mercoledì 22 settembre 2021

San Pio e la conversione di un'attrice

 

PADRE PIO E LA CONVERSIONE DELL'ATTRICE
Lea Padovani voleva il miracolo della guarigione del convivente, ma Padre Pio la respinse a malo modo perché non voleva lasciare quell'uomo, ma poi... (VIDEO: Padre Pio e Lea Padovani)
di Corrado Gnerre

Vi raccontiamo un grande miracolo che toccò all'attrice Lea Padovani (1920-1991). Molto famosa negli anni del secondo dopoguerra.
Questa era innamoratissima di un uomo con cui conviveva. Ma era un uomo sposato. L'attrice si trovava all'estero per motivi cinematografici quando venne a sapere che al suo compagno era stato diagnosticato un gravissimo tumore maligno. Gli avevano dato solo sei mesi di vita. Rientrò disperata. Accompagnò l'uomo da altri medici, perfino all'estero, ma la terribile diagnosi venne confermata.
La Padovani era a conoscenza della straordinarietà di Padre Pio da Pietrelcina. Insieme al compagno si recò a San Giovanni Rotondo. Cercarono di farsi ricevere dal frate, ma non vi fu nulla da fare. Successivamente ella ci riuscì. Padre Pio - ovviamente - fu categorico e la respinse a malo modo perché sapeva che i due vivevano nel peccato non essendo sposati, e che desideravano solo una guarigione fisica senza poi preoccuparsi di rispettare la Legge di Dio. Le fece dunque capire la necessità di lasciare quell'uomo.
L'attrice rimase molto colpita. Nei giorni successivi sentì una forza interiore che la spinse a formulare una promessa al Signore. Chiese che il suo innamorato potesse guarire, in cambio lo avrebbe definitivamente lasciato. Dopo pochi giorni, l'uomo iniziò a sentirsi meglio. In una visita di controllo i medici, con sorpresa, constatarono la completa e inspiegabile guarigione.
L'attrice capì che la sua richiesta era stata esaudita e rimase fedele alla promessa: lasciò quell'uomo di cui era tanto innamorata. Andò poi da Padre Pio. Comprese che dietro quel suo gesto vi erano state le preghiere del santo frate e decise di divenire sua figlia spirituale e quindi di cambiare totalmente vita.
Ma l'uomo che aveva beneficiato della guarigione non comprese bene ciò che era avvenuto e si unì con un'altra donna. Insomma, quel grande miracolo era stata l'occasione per la salvezza di Lea Padovani e - speriamo di no - forse per la dannazione di quell'uomo.
Cosa sarebbe accaduto se l'attrice invece di incontrare Padre Pio, avesse parlato con un sacerdote di oggi a cui s'impone la pastorale contemporanea sui divorziati risposati?

Nota di BastaBugie: nel seguente video (durata: 4 minuti) dal titolo "L'attrice Lea Padovani si confessa da Padre Pio" si può vedere la scenda della conversione dell'attrice, interpretata da Tosca D'Aquino in un recente film sul santo di Pietrelcina.


https://www.youtube.com/watch?v=2VYC9Rx7spw

 
Titolo originale: Il miracolo che toccò a Lea Padovani. Cosa sarebbe accaduto se l'attrice avesse praticato la pastorale contemporanea?
Fonte: I Tre Sentieri, 15 giugno 2021

“È in atto la cancellazione del Popolo Italiano”?

 L'intervista esclusiva

Obbligo vaccinale, Dottor Di Bella: “È in atto la cancellazione del Popolo Italiano”

di Redazione
"Sul vaccino non sono ammessi pareri discordi anche se razionalmente e scientificamente documentati, basati sulla letteratura medica e sulle esperienza cliniche"
Prof. Di Bella
Dott. Giuseppe Di Bella


Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella all’inaugurazione dell’anno accademico dell’Università di Pavia ha parlato, così com’era già accaduto a luglio durante la tradizionale cerimonia del Ventaglio organizzata dall’ associazione stampa parlamentare al Quirinale e in molte altre occasioni, della pandemia e del virus.

