lunedì 30 aprile 2018

Beato l'Uomo che ama il Tuo Nome, o Vergine Maria!

1 maggio 2018

PSALMUS 1                              mattino

Beatus vir qui diligit nomen tuum, Maria Virgo:
gratia tua animam ejus confortabit.

Tanquam aquarum fontibus irrigatum uber:
in eo fructum justitiae propagabis.

Benedicta tu inter mulieres:
per credulitatem cordis sancti tui.
Universas enim foeminas vincis pulchritudine carnis:
superas angelos et archangelos excellentia sanctitatis.

Misericordia tua et gratia ubique praedicatur:
Deus operibus manuum tuarum benedixit.

Gloria Patri, etc.


AMDG et DVM

IL VESTITO DI UN ANGELO

Risultati immagini per amor pasquale , animali e alberi
Leggenda per Pasqua

Due fratelli

C'erano una volta due fratellini che si chiamavano Gianni e Mattia e si volevano molto bene.
Passavano insieme tutto il tempo, giocavano insieme, e sempre cantavano una canzoncina che loro stessi avevano inventato e che diceva così:
storno stornello, la luna s'è accesa per Maria che cuce una camicia al Bambinello.

Passarono gli anni e i due fanciulli divennero due uomini e persero i genitori; poco dopo la morte di questi ebbero una lite a causa dell'eredità e divennero nemici. Separarono le loro case, e, mentre Gianni viveva al piano, Mattia si trasferì sul monte.


Era il tempo della Pasqua e Mattia, nella sua casa montana, fece tutti i preparativi per le sante feste.
La sua casa brillava come uno specchio e sulla tavola erano disposti i pani, le uova, la torta pasquale, affinché il prete li benedicesse...
E Mattia, indossato il più bel vestito e preparata un'offerta da fare al Signore, attese la benedizione. .
Ma come poteva la benedizione arrivare sino a lui, se si era dimenticato di riconciliarsi con suo fratello?
Il Signore, infatti, desidera prima di ogni cosa che gli uomini onorino le feste stando in pace e in concordia tra di loro.


Perciò, passarono le ore e discese la notte, ma la benedizione pasquale non venne alla casa di Mattia:.
Pensando che a causa della distanza e dell'altezza il prete avesse tralasciato la sua casa, triste e solo Mattia si accinse alla cena. Ma quando portò alla bocca il cibo, si accorse che i pani, le uova e la torta pasquale e tutte le buone vivande che aveva preparate, si erano trasformate in sassi.
Cosi Mattia capi di non essere in grazia del Signore, ma non ne trovò il motivo.


Poco dopo senti bussare all'uscio; nascose in fretta i cibi pietrificati e apri.
Era un vecchio viandante sorpreso dalla tempesta, che chiedeva ospitalità.
Infatti il cielo, poco prima sereno, si era tutto rannuvolato, il vento della bufera si era levato e la terra fu in preda della pioggia e delle raffiche.
Mattia accolse il viandante e si scusò con lui di non avere alcuna provvista.
Devi accontentarti di una seggiola e di un letto gli disse.
E sia lodato Iddio che me li concede e grazie a te per la tua bontà rispose il viandante.


Era un uomo magro che sorrideva spesso e guardava con occhi profondi.
Da dove vieni? chiese Mattia.
Vengo da molto lontano - disse l'uomo.
Ho girato molte terre e ho visto celebrare la Pasqua in molti luoghi. Il mio cuore è pieno di gioia, perché mi pare che oggi tutti gli uomini siano buoni e felici.
Non io disse allora Mattia, pieno di tristezza.
E perché mai? Domandò il viandante.
Hai una bella casa, un bel vestito. Il tuo viso aperto e sano rivela che anche il tuo spirito è ricco di doni celesti; perché dunque non sei felice?


Veramente, - continuò il viandante - gli uomini non sono mai contenti. Anche un'altra casa ho visitato quaggiu al piano,-in cui dovrebbe regnare la letizia; figurati che essa è' allietata pure da due graziosi figliolettj.. uno dei quali è nato proprio ieri. Eppure il padrone di quella casa era triste, cupo, pareva quasi che una sciagura incombesse su di lui. Se il suo figliolo non mi avesse rallegrato cantando alcune belle canzoncine, davvero la mia visita sarebbe stata assai triste.
Una specialmente ricordo di quelle canzoncine...
Com'è? - chiese Mattia col fiato sospeso.
Mi pare che sia cosi:

"Storno stornello    la luna s'è accesa per Maria    che cuce una camicia al Bambinello."
A Mattia batté il cuore perché in quel minuto capì. Il viandante sorrise e gli disse addio.
Mattia si decise e si preparò a scendere al piano. Mise in una bisaccia i cibi di pietra per gettarli nel torrente, e usci. Aveva fatto pochi passi, quando la pioggia tempestosa cessò e da un punto all'altro del cielo si tese un grande arcobaleno.
Arrivato al torrente, fece per gettarvi le pietre che aveva nella bisaccia, quando si accorse che i cibi pasquali avevano ripreso tutta la loro freschezza. Ed allora lodò Dio.


