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lunedì 26 febbraio 2018

Prega prima di ogni cosa



Così parlano i Padri del deserto



L’importanza della preghiera del mattino
Non appena ti levi dopo il sonno, subito, in primo luogo, la tua bocca renda gloria a Dio e intoni cantici e salmi, poiché la prima preoccupazione, alla quale lo Spirito si apprende fin dall’aurora, esso continua a macinarla, come una mola, per tutto il giorno, sia grano sia zizzania. Perciò sii sempre il primo a gettar grano, prima che il nemico getti la zizzania.

Pregare prima di ogni cosa
Un anziano diceva: « Non far nulla senza pregare e non avrai rimpianti »

Detti di S. Isidoro
« Chi vuole essere sempre unito a Dio, deve pregare spesso e leggere spesso, perché nella preghiera siamo noi che parliamo a Dio, ma nella lettura della Bibbia è Dio che parla a noi ».
« Tutto il progresso spirituale si basa sulla lettura e sulla meditazione: ciò che ignoriamo, lo impariamo con la lettura; ciò che abbiamo imparato, lo conser-viamo con la meditazione. »
« La lettura della Bibbia ci procura un duplice vantaggio: istruisce la nostra intelligenza e ci introdu-ce all’amore per Iddio distogliendoci dalle cose vane. »
« Nessuno può capire il senso della Bibbia, se non acquista consuetudine e familiarità con essa mediante la lettura ».

 Detti di S. Pacomio
Mettiamo freno all’effervescenza dei pensieri che ci angosciano e che salgono dal nostro cuore come acqua in ebollizione, leggendo le Scritture e ruminandole incessantemente…e ne sarete liberati .

Detti di Arisitide l’Apologeta
« E’ per la preghiera dei cristiani che il mondo sta in piedi ». 

Detti di Evagrio Pontico
« La preghiera è sorgente di gioia e di grazia ».
« Quando, dedicandoti alla preghiera, sei giunto al di sopra di ogni altra gioia, allora veramente hai trovato la preghiera.

Detti di Giovanni Climaco 
« La preghiera è sostegno del mondo, riconciliazione con Dio, misura del progresso spirituale, giudizio del Signore prima del futuro giudizio ».


AMDG et DVM

venerdì 28 luglio 2017

ORA et LABORA


Sì figli…
la preghiera è l’arma più importante
per sconfiggere il nemico maledetto…
ma è anche la soluzione ad ogni problema che vi si presenta innanzi
13.8.02

mercoledì 26 aprile 2017

Svégliati!

AMORE - PERDONO - COMPASSIONE


*******
9 agosto 2010
Il Signore GESÙ Cristo mi dice: «Svegliati! Esci da questo letargo dove ti ha immersa la maldicenza del mondo. Ritirati da essa! Non è questo il Mio Cammino. La Mia Parola non può essere dimenticata, né nascosta sotto il moggio. È con Essa che Io nutro i Popoli che devono mettersi in marcia: tutti hanno bisogno del Mio nutrimento per ricevere la Mia Luce, che li guiderà verso la Speranza.

Che fate voi della Mia Parola...?

La Mia Terra ha bisogno di voi, come voi avete bisogno di Essa. La sua forza deve rinascere in lei, anche attraverso la stessa cura che voi le prodigate, perché è proprio recuperando il Suo nuovo vigore, che voi realizzerete quel cambiamento tanto atteso da tutti gli Angeli e da tutti i Santi. Un cambiamento che farà di questa Umanità straziata «dei figli e delle figlie di DIO», che avranno l'Identità promessa dal «Figlio Unigenito di DIO».

Tutta l'Umanità fa parte integrante della Creazione, e quindi non ne è separata. DIO spera molto nei Suoi Figli. Non sapete che, nella Nuova Creazione, la persona gioca un ruolo importante nella decisione degli eventi ?

