domenica 15 aprile 2012


"Accogliamo il dono della Pace e della Misericordia". Benedetto XVI chiede di pregare per il pontificato


Domenica 15 Aprile 2012 12:24
La pace, il dono della Domenica e la Divina Misericordia.
 Benedetto XVI sceglie questi temi per il Regina Coeli di oggi in cui in qualche modo anticipa la “festa” per i suoi ottantacinque anni di vita e il settimo anniversario dall’elezione al soglio pontificio. 

E’ l’affetto dei tanti che affollavano piazza San Pietro a ricordare al papa le ricorrenze di domani e giovedì. E Benedetto XVI sembra rispondere, con il suo stile: “accogliamo il dono della pace che ci offre Gesù risorto, lasciamoci riempire il cuore dalla sua misericordia! In questo modo, con la forza dello Spirito Santo, lo Spirito che ha risuscitato Cristo dai morti, anche noi possiamo portare agli altri questi doni pasquali”.

E in francese aggiunge: “Giovedì prossimo, in occasione del settimo anniversario della mia elezione alla sede di Pietro, vi chiedo di pregare per me, perché il Signore mi doni la forza di compiere la missione che mi ha affidato!”.

Prende spunto dal Vangelo della Domenica in Albis il papa, e dice: “Gesù, nelle due apparizioni agli Apostoli riuniti nel cenacolo, ripeté più volte il saluto «Pace a voi!»”. “Il saluto tradizionale, con cui ci si augura lo shalom, la pace, diventa qui una cosa nuova – aggiunge -: diventa il dono di quella pace che solo Gesù può dare, perché è il frutto della sua vittoria radicale sul male. La «pace» che Gesù offre ai suoi amici è il frutto dell’amore di Dio che lo ha portato a morire sulla croce, a versare tutto il suo sangue, come Agnello mite e umile”.

“Ecco perché il beato Giovanni Paolo II – spiega - ha voluto intitolare questa Domenica dopo la Pasqua alla Divina Misericordia, con un’icona ben precisa: quella del costato trafitto di Cristo, da cui escono sangue ed acqua”. 

Il papa saluta il cardinale vicario per Roma Agostino Vallini, che questa mattina ha celebrato la ricorrenza nella chiesa di Santo Spirito in Sassia, dove sono venerate anche le reliquie di Santa Faustina. E con i polacchi si congratula per le celebrazioni liturgiche nel Santuario di Łagiewniki, dove “dieci anni fa, il beato Giovanni Paolo II disse: «Bisogna trasmettere al mondo questo fuoco della misericordia. Nella misericordia di Dio il mondo troverà la pace, e l’uomo la felicità!»”.

Ma è sulla Domenica, giorno dell’“Eucaristia, culto nuovo e distinto fin dall’inizio da quello giudaico del sabato”, che il papa si sofferma nella sua preghiera mariana. 
“La celebrazione del Giorno del Signore è una prova molto forte della Risurrezione di Cristo, perché solo un avvenimento straordinario e sconvolgente poteva indurre i primi cristiani a iniziare un culto diverso rispetto al sabato ebraico”, spiega.

Il culto cristiano – aggiunge - non è solo una commemorazione di eventi passati, e nemmeno una particolare esperienza mistica, interiore, ma essenzialmente un incontro con il Signore risorto, che vive nella dimensione di Dio, al di là del tempo e dello spazio, e tuttavia si rende realmente presente in mezzo alla comunità, ci parla nelle Sacre Scritture e spezza per noi il Pane di vita eterna”. “Attraverso questi segni – dice ancora - noi viviamo ciò che sperimentarono i discepoli, cioè il fatto di vedere Gesù e nello stesso tempo di non riconoscerlo; di toccare il suo corpo, un corpo vero, eppure libero dai legami terreni”.

LAUDETUR  JESUS  CHRISTUS!
LAUDETUR  CUM  MARIA!
SEMPER  LAUDENTUR!

Nessun commento:

Posta un commento