‘’Non s’invochi la libertà per non vaccinarsi, si mette a rischio la salute altrui. – Ha tuonato- “La violenza va sanzionata”. Parole forti che hanno sollevato varie considerazioni fra chi appoggia, chi nutre dubbi e chi disapprova i sieri sperimentali che hanno provocato numerose reazioni avverse gravi, in alcuni casi fino alla morte. Eppure i medici, star della tv, evitano di parlare di quest’aspetto.

Il Dottor Giuseppe Di Bella, medico ricercatore di fama internazionale, Presidente dell’omonima Onlus per lo studio e le patologie neoplastiche e degenerative, così lontano per onestà e preparazione da tanti suoi colleghi, meno integri e meno competenti, cosa pensa di questo comportamento?

E in che modo Di Bella può commentare l’annunciato, ma impraticabile obbligo vaccinale che secondo Ema richiede ancora un lungo iter fino al 2023, spettro che giornalisti, politici, spesso non vaccinati, e medici agitano per portare braccia alla campagna vaccinale?

Le dichiarazioni del dottor Giuseppe Di Bella

‘’Non mi permetto di commentare le dichiarazioni del Presidente della Repubblica. spiega il Professore – mi limito ad alcune considerazioni personali sul tema dell’imminente obbligo vaccinale, della già preannunciata terza e prossima quarta vaccinazione e del cosiddetto Green Pass.


L’attuale governo si rivolge sprezzantemente ai propri sudditi, non in italiano, come se non fossimo in grado di esprimerci nella nostra lingua o non ne possedessimo una da oltre mille anni, ma in inglese. Lockdown , Green Pass, Recovery Fund ecc.

Questi signori impongono con intimidazioni, con violenza dogmatica, coercitiva, praticando il terrorismo psicologico e mediatico, attuando ricatti, minacce, condizionamenti di vario genere, una serie di misure autoritarie.

I vaccini e la grave insufficienza di certificazione farmacologica

Misure presentate come essenziali per salvaguardare la salute personale e collettiva per preservarci dal contrarre il Covid e interrompere la catena del contagio, imponendo sieri con eventi avversi a breve o lungo termine, senza dati sulla tossicità che ne possano controindicare un impiego generalizzato e/o giustificare timori o riserve al loro impiego.

Sembra vietato denunciare la grave insufficienza di certificazione farmacologica, la carenza evidente di documentazioni scientifica secondo i criteri che la ricerca richiede per validare una terapia.

Nessun vaccino ha avuto una commercializzazione così rapida, affrettata, accelerata, senza studi preclinici né di impatto ambientale, previsti e considerati necessari per molecole OGM, come questi vaccini.

Green pass a scuola e università, via libera a nuovo decreto. Multe salate a chi non lo avrà

Non sono ammessi pareri discordi, anche se scientificamente documentati

Non sono ammessi pareri discordi anche se razionalmente e scientificamente documentati, basati sulla letteratura medica e sulle esperienza cliniche.

Né sono accolte le riserve confermate dalle evidenze scientifiche, dalle banche dati biomediche internazionali ufficiali, dalla medicina basata sull’evidenza EBM, (Evidence-based medicine – ‎Sackett- B.M.J) dalla Conferenza Internazionale di Helsinki sull’etica medica -World Medical Association, dal giuramento di Ippocrate.

I luminari del Comitato Tecnico Scientifico sono al di sopra di ogni sospetto. Di sicuro esenti da qualsiasi conflitto di interesse finanziario, ideologico o politico, come qualche bieco complottista e pericoloso Novax ha insinuato con perfidia. Il loro livello clinico scientifico, la levatura morale, l’onestà intellettuale sono tali da escludere l’interferenza sullo loro illuminate decisioni.


