mercoledì 23 aprile 2014

Molti credono che l’inferno sia solo un luogo folcloristico.


11 febbraio 2013 – Molti credono che l’inferno sia solo un luogo folcloristico.

Mia amata figlia prediletta, il desiderio del Mio Cuore è quello di salvare dall’Inferno quelle persone che commettono peccati tremendi.
Per ogni peccato mortale commesso, il dolore del fuoco strazierà l’anima come se fosse fatta di carne. Le grida di angoscia e il terrore che colpisce tali anime, quando sono trascinate nella profondità dell’inferno, spezzano il Mio Sacro Cuore.
Il Mio Cuore è infranto e il terribile dolore che provo sono causati da queste povere anime. Molte persone che vivono oggi sulla terra sono in terribile pericolo. Questo avviene perché molti credono che il peccato mortale sia semplicemente una colpa leggera e quindi lo giustificano. Così essi continuano su questa strada di autodistruzione. A meno che non possano vedere quali gravi errori stanno commettendo, saranno dannati e bruceranno in agonia per l’eternità.
Cosi poche persone credono nell’esistenza dell’Inferno! Molti credono che l’Inferno sia solo un luogo folcloristico. Moltissimi non credono che Dio permetterebbe l’esistenza di un posto così, e credono invece che saranno perdonati tutti i peccati, non importa quanto gravi. Di questo do la colpa agli errori commessi da quei sacri servitori che, nei decenni, hanno ceduto alle pressioni di un mondo secolare. Questo inganno ha provocato la perdita di miliardi e miliardi di anime. E, mentre è troppo tardi per queste anime, c’è ancora tempo, per coloro che sono marchiati oggi col segno del peccato mortale, di essere salvati.
Dovete pregare che queste persone possano essere tutelate dalle lusinghe malefiche di Satana, che gioisce alla prospettiva del loro destino. La Mia Luce sarà e può essere riversata su di loro, se aprirannno gli occhi alla realtà del peccato. Sebbene essi Mi tormentino con la loro malvagità, non c’è nessuno di loro che non si senta a disagio, o disperato a causa dei loro peccati. Benchè molti conoscano benissimo la causa di tale inquietudine, non faranno nulla, continuando a condonare e giustificare i loro peccati. Alcuni agiscono così perché sono circondati dalle tenebre della menzogna, che è insita nella loro cultura. Tali menzogne favoriscono l’accettazione del peccato.
AiutateMi a salvarli con questa litania.
Litania di preghiera di Gesù per l’Umanità (5) per la salvezza di coloro che sono in peccato mortale.
"Gesù salva tutti i peccatori dal fuoco dell’Inferno.
Perdona le anime annerite.
Aiutale a vedere Te.
Sollevale dalle tenebre.
Apri i loro occhi.
Apri i loro cuori.
Mostra loro la Verità.
Salvale.
Aiutale ad ascoltare.
Liberale dall’orgoglio, dalla lussuria e dall’invidia.
Proteggile dal male.
Ascolta le loro richieste di aiuto.
Afferra le loro mani.
Attirale verso di Te.
Salvale dall’inganno di Satana.
Amen."
Aiutateli, Miei seguaci, chiedendoMi di perdonarli per le terribili offese che Mi infliggono ogni giorno.
Il vostro Gesù.

FEDE


« BEATA CHE HAI CREDUTO »


« Credere » nelle lingue moderne (croire-glauben-believe-creer ecc.,) non esclusa quella italiana, ha due significati affini tra loro, eppure, sul piano di una religione rivelata e soprannaturale come la nostra, di significato divergente, anzi diametralmente opposto, tanto che l'uno esclude ed elimina l'altro.

Il primo significato s'identifica col verbo latino putare, in italiano riputare, supporre, opinare. Il credere in questo primo caso indica non una certezza, ma un'ipotesi, un'opinione probabile, una speranza fondata su motivi — pochi o molti motivi non importano — esterni e indipendenti da noi che la speranza possa diventare realtà.

Il secondo significato invece indica soltanto una certezza. È l'atto di fede come atto di una virtù teologale: professione di una fede che ha un fondamento irremovibile e assoluto fuori dell'uomo.

