesa cattolica, esaltino la vostra immensa bontà e preghino per me. Voi siete il principio e il fine di tutti i miei beni; a Voi sia in tutto e per tutto lode, onore e gloria sempiterna >>

FonteCorrispondenza romana, 13.1.2016
GESU' MARIA AMORE
VENITE INSIEME NEL MIO CUORE!

mercoledì 2 novembre 2016

Confesso ad alta voce per la mia salvezza

San Pietro Canisio: preghiera per conservare la vera fede


Ripubblichiamo la Preghiera per conservare la vera fede di san Pietro Canisio della Compagnia di Gesù, (1521-1587), teologo papale al Concilio di Trento, apostolo della Germania contro il luteranesimo, autore di un celebre Catechismo su cui Benedetto XVI ricordava di avere studiato. Fu canonizzato e proclamato Dottore della Chiesa da Pio XI nel 1925.
<< Professo davanti a Voi la mia fede. Padre e Signore del Cielo e della terra, mio Creatore e Redentore, mia forza e mia salvezza, che fin dai miei più teneri anni non avete cessato di nutrirmi col sacro pane della vostra Parola e di confortare il mio cuore. Affinché non vagassi errando con le pecore traviate che sono senza Pastore. Voi mi raccoglieste nel seno della vostra Chiesa; raccolto, mi educaste; educato, mi conservaste insegnandomi con la voce di quei Pastori nei quali volete essere ascoltato e ubbidito, come di persona, dai vostri fedeli.
Confesso ad alta voce per la mia salvezza tutto quello che i cattolici hanno sempre a buon diritto creduto nel loro cuore. Ho in abominio Lutero, detesto Calvino, maledico tutti gli eretici; non voglio avere nulla in comune con loro, perché non parlano né sentono rettamente, e non posseggono la sola regola della vera Fede propostaci dall’unica, santa, cattolica, apostolica e romana Chiesa. Mi unisco invece nella comunione, abbraccio la fede, seguo la religione e approvo la dottrina di quelli che ascoltano e seguono Cristo, non soltanto quando insegna nelle Scritture ma anche quando giudica per bocca dei Concilii ecumenici e definisce per bocca della Cattedra di Pietro, testificandola con l’autorità dei Padri. Mi professo inoltre figlio di quella Chiesa romana che gli empii bestemmiatori disprezzano, perseguitano e abominano come se fosse anticristiana; non mi allontano in nessun punto dalla sua autorità, né rifiuto di dare la vita e versare il sangue in sua difesa, e credo che i meriti di Cristo possano procurare la mia o l’altrui salvezza solo nell’unità di questa stessa Chiesa.
Professo con franchezza, con san Girolamo, di essere unito con chi è unito alla Cattedra di Pietro e protesto, con sant’Ambrogio, di seguire in ogni cosa quella Chiesa romana che riconosco rispettosamente, con san Cipriano, come radice e madre della Chiesa universale. Mi affido a questa Fede e dottrina che da fanciullo ho imparato, da giovane ho confermato, da adulto ho insegnato e che finora, col mio debole potere, ho difeso. A far questa professione non mi spinge altro motivo che la gloria e l’onore di Dio, la coscienza della verità, l’autorità delle Sacre Scritture canoniche, il sentimento e il consenso dei Padri della Chiesa, la testimonianza della Fede che debbo dare ai miei fratelli e infine l’eterna salvezza che aspetto in Cielo e la beatitudine promessa ai veri fedeli.
Se accadrà che a causa di questa mia professione io venga disprezzato, maltrattato e perseguitato, lo considererò come una straordinaria grazia e favore, perché ciò significherà che Voi, mio Dio, mi date occasione di soffrire per la giustizia e perché non volete che mi siano benevoli quelle persone che, come aperti nemici della Chiesa e della verità cattolica, non possono essere vostri amici. Tuttavia perdonate loro, Signore, poiché, o perché istigati dal demonio e accecati dal luccichio di una falsa dottrina, non sanno quello che fanno, o non vogliono saperlo.
Concedetemi comunque questa grazia, che in vita e in morte io renda sempre un’autorevole testimonianza della sincerità e fedeltà che debbo a Voi, alla Chiesa e alla verità, che non mi allontani mai dal vostro santo amore e che io sia in comunione con quelli che vi temono e che custodiscono i vostri precetti nella santa romana Chiesa, al cui giudizio con animo pronto e rispettoso sottometto me stesso e tutte le mie opere. Tutti i santi che, o trionfanti nel Cielo o militanti in terra, sono indissolubilmente uniti col vincolo della pace nella Chiesa cattolica, esaltino la vostra immensa bontà e preghino per me. Voi siete il principio e il fine di tutti i miei beni; a Voi sia in tutto e per tutto lode, onore e gloria sempiterna. >>
AMDG et BVM

mercoledì 21 dicembre 2011

SAN TOMMASO APOSTOLO, e san Pietro Canisio

El Greco (1541, Candia - 1614, Toledo), “San Tommaso Apostolo”, 1610-14, Olio su tela, 97 x 77 cm, Museo de El Greco, Toledo


Pierre Le Gros il Giovane (1666, Paris - 1719, Roma),"San Tommaso", 1705-11, Marmo, altezza 425 cm, Basilica di San Giovanni in Laterano, Roma


Da nobis, quaésumus, Dómine, beáti Apóstoli tui Thomæ sollemnitátibus gloriári : ut ejus semper et patrocíniis sublevémur; et fidem cóngrua devotióne sectémur. Per Dóminum.


