Dagli Atti degli Apostoli
Atti 7:51-59; 8,2
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51 Di testa dura e incirconcisi di cuore e di orecchio, voi resistete sempre allo Spirito Santo: anche voi siete come i vostri padri.
52 Qual dei profeti non perseguitarono i vostri padri? Uccisero perfino quelli che predicevano la venuta del Giusto, di cui voi siete stati adesso i traditori e gli assassini,
53 Voi che avete ricevuto la legge per ministero d'Angeli, e non l'avete osservata.>>
54 All'udire tali cose, si rodevano nei loro cuori, e digrignavano i denti contro di lui.
55 Ma egli, ch'era pieno dello Spirito Santo, mirando fisso in cielo, vide la gloria di Dio, e Gesù che stava ritto alla destra di Dio. E disse: <<Ecco, io vedo i cieli aperti, e il Figlio dell'uomo ritto alla destra di Dio.>>
56 Ma quelli, gettando grandi grida, si turarono le orecchie, e tutti insieme gli si gettarono addosso.
57 E trascinatolo fuori della città, si diedero a lapidarlo: e i testimoni deposero i loro mantelli ai piedi d'un giovane, chiamato Saulo.
58 Mentre lo lapidavano, Stefano pregava dicendo: Signore Gesù, ricevi il mio spirito.
59 Poi, caduto ginocchioni, gridò a gran voce, dicendo: <<Signore, non imputar loro questo a peccato.>> E detto ciò, s'addormentò nel Signore. E Saulo approvava l'assassinio di lui.
1 Si scatenò allora una gran persecuzione contro la Chiesa che era in Gerusalemme; e tutti, fuorché gli Apostoli, si dispersero per le contrade della Giudea e della Samaria.
2 Ma degli uomini timorati seppellirono Stefano, e fecero gran pianto su di lui.
V. E tu, o Signore, abbi pietà di noi.
R. Grazie a Dio.
Lettura 4
I corpi dei santi Stefano Protomartire, Gamaliele, Nicodemo e Abibone rimasti nascosti per molto tempo in luogo oscuro e sordido, furono ritrovati [anno 541] presso Gerusalemme dal prete Luciano dietro divina rivelazione sotto l'imperatore Onorio. Gamaliele apparsogli in sogno sotto figura d'un vecchio grave e maestoso, gli mostrò il luogo ove giacevano i corpi, e gli ordinò di andare da Giovanni, vescovo di Gerusalemme, a trattare con lui perché quelle spoglie avessero una sepoltura onorevole.
Il vescovo di Gerusalemme udito ciò, convocò i vescovi e i preti delle città vicine; e recatosi sul luogo, si scavò e si scoprirono le tombe, dalle quali esalava un soavissimo odore. Al rumore dell'avvenimento accorse gran folla, e molti fra essi ch'erano affetti da diverse malattie o deboli, ritornarono guariti alle loro case. Il sacro corpo di san Stefano, depositato colla più gran pompa nella santa chiesa di Sion, fu trasportato sotto Teodosio il giovine a Costantinopoli; e in seguito, sotto il sommo Pontefice Pelagio I, a Roma, nel campo Verano, e riposto nella tomba di san Lorenzo Martire.
Dal Libro di sant'Agostino Vescovo «Della Città di Dio»
Libro 22, cap. 8, verso la metà
Allorché il vescovo Projetto portò a Tibilis delle reliquie del gloriosissimo Martire Stefano, ci fu un gran concorso di gente al passaggio della sua urna.
Fu allora che una donna cieca, avendo pregato d'essere condotta al vescovo che portava le sacre spoglie, presentò dei fiori che aveva seco perché toccassero le sacre reliquie; e, riavutili, se li accostò agli occhi, e tosto riebbe la vista. Con stupore dei presenti, ella si mise a camminare davanti, tutta festante, senza più bisogno di guida.
Un'altra urna dello stesso Martire si conserva nel borgo di Sinise, presso il contado d'Ippona, e mentre Lucilio, vescovo del luogo, la portava preceduto e seguito dal popolo, fu subito guarito, in grazia di questo prezioso fardello, da una fistola che lo tormentava già da molto tempo, e ch'era per far aprire da un medico suo amico.
V. E tu, o Signore, abbi pietà di noi.
R. Grazie a Dio.
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L'invenzione St. Stephen ~ semiduplex
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