Credo in Dio significa perciò: Ho la certezza che c'è un Dio, e che in Dio vi sono tutte le proprietà e le qualità che egli ha manifestato di sé attraverso la rivelazione; una certezza che non ammette né ombre, né dubbi, né esitazioni, né negazioni; una certezza che accetta tutto in blocco quanto Dio ha rivelato senza eccezioni o limitazioni o accorciamenti arbitrari; una certezza che diventa vita, ragione stessa del vivere e del morire, che è disposta ad offrontare anche il martirio per non tradire questa certezza...

In determinate epoche della storia umana si assiste a questo strano fenomeno che fa ricordare la confusione delle lingue avvenuta durante la costruzione della torre di Babele, con la quale gli uomini volevano, senza Dio e contro Dio, dare la scalata al cielo: la parola credere, e la parola fede che ne deriva, è stravolta da una interpretazione e da un significato che ne svuota completamente il contenuto per ridurla ad una buffa apparenza di se stessa che non soddisfa e non accontenta più nessuno.

Di qui il tormento inferiore di chi pretende avere una fede, e afferma di avere una fede, e poi all'atto pratico si accorge di averne soltanto l'apparenza, l'illusione, o un surrogato inutile, cioè — per restare nella terminologia d'uso — una fede-ricerca, una fede-ipotesi, una fede-punto-di partenza, una fede-base-di-lavoro, eccetera, e non più una fede-certezza, una fede virtù teologale, una fede-assenso a un Dio che parla.

C'è nel Vangelo di Luca una frase oscura, una domanda fatta da Gesù, ma senza risposta, che ad epoche determinate, quelle in cui la babele del linguaggio e della vita si fa più tangibile, ritorna più insistente allo spirito come un incubo minaccioso da cui non sappiamo liberarci: « Ma il Figlio dell'uomo, alla sua venuta, pensi che troverà ancora la fede sulla terra? » (Le. 18,8).
Maria aveva un fede-certezza assoluta e totale. Per questo è detta beata: « Beata sei Tu che hai creduto... »

AVE MARIA PURISSIMA!

Palabras divinas


“Di a mis Sacerdotes que los pecadores empedernidos se derretirán a causa de sus palabras, cuando hablen sobre mi insondable Misericordia y sobre la compasión que mi Corazón tiene para con ellos”.

“Las almas que acudan al Tribunal de la Misericordia encontrarán los más sorprendentes milagros, pues cuando te acerques a confesar, debes saber que Yo mismo te espero en el confesionario, oculto en el Sacerdote”.

“Yo no puedo castigar al que confía en mi Misericordia. Castigo cuando se me obliga. Pero antes de venir como Juez el Día de la Justicia, Yo abro las puertas de mi Amor y concedo el tiempo de la Misericordia”

martedì 22 aprile 2014

Il santo Matrimonio



Card. Caffarra. L’indissolubilità del matrimonio è un dono non una norma

Perorazione del cardinal Caffarra dopo il concistoro 
e il rapporto Kasper.
Bologna. Due settimane dopo il concistoro sulla famiglia, il cardinale arcivescovo di Bologna, Carlo Caffarra, affronta con il Foglio i temi all’ordine del giorno del Sinodo straordinario del prossimo ottobre e di quello ordinario del 2015: matrimonio, famiglia, dottrina dell’Humanae Vitae, penitenza.


La “Familiaris Consortio” di Giovanni Paolo II è al centro di un fuoco incrociato. Da una parte si dice che è il fondamento del Vangelo della famiglia, dall’altra che è un testo superato. È pensabile un suo aggiornamento?

Se si parla del gender e del cosiddetto matrimonio omosessuale, è vero che al tempo della Familiaris Consortio non se ne parlava. Ma di tutti gli altri problemi, soprattutto dei divorziati-risposati, se ne è parlato lungamente. Di questo sono un testimone diretto, perché ero uno dei consultori del Sinodo del 1980.

lunedì 21 aprile 2014

Inno Acatisto alla Madre di Dio



Inno Acatisto alla Madre di Dio

L'inno Acatisto (dal greco Akáthistos) è il più antico inno in onore della Vergine Maria e ha avuto grande influenza nell’iconografia bizantina: molte icone illustrano i suoi passi. Sembra che l’autore – rimasto anonimo – sia stato Romano il Melode (491-518) che lo compose per ringraziare la Vergine di aver liberato Costantinopoli da un’irruzione di barbari. Un canone fu aggiunto da Giuseppe il Siculo detto “l’Innografo” (813-883), spesso cantato assieme all’inno Acatisto.


