lunedì 26 novembre 2018

Medaglia Miracolosa





Conversione di un anticlericale: 

Tobia de Ratisbonne.

Come avete visto, spesso i Blog Cattolici sono visitati dagli anticlericali, a volte carichi di odio verso la Chiesa. A loro dedico la storia di una conversione operata dalla Madonna nel XIX secolo di un acerrimo anticlericale: Tobia de Ratisbonne:

L'otto dicembre 1841 una nave carica di pas­seggeri, partita da Marsiglia, toccava il porto di Civitavecchia. Sul ponte, pronta a scendere, c'era una piccola folla di stranieri: francesi, inglesi, bel­gi, alsaziani. In quel momento, i cannoni del porto tuonarono a salve.

«Che cosa sta accadendo? - domandò un ebreo ad un suo compagno di viaggio.
«Non si spaventi, signor Ratisbonne. Sono spari di festa. Oggi è la festa dell'Immacolata Con­cezione di Maria e le batterie del porto «sparano» in onore della loro celeste Patrona».
«Al diavolo! » - proruppe Tobia Ratisbonne. E afferrando con rabbia i suoi bagagli, rientrò nel­la sua cabina.
Il capitano della nave gli si fece incontro, gentile:
«Qualcosa che non va, signor Ratisbonne?». «Sicuro. Avevo una mezza intenzione di sbar­care a Roma, ma queste sciocche superstizioni di Madonne e cannonate me ne hanno tolta la voglia. Sbarcherò a Napoli. Questa stupida città del Papa mi dà la nausea».
Il capitano della nave non si stupì di queste parole rabbiose. Tobia Ratisbonne era un giovane ebreo nato in Alsazia, ed era diventato con la sua intelligenza fuor del comune un banchiere ricchis­simo. Egli odiava il cattolicesimo a tal punto che quando suo fratello Teodoro si era convertito a Cristo e si era fatto sacerdote, lui l'aveva ripudia­to come fratello.

Nonostante la, sua rabbia contro il cattolicesi­mo, il desiderio di vedere la Roma dei Cesari lo vinse. Da Napoli, dove era sbarcato in un primo tempo, vi si recò il 15 gennaio 1842.

La famiglia De Bussière, nobili e ricchi patri­zi, lo ospitò trattandolo splendidamente. Tobia vi­de i Fori imperiali, il Colosseo, le Terme di Cara­calla, le antiche vie sulle quali gli imperatori avevano celebrato i loro superbi trionfi. «Peccato che quella città regina del mondo antico ora fosse dominata dal Papa, rappresentante di quel Gali­leo, che gli ebrei avevano mandato alla forca come bestemmiatore e 
guerrigliero! ».

Alla vigilia della sua partenza, Tobia Rati­sbonne domandò a Teodoro De Bussière come avrebbe potuto contraccambiare tanta squisita cortesia verso di lui. Teodoro, sorridendo, rispose: «Dovresti farmi un piccolo favore, Tobia. Tu sai che io ero protestante, ma che da qualche tem­po sono entrato nella Chiesa cattolica. Ora vorrei donarti una medaglia di Maria Immacolata. Vuoi accettarla come segno della mia amicizia?.».

L'ebreo provò un'enorme ripugnanza. Tutta­via, da gentiluomo qual era, non poteva rifiutarsi. Abbassò la testa e si lasciò porre al collo la meda­glia, come un bambino. Poi, guardando Teodoro, con ironia, sbottò:
«Ed eccomi ora cattolico, apostolico, romano».
Il giorno 20 gennaio era segnato per la parten­za. Teodoro accompagnò in carrozza l'amico per le vie di Roma. Si fermarono alla chiesa di S. An­drea delle Fratte.
«È una chiesa bella e antica. Dovresti visitar­la, - disse Teodoro a Tobia - scendi e prova a darle una sguardo».
Entrarono. La chiesa era piccola e deserta, ma un piccolo tesoro d'arte. Teodoro si recò con indif­ferenza, quando il suo sguardo fu attratto verso l'altare di san Michele.

Era un vero miscredente. Un autentico nega­tore del Cristianesimo. Nessuna emozione mistica lo turbava. Non desiderava credere, murato nella sua indifferenza. 
Ecco come lo stesso Ratisbonne racconta la sua esperienza:

«Nessun oggetto d'arte attirava la mia atten­zione. Lasciai scorrere lo sguardo all'intorno, sen­za soffermarmi in alcun pensiero; mi ricordo solo di un cane nero che saltellava davanti a me... Ma ben presto il cane scomparve, la chiesa intera scomparve e non vidi più niente, o piuttosto, mio Dio, vidi una cosa sola!
Ero là, prostrato in lacrime, il cuore come strappato da me stesso, allorché De Bussière mi richiamò alla vita.

Non potevo rispondere alle sue domande af­fannose; poi afferrai la medaglia che portavo sul petto; baciai con effusione la Vergine dispensatri­ce di grazia... Oh, era proprio lei, la Vergine Maria apparsa davanti a me, in piedi, sull'altare, piena di maestà e di dolcezza, con le mani - aperte da cui scaturivano fasci di luce intensissima.

