Delle virtù, delle quali fu adorna la Santissima Vergine, e deve esserne l'anima santa.
O Regina Sapienza. Dio vi salvi colla vostra.santa sorella la pura semplicità.
O signora santa povertà , Dio vi salvi colla vostra santa sorella umiltà.
O signora santa carità. Dio vi salvi colla vostra sorella la santa ubbidienza.
O santissime virtù tutte, vi salvi il Signore, dal quale venite e derivate.
Non havvi al mondo uomo alcuno, il quale possa avere una sola tra voi, se prima non.muore. (a)
Chi ne possiede una, e non offende le altre, le possiede tutte; e chi ne viola una sola, non ne ha nessuna, e le viola tutte; (b) e ciascuna cuopre di confusione i vizii e i peccati.
La santa sapienza confonde Satana e tutte le malizie di lui.
La pura santa semplicità confonde tutta la sapienza di questo mondo e del corpo.
La santa povertà confonde la cupidigia, l'avarizia e le cure di questo secolo.
La santa umiltà confonde la superbia, tutti gli uomini che vivono nel mondo,e similmente tutte le cose che sono nel mondo.
La santa carità confonde. tutte le tentazioni del demonio e della carne, e tutti i carnali timori.
La santa ubbidienza confonde tutte le corporali, e carnali volontà, e tiene mortificato il suo corpo, affinchè ubbidisca allo spirito e ubbidisca al suo Fratello, e sia soggetto e sottomesso a tutti gli uomini del mondo; e non pure a' soli uomini, ma ancora a tutti gli animali e alle fiere , talchè possano fare di lui quel che vorranno, per quanto sarà loro supernamente concesso dal Signore.
Sia ringraziato Dio, Così sia.
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(a) (Muore spiritualmente;, cioè al mondo, alla carne, alle inclinazioni viziose,, agli affetti terreni, a! peccato, come dice l'Apostolo: Qui mortui sumus peccato; etc,(Rom. 6,2).
(b) È questa dottrina approvata dal Santi Padri, -fra ì quali S. Gregorio dice: < Uua virtù senza le altre o è affatto nulla, o è'imperfetta' (Moral. 1. 21, c. 1.) ». E S. Agostino: « Niuna, virtù può dirsi perfetta, se non ha seco le altre quali inseparabili compagne (Ep. 129 ad Hier.) ». Ma sono fra loro connesse solamente le virtù morali e nel loro stato' perfetto, quando cioè inclinano ad esercitare gli atti loro proprii con facilità, prontezza, costanza e accuratezza, e. a vincere ogni ostacolo e difficoltà. Giacché le virtù nello stato imperfetto non hanno reciproca connessione , e una può stare senzar altra ; mentre (dice S. Tommaso) vediamo certuni pronti alle opere di liberalità, e non pronti alle opere di castità. Per aver pòi tutte le virtù, non è d' uopo 'esercitarle tutte; ma basta aver l'animo disposto e preparato a praticarne gli atti al presentarsene l'occasione, e a non far cosa contraria ad alcuna di esse; e cosi si hanno tutte ra-dicalmente e per partecipazione." ' Dicesi che , offesa una virtù, si perdono tutte le altre, in quanto che perdono la loro integrità e perfezione. S. Bonaventura reca le seguenti ragioni, onde le virtù 'Sono connesse fra loro; 1/ per la larghezza di Dio che le dona, non dandone una senza l' altra; 2/ perchè, come un membro ha bisogno dell'altro, cosi una virtù abbisogna dell'altra; 3/ come nella cetra, mancandovi una corda, non vi è perfetta armonia, cosi nell'anima, se non vi sono tutte le virtù, non vi sarà spirituale melodia; 4/ perchè alcune virtù essendo contro i singoli vizii, fa d' uopo avere tutte le virtù per combattere tutti i vizi; e come non è compito soldato del mondo colui che non è fornito di tutte le sue armi , cosi non è perfetto soldato 'di Cristo quegli a cui manca qualche virtù; 5/ perchè l' anima è come un vaso d'oro ornato di pietre preziose, cioè delle virtù; è ' come un nobil orto, a cui non manca il decoro di qualche albero o fiore [Comp. Theol. verit.l. 5, c. VIII].
c) Il perfetto ubbidiente , avendo rinunzìata la propria volontà per , amor di Dio, profitta d' ogni occasione per praticare questa rinunzia e annegazione, senza considerare le qualità de' soggetti, ai quali si sottomette; e prontamente obbedisce non solo ai prelati... ma.ancora agli uguali, agl'inferiori, anteponendo ai proprii gli altrui voleri, semprechè la giustizia il consente. Anzi egli è disposto a soggiacere alle stesse creature irragionevoli, in quanto sono strumenti e ministre della divina volontà, senza di cui nulla operano.
Opuscoli del serafico patriarca S. Francesco d'Assisi [microform]