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venerdì 18 novembre 2016

Non abbiate paura! Il Padre vede. Il Padre comprende. Il Padre ascolta. Il Padre concede.

Oh Gesù, proteggici dal potere di satana
Salvaci dal male. Liberaci e portaci nel Tuo
sicuro rifugio di protezione ora e per sempre

O anime ancora sacrificate nel laccio del fidanzamento con Dio, quando volete parlare allo Sposo, mettetevi nella pace della vostra dimora e soprattutto nella pace della vostra dimora interiore e parlate angelo di carne fiancheggiato dall’angelo custode, al Re degli angeli. Parlate al Padre vostro nel segreto del vostro cuore e della vostra stanza interiore. Lasciate fuori tutto quanto è mondo: e la smania di essere notati e quella di edificare e gli scrupoli delle lunghe preghiere colme di parole, parole e monotone e tiepide e scialbe d’amore. Per carità! Liberatevi dalle misure nel pregare.
In verità vi sono alcuni che sprecano più e più ore in un monologo ripetuto con le labbra sole e che è un vero soliloquio perché neppur l’angelo custode lo ascolta, tanto è rumore vano a cui egli cerca di rimediare sprofondandosi di suo in ardente orazione per il suo stolto custodito. (…)
La preghiera è azione d’amore. E amare si può tanto orando che facendo il pane, meditando che assistendo un infermo, tanto compiendo pellegrinaggio al Tempio che accudendo alla famiglia, tanto sacrificando un agnello quanto sacrificando i nostri anche giusti desideri di raccogliersi nel Signore. Basta che uno intrida tutto se stesso e ogni sua azione nell’amore. Non abbiate paura! Il Padre vede. Il Padre comprende. Il Padre ascolta. Il Padre concede. Quante grazie non sono date anche per un solo, vero, perfetto sospiro d’amore. Quanta abbondanza per un sacrificio intimo fatto con amore. Non siate simili ai gentili. Dio non ha bisogno che gli diciate ciò che deve fare perché voi ne abbisognate. Ciò possono dirlo i pagani ai loro idoli  che non possono intendere. Non voi a Dio, al Vero Spirituale Iddio che non è solo Dio e Re, ma è Padre vostro e sa, prima ancora che voi glielo chiediate, di che avete bisogno. 172.6



AMDG et BVM

mercoledì 2 novembre 2016

IL SACERDOTE


LA CARITÀ COMPASSIONEVOLE VERSO TUTTI
Il sacerdote è debitore a Dio e al prossimo: a Dio deve la preghiera, al prossimo deve una tenera e compassionevole carità.
Nostro Signore che nell’Evangelo ci ha dato un si grande numero di divini insegnamenti di tenerezza verso i peccatori e ci ha insegnato le parabole si commoventi del figlio prodigo, della pecorella sperduta, la storia della donna adultera, è egli stesso il modello della tenera carità che deve avere il pastore delle anime.
«Che il pastore, scrive San Gregorio, sia avvicinato da tutti i suoi fedeli per la sua compassione: che con le viscere della sua misericordia attiri a sé e prenda su di sé per caricarle, le infermità di tutti. Che il pastore si mostri in modo tale che i fedeli non abbiano alcuna ripugnanza a rivelargli quanto hanno di più segreto, e quando i piccoli sono agitati dai flutti delle tentazioni facciano ricorso a lui, come al seno d’una madre, «quas; ad matris sinum!».
CAPITOLO VII
L’UNIONE A DIO NELLA PREGHIERA
Quando la carità compassionevole, la tenerezza paterna e anche materna deve avvicinare il pastore ai suoi fedeli, altrettanto lo zelo della preghiera deve mantenerlo unito a Dio.
Il pastore è l’uomo di Dio: non può nulla se non con l’aiuto della grazia: deve ricevere da Dio le istruzioni di Dio: da Dio deve sollecitare le grazie necessarie e a sé e al suo gregge. Come farà se prima di tutto egli non sarà uomo di preghiera?
Dice San Paolo: Noi siamo gli ambasciatori di Gesù Cristo: «Pro Christo legatione fungimur» (2 Cor. 5,20). Ora, ogni ambasciatore deve ricevere le istruzioni di colui che lo manda per farne gl’interessi: perciò come il sacerdote potrà adoperarsi per gl’interessi di Dio presso le anime se da Dio non ebbe una parola? E come avrà egli una parola da Dio se non con la preghiera?
E qui ritorna l’affermazione di San Pietro che abbiamo più volte ricordata: «Noi invece ci dedicheremo alla preghiera e al ministero della parola» (At. 6,4). Dove si vede che l’Apostolo pone prima di ogni cosa la preghiera nella quale riceverà le luci di Dio che poi trasmetterà ai fedeli con la predicazione. «Preghiera e ministero della parola». La parola che non è stata «pregata» sarà sempre un vano rumore; impotente e infeconda: invece di essere la parola di Dio sarà la parola dell’uomo. Perciò, prima di tutto e sopra tutto: bisogna pregare.
CAPITOLO VIII
L’UMILTÀ
Il sacerdote ha doppiamente bisogno della grazia di Dio: ne ha bisogno per se stesso, ne ha bisogno per il suo gregge. Siccome poi Iddio, seguendo la più che saggia legge della sua misericordia e della sua giustizia, resiste ai superbi e dà la sua grazia agli umili, ne consegue che il sacerdote ha una duplice necessità, una necessità più viva, di quanto ne hanno i fedeli, di essere veramente umile. Ha bisogno di conoscere le vie di Dio e i suoi segreti; ha bisogno di conciliarsi la grazia di Dio e di conciliarla alle anime delle quali è pastore. Come potrà egli essere mediatore associato a Dio se non è umile? Forse Iddio si rivelerà all’uomo che vuol penetrare nei suoi segreti per rapirgli la sua gloria e attribuirla a sé stesso? Farà Iddio canale della sua grazia l’uomo che col suo orgoglio si fa nemico della grazia? Come potrà trattare con Dio della riconciliazione delle anime colpevoli chi pone sé stesso in rivolta con Dio col suo orgoglio?
Senza umiltà non c’è ministero possibile: Dio certamente ci vuole elargire la sua grazia, ma non vuole che lo rapiniamo della sua gloria: e dal momento che un sacerdote cerca la gloria per sé, cessa di essere il mediatore della grazia: «Dio resiste ai superbi; agli umili invece dà la sua grazia» (Giac. 4,6).
CAPITOLO IX
DELLO ZELO DELLA GIUSTIZIA
Lo zelo della giustizia è perfetta abnegazione agli interessi di Dio e negli interessi di Dio sono necessariamente compresi gl’interessi delle anime: perché Dio vuole la salvezza delle anime; è lo stesso interesse di Dio, dal momento che lì sta la sua maggior gloria.
Gl’interessi di Dio sovente sono compromessi dagli uomini: in questo caso il pastore, che sta tra Dio e gli uomini, si troverà spesse volte in lotta con gli uomini per difendere gl’interessi di Dio. Lotta che non è senza difficoltà: poiché se il pastore deve sé stesso a Dio di cui è l’uomo, deve anche sé stesso alle anime delle quali è pastore, e pastore responsabile. Se egli vede gl’interessi di Dio, per così dire con un occhio solo, si affaticherà in un modo imperfetto e comprometterà le anime: e, per altro, se mira a non compromettere le anime, potrà tuttavia mancare gl’interessi di Dio.
La difficoltà è grande, sovente estrema: vi è un pericolo d’ambo i lati. Da un lato il pastore dovrà temere di venir meno nei riguardi di Dio e dall’altro di mancare verso le anime.
In un tale modo di essere le cose, lo zelo non è un consigliere sufficiente: può, se è solo, far cadere negli eccessi e può compromettere lo stesso bene che cerca. Con lo zelo ci vuole anche la scienza; con la scienza, l’umiltà, la purezza delle vedute e dell’intenzione; cose tutte che il pastore non troverà mai se non è prima di tutto uomo di preghiera: «Orationi… instantes erimus».
AVE MARIA!