Una forza irresistibile mi spinse verso di Lei. La Vergine mi aveva fatto segno con la mano di in­ginocchiarmi e mi sembrò che mi dicesse: «Va be­ne». Non parlò più a lungo, ma io capii tutto. Quando mi inginocchiai, investito dalla luce delle sue mani, mi parve che una benda cadesse dai miei occhi...
Non una sola benda, bensì l'intera moltitudi­ne di bende che mi avevano avvolto, disparvero l'una dopo l'altra, come la neve, il fango e il ghiac­cio sotto l'azione di un sole cocente.
Quel che so, è che al momento di entrare in chiesa, ignoravo tutto; uscendone, vedevo chiaro...»:
Teodoro De Bussière lo scosse due o tre volte. Finalmente Ratisbonne si volse. Aveva il volto inondato di lacrime e balbettava felice: «Era Lei, era proprio Lei, Maria, la Madre del Cristo!».

Lo accompagnarono da un prete cattolico: To­bia De Ratisbonne gli raccontò la straordinaria esperienza nella Chiesa di Sant'Andrea delle Frat­te. Ormai nel suo cuore era diventato cattolico.

«Se quella mattina del 20 gennaio 1842 - scri­verà più tardi - qualcuno mi avesse detto: Ti sei alzato ebreo e ti coricherai cristiano, se qualcuno mi avesse detto una cosa simile, l'avrei guardato come il più pazzo degli uomini... Se in quel mo­mento in cui entrai a Sant'Andrea - era mezzo­giorno - qualcuno mi avesse detto: Tra un quarto d'ora tu adorerai Gesù Cristo, tuo Dio e tuo Signo­re, e sarai prosternato in una povera chiesa e ti picchierai il petto ai piedi di un sacerdote, in un convento di Gesuiti dove passerai il carnevale per prepararti al Battesimo, pronto ad immolarti per la fede cattolica, e rinuncerai al mondo, ai suoi piaceri, alla tua fortuna, alle tue speranze, al tuo avvenire, e se necessario, anche alla fidanzata, al­l'affetto della famiglia, alla stima degli amici, al­l'affezione degli ebrei... e non aspirerai più che a servire Gesù Cristo e a portare la sua croce fino al­la morte... io dico che se qualche profeta mi avesse fatto una simile predizione, avrei giudicato un so­lo altro uomo più insensato di lui: l'uomo che avesse creduto alla possibilità di una tale follia! Eppure è proprio questa follia che fa oggi la mia saggezza e la mia felicità».

Il sacerdote cattolico, incontrato quel giorno, lo invitò a prepararsi al Battesimo. Era chiaro: Maria stessa lo voleva fratello del Figlio suo, il Cristo Gesù, nella Chiesa cattolica, apostolica, romana.

Per le vie di Roma si festeggiava il carnevale. All'interno di un Istituto dei Padri Gesuiti, Tobia De Ratisbonne, il banchiere ebreo, giovane ambi­zioso, che giudicava Roma «una stupida città» perché vi abitava il Papa, e l'Immacolata solo una superstizione dei preti, si preparò con fervore di neofita al Battesimo.

Compiuta la preparazione, il Cardinal Patrizi battezzò Tobia De Ratisbonne. Volle chiamarsi Al­fonso Maria.
Maria, l'Immacolata, l'aveva vinto e condotto con mano di mamma al suo divin Figlio.
Una commissione incaricata dal Papa, nel giu­gno dello stesso anno, riconobbe la verità dell'ap­parizione.
Tornato in Francia, Alfonso De Ratisbonne la­sciò tutto: la casa, la banca, la fidanzata, la vita brillante che aveva davanti, per cominciare gli studi teologici in preparazione al sacerdozio.

Dopo l'ordinazione sacerdotale, don Alfonso si recò in Oriente, dove dedicò tutta la sua vita alla conversione degli ebrei, fondando la Congregazio­ne di Nostra Signora di Sion.

Oggi, chi va in Palestina e cerca la sua tomba, la trova nel piccolo cimitero di S. Giovanni in Montana, all'ombra di una bianca statua di Maria Immacolata.
Per tutta la sua vita, guidato da Maria, l'amo­re del suo Dio aveva preso il posto di ogni altro amore.


Contemplare Et mirare Eius celsitudinem,
Dic felicem Genitricem, Dic beatam Virginem!



domenica 25 novembre 2018

Con amore poche parole



Desidero che gli uomini recitino con amore poche parole
ma dette con convinzione e amore...
< Maria... Nostra Signora di Guadalupe
schiaccia la testa a satana e salva il tuo Popolo.
Maria... Nostra Signora di Guadalupe
raduna i tuoi figli sotto il tuo Manto di stelle >

AVVOCATA - MEDIATRICE - CORREDENTRICE


Perché questo è il momento per il dogma di Maria Corredentrice

La nuova lettera apostolica del Papa, "Rosarium Virginis Mariae" ("Rosario della Vergine Maria"), ha riacceso l'interesse sul ruolo di Nostra Signora nella vita di Cristo e nella storia della salvezza.
Mark Miravalle - uno dei principali promotori dell’iniziativa di dichiarare Maria Corredentrice - ha spiegato a ZENIT il suo punto di vista. Miravalle è professore di teologia e di mariologia all'Università Francescana di Steubenville (USA) e presidente di "Vox Populi Mariae Mediatrici".

