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domenica 5 novembre 2017

ECCO, STO ALLA PORTA E BUSSO

L' APPARIZIONE DI KNOCKIrlanda - 21 Agosto 1879
NOSTRA SIGNORA REGINA D'IRLANDA

Il più celebre è quello di Knock, un piccolo e povero paese, situato nell'Irlanda nord-occidentale, sull'altipiano della contea di Mayo, presso Croagh Patrick, la montagna sacra dalla cui cima s.Patrizio  liberò, con il suono di una campana, l'isola dai rettili e dalle bestie velenose.

Questo è il santuario nazionale e non c'è buon irlandese, in patria e all'estero, che non vi si rechi in pellegrinaggio. Il 21 agosto 1879, verso le ore 20, la Madonna apparve sul cornicione sud dell'umile chiesa parrocchiale ad una quindicina di persone dai 6 ai 75 anni mentre imperversava una pioggia torrenziale. La Vergine in abiti regali con diadema d'oro in testa e mani tese al cielo aveva alla sua destra S.Giuseppe in atteggiamento di preghiera e alla sua sinistra S.Giovanni evangelista, vestito come un vescovo, che reggeva con una mano un libro liturgico e con l'altra indicava Maria.

Dietro, a poca distanza, si notava un altare, sormontato da una croce rossa e recante sulla mensa l'Agnello Immacolato, tutto circonfuso di luce e di angeli. Per due ore i veggenti trasecolati pregarono sotto la pioggia senza bagnarsi minimamente, ma anche senza sentirsi rivolgere una parola dai celesti personaggi. Il significato simbolico della visione era facilmente intuibile. Al centro dell'altare brillava l'Agnello immolato, come lo vide nell'Apocalisse S.Giovanni sopra l'altare d'oro del cielo.

Così viene ricordato il sacrifìcio del Calvario, reso presente ogni giorno in terra dalla santa Messa e, nel cielo, dall'offerta di Cristo al Padre delle sue piaghe gloriose e della sua obbedienza d'amore.  
S.Giovanni, il primo figlio di Maria, appare come sacerdote e, additando la Vergine, rievoca il ruolo di Corredentrice svolto da Lei sul Calvario: con le Sue sofferenze, con l'anima trafitta dalla spada dei dolori. Maria completò in sé ciò che mancava alla Passione di Cristo per il suo Corpo che è la Chiesa. Infatti Dio lascia ad ogni uomo e, soprattutto, ad ogni cristiano un po' della sua croce da portare, un po' della sua pena da condividere, unendo al sacrificio del capo la piccola parte di quello delle sue membra.

Il vangelo in più parti e S.Paolo in più lettere ci ripetono che il Signore che ci ha creati senza di noi non vuole salvarci senza di noi; non vuole neppure senza di noi redimere il mondo: è una grazia che ci fa; è un onore al quale ci invita. Però in questa corredenzione  la Beata Vergine Maria occupa un posto unico accanto e insieme a Cristo Gesù  e maternamente ci sprona  qual Divina Madre di Dio, a dire qui in Terra il nostro "Fiat Voluntas Tua" 
prendendo la nostra croce per seguire Cristo da veri discepoli e per essere crocifissi con Lui.


La presenza di S.Giuseppe poi ricorda che egli fu lo sposo di Maria e il custode della Sua verginità. Quindi come capo della Sacra Famiglia, sarebbe un modello di marito e di padre. Nell'occasione è opportuno ricordare che appena sette anni prima, nel 1872, Pio IX aveva dichiarato S.Giuseppe patrono della Chiesa universale. Il suo atteggiamento di preghiera lo fa modello del cristiano che vuole raggiungere la sua salvezza e contribuire a quella degli altri.

La preghiera si nutre di fede e la fede si esprime con la preghiera, per cui ci si affida a Dio con tutta la vita. Il trinomio: fede, preghiera, vita, è inscindibile e richiede continuità a tutti i costi e a tutte le ore. 

Queste considerazioni e la presenza simultanea di più veggenti di differenti età decisero l'autorità ecclesiastica a nominare, sette settimane dopo l'accaduto, una commissione, la quale ritenne che le testimonianze erano "degne di fiducia e convincenti", come fu poi confermato, nel 1936, da un'altra commissione, la quale per la circostanza ascoltò alcune persone che sostenevano di essere state guarite a Knock.

Ben presto fu costruita una cappella con le pareti di vetro trasparente a ridosso della chiesa parrocchiale e iniziarono i pellegrinaggi. Il primo ebbe luogo nel marzo 1880 e fu accolto dall'arcivescovo di Tuam, John Machale, con le seguenti parole: "È una grande benedizione al povero popolo dell'Occidente, che si dibatte nella miseria e nella sofferenza, che la Beata Vergine Madre di Dio sia apparsa fra questa gente".  
Nel 1976 una nuova grande chiesa venne ad aggiungersi a quella parrocchiale, presso cui si era avuta l'apparizione; essa è di linee modernissime e dalla struttura volutamente simbolica: poggia infatti su trentadue pilastri, uno per ciascuna delle trentadue contee di cui si compone l'Irlanda.

Il santuario visse il suo momento più esaltante il 30 settembre 1979, anniversario dell' apparizione: quel giorno, alla fine dei suo memorabile viaggio in Irlanda, Giovanni Paolo II visitò il santuario gremito da una folla sterminata.


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QUANDO LA "REGINA D'IRLANDA" APPARVE A KNOCK. E RICORDÒ CHE LA VITTORIA SARÀ DEI MARTIRI E DELL'AGNELLO

Quando la regina d'Irlanda apparve a Knock. E ricordò che la vittoria sarà dei martiri e dell'Agnello
Un evento a molti ignoto. Ma non a lui, a quel Papa che ha rincorso Maria un po’ ovunque, lì dove la Madre si è mostrata ai suoi figli: «Ho sentito un forte desiderio di venire qui, il desiderio di compiere ancora un altro pellegrinaggio al Santuario della Madre di Cristo, la Madre della Chiesa, la Regina della Pace. Non vi sorprenda questo mio desiderio. Cominciando dalla mia prima gioventù e nel mio Paese, è stato per me una pratica il fare pellegrinaggi ai santuari della Madonna...». Con queste parole Giovanni Paolo II esordiva nella sua omelia nel 1979, centenario di un’apparizione molto singolare e di cui poco si parla.

Facciamo allora un salto indietro, in quel villaggio irlandese di fine ottocento. Non c’era un santuario, naturalmente, ma solo una piccola chiesa di paese. Come di consueto, Mary Beirne, si accingeva a chiudere la porta. Ma qualcosa di diverso attirò quella sera la sua attenzione: una luce intensa proveniva da un lato dell’edificio e lì, ad una prima occhiata, «le parve di vedere delle statue di Maria, di Giuseppe e di San Giovanni accanto ad un nuovo altare su cui si trovavano un agnello e una croce».