mercoledì 7 settembre 2016

La preghiera canonica nelle ore canoniche!

COME IL MINISTERO È SNATURATO IN QUANTO ALLA SUA PRIMA PARTE: LA PREGHIERA


Abbiamo detto come il sacerdote mancherebbe al suo ministero se considerasse la preghiera un obbligo non del ministero della Chiesa, ma del cristiano che è in lui.
Il sacerdote non può né deve separare in sé stesso il cristiano dal sacerdote, né il sacerdote dal cristiano. Benché sia vero dire ch'egli è cristiano per sé e sacerdote per gli altri, nella realtà non è meno vero che in lui è il cristiano che è sacerdote.
I doveri del cristiano e i doveri del sacerdote sono una cosa sola, come il cristiano e il sacerdote sono in lui una sola persona.

Sarebbe perciò un grande errore il non pensare la preghiera come il massimo, più importante e più indispensabile obbligo del sacerdote. Egli deve la preghiera a Dio, alla Chiesa, alle anime, a sé stesso: a Dio del quale è una creatura; alla Chiesa della quale è ministro; alle anime delle quali è servo; alla sua anima della quale dev'essere, dopo Dio, il salvatore.
Egli la deve perpetua: "Bisogna pregare sempre" (Lc. 18,1). 

La deve nelle ore canoniche e nella forma canonica. 

Nella forma canonica. Questa generalmente si accetta perché c'è un obbligo formidabile e si sa che si commetterebbe peccato mortale, lasciando una sola ora canonica. 

Ma che bisogna recitare le ore canoniche nelle ore canoniche generalmente non si sa. 

Tuttavia che cosa significano le parole del breviario: Ad Matutinum, ad Primam, ad Tertiam, ad Sextam, ad Nonam, ad Vesperas, ad Completorium? 

Si dirà che in altri tempi era così. Certamente, ma perché e come mai oggi non è più così? 

Attualmente si recita Mattutino alla vigilia, cioè si fa della preghiera della notte e del mattino una preghiera della sera, o meglio, una preghiera del "fra poco".

Perché forse non s'è trovato più facile alzarsi più tardi che di buon mattino?
Si dice: è per avere tempo per la meditazione. Ma forse che i nostri padri non conoscevano la meditazione?

Forse non vi dedicavano del tempo?

Siamo perciò più dediti alla meditazione di quanto lo erano i nostri antichi?. 

Oh! Un fatto è certo: noi meditiamo meno dei nostri padri e abbiamo addosso una dose di pigrizia e d'immortificazione che certamente i nostri padri non conoscevano.

Le preghiere del giorno che i nostri padri avevano così saggiamente distanziato da tre a tre ore per richiamarci senza posa all'adorazione della SS. Trinità, oggi si recitano in una sola volta; e ciò, si afferma, per essere più liberi.

Più libero! Ma che cos'è questa libertà che si affranca dalla puntualità nellapreghiera?
 

E per che cosa si impiegherà questa libertà? 
A correre e a discorrere? 
A giocare e a ridere? 
Ah! La libertà! I nostri padri ne avevano un altro concetto. Essi venivano meno, ammirando la definizione che ne aveva dato Sant'Agostino: "Libertas est Charitas" (De Natura et gratia, Lib. I, Cap. LXV). 

La carità! Amare Dio e il prossimo, amare Dio e pregarlo: amare il prossimo e lavorare alla sua salvezza, questa era la carità secondo i nostri padri.

È dunque vero che oggi s'intende in altro modo la libertà e così il dovere della preghiera. 

Quasi dappertutto non si fa più la preghiera canonica nelle ore canoniche e ciò non è una delle cause per le quali il ministero produce pochi frutti press'a poco dappertutto?

E se il ministero è così importante a salvare chi per la cui salvezza è stato istituito, non bisogna forse concludere che dal momento in cui non attinge il suo scopo dev'essere considerato come un'istituzione malauguratamente viziata, diciamo la parola, snaturata?


giovedì 16 giugno 2016

La corona del Rosario diventa l'arma più potente // non solo per i cristiani

Ora dovete prepararvi.

«Da ogni parte del mondo, figli prediletti, oggi vi raccolgo nel mio Cuore Immacolato. Con
umiltà avete accolto l'invito ad affidare a Me la vostra vita, e ora Io stessa sarò in ogni
momento la vostra difesa.

Mi avete anche consacrato il vostro Sacerdozio: Io mi assumo il compito di renderlo ogni
giorno più conforme al disegno d'amore del Cuore Eucaristico di Gesù.

Mi avete donato il cuore. Io metterò al posto dei vostri cuori ripieni di peccati il mio Cuore
Immacolato, e così attirerò su di voi la Potenza di Dio che formerà in ciascuno mio Figlio Gesù
fino alla sua pienezza.

Per questo rispondete a quanto la vostra Mamma Immacolata oggi vi domanda.

Vi chiedo docilità, preghiera e sofferenza.

Siate anzitutto sempre più docili. Solo così Io vi posso nutrire, vestire, condurre e formare.
Sono questi i momenti in cui opero i più grandi prodigi nel nascondimento e nel silenzio. 
Compio i miei più grandi miracoli nel cuore e nell'anima dei miei figli prediletti. Senza che voi o altri se ne accorgano, vi conduco a grande santità.
Dono a voi il mio stesso spirito e così lo Spirito del Padre e del Figlio sarà attirato
irresistibilmente a scendere su di voi come è sceso su di Me e Lui vi trasformerà
completamente.
Diventerete grandi nell'amore, nella virtù, nel sacrificio, nell'eroismo.
Così sarete pronti per il mio disegno.

