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domenica 19 novembre 2017

Procombenti

SIAMO IN GUERRA



di Aldo Grandi
mercoledì, 15 novembre 2017
Non è una esagerazione né, tantomeno, una boutade. Siamo in guerra, una guerra non dichiarata, subdola, strisciante, un conflitto dove non si sparano, fortunatamente, colpi di cannone, di fucile o di pistola, ma qualcosa che, sia pure senza ferire a morte, fa molto male, ma, soprattutto, distrugge forse anche di più perché pur lasciando in vita, finisce per minare, smembrare, devastare, annientare ogni capacità di resistenza dell’individuo.
Loro hanno deciso. I signori del Nuovo Ordine Mondiale, i colletti bianchi inamidati giacca e cravatta, i servi di quel sistema che un giorno volevano abbattere e nel quale, adesso, sono immersi fino all’ultimo dei pochi capelli rimasti, vogliono ridurre all’uniformità l’intero genere umano sotto la bandiera di una eguaglianza fittizia prodotto dell’annientamento sistematico e pianificato di ogni differenza.
Ci uccidono giorno dopo giorno, mese dopo mese, anno dopo anno e per farci digerire meglio il nostri funerale ci infliggono, complice una casta di giornalisti e intellettuali prezzolati e pagati per la loro obbedienza assoluta, i sensi di colpa più disparati al fine di farci sentire non solo peggiori, ma anche peccatori senza speranza, esseri umani mortificati nel loro desiderio di sentirsi sovrani laddove la stessa Costituzione, ormai bollita, assegna loro questa prerogativa. Nelle aule di (in)giustizia, in Tv, sui giornali, nell’Ideologia imperante madre del Pensiero Unico Dominante chi non si adegua, chi non si fa ombra di se stesso, chi non si rende conforme, chi, soprattutto, rivendica il proprio diritto a scegliere, è un alieno, un uomo senza qualità, uno zombie privo di ogni capacità relazionale e per questo non in grado di essere accettato dai dispensatori di carte e tarocchi che pretendono di governare l’Umanità.
Siamo in guerra, una guerra dove la faccia fasulla e ipocrita di chi pretende di insegnare e detenere la verità assoluta affonda i suoi colpi a forza di mistificazioni, bugie, tradimenti, truffe linguistiche, contaminazioni razziali e antropologiche degne del miglior Victor Frankestein, mostruosa creatura sorta dal genio malato di un umano e sulla falsariga, nel secolo diciannovesimo, degli esperimenti sull’assemblamento di parti di cadaveri portati avanti dal più vecchio dei Darwin, Erasmus, nonno di Charles, il padre della teoria evoluzionista della specie.
Ci vogliono uccidere nelle poche certezze che abbiamo, annientando l’unica cosa senza la quale un essere umano altro non è se non un ammasso di pelle e ossa: l’Identità.
Cercano in tutti i modi di compiere questo genocidio provando a farci comprendere che la trasgressione è la normalità, che persino l’identità sessuale, la più antica, la più evidente e la più, antropologicamente parlando, fondamentale, altro non è se non una impressione che può essere cambiata a proprio piacimento, in nome di una tendenza che annienta ogni differenza in nome di una massificazione senza senso e senza corrispondenza con la natura.
Ma non basta. Sanno che un uomo senza radici è come un fiore reciso o una pianta ficcata in un vaso, senza alcun legame con chi o cosa l’ha generata. E allora si sforzano in ogni modo di sradicare l’essere umano dal proprio terreno, intensificano i tentativi per fargli accettare che l’uomo non è cittadino della propria terra e padrone della propria anima, bensì cittadino di un mondo dove le anime vagano in cerca di un posto sicuro che non esiste più e che non troveranno mai se non nell’annientamento di ogni volontà e di ogni autonomia di pensiero, pronti soltanto a consumare ciò che il sistema proporrà loro.
E allora questi bastardi senza gloria e senza dignità importano a milioni esseri umani di altre galassie per riempire i sacchi della loro assurda ignoranza e della loro smisurata presunzione. Vogliono creare, al pari di Hitler e dei suoi seguaci, di Stalin, Lenin e di tutti coloro che non hanno mai accettato l’uomo così com’è, ma come avrebbero voluto fosse, l’Uomo Nuovo, fatto su misura, creato a tavolino, incapace di avere bisogni se non quelli dettati da coloro che detengono il potere, automi governabili a piacimento, una massa amorfa e modellabile ancora più facilmente di sempre proprio perché senza identità e senza radici.
Ecco perché cancellano i confini, odiano la geografia, deportano migranti, impongono religioni e modelli di comportamento, stabiliscono nuove regole e si ritirano, per studiarle e applicarle, nei loro Transatlantici e nelle loro torri d’avorio protetti dai servi più o meno sciocchiche credono, così, di poter sopravvivere all’Estinzione senza rendersi conto che ritardano soltanto la loro morte.
E per prima cosa ammazzano il linguaggio, lo massacrano, lo deformano mascherando questa impietosa carneficina linguistica con lo sviluppo del progresso e la parità di genere quando l’unico genere che creano è un indistinto replicante senza passato e senza futuro. Questo è il mondo dove stiamo andando e le responsabilità sono tutte in chi crede di poter modellare l’uomo come se fosse una pallina di pongo o di Das, in una classe politica di Sinistra inquinata e recalcitrante ad ogni sentimento ed emozione, tradizione e appartenenza, e in una Chiesa cattolica che, invece di occuparsi del sacro, è scesa sul terreno del profano assumendo le sembianze di un ente benefico che piace tanto alla Sinistra perché, sostanzialmente, fa quello che piace a lei.
La parola di dio non è la parola di B alias papa F. E la parola di chi vuole ucciderci niente vale al cospetto della nostra capacità di non cedere, di non mollare, di essere pronti a combattere ogni giorno, ogni mattina, dal risveglio all’addormentarsi, una guerra senza confini, pronti a non fare cedimenti, a non accettare compromessi, a cercare in tutti i modi di trasmettere ai nostri e vostri figli ciò che i nostri avi, pur con tutti i problemi e difetti, hanno trasmesso a noi.
Arriva, fatale, un momento, nella vita di ognuno, in cui se non sarà lui ad occuparsi della politica, fatalmente sarà la politica ad occuparsi di lui. E di noi. Non possiamo, non dobbiamo, non vogliamo permetterglielo.

