Rugby, Folau insiste: posta un video sulla “perversione” dei matrimoni gay
Poche settimane essere stato ripreso dalla federazione australiana per aver scritto sui social che i gay “andranno tutti all’inferno”, l’estremo dei Wallabies torna alla carica: su Twitter pubblica il sermone di un predicatore americano contro le unioni tra persone dello stesso sesso. “Non mi scuso per aver ubbidito a Dio”, scrive l’atleta
Israel Folau, 29 anni
I matrimoni gay sono “perversioni sessuali indescrivibili”. E’ quanto si ascolta nel contenuto video che Israeal Folau ha pubblicato ieri sul suo profilo Twitter. Il 29enne estremo e stella della nazionale australiana di rugby, che poche settimane fa era stato convocato dai vertici della sua federazione e del club dei Waratahs per i suoi commenti pubblici contro i gay (“andranno tutti all’inferno”, aveva scritto), scampando una squalifica e cavandosela con una reprimenda, insiste con la sua battaglia.
EVANGELIZZATORE — Folau, cristiano fervente, ha condiviso un video dello scomparso evangelizzatore americano David Wilkerson, che mette in guardia dai matrimoni fra persone dello stesso sesso. “Viviamo in un’epoca di vizio senza precedenti, di illegalità galoppante, di perversioni sessuali indescrivibili”, si ascolta nel sermone. E Folau spiega di averlo voluto postare “per amore, nella speranza che la gente possa ascoltare e riflettere”. E a un cristiano che lo ha sfidato riguardo “l’amore verso il prossimo”, indipendentemente dalla sua sessualità, l’estremo dei Wallabies ha risposto: “Non si tratta di giudicare, ma di evitare che le persone continuino a peccare rischiando la punizione eterna. Si chiama amore, non mi scuserò per aver ubbidito alla voce di Dio”. Il video, che dura 11 minuti, intitolato “E’ tempo di andare d’accordo con dio”, contiene riferimenti e immagini sulla omosessualità, descrivendo la parola “tolleranza” come ormai fraintesa nella società moderna, specialmente fra i giovani.
CONTRATTO — Spinta da un lato dall’esigenza di rinnovare il contratto a uno dei suoi giocatori più importanti (scadrà a fine 2018, con la Coppa del Mondo in programma nel 2019), ma dall’altro dalla necessità di rispondere alla fortissima richiesta di eguaglianza in tema di diritti civili, la federazione australiana è sul filo di un fragilissimo equilibrio. Senza contare anche le esigenze degli sponsor, a cominciare dalla compagnia di bandiera Qantas, schierata invece in prima linea per le battaglie della comunità Lgbt. “Gesù – scrive Folau - tornerà presto e vuole che ci rivolgiamo a lui attraverso il pentimento e il battesimo nel suo nome, per favore non indurire il tuo cuore”. Inutile dire che sotto il post di Folau si è scatenata una vera e propria battaglia teologica. Molte però anche le prese in giro verso Folau e la sua fede: “Dio tornerà in tempo per salvare i Waratahs?”.