La Preghiera fa ancora dei miracoli... La Preghiera è una forma di avvicinamento alle forze stesse della Terra, perché tutto è stato creato dal Padre di ogni Bontà. Tutte le speranze attuali non possono realizzarsi se l'essere umano non diventa ciò che chiede nella preghiera per sé, e per coloro con i quali condivide la propria vita.

Dovete diventare AMORE, PERDONO E COMPASSIONE.

Ed è allora che, pregando con le mani giunte come la Madre di DIO, voi potete estendere la vostra preghiera a DIO per la PACE, fino in capo al mondo ! E se più persone si riuniscono insieme con gli stessi sentimenti di PACE, di AMORE, di PERDONO e di COMPASSIONE, allora sì che, con l'animo sincero, possono dare vita a un cambiamento fino all'altro capo del mondo, implorando l'Onnipotente!

Se la Pace è questa realtà nel Piano di DIO, essa deve diventare, nel gruppo di preghiera, realtà sperata da ogni singolo partecipante. Allora, raggiungendo DIO con la vostra sincerità, voi potrete tutto sperare e attendere TUTTO dal vostro Creatore Beneamato.

Nell'AMORE di DIO
GESÙ Cristo.


  

JHS MARIA!

"DIO spera molto nei Suoi Figli
*
Non sapete che,
nella Nuova Creazione
la persona gioca un ruolo importante nella decisione degli eventi ?


La Preghiera fa ancora dei miracoli..."

JHS
MARIA!

domenica 5 marzo 2017

La preghiera è un’opera veramente grande. Essa è testimonianza della vita spirituale e nello stesso tempo ne è il nutrimento.

Una vita di preghiera ovvero preghiera e virtù (Teofane il Recluso) 

Ti ho parlato tre volte della preghiera.

Ho considerato la preghiera letta con attenzionequella che consiste nell’elevarci a Dio con la mente e con il cuore ed infine la preghiera che consiste nello stare di fronte a Dio in ardore di spirito. Il Signore ci ha insegnato i vari gradi e generi della preghiera, affinché ciascuno, secondo le sue forze, possa partecipare dei suoi vantaggi. 
Infatti quella della preghiera è un’opera veramente grande. Essa, come ho detto, è testimonianza della vita spirituale e nello stesso tempo ne è il nutrimento. Perciò è assolutamente necessario cercare di perfezionarla. In parte vi ho ricordato come si possa riuscire nei vari generi di preghiera. Ora vi voglio far presente, per mettervi in guardia, quali siano le difficoltà che s’incontrano, poiché difficilmente potremo riuscire nella preghiera se nello stesso tempo non ci cureremo delle altre virtù.

Se paragoniamo la preghiera ad una sostanza aromatica e l’anima al recipiente fatto per contenerla, sarà evidente che, come in un recipiente forato non può essere contenuta la sostanza aromatica, così anche la preghiera non può resistere nell’anima se questa non è perfetta per mancanza di qualche virtù.

