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"Dignare me laudare Te Virgo sacrata. Da mihi virtutem contra hostes tuos". "Corda Iésu et Marìae Sacratìssima: Nos benedìcant et custòdiant".
martedì 17 maggio 2022
Alfonso Ratisbonne
San Pasquale Baylon
La storia di San Baylon l’inventore del “sambajon”
TORINO. Da un’umile coppia di pastori, il 16 maggio 1540 nasceva, a Torre Hermosa in Spagna, il piccolo Pasquale Baylon. Il piccolo Pasquale si dimostrava attratto dall’amore per l’Eucarestia, e quando all’età di soli sette anni fu incaricato di seguire il gregge sui pascoli, si angustiò per non poter più recarsi nella consueta chiesetta a rendere visita a Gesù eucaristico. Il vigore della vocazione divina fu così forte che – giovanissimo – volle entrare nel Convento dei Frati Minori di Montfort, dove rimase per quattro anni volontariamente come probando. Nel 1564, a Loreto, vestì finalmente l’abito francescano senza peraltro consacrarsi sacerdote, ma trascorrendo i giorni nella preghiera e nell’adorazione del Santissimo Sacramento, del quale sentiva intimamente il divino carisma e il valore salvifico. Fu in seguito nominato maestro dei novizi nel monastero d’Almansa, e con i suoi fervidi insegnamenti trasmise ai giovani tutto il suo grande amore per l’Eucaristia.
Un mattino, servendo la S. Messa, ebbe la rivelazione che la sua morte era orami vicina: andò allora a visitare per l’ultima volta i poveri e i benefattori di Villa Real, presso Valencia. Ammalatosi poco dopo improvvisamente, gli venne amministrato il Viatico. Spirò nelle prime ore del 17 maggio 1592, domenica di Pentecoste, nel monastero di Villa Real.
La sua salma venne esposta al pubblico: durante la Santa Messa funebre, al momento dell’elevazione, Pasquale Baylon si rianimò, aprì gli occhi e fissò l’Ostia consacrata ed il Calice: lo stesso sensazionale prodigio si ripeté il giorno seguente. Dopo la sepoltura, i miracoli di Pasquale Baylon si intensificarono nel numero e nella straordinarietà. Fu canonizzato da Alessandro VIII nel 1690. Nel 1897 Leone XIII lo proclamò patrono dei Congressi eucaristici.
Attorno alla figura di questo Santo si è formata una leggenda, cara ai torinesi, che lo vuole inventore dello zabaione. Proprio dalla storpiatura in piemontese del suo nome, Pasquale Bylon – sambajon – deriverebbe appunto il nome di questa deliziosa bevanda, a base di tuorli d’uova, zucchero e marsala. In effetti lo zabaione sarebbe nato nel XVI secolo: in quegli anni a Torino già era presente la comunità di frati francescani dell’attuale chiesa di san Tommaso, all’angolo tra Via Pietro Micca e Via Monte di Pietà. Uno dei fraticelli del Convento sarebbe stato proprio il nostro Pasquale de Baylon. Pare che fosse stato lui ad aver creato la ricetta di quella squisita crema all’uovo, subito rivelatasi come un portentoso afrodisiaco naturale. Molte donne dell’epoca iniziarono a procurarsi la benefica bevanda al Convento, ed il suo successo fu così repentino ed eclatante da andare letteralmente a ruba. Presto impararono a produrselo da sole, tramandandone la ricetta di madre in figlia. La fama dello zabaione fu così incontenibile che uscì dai confini del ducato sabaudo, diffondendosi nel mondo intero. In piemontese lo zabaione si chiama tuttora “sambajon”, e la storpiatura del nome del nostro frate di Baylon, poi santificato, è quanto mai evidente. E a noi piace credere in questa leggenda e pensare che la ricetta dello zabaione sia un piccolo ma stupefacente miracolo di un grande santo vissuto anche a Torino.
AMDG et DVM
lunedì 16 maggio 2022
LA SANTA MESSA
LA SANTA MESSA
RIFLESSIONI DI VITA EUCARISTICA
Presentazione
Il padre Emilio Santini (1921-1995), sacerdote cappuccino, per lunghi anni ha dedicato
le sue migliori energie alla direzione dell'Associazione Eucaristica Riparatrice. Non
solo ha curato in modo ammirevole l'organizzazione dell'Associazione, dotandola di una
moderna e decorosa sede, centro vivo di animazione e di accoglienza, ma soprattutto ha
coltivato e promosso tra i numerosissimi iscritti il culto a Gesù Eucaristia con la
meditazione, con la parola pronunciata e scritta.