Pregate di più, figli prediletti.
Non tralasciate mai la preghiera della Liturgia delle Ore, la vostra meditazione quotidiana, le
visite frequenti a Gesù presente nell'Eucaristia.
Il sacrificio della santa Messa sia da voi interiormente vissuto nella vita e nel momento della sua celebrazione. È soprattutto all'altare ove ciascuno di voi viene assimilato a Gesù
Crocifisso. 
Non tralasciate mai la recita del santo Rosario, questa preghiera che Io prediligo e
che dal Cielo sono venuta a domandarvi. Io vi ho insegnato a recitarlo bene, facendo scorrere
fra le mie dita i grani della corona, mentre mi associavo alla preghiera della mia piccola figlia,
a cui apparivo nella Grotta di Massabielle.
Quando recitate il Rosario voi mi invitate a pregare con voi ed Io veramente, ogni volta, mi
associo alla vostra preghiera. Così voi siete i bimbi che pregano assieme alla Mamma Celeste.
Ed è per questo che la corona del Rosario diventa l'arma più potente da usare nella terribile
battaglia che siete chiamati a combattere contro Satana e il suo esercito del male.

Offritemi anche le vostre sofferenze:
- quelle interiori che tanto vi umiliano, perché provengono dalla esperienza dei vostri limiti, dei
vostri difetti, dei vostri numerosi attaccamenti. Quanto più piccole e nascoste sono le
sofferenze che mi offrite, tanto più grande è la gioia che prova il mio Cuore Immacolato;
- le sofferenze esteriori, che spesso il mio Avversario vi procura, mentre con rabbia e furore si scatena maggiormente contro di voi, perché prevede che sarete da Me usati per la sua
definitiva sconfitta.
Alcuni egli li tormenta con tentazioni di ogni genere, altri con il dubbio e la sfiducia, altri con
l'aridità e la stanchezza, altri con la critica e la derisione, altri persino con le calunnie più
gravi.
Rispondete in una sola maniera: offrendomi il dolore che provate e abbiate fiducia, fiducia,
fiducia nella vostra Mamma Celeste.
Se fui sempre accanto a voi, in questi momenti lo sono in maniera particolare, con tutta la
tenerezza del mio amore di Mamma. Non temete. Vi ripeto: siete miei e Satana non vi
toccherà. Siete nel mio giardino e nessuno potrà strapparvi dal mio Cuore Immacolato.
È giunta l'ora però in cui sarete chiamati a sofferenze molto più grandi: la persecuzione, la
prigionia, per alcuni l'offerta della vostra vita. Presto dovrete vivere momenti che non
potreste sopportare se accanto a voi non vi fosse la vostra Mamma.
Ora dovete prepararvi.
Per questo, oggi, con sollecitudine vi domando solo docilità, preghiera e sofferenza».
(dal Libro del Mov.Sac.Mar. 11 febbraio 1978. Festa della Madonna di Lourdes)
AMDG et BVM

giovedì 29 ottobre 2015

Cinquanta volte al giorno offriva a Dio il Sangue del Redentore per i peccatori




Dobbiamo pregare per i peccatori

Per altro non si mette in dubbio, che le orazioni degli altri molto giovano ai peccatori, e sono molto gradite a Dio; 
e Dio si lamenta dei servi suoi che non gli raccomandano i peccatori, come se ne lamentò con S. Maria Maddalena de' Pazzi; onde le disse un giorno: "Vedi, figlia mia, come i cristiani stanno nelle mani del demonio; se i miei diletti con le loro orazioni non li liberassero, resterebbero divorati". 

Ma specialmente ciò lo desidera il Signore dai sacerdoti e dai religiosi. Diceva la suddetta Santa alle sue monache: "Sorelle, Iddio non ci ha separate dal mondo perché facciamo bene solo per noi, ma ancora perché noi lo plachiamo a favore dei peccatori". 

E il Signore stesso un giorno disse alla medesima: "Io ho dato a voi, elette spose, la città di rifugio, cioè la Passione di Gesù Cristo, acciocché abbiate dove ricorrere per aiutare le mie creature: perciò ricorrete ad essa, ed ivi porgete aiuto alle mie creature, che periscono, e mettete la vita per esse". 

Quindi la Santa infiammata di santo zelo, cinquanta volte al giorno offriva a Dio il Sangue del Redentore per i peccatori, e si consumava per desiderio della loro conversione, dicendo: "Oh che pena è, o Signore, il vedere di poter giovare alle tue creature, con mettere la vita per esse, e non poterlo fare!". 


AVE MARIA!

venerdì 26 giugno 2015

L’importanza della preghiera in questi tempi.


10 Gennaio 2012 – Vergine Maria: tante anime scelgono
di ignorare i segnali che do.

Figlia mia, devi comunicare al mondo l’importanza della preghiera in questi tempi.

I Miei figli soffrono in tutto il mondo in tutti i paesi. E’ importante che adesso tutti i figli di Dio si
uniscano, in modo che le tenebre possono finalmente essere eliminate dalla terra.

Come piango di dolore quando le anime scelgono di ignorare le Mie visite ai veggenti della Terra.
Molti scelgono di ignorare i segnali che do per garantire che la fede possa essere ripristinata.

I loro cuori sono talmente freddi, compresi quelli dei sacerdoti e del clero che sono ciechi alla
verità, che molto tempo è stato sprecato.

Se solo avessero aperto il cuore ai messaggi che ho dato al mondo, allora a molte più anime
sarebbe stato dato il nutrimento di cui avevano bisogno.

Questi sono gli ultimi giorni in cui le Mie parole di incoraggiamento devono essere ascoltate.

Pregate, pregate, pregate che la voce di Mio Figlio sarà ascoltata nel modo in cui deve essere.

Pensavate, bambini, che Egli non avrebbe preparato l’umanità alla Sua Grande Misericordia?

Questo è quanto Egli si prefigge di raggiungere adesso, attraverso la conversione del maggior
numero possibile di anime.

I Suoi piani sono completati con una sola eccezione ha bisogno di più preghiere. Perché senza
queste preghiere, le anime saranno prese dal seduttore.

Figlia Mia, Mio Figlio presto porterà il tanto necessario sollievo ai Suoi amati figli. Nella Sua
Misericordia, Egli preparerà il mondo anche alla Sua Seconda Venuta.

Pregate che tutti coloro che credono in Mio Figlio apriranno i loro cuori alla verità dei Suoi Santi
messaggi. Se ascoltano e seguono le Sue istruzioni, tutto andrà bene. Se ignorano l’Avvertimento
dato loro per puro amore, essi negheranno ad altri la possibilità della salvezza.

Imploro la generosità delle anime di promettere la loro fedeltà al Figlio Mio diletto marciando
con Lui verso il Regno Glorioso del Nuovo Paradiso.

I messaggeri sono stati inviati nel mondo per un certo tempo per aiutare a preparare il mondo a
questo grande evento. Le fasi finali sono ormai in atto. Ascoltate adesso la voce di Mio Figlio che vi
parla. Non Lo rifiutate.

