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mercoledì 3 luglio 2013

"Il Cuore Ammirabile della Santissima Madre di Dio" 1






57 - Il Cuore di Maria forziere delle vere ricchezze

L'infinita bontà di Dio ci ha dato 4 grandi tesori:

1) La SS. Eucarestia, che racchiude in sé quanto vi è di più ricco, preziosa, ammirabile nel tempo e nell'eternità.

2) La S. Scrittura, contenente le verità e i segreti della Divinità. Essa è il Cuore di Dio (S. Agostino).

3) Le reliquie dei Santi che la Chiesa possiede, conserva e onora.

4) Il Cuore di Maria che contiene ricchezze indicibili. Infatti:

a) È il tesoro dell'amore dell'Eterno Padre: «Amoris Dei Patris thesaurus» (S. Metodio), perché in esso il Padre adorabile mise tutto il suo amore, cioè il suo Unigenito.

b) È il tesoro del Figlio, uso a nascondere e conservare i misteri e le cose meravigliose osservate in Gesù durante la sua dimora terrena: «conservabat omnia verba haec in Corde suo». Gesù ha versato nel Cuore di Maria i tesori di sapienza e di scienza nascosti nel suo; vi ha messo i tesori di grazia e di misericordia acquisiti per noi col suo Sangue e con la sua morte, e le ha donato il potere di distribuirli, «cui vult, dice S. Bernardo, quando vult et quomodo vult». «In manibus tuis, dice il dotto Dionigi Certosino, sunt omnes thesauri miserationum Dei».

c) È il tesoro della carità dello Spirito Santo Poiché in esso Egli ha messo un oceano di grazie: tutte le grazie dei Santi. Quindi si può ben dire con S. Andrea di Candia che il Cuore di Maria è «Sanctissimus omnis sanctitatis thesaurus» (Orat. de Assumpt.) e

«Thesaurus stupendus Ecclesiae» (S. Epif.).

d) È un tesoro di gloria, di felicità e di giubilo per la Chiesa trionfante: È per Te, Vergine santa, che è stato riempito il Cielo, l'inferno è stato spogliato, e sono state riparate le rovine della celeste Gerusalemme (S. Bernardo).

e) È un tesoro di grazia e di misericordia per la Chiesa militante, perché, secondo S. Germano, nessuno è stato liberato o preservato dalle insidie di Satana, se non per mezzo di Maria; nessuno ottiene grazie se non per sua intercessione.

f) E' un tesoro di sollievo per la Chiesa sofferente, perché in ogni ora le pene del Purgatorio sono diminuite e addolcite grazie alla carità meravigliosa di Maria.

Infine, dal trono di Dio non discende alcuna grazia né favore, sia nella Chiesa trionfante, sia in quella militante e purgante, che non passi per le mani di Maria: «Nihil a throno Dei divini muneris defluit, aut descendit, quod per Mariae manus non pertransierit».

Salutiamo, dunque l'amabile Vergine con S. Cirillo: «Salve sancta Deipara, pretiosus totius orbis thesaurus».

Quando siamo tristi o desolati, per avere consolazione pensiamo al tesoro inestimabile del Cuore di Maria, che ha per noi il più grande amore. Quale motivo di gioia e di conforto per noi! Certamente, se conoscessimo bene l'amore, le ricchezze, le tenerezze che Maria ha per noi, moriremmo di gioia.

58 - Il Cuore di Maria vittima ed altare

Tutti i cuori degli Angeli e dei Santi del cielo sono altrettanti santuari dell'amore divino, nei quali Dio è adorato, glorificato. amato continuamente e differentemente, secondo la differenza dei gradi di amore posseduti da ogni cuore.

Ma il Cuore di Gesù è il Santuario dei santuari, e l'amore degli amori, che sempre ha adorato, glorificato e amato Dio; sempre ciò farà in modo degno della sua grandezza e bontà infinite. Il Cuore di Maria è il secondo santuario dell'amore divino, esso è stato fatto dall'amore increato ed essenziale: lo Spirito Santo Santuario mai profanato dal peccato, adorno invece d'una santità senza uguale e della bellezza splendente di tutte le virtù; santuario che è la dimora del Santo dei Santi, e nel quale vi è maggior gloria ed amore per la SS. Trinità che in tutti i santuari materiali e spirituali della terra e del cielo.

Questo santuario comprende tre cose:

1) - Un perpetuo sacrificio d'amore e di lode. - Il Cuore di Maria è rappresentato dal turibolo d'oro in mano ad un Angelo (Ap 8, 3).

L'Angelo del gran Consiglio lo riempie di fuoco: «Implevit thuribulum de igne altaris e di abbondante incenso, incensa multa, cioè di preghiere dei Santi, de orationibus Sanctorum, per significare che fu il Figlio di Dio a riempire il Cuore della SS. Madre del sacro fuoco che ha portato sulla terra, e che tutte le adorazioni, le lodi, le glorificazioni e le preghiere che escono dal Cuore verginale di Maria, procedono dal Cuore adorabile di Gesù.

