Il pifferaio di Hamelin è una
fiaba tradizionale tedesca, trascritta, fra gli altri, dai
fratelli Grimm. È anche nota come
Il Pifferaio Magico o con altri titoli simili. Si ritiene che essa sia stata ispirata da un evento accaduto nella città tedesca di
Hameln in
Bassa Sassonia, nel
XIII secolo.
Una illustrazione della fiaba su una vetrata di una chiesa di Goslar
Trama
La storia si svolge nel
1284 ad
Hameln, in
Bassa Sassonia. Un uomo con un
piffero si presenta in città e propone di disinfestarla dai ratti; il borgomastro acconsente promettendo all'uomo un adeguato pagamento. Non appena il Pifferaio inizia a suonare, i ratti, incantati dalla sua musica, si mettono a seguirlo, lasciandosi condurre fino al fiume
Weser, dove annegano.
La spergiura gente di Hamelin, ormai liberata dai ratti, decide incautamente di non pagare il Pifferaio. Questi, per vendetta, riprende a suonare mentre gli adulti sono in chiesa, attirando dietro di sé tutti i bambini della città. Centotrenta bambini lo seguono in campagna e vengono rinchiusi dal Pifferaio in una caverna. Nella maggior parte delle versioni, non sopravvive nessun bambino, oppure se ne salva uno che, zoppo, non era riuscito a tenere il passo dei compagni. Varianti più recenti della fiaba introducono un
lieto fine in cui un bambino di Hamelin, sfuggito al rapimento da parte del Pifferaio, riesce a liberare i propri compagni. Una variante dice che i bambini entrano in questa caverna seguendo il pifferaio magico e fuoriescono da un'altra caverna, la grotta di
Almaş in Transilvania. Questa era una delle leggende che spiegava l'arrivo dei sassoni in
Transilvania, che così sarebbero appunto i bambini portati dal pifferaio magico di Hamelin.
Origini della fiaba
Il più antico riferimento a questa fiaba si trovava in una
vetrata della chiesa della città di Hameln e risalente circa al
1300. Della vetrata si trovano descrizioni su diversi documenti del
XIV e
XVII secolo, ma pare che essa sia andata distrutta. Sulla base delle descrizioni,
Hans Dobbertin ha tentato di ricostruirla in tempi recenti. L'immagine mostra il Pifferaio Magico e numerosi bambini vestiti di bianco.
Si pensa che questa finestra sia stata creata in ricordo di un tragico evento effettivamente accaduto nella città. Esisterebbe tuttora una legge non scritta che vieta di cantare o suonare musica in una particolare strada di Hameln, per rispetto nei confronti delle vittime. Nonostante le numerose ricerche, tuttavia, non si è ancora fatta luce sulla natura di questa tragedia. In ogni caso, è stato appurato che la parte iniziale della vicenda, relativa ai ratti, è un'aggiunta del
XVI secolo; sembra dunque che la misteriosa vicenda di Hamelin avesse a che vedere solo con i bambini. (Paradossalmente, l'immagine del Pifferaio seguito da un esercito di topi è quella che la maggior parte delle persone associa a questa fiaba, magari senza ricordare nient'altro della vicenda).
Le principali ipotesi circa gli avvenimenti di Hamelin sono le seguenti
[1]:
- I bambini furono vittime di un incidente; forse annegarono nel Weser, o furono travolti da una frana.
- I bambini furono vittime di una epidemia e furono portati a morire fuori dalla città per proteggere il resto della popolazione. Si è ipotizzato che l'epidemia potesse essere dipeste. Altri, con riferimento al fatto che i bambini "danzavano" dietro al Pifferaio, hanno pensato alla malattia di Huntington oppure al ballo di San Vito, piuttosto comune in Europa nel periodo che seguì le epidemie di peste nera. Secondo queste ipotesi, il Pifferaio è una rappresentazione simbolica della Morte o della malattia. Parlano di queste epidemie di ballo di San Vito la Cronaca di Erfurt del 1237 e la Cronaca di Maastricht del 1278.[2]
- I bambini lasciarono la città per partecipare a un pellegrinaggio, a una campagna militare, o addirittura una nuova Crociata dei bambini, e non fecero mai ritorno. In questo caso, il Pifferaio rappresenterebbe il reclutatore.
