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lunedì 25 novembre 2019

Santa Caterina d'Alessandria

Santa Caterina d'Alessandria - vergine e martire

Secondo la tradizione cristiana, Caterina è stata una bella e giovane vergine egiziana educata secondo i dettami del Cristianesimo. La Leggenda Aurea del Da Varagine la fa addirittura figlia di re e istruita fin dall’infanzia nelle arti liberali. Nell’anno 305 un imperatore romano avrebbe tenuto grandi festeggiamenti in proprio onore ad Alessandria. 
La Leggenda Aurea parla di Massenzio, ma molti ritengono che si tratti di un errore di trascrizione e che l’imperatore in questione possa essere stato invece Massimino Daia, che proprio nel 305 fu proclamato Cesare per l’Oriente nell’ambito della Tetrarchia (Governatore d’Egitto in quell’anno era invece, fin dal 303, il prefetto Clodio Culciano, che non pare possa essere il protagonista della storia). 
Caterina si presentò a palazzo nel bel mezzo dei festeggiamenti, nel corso dei quali si celebravano “feste pagane” con sacrifici di animali e accadeva anche che molti cristiani, per paura delle persecuzioni, accettassero di adorare gli Dei. La giovane rifiutò i sacrifici e chiese all’imperatore di riconoscere Gesù Cristo come redentore dell’umanità, argomentando la sua tesi con profondità filosofica. L’imperatore, che, secondo la Leggenda Aurea, sarebbe stato colpito sia dalla bellezza che dalla cultura della giovane nobile, convocò allora un gruppo di retori affinché la convincessero ad onorare gli Dei. Tuttavia, non solo questi retori non riuscirono a convincerla, ma essi stessi dall’eloquenza di Caterina sarebbero stati prontamente convertiti al Cristianesimo. 
L’imperatore, infuriatosi, ordinò allora la condanna a morte di tutti questi retori e, dopo l’ennesimo rifiuto di Caterina ad onorare gli Dei, la condannò a morire anch’essa su una ruota dentata. Ma, narra sempre la tradizione agiografica, lo strumento di tortura e condanna si ruppe e Massimino fu obbligato a far decapitare la santa, dal cui collo sgorgò latte, simbolo della sua purezza.
Sempre secondo l’agiografia, dopo il martirio il corpo di Caterina sarebbe stato trasportato dagli angeli sul Monte Sinai, e in questo luogo, nel VI° secolo, l’imperatore Giustiniano fondò il celebre monastero che ancora oggi porta il nome della santa.
Questo riporta il sito www.santodelgiorno.it alla voce Santa Caterina d’Alessandria, basandosi su una traduzione alquanto disinvolta del capitolo 172 della Leggenda Aurea del Jacopo Da Varagine, quello appunto dedicato alla santa:
«Nata da stirpe reale, fu dotata dalla natura di un ingegno e di una bellezza così rara, che era stimata la più fortunata giovane della città.
Ammaestrata in tutte le scienze, ma soprattutto nella filosofia dai più celebri retori, seppe innalzare il suo intelletto al disopra delle cose materiali, e dalle creature ascendere al Creatore.


Perciò, appena senti parlare della religione di Cristo, il suo acuto ingegno aiutato dalla grazia di Dio comprese che essa era la vera, e l’avrebbe abbracciata subito, se alcuni legami terreni non le avessero impedito il passo decisivo. Ma il Signore, che la voleva sua sposa, affrettò il suo ingresso nello stuolo delle candide colombe a lui consacrate.
Compresa dell’amore che il Signore nutriva per lei, si fece battezzare, dedicandosi totalmente alla beneficenza ed alla istruzione dei pagani. E tanto crebbe la fama della sua carità e del suo sapere, che giunse alle orecchie dello stesso imperatore Massimino. uomo tristemente celebre per la sua ferocia.


Egli fece chiamare Caterina alla sua presenza, per avere notizie più certe di ciò che di lei udiva e per conoscere più da vicino colei che tanto si celebrava.
Ma appena seppe dalla bocca stessa della Santa che era cristiana, subito con minacce ed imprecazioni ordinò che rinunciasse a quel culto da lui odiato, e sacrificasse a Giove.