E che rendono superflui, inutili altri pareri e consulenze, di personaggi come i due Premi Nobel Tasuku Honjo e Luc Montagnier, del virologo Raoul Didier, al primo posto come livello scientifico per  pubblicazioni nelle banche dati biomediche, del Prof Giulio Tarro il virologo italiano allievo di Albert Sabin che ha avuto più riconoscimenti all’estero e della Dr.ssa Bolgan farmacologa e chimica al momento, considerata per le pubblicazioni  tra i massimi esperti sui vaccini. Gli eventi avversi gravi e/o fatali dai mainstream sono sistematicamente nascosti, censurati, oscurati, vengono regolarmente, senza eccezione, derubricati dal rapporto causale col vaccino‘’.

Parlano di Scienza, ma la osannano come un Dogma

E’ diventato un Totem a suo parere?

‘’Ero convinto con ingenuità, come tanti, che il Dogma fosse limitato alla Fede cattolica, a Sua Santità quando lo proclama ex cathedra.

Adesso abbiamo il Dogma vaccinale, indiscutibile, messianico, nuova panacea, pietra filosofale infallibile, perfetta perché proclamata ex cathedra dai nostri politici che tutto il mondo ci invidia per competenza, onestà, cultura e soprattutto disinteressato ed eroico servizio alla loro Patria’’.

Quale sarà il prossimo passo ?

’Essendo stato sdoganato il Dogma Vaccinale anche a livello teologico, possiamo chiedere se sono previste anche indulgenze plenarie per i famigerati novax convertiti. Certo a patto che, genuflessi ai nostri politici e al relativo comitato tecnico scientifico, facciano contrita ammenda e convinta autocritica e si pentano amaramente e sinceramente di tanta sfiducia e irriconoscenza verso queste benevole istituzioni che si prendono così amorevole cura e disinteressato interesse alla salute e benessere dei loro sudditi.

Questi ingrati non immaginano neppure, che per amore ai loro sottomessi, i nostri beneamati governanti si preparano, come preannunciato in Israele, a beneficiarli e gratificarli non solo con un terza vaccinazione, ma anche con una quarta.

Vitamina D e Melatonina proteggono dal Covid. Di Bella lo sosteneva 20 anni fa

Obiettivo: la degenerazione culturale e cognitiva del Popolo Italiano

Rigettare questo affettuoso e immeritato dono vaccinale si configura come delitto di lesa maestà verso i nostri padroni. Un atto di insubordinazione violenta da parte di sudditi ribelli, cui ormai non è neppure consentito di esprimere il proprio dissenso col voto’’.

I cittadini onesti, lavoratori, che pagano le tasse e in perfetta salute, se non vaccinati, sono costretti da sani a un trattamento sanitario obbligatorio, ogni due giorni: il tampone. Una tortura a pagamento.
Perché se tutti siamo potenzialmente infettivi?

‘’Il primo obiettivo perseguito con estremo impegno e costanza dai nemici della nazione, dopo averla distrutta con la guerra e perseguito, con il concorso attivo di traditori e rinnegati, è stato soprattutto andare incontro alla massima degradazione, alla degenerazione morale, culturale e cognitiva del popolo italiano.’’

Test salivari, un’altra illogica vessazione

I salivari invocati da Salvini sono stati introdotti, ma molecolari e non rapidi. Occorrono 24 ore per eseguirli e non fa testo la data del referto, bensì quella dell’esecuzioneDurano quindi un solo giorno per la modica spesa di 60 euro. Cosa ne pensa?

‘’È una delle tante misure illogiche, un’ulteriore vessazione’

Degli hub vaccinali, dove neppure chi ne ha diritto e presenta certificati validi, come da circolare del Ministero della Salute del Medico Generale o del Pediatra, convalidati dal medico di base, viene esentato dalla vaccinazione, nessuno parla. Perché si risponde al diktat d’ inoculare ad ogni costo, anche se il paziente è a rischio?