Non ci fece molto caso, perché proprio in una notte tempestosa come quella, l’hanno precedente, erano andate perdute due statue, per cui pensò che il parroco le avesse acquistato per rimpiazzarle: «Ma perché lasciarle lì, sotto la pioggia battente?» si chiedeva la donna. Più tardi, insieme a sua sorella, tornò per capire un po’ meglio quella stranezza, e con stupore ancora maggiore si accorse che le statue… si muovevano! 
«È la Madonna!», esclamò la maggiore delle due sorelle, e corsero ad avvertire familiari e conoscenti. 
Ecco allora che quell’apparizione così insolita si mostrò in tutta la sua realtà, come ci viene riferito da David M. Lindsey nel suo libro The Woman and the Dragon: Apparitions of Mary

«L’intero muro era illuminato da una intensa luce visibile in lontananza. Le figure erano sospese a circa mezzo metro da terra. 
L’altare con l’agnello e la croce era circondato di angeli che volteggiavano sopra di esso. 
Maria, la più grande delle figure, portava un mantello e una fascia bianchi, e un lungo velo sulla testa che le scendeva fino ai piedi. Sul capo, coperto dal velo, aveva una corona d’oro. Fra la corona e il bordo del velo c’era una rosa d’oro. Le sue mani erano sollevate all’altezza delle spalle e il suo sguardo, assorto nella preghiera, era rivolto verso il cielo. 
San Giuseppe era alla destra di Maria, la testa reclinata in avanti e le mani giunte in preghiera. 
San Giovanni Evangelista aveva una mitra da vescovo e stava alla sinistra di Maria, la mano destra era sollevata e il braccio sinistro teneva quella che pareva essere la Sacra Bibbia.

Mentre la piccola folla si inginocchiava davanti all’apparizione in preghiera, i visitatori celesti continuavano a restare in silenzio. Non una parola veniva pronunciata. Solo dopo molte ore improvvisamente le figure scomparvero». Possiamo immaginare cosa scatenò l’evento.

L’Arcivescovo istituì subito una commissione per studiare meglio i fatti e subito si evidenziarono delle anomalie. Il primo argomento fu che nelle apparizioni di solito si manifesta solo la Madonna, la quale non fa mai mancare un suo messaggio. Ma questa volta… totale silenzio. Inoltre il “gruppo” si era mostrato solo una volta ad un numero di veggenti anche questo inusuale: ben 15 persone, di tutte le età. Forti dubbi, allora, cominciarono a circondare i racconti dei testimoni, come un polverone. Ma durò poco, perché un ascolto più approfondito convinse la commissione della sincerità di quanti si erano trovati quella notte presenti all’evento, per cui non si impedì il culto di quel luogo ai fedeli, che cominciarono con il tempo a rendere il piccolo paesello meta di pellegrinaggi. 

Cosa in realtà ha voluto dirci il Signore mostrandoci quella scena? Padre James, un frate francescano che studiò l’apparizione, scrive: «[San Giovanni] teneva in mano un libro. Se si vuole scoprire il messaggio di Knock bisogna aprire il Libro dell’Apocalisse. È il libro che contiene l’interpretazione della storia universale. Esso è permeato del grande tema della redenzione nelle sue tre fasi cosmiche. C’è in primo luogo il mistero dell’“Agnello immolato fin dalla fondazione del mondo”. Così San Giovanni descrive, nel capitolo tredicesimo, il piano eterno di redenzione, simboleggiato in maniera così semplice e toccante dall’agnello che fu visto a Knock. In seconda istanza c’è il mistero della donna “vestita di sole” che viene vista in travaglio sulla terra. C’è infine la Città di Dio che, viene detto, possiede la Gloria di Dio di cui l’Agnello è la lampada».

Anche David M. Lindsey, dal cui libro abbiamo attinto le informazioni, individua nell’apparizione di Knock un chiaro rimando all’Apocalisse: «L’apparizione a Knock rimase in silenzio e sembrò che non desse alcun messaggio, ma in realtà non fu così. Il silenzio talvolta è più eloquente delle parole. Bisogna analizzare con attenzione l’apparizione per scoprire il messaggio silenzioso che essa nasconde. Maria apparve con il suo sposo terreno, San Giuseppe, e con il suo figlio adottivo, San Giovanni Evangelista, e portava la corona d’oro della Regina del Cielo… Al centro dell’altare brillava l’Agnello immolato, come lo vide nell’Apocalisse San Giovanni sopra l’altare d’oro del cielo».

Ecco, sto alla porta e busso… (Ap 3,20)

Forse non tutti sanno che il verbo inglese “to knock” significa “bussare”. «Se qualcuno ascolta la mia voce e mi apre la porta, io verrò da lui, cenerò con lui ed egli con me», scrive Giovanni nell’Apocalisse (Ap 3,20). Questo ci dice la Scrittura, e questo ci suggerisce anche la lettura dei tempi che stiamo vivendo. Gesù Cristo bussa alla porta del nostro cuore, bussa sulla soglia della nostra vita, e attende che lo facciamo entrare per mostrarci le meraviglie del suo regno.

Il richiamo dell'apparizione di Knock è eloquente: i tempi sono maturi, la Madre ci invita ad un unirci alla sua opera di corredenzione. Lasciamoci porgere da San Giovanni il libro che ci indica cosa fare per partecipare alla vittoria finale sul Dragone.
Affrettiamoci, e non manchiamo l'occasione di essere tra coloro che «hanno vinto per mezzo del sangue dell'Agnello e grazie alla testimonianza del loro martirio, poiché hanno disprezzato la vita fino a morire».

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C'è ancora un link con i nomi dei testimoni dell'Apparizione: http://profezie3m.altervista.org/ptm_knock.htm

AVE MARIA PURISSIMA!

venerdì 7 luglio 2017

SUA SANTITÀ GIOVANNI PAOLO II nel SANTUARIO DI KNOCK

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SANTA MESSA PRESSO IL SANTUARIO DI KNOCK
OMELIA DI 
SUA SANTITÀ GIOVANNI PAOLO II
Knock, 30 settembre 1979

Cari fratelli e sorelle in Cristo, figli fedeli e figlie di Maria.
1. Qui raggiungo lo scopo del mio viaggio in Irlanda: il santuario di Nostra Signora di Knock. Dal momento in cui ho saputo del centenario di questo Santuario, che si va celebrando in quest’anno, ho sentito un forte desiderio di venire qui, il desiderio di compiere ancora un altro pellegrinaggio al Santuario della Madre di Cristo, la Madre della Chiesa, la Regina della Pace. Non vi sorprenda questo mio desiderio. Cominciando dalla mia prima gioventù e nel mio Paese, è stato per me una pratica il fare pellegrinaggi ai santuari della Madonna. Ne ho compiuti anche mentre ero vescovo e cardinale.

So molto bene che ogni popolo, ogni Paese, e anche ogni diocesi, ha i suoi luoghi santi in cui il cuore di tutto il popolo di Dio batte, si potrebbe dire, in modo più vivo: luoghi di un incontro speciale fra Dio e gli esseri umani; luoghi in cui Cristo abita in maniera speciale in mezzo a noi. Se questi luoghi sono tanto spesso consacrati a sua Madre, questo ci rivela in forma più completa la natura della sua Chiesa. Fin dal Concilio Vaticano II, che concluse la sua Costituzione sulla Chiesa con il capitolo su “La Beata Vergine Maria, Madre di Dio, nel Mistero di Cristo e della Chiesa”, questo fatto è oggi per noi più evidente che mai: sì, per tutti noi, per tutti i cristiani. Non proclamiamo con tutti i nostri fratelli, anche con quelli con i quali non siamo ancora uniti in piena unità, che siamo un popolo pellegrino? Come una volta questo popolo pellegrinò sotto la guida di Mosè così noi, il popolo di Dio della nuova alleanza, stiamo camminando come pellegrini sotto la guida di Cristo.

Sono qui come un pellegrino, un segno della Chiesa pellegrinante attraverso il mondo e partecipante, mediante la mia presenza come Successore di Pietro, in un modo del tutto speciale alla celebrazione centenaria di questo Santuario. La liturgia della parola della Messa di oggi mi offre il modo di dare il mio saluto di pellegrino a Maria, mentre mi accosto avanti a lei nel Santuario mariano dell’Irlanda a Cnoc Mhuire, la collina di Maria.