Cosi arrivò alla casa del fratello. Questi, appena lo vide, senza dir parola, gli apri le braccia e il loro abbraccio bastò a cancellare ogni ombra di rancore e di tristezza.
Tutti si raccolsero intorno al bambino nella culla. Poi cenarono coi cibi portati da Mattia e mai avevano gustato cibi più saporiti.
E fu una Pasqua tra le più felici.


Più tardi, quando Mattia rientrò nella sua casa del monte accompagnato da Gianni, senti un odore d'incenso. Chi dunque era entrato a benedire se la porta era chiusa?
Nell'entrare essi intravidero nella penombra un leggero lembo celeste e stellato, che scompariva dietro l'uscio; forse era il vestito di un angelo.
Cosi la benedizione pasquale fu portata anche nella casa di Mattia.

AMDG et DVM

IMITAZIONE DI MARIA


Libro Secondo
 CONOSCERE MARIA
Capitolo I
MARIA E IL MISTERO DELL'INCARNAZIONE

 1) Ti benedico e ti ringrazio, Signore Iddio, creatore e redentore del genere umano,
per l'immensa bontà con la quale hai voluto ancor più mirabilmente redimere
quell'uomo, che mirabilmente già avevi creato. Infatti, mentre eravamo ancora tuoi
nemici e la morte antica esercitava il suo iniquo dominio su tutto il genere umano, ti
ricordasti della tua infinita misericordia, e dal trono sublime della tua gloria volgesti lo
sguardo a questa valle di pianto e di miseria. 

2) Osservasti la grande afflizione del tuo
popolo sulla terra e il grave retaggio dei figli di Adamo. E, spinto da un profondo 
impulso di amore, cominciasti ad avere per noi pensieri di pace e di redenzione.
Così, quando giunse la pienezza dei tempi, venisti a visitarci, scendendo dal cielo; e
con l'Incarnazione apparisti tra gli uomini vero Dio e vero uomo, realizzando le attese
dei profeti. 

3) Ti benedico e ti lodo, Salvatore nostro Gesù Cristo, per la immensa
umiltà con cui ti degnasti di scegliere per Madre una vergine povera, che facesti
sposare con un povero falegname: Giuseppe, uomo santo e giusto. 

4) Ti benedico per
l'annunzio della degnissima incarnazione e per il rispettoso saluto angelico, con cui
l'angelo Gabriele incontrò con grandissima devozione la beatissima Vergine Maria,
annunziandole il divino mistero del Figlio di Dio, che si sarebbe incarnato in lei. 

5) Ti
lodo e ti rendo onore per la grandezza della fede di Maria Vergine, per il suo deciso
consenso, per l'umilissima sua risposta e per tutte le sue virtù, confermate quando, all'
arcangelo che recava il lieto annunzio, rispose con docile sottomissione: «Eccomi,
sono la serva del Signore, avvenga di me quello che tu hai detto» (Lc 1,38). 

6) Ti lodo
e ti glorifico, o eterna Sapienza del Padre, per essersi interessata la tua inaccessibile
Altezza al misero ergastolo della nostra mortalità e per la tua purissima concezione da
Maria, avvenuta per opera dello Spirito Santo (Lc 1,35), nel cui seno verginale
l'ineffabile virtù dell'Altissimo, scendendo su di lei (Lc 1,35), formò dalla carne
intemerata della Vergine la tua carne sacrosanta. Tu dunque, vero Dio, consustanziale
con l'Eterno Padre, sei divenuto una sola carne con noi, ma senza contagio di peccato,
per renderci un solo spirito con te, attraverso l'adozione a figli di Dio (Gal 4,4). 

7) Ti
lodo e ti glorifico per aver voluto svuotare la tua grandezza, assumendo la nostra
passibilità, la pochezza, la sofferenza e la mortalità abbracciate con amore, per
riempirci con il tuo svuotamento, per salvarci con la tua passione, per esaltarci con la
tua umiliazione, per irrobustirci con la tua infermità e per condurci alla gloria
dell'immortalità con la tua mortalità. 

8) Ti lodo e ti glorifico per quei lunghi nove
mesi, durante i quali ti nascondesti bambino nelle angustie di un seno verginale,
aspettando il tempo per il tuo natale, Tu che, come Dio, non hai tempo e non hai età,
ma tutte le cose ordinasti nel tempo con ammirevole armonia. 

9) O amabile e
ammirabile degnazione, Dio di immensa gloria, che non disdegnasti di farti disprezzabile
e di assumere, per salvarci, le nostre sofferenze, Tu, che creasti tutte le cose
senza fatica. O dolcissimo Gesù, splendore dell' eterna gloria, quanto più ti sei
umiliato nell'umanità, tanto più mi hai dimostrato la tua bontà; quanto più ti sei fatto
disprezzabile per me, tanto più mi sei caro. 