La vostra amorevole Madre

Regina del Cielo

Madre della Salvezza

domenica 31 maggio 2015

Come una buona madre, devo insegnarti, figlio/a Mio/a, come sopravvivere in questi Ultimi Tempi.

SOPRAVVIVENZA - DETTATO DELLA MADONNA DEL 4 GIUGNO 1992

alla Sua Segretaria Dr Mary Jane Even



INTRODUZIONE




Voglio spiegare semplice e direttamente ciò che ogni persona deve fare per sopravvivere nei Tempi Ultimi. Parlerò molto personalmente, a tu per tu. Rifletti su tutto quello che sto dicendo e prendilo come un messaggio molto personale da Me, la Santissima Vergine Maria per te, Mio/a figlio/a.





Questi sono tempi in cui, se potessi, verrei da ciascuno per dare il mio consiglio. Potrei farlo in modo straordinario, ma posso anche comunicare i miei sentimenti e la mia preoccupazione per te in questo modo. Per favore, leggi tutto con molta attenzione ed esegui alla lettera ciò che chiedo. Puoi fare affidamento sul Mio consiglio. Ti assicuro che queste sono parole mie e le mie parole sono vereVoglio che tu senta che Io sono la tua amorevole Madre e ti chiedo che mi preghi perchè Io implori Dio di provvedere e di aiutare in tutte le tue necessità. Quando me lo chiederai, ti darò una sovrabbondanza di grazie e non lascerò che mai nessuno dei miei figli  resti indietro nell'adempimento dei loro doveri verso Dio, famiglia, o il prossimo.


Non hai più il diritto o il privilegio di dedicarti solo ai tuoi propri gusti e interessi, alla tua autostima, e a sperimentare la tua propria strada per andare a Dio. Non c'è più tempo. Ora devi chiedermi di aiutarti ad accelerare questo processo. Infatti, ti eleverò rapidamente a grandi altezze spirituali perché ho bisogno che tu mi aiuti nel Mio lavoro e nella Mia lotta contro i grandi mali che i demoni hanno fatto cadere su tutti i popoli della terra. Lucifero ha acquisito un forte dominio sulla terra, perché molti sono posseduti da spiriti maligni, e tu e Io insieme possiamo lottare contro di loro.


PRIMA PARTE.
 
Prima di tutto e soprattutto, devi pregare, devi pregare ogni giorno, prima durante la Messa e ricevendo la Santa Comunione e poi a casa. Devi, inoltre, pregare con Me, con il Mio Cuore Immacolato, il Santo Rosario per le Mie intenzioni e chiedermi di prendermi cura di te e di proteggere la tua famiglia.

§ la PREGHIERA è lo strumento principale di sopravvivenza.

Come secondo mezzo di sopravvivenza:


§ metti da parte, conserva cibo, vestiti e acqua.
§ procurati uva benedetta (di San Damiano) e conservala. (vedi)
§ prepara tisane di Biancospino per curarti. (vedi i Messaggi a M. J. Jahnney)
§ Fai scorta di acqua.
§ assicurati di avere una fornitura di abbigliamento per diversi anni.
§ anche farmaci e vitamine.

Ogni volta che andate a fare la spesa, portate qualcosa in più a casa. Iniziate anche a tenere dei vestiti extra. Non avete bisogno di vestiti nuovi e buoni. Forse un negozio di abbigliamento usato ha vestiti che potreste utilizzare in caso di emergenza, perché è per questo che ci stiamo organizzando... per un'emergenza.

Poi ti chiedo di procurarti immagini del Sacro Cuore e del Mio Cuore Immacolato e di metterne una sulla parete di ogni stanza. Devi anche appendere un Crocifisso sulle porte e le finestre di ogni lato della tua casa. Ti chiedo anche di mettere una medaglia di San Benedetto al lato del Crocifisso. La Croce e San Benedetto ti proteggeranno. Il Cuore di Mio Figlio e il Mio Cuore vi darà calma e coraggio. Riconosci ogni giorno la Nostra presenza e implora la Nostra protezione.

Inoltre, se puoi, ottieni un quadro o un'immagine di Gesù Misericordioso. È l'immagine con due raggi di luce e di sangue che scorrono dal cuore di Mio Figlio. Suor Faustina ha disegnato questa immagine. Questa immagine proteggerà la tua casa contro i vandali e le calamità naturali. Mettila in un posto di rilievo.
Queste sono semplici ma efficaci precauzioni che in sé non hanno alcun valore, ma usate con fede e messe in pratica per ciò che significano, saranno potenti difese contro il male. Sì, figlio/a, credi nel loro valore e usale con FEDE.

SECONDA PARTE
Durante i tempi difficili che si avvicinano, cerca di mantenere la calma. Rafforza la tua fede e la tua fiducia in Gesù e in Me come tua sola e reale protezione: questa è la verità.
Devi cercare di aiutare la famiglia a stare calma, perché ciascuno inizierà a reagire in modo diverso. Alcuni piangeranno, altri combatteranno, gli altri andranno da un lato all'altro e altri ancora, con il cuore e la mente pieni di disperazione, cercheranno di suicidarsi. Hai, dunque, molto da fare per incoraggiare, aiutare e pregare.

Ti dico, ho provato a parlarvi da molto tempo per farvi conoscere questi fatti, ma voi, in realtà, non avete ascoltato. Forse ne avete sentito parlare, ma pensavate che mancasse molto tempo perché tutto succedesse. Eppure, è giunto il momento e forse nel leggere questo libretto (qui: questo testo su internet), si è già fatta difficile la situazione, ma mi offro di farti coraggio e darti testimonianza delle profezie che i Miei Messaggi hanno annunciato per molti anni. Credo che tu sia ancora in tempo. Trova un modo. ChiediMi di aiutarti. C'è sempre tempo e necessità di pregare e la preghiera può fare molte cose. Solo, cerca di essere paziente, ordinato/a, sincero/a, di cuore e di mente e abbandonati alle Mie cure. Non ti deluderò.