2. “Benedetta sei tu fra le donne, e benedetto il frutto del tuo seno” (Lc 1,42). Queste sono le parole con cui Elisabetta, ripiena di Spirito Santo, salutò Maria, sua parente di Nazaret.
“Benedetta sei tu fra le donne, e benedetto il frutto del tuo seno”! Questo è anche il mio saluto alla Muire Máthair Dé, Maria la Madre di Dio, Regina d’Irlanda, in questo Santuario di Knock. Con queste parole, io voglio esprimere l’immensa gioia e gratitudine che riempie oggi il mio cuore in questo posto. Non avrei potuto desiderare di fare altrimenti. I momenti più alti dei miei recenti viaggi pastorali sono stati le visite ai Santuari di Maria: alla Madonna di Guadalupe nel Messico, alla Madonna Nera di Jasna Gora nella mia patria e, tre settimane fa, alla Madonna di Loreto in Italia. Oggi vengo qui perché voglio che voi tutti sappiate che la mia devozione a Maria lega me al popolo d’Irlanda in maniera specialissima.

3. La vostra è un’antica tradizione spirituale di devozione alla Madonna. Maria può veramente dire dell’Irlanda quanto abbiamo appena sentito nella prima lettura: “Ho posto le radici in mezzo a un popolo glorioso” (Sir 24,12). La venerazione a Maria è così profondamente intessuta nella vostra fede che le sue origini si perdono nei primi secoli dell’evangelizzazione del vostro Paese. Mi è stato detto che nel gergo irlandese, i nomi di Dio, di Gesù e di Maria sono legati l’uno all’altro, e che raramente nella preghiera o nella benedizione si nomina il nome di Dio senza menzionare anche il nome di Maria. So pure che avete una poesia irlandese dell’VIII secolo che chiama Maria “Sole della nostra stirpe”, e che una litania dello stesso periodo la onora come “Madre della Chiesa celeste e terrestre”. Ma meglio di qualsiasi espressione letteraria è la costante e radicata devozione a Maria che giustifica il successo dell’evangelizzazione di San Patrizio, che vi portò la fede cattolica in tutta la sua pienezza.
È conveniente allora, e questo mi dà grande felicità nel constatarlo, che il popolo irlandese mantenga questa devozione tradizionale alla Madre di Dio nelle sue famiglie e parrocchie, e in maniera particolare a questo Santuario di Cnoc Mhuire. Per un secolo intero voi avete santificato questo luogo di pellegrinaggio con le vostre preghiere, i vostri sacrifici, la vostra penitenza. Tutti quelli che sono venuti qui hanno ricevuto la benedizione per mezzo dell’intercessione di Maria. Da quel giorno di grazia, il 21 agosto del 1879, fino a oggi gli ammalati e i sofferenti, gli handicappati nel corpo e nella mente, i turbati nella loro fede o nelle loro coscienze, tutti sono stati guariti, confortati e confermati nella loro fede perché hanno avuto fiducia che la Madre di Dio li avrebbe condotti al suo figlio Gesù. Ogni volta che un pellegrino viene in questo luogo che una volta era un oscuro villaggio paludoso nella Contea di Mayo, ogni volta che un uomo, una donna o un bambino s’incontra nella vecchia chiesa dell’apparizione o nel nuovo Santuario di Maria Regina d’Irlanda, è per rinnovare la sua fede nella salvezza che viene per mezzo di Gesù, il quale trasformò tutti noi in figli di Dio ed eredi del regno dei cieli.
Avendo fiducia in Maria, voi ricevete Cristo. In Maria “il Verbo si fece carne”; in lei il Figlio di Dio divenne uomo, così che tutti noi potessimo conoscere quanto è grande la nostra dignità umana. Stando in questo luogo consacrato, noi guardiamo in alto alla Madre di Dio e diciamo: “Benedetta sei tu fra le donne, e benedetto il frutto del tuo seno”.
Il tempo presente è un momento importante nella storia della Chiesa universale e, in particolare, della Chiesa in Irlanda. Tante cose sono cambiate. Tanti nuovi e validi significati sono stati trovati in quello che si esprime nell’essere cristiani. Tanti nuovi problemi debbono essere affrontati dai fedeli, sia per il cresciuto ritmo di cambiamento nella società, sia per le nuove esigenze richieste al popolo di Dio, esigenze di vivere al massimo la missione dell’evangelizzazione. Il Concilio Vaticano II e il Sinodo dei Vescovi hanno portato una nuova vitalità pastorale in tutta la Chiesa. Il mio venerato predecessore Paolo VI formulò sagge direttive per il rinnovamento e offrì a tutto il popolo di Dio ispirazione ed entusiasmo per questo compito. In ogni cosa che egli disse e fece, Paolo VI insegnò alla Chiesa di essere aperta a ogni bisogno dell’umanità e nello stesso tempo di essere fedele senza debolezze al messaggio inalterabile di Cristo.
Leale all’insegnamento del Collegio dei vescovi insieme con il Papa, la Chiesa d’Irlanda ha accettato con gratitudine le ricchezze del Concilio e dei Sinodi. Il cattolico popolo irlandese ha aderito fedelmente, alcune volte nonostante le pressioni contrarie, alle ricche espressioni di fede, alle ferventi pratiche sacramentali e alla dedizione alla carità, che sono state sempre un’impronta particolare della vostra Chiesa. Ma il compito del rinnovamento in Cristo non finisce mai. Ogni generazione, con la sua mentalità e caratteristiche proprie, è come un nuovo continente da conquistare a Cristo. La Chiesa deve costantemente cercare nuove strade che la rendano capace di capire più profondamente e portare avanti con rinnovato vigore la missione ricevuta dal suo Fondatore. In questo arduo compito, come tante altre volte in altri tempi quando la Chiesa si trovava davanti a una nuova sfida, noi ci rivolgiamo a Maria, la Madre di Dio e la Sede della Sapienza, avendo fiducia che lei ci indicherà la via verso il suo Figlio. Un’antichissima omelia irlandese per la festa dell’Epifania (dal “Leabhar Breac”) dice che come i Magi trovarono Gesù sulle ginocchia di sua Madre, così noi oggi troviamo Cristo sulle ginocchia della Chiesa.

4. Maria fu veramente unita a Gesù. I Vangeli non ci hanno conservato molte delle sue parole, ma quelle che sono state ricordate ci riportano di nuovo a suo Figlio e alle parole di lui. A Cana di Galilea, ella tornando dal Figlio verso i servi disse: “Fate quello che vi dirà” (Gv 2,5). Lo stesso messaggio ella rivolge a noi oggi.

5. “Fate quello che vi dirà”. Ciò che Gesù ci dice – con la sua vita e con la sua parola – ci è stato conservato nei Vangeli, e nelle lettere degli Apostoli e di San Paolo, e ci è stato trasmesso dalla Chiesa. Dobbiamo renderci familiari con queste parole. E lo facciamo ascoltando le letture della Sacra Scrittura nella liturgia della parola che ci introduce al Sacrificio eucaristico; leggendo le Scritture da noi stessi; nella famiglia, o insieme con gli amici, riflettendo su quanto il Signore ci dice quando recitiamo il Rosario e uniamo la nostra devozione alla Madre di Dio con la preghiera meditata dei misteri della vita di suo Figlio. Ogni volta che abbiamo problemi, che ci sentiamo appesantiti, che dobbiamo fare scelte imposteci dalla fede, la parola del Signore ci conforterà e ci guiderà.
Cristo non ha abbandonato i suoi seguaci senza guida nel compito di capire e vivere il Vangelo. Prima di ritornare al Padre, promise di inviare il suo Santo Spirito alla Chiesa: “Ma il Consolatore, lo Spirito Santo che il Padre manderà nel mio nome, egli v’insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto” (Gv 14,26).
Questo stesso Spirito guida i successori degli Apostoli, i vostri Vescovi, uniti con il Vescovo di Roma, al quale fu affidato il compito di preservare la fede e di “predicare il Vangelo ad ogni creatura” (Mc 16,15). Ascoltate le loro voci, perché esse vi portano la Parola del Signore.