Le preghiere dei Santi sono messe nel Cuore di Maria, per indicarci che i Santi depongono nel Cuore della loro Madre preghiere, lodi, adorazioni, offerte a Dio, perché essendo unite alle sue, riescano più gradite ed efficaci.

2) - Il sacrificio delle vittime d'amore. - La prima è la vittima adorabile offerta da Maria a Dio, nel tempio di Gerusalemme e sul Calvario; offerta che ripete in cielo e in tutti i sacrifizi divini di tutti i giorni, di tutte le ore, sulla terra.

Poiché, se tutti i cristiani hanno il diritto di offrire alla Maestà divina lo stesso sacrifizio del Sacerdote, quanto più la Madre del Sommo Sacerdote godrà di questo diritto, di questo potere?

Ai sacrifici terreni Ella non è presente sensibilmente, ma con la mente, con il Cuore, con l'amore; Ella vuole ciò che vuole suo Figlio, l'accompagna spiritualmente dappertutto per fare in qualche modo tutto quanto Egli fa.

Se Maria, dice Gersone, (Tract., 9 super Magnif.) nell'Ultima Cena non ha ricevuto il carattere sacerdotale, ha però, avuto in modo più eccellente di tutti gli altri presenti, di tutti i fedeli, questo carattere, non per consacrare, ma per sacrificare un'Ostia pura, santa e perfetta sull'altare del suo, Cuore, ove il fuoco divino arde continuamente. Ne consegue che i Santi le attribuiscono il nome e la qualità di Sacerdote: «Verginem appello velut sacerdotem, et altare» (S. Epifanio). E non è a stupire, poiché lo Spirito Santo onora i cristiani col titolo di Sacerdozio regale: «Vos autem regale sacerdotium» (1 Pt, 2, 9), e fa loro dire al Signore: «Fecisti nos: reges et sacerdotes» (Ap 5, 10).

La seconda vittima sacrificata nel santuario del Cuore di Maria è Lei stessa, Gesù s'è immolato per la gloria del Padre e per la nostra salute. Maria l'ha imitato sacrificandosi con Cuore ardente d'amore.

Ella è vissuta sulla terra in un continuo sacrificio di tutto, il suo essere e attività.

La terza vittima ne comprende un'infinità. Se l'Eterno Padre ci ha donato tutte le cose donandoci Gesù: «Omnia cum ipso, nobis donavit» (Rm 8, 32), assai più ha largheggiato con Maria. Ella, ben sapendo che ogni cosa nell'universo Le apparteneva, desiderando farne buon uso per la gloria del donatore, sacrificava alla Divina Maestà tutte le creature del mondo come altrettante vittime. Non si può rendere a Dio maggior onore che col sacrifizio, e per conseguenza, non si può fare più santo uso delle cose che ci appartengono, che col donarle e sacrificarle al Sovrano Signore di tutte le cose, conforme la sua santa volontà.

Uniamoci noi pure col dono di quanto ci appartiene, al Figlio e alla Madre; uniamoci con lo stesso loro Cuore ardente d'amore. O Madre del divin Sacerdote, di tutto cuore acconsentiamo al perpetuo sacrificio che Voi fate di noi e delle nostre cose, secondo la gloria del Salvatore e le sue intenzioni!

3) - Il Cuore di Maria è Altare del divino Amore. Gersone dice: «Dopo il sacrificio di sé offerto da N. S. sulla Croce, il più gradito a Dio e il più utile agli uomini è quello offerto da Maria SS., sull'altare del suo Cuore.

Pensiamo perciò a Lei quando diciamo: «Introibo ad aLtare Dei!», ricordandoci che dobbiamo offrire il sacrificio su questo altare divino, e non solo sull'altare materiale che non ne è che l'ombra.

Dobbiamo offrirlo in unione alla carità e alla santità dei due Cuori ammirabili, fusi in un solo cuore sul medesimo altare, chiamato altresì il Santo dei Santi: «Affinché meritiamo di entrare nel Santo dei Santi con anime pure e sante».


59 - Il Cuore di Maria e l'aureola dei martiri

Il Cuore di Maria e la Croce. - Il primo oggetto dell'amore del Salvatore, dopo il suo Eterno Padre, è la Croce. Anche i Santi, che hanno seguito le orme del Redentore, hanno amato molto la Croce, e per l'amore del Crocefisso hanno messo la loro gloria e le loro delizie nei patimenti.