Non si sgomentò il virile animo di Caterina a quelle parole, ma prontamente rispose ch’era risoluta di rimanere nella religione che professava, e incominciò a parlare della vanità degli dai e della verità dell’unico vero Dio con parole così ardenti che l’imperatore medesimo rimase sconcertato.


Fu quindi affidata ad alcuni filosofi pagani perché la convincessero d’errore, ma ella riuscì a condurli alla vera religione.
A tale smacco il feroce imperatore condannò a morire sul rogo quei nuovi convertiti, e presa Caterina, dopo villanie e disprezzi, comandò che il suo corpo fosse legato ad una ruota e poscia con uncini le fossero strappate le carni.


La Santa non si intimorì per simile supplizio, ma felice di dar la vita per il suo Sposo, si apprestò a morire fra quei tormenti. Appena quel corpo verginale fu a contatto con lo strumento del suo martirio, questo si spezzò fragorosamente, producendo gran panico fra i carnefici. Non si piegò l’animo di Massimino, e comandò che la Santa fosse immediatamente condotta fuori della città e le fosse reciso il capo.


Giunta al luogo del martirio, le furono bendati gli occhi ed il carnefice con un colpo staccò il capo di Caterina, ma da quella ferita sgorgò abbondante latte, ultima testimonianza della sua innocenza.
Il suo corpo venne dagli stessi Angeli trasportato sul monte Sinai e quivi seppellito. Sul suo sepolcro fu poi edificato un sontuoso tempio ed un grandioso monastero che resero imperitura la memoria di questa vergine di Cristo». 

Come sottolinea Silvia Ronchey nel suo saggio, la storia, o “passione” di questa martire, che avrebbe ispirato in seguito addirittura Giovanna D’Arco (è infatti identificata, insieme a Santa Margherita di Antiochia ed all’Arcangelo Michele, come una delle “voci” che guidarono la pulzella di Orleans) si materializzò molto tardivamente nei testi martirologici (come abbiamo visto, non prima del VI° secolo) «ma fu solo nel nono che affiorò nella devozione dei sant’uomini del monastero fatto costruire da Giustiniano sul monte Sinai, dedicato alla Trasfigurazione, ma che da allora prese il nome di Santa Caterina del Sinai. 
La santa divenne allora celebre sia nel mondo bizantino, sia, o anzi soprattutto, in occidente, e più per la sua diffusione iconografica che per quella letteraria[5]». Tanto che in Francia è divenuta la patrona degli studenti di Teologia e delle apprendiste sarte, mentre in Italia non solo è arrivata ad essere riconosciuta come patrona degli studenti di Giurisprudenza nelle università di Padova e di Siena, ma addirittura come protettrice di cartai, ceramisti, mugnai e filosofi (sic!) e patrona di oltre cinquanta comuni, fra cui Bertinoro, Guastalla, Deruta, Dorgali, Scandiano, Locri e Paceco. E sono ben trentacinque, soltanto in Italia, le chiese ad essa dedicate.
AMDG et DVM

sabato 25 novembre 2017

L'importanza di raggiungere il monte, ch'è Cristo


Preghiamo
O Dio, che desti la legge a Mosè sulla vetta del monte Sinai, e nello stesso luogo per mezzo dei santi Angeli collocasti miracolosamente il corpo della tua beata Vergine e Martire Caterina; concedi, che, per i meriti e l'intercessione di lei, riusciamo a raggiungere il monte, ch'è Cristo:
Lui che è Dio, e vive e regna con te, in unità con lo Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.
R. Amen
Lettura

Caterina, nobile vergine d'Alessandria, seppe congiungere fin dalla prima età lo studio delle arti liberali coll'ardore della fede. 

Vedendo poi come altri cristiani per ordine di Massimino erano trascinati al supplizio, si presentò allo stesso Massimino e gli provò con forza la necessità della fede di Cristo per essere salvi. 