‘’Per lo stato di degenerazione, rassegnazione, corruzione cui hanno degradato una parte rilevante del popolo italiano irretito, ipnotizzato, impaurito, terrorizzato da una falsificazione continuata e aggravata, angosciante, ossessiva e continuativa attuata col monopolio di un’informazione asservita’’.

Cosa direbbe ai medici che ricevono bonus ad ogni nuova iniezione?

‘’Si sono perfettamente allineati con piena coerenza e interessata sudditanza ai valori dei circoli di potere che controllano la nazione ‘’.

Quando business e salute s’incontrano sulla strada del denaro la tutela del cittadino è calpestata. Come possiamo avere fiducia?

‘’Praticando e vivendo, attuando i valori autentici e reali, vitali dell’insegnamento di Gesù Cristo ‘’.

Assistiamo all’annientamento del Popolo Italiano

A cosa stiamo assistendo?

‘’Al più pericoloso e potenzialmente mortale programma di cancellazione definitiva e annientamento totale del popolo italiano. Realizzato con l’attiva collaborazione dei traditori della Patria e rinnegati di sempre, le sinistre’’.

Cosa ci riserva il futuro?

‘’Si sta pienamente realizzando il profetico aforisma di George Orwell: “Nel tempo dell’inganno universale dire la verità è un atto rivoluzionario.”

Come Gesù Cristo, per avere annunciato che l’unica Via che porta alla Vita è la Verità fu sottoposto al Sinedrio e crocefisso, così chi contesta il dogma vaccinale è un eretico. E come tale va sottoposto al giudizio della nuova Inquisizione, perseguito come terrorista, socialmente escluso, condannato al rogo.

Oggi è più che mai attuale e richiede immediata realizzazione il monito di S. Bernardo di Chiaravalle di opporsi senza violenza ma con piena, convinta e consapevole decisione e con ogni mezzo legittimo alla progressione esponenziale del male, dell’inganno, della perfidia. Dunque al programma in corso del Nuovo Ordine Mondiale. L’impunità provoca la temerarietà e questa apre la via ad ogni eccesso. Coraggio: Portae inferi non praevalebunt’’.


SALVE, SANCTE PATER

lunedì 20 settembre 2021

Santi Martiri Coreani

 


Santi Martiri Coreani (Andrea Kim Taegon, Paolo Chong Hasang e 101 compagni)

20 settembre

L'azione dello Spirito, che soffia dove vuole, con l'apostolato di un generoso manipolo di laici è alla radice della santa Chiesa di Dio in terra coreana. Il primo germe della fede cattolica, portato da un laico coreano nel 1784 al suo ritorno in Patria da Pechino, fu fecondato sulla metà del secolo XIX dal martirio che vide associati 103 membri della giovane comunità. Fra essi si segnalano Andrea Kim Taegon, il primo presbitero coreano e l'apostolo laico Paolo Chong Hasang. Le persecuzioni che infuriarono in ondate successive dal 1839 al 1867, anziché soffocare la fede dei neofiti, suscitarono una primavera dello Spirito a immagine della Chiesa nascente. L'impronta apostolica di questa comunità dell'Estremo Oriente fu resa, con linguaggio semplice ed efficace, ispirato alla parabola del buon seminatore, dal presbitero Andrea alla vigilia del martirio. Nel suo viaggio pastorale in quella terra lontana il Papa Giovanni Paolo II, il 6 maggio 1984, iscrisse i martiri coreani nel calendario dei santi. La loro memoria si celebra nella data odierna, perché un gruppo di essi subì il martirio in questo mese, alcuni il 20 e il 21 settembre. (Mess. Rom.)