Se paragoniamo colui che prega all’insieme del corpo umano, ne seguirà che, come uno privo di una gamba non può camminare, sebbene le altre parti del corpo siano integre, così non può avvicinarsi a Dio o giungere ad Esso con la preghiera colui che non sia dotato di effettive virtù. Penetrate con la mente l’insegnamento degli Apostoli e vedrete che la preghiera per loro non è mai sola, ma è sempre accompagnata da un’intera schiera di virtù.
L’Apostolo Paolo prepara il cristiano alla lotta spirituale e lo riveste di tutte le armi di Dio. Osservate quali esse sono:
la verità come cintura,
la giustizia come corazza,
i calzari dell’Evangelo della pace,
lo scudo della fede,
l’elmo della speranza,
la spada della parola di Dio [14].
Ecco i mezzi! E solo dopo averli esposti tutti, san Paolo pone il suo soldato in una fortezza – nella preghiera – dicendo: “pregando con ogni genere di preghiera e di suppliche in ogni tempo con lo spirito” [15]. Certo che con la sola preghiera si possono superare tutti i nemici, ma per essere forti nella preghiera bisogna consolidare la fede, la speranza, la conoscenza della verità, la giustizia e tutte le altre virtù. In un altro passo l’Apostolo, rivestendo di abiti nuziali l’anima, in quanto è la fidanzata di Cristo, dice:
Rivestitevi di viscere di misericordia, di bontà, d’umiltà, di mitezza, di sopportazione, del perdono delle offese, di amore, di pace, istruitevi nella saggezza della parola del Signore”. E poi, quale corona della bellezza, pone sul capo la preghiera: “Cantate salmi, inni e canti spirituali, nella grazia celebrate nei vostri cuori il Signore [16].
Anche in altri passi della Scrittura la preghiera è considerata in indissolubile rapporto con tutte le virtù, come la loro regina; esse si muovono al suo seguito ed essa le trascina dietro a sé, oppure, immagine ancor più bella, è considerata il loro fiore odoroso. Come crescono prima le radici, poi il tronco ed i rami, quindi le foglie ed infine il fiore che sboccia ed attira a sé gli sguardi, così anche la preghiera, perché possa fiorire nell’anima, deve esser preceduta ed accompagnata da buone disposizioni spirituali e da una serie di impegni, che sono la fede, la quale corrisponde alle radici, l’amore attivo a cui possono paragonarsi il tronco ed i rami ed infine l’ascesi fisica e spirituale, a cui nella pianta corrispondono le foglie. Quando nell’anima è stato piantato un albero così santo, sboccerà in esso, di mattina o di sera o durante la giornata, secondo le sue caratteristiche, il fiore della preghiera riempirà di profumo tutto il nostro regno interiore.
Richiamo alla vostra mente questi pensieri, perché qualcuno di voi non pensi che basta impegnarsi nella preghiera. No, è necessario prendersi cura di tutto, cioè pregare e progredire in ogni virtù. È perfettamente vero che non si può progredire nelle virtù senza la preghiera, ma dobbiamo impegnarci nelle virtù anche durante la preghiera, perché questa possa offrirci in qualche modo il suo aiuto. Ed anche per progredire nella preghiera dobbiamo pregare, ma dobbiamo impegnarci in quest’ultima, così come nell’ambito della virtù.

Dobbiamo preoccuparci di tutto ed in tutto essere precisi. A questo riguardo si può fare un paragone con l’orologio. Quando quest’ultimo funziona con precisione ed indica il tempo esatto? Allorché in esso ogni ruota ed ogni altra parte è intatta e sta al suo posto ed è in connessione con le altre parti. Lo stesso si può ripetere del meccanismo interiore, dell’anima. Lo spirito, come una lancetta, è in direzione esatta, cioè è rivolto direttamente a Dio, quando tutte le altre parti dell’anima sono intatte ed in ordine e, per cosi dire, sono dotate della virtù, che è loro propria.