Sorpreso per la sua cultura, il tiranno la fece trattenere e, radunati d'ogni parte gli uomini più sapienti, si sforzò di persuaderla a convertirsi al culto degli idoli. 

Ma avvenne il contrario. Infatti parecchi di quegli uomini, convinti dai sapientissimi ragionamenti di Caterina, abbracciarono la fede di Cristo e non dubitarono di morire per essa. 

Per cui Massimino tentò dapprima con blandizie, poi con tormenti di ridurre Caterina ad altri sentimenti; ma, non riuscendo a nulla, ordinò di decapitarla.
Nel Martirologio si leggeAd Alessandria santa Caterina, Vergine e Martire, la quale, messa in prigione per la confessione della fede cristiana sotto l'Imperatore Massimino, e poi lunghissimamente tormentata cogli scorpioni, finalmente decapitata compì il martirio. Il suo corpo, miracolosamente trasportato dagli Angeli sul monte Sinai, vi è religiosamente venerato dal numeroso concorso di Cristiani.

V. E tu, o Signore, abbi pietà di noi.
R. Grazie a Dio.

venerdì 25 novembre 2011

Santa Caterina d'Alessandria



Matrimonio mistico 
di santa Caterina d'Alessandria e santi Autore CorreggioMatrimonio mistico di santa Caterina d'Alessandria e santi


Biografia 

Oltre alla incerta data di nascita (probabilmente 287) e al fatto che fu sottoposta a martirio ad Alessandria d'Egitto nel 304, della sua vita si sa poco ed è difficile distinguere la realtà storica dalle leggende popolari.
Secondo la tradizione, Caterina è una bella giovane egiziana che, in occasione dell'insediamento ad Alessandria del governatore Massimino Daia, avvenuto nel 305, si presentò a palazzo nel bel mezzo dei festeggiamenti, nel corso dei quali si celebravano feste pagane con sacrifici di animali. Caterina rifiutò i sacrifici e chiese al governatore di riconoscere Gesù Cristo come redentore dell'umanità.

Martirio 

Di fronte alla richiesta della ragazza, il governatore convocò un gruppo di retori affinché la convincessero ad onorare gli dei. Tuttavia, per l'eloquenza di Caterina, non solo non la convertirono, ma essi stessi furono prontamente convertiti al Cristianesimo. Il governatore ordinò la condanna a morte di tutti i retori e dopo l'ennesimo rifiuto di Caterina la condannò a morire anch'essa su una ruota dentata. Tuttavia, lo strumento di tortura e condanna si ruppe e Massimino fu obbligato a far decapitare la santa. Secondo una leggenda posteriore, il suo corpo fu trasportato dagli angeli sul monte Sinai. In questo luogo, nel VI secolo, l'imperatore Giustiniano fondò il monastero che porta il nome della santa.

Madonna col Bambino in gloria con le sante 
Madonna col Bambino in gloria con le sante Caterina, Lucia, Cecilia, Barbara e Agnese

Caterina, Lucia, Cecilia, Barbara 
e Agnese. Autore Moretto
*

Santa Caterina, Grande Martire di Alessandria

Santa Caterina era figlia di Consto, governatore di Alessandria in Egitto durante il regno dell'imperatore Massimiliano (305-313). Ad Alessandria Caterina ricevette una raffinata e profonda educazione da parte di famosi letterati, scienziati e filosofi. 

Rifiutò numerosi pretendenti appartenenti alle migliori famiglie dell'impero, sostenendo che avrebbe unicamente sposato l'uomo che l'avrebbe superata in sapienza, saggezza e ricchezza. 