6. “Fate tutto quello che vi dirà”. Tante voci differenti assalgono il cristiano nel mondo di oggi così meraviglioso e così esigente. Tante false voci si ascoltano che sono in conflitto con la parola del Signore. Sono le voci che vi suggeriscono che la verità è meno importante del profitto personale; che il benessere, la salute e il piacere sono i veri scopi della vita; che il rifiuto di una nuova vita è migliore della generosità di spirito e della responsabilità dell’accoglienza; che la giustizia deve essere ottenuta ma senza un impegno personale del cristiano; che la violenza può essere un mezzo per ottenere un buon fine; che l’unità può essere costruita senza abbandonare l’odio.

E ora torniamo da Cana di Galilea al Santuario di Knock. Non sentiamo che la Madre di Cristo additandolo pure a noi qui e rivolgendoci le stesse parole che usò a Cana ci dice: “Fate tutto quello che vi dirà”? Ella lo sta dicendo a tutti noi. La sua voce è ascoltata più espressamente dai miei fratelli nell’Episcopato, i pastori della Chiesa in Irlanda, i quali, invitandomi qui mi hanno chiesto di rispondere a un invito che veniva dalla Madre della Chiesa. E così, venerabili Fratelli, sto rispondendo, mentre col pensiero mi addentro nel passato del vostro Paese e mentre sento anche la forza del suo eloquente presente, così pieno di gioia, eppure, nello stesso tempo, così preoccupante e talvolta tanto doloroso. Sto rispondendo, come ho fatto a Guadalupe nel Messico e a Jasna Gora in Polonia. 
Nel mio nome e a favore di voi e nel nome di tutto il cattolico popolo d’Irlanda, pronuncio, alla fine di questa omelia, le seguenti parole di fiducia e di consacrazione:
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Madre, in questo santuario tu accogli il popolo di Dio di tutta l’Irlanda e costantemente additi ad esso Cristo nell’Eucaristia e nella Chiesa. In questo momento solenne noi ascoltiamo con particolare attenzione le tue parole: “Fate tutto quello che il mio Figlio vi dirà”. E noi desideriamo rispondere alle tue parole con tutto il cuore. Noi desideriamo fare quanto il tuo Figlio ci dice, quanto ci comanda, poiché egli ha parole di vita eterna. Noi desideriamo compiere e adempiere tutto ciò che viene da lui, tutto ciò che è contenuto nella Buona Novella, così come i nostri antenati fecero per molti secoli. La loro fedeltà a Cristo e alla sua Chiesa e il loro eroico attaccamento alla Sede Apostolica, hanno in certo modo impresso in noi tutti un segno indelebile presente in tutti noi. Questa fedeltà, lungo i secoli, ha fatto maturare frutti di eroismo cristiano e di virtuose tradizioni di vita in consonanza con la legge di Dio, specialmente in consonanza col più santo comandamento del Vangelo, quello dell’amore. Abbiamo ricevuto questa splendida eredità dalle loro mani agli inizi di un’epoca nuova, poiché ci avviciniamo al compimento del secondo millennio da quando il Figlio di Dio fu generato da te, nostra “alma Mater”, e noi intendiamo trasmettere questa eredità al futuro con la medesima fedeltà con la quale i nostri antichi padri resero ad essa testimonianza.
Oggi, perciò, in occasione della prima visita di un Papa in Irlanda, noi affidiamo e consacriamo a te, Madre di Cristo e Madre della Chiesa, i nostri cuori, le nostre coscienze, i nostri lavori, affinché possano aiutarci a mantenere la fede che professiamo. Affidiamo e consacriamo a te tutti coloro che formano la comunità del popolo irlandese e la comunità del Popolo di Dio che vive in questo Paese. Noi affidiamo e consacriamo a te i vescovi dell’Irlanda, il clero, i religiosi e le religiose, i contemplativi monaci e suore, i seminaristi, i novizi. Affidiamo e consacriamo a te i padri e le madri, i giovani, i ragazzi. Affidiamo e consacriamo a te gli insegnanti, i catechisti, gli studenti, gli scrittori, i poeti, gli autori, gli artisti, i lavoratori e i loro capi, gli impiegati e i dirigenti, i professionisti, quelli che sono impegnati in politica e nella vita pubblica, coloro che formano la pubblica opinione. Affidiamo e consacriamo a te gli sposi e quelli che si preparano al matrimonio, quelli che sono chiamati a servire te e il prossimo nel celibato, gli infermi, gli anziani, i malati di mente, gli handicappati e tutti coloro che li assistono e si prendono cura di loro. Affidiamo e consacriamo a te i prigionieri e quanti si sentono reietti, gli esiliati, quanti sentono la lontananza della casa, e coloro che sono soli.
Affidiamo alla tua cura materna la terra d’Irlanda, dove sei stata e sei tanto amata. Aiuta questa terra a stare, sinceramente, sempre con te e col Figlio tuo. La prosperità non induca mai gli uomini e le donne d’Irlanda a dimenticare Dio o abbandonare la loro fede. Mantienili nella prosperità fedeli alla fede che non avrebbero mai abbandonato nella povertà e nella persecuzione. Tienili lontani dalla cupidigia, dall’invidia, dalla ricerca di interesse egoistico o particolaristico. Aiutali a lavorare insieme con un senso di ideale cristiano e per una comune meta cristiana, costruire cioè una società giusta, pacifica e fondata sull’amore, in cui i poveri non sono mai trascurati e i diritti di tutti, specialmente dei deboli, vengano rispettati. 
Regina dell’Irlanda, Maria madre della Chiesa celeste e terrestre, Máthair Dé, conserva l’Irlanda fedele alla sua tradizione spirituale e alla sua eredità cristiana. Aiutala a rispondere alla sua missione storica di portare la luce di Cristo alle nazioni e così, lavorando alla gloria di Dio, essere l’onore dell’Irlanda.
O Madre, possiamo rimanere silenziosi su ciò che troviamo di più penoso, che ci lascia molte volte tanto scoraggiati? In modo particolare affidiamo a te questa grande ferita che ora affligge il nostro popolo, nella speranza che le tue mani siano capaci di curarla e guarirla. Siamo tutti interessati a quelle giovani anime che sono state coinvolte in atti sanguinosi di vendetta e di odio. Madre, non abbandonare questi giovani cuori. Madre, sta’ con loro nelle loro ore più oscure, quando non possiamo né consigliarli né assisterli. Madre, proteggi noi tutti e specialmente la gioventù irlandese dall’essere travolti dall’inimicizia e dall’odio. Insegnaci a distinguere chiaramente ciò che procede dall’amore per il nostro Paese da ciò che porta l’impronta della distruzione e il marchio di Caino. Facci comprendere che i mezzi cattivi non possono mai portare a buon fine, che ogni vita umana è sacra, che l’assassinio è assassinio, poco importa quale ne sia il motivo o il fine. Salva gli altri, quelli che assistono a questi terribili avvenimenti, da un altro pericolo: quello di vivere una vita priva di ideali cristiani o in conflitto coi principi di moralità.
Possano le nostre orecchie ascoltare con tutta chiarezza la tua voce materna: “Fate tutto quello che il mio Figlio vi dirà”. Aiutaci a perseverare con Cristo; aiutaci, o Madre della Chiesa, anche a costruire il suo Corpo Mistico, vivendo quella vita che egli solo può concederci dalla sua pienezza, e che è insieme divina e umana.