Di quali virtù sia necessario circondare la preghiera, cioè quale vita di preghiera e virtù debba istaurare in sé il Cristiano, ti dimostrerò non con le mie parole, ma con quelle di San Demetrio di Rostóv, che ne tratta in breve nella seguente catechesi.
Ti prego di seguire con attenzione:
1.      Appena ti svegli, il tuo primo pensiero sia rivolto a Dio, la prima parola sia la preghiera al Signore, che ti ha creato e ti conserva in vita, che può sempre dare la morte e la vita, distruggere e guarire, salvare e rovinare.
2.      Prostrati davanti a Dio e ringrazialo che ti ha svegliato dal sonno e non ti ha portato alla rovina a causa dei tuoi peccati, ma aspetta con pazienza la tua conversione.
3.      Inizia una vita migliore dicendo con il salmista: “Ed è cosi che dico: ora ho cominciato” [17]. Nessuno percorre bene il cammino verso il cielo se non colui che comincia bene ogni giorno.
4.      A cominciare dal mattino, sii nella preghiera un Serafino, nelle tue opere un Cherubino, nel modo di comportarti un Angelo.
5.      Non perdere inutilmente il tuo tempo, ma dedicalo alle opere buone necessarie.
6.      In tutte le azioni, parole e pensieri tieni rivolta la mente a Dio; non segnare nella tua mente altro che il Cristo e che nessuna immagine venga a contatto con il cuore puro all’infuori di quella purissima di Cristo Dio e Salvatore.
7.      Risveglia in te con ogni mezzo l’amore per il Signore, nei limiti che puoi, ripetendo particolarmente nel tuo intimo queste parole del Salmista: “Mentre medito si accende in me un fuoco” [18].
8.      Rivolgi sempre il tuo sguardo interiore alla presenza di Dio, che tu hai deciso di amare incessantemente, per cui tienti lontano da ogni cattiva azione, parola o pensiero. Perciò agisci, parla e pensa sempre onestamente, umilmente e con timore filiale.
9.      Siano sempre unite la mansuetudine con la lode e l’umiltà con l’onestà.
10. La tua parola sia sempre calma, umile, onesta ed utile: che il silenzio giudichi le parole che hai da pronunciare. Che non esca mai dalla tua bocca una parola vuota e corrotta.
11. Se ti capita di ridere, limitati al sorriso e per di più non spesso.
12. Guardati dall’ira, dallo sdegno e dagli alterchi; frenati nell’ira.
13. Sii sempre moderato nel mangiare e nel bere.
14. Sii sempre accondiscendente e Dio ti renderà beato, come pure gli uomini ti loderanno.
15. La morte è la fine di tutto e prega sempre per essa.
Vedete quale splendida vita viene additata ad un Cristiano dedito alla preghiera! È vero che queste norme vertono in gran parte sulla preghiera, cioè sulla conversazione con Dio per mezzo dello spirito e del cuore, ma vi sono indicate anche varie virtù ed esse sono tali che, senza di loro, non può sussistere la preghiera. Tutto ciò ognuno prova ed apprende concretamente, purché si eserciti nella preghiera in modo conveniente. Come puoi pregare, quando sei oppresso dall’incontinenza oppure sei sconvolto dall’ira e dal dispetto, o non sei in pace con qualcuno, o infine sei in preda a preoccupazione o alla distrazione? Se non ci troviamo soggetti a questi difetti, necessariamente siamo in quella opposta, cioè nella virtù. Perciò San Giovanni Climaco afferma cha la preghiera è madre e figlia della virtù.

A queste parole qualcuno penserà: “Si esige troppo! È un peso oppressivo! Dove troveremo le forze ed il tempo per questo sforzo?”. Ma abbiate coraggio, fratelli, poiché c’è bisogno di poco e anzi basta una sola cosa: lo zelo per il Signore e per la salvezza dell’anima in Lui. L’anima, per natura sua, ha molti pregi, che però sono guastati da ogni genere di difetti. Appena nell’anima sorge il desiderio di salvarsi e di compiacere a Dio, quanto di positivo c’è in essa si raccoglie attorno a questo desiderio ed in essa subito si manifesta non poco bene. Poi lo zelo, rafforzato dalla grazia di Dio, con l’aiuto di questo bene iniziale, comincerà ad acquistare ogni altro bene ed arricchirsene e tutto comincerà a crescere a poco a poco. Lo zelo ha già in sé anche il virgulto della preghiera. 
Dapprima essa si nutre della bontà naturale, ma poi comincerà a nutrirsi della bontà conquistata con la fatica, prenderà a svilupparsi ed a consolidarsi, crescerà e comincerà a cantare ed a celebrare nel cuore il Signore con una preghiera armoniosa e complessa.
Che il Signore vi aiuti a riuscire in quest’opera. Amen.