- I bambini abbandonarono volontariamente i loro genitori e Hameln per fondare nuovi villaggi, durante la colonizzazione della Germania orientale. Questa teoria porta come prova i numerosi luoghi con nomi simili ad Hameln sia nei dintorni della città che nelle colonie orientali. Le migrazioni di bambini nel XIII secolo sono un fatto ampiamente documentato, e quest'ultima teoria gode di un notevole credito; il Pifferaio sarebbe un reclutatore che condusse via buona parte della gioventù di Hamelin per fondare una colonia nella Germania orientale. Tale Decan Lude, originario di Hameln, avrebbe posseduto intorno al 1384 un libro di cori che conteneva un verso in latino che riportava questo evento. Il libro è andato perduto, si pensa intorno al XVII secolo.
- Oltre che alle "epidemie coreutiche", vale a dire balli di gruppo aventi spesso scopo terapeutico, la leggenda del pifferaio magico include elementi mutuati da remote tradizioni orali legate al viaggio verso un misterioso al di là. Due elementi rafforzano questa idea: la presenza del bambino zoppo e il motivo della caverna. È un dato accertato dagli studi sulle religioni dell'Eurasia il fatto che la zoppìa era uno degli attributi delle persone che fungevano da mediatori con l'al di là. La caverna è, fin dallapreistoria, un luogo sacro e, soprattutto, un passaggio verso l'altro mondo. Molti miti in Europa, Asia e America raccontano di un eroe (spesso un cacciatore) che, inseguendo la preda, giunge in una caverna fatata nella quale vivono i Signori degli animali e che si rivela il luogo in cui la selvaggina cacciata rinasce a nuova vita.[3]
Un racconto tedesco degli eventi di Hameln, purtroppo non illuminante, è sopravvissuto in una iscrizione databile
1602-
1603, trovata proprio nella città della fiaba::
(DE) « Anno 1284 am dage Johannis et Pauli war der 26. juni - Dorch einen piper mit allerley farve bekledet gewesen CXXX kinder verledet binnen Hameln geboren - to calvarie bei den koppen verloren. » | (IT) « Nell'anno 1284, il giorno di Giovanni e Paolo il 26 di giugno Da un pifferaio, vestito di ogni colore, furono sedotti 130 bambini nati ad Hameln e furono persi nel luogo dell'esecuzione vicino alle colline. » |
Versioni letterarie
Il resoconto più antico in
lingua inglese è quello di
Richard Rowlands Verstegan (
1548-
1636), un antiquario e studioso di controversie religiose, nel suo
Restitution of Decayed Intelligence (
Anversa,
1605). Egli cita la liberazione della città di Hameln dai ratti e suggerisce che i bambini perduti siano andati a finire in
Transilvania. Sembra che sia Verstegan ad aver coniato l'espressione
Pied Piper ("Pifferaio Variopinto"), introducendo quello che nei paesi di
lingua inglese è l'appellativo più comunemente associato al Pifferaio (in Italia invece viene comunemente chiamato "Pifferaio Magico"). Piuttosto curiosamente, la data indicata da Verstegan per gli eventi di Hamelin è completamente diversa da quelle proposte da altre fonti, ovvero il 22 luglio
1376. Le note di Verstegan furono la fonte su cui si basò in seguito
Nathaniel Wanley per il suo
Wonders of the Visible World (
1687), a sua volta utilizzato da
Robert Browning per la sua celebre poesia.
La vicenda di Hameln interessò anche
Goethe, che scrisse una poesia su di essa nel
1803 e la citò anche nel suo
Faust.
I
fratelli Grimm, traendo informazioni da undici fonti diverse, inclusero la fiaba del Pifferaio nel loro
Saghe germaniche (
Deutsche Sagen), pubblicato per la prima volta nel
1816. Nella loro versione, due bambini (uno cieco e uno storpio), rimasero a Hameln; gli altri divennero i fondatori delle
Siebenbürgen (Sette Città) (
Transilvania).
Basandosi probabilmente sul testo dei fratelli Grimm,
Robert Browning scrisse una poesia sul Pifferaio,
The Pied Piper, pubblicata nel
1849; la poesia è celebre per il suo humour, per i giochi di parole, e per le rime gioiose. La poesia colloca i fatti di Hameln in data 22 luglio
1376.
(EN) « When, lo, as they reached the mountain's side, A wondrous portal opened wide, As if a cavern was suddenly hollowed; And the Piper advanced and the children followed, And when all were in to the very last, The door in the mountain-side shut fast. » | (IT) « Quando raggiunsero il fianco della montagna un meraviglioso portale vi si aprì, come se si fosse creata improvvisamente una caverna; il Pifferaio entrò e i bambini lo seguirono, e quando alla fine tutti furono all'interno, la porta nella montagna si chiuse velocemente. » |
Il luogo menzionato da Browning è la montagna di
Coppenbrügge, un luogo noto per essere stato, in tempi antichi, sede di oscuri riti pagani.