AMDG et BVM

KNOCK


La Vergine a Knock
L'apparizione del 21 agosto 1879 in Irlanda, riconosciuta dalla Chiesa nel 1936. 

L'APPARIZIONE

Il 21 agosto del 1879, la Beata Vergine Maria apparve all’esterno di una chiesetta irlandese nel villaggio di Knock, situato nella Contea di Mayo (nell'ovest dell'Irlanda). Ecco il resoconto dei fatti, come ci viene riferito da David M. Lindsey nel suo libro "The Woman and the Dragon: Apparitions of Mary": "Era una notte tempestosa, Margaret Beirne stava chiudendo la chiesa quando notò una intensa luce provenire dal lato sud dell’edificio. Ad una prima occhiata le parve di vedere delle statue di Maria, di Giuseppe e di San Giovanni accanto ad un nuovo altare su cui si trovavano un agnello e una croce. Margaret non vi prestò molta attenzione perché la piccola chiesa l’anno prima aveva perso due delle sue statue durante un temporale, per cui pensò che queste statue servissero come rimpiazzo per quelle andate perdute. Anche la governante dell’arcidiacono Cavanagh, Mary McLoughlin, le aveva notate ma, come Margaret, considerò che si trattasse delle nuove statue che il pastore aveva preso a Dublino. Entrambe comunque pensarono che fosse strano che il pastore le avesse lasciate fuori, sotto la pioggia. Più tardi Mary McLoughlin se ne andò dalla chiesa e si recò a casa di Margaret Beirne. Quando Mary decise che era tempo di tornare a casa, Mary Beirne, la sorella maggiore di Margaret, si offrì di accompagnarla. Incamminatesi sotto una pioggia dirotta, le due donne passarono vicino alla chiesa e notarono che le statue si trovavano ancora là. Allora Mary Beirne, la più curiosa delle due, decise di dare un’occhiata più da vicino. Ma mentre si avvicinava ebbe un sussulto di meraviglia: "Non sono statue. Si muovono. E’ la Madonna!", esclamò. Subito Mary Beirne corse verso casa a chiamare la madre e il fratello che accorsero alla chiesa per vedere l’apparizione. Intanto, mentre loro erano ancora lì, la notizia dell’apparizione si era sparsa velocemente e almeno 22 persone vi assistettero quella notte. Ecco come si manifestò l’apparizione. L’intero muro posteriore della Chiesa era illuminato da una intensa luce che poteva essere vista da molto lontano, come testimoniò anche un contadino, Patrick Walsh. Le figure erano sospese a circa mezzo metro da terra. L’altare con l’agnello e la croce era circondato di angeli che volteggiavano sopra di esso. Maria, la più grande delle figure, portava un mantello e una fascia bianchi, e un lungo velo sulla testa che le scendeva fino ai piedi. Sul capo coperto dal velo, aveva una corona d’oro. Fra la corona e il bordo del velo c’era una rosa d’oro. Le sue mani erano sollevate all’altezza delle spalle e il suo sguardo, assorto nella preghiera, era rivolto verso il cielo. San Giuseppe si trovava alla destra di Maria, aveva la testa reclinata in avanti e le mani giunte in preghiera. San Giovanni Evangelista aveva una mitra da vescovo e si trovava a sinistra di Maria, la mano destra era sollevata e il braccio sinistro teneva quella che pareva essere la Sacra Bibbia. Le tre figure stavano in silenzio, a pochi passi dal muro della chiesa. Sebbene stesse piovendo e il vento soffiasse impetuoso, il terreno sotto le figure e il muro posteriore della chiesa rimasero completamente asciutti. Uno dei veggenti, un adolescente che si chiamava Patrick Hill, si avvicinò alle figure per toccarle. Quando allungò la mano, esse si ritrassero, non permettendo che venissero toccate. Patrick, più tardi, testimoniò alle autorità che quelle erano persone vere, in tre dimensioni, non semplici proiezioni su un muro. Poteva distinguerne gli occhi, il colore dei capelli, la conformazione della pelle, ogni particolare. Anche le ali degli angeli si muovevano. Il libro sul braccio di San Giovanni era aperto e Patrick poteva intravedere ciò che vi era scritto. Mentre la piccola folla si inginocchiava davanti all’apparizione in preghiera, i visitatori celesti continuavano a restare in silenzio. Non una parola veniva pronunciata. Solo dopo molte ore improvvisamente le figure scomparvero".

COMMISSIONI D'INCHIESTA E APPROVAZIONEPrima Commissione d'inchiesta
L’8 di Ottobre del 1879, l’Arcivescovo MacHale di Tuam creò una Commissione d’Investigazione per investigare l’Apparizione. Le scoperte della Commissione furono inviate all’Arcivescovo e concludevano: “I testimoni dei testi, presi come un tutto, sono degni di fiducia e soddisfacenti”. La commissione era costituita dall’Arcivescovo, Sacerdote Parroco di Knock, il Reverendo Canon Waldron, Sacerdote Parroco di Ballyhaunis e il Reverendo Canon Bourke, Sacerdote Parroco di Claremorris. Con l’assistenza di sei coadiutori locali, esaminarono quindici testi, e presero le testimonianze di ognuno. Quattordici testimoniarono in inglese e uno in irlandese. I giornalisti che visitarono Knock negli anni successivi all’Apparizione restarono impressionati dai testimoni. IL P.C.D. Warren nel suo volantino pubblicato nel 1880 scrive: “Le persone che raccontano su queste apparizioni e che solennemente dichiarano la veridicità di quello che asseriscono, sono numerose, rispettabili e rispettati dai loro vicini. Le loro risposte erano sincere e cortesi, ed anche senza orgoglio e elusioni, e le loro testimonianze unite costituiscono una grande evidenza rispetto al quale pochi uomini imparziali cercherebbero di smentire”.

I 15 Testimoni Ufficiali furono:
Dominick Byrne (padre), di Drum, Knock, di anni trentasei.
Dominick Byrne (figlio), di Drum, Knock, di circa anni venti .
Margaret Byrne, di Drum, Knock, di anni ventuno.
Mary Byrne, di Drum, Knock, di circa anni ventinove.
Mrs. Margaret Byrne (vedova), di Drum, Knock, di anni sessantotto.
Patrick Byrne, di Carrowmore, Knock, di anni sedici.
Judith Campbell, di Carrowmore, Knock, di anni ventidue.
John Curry, di Lecarrow, Knock, di anni cinque.
John Durkan, Peón de campo, di circa anni ventiquattro.
Mrs. Hugh Flatley, di Cloonlee, Knock, di anni quarantaquattro.
Patrick Hill, di Claremorris, di anni undici.
Mary McLoughlin, maggiordomo dell’Arcivescovo Cavanagh, Knock, di anni quarantacinque.
Catherine Murray, di Lisaniskea, Bekan, di anni otto.
Bridget Trench, Carrowmore, di Knock, di circa anni settantaquattro.
Patrick Walsh, di Ballindorris, Knock, di circa anni sessantacinque.