 SAN TOMMASO APOSTOLO

Ecco l'ultima festa che celebrerà la Chiesa prima della Natività del suo Signore e Sposo. Essa interrompe le Ferie maggiori per onorare san Tommaso, Apostolo di Cristo, il cui glorioso martirio, consacrando per sempre questo giorno, procurò al popolo cristiano un potente intercessore presso il divino Messia. 
Spettava a questo grande Apostolo apparire nel Ciclo in questo giorno, poiché la sua protezione aiutasse i fedeli a credere e a sperare nel Dio che ancora non vedono e che viene ad essi senza rumore e senza splendore, per provare la loro fede. 
San Tommaso dubitò un giorno, e non comprese la necessità della Fede se non dopo essere passato attraverso le ombre dell'incredulità: è giusto che venga ora in aiuto ai figli della Chiesa, e li fortifichi contro le tentazioni che potrebbero assalirli da parte d'una orgogliosa ragione. 
 Rivolgiamoci dunque a lui con fiducia; e dal seno della luce in cui l'ha posto il suo pentimento ed il suo amore, egli chiederà per noi la docilità di mente e di cuore che ci è necessaria per vedere e riconoscere Colui che costituisce l'attesa delle genti, e che, destinato a regnare su di esse, annuncerà la sua venuta solo con i deboli vagiti di un bimbo, e non con la voce tonante d'un maestro. 
Ma leggiamo innanzitutto il racconto degli Atti del nostro santo Apostolo. La Chiesa ha ritenuto bene presentarcelo sotto la forma più breve.
VITA. - Tommaso Apostolo, chiamato anche Didimo, era della Galilea. Dopo aver ricevuto lo Spirito Santo, andò a predicare il Vangelo in molte province. Insegnò i precetti della fede e della vita cristiana ai Parti, ai Medi, ai Persiani, agli Ircaniani e ai Battri. Si diresse infine verso le Indie, ed ammaestrò quei popoli nella religione cristiana. In questo paese si fece ammirare da tutti per la santità della vita e della dottrina e per lo splendore dei miracoli, e accese alto il fuoco dell'amore di Gesù Cristo nei cuori. Il re della regione s'infiammò d'ira, poiché era zelante dell'idolatria, e il santo apostolo, condannato a morte per ordine di lui, fu lapidato a Calamina, e accrebbe l'onore del suo apostolato con la corona del martirio.
OREMUS:

<<Glorioso Apostolo, che hai condotto a Cristo un così gran numero di genti infedeli, è a te che ora si rivolgono le anime fedeli perché le introduca presso lo stesso Cristo che fra cinque giorni si manifesterà alla sua Chiesa. Per meritare di comparire alla sua divina presenza, abbiamo bisogno, innanzitutto, d'una luce che ci guidi fino a lui. Questa luce è la Fede. Chiedi per noi la fede. 

Un giorno il Signore si degnò di accondiscendere alla tua debolezza, e di assicurarti nel dubbio che provavi sulla verità della sua Resurrezione. Prega dunque, affinché si degni pure di sostenere la nostra debolezza, e di farsi sentire al nostro cuore. Tuttavia, o santo Apostolo, non è già una chiara visione che noi chiediamo, ma la Fede semplice e docile, poiché Colui che viene anche per noi ti ha detto mostrandotisi: Beati coloro che credono senza vedere! Noi vogliamo essere del numero di questi. 

Ottienici dunque quella Fede che è propria del cuore e della volontà, affinché davanti al divino Bambino avvolto in fasce e posto nella mangiatoia, possiamo esclamare anche noi: Mio Signore e mio Dio! Prega o santo Apostolo, per le genti che tu hai evangelizzate e che sono ricadute nelle ombre della morte. Che venga presto il giorno in cui il Sole di giustizia splenderà nuovamente per esse! 

Benedici gli sforzi degli uomini apostolici che consacrano sudori e sangue all'opera delle Missioni; fa che siano abbreviati i giorni delle tenebre, e che le regioni irrorate del tuo sangue vedano infine cominciare il regno del Dio che hai annunciato e che noi aspettiamo>>.
*

Oggi è anche la festa di san Pietro Canisio 


A Friburgo di Svizzera similmente il natale di san Pietro Canisio, Sacerdote della Compagnia di Gesù e Confessore, illustre per dottrina e santità; il quale, in tempi pericolosissimi per la Germania, strenuamente difese e propagò la fede cattolica. Egli poi dal Sommo Pontefice Pio undecimo fu ascritto nel catalogo dei Santi, e inoltre dichiarato Dottore della Chiesa universale, ordinandosi che la sua festa si celebrasse ai ventisette di Aprile. 

AVE MARIA!
AMDG