[14] Cfr. Efesini 6, 14-17.-
[15] Efesini, 6,18.
[16] Colossesi 3,12-16.
[17] Salmo 76, 11.
[18] Salmo 38, 4.
San Teofane il Recluso
20 dicembre 1864
AMDG et BVM

giovedì 16 febbraio 2017

Oggi Io Sono felice

24 maggio 2011 – Se trovate difficoltà a pregare



Mia amatissima figlia, oggi Io Sono felice di tutto il lavoro che è stato fatto per impartire la Mia Santissima Parola al mondo attraverso la tua Opera. 
Non devi mai pensare di non fare abbastanza, a causa della quantità di persone che rifiutano questi Messaggi, poiché quei Miei figli che adesso non accettano la Mia Parola, lo faranno con il tempo. In seguito, essi avranno fame della Mia Voce.
Ora rimani concentrata su di Me. 
Non lasciarti fuorviare da coloro che gettano il disprezzo su questi Messaggi. 
Non sentirti mai scoraggiata, poiché coloro che adesso stanno ascoltando la Mia Parola, stanno infatti diffondendo la Verità agli altri, a causa del loro amore per Me.
La conversione è una difficile sfida, in un mondo così cieco alla Verità della vita eterna. 
La perseveranza è necessaria, poiché con l’aiuto dello Spirito Santo, il cui Potere viene ormai sentito ovunque nel mondo, i Miei figli alla fine ritorneranno a Me, anche se non tutti. 
Coloro che preferiscono le finte comodità che gli vengono offerte mediante l’ingannatore, troveranno infatti molto difficile rifiutare la vita che conducono. 
Pregate adesso per tutti i vostri familiari e amici, in modo che durante l’Avvertimento, possiate unirvi tutti attraverso il vostro amore per Me; infatti, se accetterete questo evento, considerandolo quale vostro percorso verso la libertà, sarete ricompensati con la Mia grande Misericordia.
La preghiera non è facile
La preghiera non è facile per molti dei Miei figli che trovano la recita delle preghiere lunga, ripetitiva e un po’ noiosa. Se questo è il modo in cui pregate e vi state sforzando, allora basta sedersi tranquillamente e comunicare con Me in silenzio. 
Riflettete semplicemente circa la Mia Vita sulla Terra. Rammentate a voi stessi il tempo che Io vi trascorsi e le lezioni d’amore che diedi a tutti voi; questo è sufficiente. Tranquillizzate la vostra mente, ed Io Mi siederò con voi in contemplazione. 
Io cammino con ognuno di voi. Io Sono presente ogni minuto del giorno, non importa quello che state facendo. 
Io non Sono mai lontano. 
Ricordate che Io Sono il vostro bastone nella vita. Appoggiatevi su di Me. Chiedete il Mio sostegno con sincerità ed Io ascolterò la vostra chiamata. 
Non rifiuto mai le vostre richieste, se esse sono secondo la Mia Santa Volontà. 
Tuttavia, quando chiedete dei favori che sono stati concepiti per diffondere gli eccessi mondani, sappiate che Io non ve li concederò mai; infatti non potrei mai darvi dei doni che Io so essere un male per la vostra anima. I Miei Doni vengono dati affinché Io possa portarvi più vicini al Mio Cuore, poiché quando ciò accade voi non avete bisogno di nient’altro.
Il vostro amorevole e devoto Salvatore
Gesù Cristo
AMDG et BVM

domenica 8 gennaio 2017

Oportet semper orare, et non deficere. Luc. 18. 1. Vigilate, et orate, ut non intretis in tentationem. Matth. 26. 41. Petite, et dabitur vobis. Matth. 7. 7.



CAPO I - DELLA NECESSITÀ DELLA PREGHIERA

Fu già errore de' Pelagiani il dire, che l'Orazione non è necessaria a conseguir la salute. Dicea l'empio lor Maestro Pelagio1, che l'Uomo in tanto solamente si perde, in quanto trascura di conoscere le verità necessarie a sapersi

Ma gran cosa dicea S. Agostino2: Omnia (Pelagius) disputat, quam ut oreta. Pelagio d'ogni altra cosa volea trattare fuorché dell'Orazione, ch'è l'unico mezzo (come teneva ed insegnava il Santo) per acquistare la Scienza de' Santi, secondo quel che scrisse già S. Giacomo: Si quis indiget sapientia, postulet a Deo, qui dat omnibus affluenter, nec3 improperat. Jac. 1. 6.
Son troppo chiare le Scritture, che ci fan vedere la necessità che abbiamo di pregare, se vogliamo salvarci. Oportet semper orare, et non deficere. Luc. 18. 1. Vigilate, et orate, ut non intretis in tentationem. Matth. 26. 41. Petite, et dabitur vobis. Matth. 7. 7.