TERZA PARTE

Ora voglio dirti che cosa sta per accadere a te e alla tua famiglia negli Ultimi Tempi. Inizio parlando di che cosa si deve fare per sopravvivere. Per favore, fai tutto ciò che chiedo. Ora devo dirti esattamente cosa ti succederà e i problemi che avrai, dato che molti cercheranno di fare del male a te e alla tua famiglia durante questi tempi.
Tutta la gente della terra sarà molto turbata, sia fisicamente che mentalmente, soprattutto mentalmente. Questo accadrà a causa della consapevolezza di aver peccato così tanto contro Dio.
Dopo l'AVVERTIMENTO (o Avviso), durante il quale io darò a tutti la comprensione dei propri peccati, la gente correrà da una parte all'altra selvaggiamente, agirà in modo folle, farà cose stupide, tutto per dare alla mente e al cuore un piccolo sollievo dal proprio tormento personale.
È durante questo periodo che coloro che scelgono di non seguire Dio, inizieranno una nuova religione in onore di Satana e lo seguiranno. Tutte queste persone penseranno  di aver trovato il sollievo che cercavano e, scioccamente, si butteranno in quella forma di religione. Satana li pacificherà e li aiuterà a trovare una certa pace.
I Cattolici che si pentono, si confessano e pregano, saranno quelli che avranno la vera pace in quei tempi, non coloro che seguono Satana.
L'evento successivo che accadrà sarà una carenza di cibo. Non si potrà comprare cibo o acqua potabile. Non solo ci sarà penuria, ma coloro che rimangono vicino a Dio, non accettando Satana , non potranno acquistare cibo o acqua. Perchè? Perchè i satanisti controlleranno i negozi e i mercati alimentari. Come? Perché per acquistare cibo, in questi tempi difficili, devi avere il marchio di Satana sul polso della tua mano.
Non farlo per nessun motivo. NON LASCIARTI MAI METTERE IL MARCHIO. Non far finta di agire né agisci effettivamente agisci come gli altri. Se lo fai, DAVVERO andrai all'inferno. Punto. Non ci sono eccezioni. Deciditi per il Cielo e serra i ranghi con Gesù e con Me contro Satana. Non permettere che mettano il marchio satanico né a te né a nessuno della tua famiglia. Non prendere questo alla leggera. Dobbiamo essere come i primi cristiani, che formavano un fronte unico contro la malvagità dell'imperatore, anche in mezzo alla gabbia dei leoni. Non accettare il marchio, anche se dovessi morire, poiché chiunque muoia così, morirà come martire e andrà in Cielo. Questo è il più bel regalo che Dio ti può fare, e io sarò accanto a te e ai tuoi cari per portarvi al Cielo.
Accanto a Gesù e Maria, lotta contro Satana. Sii coraggioso, figlio/a  Mio/a.

QUARTA PARTE

Ogni giorno degli Ultimi Tempi significherà per voi una lotta contro l'attacco del male. 
 

Se hai un lavoro, lo perderai. Se ora ricevi il cibo da parte del governo, lo perderai. Se ora ricevi l'assegno o la pensione mensile dall'assistenza sociale, non riceverai più nulla.

Qualsiasi servizio o beneficio da parte dello stato sarà tagliato e sospeso per coloro che professano e dichiarano Nostro Signore Gesù Cristo come loro Salvatore. Ogni opportunità di comprare cibo e merci finirà. Perchè? Perchè non porti il marchio della bestia, il marchio di Satana.
Cos'è il marchio? Ci sono due marchi di Satana. Uno è una grande stella sulla fronte, che significa che andrai all'inferno, perché sei reclamato da Satana come sua proprietà e perché ti sei consegnato a lui.
Tutti i cristiani che credono in Gesù e in Me, sono segnati con il segno della Croce.
Il secondo e importante marchio servirà per ottenere cibo, beni e servizi, è un codice a barre con dei numeri, simile, anche se diverso, al tuo numero di previdenza sociale. In esso è il 666 che è il marchio e il numero di Satana e delle sue schiere malvage.
Il codice a barre sarà il registro del governo, quello che compra, dove e quando. In questi tempi difficili, sarà il governo che fornirà cibo e altri servizi per tutti.
Ci sarà una DEPRESSIONE e una GUERRA, e la maggior parte delle Nazioni funzionerà sulla base dell'emergenza.
Quindi, l'empio "Maitreya" avrà preso sotto il suo dominio e il suo governo la maggior parte delle Nazioni. Avrà cominciato il suo dominio sul mondo e la forza unificatrice del globo nel "nuovo ordine mondiale". Sì, riconosci questo nome per averlo sentito dai politici. Essi non sanno che cosa significhi veramente, ma tu ora lo sai.
Ogni giorno che passa, il male diventa più potente, perché tutte le persone del mondo saranno d'accordo con le sue strategie e le sue modalità per raggiungere la pace, ma a quale prezzo! Tutti andranno all'inferno. Tutti coloro che sono alleati con lui, andranno all'inferno.

QUINTA PARTE
Non solo dovrai vedertela con questi problemi, ma dovrai anche affrontare una guerra, perché ci sarà una guerra in tutti i paesi. Molti moriranno nelle guerre. Dopo le prime settimane, gli Stati Uniti avranno già avuto 10 milioni di morti. Altri paesi, molti di più.
Sì, ora puoi vedere che se Mio Figlio non venisse a fermare questo massacro, nessuno resterebbe vivo. Non ci sono così tante persone sulla terra.
Le guerre cresceranno e la durezza e la malvagità dei cuori degli uomini non conoscerà confini. Ci saranno molti tumulti, saccheggi e grandi distruzioni di proprietà. Avrete bisogno di misure straordinarie per assicurare la vostra casa. Sarebbe meglio  avere sempre qualcuno in  casa in ogni momento per evitare qualunque danno.
Voi sarete bersaglio dell'invidia e della vendetta. Avrete problemi a mantenere ciò che avete, per cui dovrete utilizzare tutti i mezzi di difesa spirituale che scoraggino e respingano gli alleati di Satana. Immagini sacre, Croci, medaglie di San Benedetto e statue sacre sono armi formidabili, poiché gli spiriti maligni evitano di entrare in contatto con Noi. Usateli per tutta la casa. (i Sacramentali)
Ti dico queste cose per avvisarti, perché in realtà devi sapere tutto questo, e come una buona madre, devo insegnarti, figlio/a Mio/a, come sopravvivere in questi Ultimi Tempi.

SESTA PARTE
I giorni della tribolazione sono proprio questo, una tribolazione. Oltre ai problemi economici, sociali e di sicurezza, avrai anche l'incubo di malattie, pestilenze e calamità naturali. Arriveranno in cicli di tre, ogni giorno di festa di Mio Figlio Gesù e di Me. Sappiatelo e siate preparati.
Queste sono manifestazioni celesti dell'ira di Dio  e sono date a voi per dimostrare l'indignazione di Dio per la blasfemia dell'umanità.
Noi del Cielo piangiamo amaramente per le malvagità perpetrati da Satana e le sue schiere a cui i nostri bambini si piegano così facilmente. Ora dobbiamo mostrare ai nostri figli che si stanno comportando male e, come bambini, dobbiamo castigarli
Vorrei che ciascuno ricevesse la sua buona lezione, ma soprattutto capisse perché è stato punito, ma sembra che abbiate la testa sulle nuvole e non pensate a cosa significano tutte queste cose.
Tendete ad incolpare tutti gli altri ma non voi stessi. Non riconoscete di essere il problema e che ciò che sta accadendo è il modo in cui Dio castiga. Chiudete la vostra mente alla verità.

