sabato 26 novembre 2011

E' BELLO PREGARE L'AVE MARIA CON QUESTE INTENZIONI






L’AVE MARIA
Santa Gertrude comprese, per una speciale illuminazione, come la Vergine Maria voleva che fosse recitata l' Ave Maria (cf.” Rivelazioni”,  Lib. 2, cap. XII)

AVE
Chiedi conforto per tutti i sofferenti.

MARIA!
Prega per la perseveranza dei penitenti.
GRATIA PLENA
Chiedi il gusto della Grazia
per quelli che non lo sentono.

DOMINUS TECUM
Chiedi il perdono per i peccatori.

BENEDICTA TU IN MULIERIBUS
Chiedi il progresso spirituale per gli incipienti.

ET BENEDICTUS FRUCTUS VENTRIS TUI,
Chiedi la perfezione di tutti gli eletti.



IESUS
"splendor paternae claritatis,
et figura substantiae ejus".

Domanda la vera scienza e l'amore divino per quelli che non lo sentono.




*


http://www.youtube.com/watch?v=suZ4IYVLZbU&feature=related
AVE MARIA!
AMDG 

venerdì 25 novembre 2011

"Sono proprio gli scriccioli della terra quelli che sostengono il mondo"




12.11.11


Eletti, amici cari, chi confida in Me non ha da temere, ma vive nella pace, pieno di speranza sempre viva.



Sposa amata, già ti ho parlato a lungo, negli intimi colloqui, di quanto sia importante confidare in Me, Gesù. Hai ben compreso le Mie Parole, piccola Mia?

Mi dici: “Mi hai parlato a lungo, Dolce Amore, di questo argomento ed ho capito che molto può ricevere da Te chi molto in Te confida, poco chi poco confida, nulla chi nulla confida. Se tutti gli uomini confidassero pienamente in Te, la vita sulla terra sarebbe un dolce passaggio verso il Cielo perché, Gesù Santissimo, altro non chiedi che di aiutare ogni anima a raggiungere la Felicità del Paradiso. Il Tuo Cuore è tutto Amore, solo Amore, sempre Amore e vuole donare continuamente e mai togliere. Dolce Gesù, quando vedo tristezza sul Tuo sublimissimo Volto, capisco che è il momento di togliere e grande è il Tuo Dolore. In questo presente accade, spesso, di vederTi nella grande tristezza. Con l'adorazione continua vorrei un poco lenire il Tuo Dolore; ma poi penso: sono solo uno scricciolo, che posso fare per il mio adorato Signore? Certo, poco. Capisco che grande è la pena del Tuo Cuore in questo tempo speciale; gli uomini, che dovrebbero essere ardenti di amore per Te, sono sempre più freddi, tanto che il Padre caro ha mandato sulla terra, in modo speciale, la Madre Santissima per scaldare i cuori e portarli al Cielo.”

Sposa amata, ascolta bene le Mie Parole e trasmettile al mondo: vedo le anime ardenti d'amore per Me. Le vedo e le conosco ad una ad una: sono quelle dei piccoli più piccoli della terra. Sono queste anime che ottengono da Me le cose più grandi per l'intera Umanità, come anche quelle di fermare il tempo per dare la possibilità a popoli e nazioni di giungere alla conversione. Sposa cara e fedele, sono proprio gli scriccioli della terra quelli che sostengono il mondo; il nemico infernale li teme, in modo speciale, perché gli tolgono potere: uno solo di questi scriccioli è come un esercito schierato. Sposa cara, vedrai accadere tante cose e capirai i limiti dell'azione del terribile nemico che vorrebbe tanto, ma sta perdendo potere e poco può, proprio per la presenza sulla terra dei Miei strumenti d’amore: essi costituiscono una barriera alla sua azione nefasta. Questo dico: beato l'uomo che da Me, Dio, si è lasciato plasmare in modo speciale ed ora è un Mio forte condottiero: sarà al Mio seguito e combatterà la grande battaglia che terminerà col trionfo del Mio Cuore con quello della Madre Mia Santissima; sarà vittorioso con Me Che sono l'Eterno Vittorioso ed entrerà nella Mia Gloria! Non così sarà per colui che Mi ha resistito: triste ed amara sarà la sua fine! Resta, felice, nel Mio Cuore e godine le Delizie d'Amore che mai avranno fine. Ti amo.
Vi amo.