La SS. Vergine, essendo ricolma d'amore per Gesù più dei Santi, ha amato la Croce più di essi, tanto da poter dire che, durante la sua vita terrena, il suo Cuore era il centro della Croce. Poiché le croci venivano in folla, da tutte le parti, a ritrovarsi nel suo Cuore; da parte di Dio, da parte degli uomini, dei Giudei, persecutori di suo Figlio, dei Gentili che lo crocifiggevano, di Erode, di Pilato, dei grandi Sacerdoti Anna e Caifa, de' suoi amici stessi, di Giuda, di Pietro che lo rinnegava, di quanti l'avevano abbandonato. Anche le creature insensibili ed inanimate si schieravano con tutti costoro, le corde e le catene che avevano legato Gesù, le verghe che l'avevano flagellato, le spine che avevano trafitto il suo santo capo, i chiodi che gli avevano trapassato le mani e i piedi, il fiele che aveva amareggiato la sua bocca, la lancia che aveva ferito il suo costato e tutte le altre cose che lo avevano fatto soffrire.

Tutte queste croci erano ricevute dal Cuore di Maria come inviate dalla mano di Dio ed erano portate con sottomissione, pace e amore invidiabili. Ma non per questo le croci furono, meno dolorose. Esse invece la fecero tanto soffrire che ne sarebbe morta, se la Divina Potenza non l'avesse sostenuta.

Maria è più che martire: Ella ha sofferto più di tutti i Martiri riuniti insieme, per parecchi motivi.

1) L'anima è capace di soffrire più del corpo, tanto più quando la sua natura è nobile ed eccellente. Ora, tutti i Martiri hanno sofferto nel corpo, ma la SS. Vergine ha sofferto nell'anima, trapassata dalla spada del dolore.

2) I Martiri hanno dato il sangue e la vita per la gloria di Dio; la Vergine ha sacrificato infinitamente di più, cioè la vita del suo unico Figlio.

3) I supplizi dei Martiri sono durati relativamente poco. tempo, ma il martirio di Maria è stato lungo quanto la sua vita.

4) A differenza dei Martiri, le piaghe e i tormenti del Cuore di Maria non si possono contare tanto sono innumerevoli. Contiamo, se possibile, i travagli della vita di Gesù: le ingiurie, le bestemmie oltraggiose dei Giudei, le piaghe del suo corpo, i tormenti della sua Passione, e conteremo altrettante piaghe dolorosissime nel Cuore desolato della Madre. Contiamo gli oltraggi e le crudeltà dei perfidi Giudei riguardo agli Apostoli e ai Discepoli di suo Figlio, dopo l'Ascensione; le miserie, le calamità, le afflizioni che hanno colpito un'infinità di persone durante la vita di Lei; le idolatrie, le empietà, i delitti che si commettevano contro Dio su tutta la terra, mentre Ella vi soggiornava, e conteremo altrettanti dolori, supplizi, martirii sanguinosi, incomprensibili del suo Cuore verginale, ardente di amore per il Creatore e per la sua gloria.

5) Il martirio di Maria è il più doloroso di tutti, perch'Ella ha sofferto il martirio il più sanguinoso, di suo Figlio.

Il martirio di Gesù è il martirio di Maria: Ella soffriva nel suo Cuore i dolori che Egli soffriva nel corpo; l'amore che consolava i Martiri, crocifiggeva la Vergine, rendendole i tormenti del Figlio più sensibili: Ella avrebbe amato meglio soffrire tutti i supplizi e anche i tormenti della terra e dell'inferno, piuttosto che vedere suo Figlio abbandonato al furore dei Giudei ed alle loro crudeltà.

«Vulnera Christi morientis», dice S. Bernardo, «erant Matris vulnera dolentis». Tutti i dolori di Gesù morente erano dolori della sua Madre sofferente. Chi avesse potuto vedere il Cuore della Madre del Salvatore mentre era ai piedi della Croce, avrebbe visto un perfetto ritratto di Gesù Crocefisso: «In corpore Filius, dice S. Lorenzo Giustiniani, in Corde Genitrix erat crucifixa»: il Figlio era crocefisso nel corpo, e la Madre nel Cuore.

PREGHIERA. - O Maria il tuo martirio sanguinoso è al di sopra di tutti i martiri. Ma il tuo amato Figlio Ti ha dato una aureola e una corona infinitamente più gloriose e splendenti delle aureole e delle corone di tutti i Martiri insieme. Essi Ti onorano tutti come loro Regina e Madre; sanno che per la tua interposizione Gesù li ha onorati della grazia e della corona gloriosa del martirio; perciò mettono le loro corone ai tuoi piedi, e dopo tuo Figlio, Re dei Martiri e dei Santi, lodano, benedicono e glorificano Te eternamente.

Dall'opera di san Giovanni Eudes: "Il Cuore Ammirabile della Santissima Madre di Dio"

Cor Mariae Immaculatum, 
intercede pro nobis!