La parola acatisto in greco vuol dire "non seduto": nel recitarlo i fedeli devono stare in piedi ed è per questo che l’inno Acatisto è in realtà considerato un contacio (gli inni si cantano seduti). Consta di 24 strofe ed è cantato ufficialmente in periodi dell’anno diversi a seconda del tipo di chiesa ortodossa, così come differenti sono le preghiere che inframmezzano l’inno (una versione – slava – è scritta in corsivo) in particolari ricorrenze. Ufficiosamente i fedeli lo recitano molto spesso, anche tutti i giorni, ottenendo indulgenze.

Dell’inno Acatisto esistono diverse traduzioni e differenti varianti (greca e slava): qui si è preferito privilegiare la chiarezza più che l’esattezza delle costruzioni originali. Per esempio, tra “Salve” e “Gioisci” si è preferito quest’ultimo perché più rispondente allo spirito di festa.



1
Accolto l'ordine dell’arcana missione, senza indugio l'Angelo si presenta alla dimora di Giuseppe e dice alla Vergine: Colui che discendendo fa piegare i cieli si racchiude senza mutamento tutto in te. E, vedendolo prendere nel tuo grembo la figura di servo, stupito e a te esclamo: Gioisci, o Sposa Semprevergine!

2
Il primo fra gli angeli fu inviato dal cielo a recare il saluto alla Madre di Dio e vedendoti assumere con la voce incorporea un corpo, o Signore, al solo saluto, restò attonito e rivolto a lei esclamava così:
Gioisci, per te splenderà la gioia;
Gioisci, per te cesserà la maledizione;
Gioisci, redenzione del caduto Adamo;
Gioisci, riscatto delle lacrime di Eva;
Gioisci, altezza inaccessibile all'intelligenza dell'uomo;
Gioisci, profondità insondabile alla mente degli angeli;
Gioisci, sei divenuta il trono del Re;
Gioisci, perché reggi Colui che tutto regge;
Gioisci, stella che annunci il sole;
Gioisci, grembo della divina incarnazione;
Gioisci, per te si rinnova la creazione;
Gioisci, per te si fa bambino il Creatore.
Gioisci, o Sposa Semprevergine!

3
Sapendosi in purezza, la Santa Vergine risponde a Gabriele senza timore: “La stranezza del tuo parlare risulta incomprensibile alla mia anima. Tu annunci una maternità in un seno verginale esclamando: Alleluia?”

4
Desiderando la Vergine conoscere il mistero, esclamò al santo servitore: “Dal mio grembo votato alla verginità, dimmi come può essere generato un figlio?” E l’Angelo le rispose con riverenza soltanto questo:
Gioisci, partecipante al mistero ineffabile;
Gioisci, credente di ciò che matura nel silenzio;
Gioisci, preludio ai miracoli di Cristo;
Gioisci, compendio dei suoi dogmi;
Gioisci, scala celeste per cui discese Iddio;
Gioisci, ponte che conduce dalla terra al cielo;
Gioisci, degli Angeli inaudito prodigio;
Gioisci, dei demoni terribile sconfitta;
Gioisci, perché generasti ineffabilmente la Luce;
Gioisci, perché a nessuno hai rivelato il mistero;
Gioisci, perché trascendi la conoscenza dei sapienti;
Gioisci, perché illumini la mente dei credenti;
Gioisci, o Sposa Semprevergine!

5
La potenza dell'Altissimo coprì allora con la sua ombra la Vergine affinché concepisse; e il suo seno senza frutto si trasformò in campo fertile per coloro che vogliono cogliervi salvezza, cantando: Alleluia!

6
Accolto Dio nel grembo, la Vergine corse verso Elisabetta e il figlio di costei riconobbe subito il suo saluto e gioì e con balzi, quasi cantici, esclamava alla Madre di Dio:
Gioisci, virgulto di pianta che non si dissecca;
Gioisci, possesso di un frutto che non marcisce;
Gioisci, perché allevi Colui che con amore nutre gli uomini;
Gioisci, perché generi Colui che crea la nostra vita;
Gioisci, terreno che produce abbondanza di misericordia;
Gioisci, mensa che porti ricchezza di propiziazione;
Gioisci, perché fai fiorire il giardino di delizie;
Gioisci, perché prepari un rifugio per le anime;
Gioisci, profumo che rende gradite le suppliche;
Gioisci, propiziatrice di perdono al mondo intero;
Gioisci, compiacenza di Dio verso gli uomini;
Gioisci, fiducia degli uomini verso Dio;
Gioisci, o Sposa Semprevergine!