Etimologia: Andrea = virile, gagliardo, dal greco

Emblema: Palma

Martirologio Romano: Memoria dei santi Andrea Kim Tae-gon, sacerdote, Paolo Chong Ha-sang e compagni, martiri in Corea. In questo giorno in un’unica celebrazione si venerano anche tutti i centotrè martiri, che testimoniarono coraggiosamente la fede cristiana, introdotta la prima volta con fervore in questo regno da alcuni laici e poi alimentata e consolidata dalla predicazione dei missionari e dalla celebrazione dei sacramenti. Tutti questi atleti di Cristo, di cui tre vescovi, otto sacerdoti e tutti gli altri laici, tra i quali alcuni coniugati altri no, vecchi, giovani e fanciulli, sottoposti al supplizio, consacrarono con il loro prezioso sangue gli inizi della Chiesa in Corea.

Ascolta da RadioRai:   
   

La Chiesa coreana ha la caratteristica forse unica, di essere stata fondata e sostenuta da laici; infatti agli inizi del 1600 la fede cristiana comparve in Corea tramite le delegazioni che ogni anno visitavano Pechino in Cina, per uno scambio culturale con questa Nazione, molto stimata in tutto l’Estremo Oriente.
E in Cina i coreani vennero in contatto con la fede cristiana, portando in patria il libro del grande padre Matteo Ricci “La vera dottrina di Dio”; e un laico, Lee Byeok grande pensatore, ispirandosi al libro del famoso missionario gesuita, fondò una prima comunità cristiana molto attiva.
Intorno al 1780, Lee Byeok pregò un suo amico Lee-sunghoon, che faceva parte della solita delegazione culturale in partenza per la Cina, di farsi battezzare e al ritorno portare con sé libri e scritti religiosi adatti ad approfondire la nuova fede.
Nella primavera del 1784 l’amico ritornò con il nome di Pietro, dando alla comunità un forte impulso; non conoscendo bene la natura della Chiesa, il gruppo si organizzò con una gerarchia propria celebrando il battesimo e non solo, ma anche la cresima e l’eucaristia.
Informati dal vescovo di Pechino che per avere una gerarchia occorreva una successione apostolica, lo pregarono di inviare al più presto dei sacerdoti; furono accontentati con l’invio di un prete Chu-mun-mo, così la comunità coreana crebbe in poco tempo a varie migliaia di fedeli.
Purtroppo anche in Corea si scatenò ben presto una persecuzione fin dal 1785, che si incrudeliva sempre più, finché nel 1801 anche l’unico prete venne ucciso, ma questo non bloccò affatto la crescita della comunità cristiana.
Il re nel 1802 emanò un editto di stato, in cui si ordinava addirittura lo sterminio dei cristiani, come unica soluzione per soffocare il germe di quella “follia”, ritenuta tale dal suo governo. Rimasti soli e senza guida spirituale, i cristiani coreani chiedevano continuamente al vescovo di Pechino e anche al papa di avere dei sacerdoti; ma le condizioni locali lo permisero solo nel 1837, quando furono inviati un vescovo e due sacerdoti delle Missioni Estere di Parigi; i quali penetrati clandestinamente in Corea furono martirizzati due anni dopo.
Un secondo tentativo operato da Andrea Kim Taegon, riuscì a fare entrare un vescovo e un sacerdote, da quel momento la presenza di una gerarchia cattolica in Corea non mancherà più, nonostante che nel 1866 si ebbe la persecuzione più accanita; nel 1882 il governo decretò la libertà religiosa.