                                                                                              Gesù



AVE MARIA!
AMDG

Santa Caterina d'Alessandria



Matrimonio mistico 
di santa Caterina d'Alessandria e santi Autore CorreggioMatrimonio mistico di santa Caterina d'Alessandria e santi


Biografia 

Oltre alla incerta data di nascita (probabilmente 287) e al fatto che fu sottoposta a martirio ad Alessandria d'Egitto nel 304, della sua vita si sa poco ed è difficile distinguere la realtà storica dalle leggende popolari.
Secondo la tradizione, Caterina è una bella giovane egiziana che, in occasione dell'insediamento ad Alessandria del governatore Massimino Daia, avvenuto nel 305, si presentò a palazzo nel bel mezzo dei festeggiamenti, nel corso dei quali si celebravano feste pagane con sacrifici di animali. Caterina rifiutò i sacrifici e chiese al governatore di riconoscere Gesù Cristo come redentore dell'umanità.

Martirio 

Di fronte alla richiesta della ragazza, il governatore convocò un gruppo di retori affinché la convincessero ad onorare gli dei. Tuttavia, per l'eloquenza di Caterina, non solo non la convertirono, ma essi stessi furono prontamente convertiti al Cristianesimo. Il governatore ordinò la condanna a morte di tutti i retori e dopo l'ennesimo rifiuto di Caterina la condannò a morire anch'essa su una ruota dentata. Tuttavia, lo strumento di tortura e condanna si ruppe e Massimino fu obbligato a far decapitare la santa. Secondo una leggenda posteriore, il suo corpo fu trasportato dagli angeli sul monte Sinai. In questo luogo, nel VI secolo, l'imperatore Giustiniano fondò il monastero che porta il nome della santa.

Madonna col Bambino in gloria con le sante 
Madonna col Bambino in gloria con le sante Caterina, Lucia, Cecilia, Barbara e Agnese

Caterina, Lucia, Cecilia, Barbara 
e Agnese. Autore Moretto
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Santa Caterina, Grande Martire di Alessandria

Santa Caterina era figlia di Consto, governatore di Alessandria in Egitto durante il regno dell'imperatore Massimiliano (305-313). Ad Alessandria Caterina ricevette una raffinata e profonda educazione da parte di famosi letterati, scienziati e filosofi. 

Rifiutò numerosi pretendenti appartenenti alle migliori famiglie dell'impero, sostenendo che avrebbe unicamente sposato l'uomo che l'avrebbe superata in sapienza, saggezza e ricchezza. 

La madre di Caterina, che professava in segreto la fede cristiana, inviò la figlia al proprio padre spirituale, un eremita che trascorreva una vita di preghiera nella solitudine di un territorio isolato, riparandosi in una caverna. Dopo avere ascoltato Caterina il sant'uomo le disse di conoscere un Uomo la cui bellezza era più radiosa del sole, la cui saggezza governava tutto il creato e la cui ricchezza si estendeva al mondo intero. La descrizione dello sposo celeste produsse nell'anima della giovane donna un ardente desiderio di conoscerlo. Accomiatandosi da Caterina, l'anacoreta donò alla giovane un'icona raffigurante la Madre di Dio che regge fra le braccia Gesù. Esortò inoltre Caterina a pregare con fede la Regina del cielo affinché le mostrasse il proprio Figlio. Dopo avere trascorso la notte in preghiera, Caterina ebbe una visione: la Vergine esortava il proprio Figlio a volgersi verso la giovane, ma Gesù si rifiutava di acconsentire alla richiesta e distoglieva il proprio sguardo da Caterina, definendola di miserabile discendenza e stolta, come chiunque non sia stato lavato dalle acque battesimali e suggellato con il sigillo dello Spirito Santo. Caterina tornò dall'anacoreta, rattristata. Questi la ricevette con affetto, la istruì nella fede cristiana, la esortò a mantenere la propria purezza ed integrità e a pregare incessantemente. Poi Caterina ricevette il S. Battesimo. Immediatamente vide la Madre di Dio: Gesù, tra le sue braccia, guardando Caterina con tenerezza le donò un anello, il pegno dello Sposo celeste.