7
Aveva dentro di sé una tempesta di pensieri contrastanti il prudente Giuseppe. Era sconvolto: ti sapeva vergine ma sospettava un’unione furtiva, o Immacolata. Ma appena apprese il tuo concepimento per opera dello Spirito Santo disse: Alleluia!
A Te, o Madre di Dio, che guidasti la nostra difesa, innalziamo l’inno della vittoria e della riconoscenza, per essere stata salvati da terribili sciagure. Tu, dunque, nella tua potenza invincibile, liberaci da ogni sorta di pericoli, cosicché a Te si esclami: Gioisci, o Sposa Semprevergine.

8
I pastori udirono gli angeli che inneggiavano alla venuta di Cristo incarnato e, accorrendo a lui come verso il Pastore, lo videro quale Agnello senza macchia nutrirsi nel seno di Maria e dissero inneggiando a lei:
Gioisci, Madre dell'Agnello e del Pastore;
Gioisci, ovile del gregge spirituale;
Gioisci, difesa contro i nemici invisibili;
Gioisci, chiave che apre le porte del Paradiso;
Gioisci, perché il cielo si rallegra con la terra;
Gioisci, perché la terra si allieta con i cieli;
Gioisci, voce degli Apostoli che mai tace;
Gioisci, coraggio invincibile dei martiri;
Gioisci, forte baluardo della fede;
Gioisci, fulgido vessillo della grazia;
Gioisci, perché spogliasti il regno dei morti;
Gioisci, perché ci rivestisti di gloria;
Gioisci, o Sposa Semprevergine!

9
I Magi scorsero la stella che guidava verso Dio e seguirono la sua luce usandola come fiaccola, con essa cercavano il potente Sovrano e, raggiunto l'Irraggiungibile, lo salutarono acclamando: Alleluia!

10
I figli dei Caldei videro in mano della Vergine Colui che plasmò con le sue mani l'uomo; lo riconobbero come il Signore, benché avesse preso figura di servo, e si affrettarono ad adorarlo con doni ed esclamare alla Benedetta:
Gioisci, Madre dell'astro che mai tramonta;
Gioisci, splendore del mistico giorno;
Gioisci, perché hai spento la fucina dell'inganno;
Gioisci, perché illumini gli iniziati al mistero della Trinità;
Gioisci, perché hai spodestato il crudele tiranno degli uomini dal suo impero;
Gioisci, perché hai manifestato Cristo Signore amico dell'uomo;
Gioisci, perché ci liberi dal culto pagano;
Gioisci, perché ci salvi dalle opere di corruzione;
Gioisci, perché hai posto fine all'adorazione del fuoco;
Gioisci, perché hai allontanato la fiamma delle passioni;
Gioisci, guida di saggezza per i credenti;
Gioisci, gioia di tutte le generazioni;
Gioisci, o Sposa Semprevergine!

11
Diventati divini messaggeri, i Magi si avviarono verso Babilonia, dove portarono a compimento il tuo responso e a tutti proclamarono Te o Cristo, senza curarsi dello stolto Erode, che non seppe cantare: Alleluia!

12
In Egitto hai fatto splendere la luce della verità dissipando le tenebre della menzogna; gli idoli infatti, o Salvatore, non sostennero la tua possanza e crollarono; e coloro che se ne andarono liberi acclamarono la Madre di Dio:
Gioisci, perché risollevi gli uomini;
Gioisci, perché abbatti i demoni;
Gioisci, perché hai calpestato dell'inganno dell’errore;
Gioisci, perché hai smascherato la falsità degli idoli;
Gioisci, onda del mare che sommergi il pur avveduto Faraone;
Gioisci, roccia che abbeveri chi ha sete della vita;
Gioisci, colonna di fuoco, che guida coloro che sono nelle tenebre;
Gioisci, protezione del mondo più grande della nube;
Gioisci, cibo sostitutivo della manna;
Gioisci, perché distribuisci il santo alimento dell’allegrezza;
Gioisci, perché sei la terra della promessa;
Gioisci, perché da te sgorgano miele e latte;
Gioisci, o Sposa Semprevergine!