Infine, anche lo scrittore
Michael Ende ha dato una sua versione della fiaba del pifferaio magico, scritta in forma teatrale di "danza macabra" (divisa per quadri e con finale tragico) e leggermente modificata per raggiungere uno scopo di critica sociale.
Adattamenti e riferimenti
La fiaba in musica
- L'album del 1980 Super Trouper del gruppo svedese ABBA contiene il brano - dalle sonorità medievali, inconsuete per il quartetto pop - The Piper che, basandosi sulla fiaba del pifferaio, pare utilizzarla come metafora di una situazione politica distopica, in cui un uomo seduce le genti con "fuoco nei suoi occhi" e la paura come arma, oscuro riferimento ai totalitarismi.
- L'album del 2000 Demons & Wizards del gruppo omonimo include una canzone intitolata The Whistler racconta una variante originale della storia, in cui il Pifferaio, per vendicarsi del debito non saldato dalla gente di Hameln, fa sbranare i bambini dai ratti.
- Il concept album Too Old to Rock 'n' Roll: Too Young to Die! dei Jethro Tull include una canzone intitolata The Pied Piper, in cui la figura del Pifferaio viene usata come metafora della seduzione, da parte dell'attempato protagonista della storia narrata dal disco, di giovani donne (con un riferimento obliquo alla pedofilia).
- Il cantautore Edoardo Bennato ha ripreso questa storia nel brano La fantastica storia del Pifferaio Magico, pubblicata nell'album omonimo; anche È arrivato un bastimento. concept-album dello stesso cantautore, pubblicato nel 1983, rappresenta una rivisitazione della fiaba del Pifferaio di Hameln.
- Nell'album Strade di città gli Articolo 31 cantano una canzone con il titolo "Il Pifferaio Magico" leggermente modernizzata, dove c'è il Re Dittatore che promette al Pifferaio di renderlo famoso, e il Pifferaio infine dà potere ai topi, dicendo che saprebbero gestire la libertà meglio del Re.
- Il gruppo I ratti della Sabina ha inciso una canzone in dialetto sabino, "Il Pifferaio Magico", che narra appunto la vicenda, ed è inclusa nell'album Circobirò.
- Il gruppo thrash metal Megadeth fa un riferimento alla fiaba nel ritornello della canzone Symphony of Desctruction, dall'album Countdown to Extinction (1992).
- Il gruppo alternative rock Radiohead fa un riferimento alla fiaba nel testo della canzone Kid A, dall'album Kid A (2000).
- La canzone di Roberto Vecchioni Il libraio di Selinunte, dall'album Rotary Club of Malindi, rielabora la fiaba rappresentando il pifferaio che si porta dietro le parole dopo che i cittadini hanno dato al rogo la libreria di uno strano libraio che invece di vendere libri li leggeva a voce alta di notte. Dalla canzone Vecchioni ha ricavato anche un romanzo omonimo.
- Il gruppo Avant Garde Metal Rat King ha dedicato a questa fiaba il concept album chiamato "The Plague Of Hamelin".
- Il rapper Eminem fa riferimento alla favola nel brano Lose Yourself (2002), in particolare ne esalta la reazione del personaggio al fatto di non essere stato pagato dai paesani - cioè il rapimento dei bambini - («best believe somebody's paying the Pied Piper», cioè «meglio credere che qualcuno paghi il Pifferaio magico»).
- La canzone Il flautista e la parata (笛吹男とパレード Fuefuki Otoko to Parade?) dall'album Elysion del gruppo giapponese Sound Horizon presenta chiari riferimenti alla fiaba.
La fiaba nel cinema
La storia del Pifferaio magico di Hameln -
The Pied Piper of Hamelin in inglese- è stata raccontata in vari film dall'omonimo titolo, a partire dal silent movie del 1903 e poi con altre versioni nel corso degli anni
[4]. Tra esse figurano il film tedesco del
1918 Der Rattenfänger von Hameln, diretto ed interpretato da
Paul Wegener e il mediometraggio del
1985 Krysař, di
Jirí Barta. L'acclamato film di
Atom Egoyan Il dolce domani (
The Sweet Hereafter,
1997), basato sull'omonimo romanzo di
Russell Banks, contiene numerosissimi riferimenti alla storia del Pifferaio. La voce narrante del film recita la poesia di Browning, con l'aggiunta di versi originali. La storia del film narra di una bambina rimasta storpia durante un incidente dell'autobus della scuola in cui tutti gli altri bambini di una piccola città
canadese sono rimasti uccisi.