Testimonianza di Mary Byrne davanti alla Prima Commissione d’Investigazione, 1879
''Abito nel quartiere di Knock, ad ovest della Cappella. Mary McLoughlin è venuta a casa mia la sera del 21 de Agosto, verso le 19 e 30. Restò lì per poco. Sono tornata con lei quando rientrava a casa sua. Erano le 20 o in quel momento mancavano forse ancora 15 minuti. C’era ancora la luce. Non avevo sentito da parte di Miss McLoughlin niente riguardo all’apparizione che aveva appena finito di sperimentare. La prima volta che ho saputo qualcosa sull’evento fu nel momento che venivo dalla casa di mia madre in compagnia di Miss Mary McLoughlin, e a una distanza di circa trecento metri della chiesa. Osservai, per tutto il tempo, tre figure che risaltavano sulla facciata, anzi, verso l’ovest della stessa, ed al osservarle con molta più attenzione, sembravano fosse la Vergine Benedetta, San Giuseppe e San Giovanni. La figura della Vergine Benedetta era di larghezza reale, le altre non sembravano cosi grandi. Si ergevano appena fuori dal muro della facciata e all’incirca sollevati di un piede e mezzo o forse due dal pavimento. La vergine rimasse in piedi, con il suo sguardo verso il cielo, le sue mani alzate fino alle spalle o poco più, le palme lievemente inclinate verso le spalle o il suo petto. Indossava un lungo vestito di colore bianco, che finiva con delle pieghe largo sulle spalle e stretto sul collo. Portava una corona sulla testa, una corona abbastanza grande, e sembrava più gialla del vestito e del cappotto che portava Nostra Benedetta Signora. Nell’immagine di San Giuseppe la testa era lievemente inclinata, in direzione della Vergine Benedetta, come in segno di rispetto. Il santo sembrava anziano, con la barba e i capelli grigi. La terza figura sembrava essere quella di San Giovanni L’Evangelista. Non lo so, semplicemente ho pensato questo, anche se in un’occasione ho visto una statua nella Cappella di Lacanvey, vicino a Westport, Comune di Mayo, molto simile alla figura che si ergeva davanti a me insieme a San Giuseppe e Nostra Benedetta Signora, che osservai in quell’occasione.  Sosteneva i Vangeli o il Libro della Messa, aperto nella mano sinistra, mentre si ergeva leggermente girato sulla sinistra verso l’altare che restava un po’ più elevato rispetto a Egli. Devo porre l’accento che la statua che ho visto nella Cappella di Lecanvey non aveva una mitra in testa, invece la figura adesso osservata ne aveva una, non molto alta, anzi, corta. La statua in Lecanvey aveva un libro nella mano sinistra, e le dita della sua mano destra in su. La figura davanti a me nell’occasione di cui parlo aveva un libro nella sua mano sinistra, come ho già detto, il dito medio e l’indice della sua mano destra alzate, come se parlasse e rafforzasse qualche discorso in un’udienza. Fu la somiglianza della figura e la posizione che mi ha fatto supporre, ed è solo la mia opinione, che la terza figura era quella di San Giovanni, l’amato discepolo di Nostro Signore, ma non sono del tutto convinta che santo o che personaggio rappresenta la figura. Dissi, come ho espresso adesso, che era San Giovanni L’Evangelista, e dopo tutti i presenti hanno detto che io l’avevo dichiarato. L’altare stava sotto una finestra, presente nella facciata, o poco più ad ovest vicino al centro, o un po’ più in là. Verso questo altare guardava San Giovanni, almeno per me questa figura rappresentava lui, mentre si ergeva dal lato dove stanno i Vangeli, nel menzionato altare, con il suo braccio destro inclinato in un angolo verso fuori, in direzione della Vergine Benedetta. L’altare sembrava essere come quelli in uso nella chiesa Cattolica, ampi e di grande larghezza. Non c’erano tessuti, né candele, né nessun altro tipo di ornamento; era solo un altare piano. Sull’altare c’era un agnello che riposava e attorno allo stesso vidi stelle dorate, o piccole luci brillanti come fari o palloncini di cristallo, che riflettevano la luce di qualche corpo luminoso. Restai dalle otto e un quarto fino alle nove e mezzo. In quel momento pioveva”. 

Seconda Commissione d'Inchiesta e nuove testimonianze del 1936
Nel 1936 una Seconda Commissione d’Investigazioni fu stabilita dal Reverendo Dott. Gilmartin, Arcivescovo di Tuam. I due testimoni sopravvissuti in Irlanda, Mary O’ Connell (cognome da nubile Byrne) e Patrick Byrne furono esaminati. Un tribunale speciale fu costituito dall’Arcivescovo di New York, il Cardinale Hayes, per esaminare a John Curry che aveva lì la residenza. Mary O’Connell concluse la sua dichiarazione giurata con queste parole: “Ho presente tutto ciò che ho detto, e faccio questa dichiarazione sapendo che vado davanti al mio Dio”. Morì più tardi quell’anno.

Approvazione
L’arcivescovo Gilmartin autorizzò la pubblicazione di un libretto col quale si dava parere favorevole alla devozione nell’apparizione di Knock. Quando la notizia si diffuse, anche attraverso i mezzi di comunicazione dell’epoca, molte migliaia di persone si recarono al Santuario di Knock per portarvi i loro ammalati. Molte guarigioni straordinarie vennero riferite dai giornali del tempo. Da allora la devozione della gente è continuata fino ai nostri giorni. Ogni anno, circa un milione e mezzo di persone si reca in pellegrinaggio a Knock. 

KNOCK OGGI
A partire dalla data dell'Apparizione Knock è cresciuta fino a raggiungere lo status Internazionale, riconosciuta come Santuario Mariano. Il pellegrinaggio personale di Papa Giovanni Paolo II nel 1979, commemorò il centenario dell’Apparizione, ispirando una devozione ancora maggiore verso il Santuario, e ha ricevuto l’indelebile approvazione del Vaticano. La Madre Teresa di Calcutta visitò il Santuario nel Giugno del 1993.  Attualmente il Santuario di Knock è un luogo di pellegrinaggio internazionale e di preghiera, dove ogni anno si reca più di un milione e mezzo di pellegrini. Il Santuario è composto di cinque chiese, includendo la chiesa dell’Apparizione, la chiesa Parrocchiale o Antica Chiesa, la Basilica, la Cappella del Sacro Sacramento e la Cappella della Riconciliazione. I Servizi nel Santuario includono: devozioni e messe pubbliche giornaliere con Unzione ai Malati, Confessioni ed Adorazione del Sacro Sacramento, Servizio di Consiglio professionale, Ministero della Gioventù, Guida della Preghiera; Centro San Giuseppe di Riposo e Cura Diurno per il benvenuto e l’ospitalità ai malati e disabili; Centro di Vita Familiare; Uffici del Santuario, dove i pellegrini possono registare parenti ed amici nelle messe dell’Associazione degli Amici del Santuario di Knock. Il personale religioso e laico e i volontari della Società del Santuario di Knock sono adetti a questi servizi. «Oggi, la gente cerca nuove forme di connettersi e raggiungere Dio. Il Santuario di Knock può aiutare le persone che sono alla ricerca di questo ed offre tante opportunità per l’adorazione e la preghiera per la calma e la tranquillità delle nostre anime, tanto necessario nel nostro occupato e a volte agitato mondo. Il Santuario di Nostra Signora di Knock può aiutare i pellegrini ad sperimentare la cura, la libertà, la riconciliazione e la pace. In questo posto unico di pellegrinaggio tante cose sono create nella preghiera, più di quelle che uno può immaginarsi» ( Mons. Joseph Quinn - Amministratore del Santuario di Knock).