Nelle persecuzioni coreane perirono, secondo fonti locali, più di 10.000 martiri, di questi 103 furono beatificati in due gruppi distinti nel 1925 e nel 1968 e poi canonizzati tutti insieme il 6 maggio 1984 a Seul in Corea da papa Giovanni Paolo II; di questi solo 10 sono stranieri, 3 vescovi e 7 sacerdoti, gli altri tutti coreani, catechisti e fedeli.
Di seguito diamo un breve tratto biografico dei due capoelenco liturgico del gruppo dei 103 santi martiri: Andrea Kim Taegon e Paolo Chong Hasang.
Andrea nato nel 1821 da una nobile famiglia cristiana, crebbe in un ambiente decisamente ispirato ai principi cristiani, il padre in particolare aveva trasformato la sua casa in una ‘chiesa domestica’, ove affluivano i cristiani ed i neofiti della nuova fede, per ricevere il battesimo, scoperto tenne con forza la sua fede, morendo a 44 anni martire.
Aveva 15 anni quando uno dei primi missionari francesi arrivati in Corea nel 1836, lo inviò a Macao per prepararlo al sacerdozio. Ritornò come diacono nel 1844 per preparare l’entrata del vescovo mons. Ferréol, organizzando una imbarcazione con marinai tutti cristiani, andando a prenderlo a Shanghai, qui fu ordinato sacerdote e insieme, di nascosto con un viaggio avventuroso, penetrarono in Corea, dove lavorarono insieme sempre in un clima di persecuzione.
Con la nobiltà del suo atteggiamento, con la capacità di comprendere la mentalità locale, riuscì ad ottenere ottimi risultati d’apostolato. Nel 1846 il vescovo Ferréol lo incaricò di far pervenire delle lettere in Europa, tramite il vescovo di Pechino, ma durante il suo incontro con le barche cinesi, fu casualmente scoperto ed arrestato.
Subì gli interrogatori e gli spostamenti di carcere prima con il mandarino, poi con il governatore e giacché era un nobile, alla fine con il re e a tutti manifestò la fedeltà al suo Dio, rifiutando i tentativi di farlo apostatare, nonostante le atroci torture; alla fine venne decapitato il 16 settembre del 1846 a Seul; primo sacerdote martire della nascente Chiesa coreana.
Paolo Chong Hasang. Eroico laico coreano, era nato nel 1795 a Mahyan, il padre Agostino e il fratello Carlo vennero martirizzati nel 1801, la sua famiglia composta da lui, la madre Cecilia e la sorella Elisabetta, venne imprigionata e privata di ogni bene, furono costretti ad andare ospiti di un parente, ma appena gli fu possibile si trasferì a Seul aggregandosi alla comunità cristiana; perlomeno quindici volte andò in Cina a Pechino in viaggi difficilissimi fatti a piedi, spinto dall’eroismo di una fede genuina, professata nonostante i gravi pericoli.
Collaborò alacremente affinché il primo sacerdote Yan arrivasse in Corea e poi dopo di lui i missionari francesi: il vescovo Imbert ed i sacerdoti Maubant e Chastan.
Fu accolto con la madre e la sorella dal vescovo Imbert, il quale desiderava farlo diventare sacerdote, ma la persecuzione infuriava e un apostata li tradì, facendoli imprigionare.
Paolo Chong Hasang venne interrogato e torturato per fargli abbandonare la religione straniera a cui si era associato, ma visto la sua grande fermezza, venne condannato e decapitato il 22 settembre 1839, insieme al suo caro amico Agostino Nyon, anche lui firmatario di una petizione al papa per l’invio di un vescovo in Corea. Anche la madre e la sorella vennero uccise dopo alcuni mesi.
Il vescovo e i due sacerdoti delle Missioni Estere di Parigi, vennero decapitati anche loro nel 1839.