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solamente della necessità delle buone opere, sicché il pregare in suo senso non era altro che il bene operare; ma questo fu suo errore, e fu condannato espressamente dalla Chiesa. Onde scrisse il dotto Leonardo Lessiob non potersi negare senza errar nella Fede, che la Preghiera agli Adulti è necessaria per salvarsi; costando evidentemente dalle Scritture, esser l'Orazione l'unico mezzo per conseguire gli aiuti necessari alla salute: Fide tenendum est Orationem Adultis ad salutem necessariam, ut colligitur ex Scripturis; quia Oratio est medium, sine quo auxilium ad salutem necessarium obtineri nequit6.
La ragione è chiara. Senza il soccorso della Grazia noi non possiamo fare alcun bene. Sine me nihil potestis facere. Jo. 15. 5. Nota S. Agostino su queste parole, che Gesù Cristo non disse, niente potere compire, ma niente fare: Non ait perficere, sed facere7. Per darci con ciò ad intendere il nostro Salvatore, che noi, senza la Grazia neppure possiamo cominciare a far il bene. Anzi scrisse l'Apostolo, che da per noi neppure possiamo aver desiderio di farlo: Non quod sufficientes simus cogitare aliquid a nobis, sed sufficientia nostra ex Deo est. 2. Cor. 3. 58. Se dunque non possiamo neanche pensare al bene tanto meno possiamo desiderarlo. Lo stesso ci significano tante altre Scritture: Deus operatur omnia in omnibus 1. Cor. 12. 79. Faciam ut in praeceptis meis ambuletis, et judicia mea custodiatis, et operemini. Ezech. 36. 27. In modo, che, siccome scrisse S. Leone Ic Nulla facit homo bona, quae non Deus praestet, ut faciat homo10. Noi non facciamo alcun bene, fuori




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di quello che Dio con la sua grazia ci fa operare. Onde il Concilio di Trento nella Sess. 6. Can. 3. disse: Si quis dixerit, sine praeveniente Spiritus Sancti inspiratione, atque ejus adjutorio, hominem credere, sperare, diligite, aut poenitere posse, sicut oportet, ut ei justificationis gratia conferatur, anathema sit.
L'Autore dell'Opera imperfetta, parlando de' bruti, dice che 'l Signore altri ha provveduti di corso, altri di unghie, altri di penne, acciocché così possano conservare il loro essere; ma l'Uomo poi l'ha formato in tale stato, ch'esso solo Dio fosse tutta la di lui virtù: Alios munivit cursu, alios unguibus, alios pennis. Hominem autem sic disposuit, ut virtus illius Ipse sitd 11. Sicché l'Uomo è affatto impotente a procurare la sua salute, poiché ha voluto Iddio, che quanto ha, e può avere tutto lo riceva dal solo aiuto della sua Grazia.

Ma questo aiuto della Grazia il Signore di providenza ordinaria non lo concede, se non a chi prega, secondo la celebre sentenza di Gennadioe: Nullum credimus ad salutem, nisi Deo invitante, venire; nullum invitatum salute suam, nisi Deo auxiliante, operari; nullum, nisi orantem, auxilium promereri12. Posto dunque da una parte, che senza il soccorso della Grazia niente noi possiamo; e posto dall'altra, che tal soccorso ordinariamente non si dona da Dio se non a chi prega, chi non vede dedursi per conseguenza, che la Preghiera ci è assolutamente necessaria alla salute? È vero che le prime grazie, le quali vengono a noi senza alcuna nostra cooperazione, come sono la vocazione alla Fede, o alla penitenza, dice S. Agostino che Dio le concede anche a coloro che non pregano; nulladimeno tien per certo poi il Santo, che l'altre grazie