13
Tu fosti presentato bambinello a Simeone mentre ormai stava per abbandonare questo presente mondo fallace, ma egli ti riconobbe come Dio perfetto e per questo ammirò l'ineffabile tua sapienza esclamando: Alleluia!
A Te, o Madre di Dio, che guidasti la nostra difesa, innalziamo l’inno della vittoria e della riconoscenza, per essere stata salvati da terribili sciagure. Tu, dunque, nella tua potenza invincibile, liberaci da ogni sorta di pericoli, cosicché a Te si esclami: Gioisci, o Sposa Semprevergine.

14
Una nuova creazione rivelò il Creatore apparso fra noi sue creature; poiché germinato da un grembo incontaminato lo conservò intatto quale era prima, così noi, contemplando il miracolo, inneggiamo alla Vergine, esclamando:
Gioisci, fiore della verginità;
Gioisci, corona della castità,
Gioisci, perché fai risplendere l'immagine della (nostra) resurrezione;
Gioisci, perché ci manifesti la vita angelica;
Gioisci, albero dai magnifici frutti che nutrono i fedeli;
Gioisci, pianta dalle ombrose fronde che offrono riparo a molti;
Gioisci, perché hai portato in seno Colui che è guida degli erranti;
Gioisci, perché hai dato alla luce Colui che è il liberatore dei prigionieri;
Gioisci, perché sei la nostra propiziatrice presso il giusto Giudice;
Gioisci, perché sei la riconciliazione per molti peccatori;
Gioisci, perché dai rifugio a chi è privo di fiducia;
Gioisci, perché possiedi un amore che supera ogni desiderio;
Gioisci, o Sposa Semprevergine!

15
Mirando questa prodigiosa natività, distacchiamoci da questo mondo, elevando la nostra mente al cielo; perché l'Altissimo apparve sulla terra come umile uomo, per attrarre in alto coloro che a lui acclamano: Alleluia!

16
L’incomprensibile Verbo discese in terra nella sua pienezza senza per nulla allontanarsi dai cieli; perché con condiscendenza divina e non mutazione di luogo si abbassò e nacque dalla Vergine che, assorta in Dio, udiva:
Gioisci, dimora del Dio infinito;
Gioisci, porta di un venerando mistero;
Gioisci, verità incomprensibile per chi non crede;
Gioisci, indubbio vanto per chi crede;
Gioisci, cocchio santissimo di Colui che siede sui Cherubini;
Gioisci, dimora bellissima di Colui che è sopra i Serafini;
Gioisci, perché concili cose contrarie;
Gioisci, perché congiungi verginità e maternità;
Gioisci, perché hai distrutto la prevaricazione;
Gioisci, perché hai fatto spalancare il Paradiso;
Gioisci, perché sei la chiave del regno di Cristo;
Gioisci, speranza di beni eterni;
Gioisci, o Sposa Semprevergine!

17
Tutta la schiera degli angeli ammirò stupita la grande opera della tua Incarnazione; perché vedeva Colui, che è inaccessibile come Dio, accessibile a tutti come uomo, vivere con noi e ascoltare da tutti: Alleluia!

18
Vediamo diventare davanti a te, o Madre di Dio, i più eloquenti retori muti come pesci, perché incapaci di spiegare come Tu, rimanendo vergine, abbia potuto partorire. Noi invece ammirando il mistero, con fede esclamiamo:
Gioisci, dimora della sapienza di Dio;
Gioisci, scrigno della sua provvidenza;
Gioisci, perché sveli ignoranti gli uomini di dottrina;
Gioisci, perché scopri insipienti gli uomini di scienza;
Gioisci, perché sono diventati stolti i sottili indagatori;
Gioisci, perché si sono inariditi i creatori di mitologie;
Gioisci, perché dissolvi le astuzie dei sofisti;
Gioisci, perché ricolmi le reti dei pescatori;
Gioisci, perché ci trai fuori dall'abisso dell'ignoranza;<
Gioisci, perché arricchisci molti di sapienza;
Gioisci, scialuppa di chi vuol essere salvato;
Gioisci, porto dei naviganti in questa vita;
Gioisci, o Sposa Semprevergine!