SETTIMA PARTE
Figlio/a Mio/a, a questo punto ti chiedi: c'è un modo per evitare queste disgrazie? C'è una possibilità che il Cielo non invii tutto questo su di noi? Potremmo cambiare abbastanza e deciderci a pregare quanto è necessario perché Dio cambiare idea e non permetta tutto questo? La risposta è NO. 
Per più di 40 anni, ho cercato di dirvi cosa stava per accadere negli Ultimi Tempi. Se ne parla nella Sacra Scrittura e nelle antiche profezie, e... tutte le profezie si devono compiere.
Ciò che puoi fare è cambiare, convertirti, confessarti, prepararti e pregare. Questo attenuerà la sofferenza che tu e la tua famiglia sperimenterete. Questo ti aiuterà a rimanere più calmo/a durante le prove e le difficoltà e a dimostrare al Cielo che sei veramente pentito/a e desideri ottenere aiuto dal Cielo.
Io ti aiuterò, come ho detto molte volte. Ti darò la Grazia, ma tu devi fare la tua parte. Dovresti anche chiedere alla tua famiglia di unirsi a te e cercare di insegnarle le lezioni che hai imparato leggendo questi opuscoli.
In primo luogo, devi credere che Io ti ho dato questa conoscenza, che mi preoccupo tanto per te, che voglio aiutarti, e devi credere in Me abbastanza da avere fiducia che ti aiuterò.
Fiducia, coraggio, pace e grazia darò in abbondanza, a chi chiede e cerca e bussa alla porta del Mio Cuore chiedendo aiuto. (NdT con la preghiera del S. Rosario)

CONCLUSIONE


 Come puoi vedere, Mio caro bambino, ho molto da dire e potrei dirti di più anche riguardo a questo tempo di sopravvivenza. Devi chiamare, cercare e chiedere a Gesù che mitighi la forza del malvagio nemico di Dio, che è Satana.

Devi opporti al fatto che governo obblighi per legge a ricevere il marchio della bestia. Devi promuovere la buona volontà in tutta l'umanità e cercare la gloria di Dio in tutto ciò che fai.

Io sono testimone davanti a te, caro figlio/a che queste sono le parole della Beata Vergine Maria, tua Madre celeste e ti chiedo che mi supplichi attraverso il MIO ROSARIO. Io ti proteggerò, ma devi perseverare.
Queste parole sono state fedelmente e accuratamente scritte dalla Mio Segretaria per tutti i miei figli durante questi Tempi Ultimi.

Io sono la tua
Maria, la Sempre Vergine Immacolata, Madre di Dio.  
                

AMDG et BVM

venerdì 1 maggio 2015

Assicurazione!



Preghiera per assicurarsi
per mezzo del beatissimo Apostolo e custode Giovanni
l’assistenza di Maria in ogni luogo e ora.

<< 1.  Salve, dolcissimo Apostolo San Giovanni. Salve, il più elevato di tutti gli Evangelisti. Salve, fedelissimo custode di Santa Maria, Madre di Gesù.
2.  L’anima mia ti saluta con devota effusione. Ti rendo i miei omaggi dal più intimo del mio cuore, invocandoti con affettuose preghiere e sospiri.
3.  O beatissimo Apostolo Giovanni! Quando Gesù fu condannato alla morte di croce e coperto di piaghe, lo seguisti con l’anima angustiata e il volto bagnato di lacrime, fin sul luogo della crocifissione.
4.  E accompagnasti anche l’addoloratissima Madre sua, la Vergine Maria, insieme alla pietosa Maddalena, che per l’eccesso del dolore stava sul punto di tramortire.
5.  La grandezza del tuo amore per il Figlio e il cordiale affetto che ti unì al dolore della Madre si  manifestò nella fermezza e coraggio con cui rimanesti presso Gesù fino al momento in cui L’inchiodarono sulla croce, e presso la Vergine Madre fin quando la spada del dolore si infisse del tutto nel Suo Cuore Immacolato.

6.  Per ciò, Gesù, entrato in agonia, ti affidò in modo speciale Sua Madre.
7.  Te L’affidò perché tu, che rimanesti vergine, custodissi la Vergine; ed altresì ti prendessi cura di Lei nelle sue necessità, e con premurose attenzioni di carità La servissi filialmente come propria madre.
8.  O fedelissimo e castissimo custode della santissima Madre di Dio, la Vergine Maria! O, Tu, l’amico dello Sposo della Chiesa, il tesoriere dell’eterno Re!
9.  Tu Giovanni, alla morte di Cristo, passasti a occupare il suo posto di figlio della Vergine; così a te fu affidata l’Arca di Dio che conteneva la manna celeste.
10.  Ti venne affidato il compito di vigilare sulla luminosa Porta del cielo, per cui entrò il Re della Gloria, quando Egli stesso morendo sulla croce disse: “Ecco tua Madre!”.

11.  O, quale tesoro!, la Madre tua e Madre di Dio, la Madre eccelsa, la Madre benedetta per tutta l’eternità, che ti fu affidata, consegnata, associata!
12.  Oh! Chi mi darà poter tenere una tale Madre, e con Lei un tale custode!
13.  Ad Essi voglio raccomandare con tutta sicurezza la mia povera anima, perché la ricevano sotto la loro protezione, e nell’ora tremenda di partire da questo mondo non mi terrorizzi quell’infernale nemico.
14.  O clementissimo e buon Gesù, ricordaTi di me nella mia ultima ora!
15.  E spegnendosi la mia voce corporale, venendo meno i miei sensi, mi venga in aiuto la pietosa orazione della Tua amatissima Madre, e mi circondino strettamente le leali attenzioni dell’Apostolo San Giovanni.

16.  Orsù, dunque, Mamma pietosa e compassionevole Vergine Maria! Ti supplico per l’amabile Tuo Figlio, e per l’Apostolo cui Ti affidò dalla Croce, assistermi in ogni luogo e in ogni momento.
17.  Però prego –in modo speciale- Te, che con San Giovanni e Maria Maddalena mai Ti separasti dal lato del moribondo Tuo Figlio Gesù, di non abbandonarmi nella mia ultima agonia.

18.  O dolcissimo Apostolo San Giovanni, sollecito custode e amico sempre fedele, proteggimi con le armi della milizia celeste e col segno della Santa Croce!
19.  Allontana dalla mia presenza il nemico del nome cristiano, e, al sopraggiungere del supremo istante della morte, liberami nel nome santissimo di Gesù!

20.  Oh! i due begli ulivi che effondono somma pietà e misericordia! Devotissimamente mi raccomando alla Vostra intercessione e perpetua protezione, affinché, superati tutti gli ostacoli, mi accompagniate tutti insieme e felicemente nel beato Regno di Cristo Gesù. Amen. >>

(A. Kempis: De imitatione Mariae) 
AVE MARIA!