Zenit: Perchè pensa che il titolo di Maria Corredentrice sia un titolo mariano legittimo nella Chiesa?

Miravalle: Il titolo mariano di "Corredentrice" si riferisce alla partecipazione unica di Maria nell’opera della nostra redenzione compiuta da Gesù Cristo. Il prefisso "co" viene dalla parola latina "cum" che significa "con" e non "uguale a".
Il termine, per come è usato dalla Chiesa, non pone mai Maria su un piano di uguaglianza con Gesù Cristo, il Redentore Divino. Tuttavia la cooperazione umana libera e attiva della Madre di Gesù nella redenzione, specialmente nell'annunciazione e nel Calvario, viene giustamente riconosciuta dal magistero papale e dagli insegnamenti del Concilio Vaticano II - si veda la "Lumen Gentium", nn. 56, 57, 58 e 61 - e diventa un esempio preminente di come ogni cristiano è chiamato a diventare un "cooperatore di Dio".
Il teologo Padre Cottier, O.P., recentemente ha difeso il titolo di Maria Corredentrice negli insegnamenti del Concilio Vaticano II in un discordo internazionale per la Congregazione per il Clero. Il cardinale Schönborn, ex segretario della commissione del Catechismo Universale, è anche lui uno strenuo difensore del titolo, ed uno dei 550 vescovi che appoggiano la definizione papale di Maria Corredentrice, Mediatrice di tutte le grazie e Avvocata.

Domanda: Giovanni Paolo II ha mai chiamato Maria "la Corredentrice"?

Miravalle: Papa Giovanni Paolo II ha usato il titolo di Corredentrice almeno in sei occasioni durante i suoi discorsi, come aveva fatto parecchie volte anche Papa Pio XI prima di lui. Per esempio, nella sua omelia a Guayaquil, in Ecuador, nel gennaio del 1985, Giovanni Paolo II ha dichiarato che Maria era stata "crocifissa spiritualmente con il suo Figlio crocifisso" e che "il suo ruolo di Corredentrice non è cessato dopo la glorificazione di suo Figlio".
I ripetuti e coerenti insegnamenti del nostro Santo Padre su Maria come Corredentrice, nei suoi discorsi e nelle omelie, sono una manifestazione dell’opinione e del magistero ordinario del Papa che richiede il nostro "assenso religioso della volontà e dell’intelligenza", secondo  la  Lumen  Gentium, 25.
Il Concilio Vaticano II in numerose occasioni fa riferimento ad allocuzioni papali come sostegno dottrinale alle sue conclusioni conciliari. I discorsi dei papi sono stati riconosciuti dal Concilio come fonti dottrinali legittime, perciò il Magistero mariano di Giovanni Paolo II dovrebbe essere considerato allo stesso modo in questo periodo post-conciliare.

I santi portano una forte testimonianza a favore del titolo di Maria Corredentrice. San Pio da Pietrelcina, San Josemaría Escrivá, Santa Teresa Benedetta della Croce - Edith Stein, San Leopoldo Mandic, il Beato Bartolo Longo e molti altri santi e beati canonizzati recentemente, hanno usato il titolo, assieme a San Massimiliano Kolbe.

Madre Teresa di Calcutta è stata una leader, nel vero senso della parola, nella causa per una definizione dogmatica di Maria Corredentrice e Mediatrice di tutte le grazie. Anche Suor Lucia, la veggente di Fatima, ha sottolineato il ruolo di Maria Corredentrice nel suo ultimo libro "Gli appelli del messaggio di Fatima" (1), nel quale parla di Maria Corredentrice in sei diverse sezioni.

Domanda: Come risponde all’obiezione che Corredentrice non è un termine legittimo perché non figura nel linguaggio della Scrittura e dei Padri della Chiesa?

Miravalle: Sollevare obiezioni sulla legittimità del titolo di Corredentrice vuol dire implicitamente criticare Giovanni Paolo II che, lo ribadisco, ha usato ripetutamente il titolo di Corredentrice. Usare il linguaggio della Scrittura e dei Padri come criterio per decidere la legittima terminologia della Chiesa significherebbe in pratica eliminare i titoli mariani dogmatici dell’Immacolata Concezione e dell’Assunzione, come pure il termine transustanziazione e perfino l’infallibilità papale, dal momento che nessuna di queste verità dogmatiche sono descritte nel linguaggio della Scrittura e dei Padri.
Sarebbe importante evitare qualunque tipo di "semi-primitivismo", che precluderebbe uno sviluppo legittimo della dottrina o del titolo a causa della mancanza di un riferimento esplicito nella Scrittura e nei Padri.
Il Venerabile cardinale Newman in merito ad un'obiezione analoga, rispose a Pusey dicendo: "perché contestate il fatto che Nostra Signora venga chiamata Corredentrice quando siete pronti ad accettare titoli incommensurabilmente più gloriosi attribuiti a Maria dai Padri: Madre di Dio, Seconda Eva, Madre di Vita, Stella del Mattino, Nuovo Paradiso Mistico, Centro dell’Ortodossia, e altri simili?".