sabato 21 giugno 2014

L'apparizione di Knock

Difatti in questo mese di giugno è già riapparsa come predetto

*

Knock:
l'apparizione della Madonna, di San Giuseppe e San Giovanni in Irlanda

L'apparizione di Knock


Il contesto storico

In tutto il XIX secolo, l’Irlanda aveva attraversato numerose e dolorose vicissitudini che avevano prostrato il popolo irlandese. Ma già nei secoli precedenti gli irlandesi avevano dovuto subire il pesante giogo della dominazione inglese che aveva sottoposto i cattolici a leggi vessatorie e pesanti persecuzioni. Le persecuzioni religiose ebbero inizio durante il regno di Enrico VIII, che nel 1536 costrinse il Parlamento cattolico irlandese ad accettare la supremazia reale in materia religiosa. Come in Inghilterra, anche in Irlanda venne imposto il clero riformato, per cui tutte le cattedrali e le chiese parrocchiali furono tolte agli irlandesi. Essi vennero anche espropriati delle loro terre, che furono cedute ai coloni inglesi, eccetto quelle più povere e improduttive dell'ovest. Da allora il fervore cattolico irlandese divenne anche simbolo di quella identità nazionale e culturale a lungo negata dall'oppressore inglese. Le leggi penali contro i cattolici furono abolite nel 1828, anche se dal punto di vista sociale ed economico le cose rimasero praticamente allo stato di prima. Fu permessa una certa attività politica e i leader cattolici irlandesi di questo periodo ebbero tutti una spiccata devozione mariana.
Nel 1845 e nei tre anni seguenti un nuovo terribile flagello si abbatté sulla terra di Irlanda: un fungo attaccò i raccolti di patate, così che in quegli anni più della metà della produzione andò irrimediabilmente perduta. Il flagello si ripeté nuovamente a distanza di qualche decennio: anche nel 1879 e nei tre anni precedenti, vi fu un magro raccolto di patate che portò la fame in tutto il paese. Ma il cielo stava per mandare un raggio di speranza sui cattolici irlandesi che negli ultimi tre secoli avevano tanto sofferto.

L’apparizione

Il 21 agosto del 1879, la Beata Vergine Maria apparve all’esterno di una chiesetta irlandese nel villaggio di Knock, situato nella Contea di Mayo (nell'ovest dell'Irlanda). Ecco il resoconto dei fatti, come ci viene riferito da David M. Lindsey nel suo libro "The Woman and the Dragon: Apparitions of Mary":

La chiesa dove si verificò l'apparizione
"Era una notte tempestosa, Margaret Beirne stava chiudendo la chiesa quando notò una intensa luce provenire dal lato sud dell’edificio. Ad una prima occhiata le parve di vedere delle statue di Maria, di Giuseppe e di San Giovanni accanto ad un nuovo altare su cui si trovavano un agnello e una croce.
Margaret non vi prestò molta attenzione perché la piccola chiesa l’anno prima aveva perso due delle sue statue durante un temporale, per cui pensò che queste statue servissero come rimpiazzo per quelle andate perdute. Anche la governante dell’arcidiacono Cavanagh, Mary McLoughlin, le aveva notate ma, come Margaret, considerò che si trattasse delle nuove statue che il pastore aveva preso a Dublino. Entrambe comunque pensarono che fosse strano che il pastore le avesse lasciate fuori, sotto la pioggia.
Più tardi Mary McLoughlin se ne andò dalla chiesa e si recò a casa di Margaret Beirne. Quando Mary decise che era tempo di tornare a casa, Mary Beirne, la sorella maggiore di Margaret, si offrì di accompagnarla. Incamminatesi sotto una pioggia dirotta, le due donne passarono vicino alla chiesa e notarono che le statue si trovavano ancora là.
Allora Mary Beirne, la più curiosa delle due, decise di dare un’occhiata più da vicino. Ma mentre si avvicinava ebbe un sussulto di meraviglia: "Non sono statue. Si muovono. E’ la Madonna!", esclamò.
Subito Mary Beirne corse verso casa a chiamare la madre e il fratello che accorsero alla chiesa per vedere l’apparizione. Intanto, mentre loro erano ancora lì, la notizia dell’apparizione si era sparsa velocemente e almeno 22 persone vi assistettero quella notte. Ecco come si manifestò l’apparizione. L’intero muro posteriore della Chiesa era illuminato da una intensa luce che poteva essere vista da molto lontano, come testimoniò anche un contadino, Patrick Walsh. Le figure erano sospese a circa mezzo metro da terra.
L’altare con l’agnello e la croce era circondato di angeli che volteggiavano sopra di esso. Maria, la più grande delle figure, portava un mantello e una fascia bianchi, e un lungo velo sulla testa che le scendeva fino ai piedi. Sul capo coperto dal velo, aveva una corona d’oro. Fra la corona e il bordo del velo c’era una rosa d’oro.

Statua raffigurante Maria così come è stata vista dai veggenti
Le sue mani erano sollevate all’altezza delle spalle e il suo sguardo, assorto nella preghiera, era rivolto verso il cielo. San Giuseppe si trovava alla destra di Maria, aveva la testa reclinata in avanti e le mani giunte in preghiera. San Giovanni Evangelista aveva una mitra da vescovo e si trovava a sinistra di Maria, la mano destra era sollevata e il braccio sinistro teneva quella che pareva essere la Sacra Bibbia.
Le tre figure stavano in silenzio, a pochi passi dal muro della chiesa. Sebbene stesse piovendo e il vento soffiasse impetuoso, il terreno sotto le figure e il muro posteriore della chiesa rimasero completamente asciutti.
Uno dei veggenti, un adolescente che si chiamava Patrick Hill, si avvicinò alle figure per toccarle. Quando allungò la mano, esse si ritrassero, non permettendo che venissero toccate. Patrick, più tardi, testimoniò alle autorità che quelle erano persone vere, in tre dimensioni, non semplici proiezioni su un muro. Poteva distinguerne gli occhi, il colore dei capelli, la conformazione della pelle, ogni particolare. Anche le ali degli angeli si muovevano. Il libro sul braccio di San Giovanni era aperto e Patrick poteva intravedere ciò che vi era scritto.
Mentre la piccola folla si inginocchiava davanti all’apparizione in preghiera, i visitatori celesti continuavano a restare in silenzio. Non una parola veniva pronunciata. Solo dopo molte ore improvvisamente le figure scomparvero" [a].

Il riconoscimento della Chiesa



A sinistra; l’arcidiacono Cavanagh;
a destra: Mary Beirne (in O'Connell)
L’Arcivescovo di Tuam, Dr. John McHale, sei settimane più tardi istituì una Commissione di indagine incaricata di indagare i fatti di Knock.
Alcuni membri all’inizio erano scettici perché sospettavano che si trattasse di una messa in scena architettata dai protestanti. Inoltre Knock sotto molti aspetti era diversa da altre apparizioni approvate fino ad allora dalla Chiesa. La prima differenza sta nel numero di figure presenti nell’apparizione: di solito nelle altre apparizioni è solo Maria a manifestarsi. La seconda differenza è costituita dalla mancanza di messaggi verbali: nella maggior parte degli altri casi, Maria si presenta con richieste o avvertimenti. Un’altra differenza sta nel numero di persone che hanno assistito all’apparizione: tipicamente le apparizioni vengono viste da non più di 5-6 persone. Infine, quest’apparizione è di breve durata: ce ne è stata soltanto una durata appena due ore, mentre le apparizioni solitamente comprendono varie visitazioni che si dispiegano nell'arco di giorni o di mesi. Queste anomalie indussero molti a dubitare dell’autenticità degli eventi di Knock.
Così il capo della commissione, l’Arcivescovo McHale, preferì non fare alcuna dichiarazione ufficiale apertamente favorevole alla natura soprannaturale degli eventi. Tuttavia, ufficiosamente, l’Arcivescovo era dalla parte dell’arcidiacono Cavanagh, il quale credeva al racconto dei suoi parrocchiani.
Vi furono 15 testimoni ufficiali dell’apparizione, tra cui uomini, donne e bambini di diverse età:
1. Patrick Hill (11 anni)
2. Mary McLoughlin (45 anni)
3. Mary Beirne (29 anni)
4. Patrick Walsh (65 anni)
5. Patrick Beirne (16 anni)
6. Margaret Beirne (68 anni)
7. Dominick Beirne Junior (19 anni)
8. Hugh Flatley (44 anni)
9. Bridget Trench (75 anni)
10. Catherine Murray (8 anni)
11. John Curry (5 anni)
12. Judith Campbell (22 anni)
13. Margaret Beirne (21 anni)
14. Dominick Beirne Senior (36 anni)
15. John Durkan (24 anni)

Questi 15 testimoni vennero tutti sentiti dalla Commissione, e la loro versione dei fatti concordò su ogni particolare della vicenda. La Commissione alla fine concluse che la testimonianza di queste persone era attendibile e soddisfacente.
Poiché non ci fu alcun pronunciamento ufficiale sull'autenticità dell’apparizione di Knock, i fedeli vennero lasciati liberi di farsi guidare dalla loro coscienza. In quel periodo ci furono molti fedeli che sentivano una chiamata interiore a visitare Knock, per questa ragione negli anni seguenti furono numerosi i pellegrinaggi organizzati dagli arcivescovi irlandesi per venire incontro alle tante richieste.