Questo opuscolo, che raccoglie le sue riflessioni è, a un tempo, testamento e memoria
della sua intima vita eucaristica.
Il linguaggio del padre Emilio è appropriato e in piena sintonia con la teologia
eucaristica.
Le sue riflessioni a tratti potrebbero apparire ripetitive per chi non è esercitato a
esplorare in profondità il mistero eucaristico. Ma così non è per chi ama immergersi
nella contemplazione.
L'insegnamento limpido e calmo del Padre Emilio ha, in effetti, luminose rifrazioni in
sempre nuove sottolineature, in riprese felici, in rinnovate analisi, come una fuga
musicale che riprende incessantemente e varia il motivo dominante.
È questo un modo efficace per accompagnare il lettore alla comprensione e alla
meditazione dell'insondabile ricchezza eucaristica, soprattutto nel suo significato di
sacrificio di Cristo per l'edificazione del Corpo Mistico. Le convinzioni così si radicano
nella mente e i sentimenti toccano il cuore.
La spiritualità del padre Emilio emerge da queste pagine pacata e profonda, come il suo
temperamento mite e forte. Uomo del silenzio operoso fu il padre Emilio. E il silenzio, si
sa, genera mistiche risonanze interiori che si consumano nel segreto con benefici riflessi
sugli altri. Esse fanno luce intorno, come l'evangelica lampada posta sul candelabro ad
illuminare la stanza.
Pertanto invito volentieri alla lettura di queste brevi e serene considerazioni che
possono bene accompagnare, sostenere e facilitare i colloqui eucaristici delle anime pie.
Delegato Pontificio per il Santuario di Loreto
LA MESSA INVISIBILE
https://www.benedettinealatri.it/images/PDF/la_santa_messa_riflessioni_di_vita_eucaristica.pdf
Bach. // L’ESPERIENZA DI DIO NEL CHASSIDISMO.
Bach - Le Più Grandi Opere di J. S. Bach
16 maggio San Ubaldo, 17 maggio san Pasquale:
Ubaldo, di nobile famiglia, nacque a Gubbio, in Umbria. Fin dai primi anni fu educato con gran cura nella pietà e nelle lettere. Divenuto adolescente, fu pressato più volte a prendere moglie, ma non venne mai meno al proposito di conservare la verginità. Ordinato sacerdote, distribuì il suo patrimonio ai poveri e alle chiese. Entrò nell'istituto dei Canonici regolari nell'ordine di sant'Agostino e trapiantò poi questo ordine in patria. Suo malgrado, tu preposto dal sommo pontefice Onorio IV alla Chiesa di Gubbio e consacrato vescovo. Fattosi veramente modello del suo gregge, nulla cambiò delle sue abitudini. Tormentato da lunghe malattie, ringraziava continuamente il Signore. Dopo aver governato con saggezza per molti anni la Chiesa a lui affidata, illustre per miracoli e opere sante, riposò nel Signore.
V. E tu, o Signore, abbi pietà di noi.R. Grazie a Dio.
Pasquale Baylón nacque nella città di Torre Hermosa, in Aragona, da poveri ma pii genitori. Trascorse la fanciullezza e l'adolescenza facendo il pastore. Avendo, quindi, abbracciato un genere di vita più severo ed essendo stato accolto nell'ordine dei Frati Minori, meditava continuamente in qual modo potesse conformarsi sempre di più a Gesù crocifisso. Onorava come madre, con filiali e quotidiani atti di devozione la vergine Madre di Dio, al cui servizio si era dedicato fin dall'infanzia. Fu pervaso continuamente da sentimenti di tenera devozione verso l'eucaristia; sembrò che anche morto conservasse questa devozione, perché, all'elevazione della sacra Ostia egli, che giaceva nel feretro, per due volte aprì e chiuse gli occhi, con grande stupore di tutti i presenti. Ricco di meriti, salì al cielo nell'anno 1592. Leone XIII lo dichiarò e costituì celeste patrono particolare delle assemblee eucaristiche e di tutte le confraternite della santissima eucaristia.
V. E tu, o Signore, abbi pietà di noi.R. Grazie a Dio.