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mercoledì 1 gennaio 2014

Camminando per la via dell’obbedienza e della perfetta sottomissione alla volontà divina

L'esempio e l'intercessione del Serafico di Assisi ci aiuti tutti 
a combattere la buona battaglia conservando la FEDE



FRANCESCO PREDICA AGLI UCCELLI
E TUTTE LE CREATURE GLI OBBEDISCONO

58. Mentre, come si è detto, il numero dei frati andava aumentando, Francesco percorreva la valle Spoletana. Giunto presso Bevagna, vide raccolti insieme moltissimi uccelli d’ogni specie, colombe, cornacchie e «monachine». Il servo di Dio, Francesco, che era uomo pieno di ardente amore e nutriva grande pietà e tenero amore anche per le creature inferiori e irrazionali, corse da loro in fretta, lasciando sulla strada i compagni. Fattosi vicino, vedendo che lo attendevano, li salutò secondo il suo costume. Ma notando con grande stupore che non volevano volare via, come erano soliti fare, tutto felice, li esortò a voler ascoltare la parola di Dio. 

E tra l’altro disse loro: «Fratelli miei uccelli, dovete lodare molto e sempre il vostro Creatore perché vi diede piume per vestirvi, ali per volare e tutto quanto vi è necessario. Dio vi fece nobili tra le altre creature e vi concesse di spaziare nell’aria limpida: voi non seminate e non mietete, eppure Egli vi soccorre e guida, dispensandovi da ogni preoccupazione». A queste parole, come raccontava lui stesso e i frati che erano stati presenti, gli uccelli manifestarono il loro gaudio secondo la propria natura, con segni vari, allungando il collo, spiegando le ali, aprendo il becco e guardando a lui. Egli poi andava e veniva liberamente in mezzo a loro, sfiorando con la sua tonaca le testine e i corpi. Infine li benedisse col segno di croce dando loro licenza di riprendere il volo. Poi anch’egli assieme ai suoi compagni riprese il cammino, pieno di gioia e ringraziava il Signore, che è venerato da tutte le creature con sì devota confessione.

Siccome poi era uomo semplice, non per natura ma per grazia divina, cominciò ad accusarsi di negligenza, per non aver predicato prima di allora agli uccelli, dato che questi ascoltavano così devotamente la parola di Dio; e da quel giorno cominciò ad invitare tutti i volatili, tutti gli animali, tutti i rettili ed anche le creature inanimate a lodare e ad amare il Creatore, poiché ogni giorno, invocando il nome del Signore, si accorgeva per esperienza personale quanto gli fossero obbedienti.


59. Un giorno, recatosi ad Alviano a predicare e salito su un rialzo per essere visto da tutti, chiese silenzio. Ma mentre tutti tacevano in riverente attesa, molte rondini garrivano con grande strepito attorno a Francesco. Non riuscendo a farsi sentire dal popolo per quel rumore rivolto agli uccelli, disse: «Sorelle mie rondini, ora tocca a me a parlare, perché voi lo avete già fatto abbastanza; ascoltate la parola di Dio, zitte e quiete, finché il discorso sia finito». Ed ecco subito obbedirono: tacquero e non si mossero fino a predica terminata. Gli astanti, stupiti, davanti a questo segno dicevano: «Veramente quest’uomo è un santo e un amico dell’Altissimo!». E facevano a gara per toccargli le vesti con devozione, lodando e benedicendo Iddio. Era davvero cosa meravigliosa, poiché perfino le creature prive di ragione sapevano intendere l’affetto fraterno e il grande amore che Francesco nutriva per esse!

60. Una volta, presso Greccio, gli fu portato da un confratello un leprotto preso vivo al laccio, e il santo uomo, commosso, disse: «Fratello leprotto, perché ti sei fatto acchiappare? Vieni da me». Subito la bestiola, lasciata libera dal frate, si rifugiò spontaneamente nel grembo di Francesco, come a un luogo assolutamente sicuro. Rimasto un poco in quella posizione, il padre santo, accarezzandolo con affetto materno, lo lasciò andare, perché tornasse libero nel bosco; ma quello, messo a terra più volte, rimbalzava in braccio a Francesco, finché questi non lo fece portare dai frati nella selva vicina. Lo stesso accadde con un coniglio animale difficilmente addomesticabile, nell’isola del lago di Perugia .

61. Altrettanto affetto egli portava ai pesci, che, appena gli era possibile, rimetteva nell’acqua ancor vivi, raccomandando loro di non farsi pescare di nuovo. Un giorno standosi egli in una barchetta nel porto del piccolo lago di Piediluco, un pescatore gli offrì con riverenza una tinca che aveva appena pescato; egli accolse lietamente e premurosamente quel pesce, chiamandolo fratello poi lo ripose nell’acqua fuori della barca e cominciò a lodare il nome del Signore. E per un po’ di tempo il pesce, giocando giulivo nell’acqua, non si allontanò, finché il Santo, finita la preghiera, non gli diede il permesso di partirsene.


Ecco come il glorioso padre Francesco, camminando per la via dell’obbedienza e della perfetta sottomissione alla volontà divina, si meritò sì grande potere da farsi obbedire dalle creature! Perfino l’acqua infatti si mutò in vino per lui, quando giaceva gravemente infermo nello Speco di Sant’Urbano (presso Stroncone). Appena ne bevve, guarì e tutti capirono che si trattava davvero di un miracolo.

