LIBERACI DAL FUOCO DELL'INFERNO...
Sei anni or sono che questo blog ospita la terrificante relazione del viaggio che la colombiana Oliva de Garagoa compì guidata da Gesù in quel regno di morte eterna che chiamiamo 'inferno'.
Sia questa occasione propizia, carissimi amici, per stringere più fortemente il Santo Rosario sul nostro cuore, portarlo tutti - uomini e donne - sempre con noi e pregare con fiducia come la Mamma Celeste ci ha insegnato a Fatima: << O Gesù! perdona le nostre colpe, preservaci dal fuoco dell'inferno, porta in Cielo tutte le anime, specialmente le più bisognose della Tua Misericordia >>.
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7) Il Signore mi disse : “Ti rendi conto che qui non c’è riposo neppure per un secondo? Ti mostrerò adesso un altro luogo che questa generazione perversa e malvagia si sta preparando. Vi indicherò chi soffre di più e quanti percorrono la via dell’inferno”.
Vidi allora tre forni più grandi del primo e Satana gridando: “Che avvenga il giudizio! Ho troppo lavorato per dar loro il benvenuto nel mio regno, ho inventato nuovi castighi e tormenti. Vengano qui quanti avrebbero potuto salvarsi e non vollero, vengano a me quanti mi servirono in terra”.
E vidi alcune donne che trascinate con catene portavano pesi come fossero mule ed erano colpite ferocemente e tormentate. Aprivano loro il ventre, le lasciavano gridare, le squartavano e fustigavano con corde come ferro, insultandole mostravano loro quei figli che avevano assassinato e li legavano strettamente al seno. Esse ne ascoltavano il pianto e le grida: ‘Perché mi uccidesti mamma!!!’. A queste grida del bambino i loro seni si spaccavano e cominciavano a sanguinare come anche gli orecchi, e tutto quello era orribile.
E domandai ancora al Signore: “O Signore Gesù chi sono quelle donne e perché soffrono tanto?”. Mi rispose: “Sono tutte quelle che uccidono i loro figli nell’aborto, soffrono perché fecero del loro ventre tombe, quando il ventre è per dar vita. Il peccato dell’aborto è molto difficile che mio Padre lo perdoni. Non basta confessarlo se non c’è un vero pentimento. Bisogna fare molta preghiera e penitenza chiedendo misericordia a DIO Padre, come anche al figlio che assassinarono. Le sue grida e pianti staranno di fronte al trono di DIO e il suo sangue griderà dalla terra al cielo”.
E aggiunse : “Prega, prega per esse, perché alcune sono in vita e possono pentirsi. Davvero molte vanno per la via dell’inferno”.
E domandai ancora al Signore: “O Signore Gesù chi sono quelle donne e perché soffrono tanto?”. Mi rispose: “Sono tutte quelle che uccidono i loro figli nell’aborto, soffrono perché fecero del loro ventre tombe, quando il ventre è per dar vita. Il peccato dell’aborto è molto difficile che mio Padre lo perdoni. Non basta confessarlo se non c’è un vero pentimento. Bisogna fare molta preghiera e penitenza chiedendo misericordia a DIO Padre, come anche al figlio che assassinarono. Le sue grida e pianti staranno di fronte al trono di DIO e il suo sangue griderà dalla terra al cielo”.
E aggiunse : “Prega, prega per esse, perché alcune sono in vita e possono pentirsi. Davvero molte vanno per la via dell’inferno”.
Vidi al loro fianco uomini e donne che soffrivano uguali tormenti. E chiesi chi fossero e perché patissero le stesse torture. Il Signore mi disse : “Essi sono tutti complici dell’aborto ossia quanti le aiutarono. Qui possono venire medici, amici, infermieri, parenti o chiunque altro che pur sapendo dell’aborto non disse loro: ‘Non farlo!’”.
El Condenado. Marcos Zapata. Cusco.
8) Continuammo per quell’ampio cammino e vidi uomini che avanzavano a testa bassa, la lingua fuori e che se la schiacciavano con pietre e la trapassavano con punteruoli, e bruciavano mani e piedi. I demoni scaricavano tutta la loro ira contro questi uomini.
Io vidi come soffrivano e chiesi:”Questi chi sono? E perché soffrono così tanto?”.
E il Signore mi disse: “Sono i chiamati alla più alta gloria dei cieli però l’hanno perduta. Si sono venduti e Mi hanno venduto. Essi sono i miei sacerdoti. I peccati del sacerdote sono doppia pena per Me, perciò il loro castigo è duplice: sono martirizzati nella lingua perché han taciuto la mia parola e sono stati cani muti, che tartagliano. Si sono consumati nelle passioni e riempiti di mosto e vino. Per essi la maledizione e il fuoco”.
Vidi donne e uomini al loro lato che soffrivano grandi torture e chiesi: “Chi sono costoro?”. E mi disse: “Sono i complici del loro peccato. La donna che fa cadere un sacerdote era meglio che non fosse nata, perché è più maledetta di Giuda. Lo stesso si dica dell’uomo che faccia peccare un prete”.
Santa Bernadette Soubirous
tutta umiltà purezza amore
e... perciò incorrotta