Domanda: Ma la definizione papale di Maria Corredentrice ostacolerebbe l’importante missione ecumenica della Chiesa?

Miravalle: Negli anni 50, i teologi protestanti Miegge e Maury hanno identificato la corredenzione mariana come il problema fondamentale nella mariologia del 20° secolo. Più recentemente, è stato osservato che l'omissione dei titoli di Corredentrice e Mediatrice di tutte le grazie nel Vaticano II, per non offendere i cristiani protestanti, non era effettiva, poiché la dottrina della corredenzione e della mediazione è rimasta un insegnamento fondamentale del Concilio.
È tempo di essere più diretti ed espliciti con gli altri corpi ecclesiali cristiani circa la dottrina cattolica della corredenzione e mediazione mariana, e di articolare questa verità con la più grande integrità e precisione teologica possibili, ma manifestando allo stesso tempo grande sensibilità verso coloro che non condividono la nostra visione cattolica. Questo sarebbe il significativo beneficio ecumenico di una definizione di Maria Corredentrice.
Il cardinale O'Connor, di New York, ha dichiarato che una definizione aiuterebbe notevolmente l’ecumenismo perché la sua esatta articolazione assicurerebbe ad altre chiese cristiane che noi distinguiamo adeguatamente fra l'associazione unica di Maria con Cristo e la potenza redentrice esercitata soltanto da Cristo.

In "Ut Unum Sint", il Santo Padre afferma che l'unità cristiana voluta da Dio può essere raggiunta soltanto tramite un'accettazione del contenuto completo della verità rivelata, e proibisce qualsiasi compromesso di verità o di sviluppo dottrinale a favore di un "accordo accomodante".

La persona stessa di Giovanni Paolo II offre una valida ragione per l’opportunità nel presente di una definizione papale di Maria Corredentrice. Questo papa possiede l’autentico dono di essere al tempo stesso "pienamente ecumenico" e "pienamente mariano". Chi meglio di Giovanni Paolo II può mantenere il delicato equilibrio fra piena integrità dogmatica e autentica sensibilità ecumenica per quanto riguarda la formulazione di un nuovo dogma mariano? Non rivela egli brillantemente in "Rosarium Virginis Mariae" questo cauto equilibrio?

All'inizio dell'anno mariano 1987, il Santo Padre ha esortato la commissione preparatoria ad avere più "fiducia in Maria per la missione dell’ecumenismo". La stessa saggezza deve essere applicata ad un possibile dogma mariano. La Madre spirituale di tutti i popoli rimane la Madre dell’Unità Cristiana, non il suo ostacolo.

Per quanto riguarda gli Ortodossi, le Chiese nostre sorelle, la loro generosa celebrazione liturgica del ruolo della Madre di Dio nella nostra salvezza è qualcosa che la Chiesa d’Occidente dovrebbe imitare e riscoprire. La loro comune preghiera liturgica "O madre di Dio, salvaci" mette in luce il cuore del ruolo unico di Maria nella missione salvifica di suo Figlio. Il patriarca Bartolomeo ha pubblicato nel 1998 un’enciclica sul ruolo della Madre di Dio nella salvezza, che è stata quasi completamente ignorata in Occidente.

Resta il fatto che le chiese ortodosse, come anche i corpi ecclesiali protestanti, non accettano l'ufficio del Papato e quindi logicamente non potrebbero mai essere favorevoli all’esercizio di un carisma papale di infallibilità che proviene da un ufficio che a priori rifiutano. Ecco perché sostenere che fino a che non riceviamo l'approvazione delle autorità ortodosse e protestanti per un dogma - mariano o di altro tipo - il Papa non dovrebbe dichiararlo, significa, da un punto di vista filosofico e pratico, escludere completamente il carisma dell’infallibilità papale.

Domanda: Quanti fedeli cattolici hanno fatto petizioni a favore di questo dogma, e vedete qualche attinenza fra la proclamazione di questo dogma mariano e la situazione attuale del mondo?

Miravalle: Negli ultimi 10 anni, circa 7 milioni di petizioni da oltre 150 paesi sono state inviate alla Santa Sede, assieme all’approvazione di 550 vescovi ed oltre 40 cardinali. Ciò costituisce la più estesa campagna di petizione nella storia della Chiesa.
Alla luce dell’attuale clima di "guerre e rumori di guerre" nel mondo, credo la proclamazione del dogma di Maria Corredentrice, Mediatrice di tutte le grazie e Avvocata, sarebbe lo strumento per realizzare il pieno esercizio del ruolo materno di intercessione di Nostra Signora nel portare la pace ad un mondo senza pace, nell'adempimento della sua promessa di Fatima: "alla fine il mio Cuore Immacolato trionferà… e un periodo di pace sarà concesso al mondo". Dio rispetta la libertà umana e la proclamazione papale la "renderebbe libera" di eserciterebbe pienamente i suoi ruoli salvifici per l’umanità contemporanea.