AMDG

sabato 7 marzo 2015

Domenica 8 Marzo 2015, III Domenica di Quaresima - Anno B


Domenica 8 Marzo 2015, III Domenica di Quaresima - Anno B

Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Giovanni 2,13-25.
Si avvicinava intanto la Pasqua dei Giudei e Gesù salì a Gerusalemme. Trovò nel tempio gente che vendeva buoi, pecore e colombe, e i cambiavalute seduti al banco. Fatta allora una sferza di cordicelle, scacciò tutti fuori del tempio con le pecore e i buoi; gettò a terra il denaro dei cambiavalute e ne rovesciò i banchi, e ai venditori di colombe disse: «Portate via queste cose e non fate della casa del Padre mio un luogo di mercato». I discepoli si ricordarono che sta scritto: Lo zelo per la tua casa mi divora. Allora i Giudei presero la parola e gli dissero: «Quale segno ci mostri per fare queste cose?». Rispose loro Gesù: «Distruggete questo tempio e in tre giorni lo farò risorgere». Gli dissero allora i Giudei: «Questo tempio è stato costruito in quarantasei anni e tu in tre giorni lo farai risorgere?». Ma egli parlava del tempio del suo corpo. Quando poi fu risuscitato dai morti, i suoi discepoli si ricordarono che aveva detto questo, e credettero alla Scrittura e alla parola detta da Gesù. Mentre era a Gerusalemme per la Pasqua, durante la festa molti, vedendo i segni che faceva, credettero nel suo nome. Gesù però non si confidava con loro, perché conosceva tutti e non aveva bisogno che qualcuno gli desse testimonianza su un altro, egli infatti sapeva quello che c'è in ogni uomo.
Traduzione liturgica della Bibbia

Corrispondenza nel "Evangelo come mi è stato rivelato" di Maria Valtorta : Volume 1 Capitolo 53 pagina 331.
Vedo Gesù che entra con Pietro, Andrea, Giovanni e Giacomo, Filippo e Bartolomeo, nel recinto del Tempio. Vi è grandissima folla entro e fuori di esso. Pellegrini che giungono a frotte da ogni parte della città. Dall’alto del colle su cui il tempio è costruito, si vedono le vie cittadine, strette e contorte, formicolare di gente. Pare che tra il bianco crudo delle case si sia steso un nastro semovente dai mille colori. Sì, la città ha l’aspetto di un bizzarro giocattolo, fatto di nastri variopinti fra due fili bianchi e tutti convergenti al punto dove splendono le cupole della Casa del Signore. Nell’interno poi è... una vera fiera. Ogni raccoglimento di luoghi sacri è annullato. Chi corre e chi chiama, chi contratta gli agnelli e urla e maledice per il prezzo esoso, chi spinge le povere bestie belanti nei recinti (sono rudimentali divisioni di corde o di pioli, al cui ingresso sta il mercante, o proprietario che sia, in attesa dei compratori). Legnate, belati, bestemmie, richiami, insulti ai garzoni non solleciti nelle operazioni di adunata e di cernita delle bestie e ai compratori che lesinano sul prezzo o che se ne vanno, maggiori insulti a quelli che, previdenti, hanno portato, di loro, l’agnello. Intorno ai banchi dei cambiavalute, altro vocio. Si capisce che, non so se in ogni momento o in questo pasquale, si capisce che il Tempio funzionava da ... 

Borsa, e borsa nera. I valore delle monete non era fisso. Vi era quello legale, di certo vi sarà stato, ma i cambiavalute ne imponevano un altro, appropriandosi di un tanto, messo a capriccio, per il cambio delle monete. E le assicuro che non scherzavano nelle operazioni di strozzinaggio!... Più uno era povero e veniva da lontano, e più era pelato. I vecchi più dei giovani, quelli provenienti da oltre Palestina più dei vecchi. Dei poveri vecchierelli guardavano e riguardavano il loro peculio messo da parte con chissà che fatica in tutta l’annata, se lo levavano e se lo rimettevano in seno cento volte, girando dall’uno all’altro cambiavalute e finivano magari per tornare dal primo, che si vendica della loro iniziale diserzione, aumentando l’aggio del cambio... e le grosse monete lasciavano, tra dei sospiri, le mani del proprietario e passavano fra le grinfie dell’usuraio e venivano mutate in monete più spicciole. Poi altra tragedia di scelte, di conti e sospiri davanti ai venditori di agnelli, i quali, ai vecchietti mezzi ciechi, appioppavano gli agnelli più grami. Vedo tornare due vecchietti, lui e lei, spingendo un povero agnelletto che deve essere stato trovato difettoso dai sacrificatori. Pianti, suppliche, mali garbi, parolacce si incrociano senza che il venditore si commuova. “Per quello che volete spendere, galilei, è fin troppo bello quanto vi ho dato. Andatevene! O aggiungete altri cinque denari per averne uno più bello.” “In nome di Dio! Siamo poveri e vecchi! Vuoi impedirci di fare la Pasqua, che è l’ultima forse? Non ti basta quello che hai voluto per una piccola bestia?” 

“Fate largo, lerciosi. Viene a me Giuseppe l’Anziano. Mi onora della sua preferenza. Dio sia con te! Vieni, scegli!” “Entra nel recinto, e prende un magnifico agnello, quello che è chiamato Giuseppe l’Anziano, ossia il d’Arimatea. Passa pomposo nella veste, e superbo, senza guardare i poverelli gementi alla porta, anzi all’apertura del recinto. Li urta, quasi, specie quando esce coll’agnello grasso e belante. Ma anche Gesù è ormai vicino. Anche Lui ha fatto il suo acquisto, e Pietro, che probabilmente ha contrattato per Lui, si tira dietro un agnello discreto. Pietro vorrebbe andare subito verso il luogo dove si sacrifica. Ma Gesù piega a destra, verso i due vecchietti sgomenti, piangenti, indecisi, che la folla urta e il venditore insulta. Gesù, tanto alto da avere il capo dei due nonnetti all’altezza del cuore, pone una mano sulla spalla della donna e chiede: “Perché piangi, donna?” La vecchietta si volge e vede questo giovane alto, solenne nel suo bell’abito bianco e nel mantello pure di neve, tutto nuovo e mondo. Lo deve scambiare per un dottore sia per la veste che per l’aspetto e, stupita, perché dottori e sacerdoti non fanno caso alla gente, né tutelano i poveri contro l’esosità dei mercanti, dice le ragioni del loro pianto. Gesù si rivolge all’uomo degli agnelli. “Cambia questo agnello a questi fedeli. Non è degno dell’altare, come non è degno che tu ti approfitti di due vecchierelli perché deboli e indifesi.” “E Tu chi sei?” “Un giusto.” “La tua parlata e quella dei tuoi compagni ti dicono galileo. Può essere mai in Galilea un giusto?” “Fa quello che ti dico e sii giusto tu.” “Udite! Udite il galileo difensore dei suoi pari! Egli vuole insegnare a noi del Tempio! L’uomo ride e beffeggia, contraffacendo la cadenza galilea, che è più cantante e ricca di dolcezza della giudaica, almeno così mi pare. Della gente si fa intorno, e altri mercanti e cambiavalute prendono le difese del consocio contro Gesù. 