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(e specialmente il dono della Perseveranza) non si concedono, se non a chi prega: Deum nobis dare aliqua etiam non orantibus, ut initium Fidei; alia non nisi orantibus praeparasse, sicut Perseverantiamf 13

Ond'è che i Teologi comunemente con S. Basilio14, S. Gio. Grisostomo, Clemente Alessandrino, ed altri col medesimo S. Agostino, insegnano che la Preghiera agli Adulti è necessaria non solo di necessità di precetto, come abbiam veduto, ma anche di mezzo, viene a dire, che di provvidenza ordinaria un Fedele senza raccomandarsi a Dio, con cercargli le grazie necessarie alla salute, è impossibile che si salvi


La ragione dunque, che ci fa certi secondo l'Angelico della necessità che abbiamo della Preghiera, eccola in breve: Noi per salvarci dobbiamo combattere, e vincere: Qui certat in agone non coronatur nisi legitime certaverit. 2. Tim. 2. 5

All'incontro senza l'aiuto Divino non possiamo resistere alle forze di tanti e tali nemici: or questo aiuto Divino solo per l'Orazione si concede: dunque senza Orazione non v'è salute.
Che poi l'Orazione sia l'unico ordinario mezzo per ricevere i Divini doni, lo conferma più distintamente il medesimo S. Dottore in altro luogoh, dicendo che 'l Signore tutte le grazie che ab eterno ha determinate di donare a noi, vuol donarcele non per altro mezzo che dell'Orazione

E lo stesso scrisse S. Gregorioi: Homines postulando merentur accipere, quod eis Deus ante saecula disposuit donare15. Non già, dice S. Tommasol, è necessario il pregare, affinché Iddio intenda




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i nostri bisogni, ma affinché noi intendiamo la necessità, che abbiamo di ricorrere a Dio, per ricevere i soccorsi opportuni a salvarci, e con ciò riconoscerlo per unico Autore di tutti i nostri beni: Sed ut nos (son le parole del Santo) consideremus in his ad Divinum auxilium esse recurrendum; et recognoscamus Eum esse bonorum nostrorum Auctorem.16 

Siccome dunque ha stabilito il Signore, che noi fossimo provveduti del pane con seminare il grano, e del vino con piantar le viti; così ha voluto che riceviamo le grazie necessarie alla salute per mezzo della Preghiera, dicendo: Petite, et dabitur vobis; quaerite et invenietis. Matth. 7. 7.

Noi in somma altri non siamo che poveri mendici, i quali tanto abbiamo quanto ci dona Dio per limosina. Ego autem mendicus sum et pauper. Psalm. 39. 18. Il Signore, dice S. Agostino, ben desidera e vuole dispensarci le sue grazie, ma non vuol dispensarle, se non a chi le domanda: Deus dare vult, sed non dat nisi petentim 17. Egli si protesta con dire: Petite, et dabitur vobis. Cercate, e vi sarà dato; dunque dice S. Teresa18, chi non cerca, non riceve.

Siccome l'umore è necessario alle piante per vivere, e non seccare, così dice il Grisostomonè necessaria a noi l'Orazione per salvarci19. In altro luogo dice il medesimo Santo, che come l'Anima vita al Corpo, così l'Orazione mantiene in vita l'Anima: Sicut corpus sine Anima non potest vivere, sic Anima sine Oratione mortua est, et graviter olens20. Dice graviter olens, perché




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chi lascia di raccomandarsi a Dio, subito comincia a puzzar di peccati



Si chiama anche l'Orazione cibo dell'Anima, perché senza cibo non può sostentarsi il Corpo, e senza Orazione (dice S. Agostino) non può conservarsi in vita l'Anima: Sicut escis alitur caro, ita orationibus homo nutritur21

Tutte queste similitudini, che adducono questi Ss. Padri, dinotano l'assoluta necessità ch'essi insegnano d'esservi in tutti di pregare per conseguir la salute.

AMDG et BVM
AVEMARIA!