La recente promulgazione del "Rosarium Virginis Mariae" e il dono dei cinque nuovi misteri luminosi ci ricorda che il Santo Padre mantiene tutto il suo riguardo per la Madre di Dio. Credo che dovremmo mantenere una mente aperta ed obbediente al discernimento finale di questo papa del "Totus Tuus" per quanto riguarda l’opportunità della definizione di Maria Corredentrice.

Dall'articolo "Why Now Is the Time for a Dogma of Mary Co-redemptrix", pubblicato da Zenit il 31.10.2002 [traduzione e adattamento a cura di "Profezie per il Terzo Millennio"]



Note:
(1)
 "Gli appelli del messaggio di Fatima" di Suor Lucia; edito in Italia da: Libreria Editrice Vaticana, 2001


¡Prepárense! Pronto, pronto, Mi Mano está a punto de cubrir la tierra.

Mensaje a Christina Gallagher


14 de Mayo de 2018
Jesús le habló a Christina:
“Mi pequeña, escribe y dile a todo Mi pueblo alrededor del mundo,
¡Prepárense! Pronto, pronto, Mi Mano está a punto de cubrir la tierra.  Aplastaré a aquél que Me niega.  Hombre pecador, en su soberbia, se ha erigido sobre Mí en su intento de ser como Yo, pero él es simplemente el hombre de pecado.  Mi Sagrado Corazón es perforado y llora Sangre debido a la resistencia del hombre a abrirme sus corazones y a escuchar y recibir la Verdad y la Vida en Mí.  ¡Cómo causa esto que Mi Corazón sea quebrado!  Yo soy la Vida, Amor y Misericordia y otorgo vida a la humanidad.   Mi Justicia está cercana. He dado Mi Misericordia a muchos alrededor del mundo, pero todo lo que ha sido dado en profecías se debe cumplir.  La humanidad ha entrado a su fase final.  Mi Iglesia ha abierto sus puertas a todos los que no son Míos.  ¡Rezad, rezad por las almas!  Tu sufrimiento ofrecido a Mí, y a través de tu sufrimiento, abandono y amor por Mí, Yo salvaré almas.
La hora de Mi Padre está cercana a ti, pueblo Mío.   Satanás ha abierto el infierno y sus múltiples legiones son liberadas y se dirigen a la tierra, pero los cuatro ángeles están posicionados en las cuatro esquinas de la tierra.   ¡Ay de aquellos que ha recibido en sus cuerpos enfermos la curación de Mi Misericordia y que en retorno sólo Me han insultado y han rechazado la misión que te He dado con ese propósito!   Les enviaré un dolor mayor que soportarán debido a que Me rechazaron y por el insulto que han proferido.   Tonto es el hombre que carece de discernimiento y encuentra faltas en las pequeñas víctimas que He elegido, en lugar de intentar de entender Mi llamado a través de estos mensajes que ellos dan.  ¡Ay de aquellos que siembran duda sobre Mis pequeñas almas que traen la verdad a su mundo!
El mundo está cercano a su purificación.  Mi Mano está cerca y esto deberá cumplirse antes de Mi venida entre las nubes para que todos la vean.
Conforme Mi Mano se acerca a la tierra, los cielos se oscurecerán, los relámpagos deslumbrarán en todo el cielo para que todos en el mundo los vean.  El trueno será tan fuerte que retumbará la tierra originando temblores y desastres en algunas partes del mundo. Los rayos relampaguearán por todo el cielo para que todos los vean.  Muchos morirán de miedo y de impresión, incluso aquellos de corazón endurecido; éstos serán más sacudidos debido a sus corazones cerrados y vidas saturadas de mal y se han hecho uno con la muerte a través del malvado.  Las conversaciones de paz que escuchas en algunas partes del mundo son falsas.  Están aún más cerca ahora de una gran destrucción del mundo.
¡Arrepiéntanse ahora!  Arrójense a Mi Misericordia, ustedes hombres pecadores y tontos.
Aquellos que han trabajado para destruir la verdad deben arrepentirse antes de que sea demasiado tarde y deberán reconocer sus faltas de corazón, alma y vida, en lugar de caer en el engaño de encontrar fallas en los pequeños de Mi Sagrado Corazón.
Mi barquilla, queda en paz.  Debes saber que Estoy contigo.  Yo experimento la profundidad de tu soledad.  Ofréceme tu abandono de corazón y vida.  Lo recibiré y a causa de ella otorgaré gran misericordia a muchas almas.
Pronto una cruz se hará visible para que todos la vean en el cielo.  Conforme Mi Mano se acerca a la tierra, el día se tornará en noche.