In quel tempo l'imperatore Massimiliano si trovava ad Alessandria per festeggiare una ricorrenza pagana. La celebrazione sontuosa prevedeva sacrifici animali in gran numero, alla presenza di un'enorme folla. In quella circostanza vennero offerti sacrifici umani: le vittime erano cristiani che si erano rifiutati di venerare gli idoli e di rinnegare Cristo. La santa sentì la necessità impellente di appellarsi al capo dei sacerdoti pagani, cioè allo stesso imperatore, per chiedere clemenza. Presentandosi a lui, Caterina confessò la propria fede nel Dio unico e con sapienza ed eloquenza denunciò gli errori dei pagani. Per controbattere alle parole di Caterina, l'imperatore ordinò di riunire 50 tra i più dotti retori dell'impero, ma la Santa ebbe la meglio su costoro, al punto di convertirli alla fede cristiana. L'imperatore ordinò che i confessori cristiani fossero messi al rogo: questi affrontarono il martirio dopo che Caterina ebbe tracciato su di loro il segno della Croce.

Massimiliano, ritenendo di non poterla più convertire, tentò di blandirla promettendole ricchezze e fama: di fronte al netto rifiuto di Caterina l'imperatore ordinò ai suoi aguzzini di torturarla e incarcerarla. L'imperatrice Augusta, avendo ricevuto notizia del comportamento di Caterina, si recò nella prigione dove era rinchiusa e si intrattenne con lei. Augusta fu impressionata dalla forte e limpida fede di Caterina, il cui volto risplendeva della Grazia divina. La santa istruì l'imperatrice nella fede cristiana, e questa si convertì.

Il giorno seguente Caterina fu condotta in tribunale, dove fu minacciata di morte per tortura in caso non avesse rinnegato la propria fede e offerto un sacrificio agli déi. La Santa confessò Cristo con fede incrollabile e si avvicinò spontaneamente allo strumento di tortura, ma un angelo intervenne e lo ridusse in frantumi. Alla vista di questo prodigio l'imperatrice Augusta, il cortigiano Porfirio e 200 soldati confessarono la propria fede in Cristo, e per questo vennero decapitati su ordine dell'Imperatore.
Successivamente Massimiliano chiese la mano di Caterina. La santa rifiutò, confessando la propria fedeltà allo sposo Cristo, e pose spontaneamente il capo sul ceppo sotto la spada del boia, accettando il martirio.

  Secondo la tradizione le reliquie di Santa Caterina furono trasportate dagli angeli sul monte Sinai; nel VI secolo il capo e la mano sinistra della Martire furono rinvenuti. Le reliquie furono traslate nel Monastero dedicato a Santa Caterina, edificato appositamente dall'imperatore cristiano Giustiniano. Santa Caterina grande Martire è commemorata il giorno 14 novembre del calendario ortodosso.
AVE MARIA!
AMDG


giovedì 24 novembre 2011

Una conversione famosa. In una di quelle case, che si dicono di tolleranza...


Una conversione famosa

A Roma, nel 1873, alcuni giorni prima della festa dell’Assunzione, in una di quelle case, che si dicono di tolleranza, accadde che si ferisse alla mano una di quelle sciagurate giovani. 

Il male, che in sulle prime fu giudicato leggero, inaspettatamente si aggravò tanto che la misera, trasportata all’ospedale, morì nella notte. 