Nel 1971 il regista francese
Jacques Demy ha realizzato un film intitolato
The Pied Piper in cui il musicista e cantautore
Donovan interpreta i panni del pifferaio che narra la storia del pifferaio magico. Il film è il risultato di un attento lavoro di documentazione e ricostruzione dell'ambientazione, della cultura e delle credenze medievali. Demy si è basato in particolare sulla versione inglese della storia
[5]. "Quello che mi interessava di più in questa storia" ha dichiarato Demy, "era la possibilità, vale a dire la necessità, di farvi convivere il realismo e la magia"
[6]
Nel terzo film tratto dall'
anime e
manga Sailor Moon, un gruppo di elfi rapisce i bambini della Terra incantandoli con il suono di un flauto, come il pifferaio di Hameln.
Televisione
- Un episodio della serie Wonder Woman con Lynda Carter vede la protagonista contrapposta a un musicista pop chiamato Hamelin Rule che usa la musica e il suono in genere per controllare la mente di alcune giovani donne, tra cui la figlia di Joe Atkinson, e usarle per compiere delle rapine per lui nei backstage mentre lui si esibiva nei concerti.
- Marco Baliani ha recitato accompagnato al pianoforte da Stefano Bollani "Il Pifferaio di Hamelin" nella trasmissione televisiva Sostiene Bollani del 23 ottobre 2011
- L'episodio 41 della serie animata italiana Huntik - Secrets & Seekers è dedicata proprio alla leggenda del Pifferaio di Hamelin
- Secondo l'episodio The Day of the Clown (2008) della serie televisiva di fantascienza Le avventure di Sarah Jane, il Pifferaio è l'incarnazione di un'entità aliena che si nutre di paura, in special modo della paura dei genitori di perdere i propri figli.
Video musicali
La fiaba del pifferaio di Hameln ha ispirato molti video musicali, tra cui quello del gruppo
techno tedesco
Dune per la canzone
Hand In Hand: in una Hameln a metà fra il medievale e il tecnologico, un dispotico sindaco chiama i due membri del gruppo affinché liberino la città dai topi. Il
deejay si mette a suonare, la cantante intona una piacevole melodia e i topi scappano. Giunto il momento del pagamento, il sindaco non sborsa un quattrino, quindi il pifferaio si vendica richiamando a sé tutti i giovani e i bambini della città, che fuggono con lui ma non prima di aver dato una lezione al sindaco bugiardo.
Letteratura
- Importanti riferimenti alla storia del Pifferaio si trovano nell'opera Il cacciatore di topi della poetessa russa Marina Cvetaeva (1925).
- La storia del pifferaio di Hameln è anche ripresa nel romanzo Un regno in ombra dello scrittore China Miéville.
- Viene liberamente ispirato a questa favola l'albo numero 210 di Dylan Dog, fumetto italiano dalla Sergio Bonelli editore.
- Pifferaio è anche il nome di un super criminale della DC Comics, nemico del supereroe Flash. Come il personaggio della fiaba, utilizza un flauto (questa volta tecnologico) per ipnotizzare le sue vittime.
- Un romanzo di Star Trek - The Next Generation intitolato "I bambini di Hamelin" vede la favola di Hamelin in chiave fantascientifica. In questo libro, Hamelin viene dipinta come una colonia federale di minatori distrutta da una razza chiamata i Choraii, che massacrarono gli adulti e rapirono i bambini e nel corso dei decenni si è cercato di recuperare i rapiti. I Choraii si esprimono attraverso la musica (anche se grazie ai bambini da loro rapiti hanno insegnato ai Choraii l'inglese della Federazione), e le loro navi a secondo delle note usate venivano nominate come quelle note (la Si Bemolle, la Re Maggiore, eccetera).
- Nei fumetti degli X-Men si intravede un Morlock ispirato al pifferaio di Hamelin.
- Riferimenti alla vicenda di Hamelin sono rintracciabili nel romanzo di Dan Rhodes, "Il bizzarro museo degli orrori", edito da Newton Compton. L'autore cita la leggenda, parlando delle teorie storiografiche a riguardo dell'evento tragico realmente avvenuto. (pag. 136)
Note
- ^ (EN) Ipotesi circa l'origine della fiaba
- ^ Medioevo, Il pifferaio di Hamelin, giugno 2010, pag. 64.
- ^ Medioevo, Il pifferaio di Hamelin, giugno 2010, pp. 62-67.
- ^ IMDb
- ^ Tratto dall'intervista realizzata per Le journal du cinéma l'01/10/1971, documento dell'Ina (Institut National de l'Audiovisuel)
- ^ "Ce qui m'intéressait le plus dans cette histoire, c'était la possibilité, voire la nécessité, d'y faire cohabiter le réalisme et la magie" http://www.institut-lumiere.org/retrospective-jacques-demy.html