Muchos ángeles rodearán la Casa de Mi Madre.  Los arcángeles vigilarán esta Casa ya que representa la batalla de Mi Madre contra el maligno y sus secuaces.  ¡Cómo tratarán de destruirla y a ti también pequeña Mía!  Sus acciones destructivas están originando una oscuridad para impedir que Mi pueblo reciba la verdad.
Han sido demasiadas las gracias de Mi Sagrado Corazón que se han vertido sobre la humanidad a través de la Casa de Mi Madre para luego ser atacada.  Pueblo Mío date prisa en arrojarte a Mi Misericordia ahora que aún hay tiempo.
Cuando esos días lleguen, una nube mezclada en la luz que se emitirá desde Mis Manos, envolverá y protegerá la Casa de Mi Madre por virtud de Su Corazón Maternal.  Mi Madre humildemente se posará sobre esta Casa mientras que Mi Sacrificio, a través de la Carne en el Bendito Sacramento se hará visible.  (Se le mostró a Christina la Casa envuelta en una nuble mezclada con la luz.  Ella pudo ver a Nuestra Señora sobre la capilla de la Casa de Oración.  Vio la Sagrada Hostia hacerse visible sobre la fuente en la entrada de la propiedad de la Casa de Nuestra Señora mientras Jesús hablaba)
¡Cómo desea Mi Corazón fluir y llenar todos esos corazones vacíos!  Mi sed es mucha por todas las almas.  Si ustedes, pueblo Mío, obedecieran y escucharan Mi llamado y el de Mi Madre antes de que los días oscuros lleguen, les daré múltiples regalos de curación, corporal y espiritual, pero hoy es igual que en los días del Evangelio, están muy ocupados haciendo sus juicios sobre esta misión.  Si Mi pueblo llenara la Casa de Mi Madre en oración, Yo permitiría el influjo de gracias hacia ellos, así como los dones de Mi Vida que ahora son rechazados y ya no serían desechados.  Pues aquellos que vengan con corazones puros y abiertos Yo ansío llenarlos con múltiples gracias y curaciones.
(Se le mostró a Chrisitna una imagen de la Iglesia en gran oscuridad y muchos perros negros (más pequeños que los anteriores) huyendo).
Pastorearé Mi rebaño Yo Mismo.  Confusión.   Confusión.  La verdad es pisoteada.  Hay muy poca de Mi Luz que puede ser vista en el mundo debido a los corazones que cada vez son más fríos.  Si la gente viniera y llenara y sostuviera Mis Casas, Yo permitiría una efusión de dones, curaciones espirituales y corporales.
En la hora designada por Mi Padre, Yo daré un plazo de tiempo de un año para bautizar en el fuego del Espíritu Santo a aquellos que entren en esta la Casa de Oración de Mi Madre.
Hay un gran, grandísimo error en la ausencia de gente de las Américas de recibir la Vida en Mí o de dar su tiempo a las Casas de Mi Madre.  Ellos también recibirán su justa recompensa.
Mi pequeñita, bendita eres tú desde Mi Sagrado Corazón.  Continúas recibiendo Mi Amor y Mi Sabiduría.
Te bendigo Mi hermano en Mi Vida. (Jesús se refiere aquí al P. McGinnity -nota del traductor).  Sé fuerte en Mí.  Recibe y continúa diciendo la Verdad.  Yo soy la Verdad y la Vida.  El hombre de perdición ha intentado destruirte.  Deseo que sepas que Yo estoy contigo y Yo continuaré viviendo a través de ti.   Había deseado una labor diferente a través tuyo pero aquellos de la oscuridad y pecado hicieron muchos cambios para destruir esto.  Sólo se les permitió que cambiarán tu vida para unirla a Mí en la Cruz.  Las alteraciones de tu vida solo sirvieron para incrementar Mi Vida en ti.   Qué grande será tu recompensa.  Recuerda que conforme asciendas al Calvario tu vida ha sido una flama de amor a Mí a través del Espíritu Santo.  Ya Sé que tu humanidad sólo experimenta las heridas, pero para aquellos que las han infligido, a ellos la justicia será dada.
Tú conoces toda la aflicción sobre Mi pequeña víctima.  Confórtala en Mí.
Mi pequeño, deseo que des este mensaje a Mi pueblo el 16 y 25 de Julio.  Mi mirada estará sobre ti y sobre todos los presentes en esos días.  Mi Carne de Mi Sagrado Cuerpo estará contigo.  No temas.
Te bendigo. En el nombre del Padre, del Hijo y del Espíritu Santo.
    Luego Nuestra Madre Bendita se apareció a Christina
    Después de un breve mensaje personal, Nuestra Señora dijo:
“Ustedes han recibido grandes bendiciones al permanecer fieles a esta misión.  El 25° aniversario de Mi Casa de Oración es un gran triunfo debido a que también unifica el 25° con mis hijos extraviados. Yo otorgaré grandes bendiciones en ese día.  Todas las personas que estén presentes deberán escuchar lo que será dicho ese día”.