Ecco l'elenco completo dei 103 martiri in Corea:

79110
Pietro Yi Ho-yong, laico
+ 25 novembre 1838 in una prigione di Seoul (Corea del Sud)

54185
Protasio Chong Kuk-bo, laico sposato
+ 20 maggio 1839 in una prigione di Seoul (Corea del Sud)

54610
Maddalena Kim Ob-i, laica sposata
Anna Pak A-gi, laica sposata
Agata Yi So-sa, laica sposata e sorella di Pietro Yi Ho-Yong
Agata Kim A-gi, laica sposata
Agostino Yi Kwang-hon, laico sposato e catechista
Barbara Han A-gi, laica sposata
Lucia Pak Hui-sun, laica
Damiano Nam Myong-hyok, laico sposato e catechista
Pietro Kwon Tug-in, laico sposato
+ 24 maggio 1839 presso la Piccola Porta Occidentale, Seoul (Corea del Sud)

54810
Giuseppe Chang Song-jib, laico sposato
+ 27 maggio 1839 in una prigione di Seoul (Corea del Sud)

54890
Barbara Kim, laica sposata
Barbara Yi, adolescente
+ 27 maggio 1839 a Seoul (Corea del Sud)

63720
Rosa Kim No-sa, laica sposata
Marta Kim Song-im, laica sposata
Teresa Yi Mae-im, laica
Anna Kim Chang-gum, laica sposata
Giovanni Battista Yi Kwang-hon, laico e catechista
Maddalena Yi Yong-hui, laica
Lucia Kim Nu-sia, giovane laica
Maria Won Kwi-im, giovane laica
+ 20 luglio 1839 a Seoul

68960
Maria Pak K’un-agi, laica
Barbara Kwon Hui, laica sposata
Giovanni Pak Hu-Jae, laico sposato
Barbara Yi Chong-Hui, laica sposata
Maria Yi Yon-Hui, laica sposata
Agnese Kim Hyo-Ch’u, giovane laica
+ 3 settembre 1839 a Seoul

70020
Francesco Ch’Oe Kyong-hwan, laico e catechista
+ 12 settembre 1839 a Seoul
93415
Lorenzo Maria Giuseppe Imbert, sacerdote della Società Parigina per le Missioni Esteree Vicario apostolico di Corea
Pietro Filiberto Maubant, sacerdote della Società Parigina per le Missioni Estere
Giacomo Onorato Chastan, sacerdote della Società Parigina per le Missioni Estere
+ 21 settembre 1839 a Sai-Nam-Hte

93403
Paolo Chong Ha-Sang, laico e catechista
Agostino Yu Chin-Kil, laico sposato
+ 22 settembre 1839 a Seoul

72090
Maddalena Ho Kye-Im, laica sposata
Sebastiano Nam I-Gwan, laico e catechista
Giulitta Kim, laica
Agata Chon Kyong-Hyob, laica
Carlo Cho Shin Ch’ol, laico
Ignazio Kim Che-Jun, laico sposato
Maddalena Pak Pong-Son, laica sposata
Perpetua Hong Kum-Ju, laica sposata
Colomba Kim Hyo-im, laica
+ 26 settembre 1839 a Seoul
Lucia Kim, laica sposata
+ un giorno ignoto di settembre 1839 a Seoul (ricordata con Sebastiano Nam-I-Gwan e compagni)
Caterina Yi, vedova laica
Maddalena Cho, laica, figlia di Caterina Yi
+ un giorno ignoto di settembre 1839 a Seoul (ricordate con Sebastiano Nam-I-Gwan e compagni)

92968
Pietro Yu Tae-Ch’ol, adolescente
+ 21 ottobre 1839 in una prigione di Seoul (Corea del Sud)

92974
Cecilia Yu So-sa, laica sposata
+ 23 novembre 1839, Seoul

83360
Barbara Cho Chung-i, laica sposata
Maddalena Han Yong-i, laica sposata
Pietro Ch’oe Ch’ang-hub, laico sposato e catechista
Benedetta Hyong Kyong-nyon, laica sposata e catechista
Elisabetta Chong Chong-hye, laica
Barbara Ko Sun-i, laica sposata
Maddalena Yi Yong-dok, laica
+ 29 dicembre 1839 a Seoul