domenica 23 luglio 2017

Il vecchio mondo se ne andrà

Vieni, Signore GESÙ !
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21 agosto 2008

JNSR:  Ieri sera, trovandomi già a letto, non potevo  prendere sonno. Era come se inconsciamente, aspettassi qualcosa. Era passata mezzanotte quando, alle ore 0 e 30, la Parola di Dio mi fu data prima che mi addormentassi. Sono andata subito a cercare carta e penna e ho ascoltato:

« Prima che GESÙ ritorni, bisogna che l’uomo empio sia vinto. Dobbiamo riconoscere in noi quest’uomo che impedisce a Dio di venire. Riconoscere la malvagità, l’uomo orgoglioso che lotta con tutte le sue forze contro la bontà, la condivisione, la carità e l’Amore del prossimo che è Dio stesso, Lui, il più vicino all’uomo.

Dobbiamo lottare contro tutte le nostre tendenze negative per lasciare libero il Passaggio a Dio, ed è qui  tutta l’importanza del nostro appello: Vieni, Signore GESÙ, liberato dal male che è in noi.

Dio verrà ad uccidere la Bestia che si è fatta padrona della Terra e che impedisce  a Dio di avvicinarsi.

Bisogna uccidere il nostro spregevole orgoglio, la nostra presunzione di voler rassomigliare a ciò che non potremo mai essere senza Dio: degli esseri importanti. Mentre noi, invece, siamo senza alcun valore se non siamo abitati da Dio.

Mi sono addormentata, con il foglio posato sul comodino accanto a me. Al mattino, al mio risveglio, oggi 21 agosto 2008,  sento la voce:

GESÙ : Tutti i cicli della vita sono uniti ai cicli della Terra e termineranno con essa da cui nascerà una rigenerazione nuova che trascinerà tutto con sé. Il Signore è Padrone del Tempo e della Vita. Le cellule si rigenereranno già tra loro e tutto rientrerà nel nuovo ciclo della Vita in Dio dove tutto sarà ad immagine del Cielo nella compagnia del divino che si sta formando in voi.

Dio interverrà nella vita di ciascuno per rimettere in moto il movimento perpetuo della Terra e della Vita.

Il vecchio mondo se ne andrà, portando via con sé peste e maledizioni per ciò che fu la Terra senza Dio.

Dio ritorna. Dio sarà in mezzo agli uomini, incoronati  della Sua stessa Gloria e tutto sarà simile a ciò che fu il prototipo che Dio aveva destinato a tutta la Sua Creazione, concepita divina da Colui che È, che ERA e che VIENE.
Dio in mezzo agli uomini,
gli uomini con Dio,
Sinfonia d’Amore e di Gloria Eterna,
sulla Terra come in Cielo.

Tu non puoi inventare niente da te stessa poiché sei già in Me, come devono prepararsi ad esserlo tutti gli uomini che Mi appartengono. Io aspetto che entrino in Me.


Io ti parlerò, non temere. Tu hai incantato il mio Palazzo con la tua fede e la tua obbedienza alla Mia Parola Santa.
Dio in mezzo agli uomini. Amen.

Jesù di Nazaret Signore e Re
per l’Eternità. Amen.


Non è perché l’uomo crede di avere già dei monconi che può permettersi di volare. È Dio Solo che vi darà delle ali d’angelo.