Egli vi tende la Mano e porge lo scettro

  

 Festa di Gesù Cristo Re
   Introito: Salmo 72 (71), 1; Apocalisse 1, 6; 5, 12.
   Orazione: O Dio onnipotente ed eterno, che volesti restaurare ogni cosa nel tuo diletto Figliolo, Re dell'universo, concedici nella tua bontà che le famiglie del mondo, disgregate a causa del peccato, si sottomettano al suo soavissimo impero.
   Epistola: Colossesi 1, 12-20.
   Graduale: Salmo 72 (71), 8.11; Daniele 7, 14.
   Tratto: Salmo 89 (88), 27-28.30; Daniele 7, 14; Apocalisse 19, 16.
   Vangelo: Giovanni 18, 33-37.
   Offertorio: Salmo 2, 8.
   Segreta: Ti offriamo, o Signore, l'ostia che riconcilia l'umanità; fa', te ne preghiamo, che Colui che con questi sacrifici t'immoliamo, Egli stesso conceda a tutti i popoli il dono dell'unità e della pace, Gesù Cristo, tuo Figliolo Signor nostro.
   Comunione: Salmo 29 (28), 10-11.
   Dopocomunione: Ricevuto il cibo dell'immortalità, ti preghiamo o Signore che, andando alteri di militare sotto il vessillo di Cristo Re, possiamo regnare perennemente nella gloria celeste con Lui.
   

   Dice Azaria:
   «Sarà un doppio lavoro. Ma il ciclo liturgico deve essere compiuto e non deve passare inosservata la solennità d'oggi. Contempliamo dunque le luci della S. Messa di Gesù Cristo Re.

   Ha inizio con una frase che è chiave per capire come si diventa gloriosi. Dice: "L'Agnello, che è stato immolato, è degno di ricevere la potenza, la divinità, la sapienza, la fortezza e l'onore. A Lui gloria e impero nei secoli dei secoli".

   Chi è l'Agnello? È il Figlio di Dio e di Maria Immacolata. Dal Padre ha avuto in eterno vita, dalla Madre ha avuto, nel giusto tempo, l'umanità, ed è divenuto Gesù Cristo. Ha forse cessato, essendo Gesù Cristo, di essere Dio? No, non ha cessato di esserlo, ma ha assunto anche la natura umana, divenendo vero Uomo per potere essere il Salvatore, ossia Jeos(c)iuà1.

   I dotti spiegano che ciò vuol dire Salvatore. Ma, anima mia, vuol anche dire una ben più potente cosa! Contempla e paragona il Nome di Dio, quale lo dicevano gli ebrei, e il nome del Figlio di Maria. Hanno la stessa radice, a significare la stessa origine e natura. Gesù vuol dunque dire Dio, ancora Dio. E vuol dire salvezza con la finale os(c)iuà. Ma la discendenza, anzi il procedere dal Padre Iddio, è confermata dalla radice del nome.

   Essendo Dio, poteva Colui che è detto l'Agnello non essere degno di ricevere potenza, divinità, sapienza, fortezza e onore? Non solo poteva queste cose, ma le aveva per sua propria natura divina. È allora un errore dire che l'Agnello è degno di riceverle? Non è un errore. Dal momento che il Verbo si fece carne e divenne l'Agnello di Dio per la grande Pasqua redentrice, Egli, alla perfezione propria di Dio, unì la natura di Uomo, e come tutti gli uomini ebbe una libera volontà, delle passioni, dei sentimenti, dei sensi.

   Il Padre Ss. non esercitò nessuna coercizione sul Figlio incarnato e lo trattò alla stregua di ogni altro uomo perché la sua santità di Uomo fosse reale e perfetta, e pari alla sua Santità di Dio. Se il Padre avesse legato o attutito la libertà, e i sensi, e sentimenti del Figlio; se - e lo poteva fare - avesse interdetto al demonio, al mondo e alla carne di avere voce per il Figlio incarnato, l'umanità del Figlio e la sua santità di uomo sarebbero state una parvenza soltanto. Ma il Padre volle la piena e perfetta santità del Figlio fattosi Carne perché la Vittima fosse realmente l'Agnello senza macchia, ostia immacolata e immolata pro omnibus.

   Il Figlio di Dio fu tentato non una, ma mille e mille volte nella sua umanità - perché unicamente in essa poteva esserlo - e dalla sua stessa umanità e dal mondo e dal demonio. E rimase santo e fedele di sua libera volontà alla Legge, alla Giustizia e perciò anche alla sua Missione. E perciò anche fedele al Sacrificio per compiere il quale aveva preso Carne.

   Ed ecco allora che per questo Colui che essendo Dio si fece Uomo, si fece Vittima, si fece Agnello, è degno di ricevere, anche come Uomo, ciò che già possedeva come Dio, e la gloria e l'impero nei secoli dei secoli.

   Se non si fosse sacrificato - ecco la chiave - non avrebbe avuto. È per il suo amore al sacrificio, che è la forma più alta dell'amore, che all'Agnello viene dato lo scettro di Re dei Re e Signore dei Signori.
   Chi vuole avere la gloria vera ami il sacrificio, imitando l'Agnello, e con l'Agnello dividerà la gloria beatifica.

   L'Orazione canta: "O Dio onnipotente ed eterno che volesti restaurare ogni cosa nel tuo diletto Figlio, Re dell'Universo". Vedete, o anime, il desiderio di Dio e la sua generosità d'amore? Non c'era che un Dio che potesse placare Dio e restituire l'Ordine, turbato nell'Eden, alla primitiva perfezione. L'Ordine era che coloro che sono stati creati ad immagine e somiglianza di Dio potessero godere di Dio ed essere dèi nel bel Paradiso.