36755
Teresa Kim, vedova laica
Agata Yi, giovane laica
+ 9 gennaio 1840 a Seoul

36755
Stefano Min Kuk-Ka, vedovo laico e catechista
+ 20 gennaio 1840 a Seoul

38560
Andrea Chong Hwa-Gyong, laico e catechista
+ 23 gennaio 1840 a Seoul

39130
Paolo Ho Hyob, laico
+ 30 gennaio 1840 a Seoul

39230
Agostino Pak Chong-won, laico sposato e catechista
Pietro Hong Pyong-ju, laico e catechista
Maddalena Son So-byok, laica sposata
Agata Yi Kyong-i, laica
Maria Yi In-dok, giovane laica
Agata Kwon Chin-i, giovane laica sposata
+ 31 gennaio 1840 a Dangkogae

39340
Paolo Hong Yong-ju, laico e catechista
Giovanni Yi Mun-u, laico sposato
Barbara Ch’oe Yong-i, giovane laica sposata
+ 01 febbraio 1840 a Seoul

51230
Antonio Kim Song-u, laico sposato e catechista
+ 29 aprile 1841 a Tangkogae

93402
Andrea Kim Tae-gon, sacerdote
+ 16 settembre 1846 a Sai-Nam-Hte

93408
Carlo Hyon Song-mun, laico e catechista
+ 19 settembre 1846 a Sai-Nam-Hte

70880
Pietro Nam Kyong-mun, laico sposato e catechista
Lorenzo Han I-hyong, laico sposato e catechista
Susanna U Sur-im, vedova laica
Giuseppe Im Ch’i-p’ek, laico sposato
Teresa Kim Im-i, laica
Agata Yi Kan-nan, vedova laica
Caterina Chong Ch’or-yom, laica sposata
+ 20 settembre 1846 a Seoul

41430
Pietro Yu Chong-Nyul, laico sposato
+ 17 febbraio 1866 a Pyongyang

92284
Simeone Francesco Berneux, sacerdote della Società Parigina per le Missioni Estere e Vicario apostolico di Corea
Simone Maria Giusto Ranfer de Bretenières, sacerdote della Società Parigina per le Missioni Estere
Pietro Enrico Dorie, sacerdote della Società Parigina per le Missioni Estere
Bernardo Luigi Beaulieu, sacerdote della Società Parigina per le Missioni Estere
+ 7 marzo 1866 a Sai-Nam-Hte

44210
Giovanni Battista Nam Chong-Sam, laico
+ 7 marzo 1866 a Seoul

44360
Giovanni Battista Chon Chang-Un, laico
Pietro Ch’oe Hyong, laico e catechista
+ 9 marzo 1866 a Nei-Ko-Ri

44610
Marco Chong Ui-Bae, laico, vedovo e catechista
Alessio U Se-Yong, giovane laico
+ 11 marzo 1866 a Seoul

47770
Antonio Daveluy, sacerdote della Società Parigina per le Missioni Estere e coadiutore del vicario apostolico di Corea
Martino Luca Huin, sacerdote della Società Parigina per le Missioni Estere
Pietro Aumaître, sacerdote della Società Parigina per le Missioni Estere
Giuseppe Chang Chu-Gi, laico e catechista
Luca Hwang Sok-Tu, laico sposato e catechista
Tommaso Son Cha-Son, laico
+ 30 marzo 1866 a Su-Ryong

81230
Bartolomeo Chong Mun-ho, laico
Pietro Cho Hwa-so, laico sposato, padre di Giuseppe Cho Yun-ho
Pietro Son Son-j, laico sposato e catechista
Pietro Yi Myong-so, laico sposato
Giuseppe Han Won-so, laico e catechista
Pietro Chong Won-ji, giovane laico sposato
+ 13 dicembre 1866 a Tiyen-Tiyon

82920
Giuseppe Cho Yun-ho, giovane laico e catechista, figlio di Pietro Cho Hwa-so
+ 23 dicembre 1866 a Tiyen-Tiyon

38425
Giovanni Yi Yun-Il, laico sposato
+ 21 gennaio 1867 a Daegu


Autore: 
Antonio Borrelli ed Emilia Flocchini





AVE MARIS STELLA! et STABAT MATER DOLOROSA /

 AVE MARIS STELLA




Stabat Mater dolorosa