La madre di Caterina, che professava in segreto la fede cristiana, inviò la figlia al proprio padre spirituale, un eremita che trascorreva una vita di preghiera nella solitudine di un territorio isolato, riparandosi in una caverna. Dopo avere ascoltato Caterina il sant'uomo le disse di conoscere un Uomo la cui bellezza era più radiosa del sole, la cui saggezza governava tutto il creato e la cui ricchezza si estendeva al mondo intero. La descrizione dello sposo celeste produsse nell'anima della giovane donna un ardente desiderio di conoscerlo. Accomiatandosi da Caterina, l'anacoreta donò alla giovane un'icona raffigurante la Madre di Dio che regge fra le braccia Gesù. Esortò inoltre Caterina a pregare con fede la Regina del cielo affinché le mostrasse il proprio Figlio. Dopo avere trascorso la notte in preghiera, Caterina ebbe una visione: la Vergine esortava il proprio Figlio a volgersi verso la giovane, ma Gesù si rifiutava di acconsentire alla richiesta e distoglieva il proprio sguardo da Caterina, definendola di miserabile discendenza e stolta, come chiunque non sia stato lavato dalle acque battesimali e suggellato con il sigillo dello Spirito Santo. Caterina tornò dall'anacoreta, rattristata. Questi la ricevette con affetto, la istruì nella fede cristiana, la esortò a mantenere la propria purezza ed integrità e a pregare incessantemente. Poi Caterina ricevette il S. Battesimo. Immediatamente vide la Madre di Dio: Gesù, tra le sue braccia, guardando Caterina con tenerezza le donò un anello, il pegno dello Sposo celeste.

In quel tempo l'imperatore Massimiliano si trovava ad Alessandria per festeggiare una ricorrenza pagana. La celebrazione sontuosa prevedeva sacrifici animali in gran numero, alla presenza di un'enorme folla. In quella circostanza vennero offerti sacrifici umani: le vittime erano cristiani che si erano rifiutati di venerare gli idoli e di rinnegare Cristo. La santa sentì la necessità impellente di appellarsi al capo dei sacerdoti pagani, cioè allo stesso imperatore, per chiedere clemenza. Presentandosi a lui, Caterina confessò la propria fede nel Dio unico e con sapienza ed eloquenza denunciò gli errori dei pagani. Per controbattere alle parole di Caterina, l'imperatore ordinò di riunire 50 tra i più dotti retori dell'impero, ma la Santa ebbe la meglio su costoro, al punto di convertirli alla fede cristiana. L'imperatore ordinò che i confessori cristiani fossero messi al rogo: questi affrontarono il martirio dopo che Caterina ebbe tracciato su di loro il segno della Croce.

Massimiliano, ritenendo di non poterla più convertire, tentò di blandirla promettendole ricchezze e fama: di fronte al netto rifiuto di Caterina l'imperatore ordinò ai suoi aguzzini di torturarla e incarcerarla. L'imperatrice Augusta, avendo ricevuto notizia del comportamento di Caterina, si recò nella prigione dove era rinchiusa e si intrattenne con lei. Augusta fu impressionata dalla forte e limpida fede di Caterina, il cui volto risplendeva della Grazia divina. La santa istruì l'imperatrice nella fede cristiana, e questa si convertì.

Il giorno seguente Caterina fu condotta in tribunale, dove fu minacciata di morte per tortura in caso non avesse rinnegato la propria fede e offerto un sacrificio agli déi. La Santa confessò Cristo con fede incrollabile e si avvicinò spontaneamente allo strumento di tortura, ma un angelo intervenne e lo ridusse in frantumi. Alla vista di questo prodigio l'imperatrice Augusta, il cortigiano Porfirio e 200 soldati confessarono la propria fede in Cristo, e per questo vennero decapitati su ordine dell'Imperatore.
Successivamente Massimiliano chiese la mano di Caterina. La santa rifiutò, confessando la propria fedeltà allo sposo Cristo, e pose spontaneamente il capo sul ceppo sotto la spada del boia, accettando il martirio.

  Secondo la tradizione le reliquie di Santa Caterina furono trasportate dagli angeli sul monte Sinai; nel VI secolo il capo e la mano sinistra della Martire furono rinvenuti. Le reliquie furono traslate nel Monastero dedicato a Santa Caterina, edificato appositamente dall'imperatore cristiano Giustiniano. Santa Caterina grande Martire è commemorata il giorno 14 novembre del calendario ortodosso.
AVE MARIA!
AMDG