   Lo spirito, concesso da Dio, emanazione di Dio, germe di Dio, Padre degli uomini, negli uomini non era conveniente che si sperdesse dopo la morte della carne. E neppure era conveniente che un perpetuo esilio tenesse gli spiriti giusti lungi dalla Dimora del Padre in un limbo sempiterno. La prima cosa non era conveniente per la dignità che va data a tutto ciò che viene da Dio, la seconda per la Giustizia di Dio. I giusti dovevano avere un premio. Quale, se non il Paradiso? Ma nel Paradiso non potevano entrare anime lese dalla colpa d'origine, che nessun purgatorio annulla. Ecco allora la necessità di annullare questa Colpa. Ecco la necessità che un Dio ristabilisse l'Ordine e lo sublimasse anche, perché la mondezza dalla Colpa non viene ora unicamente da un'eredità quale sarebbe stata quella data agli uomini2 da un Adamo ed Eva fedeli, ma dal Sacrificio di un Dio-Uomo, dai suoi meriti infiniti, dalla sua Dottrina che, accolta da anime di buona volontà, le fa imitatrici del Figlio di Dio nelle opere e nelle virtù.

   Il sacrificio, l'amore eroico, l'imitazione del Martire divino, la compartecipazione delle povere creature alla Passione di un Dio, con pari meriti e frutti, sempre tenendo presente la differenza che è fra Dio e l'uomo, non sarebbero stati se la colpa di due non avesse provocato la necessità della Incarnazione Ss. e della Redenzione Ss. Quanto sarebbe mancato agli uomini per fare invidia agli angeli se la Bontà di Dio Padre e la Generosità di Dio Figlio, nate e sorrette dall'Amore Infinito, non avesse mandato agli uomini il Salvatore, il Maestro perfetto, nel quale ogni uomo, che vuol divenire "dio", deve rispecchiarsi ed imitare per condividere la gloria di Gesù Ss. nel Cielo!

   Le vostre corone non sono più le ingenue e facili corone che avrebbero avuto nell'Eden i figli dell'uomo, ma le auree, spinose, preziose corone regali dei fratelli di Cristo, del Coronato Re del dolore, del Coronato Re della Gloria, le corone del martirio, di duri rami spinosi imperlati di sangue, le corone di gloria imperlate dei vostri sacrifici che vi attendono in Cielo.

   "Fratelli", esclama l'Apostolo, "ringraziamo Dio Padre che ci ha fatti degni di partecipare alla sorte dei santi nella Luce, e liberandoci dall'impero delle tenebre ci ha trasportati nel regno del suo Figlio diletto, nel sangue del quale abbiamo avuto redenzione e remissione dei nostri peccati".

   Un inno di grazie perpetuo dovrebbe sgorgare dal cuore degli uomini per tanto amore. Un inno non di parole vane, ma di palpiti d'amore e di azioni sante, fatte ad imitazione di Cristo. Un inno di riconoscenza e di lode per avervi fatti compartecipi con Cristo della redenzione dei fratelli, per avervi fatti fratelli al suo Verbo, a Gesù, figlio di Dio e di Maria, al Dio Perfettissimo, al Perfettissimo Uomo, al Re eterno che ha portato agli uomini "l'immagine dell'invisibile Dio", al Primogenito vero "perché in Lui tutte le cose si sono fatte in Terra e in Cielo" e "tutto è stato creato per mezzo di Lui: 'Parola', e in vista di Lui", ossia perché il Diletto del Padre potesse divenire Re dei Re dopo aver assunto tutte le regalità: l'Umanità, la Sapienza, il Dolore, la Tiara di Pontefice, l'impero sulla Morte.

   Di tanta Perfezione voi siete fratelli per il Sangue Preziosissimo che al Padre piacque che il Figlio prendesse e versasse, umiliando la pienezza della sua divinità, congiunta alla Carne immacolata, sul patibolo della Croce per riconciliare "le cose della Terra con quelle del Cielo". E, Fratello Perfetto,
Egli vi tende la Mano e porge lo scettro perché, come si legge nella storia di Ester, voi lo baciate e non abbiate più a temere il Re grande e terribile che per voi, o voi che lo amate ed imitate, è Fratello del quale non dovete temere.

   Il Padre a Lui dice in perpetuo: "Chiedimi, e Io ti darò in retaggio i popoli...". Ed Egli, il Re sublime, chiede voi, voi che amate, i prediletti, e chiede i peccatori, e a voi si volge perché uniate la vostra supplica alla Sua, il vostro soffrire attuale al suo soffrire di un tempo, e insieme uniti lavoriate con Lui a propagare il suo dominio sino agli ultimi confini della Terra. Siate alteri di questa elezione, e militate eroicamente sotto il vessillo di Cristo Re per poi regnare con Lui nella gloria celeste.

   Militare eroicamente è procedere secondo il codice che Paolo fissa ai suoi cristiani. La vita del cristiano è perpetua milizia, e milizia eroica, perché in lotta continua contro le stesse cose che combatté Gesù Cristo Ss. nei suoi 36 anni di vita terrena per conservarsi Agnello senza macchia.

AMDG et DVM