La basilica presso il santuario di Knock
Nel 1936 l’Arcivescovo Gilmartin istituì una nuova commissione per esaminare i tre testimoni dell’apparizione ancora viventi: Mary O'Connell (Mary Beirne), Patrick Beirne e John Curry. Tutti e tre confermarono la deposizione originaria del 1879. Mary O'Connell testimoniò sotto giuramento dal suo letto di morte, e alla fine della sua deposizione aggiunse: "Sono certa di tutto ciò che ho detto, e faccio questa dichiarazione sapendo che presto sarò davanti a Dio". Mary O'Connell morirà sei settimane più tardi.
Il verdetto della Commissione fu che la deposizione fatta dai testimoni era sincera e degna di fiducia; di Mary O'Connell in particolare venne detto che aveva fatto un’ottima impressione sui membri della Commissione.
L’arcivescovo Gilmartin autorizzò la pubblicazione di un libretto col quale si dava parere favorevole alla devozione nell’apparizione di Knock. Quando la notizia si diffuse, anche attraverso i mezzi di comunicazione dell’epoca, molte migliaia di persone si recarono al Santuario di Knock per portarvi i loro ammalati. Molte guarigioni straordinarie vennero riferite dai giornali del tempo. Da allora la devozione della gente è continuata fino ai nostri giorni. Ogni anno, circa un milione e mezzo di persone si reca in pellegrinaggio a Knock.
Col tempo, Knock guadagnò gradualmente il sostegno ufficiale della Chiesa di Roma, che nel 1979 culminò nella visita di Papa Giovanni Paolo II al santuario, in occasione del centenario dell’apparizione. Qui Giovanni Paolo II celebrò la messa nella basilica di Knock.



Il messaggio di Knock


La cappella dell'apparizione
Scrive Don James, O.F.M., che studiò l’apparizione:
"[San Giovanni] teneva in mano un libro. Ma se si vuole scoprire il messaggio di Knock bisogna aprire il Libro dell’Apocalisse. [...] è il libro che contiene l’interpretazione della storia universale. Esso è permeato del grande tema della redenzione nelle sue tre fasi cosmiche. C’è in primo luogo il mistero dell’"Agnello immolato fin dalla fondazione del mondo". Così San Giovanni descrive, nel capitolo tredicesimo, il piano eterno di redenzione, simboleggiato in maniera così semplice e toccante dall’agnello di 5 o 6 settimane che fu visto a Knock. In seconda istanza c’è il mistero della donna "vestita di sole" che viene vista in travaglio sulla terra, dove la mente del veggente di Patmos passa in maniera naturale dalla Madre-Vergine alla Chiesa sofferente sulla terra, di cui lei è il prototipo. C’è infine la Città di Dio che, viene detto, possiede la Gloria di Dio di cui l’Agnello è la lampada" [b].
Anche David M. Lindsey vede nell’apparizione di Knock un chiaro richiamo all’Apocalisse:
"L’apparizione a Knock rimase in silenzio e sembrò che non desse alcun messaggio, ma in realtà non fu così. Il silenzio talvolta è più eloquente delle parole. Bisogna analizzare con attenzione l’apparizione per scoprire il messaggio silenzioso che essa nasconde.
Maria apparve con il suo sposo terreno, San Giuseppe, e con il suo figlio adottivo, San Giovanni Evangelista, e portava la corona d’oro della Regina del Cielo; per cui non c’è dubbio su chi lei fosse o su chi fossero questi personaggi.
L’agnello sull’altare era, come è ovvio, Gesù Cristo, l’Agnello sacrificale senza macchia menzionato nell’Apocalisse. Giovanni, l’Apostolo prediletto, autore del Vangelo secondo Giovanni, delle tre Lettere di Giovanni e dell’Apocalisse, si mostra nell’apparizione con un libro aperto poggiato sul suo braccio sinistro.
Poiché noi ci troviamo ora nei giorni di cui ha parlato l’angelo dell’Apocalisse, la Bibbia di Giovanni era probabilmente aperta sul Libro dell’Apocalisse. La mano destra di Giovanni è alzata come nell’atto di fare un giuramento sulla verità di questo libro. Diciannove secoli fa Gesù apparve a Giovanni per attestare gli eventi contenuti nell’Apocalisse. Giovanni disse:
"Dichiaro a chiunque ascolta le parole profetiche di questo libro" (Ap 22, 18),
e
"Beato chi legge e beati coloro che ascoltano le parole di questa profezia e mettono in pratica le cose che vi sono scritte. Perché il tempo è vicino" (Ap 1, 3).
Così, l’apparizione di Giovanni a Knock con il Libro dell’Apocalisse sul braccio indica che in questo momento ci troviamo negli ultimi tempi.
Il piccolo e santo villaggio di Knock, perciò, ci ricorda l’invito di Cristo contenuto nell’Apocalisse [il verbo inglese "to knock" significa "bussare"; N.d.T.].
"Ecco, sto alla porta e busso. Se qualcuno ascolta la mia voce e mi apre la porta, io verrò da lui, cenerò con lui ed egli con me" (Ap 3, 20),
e nel Vangelo di Luca
"Chiedete e vi sarà dato, cercate e troverete, bussate e vi sarà aperto" (Luca 11, 9).
Anche se il nostro tempo sta giungendo a termine, Cristo sta ancora bussando alle porte dei nostri cuori, attendendo che lo facciamo entrare. Dove siamo in questo momento, in relazione alla sequenza cronologica di eventi rappresentati nell’Apocalisse, nessuno può dirlo.
Gli eventi nell’Apocalisse non è detto che si verifichino dall’oggi al domani: essi accadono nell’arco di anni, forse anche vari secoli o più. Ma dai "segni dei tempi" spirituali, dalla crescente frequenza ed intensità delle "doglie della terra", e dal numero senza precedenti di apparizioni mariane e di avvertimenti nel 20° secolo, la Chiesa Cattolica sa per certo che ci stiamo avvicinando sempre più al tempo stabilito" [a].

a) "The Woman and the Dragon: Apparitions of Mary", David Michael Lindsey, Pelican Publishing Company, 2000;
b) "The Story of Knock", articolo scritto da Don James, O.F.M., pubblicato nel 1950 su "Knock Shrine Annual" da "FNT-MAYO NEWS".(Riportato da: http://www.ewtn.com).
Altri spunti, notizie e immagini per la realizzazione di questa pagina sono tratti dai siti riportati nella pagina dei link (alla voce Knock).

Vedi anche qui.


A cura di "Profezie per il Terzo Millennio" - Febbraio 2005