Fra i presenti vi sono due o tre rabbini ironici. Uno di questi chiede: “Sei Tu dottore?” in un modo tale da far perdere la pazienza a Giobbe. “Lo hai detto.” “Che insegni?” “Questo insegno: a rendere la Casa di Dio casa di orazione e non un posto di usura e di mercato. Questo insegno.” Gesù è terribile. Pare l’arcangelo posto sulla soglia del Paradiso perduto. Non ha spada fiammeggiante tra le mani, ma ha i raggi negli occhi, e fulmina derisori e sacrileghi. In mano non ha nulla. Solo la sua santa ira. E con questa, camminando veloce e imponente fra banco e e banco, sparpaglia le monete così meticolosamente allineate per qualità, ribalta tavoli e tavolini, e tutto cade con fracasso al suolo, fra un gran rumore di metalli rimbalzanti e legni percossi e grida d’ira, di sgomento, di approvazione. Poi, strappate di mano a dei garzoni del bestiame, delle funi con cui essi tenevano a posto bovi, pecore, e agnelli, ne fa una sferza ben dura, in cui i nodi per formare i lacci scorsoi divengono flagelli, e l’alza e la rotea e l’abbassa, senza pietà. Sì, le assicuro: senza pietà. La impensata gradine percuote teste e schiene. I fedeli si scansano ammirando la scena; i colpevoli, inseguiti fino alla cinta esterna, se la danno a gambe lasciando per terra denaro e indietro bestie e bestiole in un grande arruffio di gambe, di corna, di ali; chi corre, chi vola via; e muggiti, belati, scruccolii di colombi e tortore, insieme a risate e urla di fedeli dietro agli strozzini in fuga, soverchiano persino il lamentoso coro degli agnelli, sgozzati in un altro cortile di certo. 

Accorrono sacerdoti insieme a rabbini e farisei. Gesù è ancora in mezzo al cortile, di ritorno da suo inseguimento. La sferza è ancora nella sua mano. “Chi sei? Come ti permetti di fare questo, turbando le cerimonie prescritte? Da quale scuola provieni? Noi non ti conosciamo, né sappiamo chi sei.” “Io sono Colui che posso. Tutto Io posso. Disfate pure questo Tempio vero ed Io lo risorgerò per dar lode a Dio. Non Io turbo la santità della Casa di Dio e delle cerimonie, ma voi la turbate permettendo che la sua dimora divenga sede agli usurai ed ai mercanti. La mia scuola è la scuola di Dio. La stessa che ebbe tutto Israele per bocca dell’Eterno parlante a Mosè. Non mi conoscete? Mi conoscerete. Non sapete da dove Io vengo? Lo saprete.” E volgendosi al popolo, senza più curarsi dei sacerdoti, alto nell’abito bianco, col mantello aperto e fluente dietro le spalle, a braccia aperte come un oratore nel più vivo della sua orazione, dice: “Udite, voi di Israele! Nel Deuteronomio è detto: ‘’Tu costituirai dei giudici e dei magistrati a tutte le porte... ed essi giudicheranno il popolo con giustizia, senza propendere da nessuna parte. Tu non avrai riguardi personali, non accetterai donativi, perché i donativi accecano gli occhi dei savi ed alterano le parole dei giusti. Con giustizia seguirai ciò che è giusto per vivere e possedere la terra che il Signore tuo ti avrà data.’’ Udite, o voi di Israele! Nel Deuteronomio è detto: ‘’I sacerdoti e i leviti e tutti quelli della tribù di Levi non avranno parte né eredità col resto di Israele, perché devono vivere coi sacrifizi del Signore e colle offerte che a Lui sono fatte; nulla avranno tra i possessi dei loro fratelli, perché il Signore è la loro eredità.’’ Udite, o voi di Israele! Nel deuteronomio è detto: ‘’Non presterai ad interesse al tuo fratello né denaro, né grano, né qualsiasi altra cosa. Potrai prestare ad interesse allo straniero; al tuo fratello invece presterai senza interesse quello che gli bisogna’’. Questo ha detto il Signore. Ora voi vedete che senza giustizia verso il povero si siede in Israele. Non nel giusto, ma nel forte si propende, ad esser povero, esser popolo, vuol dire essere oppresso. Come può il popolo dire: ‘’Chi ci giudica è giusto’’ se vede che solo i potenti sono rispettati e ascoltati, mentre il povero non ha chi lo ascolti? Come può il popolo rispettare il Signore, se vede che non lo rispettano coloro che più dovrebbero farlo? E’ rispetto al Signore la violazione del suo comando? E perché allora i sacerdoti in Israele hanno possessi e accettano donativi da pubblicani e peccatori, i quali così fanno per avere benigni i sacerdoti, così come questi fanno per avere ricco scrigno? 
Dio è l’eredità dei suoi sacerdoti. Per essi, Egli, il Padre di Israele, è più che mai Padre, e provvede al cibo come è giusto. Ma non più di quanto sia giusto. Non ha promesso ai suoi servi del Santuario borsa e possessi. Nell’eternità avranno il Cielo per la loro giustizia, come lo avranno Mosé ed Elia e Giacobbe e Abramo, ma su questa terra non devono avere che veste di lino e diadema di incorruttibile oro: purezza e carità, e che il corpo sia servo allo spirito che è servo del Dio vero, e non sia il corpo colui che è signore sullo spirito e contro Dio. M’è stato chiesto con quale autorità Io faccio questo Ed essi con quale autorità profanano il comando di Dio e all’ombra delle sacre mura permettono usura contro i fratelli di Israele, venuti per ubbidire al comando divino? M’è stato chiesto da quale scuola Io provengo ed ho risposto: ‘’Dalla scuola di Dio’’. 

Sì, Israele, Io vengo e ti riporto a questa scuola santa e immutabile. Chi vuol conoscere la Luce, la Verità, la Vita, chi vuole risentire la voce di Dio parlante al suo popolo, a Me venga. Avete seguito Mosé attraverso i deserti, o voi di Israele. Seguitemi, ché Io vi porto, attraverso a ben più tristo deserto, incontro alla vera Terra beata. Per mare aperto al comando di Dio ad essa vi traggo. Alzando il mio Segno, da ogni male Io vi guarisco. L’ora della Grazia è venuta. L’hanno attesa i Patriarchi e sono morti nell’attenderla. L’hanno predetta i Profeti e sono morti con questa speranza. L’hanno sognata i giusti e sono morti confortati da questo sogno. Ora è sorta. Venite. ‘’Il Signore sta per giudicare il suo popolo e per fare misericordia ai suoi servi’’, come ha promesso per bocca di Mosè.” La gente, assiepata intorno a Gesù, è rimasta a bocca aperta ad ascoltarlo. Poi commenta le parole del nuovo Rabbi e interroga i suoi compagni. Gesù si avvia verso un altro cortile, separato da questo da un porticato. Gli amici lo seguono e la visione ha fine.
Estratto di "l'Evangelo come mi è stato rivelato" di Maria Valtorta ©Centro Editoriale Valtortiano http://www.mariavaltorta.com/