Nello stesso istante una delle sue compagne, che non poteva sapere ciò che avveniva nell’ospedale, cominciò a gridare disperatamente, così che svegliò gli abitanti del quartiere, mettendo lo sgomento fra quelle miserabili inquiline e provocando l’intervento della questura. 

La compagna morta nell’ospedale le era apparsa, circondata di fiamme, e le aveva detto: Io sono dannata e se tu non lo vuoi essere, esci subito da questo luogo d’infamia e ritorna a Dio! - Nulla poté calmare l’agitazione di questa giovane, la quale, appena spuntata l’alba, se ne andò via, lasciando tutta la casa nello stupore, specialmente allorché si seppe della morte della compagna nell'ospedale. 

Stando così le cose, la padrona del luogo infame, che era una garibaldina esaltata, si ammalò gravemente e, pensando all'apparizione della dannata, si convertì e volle un Sacerdote per ricevere i Santi Sacramenti. 

L'autorità ecclesiastica incaricò un degno Sacerdote, Monsignor Sirolli, Parroco di San Salvatore in Lauro, il quale richiese all'inferma, alla presenza di più testimoni, la ritrattazione delle sue bestemmie contro il Sommo Pontefice e la dichiarazione di cessare dall'infame industria che esercitava. 

La donna morì con i Conforti Religiosi. Tutta Roma conobbe ben presto i particolari di questo fatto. I cattivi, come sempre, si burlarono dell’accaduto; i buoni invece ne approfittarono per divenire migliori.

[Brano di Don Giuseppe Tomaselli tratto da "L'inferno c'è". Imprimatur: Catania, 22-11-1954, Sac. N. Ciancio Vic. Gen.]
AVE MARIA!
AMDG

UN FATTO CHE FA RIFLETTERE


Un vescovo zelante abbandonato in purgatorio

Nel libretto intitolato “I nostri morti – La casa di tutti”, Don Giuseppe Tomaselli narra un fatto che fa riflettere. Un giorno, un anziano sacerdote gli disse che viaggiando tanto per l'Europa, l'Asia e l'Africa, aveva avuto modo di conoscere numerosi religiosi e prelati; ma l'uomo più santo che aveva conosciuto era stato Mons. Giovanni Battista Marenco, il zelantissimo vescovo della diocesi di Massa Carrara, morto il 22 ottobre 1921. Dopo circa sette anni dal decesso, in un convento di suore salesiane accadde un fatto sorprendente. Un giorno, verso l'imbrunire, la suora portinaia era nel cortile. Il portone era chiuso. Con sua meraviglia vide sotto i portici un ecclesiastico che passeggiava col capo chino e meditabondo. La suora domandò tra sé chi fosse quella persona, e come aveva fatto ad entrare se il portone era chiuso. Avvicinatasi riconobbe Mons. Marenco.

- Eccellenza, e voi qui?... Non siete morto?...
- Mi avete lasciato in Purgatorio!... Ho lavorato tanto in questo Istituto e non si prega più per me!
- In Purgatorio?... Un Vescovo così santo?...
- Non basta esser santi davanti agli uomini; bisogna essere tali davanti a Dio!... Pregate per me!...

Ciò detto, sparì. La Suora corse ad informare la superiora, e l'indomani tutte e due si diressero alla volta di Torino, per narrare il fatto al Rettor Maggiore dei Salesiani, Don Filippo Rinaldi, il quale indisse pubbliche preghiere nel Santuario di Maria Ausiliatrice, onde intensificare i suffragi. Dopo una settimana Mons. Marenco riapparve nello stesso Istituto, dicendo: Sono uscito dal Purgatorio!... Ringrazio della carità!... Prego per voi! -

Questo fatto deve far riflettere. Se un vescovo zelantissimo e di grande virtù è stato tenuto per anni a soffrire atrocemente in purgatorio, figuriamoci cosa accade a quelle anime che conducono una vita rilassata e peccaminosa, e che si salvano per un pelo, dopo aver fatto in fin di vita una Confessione appena accettabile.
AMDG et BVM