E veramente non può essere che un santo colui al quale le creature obbediscono in questo modo e se ad un suo cenno cambiano natura gli stessi elementi!


domenica 22 aprile 2012

*I fatti più belli, ma anche gli altri.


Cristobal Villalpando 1680-90 aguascalientes.jpg
Stando con la Beata Vergine Maria 
sentiremo la soave armonia di Cielo

*

Sposa cara, questo è il tempo della testimonianza, questo è il tempo del grande fervore. I tiepidi non ci siano sulla terra né quelli che restano freddi ed increduli.
Ecco quello che ti dice il Tuo Creatore, il Tuo Salvatore, ecco, sposa cara, quello che ti dico: guai ai tiepidi; guai a coloro che non sono freddi né caldi, a quelli che Mi mettono all’ultimo posto nella loro vita e per i quali tutto viene prima di Me, Dio! Guai, sposa amata, perché dura e forte sarà la purificazione; se, poi, si ribellano, la vita diverrà amara e dura, sarà difficile da sopportare sempre di più!
Questo è il tempo delle cupe tenebre, come mai sono state; ma questo è anche tempo della più fulgida Luce, come mai è stata sulla terra.
Chi vuole la Luce, chi cerca la Luce, chi opera per averla l’avrà e sarà felice nel profondo; ma chi vuole tenebre le avrà tanto fitte, da non vedere nulla: sono le tenebre del cuore, quelle del peccato insistente, le più cupe che preparano la rovina!
Sposa cara, ecco la scelta che sta facendo il genere umano, sempre più diviso tra uomini di Luce e uomini di tenebra.
Continuerà la divisione, fino ad essere definitiva: tutto possiederanno gli uomini di Luce; tutto sarà tolto a quelli di tenebra, anche il poco che hanno.
È in atto già la divisione e continuerà, perché non voglio prolungare le sofferenze per quelli che sono Luce. 
Sposa cara, Io, Io, Dio, soltanto, conosco i tempi ed i momenti.



Gesù 05-01-2012 
Sposa cara, l’uomo è libero e resta tale: può scegliere fra la soave armonia di Cielo, può anche preferire il terribile trambusto.
Ti dico, piccola Mia, ti dico, con grande Dolore, che la maggior parte degli uomini sceglie in questo momento il trambusto del nemico e non sente la Mia Soave Armonia di Cielo.
Sposa cara, mai il Cielo è stato così vicino alla terra come in questo momento.
È prossimo il tempo nel quale ci sarà lo speciale abbraccio tra Cielo e terra ed il cambio di scena, ma ti dico: lo vedranno e ne godranno le Delizie solo coloro che ci hanno creduto ed hanno cooperato alla sua piena realizzazione.
Sposa cara, pensa al buon seminatore: che avviene al tempo della raccolta?
Mi dici: “Egli, che bene ha seminato, è felice e bene raccoglie; guarda il ricco raccolto e canta per la gioia.”
Sposa amata, i buoni seminatori presto canteranno di gioia, ma i cattivi piangeranno lacrime amare.


La Mamma 15-01-2012 
Figli cari e tanto amati, pregate! Pregate!
Supplicate il Padre caro perché Mi conceda di venire a voi ancora per aiutarvi.
Figli, lasciatevi andare nell’Onda Soave del Suo Amore e decidete di fare la Sua Volontà.
Egli vi chiama; chiama ciascuno di voi per farvi felici.
Se rispondete con prontezza ed umiltà, sarete felici e nulla vi mancherà.
Figli amati, Gesù dà a tutti le armi vincenti sulle poderose forze del male: sono l’Eucarestia ed il Sacramento della Riconciliazione.
Servitevi, figli amati, di queste Armi meravigliose per combattere il male!
Durante l’Eucarestia avvengono i miracoli più grandi e meravigliosi.
Accostatevi sovente ad Essa, ma degnamente, dopo esservi riconciliati e resi degni di accostarvi.
Figli amati, salvatevi tutti!


Gesù 28-01-2012
Sposa amata, ho bussato alla porta di ogni cuore per entrare e cambiarlo, ma sono stato accolto solo dai piccoli più piccoli, che subito Mihanno fatto entrare e Mi hanno porto ciò che di più bello avevano.
Non sono entrato nel cuore dei grandi della terra che sono restati nel buio della loro superbia.
Sposa amata, la terra non è governata dai saggi, ma, spesso, dagli stolti.
Ho permesso che essi prendessero potere e ho atteso che divenissero saggi ed ancora attendo; ma è già in atto, per Mio Volere, un cambiamento: ad uno ad uno rovescerò gli stolti dalle loro poltrone e toglierò il potere!

Chi crede in Me vedrà compiersi le Mie Meraviglie più grandi e gioioso sarà il suo cuore: ciò, che pensava avvenisse in un tempo ancora lontano, lo vedrà accadere, presto.
Piccola sposaaccadranno i fatti più bellima anche gli altri.
Chi è stretto al Mio Cuore non tema, ma continui a servirMi con gioia, perché lauto sarà il suo premio, lauto, tanto da renderlo felice e realizzato.

NOS CUM PROLE PIA
BENEDICAT VIRGO MARIA