10) Ti benedico e ti ringrazio, Signore
Gesù, Figlio unigenito del Padre, unico generato prima dell'esistenza del mondo, di
esserti ineffabilmente degnato, per la tua grandissima umiltà, di nascere in una sordida
stalla e di essere deposto per amore della santa povertà in una povera mangiatoia. Ti
lodo, amatissimo Gesù, per la tua venuta coronata di luce, per la tua gloriosa nascita
dalla illibata Vergine Maria, per la tua povertà e per l'umile tua sistemazione in una
mangiatoia così piccola e vile. Chi potrebbe immaginare l'Altissimo Iddio fatto così
piccolo per gli uomini? Quante grazie deve renderti tutto il genere umano, se hai scelto
le angustie di una mangiatoia per redimerlo? 

11) Quale grande tenerezza, mirabile
dolcezza e soavissimo amore vedere Iddio fatto bambino, ravvolto in poveri panni e
giacere in una angusta mangiatoia davanti ad animali! Quale incomprensibile umiltà,
che il Signore di tutti i signori si degni di farsi servo dei suoi servi! E questo, Signore
Dio, ti sembrò ancora poco, perché volesti diventare mio Padre, tu che sei il mio
Creatore. Addirittura ti sei degnato di essere mio Fratello e carne mia nella realtà della 
tua natura umana, pur senza contrarre nulla dell' antica corruzione. 

12) La tua
nascita è superiore alle leggi della natura; ma, dovendo riparare proprio la natura, con
un grande miracolo supera il modo con cui nascono gli uomini e conforta con divina
virtù i nostri faticosi natali. Quanto è felice e amabile il tuo natale, dolcissimo Gesù,
Figlio di una Vergine eccelsa, cioè dell' esimia Madre Maria, che rinnova il natale di
tutti, ne migliora la condizione, ne scioglie i pregiudizi e lacera il decreto di condanna
della natura. E così, chi si vergogna di far parte della stirpe peccatrice di Adamo, si
può rallegrare per la tua natività incontaminata, sicuro di essere felicemente rinato per
tua grazia. 

13) Ringrazio la tua miracolosa e gloriosa nascita, o Gesù, Figlio unigenito
di Dio, in virtù della quale abbiamo accesso a questa grazia, nella quale viviamo, e
confidiamo nella speranza della gloria dei figli di Dio, promessa dal cielo. Tu sei il
pegno della nostra redenzione; tu sei l'eterna speranza di tutti noi fedeli. A te
ricorriamo noi, umili peccatori; a te che ci cercasti per primo, quando noi non ti conoscevamo
ancora. 

14) O santa e dolce infanzia, che nel cuore degli uomini infondi la
vera innocenza, per cui ogni età ritorna a te beata e a te diventa simile, non per debolezza
delle membra, ma per l'umiltà dei sensi e per la bontà dei costumi. Concedimi
di seguire le tue sante orme, clementissimo Gesù, che, per dare a tutti gli uomini
esempio della virtù e della salvezza eterna, volesti nascere a mezzanotte da Maria
Vergine. Fa, dunque, che io possa porgerti grazie e cantare le lodi con gli angeli e con
tutta la milizia celeste, che volesti felici messaggeri del tuo Santo natale. 

AMDG et DVM

Santa Caterina da Siena, Vergine e Dottore della Santa Chiesa



Non aspettate 'l tempo, perocché 'l tempo non aspetta voi. 
Santa Caterina 


 Orazione
alla SS. Trinità nell'invocazione dello Spirito Santo

"Spirito Santo, vieni nel mio cuore
e con la tua potenza
trailo a te, Dio,
e dammi carità con timore.
Guardami, Cristo,
da ogni mal pensiero,
riscaldami e rinfiammami
del tuo dolcissimo amore
si' che ogni pena
mi sembri leggera.
Santo mio Padre
e dolce mio Signore,
sii tu mio aiuto
in tutto il mio operare.
Cristo, amore. Cristo amore!

sabato 28 aprile 2018

INVITIAMO...

ADDIO carissimo ALFIE



Invitiamo alla preghiera del Santo Rosario 
a Maria Santissima, Nostra Signora di Guadalupe... 
in comunione spirituale con Conchiglia e tutti i fratelli e sorelle 
del Movimento d’Amore San Juan Diego nel Mondo 
per il piccolo Alfie Evans rientrato alla Casa del Padre 
questa mattina, 28 aprile 2018. 
  
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Alfie Evans  

† 
REQUIEM ÆTERNAM 
dona ei, Dómine, 
et lux perpétua lúceat ei. 
Requiéscat in pace. 
Amen. 


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