19
Volendo salvare il mondo, il Creatore di tutte le cose in esso venne spontaneamente; e benché come Dio fosse Pastore, apparve per noi e fra noi come agnello, come uomo parlava agli uomini, ma come Dio sente dirsi: Alleluia!
A Te, o Madre di Dio, che guidasti la nostra difesa, innalziamo l’inno della vittoria e della riconoscenza, per essere stata salvati da terribili sciagure. Tu, dunque, nella tua potenza invincibile, liberaci da ogni sorta di pericoli, cosicché a Te si esclami: Gioisci, o Sposa Semprevergine.

20
O Vergine Madre di Dio, tu sei il riparo di vergini e di quanti a Te accorrono; perché tale ti ha costituita il Creatore del cielo e della terra, o Inviolata, ponendo dimora nel tuo grembo e insegnando a tutti a salutarti:
Gioisci, colonna della verginità;
Gioisci, porta della salvezza;
Gioisci, prima ispiratrice della spirituale creazione;
Gioisci, dispensatrice della bontà divina;
Gioisci, perché rigeneri chi è concepito nel male;
Gioisci, perché ridoni intelligenza a chi è privo di intelletto;
Gioisci, perché hai schiacciato chi corrompe le menti;
Gioisci, perché hai dato alla luce il seminatore della castità;
Gioisci, talamo di nozze illibate;
Gioisci, perché riconcili con il Signore i fedeli;
Gioisci, santa educatrice di vergini;
Gioisci, perché accompagni alle nozze le anime sante;
Gioisci, o Sposa Semprevergine!

21
È vinto ogni canto che voglia eguagliare l'abbondanza delle tue molte misericordie, o Signore; anche se a te, o santo Re, offrissimo tanti cantici quanti i granelli di sabbia mai faremmo cosa degna di quanto hai donato a chi ti acclama: Alleluia!

22
Noi vediamo la Vergine come fiaccola splendente, apparsa a coloro che sono nelle tenebre; perché avendo acceso il Lume immateriale, ella guida tutti alla cognizione divina, illuminando di splendore le menti e viene onorata da questa esclamazione:
Gioisci, raggio del Sole spirituale;
Gioisci, riverbero dello splendore senza tramonto;
Gioisci, fulgore che illumini le anime;
Gioisci, tuono che atterrisci i nemici;
Gioisci, perché fai sorgere la luce sfolgorante;
Gioisci, perché fai scaturire il fiume dalle inesauribili acque;
Gioisci, simbolo del fonte battesimale;
Gioisci, perché togli le macchie del peccato;
Gioisci, lavacro che purifichi la coscienza;
Gioisci, coppa che mesci esultanza;
Gioisci, fragranza del profumo di Cristo;
Gioisci, vita del mistico convito;
Gioisci, o Sposa Semprevergine!

23
Volendo perdonare le antiche offese, Colui che rimette i debiti a tutti spontaneamente si presentò a coloro che si erano allontanati dalla grazia e, lacerata la condanna del peccato, da tutti sente esclamare: Alleluia!

24
Lodando il tuo parto, noi tutti ti celebriamo come tempio vivente, o Madre di Dio. Nel tuo grembo, infatti, abitò il Signore, Colui che l’universo regge nelle sue mani. Egli ti fece santa e ricca di gloria e ha insegnato a tutti a cantarti:
Gioisci, tempio del Verbo di Dio;
Gioisci, la più santa di tutti i santi;
Gioisci, arca d’oro, cesellata dallo Spirito Santo;
Gioisci, tesoro inesauribile della vita;
Gioisci, diadema prezioso dei pii regnanti;
Gioisci, venerabile gloria dei vescovi devoti;
Gioisci, baluardo inespugnabile della Chiesa;
Gioisci, fortezza invincibile dell'impero;
Gioisci, per te si innalzano i trofei;
Gioisci, per te soccombono i nemici;
Gioisci, salute per il mio corpo;
Gioisci, salvezza per la mia anima;
Gioisci, o Sposa Semprevergine!

A Te, o Madre di Dio, che guidasti la nostra difesa, innalziamo l’inno della vittoria e della riconoscenza, per essere stata salvati da terribili sciagure. Tu, dunque, nella tua potenza invincibile, liberaci da ogni sorta di pericoli, cosicché a Te si esclami: Gioisci, o Sposa Semprevergine.